28 April, 2024
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«È necessario gestire la complessa questione delle attività militari nell’Isola attraverso un dialogo costruttivo con la Difesa che preveda collaborazione e sinergia d’intenti e, soprattutto, favorisca lo sviluppo industriale, scientifico e tecnologico del territorio sardo.»

Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, al termine dell’incontro che si è tenuto oggi a Roma con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ed il sottosegretario della Difesa, Giulio Calvisi, per l’attuazione dei protocolli d’intesa del 2017 e del 2019 e il coordinamento delle attività militari in Sardegna.

«La condivisione degli obiettivi – ha osservato il presidente – è fondamentale per attuare un piano d’intervento adeguato alle necessità della Sardegna, con particolare riguardo alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.»

Durante la riunione è stata decisa l’istituzione – entro la fine del mese – di una cabina di regia e dei cinque tavoli tecnici previsti dal Protocollo 2019. Questi ultimi (costituiti da rappresentanti tecnici nominati dal ministero della Difesa e dal presidente della Regione Sardegna) si occuperanno degli aspetti demaniali e ambientali, di natura operativa, delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione dual-use, nonché di programmi di sviluppo industriale da localizzare nell’Isola. È inoltre prevista l’attivazione di un tavolo tecnico sui criteri per la definizione dei programmi di indennizzo e contributi da erogare a ristoro delle limitazioni subite.

L’incontro è stato anche l’occasione per affrontare tutti i temi oggetto dell’accordo Stato-Regione. In particolare, la cessione della spiaggia di Porto Tramatzu (nel poligono di Capo Teulada), la concessione all’uso temporaneo dell’area “Spiagge Bianche” (per il periodo di fermo delle attività a fuoco dal 1° giugno al 30 settembre e per il periodo delle festività pasquali) al fine di garantire una maggiore fruibilità, la cessione della spiaggia di S’Enna ’e S’Arca (nell’area del poligono di Capo Frasca), il rilancio e la valorizzazione della Scuola di formazione per allievi Sottufficiali della Marina Militare presso La Maddalena, la cessione di un’ulteriore porzione di scogliera attigua alla spiaggia S’Enna ’e S’Arca.

Tra gli argomenti affrontati dal presidente Christian Solinas anche la previsione di un’area di rispetto per le zone archeologiche interne al poligono di Capo Frasca, l’utilizzo con accesso da terra, da parte dei pescatori locali, del porto interno nella zona est del poligono di Capo Frasca, nonché la concessione all’uso temporaneo dell’area “Spiaggia di Murtas” presso il poligono di Capo San Lorenzo per il periodo di fermo delle attività a fuoco, il riavvio dei processi di dismissione dei beni non più utili ai fini istituzionali della Difesa, la piena operatività della caserma di Pratosardo e, infine, lo sviluppo di attività di ricerca e innovazione tecnologica da localizzare in Sardegna.

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«Il Centro trapianti del Brotzu è un’eccellenza della Sanità sarda ed è nostro dovere garantirne il migliore funzionamento. In questi mesi abbiamo lavorato per trovare una soluzione che riconoscesse il lavoro dei medici e la continuità di un servizio irrinunciabile, facendo un altro passo avanti nel percorso di riavvicinamento della sanità ai sardi, che hanno il diritto di ricevere le cure migliori nella loro terra.»

Così il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta il via libera della Giunta alle nuove modalità di remunerazione delle équipe coinvolte in attività di prelievo e trapianto di organi e tessuti nell’Azienda ospedaliera Brotzu, con lo stanziamento di risorse ad hoc (fino a 1,4 milioni di euro nel biennio in corso, più ulteriori fondi per le eventuali prestazioni aggiuntive).

«Abbiamo mantenuto l’impegno con i pazienti e con i medici – sottolinea l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Il nostro obiettivo è quello di garantire continuità al servizio, mettendo in moto meccanismi che possano scongiurare il ripetersi dei disagi di cui siamo stati testimoni negli ultimi mesi. Puntiamo a un potenziamento del servizio e siamo sicuri – conclude l’assessore Maro Nieddu – che l’approvazione delle nuove procedure dei concorsi e il piano d’assunzioni in ambito sanitario, varato a ottobre dall’esecutivo regionale, possano dare un impulso significativo in questa direzione.»

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«Abbattere il costo del lavoro per le imprese rende più competitive le aziende sarde e incentiva l’occupazione. Il nostro impegno a favore del mondo produttivo si traduce quindi in azioni concrete e vantaggi sostanziali per l’economia della Sardegna.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando la pubblicazione dell’avviso “T.V.B. Bonus Occupazionali” dell’assessorato regionale del Lavoro, che con una procedura “a sportello” consente l’erogazione di un incentivo economico a favore delle imprese che assumono giovani, donne e disoccupati per svolgere una attività lavorativa in Sardegna, nonché per la trasformazione del contratto da tempo determinato a quello indeterminato.

L’intervento – finanziato con circa 26 milioni di euro di fondi FSE per il triennio 2020/2022 – è destinato alle imprese private con almeno una unità produttiva o sede operativa in Sardegna che abbiano assunto o assumano giovani under 35, donne o disoccupati over 35 e disabili, con contratti a tempo determinato per 12 mesi o a tempo indeterminato.

«Le imprese sarde vivono spesso una condizione di svantaggio che non consente loro di assumere il personale o prolungare i contratti per l’insostenibile costo del lavoro. Il nostro sostegno – che verrà erogato senza inutili passaggi burocratici – permetterà alle aziende di abbattere il costo del lavoro fino al 50 per cento (per contratti a tempo indeterminato e in presenza di sgravi previdenziali) e per una durata massima fino a 24 mesi», sottolinea l’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda.

Le imprese in possesso dei requisiti potranno accedere ai benefici attraverso la sottoscrizione della domanda nella piattaforma SIL Sardegna nel sito www.sardegnalavoro.it .

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«La Giunta interviene per affrontare condizioni di eccezionalità e urgenza che non possono più essere ignorate. In attesa di una nuova infrastruttura, mettiamo in atto una soluzione alternativa in grado, nell’immediato, di dare risposte alle Comunità.»

Con queste parole il presidente della Regione, Christian Solinas, annuncia il via libera della Giunta alla realizzazione di un ponte provvisorio in località Pappalope, per consentire il collegamento delle zone penalizzate dalla chiusura del ponte di Oloè.

«In attesa che il ponte torni ad essere un collegamento sicuro – dice il presidente della Regione – abbiamo tenuto fede agli impegni presi con i territori con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile i pesanti disagi nei collegamenti che ormai da anni gravano sulla popolazione residente e sull’intero comprensorio agricolo del comune di Oliena.»
Un’opera a carattere temporaneo richiesta del comune di Oliena: si tratta di un ponte provvisorio militare del tipo Bailey, che sarà posizionato immediatamente a valle di quello romano e che limiterà i disagi causati dalla chiusura del ponte di Oloè, ancora sotto sequestro.

«La Regione, in stretta collaborazione con gli Enti locali, ha affrontato l’emergenza e trovato una soluzione alternativa nel minor tempo possibile – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia – venendo incontro alle esigenze dei territori, in particolare di Oliena e Dorgali, le due Comunità più penalizzate dall’interruzione della strada provinciale Oliena-Dorgali. In questi mesi non è mai mancato il sostegno, forte e deciso, ai Comuni interessati. Grazie a una interlocuzione costante e proficua, sarà ora possibile attendere con maggior fiducia la soluzione definitiva del problema.»

Nella zona interessata gravitano circa 370 aziende agricole, di allevamento ovicaprino e di coltivazione viticola e olivicole. A seguito della chiusura del ponte di Oloè, che costituiva la principale connessione viaria per la popolazione residente e per l’intero comprensorio agricolo del comune di Oliena, il flusso di traffico era stato trasferito sul ponte di epoca romana, in località Pappalope, che però, a seguito del notevole aumento di traffico, ha mostrato segni di criticità strutturale che ne hanno reso necessaria la chiusura. Da qui la richiesta di intervento rivolta alla Regione da parte del comune di Oliena, che ha presentato un progetto alternativo alla soluzione individuata qualche mese fa e non più praticabile (utilizzo di un ponte romano in alternativa al ponte di Oloè).

Sul ponte militare a struttura in acciaio speciale reticolare e con impalcato di usura ecologico in legno, potrà transitare una tipologia di traffico limitata alle 30 tonnellate, con un’unica corsia, e quindi a senso unico alternato. Il periodo massimo di utilizzo del ponte è fissato in base al tempo necessario per la riapertura del ponte di Oloè (o, eventualmente, nella realizzazione di un nuovo ponte) e non dovrà superare i due anni.

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La protesta contro gli aumenti delle tariffe dei collegamenti marittimi, per effetto dell’entrata in vigore della direttiva comunitaria per la riduzione delle emissioni in atmosfera, riparte dalle banchine dello scalo di Porto Torres ed il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, con al fianco i capigruppo delle forze di maggioranza e di opposizioni rappresentante in Regione, rilancia la battaglia dell’Assemblea sarda, esplicitata nei contenuti dell’ordine del giorno unitario approvato in Aula lo scorso 21 dicembre. La vicenda è quella nota e riguarda l’incremento del 30 per cento del costo del trasporto navale nei collegamenti Sardegna-Continente, derivante dall’obbligo imposto alle compagnie di navigazione per l’utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo e come tali meno inquinanti ma più costosi.

«Ecco perché siamo qui, compatti e uniti – ha attaccato il presidente del Consiglio, Michele Pais – per chiedere al Governo e all’Unione Europea misure urgenti per scongiurare questa evenienza tragica per l’intera Sardegna.»

La capogruppo 5 Stelle, Desirè Manca, ha rassicurato sull’impegno dei parlamentari sardi eletti dal Movimento e che sono maggioranza del Governo a Roma: «C’è la ferma di volontà di affrontare, per risolvere, il problema ad incominciare dalle prime riunioni già in programma al ministero proprio in queste ore».

«Non siamo contro le misure per la riduzione delle emissioni in atmosfera – ha spiegato il capogruppo Pd, Gianfranco Ganau – ma il costo degli interventi non può ricadere solo sui sardi ed è per tali ragioni che chiediamo al presidente della Regione, Christian Solinas, di porre la questione al primo punto nell’imminente confronto col Governo sul tavolo dell’insularità.»

Richiesta ribadita dal capogruppo Leu, Daniele Cocco, che nel rimarcare i tre anni di  silenzio governativo, seguiti all’emanazione della direttiva comunitaria (IMO 2016/802), ha  evidenziato la compattezza dei gruppi consiliari, mentre Antonello Peru (Cambiamo) ha ipotizzato le prime soluzioni possibili («la concessione di una deroga rispetto all’entrata in vigore degli aumenti tariffari o l’introduzione di misure compensative a favore delle aziende sarde»). «Le penalizzazioni cui andiamo incontro – ha aggiunto il capogruppo Udc, Gian Filippo Sechi – sono generalizzate e rischiano di compromettere anche la ormai prossima stagione turistica». Il consigliere del Psd’Az, Piero Maieli, ha quindi ricordato, insieme con lo spirito unitario, anche la concomitanza delle iniziative di protesta negli altri porti isolani. Al capogruppo dei Riformatori, Aldo Salaris, è spettata invece la chiosa del giro di interventi dei consiglieri regionali: «Questa battaglia certifica che la madre di tutte le battaglie era e resta il riconoscimento della condizione di insularità per la Sardegna».

A testimoniare la crescente preoccupazione delle amministrazioni e delle comunità locali, gli interventi dei sindaci di Sassari, Nanni Campus («il Governo deve ridurre le accise sui carburanti proporzionalmente all’incremento delle tariffe navali»); di Ozieri, Marco Murgia («se non si interviene rapidamente saranno vanificate tutte le altre misure a sostegno dell’economia sarda») e di Valledoria, Paolo Spezziga («i costi che si prospettano per famiglie e imprese non sono più sostenibili»).

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«Le attività e i dibattiti pubblici ed in plenaria per mezzo delle conferenze di servizio organizzate dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche in data 6 settembre, 7 ottobre, 4 novembre e 16 novembre scorsi nel Sulcis Iglesiente a sostegno del riconoscimento di una ASL autonoma e direttamente riferibile al territorio, ha sortito i suoi effetti, unitamente a tutte le altre iniziative  di altre istituzioni: il ddl di Riforma del SSR prevede, rispetto alla prima stesura, il riconoscimento della ASL 7 Sulcis Iglesiente, di cui all’art. 8; comma 2; lettera g).»

Lo scrive, in una nota, Graziano Lebiu, presidente dell’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente.

«E’ importante evidenziare che la Giunta regionale Christian Solinas e l’assessore della Sanità Mario Nieddu – aggiunge Graziano Lebiu – si sono messi in posizione di ascolto, e con senso di responsabilità politica hanno voluto recepire le istanze che arrivavano dai territori, disegnando una proposta di legge di riforma migliorativa con i cittadini, con le professioni, con gli enti locali.»

«Un DDL non calato dall’alto quindi pur atteso alla prova dei fatti, e che in VI Commissione Sanità si cercherà di rendere ancora più armonico e non peggiorativo del Riordino precedente. Un sentito ringraziamento per il risultato ottenuto vada ai sindaci dell’ex provincia Carbonia Iglesias, alle associazioni civiche e sindacali, ai 127mila abitanti del Sulcis Iglesiente, ai rappresentati diretti del territorio in Consiglio regionale on. Michele Ennas e on. Fabio Usai – conclude Graziano Lebiu -. Quando la politica ascolta i cittadini e non solo se stessa, è sempre un buon inizio.»

 

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Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu, nella quale denuncia la compromissione del diritto alla salute, costituzionalmente garantito, per i pazienti affetti da patologie renali in cura presso l’unità operativa di Nefrologia e Dialisi del Presidio Ospedaliero Sirai di Carbonia. Il reparto del nosocomio, costruito 25 anni fa, da circa 15 non ha un impianto di riscaldamento funzionante in grado di garantire le cure ai pazienti in ambiente confortevole ed accogliente, pregiudicandone, così, lo stato di benessere psico-fisico.

«Il reparto Dialisi è un’eccellenza sarda perché unico nell’Isola a garantire la dialisi notturna che dura ben 8 ore, consentendo la somministrazione delle terapie ad un numero elevato di pazienti, di cui molti ottantenni. Ma si sa – aggiunge Carla Cuccu – che durante la notte le temperature si abbassano ed i pazienti sono costretti ad usare anche 6 coperte sovrapposte per riscaldarsi. I giorni della merla fanno presto ad arrivare ed auspico che, nel frattempo, l’assessore Mario Nieddu si sia prontamente attivato, affinché questi pazienti dispongano di ambulatori riscaldati.»

«E’ inutile e pericoloso ipotizzare cattedrali nel deserto con la costruzione di nuovi nosocomi quando non si riesce nemmeno ad efficientare l’esistente con strumenti di portata casalinga. Il reparto, necessita immediati interventi migliorativi che garantiscano efficienza e comfort – conclude Carla Cuccu -, il M5S non abbasserà la guardia, facendosi distrarre da, seppur allettanti, proclami di futuristica edilizia sanitaria.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha incontrato questa mattina monsignor Giuseppe Baturi, che domani 5 gennaio sarà ordinato arcivescovo di Cagliari nella basilica di Nostra Signora di Bonaria.

«Con la Chiesa sarda – ha detto il presidente Solinas, salutando e ringraziando l’arcivescovo uscente, monsignor Arrigo Miglio – abbiamo subito avviato e rinsaldato un dialogo produttivo in uno spirito di costante collaborazione. L’attenzione della Giunta per un concreto sostegno alle diocesi di tutta l’Isola è massima, come dimostrato dal recente stanziamento di importanti risorse destinate a creare nuovi oratori, presidi di formazione e cultura nel territorio e centro di crescita e di sviluppo per le nostre nuove generazioni. A monsignor Giuseppe Baturi vanno i migliori auguri, miei e di tutta la Giunta, per un sereno e proficuo lavoro.»

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L’on. Carla Cuccu (M5S) ha presentato una nuova interrogazione al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore alla Sanità Mario Nieddu, con la quale chiede se sia possibile trasferire il servizio di zooantropologia assistenziale presso l’unità operativa di chirurgia dell’ospedale C.T.O. di Iglesias. Nel testo dell’interrogazione – a cui non è stata ancora data risposta – la consigliera pentastellata Carla Cuccu spiega il motivo del perché considera necessario un urgente intervento in merito.
«E’ di fondamentale importanza individuare il prima possibile la sede definitiva di questo indispensabile servizio diventato un punto di riferimento per tante famiglie. Inoltre, è importante che si restituiscano agli animali gli adeguati spazi, ricordando che nell’attività di zooantropologia l’animale è coinvolto e non sfruttato.»
«Non resteremo – aggiunge Carla Cuccu – ad assistere come spettatori inermi al continuo sabotaggio della sanità iglesiente, da sempre eccellenza regionale e nazionale per cure primarie, specialistiche ed all’avanguardia.»
«Gli iglesienti – conclude Carla Cuccu – hanno diritto a prestazioni sanitarie efficienti da erogarsi in tempo reale ed immediato.»

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Angelo Cremone (Sardegna pulita).

Le Associazioni Sardegna Pulita, Assemblea Permanente Villacidro e Cagliari Social Forum, lunedì 6 gennaio, alle ore 11.00, accompagneranno le 3 Befane che depositeranno all’ingresso del Palazzo della Giunta regionale di viale Trento a Cagliari, un grande sacco pieno di carbone dedicato al presidente Solinas e suoi assessori.
In una breve nota, il presidente della Giunta regionale Christian Solinas viene definito «l’uomo delle Centrali a Carbone, della Metanizzazione e del Rigassificatore a Giorgino, dei Fanghi Rossi e delle Industrie Inquinanti a Portoscuso», alla guida di una «Giunta Regionale delle Servitù Militari e della fabbrica di bombe Rwm di Domusnovas».