26 April, 2024
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La Giunta regionale ha approvato oggi le direttive del nuovo bando destinato alle banche disposte a concedere il mutuo prima casa agevolato grazie ai contributi regionali. Saranno tre le caratteristiche nuove del bando, come proposto nella delibera presentata dall’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda. Prima novità, il fatto che il bando (che sarà pubblicato nei prossimi giorni dall’assessorato della Programmazione e del Bilancio) sarà riaperto ogni 6 mesi in modo da consentire agli istituti bancari che lo volessero di inserirsi, così da ampliare l’offerta a favore dei cittadini. Seconda, importante, caratteristica: le banche saranno obbligate ad accettare la richiesta di rinegoziazione dei mutui da parte del cliente, mentre finora era appannaggio delle stesse banche decidere se concederlo oppure no. Terzo aspetto, legato al precedente: il cliente ha diritto alla rinegoziazione purché ne faccia richiesta almeno ogni 5 anni.
Lo scorso 2 dicembre la Giunta aveva disdetto le convenzioni allora in vigore con Banco di Sardegna, Banca Intesa San Paolo e Unipol Banca e indetto l’avvio di una nuova procedura di gara per selezionare a condizioni riviste gli istituti di credito. «Con questa delibera stiamo tutelando l’interesse dei cittadini che hanno diritto ad avvantaggiarsi delle leggi dello Stato e della attuale congiuntura economico-finanziaria che vede i tassi bancari particolarmente bassi. Le operazioni di rinegoziazione finora non hanno avuto buon esito e dunque è stata di fatto bloccata la possibilità di un notevole risparmio economico per i cittadini e per la stessa Regione – spiega Paolo Maninchedda -. Oggi interveniamo con decisione e convinzione, mettendo a disposizione delle banche un nuovo bando e dando ai cittadini interessati la certezza che le loro richieste di rinegoziazione devono obbligatoriamente essere accettate. La mancata applicazione delle precedenti direttive ha creato un danno economico ai sardi e alle casse della pubblica amministrazione. D’ora in poi si va in un’altra direzione».
La legge 32 del 1985 ha istituito il “Fondo per l’edilizia abitativa”, che prevede il riconoscimento di contributi per la prima casa mediante l’abbattimento del tasso di interesse applicato ai mutui cosiddetti regionali, anche per interventi di recupero o di acquisto con ristrutturazione nei centri storici, nonché il riconoscimento di un contributo in conto capitale di massimo 10mila euro per le giovani coppie. Con la legge 40 del 2 aprile 2007 (legge di conversione del decreto Bersani) è stata disciplinata la surroga dei mutui, soluzione alla quale sono ricorsi parecchi cittadini sardi titolari del mutuo agevolato, che sono riusciti così a ottenere dalla banca presso la quale decidono di trasferire il proprio mutuo un tasso di interesse più vantaggioso. Tale soluzione, pur comportando l’applicazione di un tasso di interesse complessivamente più vantaggioso determina però la perdita delle agevolazioni regionali a partire dalla data della surroga. L’assessore Maninchedda perciò, vista la notevole diminuzione dei tassi d’interesse e per soddisfare le esigenze dei cittadini che usufruiscono dell’agevolazione pubblica, con una direttiva (datata 21 gennaio 2016) ha chiesto alle Banche convenzionate di rinegoziare i mutui adeguando i tassi di interesse alle condizioni di mercato. Il 20 aprile successivo sono state fornite dall’assessorato le “Linee guida” in materia di rinegoziazione e la modulistica per consentire ai cittadini di presentare la richiesta di rinegoziazione o surroga.

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Dopo il piano di ristrutturazione da 10 milioni di euro (5 già spesi e con i lavori finiti in 700 appartamenti, altri 5 attualmente in fase di bando), la Giunta regionale ha accolto la proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda che prevede l’affidamento di un mandato ad Area di individuare “abitazioni di transito”, ovvero alloggi temporanei dove spostare gli interessati per il periodo corrispondente al completamento dei lavori di ristrutturazione, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, ancora al centro delle politiche abitative. In molti casi, infatti, è risultato molto più conveniente demolire completamente l’immobile e ricostruirlo, dunque per gli inquilini è assolutamente necessaria un’alternativa temporanea.
«È la prima volta che una Giunta interviene dando ad Area precise indicazioni su una materia del genere – ha detto Paolo Maninchedda -. Stiamo portando avanti una politica mirata su Sant’Elia, ma questo è il modello su cui calibreremo anche tutti gli altri interventi successivi, nei diversi quartieri. È un obiettivo importante per me e per la Giunta, perché con la demolizione e la ricostruzione si entra pienamente nella politica per le case popolari e dunque cambia completamente la filosofia con cui ci si rapporta a questa parte del patrimonio pubblico. Vogliamo far rinascere questa parte della città e favorirne l’integrazione, e il primo passo è sicuramente la possibilità, senza disagio eccessivo per gli inquilini, di prevedere la demolizione e la ricostruzione.»
Le abitazioni di transito saranno individuate da Area all’interno dell’area metropolitana. Una parte saranno di sua proprietà, ma da ristrutturare perché attualmente prive dei requisiti di agibilità; altre saranno acquistate nel libero mercato attraverso procedure di evidenza pubblica.

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Cinquanta milioni di euro per ristrutturare l’intera rete stradale della Sardegna, provinciale e comunale. L’ha deciso oggi la Giunta, approvando la delibera presentata dall’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, e dando così il via al primo pezzo del Patto per la Sardegna che interviene con i fondi messi a disposizione di tutti i Comuni della Sardegna, nessuno escluso. Saranno gli stessi Comuni a indicare gli interventi necessari e ad avere il ruolo di Enti appaltanti, ma alla Regione toccherà approvare i programmi prima di erogare le risorse. I Comuni sopra i 5.000 abitanti potranno gestire direttamente le somme di cui sono destinatari, per quelli al di sotto dei cinquemila soggetto attuatore saranno le Unioni di Comuni.
«È un piano di ristrutturazione della sempre più dissestata rete viaria provinciale della Sardegna che si attendeva da oltre dieci anni: le nostre strade sono disastrose e la Regione se ne fa carico – spiega l’assessore Maninchedda -. A ciascun Comune è garantita una soglia minima di risorse e tutti i Comuni delegati dalla Regione a eseguire le opere sottoscrivono un patto di trasparenza.»

Se verranno rispettati i tempi, il restyling stradale in Sardegna potrà essere concluso nel giro di un anno, con cantieri aperti già nelle prossime settimane: non dovrebbero esserci ritardi nelle fasi di progettazione e realizzazione in quanto si tratta di interventi di manutenzione straordinaria.
In particolare, alla rete provinciale gestita da Città metropolitana, provincia del Sud Sardegna, Oristano, Nuoro e Sassari sono assegnati 27,3 milioni di euro, per le strade comunali sono previsti 20 milioni e per quelle intercomunali 2,5 milioni. «Garantiamo sicurezza – sottolinea Paolo Maninchedda – ma anche migliore qualità della vita, perché avere strade in condizioni finalmente migliori significa riuscire a spostarsi più facilmente anche dalle zone particolarmente isolate. La ripartizione delle risorse è stata tarata in modo da non concentrarle nell’area di Cagliari, che ha sì il maggior numero di abitanti e veicoli, ma può anche contare sugli 8 milioni a disposizione grazie al Patto per Cagliari firmato con lo Stato. Stiamo dimostrando che il Patto per la Sardegna firmato a luglio dell’anno scorso non è un pezzo di carta – conclude Paolo Maninchedda – ma sta già mettendo in moto interventi importanti che incidono positivamente sulla vita e sui diritti di cittadinanza dei sardi.»

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E’ durissimo il giudizio di Paolo Maninchedda sul rimpasto annunciato da Francesco Pigliaru. L’assessore dei Lavori pubblici ha pubblicato un intervento nel suo sito internet www.sardegnaeliberta.it , nel quale non usa mezze misure per “stroncare” il modello scelto dal governatore.
«Ci sono momenti di entusiasmo nella vita di un governo e momenti di assoluta fatica, aumentata dall’assenza di entusiasmo – scrive Paolo Maninchedda -. Ieri il Gruppo del Partito dei Sardi ha notificato al Presidente della Giunta un giudizio severo sul rimpasto annunciato che credo verrà meglio strutturato nei prossimi giorni.»
«Per noi è vincolante il patto elettorale: non possiamo romperlo – aggiunge Paolo Maninchedda -. Tuttavia abbiamo il diritto di far capire agli elettori ciò che è addebitabile alle nostre convinzioni e al nostro lavoro e ciò che non lo è. Il modello cui risponde il rimpasto illustrato ieri ai capigruppo – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – non ci appartiene, perché non è calibrato sui fronti della crisi sarda: rapporti col governo italiano, lavoro, educazione, costi e qualità della salute, organizzazione della governance pubblica e conoscenza delle sue performance, questione morale, ricchezza della nazione.»

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha ufficializzato i nomi dei quattro nuovi assessori che martedì 7 marzo entreranno a far parte della nuova Giunta, in sostituzione dei due assessori dimissionari, Elisabetta Falchi all’Agricoltura e Gianmario Demuro agli Affari Generali, e degli altri due “sacrificati” per assecondare le volontà delle forze che sostengono la coalizione (Claudia Firino alla Pubblica istruzione e Francesco Morandi al Turismo).

I nomi nuovi sono quelli di Giuseppe Dessena (ex SEL), destinato ad occupare la poltrona di Claudia Firino (ex SEL) alla Pubblica istruzione; Barbara Argiolas (Partito Democratico, vicina all’europarlamentare Renato Soru), pronta a rilevare la poltrona di Francesco Morandi (Centro Democratico) al Turismo. Filippo Spanu, indicato dal presidente Pigliaru, guiderà l’assessorato degli Affari generali; Pier Luigi Caria, del Partito Democratico, vicino a Matteo Renzi, infine, rileverà la poltrona dell’assessorato dell’Agricoltura.

Claudia Firino ha perso il posto per esplicita richiesta di tre dei quattro consiglieri del gruppo che la sosteneva; Francesco Morandi, uno degli assessori migliori della prima Giunta Pigliaru, ha perso il posto per la mancanza di un adeguato sostegno del gruppo consiliare del Centro Democratico che ha perso consistenza nel corso della legislatura. Francesco Morandi, appena ha saputo dell’annuncio fatto dal presidente Pigliaru, ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato, perché non intenzionato a restare al timone dell’assessorato un solo minuto in più. Ha fatto altrettanto, poco dopo, Claudia Firino.

L’annuncio del presidente sui nomi dei quattro nuovi assessori ha provocato grossi malumori in seno alla coalizione di maggioranza e non sono esclusi colpi di scena da oggi a martedì, giorno previsto per l’insediamento della nuova Giunta. I più critici sono i consiglieri del Partito dei Sardi, seconda forza della coalizione, che per bocca dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda e del segretario nazionale Franciscu Sedda, ha contestato pesantemente il metodo ed ha annunciato di non riconoscersi nella strada intrapresa dal governatore Pigliaru.

 

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Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, la Giunta regionale ha dato ieri applicazione all’articolo 49 della recente legge regionale 24 del 2016, che ha previsto che le cooperative a proprietà indivisa possano essere autorizzate a cedere in proprietà ai soci gli alloggi realizzati. In passato, invece, questa possibilità era negata: la legge nazionale (la 179 del 1992) consentiva solo di assegnare ai soci gli alloggi in “godimento permanente”, e non in proprietà.

«Dopo tanti anni, abbiamo risposto all’esigenza presentataci da diverse cooperative – ha detto l’assessore Paolo Maninchedda -. Adesso, coloro che ne facciano richiesta, attraverso il procedimento amministrativo che abbiamo definito nelle direttive, potranno diventare pienamente proprietari degli alloggi che abitano, con evidenti benefici.»

La norma regionale prevede anche un vantaggio per le finanze regionali. La legge 179 del 1992 prevedeva per i soci che ricevevano l’alloggio in godimento permanente un contributo da restituire, senza interessi, in quindici anni a decorrere dal 31° anno successivo all’ottenimento del contributo. Attraverso il procedimento amministrativo previsto la Regione, infine, può recuperare in anticipo le somme (che avrebbe iniziato a incassare nel 2033, visto che la realizzazione degli alloggi risale al 2002), mentre i neo proprietari potranno godere di uno sconto del 50% del dovuto se optano per la restituzione, in un’unica soluzione o in dieci anni.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, ha stanziato un milione di euro per la costruzione dello stradello di accesso al Pronto Soccorso del Policlinico universitario di Cagliari, riservato ai soli mezzi sanitari.
L’intervento era stato richiesto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria, visto il formarsi di pericolosi ingorghi, con inevitabile allungarsi dei tempi di percorrenza e dunque di arrivo in ospedale delle ambulanze, in prossimità dell’ingresso unico utilizzato sia dagli studenti che, appunto, dalle stesse ambulanze.

«L’intervento ha il doppio obiettivo di decongestionare il traffico, con quello che significa anche in termini di sicurezza, e garantire tempi di percorrenza rapidi ai mezzi sanitari – spiega l’assessore Paolo Maninchedda -. Si tratta di una delibera di assegnazione dei fondi sviluppo e coesione FSC all’interno del Patto della Sardegna firmato con il Governo che è dunque pienamente operativo.»

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La rete ciclabile della Sardegna prende forma. A un anno e mezzo dall’avvio del percorso di progettazione dal basso che ha coinvolto 65 associazioni, 209 enti locali, gli assessorati del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Ambiente e degli Enti locali, l’Enas e l’agenzia Forestas, la Giunta ha approvato lo studio preliminare predisposto dall’Arst in collaborazione con l’Università di Cagliari stanziando i primi 15 milioni di euro. Lo studio, presentato oggi in conferenza stampa dall’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, è il documento essenziale per poter procedere ai bandi di progettazione e poi di esecuzione dei lavori e accoglie le indicazioni che la Regione aveva dato ad Arst: utilizzare il più possibile i tracciati della rete ferroviaria dismessa e garantire il maggior livello di sicurezza e il minor impatto ambientale possibili. L’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi, che ha partecipato alla conferenza stampa insieme all’amministratore unico di Arst Franco Marras, ha definito il Piano la più grande infrastruttura turistica mai realizzata in Sardegna.
«I primi 5 itinerari vanno a gara entro l’anno e sono ben distribuiti in tutta la Sardegna, dal nord al centro fino al sud. La cosa interessante è che connettono da subito circuiti extraurbani con circuiti urbani, questo è l’obiettivo che realizzeremo con i primi 15 milioni. Per completare i 1.400 chilometri mancanti competeremo con gli altri Stati europei e le altre regioni italiane sulle risorse europee che finanziano soltanto chi ha pianificazione avanzata – ha spiegato l’assessore Paolo Maninchedda -. La bicicletta non è più solo uno strumento di svago: è un mezzo di trasporto ma anche un produttore di ricchezza sostenibile e di salute. È stato stimato che un euro investito in ciclabilità restituisca un euro di ricaduta economica nel comparto turistico, cioè ha un ritorno altissimo. Credo però che rafforzare l’utilizzo della bicicletta significhi anche rafforzare una vision della vita più sostenibile, più lenta e più bella, molto compatibile col paradiso in cui viviamo».
«È il più importante progetto di infrastrutturazione turistica che la regione abbia mai visto, un esempio di come si può lavorare insieme ai territori ottenendo risultati significativi funzionali allo sviluppo – ha detto l’assessore Francesco Morandi –. Con la rete ciclabile della Sardegna, oltre 2.000 chilometri di percorsi, possiamo costruire un prodotto legato a sostenibilità, crescita economica delle zone interne e a destagionalizzazione, realmente complementare al ‘marino balneare’. La domanda esiste e risponde alle esigenze di un mercato sempre più competitivo. Perciò è fondamentale connettere le piste a porti e aeroporti, alle grandi città e alle altre modalità di trasporto. Il progetto di ciclovie promosso dalla Regione si lega perfettamente ai grandi eventi, come la partenza del Giro d’Italia, nell’ottica di costruzione di un’offerta concreta e fruibile per dodici mesi all’anno.»
L’amministratore unico Franco Marras ha spiegato che «l’Arst partecipa al progetto di costruzione delle ciclovie nell’ottica di integrare la mobilità tradizionale su gomma con altri sistemi. Con l’ammodernamento del parco rotabile sarà più semplice trasportare le biciclette a bordo dei bus e dei treni e quindi poter usufruire con maggiore facilità di tutti i percorsi ciclabili sull’intero territorio regionale».
La rete complessiva si sviluppa per più di 2000 km lungo i cinque itinerari previsti dall’Atlante Ciclistico della Sardegna (Itinerario Sud, Itinerario Ovest, Itinerario Nord Ovest, Itinerario Nord Est, Itinerario Est); in particolare è prevista una rete principale (costituita da tre dorsali: centrale 300 km, costiera occidentale 630 km, costiera orientale 580 km) e una rete secondaria per 1.200 km. Il costo totale è stato stimato in 225 milioni di euro: i finanziamenti necessari a realizzare per intero l’intervento saranno intercettati anche dai fondi europei, per accedere ai quali era indispensabile dotarsi di un Piano. La rete sarà ora sottoposta alla verifica dei requisiti previsti per far parte della rete Eurovelo, composta da 14 ciclovie in tutti i Paesi europei per un totale di 70mila chilometri di cui 45mila già realizzati e attrezzati. Finora la Sardegna non era dotata di una normativa che definisse le caratteristiche che devono possedere le piste ciclabili, né di uno strumento pianificatorio per il coordinamento e la individuazione degli interventi di realizzazione degli itinerari ciclabili.
All’interno della rete regionale, Università e Arst hanno individuato 42 itinerari per un totale di 1916,60 km, che vanno a comporre le diverse direttrici regionali. Di questi 42 sono stati studiati i primi 24, che coprono il 57,5% (1.103 km) della rete complessiva in base ad alcuni criteri di priorità (per esempio connessione ai gate di porti e aeroporti, interconnessione con parchi e ambiti di interesse naturalistico). Con 8 milioni del Piano infrastrutture saranno finanziate le 5 direttrici dell’area non urbana per un totale di 677 chilometri e 13 itinerari. Con i 7 milioni del Por Fesr 2014-2020 sarà garantito il collegamento tra le città e la rete ciclabile regionale. Nelle slide allegate il dettaglio degli interventi e dei relativi finanziamenti.

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Arrivano notizie rassicuranti per i cittadini che hanno a che fare con i cosiddetti “mutui prima casa”. Il periodo di transizione fra vecchia e nuova convenzione tra Regione e Istituti bancari (L.R. 32/85 e s.m.i. Fondo per l’Edilizia Abitativa) è infatti regolato e permette ai cittadini di procedere con le proprie richieste.
L’accordo del 20 dicembre scorso con le banche attualmente convenzionate (Banco di Sardegna, Banca Intesa, Unipol), prevede che la Regione accoglierà entro il 30 giugno 2017 le istanze di mutuo corredate, come di consueto, di attestazione bancaria di istruttoria positiva. Alle pratiche presentate entro tale data si applicheranno, fino a totale estinzione dei relativi mutui, le pattuizioni stabilite nelle convenzioni stipulate nel 2004.
Per quanto riguarda invece le richieste di rinegoziazione, si specifica che non è più necessario il preventivo nulla osta regionale, per cui gli interessati potranno direttamente rivolgersi agli istituti convenzionati. La relativa nota è la n. 51.646 del 21 dicembre 2016, pubblicata sul sito internet della Regione.
Le vecchie convenzioni stipulate nel 2004 con gli Istituti di credito sono state disdette dalla Giunta lo scorso 2 dicembre a seguito del mancato buon esito delle operazioni di rinegoziazione, autorizzate dagli uffici della Regione sulla base di Direttive e Linee Guida dell’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, richieste dai cittadini. La Giunta, inoltre, con la stessa delibera ha disposto l’emanazione di un nuovo bando per la selezione di nuovi Istituti di credito da convenzionare per le medesime finalità.

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Il vice presidente del Consiglio regionale Ignazio Locci (FI) critica l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, sui finanziamenti per la portualità del Sulcis.

«L’assessore regionale Paolo Maninchedda – scrive in una nota il consigliere regionale di Sant’Antioco – conferma tutti i timori sullo scippo delle risorse per la portualità del Sulcis denunciati nel luglio scorso (nove milioni di euro per le opere portuali di Sant’Antioco, quattro milioni per Carloforte e sei per Calasetta, definanziati con la delibera 40/18 del 2016). E per giustificarsi del definanziamento, aveva addirittura rilanciato promettendo 30 milioni di euro (destinati all’arcipelago) dei 50 del cosiddetto Patto per la Sardegna indirizzati alla portualità della Regione. Ma con la delibera 5/8 del 2017 (interventi definanziati e successiva ricopertura finanziaria su FSC 2014-2020) scopriamo che per l’assessore due milioni sono più che sufficienti: uno per “Carloforte – Lavori di completamento dei banchinamenti interni del porto di Carloforte – Sistemazione pavimentazioni ed arredi degli ambiti del molo di sottoflutto portuali alla radice”, e un altro per “Calasetta – Piano Sulcis – Opere di sottoflutto, banchinamenti ed escavo fondali del Porto”. Prendiamo definitivamente atto – conclude Ignazio Locci – che Maninchedda ci prende in giro.»