25 April, 2024
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I presidenti delle Categorie Identitarie Sarde, Confederazione Sindacale Sarda (Giacomo Meloni), Liberi Agricoltori Sardegna (Riccardo Piras), Liberi Pastori (Roberto Congia), CASCOM Impresas de Sardigna (Antonello Pranteddu), Assotziu Consumadoris Sardigna (Marco Mameli), riunitisi in video conferenza, hanno deciso di inviare un appello con la richiesta per annullare immediatamente le imminenti esercitazioni militari Nato in terra sarda, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas; al ministro della Difesa Lorenzo Guerini; al sottosegretario della Difesa Giulio Calvisi; ai prefetti di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano; ai sindaci di Arbus, Decimomannu, Perdasdefogu, Teulada, Villasor, Villaputzu, Terralba ed Oristano; al presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana.

«Mentre ovunque nel mondo, in Italia e qui in Sardegna si osservano norme severe di contenimento per difendere le popolazioni dal contagio del Covid-19, ci giungono notizie non smentite di preparativi di una grande esercitazione militare in Sardegna con ampio spiegamento di mezzi aerei, navali, terrestri con una movimentazione di truppe in numero di 30 mila uomini mai visto in terra sardasi legge nella lettera appello -. La contraddizione è palese e assurda, né occorre certo essere pacifisti come noi che sottoscriviamo questo Appello per capire che, proprio in presenza di questa drammatica emergenza sanitaria ed economica, questa esercitazione offende la comune intelligenza e sensibilità e grida vendetta al cospetto di Dio e delle nostre popolazioni. Queste ultime già così colpite da tanta sofferenza in termini di morti, malati per contagio, costrette nelle proprie case per lunghi periodi con conseguente blocco di ogni attività di lavoro e produzione, stremate da una crescente, diffusa e disastrosa disoccupazione che crea uno stato di indigenza, malessere e povertà con pericolosi risvolti sociali.»

«Vi chiediamo come sia possibile che, a fronte di centinaia di migliaia di persone di fatto private delle più elementari libertà di movimento per evitare il propagarsi del contagio di Covid-19, si possa assistere senza un’ inevitabile dura reazione ad una vera e propria “invasione” di eserciti nel nostro territorio – aggiungono i presidenti delle cinque associazioni -. Assurde ci appaiono talune giustificazioni di un addestramento militare indispensabile e non rinviabile – in quanto assimilabile tra i servizi essenziali del rango di difesa della patria – e comunque addestramento mirato a prepararsi per un ipotetico conflitto verso Potenze straniere.Facciamo appello alle vostre coscienze e alle vostre autorevoli persone perché, ognuno per la sua competenza, possiate intervenire urgentemente per annullare questa esercitazione, facendo pressioni presso le Autorità dei Governi, parte della  Nato, perché si blocchi nel nascere l’azione di comando e si eviti questa “sciagura” che, tra l’altro, aggraverebbe l’attuale situazione di conclamata epidemia.»

«Non servono altre motivazioni, benché le scriventi Associazioni e Movimenti abbiano da anni fatto scelte etiche a favore della Pace, quale potente leva di sviluppo e di progresso, ”aborrendo la guerra”, fedeli all’art.11 della Costituzione Italiana alle numerose autorevoli dichiarazioni dell’ONU si pensi in ordine di tempo all’Appello urgente del suo Segretario generale Antonio Guterres per l’immediato cessate il fuoco in ogni parte del Mondo, a cui fanno eco le Dichiarazioni della Comunità europea e gli accorati appelli dei Capi di tutte le Religioni del mondo, primo fra tutti Papa Francescosottolineano ancora i presidenti delle cinque associazioni -. Basta Guerre, Basta Armi. Tutti questi immensi capitali e finanziamenti si utilizzino per la sanità, per la ricerca e l’istruzione, per debellare la fame, per la difesa dell’ambiente e della Terra. Facciamo appello ai Sindaci, nei cui territori è in programma nei mesi di aprile e maggio lo svolgersi di questa esercitazione, perché loro stessi e le popolazioni attuino la resistenza passiva ad ogni tipo di attività di “guerra simulata”, che mira ad aggredire altri popoli e a diffondere divisioni e odio nel mondo.»

«Il nostro esercito si tenga lontano da queste attività e continui, come ora, ad operare a favore delle popolazioni colpite dal Covid-19 e da altre disgrazie, perché questo modo di agire attira ad esso rispetto e gratitudine. La Sardegna è un’isola di Pace e come tale vuole affermarsi nel Mondo per cui respinge non solo queste esercitazioni “stagionali”, ma chiede che venga definitivamente riconvertita la Fabbrica di Bombe della RWM di Domusnovas/Iglesias e chiusi tutti i poligoni e le basi militari site nel suo territorio, perché sono vere e proprie occupazioni che bloccano la capacità di sviluppo socio economico della Sardegnaconcludono i presidenti delle cinque associazioni -. Questa volta i sardi non sono disposti a subire e sono pronti a mobilitarsi con azioni pacifiche, ferme e determinate.»

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Mercoledì il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani era a Washington dove ha incontrato il ministro del Commercio Wilbur Ross per discutere di temi globali e per rafforzare l’alleanza transatlantica sul commercio.

«E’ stato un incontro molto positivo – ha dichiarato Antonio Tajani -, l’obiettivo comune è quello di eliminare i dazi doganali che separano Europa e Stati Uniti. Le barriere commerciali non sono nell’interesse di nessuno, e mi riferisco in particolare al settore auto. Siamo d’accordo sulla necessità di difendere la competitività della nostra industria e la sua capacità di creare lavoro.»

«L’Unione europea e gli Stati Uniti debbono lavorare assieme per fermare la concorrenza sleale cinese, siamo alleati naturali», ha proseguito il presidente Antonio Tajani, che ha aggiunto come «occorre cooperare di più anche in settori chiave come lo spazio, la difesa, la lotta contro il terrorismo e il controllo dell’immigrazione».

Il presidente del Parlamento europeo ha poi incontrato il segretario generale dell’Organizzazione degli Stati America Luis Almagro per discutere della drammatica situazione in Venezuela. Durante una conferenza stampa congiunta, Antonio Tajani ha dichiarato che in Venezuela le «elezioni rappresentano l’unica soluzione possibile, noi non riconosciamo i risultati delle elezioni che hanno eletto Nicolás Maduro e vogliamo che sia il popolo venezuelano a scegliere liberamente il futuro Presidente». Per Antonio Tajani, l’Unione europea «è pronta a inviare gli osservatori elettorali e garantire la regolarità delle elezioni. Non c’è più tempo da perdere. La comunità internazionale non può accettare le violenze del regime di Maduro che uccide i propri cittadini per strada e rifiuta addirittura gli aiuti umanitari. Milioni di cittadini venezuelani stanno lasciando il Paese, i bambini sono allo stremo, gli ospedali non hanno più medicine e i negozi sono vuoti. Il tempo è scaduto».

Il presidente del Parlamento europeo ha poi visitato il cimitero nazionale di Arlington per deporre una corona di fiori e commemorare la tomba del milite ignoto, prima di dirigersi al Campidoglio dove ha incontrato la portavoce della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi. Nel bilaterale, Antonio Tajani e Nancy Pelosi hanno discusso di commercio, sicurezza, antisemitismo, diritti umani, democrazia e protezione dell’integrità delle elezioni.

«Oggi più che mai il Parlamento europeo e gli Stati Uniti debbono lavorare assieme», ha detto Antonio Tajani, che ha ricordato come «occorre portare avanti il dialogo con gli Stati Uniti, è nell’interesse di tutti i cittadini. Ue e USA condividono gli stessi valori, insieme ci battiamo per la difesa della libertà e della democrazia, come ad esempio in Venezuela o in Nicaragua».

«Come presidente del Parlamento europeo ritengo cruciale rafforzare le relazioni commerciali con gli Stati Uniti – ha proseguito Antonio Tajani -, abbiamo bisogno di regole moderne e condivise per garantire alle nostre imprese parità di condizioni con la Cina. In settori chiave come l’acciaio, sarà inoltre necessario adottare misure antidumping concrete per riuscire a proteggere la competitività delle nostre industrie di fronte alla sovraccapacità cinese. Senza una strategia comune, non saremo più in grado di affrontare in modo efficace le nuove sfide globali», ha affermato Tajani, che si è detto ottimista sulla cooperazione Ue-USA. «Oggi abbiamo fatto dei passi in avanti e sono sicuro che risolveremo i problemi che abbiamo, come ad esempio i dazi nel settore delle auto – ha dichiarato il presidente Antonio Tajani -. Abbiamo radici comuni e parliamo la stessa lingua, Ue e Stati Uniti sono due facce della stessa medaglia.»

Prima di lasciare Washington, Antonio Tajani ha incontrato il Direttore della National Intelligence, Dan Coats, con il quale ha parlato di sicurezza, investimenti esteri e minacce informatiche. «L’intelligence americana ha confermato che esiste il rischio concreto di interferenze esterne per influenzare il risultato delle prossime elezioni europee. Il Parlamento europeo lavorerà a stretto contatto con i nostri alleati per bloccare qualunque attacco alla nostra democrazia», ha dichiarato il Presidente.

Ieri a New York il presidente Antonio Tajani ha incontrato le imprese italiane ed europee negli USA per ribadire il suo sostegno, perché «abbiamo bisogno di campioni europei per competere a livello globale», ha dichiarato.

Il Presidente si è poi recato al Memorial dell’9/11 per rendere omaggio alle vittime degli attacchi alle Torri Gemelle. Prima di rientrare in Europa, Antonio Tajani incontrerà il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, e risponderà all’invito del World Leaders Forum della Columbia University.