26 April, 2024
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La Regione commenta in modo positivo l’annuncio della firma dell’accordo definitivo tra Versalis e Sarlux con il quale si formalizza ufficialmente il passaggio degli impianti del sito di Sarroch dalla società del gruppo ENI a quella del gruppo SARAS. «Al momento – afferma l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – possiamo valutare positivamente l’accordo, perché consente una migliore competitività del sito industriale e il mantenimento occupazionale. Rimane in piedi il più ampio confronto con il gruppo ENI sulle prospettive produttive degli investimenti in Sardegna. Oltre alle indispensabili attività di bonifica, l’auspicio è che vi sia uno slancio verso la produzione industriale. In particolare, sul sito di Sarroch, si valuterà con ENI il futuro delle produzioni chimiche anche in una prospettiva di riconversione».

Saras di notte copia

Palazzo della Regione 1 copia

La Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru ha approvato la revisione straordinaria dei residui attivi e passivi dell’Amministrazione regionale, e la norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo.

Su proposta dell’assessore Elisabetta Falchi, è stato dato parere positivo alla delibera sul piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, e le relative direttive per l’attuazione nella Regione Sardegna, dell’attività di formazione e rilascio delle abilitazioni per gli utilizzatori professionali, i distributori e i consulenti di prodotti fitosanitari.

E’ stato modificato lo statuto dell’Ente acque della Sardegna, l’Enas, e approvato – su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda – il programma di intervento per la concessione dei contributi per la realizzazione di opere finalizzate al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.

Approvate le linee guida per l’attuazione della fase sperimentale dello Sportello Unico per l’edilizia il SUE, su proposta dell’assessore Maria Grazia Piras. Inoltre sono stati stanziati 7 milioni di euro per l’incentivo all’esodo dei 134 dipendenti della Carbosulcis, dopo analoghi interventi su Igea, Mineraria Silius e Consorzio industriale Sardegna centrale. Approvato l’intervento per la rete di distribuzione per la mobilità elettrica e l’efficienza energetica, in collaborazione con il comune di Cagliari saranno acquistate auto elettriche e posizionate centraline e distributori per le vetture.

L’Assessore Virginia Mura ha proposto, con approvazione da parte dell’Esecutivo, il processo di ricollocazione presso gli Enti pubblici del personale iscritto alla lista speciale ad esaurimento.

E’ stato approvato il censimento del patrimonio immobiliare dell’Azienda Sanitaria n. 6 di Sanluri e la compartecipazione finanziaria della Regione all’acquisto del vaccino veterinario per la prevenzione della febbre catarrale degli ovini (blue tongue), e la ripartizione dell’importo residuo tra le Asl della Sardegna. Sempre su proposta del titolare della Sanità, Luigi Arru, l’esecutivo approva il finanziamento straordinario di 1 milione di euro per sostenere gli interventi urgenti per l’affidamento di minori e anziani disposti dall’autorità giudiziaria, o di minori stranieri che non siano accompagnati. Del milione finanziato, ottocentomila euro sono del Fondo Regionale dei servizi integrati alla persona, 200 mila euro invece del Fondo nazionale per le politiche sociali 2014. E’ stata approvata anche la delibera che prevede il rinnovo del Comitato sanitario per l’emergenza -urgenza e il provvedimento che consente il trasferimento alla Regione del personale e delle risorse per la prevenzione e l’assistenza ai detenuti tossicodipendenti negli istituti penitenziari.

Saranno inoltre assegnate alle aziende sanitarie le risorse disponibili nel bilancio regionale 2014 pari a 800mila euro per realizzare gli obiettivi del piano delle vaccinazioni.

Su proposta dell’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, la Giunta ha approvato la delibera sulla nomina di un componente nel Consiglio di amministrazione della società Janna s.c.r.l. partecipata al 49 per cento dalla Regione. Inoltre, sempre su proposta del titolare degli Affari generali, la Giunta ha deliberato l’attivazione della procedura di riutilizzo delle risorse del fondo Fas/Fsc per la realizzazione di reti di videosorveglianza nei Comuni della Sardegna.

La Giunta ha inoltre approvato il finanziamento e l’incentivo per la gestione associata di funzioni comunali (Unioni dei comuni) e contributi per le spese del personale delle cessate Comunità montane che riguarda il programma di spesa del 2014. I fondi regionali ammontano a 14.543.550 euro. Le unioni di comuni devono, tramite rendicontazione, dimostrare di aver operato in gestione associata su tre funzioni: rifiuti, polizia locale, plus, manutenzione strade rurali e quant’altro.

Su proposta di delibera dell’assessore Donatella Spano, si approvano gli indirizzi operativi relativi agli interventi di bonifica e recupero ambientale sui siti minerari dismessi del Sulcis Iglesiente Guspinese. Vengono riprogrammate le risorse del Por Fesr 2007 – e le risorse Fsc (delibera CIPE 87/2012). Sottoposto a procedura di Via l’impianto eolico da 200 Kw a Nulvi (SS) in località Pala ‘e S’Ena. Approvato l’uso di esplosivi della cava di inerti vulcanici in località Ena ‘e Giorzi in Agro di Ploaghe (SS). Procedura di Via anche per la cava di inerti a Tempio Pausania in località Monti Ruju, ed esito negativo per incompatibilità ambientale per un progetto di impianto fotovoltaico a Solanas (Sinnai). Sempre su proposta della titolare dell’Ambiente viene autorizzato dalla Giunta l’utilizzo del personale dell’Ente Foreste per interventi di sistemazione straordinaria e la messa in sicurezza degli alberi nel parco “San Lorenzo” a Santulussurgiu, nelle aree non gestite dall’Ente Foreste.

Su proposta dell’assessore Claudia Firino la Giunta approva definitivamente il piano di interventi straordinari e imprevisti per il diritto allo studio per l’anno scolastico 2014-2015 per 1.500.000 euro. Ancora, approvazione definitiva dei criteri e delle modalità per gli assegni di merito a favore degli studenti universitari. Approvata dalla Giunta anche la variazione di bilancio dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE).

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Il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, e alcuni assessori, ieri hanno partecipato all’incontro organizzato nella sede della Provincia di Nuoro con gli amministratori locali per affrontare i problemi della provincia di Nuoro.

Dall’incontro è emerso che ci sono oltre 89 milioni di euro già disponibili per il Nuorese fra cantieri e progetti e 116 milioni di euro circa non ancora spesi di fondi Fesr della programmazione 2007-2013 da riprogrammare sul territorio. Non solo: per il bando destinato a Province e Comuni per opere in avanzato stato di progettazione (devono essere consegnate entro settembre 2015) dopo il raddoppio da 20 a 40 milioni di fondi europei, l’assessore regionale della Programmazione del Bilancio, Raffaele Paci, ha annunciato che la Regione è pronta a raddoppiare ancora arrivando a mettere a disposizione fra 70 e 80 milioni di euro.

Il governatore, con gli assessori dell’Istruzione Claudia Firino, dell’Industria Maria Grazia Piras, del Lavoro Virginia Mura, degli Enti Locali Cristiano Erriu oltre che del Bilancio Paci, hanno articolato gli incontri della giornata in tre momenti legati a istruzione, sviluppo e riforme degli enti locali. Al dibattito hanno partecipato gli amministratori locali, con in testa il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, e il presidente della Provincia, Costantino Tidu, oltre ai sindaci delle Unioni dei Comuni.

«Questa assemblea è stata pensata per darci l’opportunità di condividere un’idea e scrivere un’intesa tra noi», ha detto il presidente Pigliaru in apertura dell’incontro, proseguendo con una sintesi dei tanti punti toccati nella giornata nuorese. Il percorso è partito dall’istruzione, ha toccato imprenditorialità e lavoro, mettendo l’accento sulle potenzialità di quest’area. Subito dopo, gli incontri con i sindacati, nello specifico quelli dei settori chimica e tessile, per finire con l’Università. «Mentre cerchiamo di mitigare i danni di una crisi devastante, che in questo territorio si sente molto forte, di una profonda crisi industriale nata da scelte sbagliate del passato, dall’altra parte lavoriamo per uno sviluppo che deve essere concreto e sostenibile – ha sottolineato Francesco Pigliaru -. Abbiamo detto quali sono gli strumenti, ora insieme dobbiamo condividere le scelte. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. In alcune cose la Regione sinora è stata decisamente carente ora che siamo noi al governo vogliamo fare in modo che questo non succeda più. Ma il territorio deve fare la sua parte, deve affrontare con noi delle scommesse e noi ci saremo». In conclusione di dibattito, infine, il presidente Pigliaru si è soffermato sul rapporto tra Regione e territorio. «Per noi oggi è l’apertura di un dialogo, decidiamo insieme se siamo pronti a collaborare, come noi vorremmo, o se preferiamo guardarci con diffidenza. Qui dobbiamo vincere quel grande nemico che è lo spopolamento. Le persone restano in un comune se hanno possibilità di lavoro e prospettive di benessere, cioè vivere opportunità di sviluppo. Ma per avere tutto ciò bisogna crescere, e uno dei cardini del nostro programma elettorale, premiato dagli elettori, è l’Unione dei comuni. Se non ci uniamo rischiamo di morire di ‘piccolezza’. Il frazionamento crea isolamento e spopolamento, non il vero sviluppo – ha concluso il presidente – che non è distribuire soldi pubblici ma è capacità, idee, creatività, produrre e vendere qualcosa che qualcuno compra. Fateci proposte, attendiamo da voi un documento e siamo pronti ad essere al vostro fianco».

L’assessore Paci ha confermato che ci sono moltissime risorse per il Nuorese, alcune già sul territorio e altre pronte per la progettazione, suddivise fra Opere pubbliche cantierabili (3,8 milioni), Pacchetti integrati di agevolazione (5,3 milioni), Progetti di Filiera e Sviluppo Locale (23,7 alle imprese e 29 alle opere pubbliche), Progetti di pronta cantierabilità (27,2 milioni). In più, ci sono in cassa i 116 milioni di euro di Fondi europei Fesr non spesi dalla programmazione 2007-2013. «Sono somme importanti che consentiranno interventi decisivi sul territorio – ha detto il vicepresidente della Regione -. Voglio ribadirlo ancora una volta, le risorse ci sono, vanno utilizzate bene. Oggi siamo qui a Nuoro, ed è la prima tappa dopo aver presentato la nuova programmazione territoriale due settimane fa ad Abbasanta, per iniziare a essere concreti e operativi – ha detto l’assessore Paci – Andiamo nei territori ad ascoltare le loro esigenze, non a imporre le nostre proposte. Le risorse ci sono, dovete essere voi a dire che cosa serve al vostro territorio e come vorreste che fosse realizzato. Siete voi a doverci comunicare un’idea di sviluppo. Un progetto vincente. Noi siamo pronti, e siamo qui per ascoltare voi. C’è poi una manovra finanziaria che ci consentirà di spendere 800 milioni in più dell’anno scorso e che integrando i fondi europei rappresenta una novità assoluta, c’è un piano infrastrutture da 600 milioni. Abbiamo trovato protocolli sottoscritti nel passato senza copertura finanziaria – ha concluso Paci -. Adesso basta, sono metodi che non ci appartengono: noi mettiamo a correre tante risorse e ora aspettiamo le vostre proposte».

Il vicepresidente della Regione ha poi annunciato che la Giunta regionale sta ipotizzando di raddoppiare ulteriormente lo stanziamento dei fondi europei Fesr 2007-2013 messi in campo con una procedura semplificata a sportello lo scorso 25 novembre, già portati a 40 milioni dai 20 iniziali. Il bando in poche ore aveva ricevuto 283 richieste da Comuni e Province sardi per un totale di 139 milioni e mezzo di euro. «Stiamo pensando di portare il finanziamento del bando a 70-80 milioni di euro – ha detto l’assessore Paci -. Tutti soldi che stiamo facendo di tutto per non perdere visto che non sono stati spesi nella precedente legislatura. L’obiettivo è spendere i soldi bene, velocemente e a favore delle comunità locali, il che significa aprire cantieri, creare nuova occupazione e rimettere in moto l’economia locale».

«Si va in una direzione che porta inevitabilmente al ripensamento dei poteri locali che devono riorganizzarsi – ha detto l’assessore Erriu, replicando agli interventi in chiusura del dibattito e assicurando che ogni passaggio sarà graduale per tutelare al massimo i dipendenti -. Non lasceremo nessun dipendente della Provincia per terra, ma una cosa è certa: guardare nello specchietto retrovisore non porta da nessuna parte, e pensare di caricare i costi delle Province che non ricevono più soldi dallo Stato sul bilancio regionale non è realistico. Lo Stato taglia e bisogna prendere atto che le Province stanno andando a morire.»

«Le linee guida alla base della riforma delle istituzioni locali della Sardegna – ha spiegato il titolare degli Enti locali – sono la semplificazione amministrativa e la condivisione con i territori. Una riforma che dev’essere coerente con le dinamiche in atto. Per realizzare questa riforma noi ascolteremo tutti, in primo luogo l’Anci che abbiamo già più volte sentito, ci confronteremo, valuteremo le singole esigenze. In Sardegna serve assolutamente un testo unico sugli enti locali, cioè una legge organica che metta ordine far le tante, troppe che esistono oggi e che sono come i tempi bizantini con colonne parallele costruite in tempi diversi, con risorse diverse e materiali diversi che rendono l’intero sistema confuso e disorganizzato. Così non si va da nessuna parte. Noi vogliamo fare una riforma che migliori la vita dei cittadini – ha concluso Erriu –. Dunque puntiamo sulla scuola, sul welfare, sulla semplificazione della pubblica amministrazione, sulla qualità dei servizi. La Regione, in un nuovo contesto organizzativo che preveda il rafforzamento delle Unioni dei Comuni, deve poter decentrare sul territorio funzioni e competenze.»

Nuovo passo in avanti per la soluzione della vicenda che riguarda i lavoratori Igea, dopo la legge approvata dal consiglio regionale, lo scorso 4 dicembre, sugli interventi finanziari a favore dei dipendenti di società partecipate al 100% dalla Regione, e l’approvazione della delibera di Giunta del 9 dicembre che autorizza la Sfirs ad anticipare la dotazione di un fondo straordinario per un importo massimo di 3 milioni di euro. Oggi l’esecutivo, su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha dato il via libera a una delibera che definisce i criteri.
La delibera imprime un’accelerazione al percorso per il pagamento di 8 mensilità dei 257 lavoratori della società che ha il compito di gestire la messa in sicurezza delle miniere. Ora dovrà essere attivata la procedura che consente l’accesso al fondo da parte dei dipendenti Igea che ne facciano esplicita richiesta. Le istanze di pagamento dovranno essere presentate entro venti giorni. Sarà Igea a comunicare a tutti i dipendenti la possibilità di accedere al Fondo e le relative modalità operative. La delibera, già trasmessa alla società, sarà anche pubblicata sul sito www.regione.sardegna.it. Sempre oggi, infine, l’esecutivo ha deliberato sull’incentivo all’esodo per i lavoratori. L’intervento riguarda 104 dipendenti e una spesa di 3 milioni e 545 mila euro. La delibera dà mandato al liquidatore Igea di provvedere, entro il 31 dicembre di quest’anno, a sottoscrivere un accordo congiunto con le organizzazioni sindacali aziendali per l’applicazione delle modalità e degli importi previsti.

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Maria Grazia Piras A copia

«La proroga del regime di essenzialità per il sistema energetico sardo è strategica per il governo regionale; per ora l’abbiamo ottenuta fino ad aprile 2015 ma il nostro obiettivo è estenderla a tutto l’anno e definire con il Governo nazionale i termini della questione energetica.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso di una audizione davanti alla quinta commissione (Attività produttive), presieduta dall’on. Luigi Lotto.

«Il regime di essenzialità – ha aggiunto l’assessore – ha permesso finora alle aziende del settore di operare con minori costi e realizzare utili importanti, assicurando nello stesso tempo una certa stabilità del sistema regionale.»
«Tuttavia – ha avvertito l’assessore Piras – i tre principali poli energetici della Sardegna presentano significative criticità: dalla centrale E.On di Fiumesanto (Porto Torres) formalmente in vendita ed in procinto di andare fuori norma nel 2016, ad Ottana Energia colpita dalla crisi europea che ha investito di conseguenza Ottana polimeri, al sito Enel del Sulcis, che ha una sua debolezza strutturale.»
«Per queste ragioni – ha detto ancora l’esponente della Giunta – poter contare sul regime di essenzialità significa da un lato tutelare le centrali sarde da pericolosi processi di dismissione e, dall’altro, rilanciare la questione energetica che rappresenta una parte importante della vertenza che la Regione ha aperto da tempo con lo Stato.»
«Una vertenza che – ha chiarito l’assessore Piras – inquadra la metanizzazione come elemento fondamentale di riequilibrio dello svantaggio competitivo della Sardegna; un progetto al quale stiamo lavorando con grande impegno e che non abbiamo affatto abbandonato con la fuoriuscita dal Galsi (ma solo per la parte algerina). Le opzioni sul tavolo sono sostanzialmente due: la realizzazione di un gasdotto Sardegna-Toscana che sarebbe la più conveniente per tutti gli utilizzatori finali (Industria e famiglie) o di un rigassificatore, certamente più oneroso sotto tutti gli aspetti.»
Per quanto riguarda i costi del gasdotto, secondo una stima attendibile, sarebbero di 1 miliardo e 200 milioni di euro, cifra che secondo l’assessore Piras, potrebbe essere coperta «dal concorso di più soggetti, dallo Stato ai privati, alla stessa Unione europea che potrebbe inserire il progetto nel programma di investimenti finalizzati alla crescita che sta per essere varato». La commissione, al termine di un breve dibattito nel corso del quale sono intervenuti i consiglieri Luigi Crisponi (Riformatori sardi), Pietro Comandini e Cesare Moriconi del Pd e Gianluigi Rubiu dell’Udc, ha deciso di dedicare una seduta ad hoc ai problemi dell’energia, subito dopo la pausa festiva.

La prima ad arrivare a Monteponi, questa mattina, in visita alle 37 lavoratrici Igea che occupano la Galleria Villamarina, è stata Maria Grazia Piras, assessore regionale delll’Industria.

L’assessore Piras ha partecipato alla messa celebrata in onore di Santa Barbara. In precedenza aveva partecipato alla cerimonia religiosa officiata a Nuraxi Figus, sito minerario della Carbosulcis. Sono state le stesse lavoratrici Igea, che assistevano alla messa da dietro le inferriate all’imbocco della Galleria, ad aprire i cancelli e a far entrare l’assessore, ad accoglierla con abbracci e strette di mano. È stato un incontro che ha sciolto la tensione maturata in questi giorni di protesta e di rivendicazioni. In una delle sale della miniera occupata, le donne hanno potuto approfondire con l’assessore dell’Industria i temi che sono alla base della contestazione.

L’assessore Piras, accompagnata dal nuovo commissario liquidatore Michele Caria, ha illustrato nei dettagli il provvedimento legislativo approvato ieri sera dal Consiglio regionale che consentirà a breve di garantire ai lavoratori Igea il pagamento delle retribuzioni. «So che la vostra protesta non riguarda soltanto gli stipendi – ha detto l’assessore rivolgendosi alle lavoratrici – e questo vi fa onore. Intanto, però, abbiamo risolto il problema delle retribuzioni. Nel frattempo continuiamo a lavorare, e lo stiamo facendo da mesi, anche grazie all’impegno del precedente liquidatore, l’ingegner Antioco Gregu, perché Igea si trasformi in un’azienda virtuosa e in grado di svolgere i lavori che le saranno assegnati. Non sono gli stanziamenti a mancare: i soldi ci sono e dovranno essere spesi. Ecco perché Igea, al cui interno opera personale altamente qualificato, deve essere risanata e al più presto. Sono sicura che, anche grazie alla vostra tenacia e alla vostra collaborazione, daremo un futuro alla società e, di conseguenza, a chi lavora in Igea».

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Il Consiglio regionale ha approvato con 52 voti a favore e uno contrario, il disegno di legge proposto dalla Giunta regionale per la costituzione di un Fondo regionale, con dotazione di 5 milioni e 500mila euro, da usare per anticipare in forma straordinaria le spettanze dovute ai lavoratori delle società partecipate nel caso in cui queste non riescano a pagare le retribuzioni mensili dovute.
Il Fondo, costituito presso la finanziaria regionale Sfirs mediante apposita convenzione, potrà anticipare i pagamenti fino al 100% delle retribuzioni maturate ed è attivabile su richiesta dei lavoratori interessati senza oneri aggiuntivi. Si tratta, in ogni caso, di un’anticipazione delle spettanze, che non sgrava le partecipate da obblighi presenti e futuri: le somme anticipate da Sfirs ai lavoratori saranno rimborsate dalla Regione comunque entro il 31 dicembre 2015.

Per i lavoratori di Igea significa la certezza dei pagamenti del saldo di ottobre e della mensilità di novembre per quanto riguarda gli arretrati e una sicurezza per il futuro, a partire dalla tredicesima.

«La Giunta ha lavorato intensamente in questi mesi e in questi giorni – ha affermato il presidente Francesco Pigliaru – per dare risposte a situazioni gravi come quella in cui si trovano i lavoratori di Igea, con la temporanea impossibilità di ricevere gli stipendi. La delibera individua un meccanismo di anticipazione che interviene straordinariamente nei casi delle società partecipate dalla Regione ed è una risposta contingente a una situazione di emergenza, che ci consente di lavorare con maggiore serenità alla soluzione del problema industriale”.

E l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras: «I provvedimenti approvati oggi dalla Giunta confermano ciò che diciamo da sempre: non vogliamo affossare Igea, vogliamo rilanciare la società e trasformarla in un’azienda con i conti in equilibrio. La soluzione adottata per consentire il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti Igea è frutto di un lavoro attento e ponderato fatto in queste ultime settimane. Adesso andiamo avanti e diamo fiducia al nuovo commissario, Michele Caria, che dovrà presentare presto il piano concordatario».

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La Giunta regionale ha approvato ieri sera il Piano di incentivo all’esodo per i dipendenti di Igea in liquidazione, proposto dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. Il provvedimento, che mette in campo 3 milioni e 545mila euro, ed è stato messo a punto in accordo con i sindacati, riguarda 94 persone: una parte riceverà incentivi per andare in pensione, altri andranno in mobilità e successivamente in pensione. L’esecutivo ha anche approvato il disegno di legge, che dovrà ora ricevere il via libera dal Consiglio, sul piano di chiusura delle attività della Miniera di Nuraxi Figus in favore di Carbosulcis Spa: entro il 2027 la miniera sarà completamente chiusa. Al momento si procederà con il piano di graduale dismissione che ha ricevuto il sì da parte dell’Unione Europea. La Regione chiederà al ministero dello Sviluppo Economico di cofinanziare il piano. La Giunta ha anche approvato l’estensione dell’esodo volontario del Consorzio industriale provinciale di Nuoro al personale non dirigente che maturerà i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2017.
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Risparmio energetico, sviluppo sostenibile e smart cities sono i temi al centro della giornata di studio organizzata, a Cagliari, dalla Regione Sardegna il prossimo 4 dicembre, alle ore 9.30, nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura (piazza d’Armi). Al convegno, intitolato “La sostenibilità energetica, ambientale e le smart cities”, parteciperanno gli assessori dell’Ambiente e dell’Industria, Donatella Spano e Maria Grazia Piras.
I recenti accordi europei sul “Pacchetto Clima 2030”, con il quale gli Stati membri si sono impegnati a ridurre almeno del 40 per cento le emissioni di CO2 e la nuova programmazione comunitaria 2014/2020 (con le risorse ingenti previste a sostegno della green economy), rappresentano un’opportunità per dare un nuovo impulso alle iniziative già avviate e favorire lo sviluppo sostenibile dell’Isola. In linea con le politiche europee e nazionali nella lotta ai cambiamenti climatici, l’Amministrazione regionale ha quindi intrapreso un percorso strategico finalizzato a uno sviluppo sostenibile del proprio territorio attraverso l’attuazione di politiche e interventi volti a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, a stimolare e promuovere investimenti nel campo delle fonti rinnovabili. La scelta innovativa della Regione è quella di coinvolgere le amministrazioni locali in modo diretto, integrando le politiche regionali con il modello di governance innovativo rappresentato dal Patto dei Sindaci, che punta a costruire un canale diretto di relazioni tra le strutture della Commissione europea e i Comuni, e fare in modo che questi assumano il ruolo di soggetti attuatori delle politiche nel campo dell’energia sostenibile.
La giornata di studio verrà aperta con l’illustrazione dei risultati e delle criticità sinora riscontrate. Da qui il via a un confronto volto a individuare un percorso in vista del prossimo quinquennio di programmazione comunitaria e regionale, con specifica attenzione al nuovo quadro normativo sui temi energetici e della sostenibilità ambientale. All’interno del Programma “Sardegna CO2”, con il Progetto “Smart City – Comuni in Classe A” la Regione accompagna infatti i comuni verso la sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, offrendo assistenza tecnica nello sviluppo e nella redazione di Piani d’azione per l’energia sostenibile (PAES), coerenti con le linee guida del Patto dei Sindaci e gli indirizzi strategici della Regione. La Regione, infine, ha affiancato le “Comunità pioniere” selezionate dal progetto con una struttura di assistenza tecnica appositamente istituita e composta da esperti in materie tecnico-scientifiche e socio-economiche.

Prima notte in miniera per le lavoratrici dell’Igea che stamane hanno occupato la galleria VIllamarina di Monteponi, per denunciare il mancato rispetto degli accordi raggiunti per il pagamento degli stipendi arretrati e l’avvio dei progetti di bonifica che dovrebbero rilanciare l’attività della società che cura il mantenimento, la manutenzione e la messa in sicurezza mineraria e gestisce siti di elevato interesse turistico dal punto di vista archeoindustriale, valorizzando in maniera sostenibile, il patrimonio immobiliare di sua proprietà e custodisce un prezioso patrimonio documentale storico minerario.

L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, intanto, ha convocato un incontro per martedì prossimo, 2 dicembre. «La Regione, dall’insediamento della Giunta Pigliaru, è impegnata con tenacia e coraggio a disegnare un nuovo futuro per le lavoratrici e i lavoratori di Igea. Questo è il nostro obiettivo – sottolinea l’assessore Piras – trasformare Igea in una società con costi e ricavi in equilibrio. Qualche mese fa l’azienda era morta a seguito di una mancata gestione che negli anni ha portato ad accumulare 24 milioni di debiti fino ad azzerare il capitale sociale. Questa Giunta, che ha ereditato quella situazione disastrosa, ha fatto una scelta ben precisa: tenere in vita l’azienda e ridarle un ruolo.» 

«La Regione – si legge in una nota – si è impegnata a garantire risorse adeguate nel bilancio 2015 che consentano di sostenere la procedura concordataria e la futura riorganizzazione societaria. Per raggiungere l’obiettivo, il nuovo commissario liquidatore, Michele Caria, che sarà presto pienamente operativo, elaborerà un piano concordatario che porti l’azienda a un equilibrio finanziario. Il piano dovrà consentire a Igea di svolgere l’attività prevista: in primo luogo, la messa in sicurezza delle miniere e, progressivamente, anche le attività di bonifica. Il risanamento di Igea, come condiviso con i sindacati, passa anche attraverso il percorso d’incentivo all’esodo che dovrà concludersi entro il 2014. Intanto andrà avanti l’analisi organizzativa per migliorare l’assetto complessivo della società con il coinvolgimento di nuovi tecnici e manager e il ricorso a percorsi di formazione e riqualificazione dei dipendenti. Assessorato e azienda stanno nel frattempo accelerando le procedure che rendano possibile il pagamento di lavori già effettuati per permettere a Igea di corrispondere le retribuzioni. L’assessorato dell’Industria, infine, ascolta con attenzione la protesta delle lavoratrici che occupano la miniera di Monteponi ma condanna con decisione ogni ricorso all’uso della violenza.»

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