19 April, 2024
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Il 2 aprile il crollo del ponte sulla SP83, ora il sindaco di Gonnesa sollecita una soluzione, anche temporanea

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Il 2 aprile, il ponte che collegava la SP83 con il parcheggio per la spiaggia di Fontanamare, Gonnesa, è crollato, mentre transitava un camion della nettezza urbana. Per fortuna non ci sono state vittime ma l’accaduto ha creato scompiglio e disagio per il comune di Gonnesa e per gli utenti della spiaggia.
A distanza di poco più di un mese siamo tornati sul luogo del disastro per fare il punto della situazione.
I lavori di ripristino non hanno ancora preso avvio, le macerie sono ancora in loco e la zona è circondata dal nastro bianco e rosso, a cui sono appesi i cartelli che indicano che l’area è sottoposta a sequestro penale.
«Viene contestato lo stesso reato del ponte Morandi e c’è una denuncia contro ignoti spiega il sindaco di Gonnesa, Hansel Cabiddu -. Le operazioni di sopralluogo sono state coordinate dalla caserma dei carabinieri di Gonnesa. La giustizia sta facendo il suo corso.»
Sebbene la situazione appaia immutata da quel 2 aprile, in realtà, l’Amministrazione comunale sta compiendo i suoi passi. «Abbiamo inoltrato alla Regione un’ordinanza per rimozione dei detriti e un programma di rimessa in ripristino del ponteprosegue il sindaco -. Inoltre, ha chiesto un’ulteriore proroga di venti giorni all’ordinanza che ho concesso. Quel primo passaggio, al momento, è fermo a questa situazione.»
Ma c’è un altro problema fondamentale, dato dal crollo del ponte, ed è quello dell’impossibilità del raggiungimento della zona, da parte dei mezzi di soccorso.

«Ho scritto una nota al prefetto, nella quale mostravo tutta la mia preoccupazione, perché quella spiaggia, d’estate, è frequentatissima e non avere la possibilità di accedere al parcheggio, soprattutto per i mezzi di soccorso mare e per l’antincendio, per noi, è un problema preoccupante», spiega Hansel Cabiddu.

Ulteriore disagio è dato dal fatto che i fruitori si ritroverebbero a lasciare parcheggiati i loro mezzi lungo la provinciale. «È impensabile che questo accadasottolinea ancora il sindacoe che le persone possano raggiungere la spiaggia passando dal canale o dalle scalette.»
L’Amministrazione comunale di Gonnesa ha pensato ad un’interessante alternativa, che potrebbe accelerare i tempi per la fruizione del litorale. «Nella nota inviata al Prefetto ho chiesto la possibilità di sentire l’Esercito e, già alcuni giorni fa, ho accompagnato il Genio militare per un sopralluogo. Pensiamo ad un ponte militare carrabile, che possa essere provvisorio e possa garantire i servizi di cui ho già detto. Resta il fatto che dobbiamo sederci allo stesso tavolo con la Regione ed il Prefetto, per garantire in tempi rapidi una soluzione, anche temporanea.»
Intanto, il primo rebus da sciogliere riguarda chi si debba prendere l’onere della ricostruzione del ponte. L’infrastruttura, infatti, risulta inserita in un mappale, in cui sono presenti quattro enti locali differenti, tra cui Laore ed il Consorzio di Bonifica. Sia sul tema delle responsabilità che su quello di chi debba essere il soggetto deputato a ripristinare i luoghi e a autorizzare la costruzione del ponte, si fonda il problema più grosso.
La situazione potrebbe evolversi anche in una valorizzazione più ampia dell’area. Il sindaco Hansel Cabiddu vorrebbe muoversi anche in questo senso. «All’assessorato competente ho richiesto anche la possibilità, lungo il canale, di avere una o più passerelle per consentire il traffico pedonale o ciclabile. Anche sotto la visione della sicurezza, perché quel ponte era l’unica via d’accesso alla spiaggia. Sono cose che impattano relativamente col paesaggio, possono essere funzionali alla fruibilità dei luoghi e possono qualificare ancora di più il territorio.»
In ultima analisi, il primo cittadino di Gonnesa ritiene che, questa possa essere l’occasione per ripensare la viabilità di un punto strategico, sul litorale che va verso Nebida e da lì arriva fino a Buggerru e Fluminimaggiore. «Quella strada è stata concepita perlopiù in funzione delle imprese minerarie e poi è diventata altro, grazie soprattutto al panorama che vi si staglia. Stiamo parlando di uno svincolo che ha di fronte il Pan di Zuccheroconclude Hansel Cabiddu -. Quindi, può essere il momento buono per fare un ragionamento, a mio avviso, sulla riqualificazione di un tratto della viabilità provinciale che può essere una bella cartolina per chi transita da lì. Si tratta di un servizio di cui abbiamo bisogno per fare in modo che i nostri beni, la costa e il litorale, vengano fruiti in modo corretto. Bisogna mettersi a lavorare, perché adesso è il momento per non sbagliare più.»

Federica Selis

Alcune decine di ope
L'associazione cultu

giampaolo.cirronis@gmail.com

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