Sono stati revocati i licenziamenti della Sulcis-Service. L’accordo, sottoscritto oggi, prevede una cassa integrazione guadagni ordinaria per 13 settimane. Soddisfazione è stata espressa dalle segreterie dei metalmeccanici di FIOM-FSM-UILM, che vedono revocati gli annunciati licenziamenti da parte della Sulcis-Service. «Sicuramente un importante risultato da attribuire alla massiccia iniziativa messa in campo dai lavoratori, che sta permettendo di affrontare questo difficile momento, mantenendo perlomeno i lavoratori in forza alle proprie aziende, in attesa della ripresa produttiva ed occupazionale, che si attende possa avere sviluppi dall’incontro tra la Glencore, le OO.SS. ed il MIMIT, previsto venerdì 3 marzo 2023».
«Il Partito democratico di Sant’Antioco esprime solidarietà e massima vicinanza a tutti i lavoratori e le lavoratrici della Portovesme Srl e delle ditte dell’indotto, ma soprattutto si sente vicino ai quattro lavoratori asserragliati da giorni a cento metri d’altezza in una ciminiera per sollecitare la risoluzione della vertenza della loro azienda in crisi a causa del costo energetico arrivato a livelli insostenibili per la produttività dello stabilimento e delle altre aziende sarde.»
Lo scrive, in una nota, Mariano Gala, neo segretario cittadino del Pd di Sant’Antioco.
«Riteniamo inaccettabile che siano gli operai a doversi fare carico di evidenziare il problema in tutta la sua drammaticità, giungendo a mettere a rischio la propria vita – conclude Mariano Gala -. I governi nazionale e regionale intervengano tempestivamente con azioni concrete, trovando soluzioni per scongiurare il dramma di oltre 1,000 famiglie e di tutto un territorio da anni falcidiato da una crisi oramai sistemica e annoverato, a ragione, tra i più poveri d’Italia.»
Il deputato Matteo Richetti (Azione-Italia Viva) ha presentato un’interpellanza al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica sulle problematiche legate al Dpcm energia, dopo il rinvio del pronunciamento del Consiglio di Stato al 16 novembre 2023 sul ricorso presentato dalla Regione Sardegna, «in modo da consentire, nei prossimi 9 mesi, alla stessa Regione e al Governo, le necessarie interlocuzioni per arrivare alla revisione dei contenuti dello stesso decreto».
«A quanto si apprende, le istanze dell’esecutivo regionale sono volte tra le altre cose ad estendere la perequazione tariffaria a tutte le infrastrutture di distribuzione gas (non solo quelle con cantieri avviati alla data di pubblicazione del Dpcm), a non escludere la possibilità di realizzare la dorsale e di convertire a gas le centrali a carbone di Fiumesanto e Sulcis, a spostare la Fsru di Portovesme (con ipotesi Cagliari), a consultare maggiormente Regione ed Enti locali per la localizzazione degli impianti rinnovabili e a prevedere la possibilità di riconoscere royalty sul modello della Basilicata per i grandi impianti che trovano e soprattutto troveranno ubicazione nella regione – scrive Matteo Richetti -; si tratta tuttavia di proposte ancora da definire e coordinare con quanto previsto dagli scenari SnamTerna per la Sardegna e con le decisioni al riguardo dell’Arera; unica conseguenza concreta, nel frattempo, è lo stand-by del progetto di metanizzazione dell’isola, affidata per ora al solo deposito Higas di Oristano da 9.000 mc liquidi, già attivo dal maggio 2021; come affermato da Confindustria Sardegna, il rinvio rischia di paralizzare definitivamente soluzioni fondamentali e non procrastinabili per la sopravvivenza del tessuto economico e produttivo sardo; al contrario occorrerebbe dare una sollecita attuazione al Dpcm per scongiurare sospensioni o chiusure di attività strategiche di grande impatto economico ed occupazionale.»
«Preoccupazioni analoghe sono state espresse anche dalle Rsa di Eurallumina che ricordano che il riavvio genererebbe circa 1.500 buste paga tra lavoratori diretti e relativo indotto, mentre al contrario bloccare un progetto per l’approvvigionamento energetico fondamentale alla ripartenza della stessa Eurallumina rischia di determinare un’ondata di licenziamenti collettivi – sottolinea ancora Matteo Richetti –; in un incontro nel febbraio 2023 con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il presidente della Regione Sardegna ha affermato la necessità di mettere ordine nelle procedure per il rilascio delle autorizzazioni sui nuovi impianti e allo stesso tempo creare un sistema di raccolta delle royalties derivanti dalle produzioni di energia presenti sul territorio sardo, ridistribuendo gli utili per abbassare le bollette di famiglie e imprese.»
«Nel caso specifico di Portovesme e del polo industriale del Sulcis, è stato richiesto un intervento immediato del Governo per l’estensione del credito di imposta e degli strumenti quali interconnector e superinterrompibilità che consentano a tutte le imprese sarde di competere alla pari con le realtà industriali del territorio nazionale – conclude Matteo Richetti -: se il Ministro interrogato intenda avviare, e in quali tempi, un tavolo di confronto con la Regione Sardegna per trovare una soluzione che acceleri in primis le procedure necessarie a garantire l’approvvigionamento di gas naturale in particolar modo a Portovesme, al fine di evitare che i continui rinvii determinino effetti irreversibili sul tessuto produttivo e sociale dell’isola.»
«Il sostegno ai lavoratori e alle forze sindacali della Portovesme s.r.l. ci impegna, in queste, ore affinché quella lotta mobiliti l’intero territorio e venga posto al centro dell’iniziativa istituzionale a tutti i livelli. Bisogna assolutamente impedire la fermata dell’impianto della Portovesme s.r.l. Tenere chiusa una parte degli impianti (linea piombo) in attesa di un lungo, ed incerto, iter autorizzativo di nuove produzioni, comporterebbe un rischio mortale per l’intera fabbrica. Arrestare l’impianto, anticipatamente rispetto ai due anni previsti, sta avendo come conseguenza la collocazione di 200 dipendenti diretti (più un numero degli appalti ancora da quantificare) in cassa integrazione, ai quali si sommano gli altri 400 lavoratori precedentemente collocati in tale condizione, a causa del progressivo aumento dei costi energetici. La Portovesme s.r.l. annuncia non solo che la produzione di zinco non tornerà ai valori pre-crisi, ma addirittura è intenzione dell’azienda interrompere la linea piombo a Portoscuso e a San Gavino. Il problema del caro energia resta la questione centrale da risolvere.»
Lo scrive, in una nota, Mauro Esu, in rappresentanza dell’assemblea del Partito democratico del Sulcis Iglesiente, che a breve sarà ufficialmente il nuovo segretario.
«Non siamo davanti ad un “fulmine a ciel sereno” – aggiunge Mauro Esu -. La drammatica situazione a cui ci richiamano oggi i lavoratori, anche con estreme forme di lotta, ripropone un tema che si trascina da troppo tempo con palesi ritardi nelle decisioni e nell’attuazione di proposte da tempo all’attenzione di tutti. La situazione di stallo è durata troppo a lungo senza che si prendessero decisioni praticabili: nulla si è mosso né a livello regionale né nazionale. Ci si rende ora maggiormente conto quanto pesi la bocciatura dei due emendamenti presentati alla finanziaria 2023 dai parlamentari del Partito Democratico tesi ad estendere alla Sardegna i benefici di cui godono le attività su tutto il territorio nazionale, equiparando le nostre imprese a quelle a cui , in tutta Italia, sono concessi sconti e benefici energetici. Privi di una programmazione in materia energetica la Sardegna rischia di diventare una piattaforma energetica o, meglio, una servitùenergetica invasa da pale eoliche senza nessuna ricaduta occupazionale e senza nessun positivo effetto sul sistema produttivo e sulle spese energetiche delle famiglie. Urge, in questa situazione, un iniziativa della Regione sulla situazione dei lavoratori, delle imprese d’appalto e degli interinali. Sono essi, ancora una volta, i piu deboli e penalizzati. E’ un tema a cui porteremo particolare attenzione, senza permettere distinzioni di nessun tipo fra lavoratori.»
«A tal proposito, si deve aprire già a livello regionale un tavolo che affronti, per questi lavoratori, il tema degli ammortizzatori sociali. Il Partito democratico, nel sostenere la mobilitazione dei lavoratori in questa dura lotta – conclude Mauro Esu -, è impegnato a tutti i livelli con propri gruppi, nelle istituzioni regionali e nazionali e qui nel territorio affinché la mobilitazione resti alta e coinvolga le diverse rappresentanze sociali ed economiche al fine di evitare la chiusura dell’impiato, la messa in cassa integrazione dei lavoratori con la conseguente drammatica situazione in cui si troverebbero centinaia di famiglie del Sulcis Iglesiente.»
Il comune di Sant’Antioco, unico borgo a rappresentare la Sardegna nella decima edizione de “Il Borgo dei borghi” in onda su Rai 3 nell’ambito del programma Kilimangiaro, annuncia che le votazioni per eleggere il borgo più bello d’Italia scatteranno domenica 12 marzo alle 17.15 per poi concludersi domenica 26 marzo alle 23.59. La classifica finale verrà svelata durante una “prima serata speciale”, in onda su Rai 3, domenica 9 aprile 2023.
A partire dalle 17.15 di domenica 12 marzo 2023 sul sito https://www.rai.it/borgodeiborghi/ sarà pubblicata e resa raggiungibile una pagina di presentazione dei 20 borghi in gara, tra i quali, appunto, Sant’Antioco in rappresentanza della Sardegna. Per votare occorre registrarsi sulla piattaforma Raiplay (a meno che non si disponga già di un account): esprimere il voto è naturalmente gratuito e, aspetto molto, molto importante, ciascun cittadino può votare una volta al giorno. Ciò significa che è possibile esprimere la preferenza per Sant’Antioco, ad esempio, il giorno 12 marzo e, trascorse 24 ore, ripetere la stessa operazione il giorno seguente e così via fino a domenica 26 marzo. E poiché questo concorso si vince con i voti, è auspicabile che si scelga il borgo antiochense ogni giorno.
«Fondamentale sarà un passaparola costante – commenta il sindaco Ignazio Locci – siamo tutti chiamati a far primeggiare la nostra Sant’Antioco con un impegno continuo durante queste settimane senza mai far calare l’attenzione. Puntiamo a fare del nostro borgo il “Borgo dei borghi 2023” e per raggiungere tale ambizioso traguardo è determinante votare, votare e far votare Sant’Antioco tutti i giorni. Ciascuno di noi può potenzialmente dare il voto ben 15 volte, attribuendo al borgo antiochense altrettante preferenze. Sarà una grande opportunità per mettere in vetrina la nostra fantastica isola.»
«Con questo concorso – aggiunge l’assessore della Cultura, Luca Mereu – abbiamo la possibilità di promuovere le nostre bellezze storiche, artistiche, religiose e identitarie. È dunque arrivato il momento di far diventare Sant’Antioco il Borgo più bello d’Italia. In queste settimane che ci separano dalla fine della votazione è fondamentale l’impegno di tutti noi antiochensi, sardi e amici che amano la nostra isola: possiamo farlo concretamente chiedendo il voto ai parenti, amici, compagni di classe e conoscenze tutte. Utilizzando i social con gli hashtag della trasmissione “Borgo dei Borghi” ma, soprattutto, votando, votando, votando. E facendo votare. Ricordando a tutti una cosa fondamentale: saremo l’unico borgo che rappresenterà la Sardegna.»
Il regolamento completo è disponibile all’indirizzo: https://www.rai.it/borgodeiborghi/
Cresce la pianta organica del comune di San Giovanni Suergiu, completate le fasi concorsuali, sono in arrivo ben 11 unità. I nuovi dipendenti saranno assegnati ai diversi settori che da tempo soffrono per mancanza di professionalità a causa del turn over e del tetto di spesa del personale. Sono previste assunzioni immediate (due assistenti sociali, due istruttori amministrativi, un elettricista, un vigile e un istruttore tecnico). A seguire, nel corso dell’anno, entreranno gli altri idonei in base ai pensionamenti previsti per il 2023.
«La programmazione del personale è sempre la più delicata e lunga da perseguire – sottolinea la sindaca Elvira Usai – ma anche la più decisiva per affrontare l’erogazione efficace dei servizi al cittadino e portare avanti il mandato elettorale dei politici. Siamo felici per questi giovani di San Giovanni Suergiu e del territorio che hanno vinto il concorso e potranno restare qui a lavorare e a costruirsi il proprio futuro. In un momento storico di gravi oscillazioni economiche e sociali – conclude la prima cittadina – avere un posto di lavoro statale vicino a casa è un grande traguardo di vita.»
Il Carbonia fa tremare la capolista Budoni con un goal di Ayrton Hundt al 20′ e viene raggiunto anche stavolta al 92′ da un goal di Giuseppe Meloni. E’ terminata 1 a 1 la terza sfida stagionale tra le due squadre, terzo pareggio raggiunto in rimonta nel finale, per la seconda volta nell’extra time dalla squadra di Raffaele Cerbone che una delle tre sfide l’ha fatta sua, la finale di Coppa Italia, ai calci di rigore.
Diego Mingioni, assenti per infortunio Nicola Mancini e Niccolò Agostinelli e lo squalificato Jesus Prieto (ed di turno insieme a Rafael Monteiro da una parte e a Giuseppe Meloni dall’altra), a sorpresa, ha presentato un undici iniziale con una coppia d’attacco extra baby, formata da Nicola Muscas (classe 2005) e l’esordiente Riccardo Lambroni (classe 2007). Dopo soli 10′ ha dovuto sostituire Mattia Pitzalis, bloccato da un infortunio muscolare, con Gabriele Dore.
La sfida odierna ha riproposto i principali temi della sfida di Abbasanta. Il Carbonia è scattato avanti dopo 19’20” con Ayrton Hundt, sfortunato protagonista della finale di Coppa Italia, quando fallì il match point dagli 11 metri, al decimo rigore della serie iniziale, con il Carbonia in vantaggio 4 a 3.
E’ sembrato un segno del destino, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da destra, in mischia, ha trovato il varco giusto e con un tocco angolato ha superato il portiere gallurese Antonio Faustico. Nell’azione precedente, il numero uno del Budoni aveva dovuto deviare non senza affanno oltre la traversa una conclusione dalla media distanza del capitano biancoblù Nicola Serra.
La vittoria, che avrebbe bissato quella conquistata meritatamente sul campo dell’altra grande del girone, il Sassari Calcio Latte Dolce, è sfumata al 92′, ma il Carbonia di Diego Mingioni ha dimostrato ancora una volta di poter competere contro qualsiasi avversario, in casa come in trasferta. Ed il Budoni di Raffaele Cerbone ha confermato di soffrire il Carbonia che per tre volte è andato vicinissimo alla vittoria e oggi le ha tolto due punti pesantissimi nella lotta per la promozione diretta in serie D, perché ora il Sassari Calcio Latte Dolce che ha strapazzato il Ghilarza, quarta forza del girone, superata 4 a 0, è distante solo due punti quando mancano sette partite al termine della stagione regolare.
Giampaolo Cirronis
Sono 103 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 1.630 tamponi eseguiti, 8 diagnosticati da molecolare, 95 da antigenico, nessun decesso.
E’ rimasto invariato il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 9.
I pazienti ricoverati in area medica sono 147 (+3).
Sono 3.298 le persone in isolamento domiciliare (-30).
Budoni-Carbonia, atto terzo! Il Budoni, capolista solitaria del campionato di Eccellenza regionale, ed il Carbonia, si ritrovano di fronte per la terza volta in questa stagione, alle 15.30 (dirige Roberto Salvatore D’Angelo di Trapani, assistenti di linea Paolo Fele di Nuoro e Luca Staffieri di Olbia). La prima volta, al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia, per la 12ª giornata di andata del campionato, terminò 1 a 1, con il Carbonia avanti al 1′ della ripresa con un grande goal di Andrea Porcheddu e pareggio del Budoni all’85’ con un goal di Sandro Scioni, con grande rammarico del Carbonia per la mancata vittoria che avrebbe meritato e che ha mancato anche per la clamorosa occasione sciupata al 96′ da Gabriele Dore, solo davanti al portiere ospite; la seconda volta il 14 gennaio scorso ad Abbasanta, finale della Coppa Italia, decisa al 16° calcio di rigore dopo che il Carbonia era stato raggiunto sul 2 a 2 al 122′ dal Budoni, con un calcio di rigore trasformato dall’ex Giuseppe Meloni.
Oggi le due squadre scendono in campo con motivazioni diverse. Il Budoni, per vincere, perché deve difendere il vantaggio di 4 punti fin qui accumulato sul Sassari Calcio Latte Dolce, grande rivale nella corsa verso la promozione diretta in serie D e i 3 punti son o fondamentali; il Carbonia, da parte sua, nono in classifica, lontano dalle quinta posizione che potrebbe aprire le porte dei play off se questi dovessero essere disputati (perché ciò avvenga è indispensabile che tra la seconda e la terza classificata, al termine della stagione regolare, vi siano non più di 7 punti), gioca per il prestigio e in questa stagione più volte ha dimostrato di non temere alcun avversario e di giocare un grande calcio (ha vinto sul campo del Sassari Calcio Latte Dolce). Diego Mingioni deve fare a meno degli infortunati Nicola Mancini e Niccolò Agostinelli e dello squalificato Jesus Prieto, ex Budoni. Il calciatore spagnolo aveva saltato per squalifica anche la finale della Coppa Italia, sembra un destino per lui non poter giocare ancora contro la sua ex squadra, appuntamenti ai quali teneva in modo particolare.
I convocati del Carbonia:
1 Adam Idrissi
12 James Cohen Kirby 2005
2 Fabio Mastino
3 Alessio Orru’ 2005
4 Nicola Serra
5 Andrea Mastino
6 Ayrton Hundt
7 Rafael Monteiro
10 Andrea Porcheddu
11 Gabriele Dore
13 Nicola Porcu 2005
14 Nicolo Deluna 2005
15 Mattia Pitzalis
18 Lorenzo Sartini 2005
19 Christian Fidanza 2005
21 Lorenzo Isaia
23 Fabio Porru
26 Enrico Fontana 2005
29 Riccardo Lambroni 2007
(16 anni appena compiuti, alla sua prima convocazione in 1 squadra dove si sta allenando da 10 giorni)
32 Nicola Muscas 2005.