27 April, 2024
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La sala della circoscrizione di Bacu Abis venerdì 29 settembre ha ospitato un dibattito sui temi legati alla povertà e alla pace e un concerto de “Gli operai della Fiat 1100” alla festa di Sinistra Futura.

La serata è stata aperta da un ricordo di Marco Baldino, ex consigliere provinciale, con l’intervento della figlia Norma.

Il dibattito, introdotto dal segretario di Sinistra Futura Luca Pizzuto e coordinato dal giornalista Giampaolo Cirronis, ha visto la partecipazione di Michele Carrus, presidente nazionale della Federconsumatori; Andrea Pianu, portavoce del Forum del terzo Settore della Sardegna; Aldo Dessì, presidente di Arci Sardegna; Paola Casula, sindaca di Guasila, componente del direttivo di Anci Sardegna e dirigente di Sinistra Futura; Elisabetta Manella, rappresentante dell’associazione Sardegna 2050; Pietro Pani, presidente dell’associazione Orizzonte Sinistra ed Alessandra Todde, parlamentare, ex viceministro e sottosegretario, vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle. Tra il numeroso pubblico presente in sala, la senatrice del Movimento 5 Stelle Sabrina Licheri, l’ex sindaca di Carbonia Paola Massidda, il portavoce del Movimento 5 Stelle Gian Luca Lai e il segretario del Partito socialista Daniele Pani.

Al termine del dibattito, si è esibito il gruppo “Gli operai della Fiat 1100”, cantando e suonando le canzoni del repertorio di Rino Gaetano. Il pubblico in sala ha gradito la loro performance e cantando con loro ha potuto “assaporare” i più graditi successi di un grande artista scomparso prematuramente, autore di molti pezzi che lo hanno reso famoso nello scenario musicale italiano. Una band coinvolgente capace di far divertire un pubblico senza età: alla voce Maurizio Piras, alle percussioni Nicola Corrias e al basso Edoardo Biggio. E di coinvolgere anche il pubblico, alla voce con Andrea Contu, operatore culturale della Società Umanitaria, e alla chitarra il consigliere comunale di Sinistra Futura Matteo Sestu.

Allegate alcune foto della serata

Nadia Pische

         

La commissione consiliare Politiche giovanili del comune di Carbonia e l’assessore alle Politiche Giovanili Maria Marongiu hanno incontrato il presidente di ARCI Sud-Sardegna, Aldo Dessì e il responsabile regionale politiche culturali ARCI, Andrea Contu, in merito all’iniziativa “Treno della Memoria”, ideata oltre 10 anni fa dall’associazione torinese “Terra del Fuoco” e curata, per la parte relativa alla Sardegna, da ARCI.

L’iniziativa, cui l’Amministrazione comunale di Carbonia ha aderito per il terzo anno consecutivo, consiste nel coinvolgimento di diverse decine di giovani sardi, che si uniscono ai coetanei di tutta l’Italia (complessivamente 3.000 giovani ogni anno). Per questa edizione sono 4 le ragazze provenienti da Carbonia. Giovani che, dopo un primo percorso formativo e accompagnati da educatori e volontari ARCI, visitano i luoghi dell’orrore nazista, in particolare la città di Cracovia e i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, con la finalità di incentivare il recupero della Memoria storica per formare e trasmettere una rinnovata testimonianza legata a quei tragici eventi.

La commissione Politiche giovanili, l’assessore alle Politiche giovanili e l’intera Amministrazione comunale di Carbonia considerano questa iniziativa meritoria e auspicano che sempre più Comuni possano aderire al “Treno della Memoria”, consapevoli dell’incalcolabile valenza sociale e formativa del programma, fondamentale per la crescita individuale dei giovani partecipanti e per l’intera collettività. Parte integrante dell’attività è, infatti, la “restituzione” di quanto vissuto alla propria Comunità, attraverso iniziative di condivisione, confronti pubblici e testimonianze nella vita quotidiana. Questo tipo di esperienza, inoltre, si trasforma spesso in impegno sociale. E di questo impegno si sente l’esigenza, oggi più che mai, per contrastare il continuo riemergere di quelle sotto-culture che inneggiano pericolosamente all’odio razziale, alla violenza, all’emarginazione e alla “ghettizzazione del diverso”, percepito non come ricchezza, ma come elemento da isolare, disprezzare e distruggere.

Il “Treno della Memoria” e ARCI, insieme a tanti Comuni si impegnano, invece, a favorire la cultura del “diverso”, dell’integrazione tra popoli, della non-violenza, coinvolgendo, negli anni, oltre 25.000 giovani italiani, selezionati per prendere parte all’iniziativa.

Una esperienza che, dunque, arricchisce chi è direttamente coinvolto nell’attività e chi, al rientro dei giovani, può fare tesoro del loro vissuto e delle loro emozioni.

Nel corso della riunione, l’Amministrazione comunale ha spiegato di voler di continuare a partecipare e a sostenere l’iniziativa, con la proposta di promuovere l’adesione di tutti i Comuni del Distretto Socio-Sanitario di Carbonia in ambito PLUS.

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