29 March, 2024
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FIOM-FSM-UILM-CUB: «Sulla vertenza ex Alcoa non ci siano altri rinvii».

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La vertenza dell’ex Alcoa inizia tanti anni fa, di sicuro la fase cruciale si ha nel momento in cui, alla proprietà dello smelter, viene comminata una multa dall’Unione europea di 300 mln di €, per aver goduto di agevolazioni statali non previste. Da quel momento inizia per i lavoratori e per le OO.SS. una vertenza che in tanti hanno definito tra le più difficili da risolvere. Da allora sono passati diversi governi, sia nazionali che regionali, sono cambiati tanti ministri, in particolare al Mise, tantissime iniziative sono state messe in campo dai sindacati e dai lavoratori sempre in modo unitario, con L’unico intento di cambiare quello che sembrava un destino già scritto: la chiusura. Nel marzo del 2012 è stato sottoscritto l’accordo che portava la fabbrica di Portovesme ad un periodo di transizione, con i lavoratori prima in regime di cassa integrazione e poi di mobilità (dicembre 2014). Sempre nel marzo del 2012 si comprendono definitivamente le intenzioni della multinazionale americana, di non garantire più la produzione di alluminio in Italia; da allora inizia il calvario alla ricerca di un possibile nuovo proprietario che potesse rilevare la fabbrica. Tanti i nominativi che si sono succeduti in questi difficili anni con infiniti tentativi per cercare di raggiungere una condizione, che permettesse allo smelter di alluminio il suo rilancio. Per trovare soluzione alle difficili condizioni di mercato esistenti, di sicuro va dato atto al ministro Calenda di aver centrato l’obiettivo che i predecessori avevano fallito e di aver agito tempestivamente per l’ottenimento di quella “dote” da tutti ritenuta fondamentale per produrre alluminio: l’energia. Garantendo con quella legge, una soluzione di reale politica industriale a sostegno di tutte le imprese energivore nazionali.

Pur considerando l’energia l’elemento fondamentale per la cessione dello stabilimento ex Alcoa, allo stesso tempo va evidenziato come le continue pressioni sindacali a tutti i livelli, le interlocuzioni con la regione Sardegna e le istituzioni locali, hanno nel frattempo permesso la giusta collocazione dei tanti “puzzle” importantissimi, per la composizione del quadro generale, a cominciare dalla realizzazione ormai certa del Piano Sulcis e altri quali:

  • La bonifica delle falde acquifere che attraverso il conseguente piano, ha permesso il doppio risultato di vedere in primo luogo l’Alcoa cedere definitivamente lo stabilimento e infine le aziende responsabili dell’inquinamento delle falde, essere al centro di una fondamentale bonifica sul nostro territorio, basata sul principio di “chi inquina Paga”, fatto mai registrato in Italia.
  • La realizzazione del progetto del dragaggio che garantirà l’aumento del fondale del porto di Portovesme, con conseguente quanto fondamentale risparmio economico sull’acquisto e trasporto della materia prima.
  • L’importante accordo di programma che vede coinvolte la regione e Invitalia, che attraverso l’accordo di sviluppo con la Sider Alloys realizzano un percorso atto al rilancio della fabbrica ex Alcoa, fondamentale per il polo industriale di Portovesme.
  • La proroga degli ammortizzatori sociali in deroga che ha consentito il sostentamento per i lavoratori in attesa del rilancio produttivo e che necessita, per arrivare alla data X, di un ulteriore prolungamento.

Le OO.SS. oltre ad esprimere totale soddisfazione per i risultati elencati e raggiunti, esprimono soddisfazione per la cessione alla Sider Alloys della fabbrica ex Alcoa, vogliono entrare nel più breve tempo possibile nel merito della trattativa, anche ed in particolare sulle ultime proposte del ministro Calenda, sia nella partecipazione di Invitalia, che quindi rimarrebbe in percentuale proprietaria della fabbrica, che sulla proposta di compartecipazione dei lavoratori. Le OO.SS. credono che su tali proposte si debba urgentemente aprire un tavolo di confronto per ribadire la totale condivisione sulla prima ed un obbligatoria riflessione sulla seconda, riconoscendo in quest’ultima un importante elemento di novità per la quale non c’è nessuna volontà di tirarsi indietro. Le Segreterie dei metalmeccanici, ritengono che questa possa e debba essere anche una giusta risposta alla responsabilità alla quale i lavoratori intendono spendersi con la massima attenzione e serietà, considerandolo il giusto riconoscimento alle tante iniziative e lotte che insieme alle OO.SS. hanno messo in campo in questo lungo periodo. Allo stesso tempo è anche il modo per assumersi una importante responsabilità in un contesto di considerevoli investimenti pubblici. Dimostrazione lampante di come i lavoratori, dopo le accurate verifiche e valutazioni necessarie, intendono dichiararsi parte attiva per il rilancio di produzione di alluminio primario in Italia, ma anche come attestazione di fiducia  nei confronti di coloro che in questi anni si sono spesi e sono riusciti a rilanciare una legge a sostegno di una politica industriale, troppo spesso acclamata e mai perseguita, che ha permesso di arrivare sino a questo punto.

FIOM-FSM-UILM e CUB del Territorio, chiedono che non ci siano ulteriori rinvii, si avviino subito i confronti su tutti i temi che garantiranno il citato rilancio industriale nel nostro territorio, con la consapevolezza e l’auspicio che la produzione di alluminio primario, diventi presto il volano del rilancio economico e sinergia fondamentale per la garanzia produttiva della centrale Enel di Portovesme e dell’Eurallumina, nonché quindi dell’intero polo industriale di Portovesme.

Segreterie Territoriali

FIOM-FSM-UILM-CUB

Sulcis Iglesiente

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