15 May, 2024
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La riunione del Consiglio comunale di Sant’Antioco convocata per questa mattina su richiesta dei consiglieri dei gruppi di minoranza, è stata rimandata per l’assenza dei cinque consiglieri di minoranza. Alla vigilia, il gruppo di minoranza Genti Noa, aveva contestato l’orario della convocazione, le 12.30, che non avrebbe consentito la presenza del pubblico, sottolinenando come, viceversa, per la riunione convocata per domani 28 marzo per l’esame delle proposte della maggioranza, sia stato fissato l’orario delle ore 19.00. Le assenze di oggi erano state in qualche modo annunciate.

I rapporti tra maggioranza e minoranza restano molto tesi. Dall’inizio della consiliatura c’è stata condivisione solo recentemente, in occasione della votazione sulla proposta di rimodulazione delle risorse del Piano Sulcis.

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La Giunta regionale ha stanziato diciassette milioni e 800mila euro per l’acquisto di nuovi treni.

«Con le risorse ministeriali per gli anni 2019-2022 pari a 10,7 milioni, alle quali si somma un cofinanziamento di 7,1 milioni, rinnoveremo ulteriormente il parco rotabile dell’Arst per le tratte a scartamento ridotto – dice l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu -. È un ulteriore passo in avanti verso l’innalzamento degli standard di qualità dei nostri mezzi di trasporto su ferro in termini di sicurezza, confort e di abbattimento dell’inquinamento, sia atmosferico sia acustico.»
Sono ingenti gli stanziamenti fin qui messi in campo dalla Regione per il complessivo ammodernamento del parco ferroviario in servizio nell’isola. In particolare, per la rete a scartamento ordinario sono già stati acquistati quattro treni diesel tipo “Minuetto”, per un importo totale di 14.860.000 euro con risorse finanziarie messe a disposizione dall’Amministrazione regionale (POR FESR 2007-2013), e otto treni diesel ad assetto variabile con ulteriori 85.347.754 euro di finanziamenti nazionali e locali.
Per quanto riguarda invece la rete ferroviaria a scartamento ridotto, sono già in servizio nove treni acquistati con 44.315.000 euro (14.775.000 euro stanziati dalla Regione dall’Accordo procedimentale del 3 giugno 2008, 20.000.000 euro da FSC 2007-2013 e 9.540.000 dall’APQ Sviluppo Locale). Inoltre l’assessore Careddu ricorda che la dotazione finanziaria assegnata dal Piano operativo infrastrutture FSC 2014-2020 alla Sardegna è di 68.416.000 euro ai quali deve aggiungersi un cofinanziamento obbligatorio minimo di almeno il 40%. Questi fondi sono stati così ripartiti: 52.916.000 euro a favore di Trenitalia per l’acquisto di 17 treni, e 15.500.000 euro a favore di Arst per l’acquisto di 3 complessi automotore.

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 Sanità laboratorio analisi ospedali provette

Non c’è alcuna epidemia di meningite, sono otto i casi registrati da dicembre ad oggi ed oltre mille le persone vaccinate dalla Assl di Cagliari nell’ultima settimana, familiari e persone che hanno avuto contatti stretti con i pazienti.
E’ quanto ribadito questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, insieme con il direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, il responsabile del Servizio di promozione della Salute, Federico Argiolas, il direttore della Assl di Cagliari, Luigi Minerba, Paolo Castiglia, epidemiologo dell’Università di Sassari, Giorgio Steri e Silvana Tilocca, del Dipartimento di Igiene Pubblica della Assl 8.
«Sono state messe in atto tutte le azioni previste dal protocollo in situazioni come la nostra – ha spiegato Luigi Arru -, procedendo alla vaccinazione delle persone entrate a stretto contatto con i pazienti. Bisogna ribadire che non è così facile essere contagiati, non basta essere rimasti nella stessa stanza o essersi scambiati una stretta di mano. Sono già stati coinvolti i medici di famiglia e le guardie mediche, ai quali ci si può rivolgere di fronte a determinati sintomi e che possono, dove sia necessario, iniziare la terapia antibiotica. La corsa alla vaccinazione non è necessaria.» 
La rete tra Ats, aziende ospedaliere, Pronto soccorso, assessorato, è al lavoro da mesi, come ribadito stamane. La Assl di Cagliari ha rafforzato gli ambulatori e incrementato i controlli nei locali e ricorda alcune regole di prevenzione soprattutto per i ragazzi: è importante lavarsi frequentemente le mani, non scambiarsi bicchieri né posate. 

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Ancora un rinvio per le autorizzazioni necessarie per la discarica di Genna Luas, necessarie per portare avanti la produzione della Portovesme Srl, con il deposito degli scarti di lavorazione. Sull’ennesimo rinvio, con la richiesta di ulteriore documentiazione, interviene il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu.

«E’ una situazione inammissibile – attacca Gianluigi Rubiu -. Auspichiamo che il presidente Pigliaru si faccia nominare dal Governo commissario straordinario per l’ambiente in Sardegna, per sbloccare l’iter autorizzativo sull’impianto ed evitare la fermata dello stabilimento. Sono inevitabili i riflessi negativi sul piano occupazionale. Non possiamo consentire che la burocrazia tenga in ostaggio 1.500 famiglie – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Senza la costruzione del decimo argine della discarica l’azienda non potrebbe smaltire i rifiuti e si troverebbe costretta alla fermata degli impianti. L’approvazione del deposito dei residui avrebbe rappresentato una certezza, ancora una volta smarrita nel nulla – conclude Gianluigi Rubiu -. Per questo il governatore dovrebbe autorizzare subito l’ampliamento del sito per consentire che si prosegua l’attività produttiva.»

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Grande concerto finale domani, mercoledì 28 marzo, al Conservatorio di Cagliari per le Giornate europee del bandoneon, la tre giorni di scambio interculturale con alcuni conservatori europei in cui lo strumento figura tra le materie di studio.

Alle 18,30, nell’aula Porrino, si esibiranno i musicisti del Conservatorio di Cagliari e di quello di Avignone (Francia) impegnati in questi giorni in un approfondito studio del bandoneon grazie alla presenza in città di Victor Villena, già docente di bandoneon nel Conservatorio Codarts di Rotterdam e insignito, quando ancora aveva 17 anni, del titolo di “bandoneonista rivelazione” da parte dell’Accademia internazionale di tango di Buenos Aires.

Accanto agli studenti di bandoneon, si esibiranno anche gli allievi dell’ensemble Scisma del “Pierluigi da Palestrina” e i maestri di bandoneon: lo stesso Victor Villena, ma anche il maestro della classe di bandoneon del Conservatorio di Cagliari, Fabio Furìa, e l’insegnante di bandoneon del Conservatorio di Avignone, Yvonne Hann.

Il programma sarà naturalmente incentrato sul tango, con brani di Astor Piazzolla, Julian Plaza, Osvaldo Pugliese.

Partite lunedì, le Giornate europee del bandoneon sono alla seconda edizione: la prima si è svolta lo scorso anno ad Avignone, mentre questa volta è il capoluogo sardo a diventare una piccola capitale di questo strumento, attirando l’attenzione di tutto il mondo musicale a esso legata e richiamando ospiti e artisti di fama mondiale.

Nata dal connubio tra le classi del Conservatorio du Grand Avignon e il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, l’iniziativa ha un carattere seminaristico che quest’anno vede la partecipazione, oltre che degli allievi di bandoneon, degli studenti delle classi di violino, viola, violoncello, contrabbasso, pianoforte, flauto e clarinetto dell’istituzione musicale cagliaritana.

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“L’uomo nero” di Brunori Sas è la canzone vincitrice per il 2018 del Premio Amnesty International Italia, indetto nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente. In questo caso un brano sull’intolleranza.

La premiazione avverrà a Rosolina Mare (Rovigo) domenica 22 luglio, nel corso della serata finale della 21ª edizione di ‘Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty’, festival che si terrà dal 19 al 22 luglio e ospiterà anche le finali della sezione emergenti del Premio Amnesty, il cui bando rimane aperto fino al 30 aprile sul sito www.vociperlaliberta.it . Sul sito è intanto in corso il voto del pubblico per il Premio Web Social.

Dario Brunori ha dichiarato: «Mai come oggi, ‘L’uomo nero’ assume un significato speciale per me. Nello spettacolo teatrale che sto portando in giro, è il pezzo che più mi emoziona cantare, un’emozione e una tensione che avverto forte anche nelle persone che ho di fronte ogni sera.

Eppure all’epoca ho avuto difficoltà ad affrontarlo perché, visto il tema, era facile cadere nella retorica anacronistica del cantautore militante, in un’invettiva scontata contro il dilagare di nuove forme di intolleranza, contro le piccole e grandi derive xenofobe degli ultimi anni. In realtà non mi interessava tanto parlare del fenomeno in sé, quanto del fenomeno in me, come diceva qualcuno. Il fuoco del pezzo sta tutto nell’ultimo verso: ‘Io che sorseggio l’ennesimo amaro, seduto a un tavolo sui Navigli, pensando in fondo va tutto bene, mi basta solo non fare figli… e invece no’.

Come in altri pezzi dell’ultimo album, traccio la condizione di un uomo che si chiede cosa è giusto fare di fronte a un’apparente involuzione dell’essere umano, al ritorno di fiamma di visioni ideologiche e morali che ci piacerebbe pensare morte e sepolte. C’è una buona dose di amarezza verso il mondo intorno, ma anche la denuncia allo specchio di quell’approccio ignavo che troppo spesso tende a non occuparsi concretamente di ciò che accade fuori dal proprio cortile, a ignorare certi fenomeni, a ridicolizzarli o a non dargli eccessivo peso. Si tratta di un terreno scivoloso, ne sono consapevole, ma spero di essere rimasto in piedi e questo riconoscimento, in qualche modo, me ne dà conferma. Grazie di cuore a Amnesty International Italia e a Voci per la libertà».

Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, ha affermato: «I diritti umani sono una questione di comportamenti, di regole, ma anche, e forse ancora prima, di clima. Il clima di oggi è pessimo. Di questo clima parla la canzone di Dario Brunori vincitrice dell’edizione 2018 del Premio Amnesty International Italia di Voci per la Libertà. E del veleno che contamina la vita pubblica e la convivenza civile. E di un’idea, l’idea aberrante del ‘noi contro gli altri’: contro gli altri che, essendo diversi da noi, fanno paura, sono una minaccia da tenere a distanza, da cui difendersi, possibilmente da eliminare.

Amnesty International fa davvero tutto quello che può per contrastare il clima di odio che si diffonde nel mondo e che non risparmia neppure il nostro paese, e si sforza di creare antidoti per questo veleno. Ma ha bisogno di alleati e li cerca – e li trova – nel mondo dell’arte e della canzone. ‘L’uomo nero’ parla al cuore e alle emozioni ed è, oltre che una canzone bella, nella nostra prospettiva anche una canzone utile, uno strumento prezioso per chi vuole creare un clima migliore, nel quale vi siano le condizioni per il rispetto pieno dei diritti umani di tutti».

In lizza per il Premio c’erano anche: “L’uomo che premette” di Caparezza, “Deserto” di Clementino, “Gli anni del silenzio” dei Decibel, “Ora d’aria” di Ghali, “Affermativo” di Jovanotti, “Stelle marine” delle Luci della centrale elettrica, “Socialismo tropicale” dello Stato Sociale, “Vietato morire” di Ermal Meta, “Stiamo tutti bene” di Mirkoeilcane.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha visitato questa mattina l’ospedale “Antonio Segni” di Ozieri che, in base alla riforma ospedaliera approvata nell’ottobre scorso dal Consiglio regionale, dovrebbe costituire unico presidio con le strutture sanitarie di Alghero.

La commissione ha compiuto un breve giro fra i reparti con particolare attenzione a quelli di Ortopedia, Neurologia e Radiologia, oltre ai laboratori ed alle attrezzature diagnostiche. Successivamente nella sala riunioni del “Segni” i commissari hanno ascoltato i numerosi interventi dei primari e dei medici della struttura, che hanno esposto le problematiche più significative legate al funzionamento della struttura: carenza di personale, difficoltà di coprire alcune posizioni specialistiche e di fornire (pur essendo un ospedale) veri servizi e propri di assistenza territoriale, fronteggiando le crescenti richieste degli utenti, che continuano a percepire l’ospedale come un luogo di cura “generalista”.

Per quanto riguarda più in dettaglio le tematiche riguardanti la riforma della rete ospedaliera, i medici dell’ospedale di Ozieri hanno sottolineato con preoccupazione l’oggettiva complessità di far funzionare con efficienza un presidio diviso in due stabilimenti anche fisicamente lontani come Ozieri ed Alghero, aggiungendo che non tutta la sanità sarda si deve esaurire nei due hub principali.

Nel dibattito hanno preso la parole numerosi consiglieri regionali: Giorgio Oppi dell’Udc, Daniele Cocco di Art.1-Mdp, Antonello Peru e Marco Tedde di Forza Italia, Augusto Cherchi del Pds e Domenico Gallus del Psd’Az – La Base.

Nelle conclusioni, il presidente della commissione Raimondo Perra ha ricordato che il sopralluogo di Ozieri è il primo effettuato dalla commissione nel “dopo-riforma”, a testimonianza del fatto che «la politica non può e non deve limitarsi a fare leggi ma deve anche essere capace di verificare sul campo se le stessi leggi hanno un impatto positivo sui cittadini, capacità che nel nostro caso è quanto mai necessaria visto che ci occupiamo di salute. Abbiamo ascoltato con molta attenzione i temi sollevati dai medici del “Segni” – ha concluso Raimondo Perra – ed assicuro anche a nome della commissione che saranno valutati con la massima attenzione in sede di attuazione concreta della riforma della rete ospedaliera».

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Nel pomeriggio di domenica 11 marzo 2018, nei locali del Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia, è stato presentato il volume “Maestre d’Italia”, ultima fatica letteraria della dott.ssa Bruna Bertolo, piemontese, ma affezionata alla Sardegna perché socia dell’Associazione di Promozione Sociale “Quattro Mori” di Rivoli (Torino).

Miglior combinazione non poteva esserci: a introdurre l’incontro per la tradizionale “Festa della Donna” è stata proprio una donna, Paola Pisano, nella sua veste di nuova presidente del “Logudoro” dallo scorso 17 febbraio, la quale ha tracciato un sintetico percorso delle tappe – piuttosto lente -attraverso le quali si è concretizzata nel Novecento l’evoluzione dell’emancipazione femminile in Italia.

Per quanto riguarda il volume la Pisano si è soffermata sullo stile scorrevole del testo e sulla ricchezza di documentazione prodotta dall’autrice relativamente ai tanti personaggi femminili che hanno provveduto all’alfabetizzazione del popolo italiano (bambini ma anche adulti).

Paolo Pulina, vice presidente vicario del “Logudoro” e vice presidente della F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), ha portato ai presenti il saluto della donna presidente della Federazione, Serafina Mascia, e ha sottolineato che l’importante e ammirevole studio della Bertòlo, che ha pagine sulle maestre “eroiche” di tutte le regioni italiane (non a caso è stato presentato recentemente alla Camera dei Deputati), si raccomanda per il pubblico pavese e sardo per lo spazio dedicato, da un lato, ad Ada Negri (provincia di Milano per Motta Visconti) e a Maria Giudice (provincia di Pavia per Codevilla) e, dall’altro, alla “resistente” nuorese Mariangela Maccioni e a Maria Giacobbe (la “maestrina” nuorese dal 1958 a Copenaghen, dove sta per compiere 90 anni).

Alle maestre sarde bisogna riconoscere meriti particolari perché, dovendo operare in realtà sociali difficili, dovevano essere non solo insegnanti  ma anche educatrici e psicologhe.

Nel libro sono segnalate le tappe storiche e legislative che hanno portato ad avere strutture di formazione specifiche per le maestre.

Molte pagine sono riservate a Matilde Serao (che però maestra non fu mai ma che studiò come tale e che scrisse abbondantemente di ambienti scolastici nei giornali per i quali lavorò) e ad Ada Negri, che in realtà – anche lei – fu maestra per pochissimi anni ma che nei suoi volumi di poesie e saggi diede sempre grande risalto all’educazione scolastica di base.

Viene approfondita la figura di Maria Montessori, che ha il merito di aver  reimpostato i metodi educativi.

Il volume ricorda anche Rosa Maltoni Mussolini, mamma di Benito, che fu maestra socialista per un breve periodo.

L’autrice con dovizia di particolari descrive le molte e benemerite maestre socialiste che si sono battute vigorosamente per l’abbattimento dell’analfabetismo.

Tra esse spiccano anche dieci maestre socialiste marchigiane che ottennero l’iscrizione nelle liste elettorali grazie a una sentenza della corte d’appello d’Ancona.

Questo volume sulle “Maestre d’Italia”, ricco di dettagli, oltre a ripercorrere la condizione femminile ci offre un ottimo quadro storico della scolarizzazione  degli italiani.

L’autrice ha illustrato il proprio volume ripercorrendo le vicende delle protagoniste più significative.

La proiezione delle slide e le colonne sonore hanno favorito l’attenzione da parte del pubblico.

Dopo la relazione della dottoressa Bertolo, la serata è continuata in amicizia e allegria, allietata dalle musiche di Antonio (Giulio) Putzu, socio del “Logudoro” e musicista per passione.

Giacomo Ganzu

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu ha presentato una mozione urgente, sull’onda della proposta dell’Anci Sardegna, per sollecitare una maggiore attenzione sui casi di meningite, con una campagna straordinaria di vaccinazione nei presidi sanitari isolani.

«La Regione deve investire ulteriori risorse per il personale e per l’acquisto dei vaccini necessari – spiega Gianluigi Rubiu – per scongiurare spese folli delle famiglie. Con il moltiplicarsi dei casi negli ultimi giorni è aumentata l’emergenza in Sardegnacon una corsa senza fine nelle strutture sanitarie sparse per il territorio. Siamo convinti che la Regione abbia sottovalutato il problema. La situazione si è complicata negli ultimi giorni, con il pericolo che possa aggravarsi, sfuggendo di mano ad una politica distratta e confusa. Non si può giocare con le vite umane. Ora si ponga rimedio con un piano di vaccinazione diffuso.»

«Si segua l’esempio della Toscana – conclude Gianluigi Rubiu – con la disponibilità delle dosi di vaccino, a titolo gratuito, per i bambini e ragazzi. Si faccia ricorso ad una variazione di bilancio per supportare le famiglie nelle spese per le inoculazioni contro la meningite.»