25 April, 2024
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Il 5 novembre del 2001, con la Santa Messa celebrata nella vecchia sala argani del Pozzo Sella della miniera di Monteponi dal vescovo della diocesi di Iglesias mons. Tarcisio Pillolla e dal vescovo della diocesi di Ales Terralba mons. Tonino Orrù, si concludeva la più lunga occupazione delle miniere della Sardegna che portò all’istituzione del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. A conclusione di quella lunga lotta, iniziata il 5 novembre del 2000 per chiedere alla Regione Sarda e al Governo Nazionale il rispetto degli impegni assunti con la Carta di Cagliari, sottoscritta il 30 settembre 1998 per l’istituzione del Parco Geominerario, vennero raggiunti i seguenti risultati: 1. L’approvazione della norma di legge da parte del Parlamento per l’istituzione del Parco Geominerario; 2. L’emanazione del decreto da parte dei Ministeri competenti, d’intesa con la Regione Sarda, che istitutiva formalmente del Parco Geominerario; 3. Lo stanziamento di 6 miliardi di lire all’anno per la gestione dello stesso Parco; 4. Lo stanziamento da parte dello Stato di un primo finanziamento di 63 miliardi di lire per dare avvio al Piano da 1.000 miliardi di lire predisposto nel 1998 dall’Ente Minerario Sardo per la bonifica delle aree minerarie dismesse del Sulcis Iglesiente Arburese e Guspinese; 5. L’assunzione a tempo pieno e indeterminato dei 500 lavoratori precari che nel 1998 avevano dato avvio ai lavori propedeutici alla costituzione del Parco Geominerario.

Per ricordare questo importante anniversario l’Associazione Pozzo Sella, anch’essa costituita il 5 novembre del 2001 nei sotterranei del Pozzo Sella, ha organizzato un incontro nella stessa sala argani del Pozzo Sella della miniera di Monteponi per commemorare con una semplice e toccante cerimonia, gli uomini illuminati e lungimiranti che idearono e sostennero le lotte per l’istituzione del Parco Geominerario, mancati negli ultimi 20 anni (prof. Giovanni Lilliu, prof. Luis Bergeron, ing. Gianlupo Delbono, ing. Giulio Boi, sig. Franco Todde, dott. Renzo Pasci, dott. Luciano Ottelli, sig. Siro Usai e sig. Paolo Vargiu, mons. Tarcisio Pillolla, on.le Altero Matteoli). Nella stessa circostanza, è stata sommessamente ricordata alle istituzioni competenti, regionali e nazionali, l’esigenza di rispettare gli impegni assunti 20 anni fa ponendo finalmente fine alla grave inadempienza rappresentata dal mancato funzionamento del Parco Geominerario che resta l’unico progetto possibile per favorire la transizione economica, sociale e culturale del Sulcis Iglesiente Arburese Guspinese, come avvenuto negli altri grandi bacini minerari europei, con la creazione di migliaia di posti di lavoro.

A conclusione della semplice e toccante commemorazione, i cittadini presenti, accompagnati dal sindaco Mauro Usai e dal presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, hanno lasciato il sottosuolo per raggiungere la vicina chiesa di Santa Barbara, visitata il 15 ottobre del 1985 dal Papa San Giovanni Paolo II, dove il vescovo di Iglesias con il parroco don Ivano Gelso ed il responsabile diocesano della Pastorale del Lavoro don Salvatore Benizzi, hanno concelebrato la Santa Messa di ringraziamento.

 

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Nascono anche in Sardegna i comitati per il no al referendum sulla Costituzione.

«E’ una riforma che sottrae la democrazia ai cittadini, privando il sistema di un Senato eletto direttamente dal popolo e prevedendo elezioni di secondo livello – ha detto ieri sera, a Cagliari, il senatore di Forza Italia Altero Matteoli, presidente della Fondazione della Libertà per il bene comune, intervenuto al battesimo dei Comitati per il No “Costituzione bene comune” che si è tenuto nella sala convegni della Lega Navale –. Un pasticcio che ha come unico obiettivo il venir meno degli equilibri.»

«La soppressione del Senato non è l’unico motivo che ci induce a votare contro la riforma costituzionale al referendum di ottobre – ha aggiunto l’ex ministro – considerato che c’è anche il rischio che il governo del Paese finisca nelle mani di una maggioranza eletta con i voti di pochi con poteri assoluti al premier.»

Un giudizio negativo è stato ribadito anche dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco.

«Si tratta di una revisione che priva di poteri fondamentali le Regioni – ha detto Edoardo Tocco -, imposta senza il coinvolgimento dei territori e delle associazioni di categoria.»

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo regionale di Forza Italia Pietro Pittalis.

«Si instaura un nuovo centralismo – ha detto Pietro Pittalis -, con un accentramento di poteri che schiaccia le autonomia regionali e locali, andando a complicare il sistema democratico.»

Per il consigliere regionale Oscar Cherchi «la vittoria della Brexit può essere da apripista verso l’affermazione di un principio di identità e democrazia anche per il referendum sulla Costituzione, considerato che si tratta di una riforma senza nessuna logica democratica».