5 December, 2025
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Giovedì 5 giugno 2025, alle ore 18.00, presso la Sala Astarte situata nella Grande Miniera di Serbariu, si terrà la presentazione della 3ª edizione del Master Internazionale di II livello in Architettura del Paesaggio, organizzata dal comune di Carbonia e dal DICAAR (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura) dell’Università degli Studi di Cagliari.

Si tratta di un percorso formativo di eccellenza, finalizzato alla formazione di specialisti nella progettazione, pianificazione e gestione del paesaggio, in linea con i principi della Convenzione Europea del Paesaggio e dell’Agenda 2030.

Il Master è rivolto a laureati in architettura, urbanistica, ingegneria, archeologia, agraria e scienze della terra. È diretto da Giorgio Peghin e Antonio Angelillo, con il coordinamento di Adriano Dessì.

I vigili del fuoco del distaccamento di Iglesias, ieri sono intervenuti per soccorrere un gattino rimasto intrappolato in una tubazione del sistema di areazione del complesso minerario di Monteponi, territorio del comune di Iglesias.
La segnalazione giunta alla sala operativa dei vigili del fuoco dal richiedente, dopo aver sentito dei miagolii disperati, la squadra di pronto intervento 5A è stata tempestivamente attivata.
I vigili del fuoco, giunti sul posto, hanno localizzato il punto dove si trovava l’animale attraverso i miagolii e con attrezzature di soccorso in dotazione, hanno operato per alcune ore e in sicurezza senza creargli ferite, lo hanno recuperato e affidato sano e salvo ad un’ operatrice di un’associazione di volontariato per la prevenzione del randagismo nel territorio.

E’ indetta la venticinquesima edizione del “Premio qualità mieli tipici della Sardegna”. Il concorso è organizzato da comune di Guspini, comune di Arbus, Pro Loco Guspini, GAL Linas Campidano e Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. Con la collaborazione dell’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele.

Il concorso è riservato a mieli prodotti in Sardegna e ha lo scopo di incentivare le migliori produzioni di miele e valorizzare le diverse qualità di miele prodotto in Sardegna.

Gli apicoltori che intendono partecipare al Concorso dovranno consegnare i campioni di miele entro il:

– 4 luglio 2025 (per tutte le tipologie di miele autunnale e primaverile).

– 1 agosto 2025 (per le tipologie di miele di eucalipto e monofloreali estivi, quali castagno, timo, ecc.).

I campioni, corredati della scheda di partecipazione potranno essere consegnati e/o spediti direttamente alla:

Associazione Pro Loco Guspini – via San Nicolò, 17 – 09036 Guspini (SU). La consegna degli attestati di qualità e delle analisi avverrà a Montevecchio (SU) il giorno 30 agosto 2025, in occasione del convegno all’interno della XXXII Sagra del Miele.

Dopo il grande successo della passata edizione svoltasi nel mese di settembre 2024, questo weekend, sabato 31 maggio e domenica 1 giugno, a Calasetta si terrà la seconda edizione della rassegna “Colori e Tesori della Sardegna”. Sarà un’edizione molto più ricca e partecipata, con 25 stand e 30 espositori del settore dell’artigianato, dell’enogastronomia di eccellenza impreziosito dalle opere pittoriche di artisti del territorio. L’evento è organizzato dal Centro Commerciale Naturale Calasetta presieduto da Roberto Porseo.

Il Rotary Club di Carbonia ha istituito anche nel corrente anno Rotariano 2024-2025 il Progetto “Memorial Gerolamo Agulli” in memoria del socio Gerolamo Agulli che nel corso della sua vita ha saputo perseguire i valori del Rotary, conducendo uno stile di vita con onestà, rispetto, rigore e leadership.
Al fine di promuovere un’azione di comprensione e valorizzazione dei valori delle buone pratiche di vita, gli alunni hanno svolto un componimento dal titolo: “Il mio interesse è il tuo sorriso; compiere azioni al di sopra di ogni interesse personale. Ti spiego perché”.
Gli elaborati sono stati valutati ad insindacabile giudizio da una apposita commissione costituita all’interno del Club.
Martedì 3 giugno, al Lù Hotel, alle ore 18.30, si svolgerà la cerimonia nel corso della quale la presidente del Rotary Club di Carbonia, Maria Mameli, consegnerà il premio di 250,00 euro ai due alunni riconosciuti meritevoli, uno della Scuola Gritti, l’altro della Scuola Satta, come contributo per lo studio. Consegnerà altresì il premio di 500,00 euro a ciascun alunno dei tre Istituti Superiori: “Angioy”, “Gramsci-Amaldi”, “Beccaria-Ipia”.
Gli alunni che riceveranno il premio sono:
Istituto Comprensivo Satta Cloe Di Bartolo 5ª C Scuola Primaria;
Istituto Comprensivo Camilla Gritti Sveva Contena 5ª Scuola Primaria;
Liceo Gramsci-Amaldi Eleonora Basciu 4ª A Liceo Classico;
Istituto di Istruzione Superiore G.M. Angioy Enrico Andrea Vella 4ª Info;
Istituto di Istruzione Superiore Beccaria-Ipia Adriana D’Aiello 4ª B Rim.
Lo scorso anno sono stati premiati due alunni delle due classi quinte dell’Istituto Comprensivo Don Milani e dell’Istituto Comprensivo Deledda Pascoli (sede di Cortoghiana).

Nella foto di copertina Gerolamo Agulli

Le mobilitazioni dei metalmeccanici stanno dando continuità a un tavolo dell’indotto che discute di investimenti, formazione e rioccupazione per l’area del Sulcis, senza prescindere dalle tre grandi vertenze della zona. Oggi abbiamo ricevuto i dati richiesti sugli occupati e sulle aziende, che ora analizzeremo per prepararci al prossimo incontro. Inoltre, abbiamo appreso che le risorse non mancano né per gli ammortizzatori di transizione né per le progettualità. Queste risorse sono fondamentali per affrontare la crisi industriale decennale che il polo industriale di Portovesme sta subendo. È essenziale che tali risorse non vengano sperperate né regalate alle imprese o alle multinazionali. Da troppo tempo, l’area del Sulcis e i suoi lavoratori e cittadini stanno pagando un prezzo altissimo, difendendo produzioni industriali che sono vitali per il territorio e per l’intero paese. La programmazione degli investimenti, l’uso degli ammortizzatori con salario integrato e la formazione necessaria per le possibili riqualificazioni devono avvenire in tempi rapidi. Il governo nazionale e regionale ha la responsabilità di prendere decisioni immediate. Secondo la Fiom-Cgil, è fondamentale riprendere quanto prima le produzioni di alluminio, piombo e zinco nel Sulcis; le attività legate al litio e lo smaltimento dei fumi di acciaieria non sono sufficienti. Solo in questo modo le ipotesi di transizione attualmente in discussione acquisterebbero maggiore valore. Le aziende devono assumersi le proprie responsabilità: per Sider Alloys è necessaria una nuova proprietà realmente industriale; a Glencore deve essere affiancato un nuovo soggetto che rilanci le produzioni di piombo e zinco; Eurallumina deve superare le riserve sul DPCM riguardante il gas; infine, Enel deve chiarire, in merito alla centrale a carbone, quale futuro attende le lavoratrici e i lavoratori, che da anni vivono in una situazione di precarietà assoluta. La Fiom ritiene che il prossimo tavolo per l’indotto, convocato dopo gli approfondimenti sulle vertenze di maggior rilievo (Sider Alloys, Portovesme Srl e Eurallumina), possa rappresentare un’importante opportunità di svolta, se si concretizzerà in un reale rilancio del territorio, attraverso la risoluzione delle vertenze e la realizzazione degli annunci del governo.

Loris Scarpa, coordinatore nazionale Siderurgia Fiom-Cgil

Roberto Forresu, segretario generale Fiom-Cgil Sardegna

La Giunta Comunale di Sant’Antioco adotta un  piano di azioni a sostegno del piccolo commercio del centro cittadino, in particolare dell’asse che da via Roma conduce a Piazza Umberto, passando per Piazza Italia e il Corso Vittorio Emanuele. Strutturato su tre principali direttrici, il programma si pone l’obiettivo di creare le condizioni per rilanciare un’area della città oggi in sofferenza. Il provvedimento, approvato ieri dalla Giunta, è il frutto del “tavolo di con­fronto” tra l’Amministrazione comunale e i commercianti, instaurato per creare le condizioni affinché si possa rivitalizzazione l’asse del centro, mettendo in campo tutte le soluzioni in capo all’Ente.

Le risultanze del “tavolo di confronto” hanno prodotto in sintesi tre strade principali, una a “media e lungo termine”, un’altra a “breve termine” e un’altra ancora relativa agli incentivi di natura economica in capo all’Amministrazione comunale. La direttrice “Media e a lungo termine” prevede la predisposizione di tutti gli atti necessari per la redazione di un progetto di riqualificazione e di rigenerazione del Corso Vittorio Emanuele che tenga conto dell’approfondimento necessario relativo alle criticità legate al contesto urbano, quali viabilità e parcheggi. La seconda direttrice, a “breve termine”, si focalizza su una serie di interventi mirati quali: ricognizione di tutti gli edifici chiusi e abbandonati e valutazione di eventuali pericoli e/o ripercussioni sul decoro urbano complessivo; individuazione nel Corso Vittorio Emanuele e Piazza Umberto di 5 stalli a tem­po, di 15 minuti, al fine di favorire il ricambio della sosta (la delibera di Giunta è stata già adottata e a breve si procederà con la creazione concreta degli stalli); apposizione, con sostituzione degli esistenti, di nuovi cestini per la raccolta differenzia­ta (già collocati lungo il Corso); intervento di pulizia dal basso degli alberi del viale, in preparazione all’intervento più radicale già programmato nell’ambito del servizio d’appalto del verde pubblico; allestimento galleria immagini raffiguranti le bellezze dell’isola di Sant’Antioco da appor­re nei muri del Corso Vittorio Emanuele che presentano le maggiori criticità da un punto di vista del decoro, previa autorizzazione dei proprietari; organizzazione attività di animazione estiva sull’asse centrale Piazza Italia, Corso Vittorio Emanuele e Piazza Umberto, relativamente alle azioni organizzate annualmente dall’Amministrazione comunale attraverso risorse stanziate dagli assessorati della Cultura e del Turismo e Attività produttive. La terza direttrice si concentra sui soste­gni di natura economica in maniera indiretta: si provvederà ad elaborare agevolazioni sulle tariffe del suolo pub­blico per i mesi a più basso impatto di presenze turistiche e per quanto invece attiene la Tari – la cui imposta applicata nel Comune di Sant’Antioco risul­ta essere la più bassa del territorio – la Giunta comunale propone al Consiglio di non au­mentare le tariffe mentre, in un’ottica di incentivo per il piccolo commercio di tutto il territorio comunale, se ne prevede l’esenzione per i primi 36 mesi dall’attivazione per le uten­ze non domestiche a destinazione commerciale e appartenenti a determinate categorie.

«Costruiamo un rapporto sinergico tra Amministrazione e operatori commerciali – commenta il sindaco Ignazio Locci e, nell’avviare la stagione estiva, li abbiamo incontrati con l’obiettivo di mettere in campo alcune azioni che riguardano in particolare l’asse principale del centro cittadino. Il nostro è un piano articolato che comprende molteplici azioni, sia nell’immediato che a lungo termine, programmando anche misure di supporto sui tributi. E poi azioni trasversali di promozione territoriale che coinvolgono i settori della Cultura e del Turismo, al fine di dare sostegno concreto.»

«Esprimo grande soddisfazione per la disponibilità e l’apertura al dialogo dimostrate dagli operatori del commercio in questo momento particolarmente delicato – commenta l’assessora del Turismo e delle Attività Produttive Roberta Serrenti –. Il confronto costante e la collaborazione concreta sono fondamentali per affrontare insieme le sfide che abbiamo davanti e per trovare le strategie più efficaci per sostenere e rilanciare il settore. Sono certa che, continuando a lavorare fianco a fianco, riusciremo a mettere in campo, anche nel breve periodo, azioni utili e condivise capaci di rispondere ai cambiamenti in corso e di mantenere l’attenzione su uno sviluppo economico che sia allo stesso tempo innovativo e sostenibile.»

«L’assessorato della Cultura non può certo rimanere sordo o insensibile di fronte alle preoccupazioni e sofferenze delle attività commerciali di Sant’Antiococommenta l’assessore della Cultura Luca Mereu -. Considerata la trasversalità delle attività di pubblico spettacolo che da sempre offriamo alla cittadinanza, proporremo  nella direttrice che comprende il Corso Vittorio Emanuele e le due piazze Umberto e Italia, un corposo programma di eventi musicali e culturali che cercherà di contribuire alla rivitalizzazione di questo fondamentale comparto produttivo cittadino.»

«L’incontro odierno al MIMIT è stato utile per avere la presentazione, da noi richiesta nel precedente incontro del 23 aprile scorso, del quadro di contesto dell’area di crisi del Sulcis. Potremo esprimere valutazioni compiute dopo aver ricevuto ed approfondito la documentazione sulle analisi effettuate e illustrate da Confindustria e Ministero del Lavoro presente attraverso Obiettivo Lavoro. A nostro avviso è necessario trovare, nel più breve tempo, le soluzioni alle tre grandi vertenze industriali dell’area, a partire da quella di Sider Alloys per la quale occorre trovare un’alternativa all’attuale fallimentare gestione, così come per quella di Portovesme Srl e di Eurallumina, oltre alla centrale Deledda.»

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Renato Tocco, segretario Uilm Sulcis Iglesiente.

«Occorre inoltre creare condizioni favorevoli di contesto per attrarre anche nuovi investitori a partire dalla conclusione dell’iter del DPCM Sardegna per l’approvvigionamento energetico del gas – aggiungono Guglielmo Gambardella e Renato Tocco -. Abbiamo quindi chiesto che dopo questa fase di analisi si passi alla progettualità per il rilancio dell’area del Sulcis, un territorio che soffre le crisi industriali che si trascinano da oltre dieci anni.»

La 22ª edizione del Girotonno entra nel vivo con la gara internazionale di tonno, il World Tuna Competition, cuore pulsante della rassegna, organizzata dal Comune di Carloforte in collaborazione con l’agenzia Feedback, che celebra il tonno rosso di corsa con una festa che, fino a domenica 2 giugno animerà Carloforte.

«Il Girotonno è molto più di una festaha dichiarato il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi -. È un momento identitario, in cui Carloforte racconta sé stessa al mondo attraverso il tonno, simbolo di una cultura millenaria che affonda le radici nelle tonnare, nella pesca, nelle tradizioni e nella nostra storia. Quest’anno avremo l’onore di ospitare chef provenienti da otto Paesi che si sfideranno con passione e creatività, dando vita a un vero e proprio spettacolo di sapori e contaminazioni culinarie. Ogni piatto racconta una storia, ogni tecnica un sapere antico, ogni sapore un viaggio. E in questo viaggio, Carloforte è fiera di essere il punto di incontro.»

Quest’anno a sfidarsi in cucina proponendo ricette a base di tonno rosso del Mediterraneo saranno chef provenienti da: Filippine, Francia, Giappone, Italia, Marocco, Spagna, Perù e Portogallo.

Per le Filippine ai fornelli la coppia di chef, anche nella vita, Nicola Mincione e Ann Christine Taglinao, alla guida di Minta, il ristorante che propone, a Milano, una cucina italo-filippina. Per la Francia in gara Éric Tomasso ed Elio Genualdo, rispettivamente consulente culinario e chef executive per Sodexo, una multinazionale leader nei servizi di ristorazione e gestione di strutture. Il Giappone schiera invece Takashi Kido, Shaoyang Zhou e Timothy Punzalan, in forze al ristorante Kenshō di Torino. Quarta nazione in gara l’Italia che gareggia con Abele Fois, cagliaritano classe 1982, chef della Birroteca Fermentazioni Spontanee di Iglesias, e Luigi Senes, figlio d’arte del celebre ristoratore sardo Vito che, dopo avere cominciato la sua carriera nel ristorante di famiglia a Sennori (Sassari), l’omonimo “Da Vito”, da diversi anni guida la cucina del locale. Il Marocco gareggia con Mustapha Hajbi, che ha collaborato con importanti chef del panorama gastronomico italiano tra cui lo stellato Pietro Leemann, al ristorante Joia di Milano. Con lui in squadra Zahira Fenouri, chef alla Locanda Allevè a Pragelato, dove porta in cucina la sua storia, le sue radici e una visione gastronomica fatta di autenticità, contaminazione e passione. Per la squadra del Perù gareggiano Raul Natividad Grados, che lavora a Roma al ristorante Pacifico e Yuri Alor Ocon, con un solido percorso professionale nel settore della ristorazione.

Il Portogallo scende in campo con Tiago Silva che ha lavorato in strutture di prestigio come il Four Seasons Hotel Ritz di Lisbona, sia al Varanda che al Cura (una stella Michelin). Con lui in squadra Marco Andrè Sousa Da Silva, sous-chef all’hotel cinque stelle Hyatt Regency Lisbon. Per la Spagna gareggiano Abel Criado Peliz e María Busta Rosales, originari delle Asturie. Entrambi lavorano nel team di Casa Eutimio, un rinomato ristorante inserito nella Guida Michelin a Lastres.  A giudicare i piatti in gara ci sarà una giuria popolare, formata dai visitatori della manifestazione, e una tecnica, composta da esperti e giornalisti e guidata da Roberto Giacobbo, giornalista, conduttore e volto del programma “Freedom – Oltre il confine”.

Al fianco degli chef in gara e per il servizio in sala ci saranno i ragazzi e le ragazze dell’Istituto di Istruzione Superiore Domenico Alberto Azuni di Cagliari, accompagnati dai docenti Benedetta Loddo, Claudia Russo e Fabrizio Uda e gli studenti dell’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato Galileo Ferraris Di Iglesias, accompagnati dai docenti Luigi Belvedere, Pasquale Franzese, Rosella Deidda, Giacomo Bachis e dalla vice preside Elisabetta Medde.

La transizione ecologica delle isole minori avanza con il freno a mano tirato. A evidenziarlo l’indice complessivo di sostenibilità che, tenendo conto di vari indicatori (consumo di suolo, uso dell’energia, gestione dei rifiuti, risorse idriche e sistemi di depurazione, mobilità, presenza di aree naturali protette), nel 2025 si attesta al 46,8%, appena l’1,3% in più rispetto al 2024. Tra le isole minori più virtuose l’Isola di San Pietro (indice del 62%, +8% rispetto al 2024), seguita dall’Isola di Capri (61%, -1%), Sant’Antioco (57%, -3%) e le Isole Tremiti (55% come nel 2024).
A restituire l’istantanea sono Legambiente e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR (CNR-IIA) che hanno presentato a Napoli, nell’ambito della fiera Green Med Expo & Symposium, il rapporto “Isole Sostenibili 2025”. Frutto del lavoro dell’Osservatorio Isole Sostenibili, l’analisi ha preso in considerazione 26 piccole isole abitate in Italia, amministrate da 33 Comuni che ospitano più di 188 mila abitanti residenti, sulla base di dati 2023 di fonti nazionali ed europee.
Nel report del 2025, quello che emerge è un percorso verso la sostenibilità caratterizzato da luci e ombre. Da un lato, infatti, non mancano segnali incoraggianti come il forte incremento del fotovoltaico che, tra il 2021 e il 2023, ha visto crescere la potenza installata del +116% (dati Terna e Legambiente), superando in media il 50% del target fissato dal DM 2017. Con casi virtuosi come Ustica (+153%) e Ventotene (+93%). Dall’altro, però, restano alcune criticità. Nel 2023 solo 7 delle 26 isole analizzate interconnesse alla rete elettrica nazionale, con le altre 19 dipendenti ancora da costosi e inquinanti gruppi elettrogeni a gasolio (fonte Terna). Inoltre, non decolla la raccolta differenziata che nel 2023 si attesta al 58%, un incremento di appena il 2% rispetto all’anno precedente, ancora sotto l’obiettivo europeo del 65% (dati ISPRA), nonostante alcune isole come Ustica (93%) e Favignana (85%) si distinguano in positivo. Altro tallone d’Achille è il consumo di suolo: tra il 2022 e il 2023 ha raggiunto 7,8 ettari, pari a circa 11 campi da calcio (fonte ISPRA). Gravi anche le carenze nella gestione idrica: tra il 2020 e il 2022, secondo ISTAT, le perdite d’acqua sono salite al 42,3% (11,8 milioni di m³) rispetto al 40,6% di sette anni fa; con picchi drammatici a Ventotene (77% di dispersione), Capraia (69%), Pantelleria (67%) e le Pelagie (58%). In aggiunta, il 22,5% della popolazione delle isole non è ancora servito da rete fognaria, con situazioni particolarmente critiche a Salina (solo il 2% servito), Ischia (28%) e Pantelleria (45%). Infine, la mobilità risulta dominata dall’uso individuale dell’auto e da una presenza marginale del trasporto pubblico: secondo i dati ACI, sono 186.399 i veicoli privati circolanti, a fronte di circa 188.000 residenti (99 ogni 100 abitanti); mentre gli autobus pubblici sono appena 398, 0,2 ogni 100 abitanti. Per di più il parco auto è obsoleto: in media il 61% dei veicoli è di classe Euro 4 o inferiore, con punte del 73% a Pantelleria e 72% nelle Pelagie e a Salina.

Alla luce di ciò, Legambiente e CNR-IIA, partendo dall’approvazione del Piano del Mare 2023-2025, che negli obiettivi promuove il coordinamento delle politiche relative alle attività correlate all’insularità, hanno acceso i riflettori sulla necessità di un Piano nazionale dedicato alla transizione ecologica insulare, integrato e strutturato, basato su quattro pilastri, con azioni prioritarie specifiche:
1) Transizione energetica: connessione alla rete elettrica nazionale per le isole più vicine alla terraferma e microgrid intelligenti per le isole non interconnesse; lo sviluppo delle rinnovabili, estendendo l’uso di solare, eolico e nuove tecnologie come il moto ondoso, e di Comunità Energetiche Rinnovabili; la promozione della mobilità sostenibile e l’efficienza energetica degli edifici pubblici.
2) Gestione sostenibile delle risorse naturali: garantire l’accesso all’acqua potabile e a servizi di depurazione efficienti tutto l’anno, sfruttando per esempio i fondi del PNRR Isole Verdi; ridurre le perdite delle condutture, implementare i dissalatori per l’approvvigionamento idrico al posto delle navi cisterna e i sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque piovane; un impegno concreto per raggiungere l’obiettivo del 30% di territorio tutelato entro il 2030, valorizzando le aree protette già esistenti e i piani di conservazione delle specie endemiche.
3) Innovazione e digitalizzazione: il potenziamento della connettività ultraveloce, come previsto dal Piano Isole Minori finanziato dal PNRR, per promuovere innovazione, sostenibilità e ritorno dei residenti. Migliorando anche il monitoraggio ambientale, la gestione dei rifiuti e delle reti, contribuendo a una transizione ecologica davvero integrata.
4) Turismo sostenibile: una governance nazionale e regionale, che tenga conto delle specificità insulari, per garantire servizi e collegamenti tutto l’anno; strategie di promozione che valorizzino identità, tradizioni e produzioni locali, attraverso il coinvolgimento attivo di cittadini, operatori e associazioni.
«Le isole minori italiane sono scrigni di biodiversità e cultura, ma anche territori fragili, esposti agli effetti della crisi climatica e al rischio di spopolamentodichiara Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente -. Questa consapevolezza ha guidato il lavoro che portiamo avanti dal 2018 con il nostro Osservatorio Isole Sostenibili, nato per colmare la scarsa attenzione, in termine di dati e politiche dedicate, nei confronti di questi territori unici, che hanno tutte le carte per essere laboratori avanzati di transizione ecologica. Ma per farlo serve una strategia nazionale coraggiosa, concreta e continuativa, che possa adattarsi alle specificità insulari. La transizione energetica – oggi ostacolata da ritardi normativi, vincoli ambientali e carenze infrastrutturali – insieme alla tutela del patrimonio naturale, devono diventare il cuore di un nuovo modello di sviluppo. Per garantire un futuro sostenibile e di qualità a questi territori e alle comunità che li abitano.»
Francesco Petracchini, direttore del Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR: «Il rapporto Isole Sostenibili 2025 conferma che, nonostante alcuni segnali positivi, la transizione ecologica delle isole minori italiane procede lentamente. È il momento di imprimere una svolta decisa, valorizzando i progressi fatti – come l’aumento del fotovoltaico e le buone pratiche locali – ma affrontando con urgenza le criticità ancora presenti: dalla dipendenza energetica dai combustibili fossili ai ritardi nella gestione idrica e dei rifiuti, fino alla mobilità. Serve un Piano nazionale integrato, coraggioso e adattabile alle peculiarità insulari, fondato su tre pilastri: energia pulita, tutela delle risorse naturali, innovazione. Le isole minori possono diventare modelli di sostenibilità per tutto il Mediterraneo. Come CNR, siamo pronti a fare la nostra parte con ricerca, dati e innovazione».
Rinnovabili al palo. Tornando al report, se sul fronte rinnovabili il fotovoltaico sta registrando una crescita significativa nelle isole minori, il solare termico risulta assente. La performance migliore si registra a Ustica, che nel 2022 raggiunge appena il 21,29% dell’obiettivo fissato dal DM del 2017. Così come le bioenergie, realtà solo in casi virtuosi come Capraia (divenuta grazie alle bioenergie 100% rinnovabile con una produzione di energia pari a 5,10 kW per abitante) e la geotermia, che risulta in parte sfruttata a Ischia, a Capri (oltre 110 kW) e a Sant’Antioco.
La tutela della biodiversità. Le isole minori italiane godono già di un’elevata protezione della natura, poiché sono tutte parte di una o più aree protette. I comuni sono spesso gestori di aree marine protette e quindi possono essere protagonisti di Piani di tutela della flora e della fauna, che sulle isole minori spesso include specie endemiche.
L’obiettivo in questo settore deve essere quello più generale della protezione del 30% al 2030.
Quest’anno, la redazione e presentazione del Rapporto si inseriscono nel quadro dell’evento di mid-term del Progetto LIFE ISLET, co-finanziato dal programma LIFE-Clean Energy Transition dell’Unione Europea, che ha l’obiettivo di promuovere un modello efficace di costruzione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) specifico per le isole minori europee. Durante la conferenza sono stati infatti illustrati i primi risultati ottenuti dal progetto, con la presentazione del percorso realizzato sulle isole di Procida (Italia), Cres Croazia) e Astypalea (Grecia) nella creazione di CER.

L’isola di San Pietro è al primo posto in Italia con un indice di sostenibilità del pari al 62% (+ 8% rispetto al 2024), e al terzo si trova Sant’Antioco con 57%, che segna invece -3% rispetto allo scorso anno ma mantiene un’ottima performance. Entrambe superano abbondantemente la media delle piccole isole esaminate, pari al 46,8%.
Di seguito alcuni dati rilevanti con riferimenti ai principali temi toccati dal rapporto. Consumo di suolo. A fronte di un incremento medio del 7,8% di suolo consumato tra il 2022 e il 2023, La Maddalena e San Pietro sono tra le 10 isole che hanno registrato un consumo di suolo pari a zero. San Pietro e Sant’Antioco hanno entrambe il 5,5% di suolo artificializzato rispetto all’intera superficie.
Rifiuti. La percentuale media di raccolta differenziata delle piccole isole è pari al 58%. Se La Maddalena si ferma al 66,71, comunque al di sopra del limite di legge del 65%, San Pietro e Sant’Antioco sono entrambe sopra l’80%, con rispettivamente l’88,95% e l’81,5% di rifiuti differenziati.
Acqua. Prendendo come riferimento l’acqua immessa in rete, il consumo pro-capite giornaliero riferito a tutte le 26 isole analizzate dal rapporto è pari a 462 litri/abitante/ giorno; sia San Pietro che Sant’Antioco si collocano ben al di sotto di tale valore, con 251 e 294 litri. Per quanto riguarda la percentuale di dispersione idrica, Sant’Antioco registra un consistente miglioramento (-8,5%), anche se mantiene una percentuale (38%) tutto sommato in linea con la media delle 26 isole (42,3%). Sono indubbiamente necessari sforzi maggiori a La Maddalena, dove la dispersione tocca il 61%.
Energia. Le 3 isole sarde sono tra le 7 interconnesse alla rete elettrica nazionale. Sant’Antioco è la terza isola per potenza fotovoltaica installata, pari a 3.339 kW. Se si considera quello che il rapporto definisce “tasso di rinnovabilità”, cioè la potenza installata per abitante, Sant’Antioco raggiunge i 0,31 kW/abitante, San Pietro 0,25, La Maddalena 0,14.
Mobilità. Le tre isole sarde presentano un tasso di motorizzazione piuttosto elevato. Rispetto alla media di 65 auto ogni 100 abitanti, La Maddalena ne ha 69, Sant’Antioco 63 e San Pietro 58. Si distinguono invece per qualità del parco auto circolante, con rispettivamente il 45%, il 44% e il 51% in classe pari o superiore all’Euro 5 rispetto alla media del 39% riferita a tutte le isole esaminate.
«I risultati raggiunti dalle isole del Sulcis sono per noi motivo di orgogliodichiara Valentina Basciu, direttrice di Legambiente Sardegna -. Le piccole isole sono lembi di territorio particolarmente esposti agli effetti dei cambiamenti climatici e alle pressioni antropiche dell’overtourism, e per questo devono divenire sempre di più luoghi in cui si sperimentano soluzioni innovative per contenere il consumo di risorse e custodire quel patrimonio peculiare di biodiversità, identità, cultura che, spesso, giustifica l’istituzione di aree protette. San Pietro, in particolare, dimostra di aver compreso la portata della sfida e di avere messo in campo azioni coerenti che vedono non solo l’Amministrazione comunale, ma la comunità tutta e i turisti collaborare per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, distinguendosi a livello nazionale.»