29 April, 2024
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Un protocollo d’intesa fra Regione Sardegna (l’unica in Italia) e BEI, Banca Europea per gli Investimenti, per migliorare la qualità dei progetti finanziati con i fondi comunitari della programmazione 2014-2020 a vantaggio di imprese e Comuni. L’obiettivo sarà raggiunto attraverso l’attivazione di strumenti finanziari per sostenere interventi di rigenerazione urbana e per facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese a tassi agevolati. Uno degli strumenti che sarà rifinanziato e attivato anche nel ciclo di programmazione 2014-2020 è, per esempio, il fondo Jessica. I settori prioritari in cui si articolerà la collaborazione sono: ricerca e innovazione, efficienza energetica, investimenti sociali, sviluppo urbano sostenibile, agricoltura. 

L’accordo è stato firmato oggi, nella sala Lussu di Villa Devoto, dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci e dal vicepresidente BEI Dario Scannapieco. Una collaborazione che si rafforza anche sulla base di accordi già avviati in precedenza, come l’apertura lo scorso anno di una linea di credito da 100 milioni di euro da parte di BEI denominata “Sardinia Financial Instrument Financing”, da assegnare a banche operanti sul territorio della Sardegna che, raddoppiando gli importi, li metteranno a disposizione delle piccole e medie imprese sarde per poter accedere a nuove linee di finanziamento con tassi particolarmente vantaggiosi (operazione supportata dalla Regione con il proprio Fondo di garanzia).

«Con questo accordo formalizziamo una importante collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, che riconosce la serietà e l’affidabilità della Regione da noi governata. Abbiamo lavorato molto per ottenere questo risultato, per nulla scontato, e siamo molto soddisfatti di esserci riusciti, unica regione italiana a sottoscrivere un’intesa di questo tipo per avviare con BEI una collaborazione a 360 gradi, strutturata e a lungo termine – dice Raffaele Paci -. Con questa operazione vogliamo riuscire a spendere ancora meglio le risorse europee, attraverso progetti che sempre più migliorino la qualità della vita dei cittadini nelle nostre città. Allo stesso tempo vogliamo continuare a dare un nuovo impulso alla nostra economia e un ulteriore aiuto alle imprese, creando tutte le condizioni favorevoli per poter investire, innovarsi, creare nuova occupazione e consolidarsi in modo da poter affrontare la sfida dei mercati internazionali. Ringrazio dunque la BEI – conclude il vicepresidente della Giunta regionale della Sardegna – per la fiducia nella Regione e per l’importante supporto tecnico che potrà garantirci.»

La Banca Europea per gli Investimenti è l’istituzione dell’Unione europea che eroga finanziamenti a lungo termine finalizzati a sostenere la crescita e l’occupazione negli Stati membri dell’UE e in Paesi extra UE. I suoi obiettivi prioritari consistono nel sostenere l’innovazione, lo sviluppo delle competenze e le piccole e medie imprese, nonché nell’operare a favore del clima e dello sviluppo di infrastrutture strategiche. Per garantire il maggiore impatto possibile della propria attività, la BEI investe in progetti sostenibili combinando i propri prestiti con fondi dell’UE e fornendo consulenza su aspetti tecnici e finanziari. Dal 2015 la BEI sostiene la ripresa economica anche grazie al cosiddetto Piano Juncker.

«Con l’accordo di oggi, la BEI e la Regione Sardegna formalizzano una partnership consolidata nel campo dei fondi strutturali, con l’intento di promuovere l’attuazione di ulteriori strumenti finanziari e ottimizzare l’uso delle varie fonti di finanziamento nazionali, regionali e dell’UE – spiega il vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti -. Tali strumenti non mirano a sostituire i finanziamenti “a fondo perduto”, ma ad integrarli in un’ottica di sinergie complessive: più fonti di finanziamento e più soggetti possono essere mobilitati ed indirizzati verso obiettivi di investimento per lo sviluppo. Se vogliamo puntare sulle prospettive dell’innovazione nella finanza locale occorre pero’ intervenire anche per offrire supporto tecnico alle amministrazioni per metterle in grado di progettare investimenti compatibili con l’uso di strumenti strumenti finanziari non tradizionali. Con questo accordo quadro, la BEI offrirà alla Regione un ampio portafoglio di prodotti, inclusi servizi di advisory per studi di fattibilità e/o studi ex-ante. Lo sforzo del Gruppo BEI – conclude Dario Scannapieco – è quello di mettere a disposizione, oltre a finanza a buone condizioni, assistenza tecnica per aiutare l’amministrazione a produrre progetti validi e che possano contribuire allo sviluppo regionale.»

La Regione stabilirà le condizioni organizzative e logistiche per un dialogo strutturato con la BEI sull’esecuzione del Protocollo. Nelle prossime settimane saranno promossi incontri che coinvolgano le istituzioni, gli enti regionali specifici, gli enti pubblici locali e regionali e i concessionari per informarli sulle opportunità offerte dalla BEI nell’ambito del Protocollo.

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Il Banco di Sardegna è risultato aggiudicatario della gara, indetta dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), per la gestione del Fondo dei Fondi creato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), in attuazione del Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Innovazione 2014-2020. II Fondo, che ha una dotazione finanziaria di 62 milioni di euro, è finalizzato a stimolare e promuovere investimenti nella Ricerca e nell’Innovazione. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire a ridurre il divario esistente in materia di R&I tra il Sud d’Italia e il resto del Paese, secondo quanto stabilito dalla politica di coesione economica e sociale dell’Unione Europea. Le regioni coinvolte solo quelle in transizione (Sardegna, Abruzzo e Molise) e quelle meno sviluppate (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata).

A tal fine, è stata rinnovata la collaborazione di successo con l’Advisor Sinloc spa, già sperimentata con Jessica Sardegna.

Il Fondo sarà presentato in un incontro pubblico mercoledì 26 settembre, alle ore 12.00, a Cagliari, nella Sala Convegni all’ottavo piano delle sede del Banco di Sardegna, in viale Bonaria 33. Parteciperanno il vicepresidente della BEI Dario Scannapieco, il presidente e il direttore generale del Banco di Sardegna Antonello Arru e Giuseppe Cuccurese, l’amministratore delegato di Sinloc Antonio Rigon, il direttore delle Operazioni per Italia e Balcani di BEI Miguel Morgado. Le relazioni saranno illustrate dalla responsabile del Fondo di Investimento per il Banco di Sardegna, Paola Del Fabro, e dal Capo Unità Strumenti Finanziari di BEI, Andrea Bua.

Il Banco, attraverso l’Ufficio Finanza d’Impresa e Crediti Speciali, gestirà la valutazione di progetti di R&I svolti nel Sud d’Italia per la concessione delle risorse disponibili sotto forma di finanziamenti e investimenti in Equity, ossia nella partecipazione nel capitale di rischio dell’impresa, a cui potranno essere associate ulteriori risorse di co-finanziamento da parte del Banco o da soggetti da esso attivati.

I beneficiari potranno essere grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca, università e istituti pubblici e privati.

L’ambito d’investimento riguarda dodici settori: aerospaziale, agrifood, economia del mare, chimica verde, design, creatività e Made in Italy, energia, fabbriche intelligenti, mobilità sostenibile, salute, comunità intelligenti, sicure e inclusive, tecnologie ambientali, tecnologie legate al patrimonio culturale.

Il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti di essere i gestori di questo fondo e di poter, quindi, partecipare alla promozione di investimenti in ricerca e innovazione che consentiranno alla Sardegna e al Sud d’Italia di ridurre il divario esistente con il resto del Paese; l’esperienza già maturata con successo nel Fondo Jessica Sardegna per la riqualificazione delle aree urbane ci sarà molto utile potendo contare su un gruppo operativo e su un Comitato Investimenti del Fondo già sperimentati. Per gli aspetti tecnico/scientifici potremo contare sui protocolli d’intesa già sottoscritti o che verranno definiti ex novo con diverse Università e Centri di ricerca in Sardegna e sul territorio nazionale, sempre alla ricerca di eccellenze in tutti e dodici i campi di intervento. Tra i settori che riguarderanno più da vicino la Sardegna – ha concluso Cuccurese – potrebbero aprirsi interessanti spazi di intervento verso l’agrifood, la salute e le tecnologie legate al patrimonio culturale e all’ambiente, senza nulla togliere agli altri settori altrettanto stimolanti».