21 December, 2025
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La segreteria FP CGIL SSO ha organizzato per venerdì 27 giugno 2025, dalle ore 10.30 alle 0re 12.30, un sit-in che si terrà in Piazza Roma, a Carbonia, sulla vertenza Servizi Igiene Ambientale De Vizia Transfer spa che ha portato all’attivazione dello stato di agitazione.
All’origine dell’iniziativa di protesta ci sono le seguenti motivazioni:
• violazione dei principi di correttezza, trasparenza, non discriminazione e in coerenza con quanto già evidenziato e documentato da questa organizzazione sindacale;
• attacco diretto all’agibilità sindacale e ai diritti riconosciuti dallo Statuto dei lavoratori. Violazione ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori;
• mancata richiesta di nulla osta di trasferimento del dirigente della FP CGIL SSO da parte di De Vizia Transfer alla FP CGIL SSO, come previsto ex art. 22 della legge 300/70 (Statuto dei lavoratori);
• assenza di una motivazione formale che giustifichi lo spostamento dalla sede di Carbonia a quella di San Giovanni Suergiu verso il dirigente sindacale FP CGIL SSO;
• mancata rotazione presso il servizio di San Giovanni Suergiu del nostro dirigente sindacale con il personale di pari livello e mansione, contravvenendo al principio di equità e agli accordi aziendali/contrattuali vigenti;
• Impiego improprio di operatori interinali presso il cantiere di Carbonia per sopperire alla carenza generata dall’assenza del dirigente sindacale della FP CGIL SSO.

Alla manifestazione che si svolgerà nel rispetto della norme vigenti è prevista la partecipazione di circa 30/50 persone

È da anni un importante impianto da cui si snodano linee elettriche per distribuire l’energia elettrica a Sant’Antioco, ma adesso la cabina elettrica situata in località Is Loddis, sulla SS 126 è anche opera d’arte e narrazione del territorio: è stato, infatti, inaugurata l’opera di street art Lighthouse realizzata dal collettivo artistico Truly Design (una crew di artisti nata nel 2003 a Torino, da una passione per graphic design, illustrazione e pittura) alla presenza di E-Distribuzione e dell’Amministrazione comunale di Sant’Antioco.

L’opera raffigura una torre che diventa racconto visivo dell’anima dell’isola: un omaggio a Sant’Antioco, con la tecnica della distorsione anamorfica, tra animali, storia e paesaggi simbolici. Passando dal ponte romano verso lo Scoglio Mangiabarche, incontrando il fenicottero rosa delle saline e la lucertola del Toro, percorriamo un sentiero alla scoperta della natura e della cultura dell’isola, sospesa tra cielo, mare e tempo, raccontando un territorio, restituendo alla comunità e a tutti i visitatori un segno tangibile di memoria collettiva.

Con questa iniziativa continua la collaborazione che da molto tempo unisce l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco con E-Distribuzione, la Società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, che ormai da anni è promotrice del progetto Cabine d’Autore il cui fine è trasformare le cabine elettriche in opere di Street Art.

 

La Asl di Oristano sta ricevendo in questi giorni le segnalazioni di diversi cittadini a cui è stato inviato un messaggio sms contenente l’invito a chiamare gli uffici Asl a un numero con prefisso 895 per comunicazioni sanitarie che li riguarderebbero.

Questo il testo del messaggio truffa: “Si prega di contattare i nostri uffici ASl (la lettera L è erroneamente indicata in minuscolo) al seguente numero 895… per comunicazioni che la riguardano”. Attenzione: si tratta di un messaggio non proveniente dagli uffici Asl Oristano, per cui si invitano i cittadini a non rispondere e non comporre il numero indicato, la cui finalità è probabilmente quella di far chiamare un numero a pagamento, assorbendo così tutto il credito telefonico della vittima.
È importante, come ricorda la Polizia Postale, non telefonare ai numeri suggeriti, non aprire eventuali allegati e non linkare su eventuali indirizzi. La Asl 5 di Oristano, che non ha mai diffuso questo tipo di messaggi, invita quindi a diffidare da questi e da simili SMS a tema sanitario e a non comporre i numeri indicati.

Niccolò Fabi in compagnia di una band “speciale” nella splendida cornice di Cala Sapone per un concerto gratuito, i “Franz Ferdinand” e svariati “gruppi spalla” all’Arena Fenicia, “FestArtes – Sulky Jazz”, tra spiaggia e Piazza De Gasperi, lo spettacolo degli intramontabili “Equipe 84”, la rassegna “Vacanze Musicali” a cura della Scuola civica di musica, “Don Tore Armeni”, gli “Aperitivi con l’autore”, “Le notti del vino” e più in generale diversi eventi dedicati alla degustazione e alla promozione del principe antiochense, sua maestà il Carignano, compreso il tradizionale “Calici di stelle”. E poi la Festa di Sant’Antioco Martire Patrono di Sardegna del primo agosto, la rassegna cinematografica all’Arena Fenicia, “Cine Sulky”, e le “Atmosfere nel cuore del borgo – Estate al Centro”, appuntamenti settimanali pensati per dare vitalità al centro cittadino. Un ricco cartellone di eventi (che si aprirà questo fine settimana con la Festa di San Pietro) accompagnerà antiochensi e ospiti lungo l’estate 2025: ogni singolo contenitore di manifestazioni verrà reso noto nel dettaglio e il qr code presente nella locandina che rimanda al sito istituzionale di promozione turistica di Sant’Antioco, “Visit Sant’Antioco”, sarà costantemente aggiornato.

«E’ tempo di vivere appieno l’estate di Sant’Antiocosottolinea il sindaco Ignazio Loccila nostra destinazione turistica non fa certo mancare le serate all’insegna del divertimento e della socialità agli antiochensi e agli ospiti che di anno in anno crescono sempre di più. L’Amministrazione comunale, ancora una volta, ha lavorato di concerto al fine di redigere un calendario che fosse all’altezza delle aspettative, confermando, innanzitutto, i format storici e inserendo alcune sfiziose novità. Sant’Antioco vi aspetta: buona estate a tutti.»

«Anche quest’anno abbiamo costruito un’estate che non fosse solo un calendario di eventi, bensì un racconto vivo della nostra identità – commenta l’assessora del Turismo e delle Attività produttive, Roberta Serrentipensato per valorizzare ciò che rende unica Sant’Antioco: l’accoglienza, le tradizioni, l’artigianato e le eccellenze enogastronomiche. Partiamo, come sempre, dalla Festa di San Pietro e da lì in poi il centro cittadino si accenderà ogni sabato con musica, spettacoli, laboratori e momenti di comunità. È una programmazione frutto del lavoro condiviso con commercianti e Pro Loco, che punta a far rivivere il centro come luogo di acquisto e quale spazio di incontro.»

«La cultura è un catalizzatore di crescita individuale e collettiva che permette di costruire una Sant’Antioco più moderna, accogliente ed inclusiva – commenta l’assessore della Cultura, Luca Mereu -. Anche quest’anno, quindi, grazie al gran lavoro fatto di concerto con l’ufficio cultura, proporremo un corposo programma di eventi culturali e di pubblico spettacolo che ha l’obiettivo di offrire alla cittadinanza e ai turisti momenti di svago e socialità: dagli ormai consolidati format musicali “Sulky Jazz Festival-Festartes” e “Sulky Rock” (con gli attesissimi Franz Ferdinand) al ritorno della rassegna “Aperitivo con l’Autore” che ci regalerà intensi momenti letterari con alcuni dei più importanti scrittori italiani; dal cinema.

 

Dal 26 al 29 giugno, la Festa del Gusto trasformerà via Oristano, a Iglesias, in un villaggio del gusto a cielo aperto, animato da specialità internazionali, showcooking e spettacoli gratuiti per tutte le età.
Saranno presenti:
• Cucina italiana e sarda: carbonara, gricia, cacio e pepe, porchetta DOP, caciocavallo impiccato, arrosticini, panini gourmet regionali
• Grigliate argentine e brasiliane su brace viva
• Street food messicano: tacos, burritos, nachos speziati
• Onigiri giapponesi artigianali, anche vegani
• Smash burger americani XXL
• Cucina vegana creativa
• Dolci regionali italiani e dessert dal Centro-Nord Europa
Birre selezionate: artigianali sarde, Guinness, Leffe, Corona, Desperados e altre etichette internazionali.
Giovedì 26 giugno, alle ore 19.30 è previsto il brindisi inaugurale con Vermentino offerto a tutti i presenti.
Tutte le sere: musica dal vivo, danze brasiliane (Maria Brasil Show), festival latino con Alexis Castro (salsa, bachata, reggaeton), DJ set Studio 54

Le importanti visite di questi giorni da parte di nuovi interlocutori, negli stabilimenti di alluminio primario e di piombo e zinco, potrebbero aprire nuovi scenari, per far fronte all’emergenza economica, occupazionale e sociale, che si è aggravata in conseguenza della crisi del polo industriale di Portovesme. In particolare per quanto concerne SiderAlloys, le organizzazioni sindacali valutano positivamente la seconda visita in stabilimento nel giro di poco tempo, di un partner interessato al rilancio delle produzioni di alluminio primario. Riflessioni che impongono decisioni urgenti in considerazione delle gravissime difficoltà in cui la fabbrica è stata condotta in questi oltre sette anni di gestione SiderAlloys, che rilanciano la necessità di andare incontro alla discontinuità più volte avanzata dalle organizzazioni sindacali e non più rinviabile.

È il momento di scoprire definitivamente le carte e chiudere ogni possibilità di gestione dell’attuale proprietà, valutando le possibilità di rilancio alternative che potrebbero essere avanzate in seguito alle visite di questi giorni. I governi nazionale e regionale, lo devono fare subito, onde evitare il peggiorare di quanto segue:

– debiti accumulati con aziende appaltanti, fornitori, istituzioni locali e non solo, ingiunzioni avanzate dai creditori; – la precarietà creata in conseguenza dell’incapacità di rispettare un rilancio più e più volte stravolto, attraverso piani industriali che anziché creare occupazione, hanno portato a dimissioni, licenziamenti, cassa integrazione.

Il mancato rispetto delle più elementari norme in materia ambientale, che ha di fatto sancito il blocco dell’AIA e posto una serie di “sigilli” in diversi reparti dello stabilimento. Insomma, una gestione catastrofica, che obbliga tutti i soggetti in campo a scelte immediate, che auspichiamo vadano nella discontinuità più volte sostenuta.

La situazione in Portovesme srl, per quanto concerne le imprese di appalto è ulteriormente peggiorata ed è il motivo per cui FIOM, FSM e UILM considerano positive le visite che si sono manifestate in questi giorni in stabilimento, viste come possibilità di rilancio delle produzioni alla quale la Glencore sembra avere rinunciato da tempo. Per queste ragioni le Segreterie Territoriali di FIOM, FSM e UILM, chiedono le convocazioni urgenti dei tavoli di confronto, in merito alla SiderAlloys e all’indotto del Sulcis, al fine di approfondire le tematiche citate.

Segreterie Territoriali FIOM FSM UILM Sardegna Sud-Occidentale Sulcis Iglesiente

Con la disputa di tre regate per tutte le classi e categorie, si è conclusa oggi, domenica 22 giugno, la quarta Regata Nazionale delle classi giovanili FIV OpenSkiff e RS Aero. Un evento che ha visto protagonisti oltre cento velisti provenienti da tutta Italia, ospitati dalla Società Canottieri Ichnusa per la prima volta impegnata nell’organizzazione di una manifestazione nazionale giovanile di vela, con così tanti atleti. Il vento termico è salito con puntualità già in tarda mattinata, permettendo di iniziare la prima prova alle 12:20 e garantendo condizioni regolari per tutta la giornata. Con 10 prove totali per la categoria Under 17 OpenSkiff e 9 per Under 13 e RS Aero 5 e 6, è stato applicato il secondo scarto, offrendo così a diversi atleti la possibilità di recuperare terreno in classifica dopo qualche prova meno brillante.

Nella categoria Under 17 OpenSkiff, a dominare in modo assoluto è stato Sviatoslav Yasnolobov (Club Nautico Rimini), autore di dieci vittorie su dieci regate. Alle sue spalle grande rimonta per Leonardo Vicari (Circolo Vela Arco), risalito dal sesto al secondo posto, davanti ad Alessio Antonio Fadda (Polisportiva Mare Quartu), terzo maschile e quarto assoluto. Tra le ragazze, ottima prestazione di Aurora Milanese (Circolo Vela Arco), terza assoluta e vincitrice della classifica femminile, seguita da Maria Elena Barbarino (CN Posillipo) e Daria Cappello (Circolo Velico Azimuth Taranto). Tra gli Under 13, Giuseppe Saracino (OndaAcademy Ondabuena) ha conquistato il successo con un margine di sette punti sugli inseguitori. Seconda assoluta e prima femminile Virna Di Gerlando (CV Marsala), seguita da un’altra giovane atleta, Sofia Benetti (Circolo Vela Arco), terza assoluta e seconda tra le ragazze. Secondo maschile Federico Monti (CN Rimini), terzo Gabriele Lizzulli (CNVA Argentario). Terza femminile Elettra Santoro (CNVArgentario).

Tra gli RS Aero 5, doppietta per la Lega Navale Italiana Cagliari con Enrico Loi e Leonardo Nonnis, seguiti da Mattia Monti (Club Nautico Rimini). Prima femminile in questa categoria Vittoria Cartelli (CN Rimini). Negli RS Aero 6, vittoria assoluta per Alice Sussarello (LNI Sulcis), davanti ai compagni di squadra Michele Manconi e Gianluca Barabino.

 

Giovedì 26 giugno, dalle ore 9.30, presso la sala proiezioni della Società Umanitaria, in piazza Sergio Usai – Grande Miniera di Serbariu, si svolgerà l’incontro territoriale intitolato “Ricerca, innovazione e sviluppo per la Sardegna del futuro” al fine di presentare le azioni affidate a “Sardegna Ricerche” nell’ambito del PR FESR Sardegna 2021-2027.
Il programma PR FESR SARDEGNA 2021-2027 è distribuito su sei priorità principali:
– Competitività intelligente;
– Transizione digitale;
– Transizione verde;
– Mobilità urbana e sostenibile;
– Sardegna più sociale e inclusiva;
– Sviluppo integrato urbano e territorio.
Si tratta di un’occasione importante per presentare tutte le opportunità di finanziamento inerenti il PR FESR SARDEGNA 2021-2027, stimolando la partecipazione di imprese, associazioni di categoria, aziende sanitarie, consorzi industriali e turistici, amministratori pubblici.

Le assicurazioni americane stanno piazzando nel mercato un nuovo prodotto di successo: una copertura assicurativa per proteggersi dal “rischio di vivere a lungo” Non si era mai sentita nella Storia una frase del genere: è un’“americanata”? Purtroppo, no. In realtà i promotori di quella iniziativa mettono in guardia gli anziani che stanno troppo bene, e che hanno prospettiva di raggiungere età più avanzate, sul pericolo che la somma accantonata per la loro assicurazione sanitaria sia appena sufficiente per coprirli fini all’età di 75-80 anni. Se dovessero vivere più a lungo non ci saranno più i fondi per essere assicurati in caso di malattia o l’invalidità. L’attuale ministro delle Finanze ne ha appena accennato ma mi pare che non sia stato ben compreso. Gli Americani invece hanno preso molto sul serio la proposta di acquisto di quel pacchetto assicurativo. Quelli che possono pagarlo lo stanno comprando. è molto inquietante ma, intendiamoci, tra Italia e America il Sistema Sanitario e sociale (Welfare) è diversissimo. Noi abbiamo la garanzia che lo Stato ci salverà e ci assisterà fino all’ultimo giorno di vita. Questa sicurezza sociale fu una conquista della legge 833/78 di Tina Anselmi. Purtroppo, oggi la sicurezza che avremo l’assistenza socio-sanitaria per tutti e per sempre è meno “granitica”; si può sgretolare da un momento all’altro.

Molto dipende dalla rivoluzione che si è abbattuta sul libero interscambio del mercato internazionale a causa dei dazi, delle guerre, delle sanzioni e della necessità di spostare al “riarmo” i fondi destinati al Wellfare. Tutto questo è aggravato da un altro evento storico che accade per la prima volta : l’andamento della “curva” demografica è cambiata a causa del forte aumento degli anziani e della forte diminuzione delle nascite. In cosa consiste? È molto semplice. la “curva” statistica della popolazione era fatta come un grande “triangolo”: il lato largo in basso del triangolo rappresentava il numero di giovani (da “zero” a “18 anni”); il vertice stretto del triangolo rappresentava il numero degli anziani non più attivi (dai 60 agli 80 anni circa). La parte del triangolo compresa tra la “base” e il “vertice “rappresentava il numero delle persone di età adulta ancora in età lavorativa tra i 18 e i 60 anni. Questa parte intermedia del triangolo era la più importante fonte di finanziamento delle spese dello Stato: si tratta, infatti, della parte della popolazione che lavora e produce reddito, cioè ricchezza e tasse da versare alle casse gestite dal Ministro delle Finanze. I fondi raccolti con le tasse servono allo Stato per mandare a scuola, assistere e curare i giovani dai “zero anni” ai “18”. Servono poi a dare l’assistenza sanitaria a “tutti” e per dare la pensione, sanità ed assistenza sociale agli anziani usciti dalla catena del lavoro produttivo. In America il sistema di finanziamento della assistenza sanitaria per le classi più agiate è rappresentato da un’assicurazione “personale”. Quell’assicurazione ha il difetto che quando i soldi versati sono stati esauriti cessa l’assistenza. I poveri hanno “Medicaid”, che è un’assistenza statale piuttosto modesta. In Italia il sistema di assistenza sanitaria invece è “solidale” ed è totale: i soldi raccolti con le tasse di chi produce reddito vanno a formare un’unica cassa che finanzia la Sanità Universale. Pertanto, è fondamentale che esista un alto numero di soggetti produttori di reddito e di tasse. Questi produttori di ricchezza e di tasse sono compresi fra i 18 e i 60 anni. Nel caso in cui gli appartenenti a queste classi di età diminuissero il Fondo Sanitario diminuirebbe. In tal caso, dato il forte numero di anziani usciti dal mondo del lavoro, e che necessitano di cure, i soldi non sarebbero più sufficienti per curarli. Potrebbe accadere che perdano il diritto ad essere curati come è avvenuto fino ad oggi.

Il ministro alle Finanze pochi giorni fa ci ha comunicato che che la “curva demografica” italiana è cambiata: adesso la base del “triangolo” demografico si è molto ristretta. Ciò significa che abbiamo meno giovani da avviare al mondo del lavoro e quindi avremo meno redditi da tassare. Per di più ci si è accorti che la parte intermedia della curva demografica (gli adulti) si è ristretta perché è fortemente diminuito il numero di coloro che lavorano producendo reddito. Oggi l’apporto di danaro verso il Ministero delle Finanze è diminuito e lo Stato comincia ad arrancare per garantire tutti i servizi sociali: dalla scuola alla giustizia, alla Sanità.

Il Sistema Pensionistico italiano si basa sul principio del sistema pensionistico “a ripartizione”. Si tratta di un modello in cui le pensioni vengono pagate a pensionati con i contributi versati all’INPS dai lavoratori attivi, creando un legame diretto tra le generazioni. Pertanto, le generazioni più giovani sostengono le generazioni più anziane sia per pagare le pensioni che vengono erogate ogni mese, sia per le spese sanitarie e assistenziali. Intendiamoci: l’anziano ha già pagato versando tasse e contributi tutto il suo periodo lavorativo; in cambio ha avuto la promessa che tutto il versato gli verrà restituito quando sarà in pensione, pertanto non è in debito con nessuno. Questo sistema “a ripartizione” è geniale ed è stato inventato quando esisteva un equilibrio numerico costante nella composizione tra le generazioni. Esiste un compenso tra i pensionati dato dal fatto che un certo numero di pensionati muoiono anticipatamente senza avere la fortuna di invecchiare. In tal caso i fondi versati e non goduti vanno a coloro che vivono più a lungo. Qui sta il punto dove il meccanismo si inceppa: mentre prima l’aspettativa di vita si fermava tra i 65 e 75 anni, oggi l’aspettativa di vita va dagli 83 agli 85 anni. Ne consegue che si sta vivendo in media 12 anni in più dei nostri predecessori vissuti nella prima metà del 1900. Pertanto, ne consegue che è possibile che coloro che oggi vivono molto più a lungo consumino precocemente i fondi lasciati a disposizione da chi ha versato tutto ma è deceduto in anticipo.

A questo si aggiungono 4 aggravanti.

Prima: è calcolato che l’85% dei fondi che ognuno di noi ha versato in tutta la sua vita lavorativa vengano consumati per spese di assistenza sanitaria nell’ultimo anno di vita.

Seconda: il numero di italiani in età lavorativa, che versano parte del loro reddito al Ministero delle Finanze, sta diminuendo velocemente.

Terza: dei 16 milioni di italiani che percepiscono la pensione, 8 milioni hanno versato in tasse una parte del loro reddito. Gli altri 8 milioni no (vedove, inabili al lavoro, redditi troppo bassi a livello di povertà).

Quarta: oggi in Italia stanno nascendo pochissimi bambini. Ne consegue che fra 18 anni ci saranno pochissimi cittadini in età di lavoro capaci di produrre reddito e tasse. In sostanza fra 18 anni non ci saranno i fondi per sostenere il pagamento delle pensioni e la spesa sanitaria e sociale.

Gli americani statunitensi, che hanno un pessimo sistema sanitario pubblico, sono già arrivati al problema della mancanza di fondi per garantire una serena vecchiaia agli anziani. La soluzione adottata per ora è l’invito ad acquistare un pacchetto assicurativo sanitario che protegga dal rischio di vivere troppo a lungo (“long life risk”). è evidente che tale soluzione vale solo per chi ha una forte disponibilità di danaro.

Anche da noi in Italia fioriranno proposte assicurative per «chi rischia di vivere troppo a lungo». Basare la nostra serenità sanitaria sulle Compagnie assicurative private non può essere considerata alla stregua di una soluzione sociale.

Guardando al dato demografico italiano emerge una conclusione inevitabile: bisogna agire subito per salvare questa e la prossima generazione dal fallimento del Sistema Sanitario e del Welfare. Il dato più vistoso fornito recentemente dall’INPS riguarda il capovolgimento del rapporto numerico fra giovani e anziani. In esso è evidente il crollo del numero di italiani in età lavorativa che producono reddito e gettito fiscale. Gettito che serve ai pensionati.

Orbene, il numero di italiani in età di lavoro redditizio, oggi è diminuito ma ancora sopportabile; purtroppo però è destinato a diminuire ulteriormente perché nascono sempre meno bambini, che sono i futuri lavoratori e contribuenti.

Il dato che illumina sul cosa fare sta nello studio analitico della demografia femminile. La componente femminile in età feconda si rivela in assoluto la componente più preziosa di una Società che vuole continuare ad esistere.

Nota bene: la popolazione femminile deve essere valutata con parametri assolutamente diversi da quelli usati per i maschi. I demografi ne classificano le coorti su un dato: la fecondità. Vengono considerate feconde le femmine tra i 15 e 49 anni. Sono considerate “non feconde” quelle in età precedenti i 15 anni e le età successive ai 49 anni. Questa classe della fecondità viene, a sua volta, distinta in una classe di “fecondità crescente” dai 15 ai 32 anni, e in una classe di “fecondità decrescente” dai 32 ai 49 anni.

– Secondo l’ISTAT le donne feconde in Italia 25 anni fa erano 13 milioni e 700.

– Invece le donne in età feconda dal 2024 (dati ISTAT) sono 11 milioni. Significa che in 25 anni abbiamo perduto in Italia ben “2 milioni e 700mila” donne feconde, cioè circa un quinto. Fra altri 25 anni (nel 2050) il numero delle donne feconde calerà di molti milioni ancora e sarà talmente basso da non garantire più la sopravvivenza della nazione italiana.

Il calo della natalità è dovuto a due fattori:

– la diminuzione dei nati per donna fertile;

– la diminuzione crescente del numero assoluto di donne fertili.

Questi due fenomeni vanno arrestati. Solo lo Stato può farlo. Il crollo progressivo della natalità per carenza di donne feconde iniziò nel 1992. Da allora il peggioramento non si è più arrestato. Dai nuovi nati di questi anni proverrà un numero ancora inferiore di femmine feconde e un ulteriore crollo della natalità. Ciò invertirà ulteriormente il rapporto fra giovani coorti attive nel lavoro e anziani non più produttivi.

I demografi sostengono che la natalità può essere considerata in buon equilibrio quando il rapporto di nuovi nati per donna (o coppia) fertile è pari a 2,1 per donna feconda. Questo felice rapporto numerico è stato mantenuto solo dai Paesi più evoluti del Nord-Europa e la Francia. Essi hanno attuato politiche di protezione della componente femminile feconda, sia assegnando adeguati sussidi di maternità, si garantendo asili nido e soprattutto la possibilità di continuare gli studi a spese dello Stato ed ottenere i diplomi e i lavori desiderati. Tutto ciò senza gravare sulle finanze familiari. Purtroppo, a causa del crollo della coorte di donne feconde oggi, in Italia, abbiamo una natalità di 1,2 bambini nati per donna. Questo valore dice che la popolazione Italiana sta viaggiando verso la sua estinzione.

In Sardegna, e in particolare nel Sulcis Iglesiente, il rapporto è crollato da 2,1 bambini per donna a 0,8 bambini per donna fertile. Significa che stiamo scomparendo, ma soprattutto significa che siamo già in una situazione di criticità di bilancio pensionistico a causa dell’assenza di una prossima generazione di giovani che dovranno sostituire coloro che oggi sono al lavoro. Mancheranno nuovi soggetti capaci di produrre un reddito per se stessi e per il finanziamento dello Stato sociale (pensioni e Sanità). A questo punto è chiaro il perché i cittadini americani stiano stipulando le convenzioni di assicurazione per il rischio che corrono i pensionati d’essere abbandonati a se stessi nel caso vivano più a lungo.

 

Questo è il dato concreto di cui non abbiamo mai parlato finché non lo ha pubblicamente dichiarato il Governo Italiano attraverso il Ministro delle Finanze.

A questo punto, il problema delle donne feconde che non danno alla luce nuovi bambini italiani è molto più grave persino delle guerre nel mondo. Abbiamo necessità di governanti che si mettano a studiare per trovare il modo corretto di restituire, alla parte femminile della società, la tranquillità e la sicurezza sociale per poter mettere al mondo i figli. C’è poco da fare: le assicurazioni non ci salveranno; ci salveranno le donne che sono in assoluto la parte più pregiata della società.

Mario Marroccu

«Questa settimana il Comune di Carloforte ha raccolto 3,3 milioni di finanziamenti. 1,85 milioni di euro li abbiamo ottenuti dallo Stato per mettere in sicurezza il Palazzo Municipale di Via Garibaldi. 1,45 milioni di euro sono arrivati partecipando a un bando regionale basato sui fondi europei del Fondo per la Giusta Transizione (JTF). Potremo installare quasi 250 kw di fotovoltaico e batterie per oltre 500 kw. Saranno interessati dagli interventi: il palazzo comunale “Cisternone”, la palestra polifunzionale in via di completamento “Ex Bocciodromo”, la scuola dell’Infanzia, il PalaMedie.»
Lo ha annunciato poco fa su facebook il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi.
«I conti li faremo alla fine, ma la cifra fin qui raggiunta tra i diversi finanziamenti formalmente ottenuti (tra lavori pubblici, fondi per il risanamento del bilancio, e altro) è intorno ai 20 milioni in tre anniha concluso il primo cittadino di Carloforte -. Siamo entrati nel quarto anno di amministrazione, e ancora molto abbiamo da fare insieme.»