Proseguono, a Carbonia, i lavori di riqualificazione paesaggistica del rio Cannas e la costruzione del nuovo parco lineare
Proseguono, a Carbonia, i lavori di riqualificazione del Parco Sud, all’interno del progetto del Parco Lineare Rio Cannas.
Proseguono, a Carbonia, i lavori di riqualificazione del Parco Sud, all’interno del progetto del Parco Lineare Rio Cannas.
Il sindaco di Portoscuso Ignazio Atzori ha chiesto al MIMIT e alla Regione Sardegna un autorevole energico intervento per il riavvio della produzione di Pb-Zn alla Portovesme srl. Lo ha fatto dopo la pubblicazione delle notizie riguardanti il riconoscimento da parte della Commissione europea dell’importanza del “progetto litio” della Portovesme srl/Glencore, e considerando che tale progetto sembra prevedere la trasformazione dello stabilimento del Sulcis Iglesiente in un Hub europeo dove convogliare circa 70.000 tonnellate/anno di black mass per il recupero di litio, nichel, cobalto, rame e manganese destinati alla produzione di nuove batterie in altri siti industriali.
Ignazio Atzori «intende con forza riportare l’attenzione sulle criticità già emerse negli anni scorsi anche nei tavoli istituzionali promossi dallo stesso MIMIT».
«In particolare questo progetto della Portovesme srl, tra l’altro, costituisce un grave ostacolo alle trattative di cessione dello stabilimento ad altro soggetto imprenditoriale intenzionato a riavviare tutta la linea zinco, per richiamare ad un lavoro permanente le centinaia di operai e tecnici fuoriusciti a causa delle spregiudicate scelte aziendali – aggiunge il sindaco di Portoscuso -. E’ peraltro tecnicamente scontato che all’interno dello stesso stabilimento non possano coesistere due soggetti diversi, per tutta una serie di interferenze e incompatibilità. Senza negare l’importanza del litio nella nostra economia, è altrettanto importante ricordare che anche lo zinco è un materiale strategico per l’Italia e, se si intende veramente riavviare la produzione di energia nucleare, anche il piombo torna ad essere strategico.»
«Pertanto, abbandonare produzioni consolidate in decenni di attività e ancora strategiche per la nazione, non appare una buona scelta di politica industriale – rimarca Ignazio Atzori -. La stessa economia circolare dello zinco recuperato dai fumi di acciaieria non ha più senso se restano i forni Waelz e si chiudono l’elettrolisi e la fusione, stravolgendo peraltro gli accordi del piano industriale del 2005. E’ quindi evidente che il progetto di riconversione industriale della Portovesme srl costituisce un grave danno socio-economico non solo per il Sulcis Iglesiente ma per l’intero paese.»
«In conclusione, considerando quanto sopra sinteticamente ricordato, si chiede un vostro autorevole ed energico intervento, affinché non siano in alcun modo ostacolati o rinviati nel tempo tutti gli sforzi messi in campo per riavviare l’intera produzione di Pb-Zn nello stabilimento Portovesme srl, richiamando a lavoro tutte le maestranze prima presenti – ha concluso il sindaco di Portoscuso -. Ringraziando per l’impegno sulle vertenze dell’Area industriale di Portovesme, si porgono distinti saluti.»
Carbonia e il Sulcis Iglesiente hanno festeggiato questa sera Antonello Pilloni, neo cittadino onorario di Carbonia, per i suoi 91 anni. Si sono ritrovati in tanti nella sala polifunzionale di Carbonia, per la cerimonia di consegna della pergamena che attesta la cittadinanza onoraria. L’intero Consiglio comunale con il sindaco Pietro Morittu e la Giunta; i sindaci di diversi Comuni del Sulcis Iglesiente; l’assessora regionale della Cultura e Pubblica istruzione Ilaria Portas; i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu e Luca Pizzuto; altre autorità civili e militari; la famiglia, dirigenti e funzionari della Cantina Santadi che Antonello Pilloni ha presieduto dal 1976 al 2024.
La cerimonia si è aperta con l’intervento del presidente del Consiglio comunale Federico Fantinel, seguito da quello del sindaco di Carbonia Pietro Morittu che ha letto i messaggi di auguri inviati ad Antonello Pilloni dal cardinale Arrigo Miglio e del vescovo della diocesi di Iglesias Mario Farci, impossibilitati a partecipare per concomitanti impegni pastorali, e ha consegnato la pergamena ad Antonello Pilloni. Il festeggiato, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti, con la proverbiale modestia che lo ha sempre contraddistinto. Si sono susseguiti alcuni interventi: dall’assessora regionale Ilaria Portas, ai consiglieri regionali Alessandro Pilurzu e Luca Pizzuto; ai sindaci di Iglesias Mauro Usai (presidente della Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara), di Giba Andrea Pisanu (presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis), di Nuxis Romeo Ghilleri (che ha sottolineato “Antonello resta IL SINDACO DI NUXIS”), di Santadi Massimo Impera. Tutti hanno messo in evidenza quanto fatto da Antonello Pilloni per la valorizzazione dei prodotti del territorio e quanto fatto anche in politica, il tutto proteso all’unità, esempio per le giovani generazioni.
Al termine della cerimonia, nella sala riunioni del primo piano della Torre civica, si è tenuto un incontro conviviale per completare i festeggiamenti di Antonello Pilloni.
Antonello Pilloni è figlio di Antonio, classe 1895 e di Doloretta Pubusa, classe 1904, entrambi originari di Nuxis. E’ nato il 28 marzo 1934, unico maschio di tre figli. Ha frequentato le scuole elementari a Nuxis e poi ha lavorato con i genitori nell’allevamento del gregge di capre. Il 1° settembre 1951 la famiglia si trasferì a Carbonia, dove il padre Antonio acquistò un negozio di generi alimentari. Il 1° maggio 1955 ne acquistò un altro, alla cui gestione badava il 21enne figlio Antonello. Nel mese di ottobre successivo Antonello accettò la proposta di fare il commerciante per la “Ferrero”, lavoro che lo impegnò a tempo pieno e che portò avanti fino a tutto il 1959. Alla fine degli anni ’50 Antonello Pilloni sposò la signora Luciana, compaesana, originaria di una famiglia di allevatori di pecore e bovini e proprietari di terreni agricoli. Dal matrimonio nacquero tre figli: nel 1961 Patrizia, nel 1965 Cristina e nel 1969 Luca che gestisce l’enoteca di via Oristano, a Carbonia.
Conclusa l’esperienza con la Ferrero, Antonello Pilloni lavorò per la Simmenthal e la Curtiriso fino al 1968, l’anno successivo impiantò i primi 13 ettari di vigna con i vitigni autoctoni Monica e Nuragus, nei terreni di sua moglie Luciana, ancora oggi in produzione.
Nonostante il lavoro lo impegnasse tanto, Antonello Pilloni fin da giovanissimo si interessò alla politica e appena 18enne, nel 1952 entrò nel movimento giovanile di Carbonia del Partito sardo d’Azione guidato da Mario Granella (ricordato anche nel suo intervento odierno) e dopo qualche anno venne eletto segretario della federazione del Sulcis ed entrò nel comitato regionale. L’impegno in politica lo portò a ricoprire per 12 anni l’incarico di presidente della Comunità Montana e per ben 38 anni quello di sindaco del comune del suo paese di nascita, Nuxis. Ha lasciato la politica attiva nel 2003.
Dopo i primi dieci anni da sindaco di Nuxis, nel 1976, Antonello Pilloni iniziò un’altra straordinaria esperienza, quella di presidente della Cantina sociale di Santadi. Fu l’allora presidente Peppino Sais a proporgli di rilevarne il testimone e lui, dopo un’iniziale titubanza, accettò. La sua presidenza è durata 48 anni! Quasi mezzo secolo di lavoro che ha creato un’eccellenza assoluta, il carignano, con la produzione di vini di altissima qualità esportati ed apprezzati in tutti i continenti. Il 25 luglio 2007 è stato costituito il Consorzio di Tutela Vino Carignano del Sulcis per la valorizzazione dei vini a denominazione di origine controllata (doc), presieduto da Antonello Pilloni.
Le notizie sulla biografia di Antonello Pilloni sono tratte dal volume Terroir Sulcis, pubblicato dalla Cantina Santadi in occasione dell’evento di promozione del Carignano del Sulcis Doc e della sua filiera, organizzato nell’ambito del progetto “Enotria: percorsi e paesaggi del vino” e della strategia di sviluppo enoturistico del territorio, il 14 luglio 2024.
Sinistra Futura è nata con l’obiettivo di mettere al centro le persone e le comunità, pensando che l’unico modo di fare di fare politica è mettersi in ascolto, comprendere le necessità di chi vive quotidianamente le problematiche e le sfide del nostro territorio, sentire le voci di tutti, agire INSIEME per costruire un futuro migliore. Per questi motivi, la sezione di Carbonia ha voluto dare vita a un’azione più concreta, con l’apertura del suo Sportello d’Ascolto, un nuovo servizio volto a promuovere un dialogo costante con la nostra comunità, un canale diretto tra il partito e i cittadini.
Lo Sportello d’Ascolto sarà attivo tutti i mercoledì, dalle ore 17.00, presso “La casa del Popolo”, in via Barbagia, per accogliere tutti i cittadini che desiderano esprimere le loro preoccupazioni, suggerimenti e richieste, dando possibilità a chiunque lo desideri di confrontarsi con il partito su temi locali, regionali e nazionali.
«La nostra idea di politica è aperta, partecipativa, vicina alla gente, in grado di ascoltare e saper rispondere ai bisogni concreti delle persone – si legge in una nota della segreteria -. Siamo convinti che oltre alla conoscenza dei problemi reali l’ascolto delle proposte dei cittadini non possa che contribuire a rafforzare il nostro programma politico per la città.»
É stato presentato a Carbonia presso la biblioteca comunale di viale Arsia, lo scorso 25 marzo, il libro Mommotti, di Luca Spissu e Mauro Fais. Mediati dalla moderatrice giornalista docente Nadia Pische, i due autori hanno intrattenuto il pubblico presente tra gag e aneddoti. Nel libro si narra della scomparsa di una bambina nel bel mezzo di una sagra di paese. Un evento che lascia tutti affranti e increduli. Con il passare del tempo il fratellino della bambina è cresciuto, diventando un autorevole psichiatra con l’idea di far luce su questo atroce mistero che ha coinvolto la sua famiglia. Una piacevole serata con una buona interazione da parte del pubblico. In riferimento al titolo del libro “Mommotti”, Luca Spissu e Mauro Fais hanno raccontato che da piccoli i propri genitori gli raccomandavano «mangia tutto, sennò arriva Mommotti» oppure la nonna gli diceva «fai da bravo/a sennò chiamo Mommotti». Mommotti che nel resto dell’Italia era conosciuto come l’uomo nero. Un tuffo nel passato delle vecchie dicerie sarde. Bei ricordi, tante risate e a concludere un piacevole rinfresco. Di seguito alcuni scatti della serata, di Mirko Meloni.
Terminati i lavori di ammodernamento, ha riaperto al pubblico oggi, venerdì 28 marzo, l’ufficio postale di Masainas. Le opere di ristrutturazione sono state eseguite nell’ambito del progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa di Poste Italiane finalizzata a mantenere la capillarità della presenza aziendale sul territorio, rinnovando gli uffici postali e ampliando l’offerta dei servizi a sportello in tutti i 7mila comuni con meno di 15mila abitanti. Nella Sardegna Meridionale ad oggi sono 62 gli uffici postali interessati dal progetto, di cui 53 già operativi dopo i lavori di ristrutturazione.
I nuovi servizi a Masainas. Il progetto “Polis” valorizza gli uffici postali non solo da un punto di vista infrastrutturale, ma anche in relazione all’offerta di nuovi servizi. In particolare, come in 112 uffici postali della Sardegna Meridionale, anche nell’ufficio postale di Tratalias sono già disponibili direttamente a sportello i “Certificati INPS” con la possibilità di richiedere il “Cedolino Pensione”, “Certificazione Unica” e il modello “Obis-M”, i servizi “Atti di Volontaria Giurisdizione” con la possibilità di presentare le istanze di “Nomina amministratore di sostegno” e “Rendicontazione Stato Patrimoniale Assistito” e 15 diversi certificati anagrafici resi disponibili da ANPR, l’anagrafe nazionale della popolazione residente, banca dati di cui è titolare il ministero dell’Interno. Inoltre, anche a Masainas, è possibile presentare la richiesta di prima emissione o di rinnovo del passaporto.
Soluzioni inclusive. Nell’ambito degli interventi, tra gli altri, è stato realizzato uno sportello con altezze ribassate per agevolare tutti i segmenti di clientela e posato un percorso in rilievo sul pavimento per facilitare la mobilità delle persone con disabilità visive.
L’ufficio postale di Masainas è a disposizione dei cittadini dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato fino alle 12.45.
In concomitanza con la riapertura della sede di Masainas prendono il via, a partire da oggi, gli interventi “Polis” nell’ufficio postale di Sant’Anna Arresi. Durante il periodo dei lavori, a partire dalla giornata di domani sabato 29 marzo, Poste Italiane garantirà ai cittadini della cittadina sulcitana la continuità di tutti i servizi attraverso una postazione dedicata presso l’ufficio postale di Masainas, viale Municipio, operativa secondo i consueti orari di apertura al pubblico.
Gli interventi previsti presso la sede di Sant’Anna Arresi, salvo imprevisti, avranno una durata stimata in quaranta giorni lavorativi.
Lo scorso dicembre la regione Sardegna, unica regione italiana, si è dotata di una legge sulle aree idonee ad ospitare impianti industriali per la produzione di energia da fonte rinnovabile, regolamentando e tutelando in tal modo il territorio e limitando l’impatto negativo di questi impianti su paesaggio e aree rurali di pregio.
La legge regionale n. 20/2024 emanata in base alle disposizioni nazionali ed europee, ha come obiettivo quello di pianificare il territorio stabilendo quali aree possono essere interessate dall’installazione di questi impianti impattanti e quali invece devono essere tutelate e salvaguardate. Purtroppo, il governo italiano, oltre ad impugnare la legge davanti alla corte costituzionale, continua imperterrito ad approvare progetti in aree ritenute iniidonee dalla norma regionale. Autorizzazioni che giustamente la Regione sta impugnando davanti al giudice amministrativo.
Italia Nostra Sardegna, pur ritenendo che la legge contenga diverse criticità e molti punti deboli e che per questo andrebbe rivista e migliorata, la considera uno strumento estremamente utile per la salvaguardia del territorio in quanto rappresenta un argine alla speculazione energetica che stava trasformando l’isola in un vero e proprio hub energetico al servizio di interessate multinazionali occultate dietro insignificanti società a responsabilità limitata.
Per tale motivo i giorni scorsi l’Associazione, in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale, ha presentato un parere ad opponendum con il quale chiede alla Consulta il non accoglimento delle eccezioni di incostituzionalità sollevate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri avverso la L.R. 20/2024.
La LR 20/2024, infatti, è stata emanata nel pieno rispetto della legge di delegazione europea n. 53/2021 che assegna alle Regioni il processo programmatorio di individuazione delle aree idonee.
La norma regionale infatti, oltre a privilegiare “… l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, e aree non utilizzabili per altri scopi, compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili” ha inserito numerose fattispecie non previste dalla legge 53/2021, eccedendo, probabilmente, nella individuazione delle aree idonee.
È Inoltre abbastanza chiaro che la norma non trasgredisce le direttive europee in quanto rispetta i parametri di potenza installabile pur arbitrariamente assegnati alla Sardegna al 2030 ed è stata emanata in coerenza con le competenze statutarie riconosciute alla Regione Sardegna dall’art. 5 dello Statuto Speciale in quanto ha semplicemente adattato alle sue particolari esigenze le disposizioni della legge 53/2021 e delle successive norme attuative.
La stessa Consulta riconosce alle Regioni il potere di adottare, nei limiti nell’ambito delle competenze concorrenti, “una disciplina che sia maggiormente rigorosa … rispetto ai limiti fissati dal legislatore statale, proprio in quanto diretta ad assicurare un più elevato livello di garanzie per la popolazione ed il territorio interessati”.
Italia Nostra Sardegna ha nel contempo chiesto alla Corte la verifica di costituzionalità del D.lvo 199/2021 e del successivo decreto MASE del giugno 2024 in quanto norme emanate dal governo in palese contrasto tra norma delegata e norma delegante, in violazione indiretta dell’art. 76 della Costituzione per esorbitanza dell’oggetto della delega.
Con gli articoli 20 e 23 del D.lvo 199/2021 il governo italiano ha ecceduto nell’imporre limiti al potere legislativo e di controllo del territorio da parte delle Regioni. Infatti, la tardiva adozione del D.lvo e le successive norme di attuazione che avrebbero dovuto regolamentare l’installazione degli impianti FER e contestualmente tutelare il territorio, sono state adottate oltre tre anni dopo l’emanazione della legge delega e con ben 32 mesi di ritardo rispetto ai 6 mesi imposti dalla stessa legge. Questo ritardo, assieme al divieto di moratorie, ha impedito alle Regioni di adottare norme di tutela del territorio e di avviare con urgenza, considerata l’emergenza in atto, una seria pianificazione territoriale funzionale all’individuazione delle aree idonee ad ospitare gli impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Insomma l’azione del governo italiano è stata assolutamente negligente consentendo, per quattro lunghi anni, una deregulation dei territori agricoli sardi e italiani e imponendo l’insediamento di impianti industriali nelle aree agricole a tutto discapito delle attività agricole e dello straordinario patrimonio paesaggistico.
Italia Nostra Sardegna
Da lunedì prossimo, a Iglesias, sarà riattivato l’ascensore della Torre Guelfa. L’impianto sarà operativo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 13.30.
L’assessore del Patrimonio, Giorgiana Cherchi, sottolinea l’importanza di questa riapertura: «Abbiamo lavorato affinché questo servizio, molto apprezzato sia dai cittadini che dai turisti, tornasse disponibile nel più breve tempo possibile. La riattivazione dell’ascensore rappresenta un passo significativo per valorizzare ulteriormente il nostro patrimonio storico-culturale».
Il sindaco Mauro Usai commenta con soddisfazione la riapertura dell’impianto: «La riattivazione dell’ascensore consentirà ai cittadini e ai numerosi turisti presenti in città di visitare in modo più suggestivo e agevole le fortificazioni medievali, collegandole al centro storico in modo semplice e funzionale. Un’opportunità in più per apprezzare la storia e la bellezza della nostra Iglesias».
Il consigliere Antonio Zedde (capogruppo Nuova Iglesias) ha presentato un ordine del giorno al presidente del Consiglio comunale Matteo Demartis e al sindaco di Iglesias Mauro Usai, per l’apertura degli uffici AREA nel comune di Iglesias.
«Nel Sulcis Iglesiente I’Agenzia regionale per I’edilizia abitativa (Area) conta circa 4.300 unità abitative e circa 850 unità con altra destinazione d’uso e la stima degli immobili gestiti da Area nel nostro Comune e di circa 900 – scrive nell’ordine del giorno Antonio Zedde -. Molti utenti non riescono a contattare gli uffici, nonostante sia presente un ufficio relazioni con il pubblico e le segnalazioni pervenute riguardano sia criticità strutturali, ma anche funzionali e gestionali, come disservizi legati all’operato dell’Azienda Area che di fatto pregiudica la qualità della vita.»
«Nonostante le molteplici segnalazioni pervenute, non si è arrivati ad una seppur parziale o accettabile soluzione e i cittadini segnalano continuamente diverse criticità e disservizi, I’esecuzione di interventi urgenti e non più differibili di manutenzione straordinaria, legati all’operato dell’Azienda regionale per I’edilizia abitativa popolare (Area) tra cui: condizioni di forte abbandono del patrimonio abitativo popolare – aggiunge Antonio Zedde -. Un numero considerevole degli abitanti in regime di equo canone quotidianamente segnala le condizioni di degrade in cui versano le unita abitative a loro assegnate e gestite da Area; attività manutentive di competenza dell’Azienda fortemente insufficienti; annosi ritardi nell’evasione delle pratiche amministrative riguardanti gli aventi diritto, con difficoltà per i cittadini di ottenere risposte tempestive e assistenza adeguata: in molti casi i ritardi e la mancanza dei doverosi riscontri, da parte degli uffici competent!, pregiudicano attività e diritti di vitale importanza per gli abitanti delle unita abitative popolari.»
«I suindicati disservizi e criticità sono stati ampiamente denunciati e trattati dalla stampa locale che ha evidenziato, a più riprese, le succitate problematiche legate alla mancata manutenzione, alla corretta gestione del patrimonio abitativo», sottolinea Antonio Zedde.
L’ordine del giorno, se verrà approvato, impegnerà il sindaco Mauro Usai alla sua trasmissione al presidente della Regione e all’assessore regionale dei Lavori pubblici per conoscere e chiedere: della gestione amministrativa dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa popolare (AREA); che nel comune di Iglesias venga garantita la disponibilità di un servizio tramite sportello dedicate ad accogliere le diverse esigenze del cittadino; e, infine, quali azioni ed interventi intendano intraprendere per verificare lo stato dell’arte dell’attività.
«Con questo ordine del giorno si vuole chiedere di avere l’opportunità che nel nostro Comune venga garantita la disponibilità di un servizio tramite sportello dedicato ad accogliere le diverse esigenze del cittadino, in modo da agevolare le persone anziane e le persone in situazioni di disabilità nel ricevere il giusto supporto senza essere costrette a recarsi nel comune di Carbonia – commenta Antonio Zedde -. Uno sportello in aggiunta a quello territoriale con la possibilità di offrire anche altri tipi di servizi, ad esempio, informazioni su come ottenere il contributo per l’affitto e su come farsi prendere in carico dai servizi sociali per avere la possibilità di un cambio di alloggio in seguito a situazioni di disagi abitativi di carattere strutturale e sociale.»