20 April, 2024
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Pesante sconfitta per la Dinamo Banco di Sardegna nella seconda trasferta stagionale, a Desio, contro la Red October Cantù: 90 a 69 (primo tempo 51 a 49). La squadra di Federico Pasquini ha retto il confronto alla pari nella prima parte dell’incontro, cedendo nettamente nella ripresa, con percentuali disastrose (20 punti in 20′) ed una presenza assolutamente insufficiente ai rimbalzi, sia offensivi sia difensivi.

In evidenza Gabe Olaseni, al debutto nel quintetto iniziale: 17 punti, con 7/9 da due, 8 rimbalzi e 17 di valutazione. Doppia cifra anche per Rok Stipcevic (13 punti con il 100% dalla lunetta, 3 rimbalzi e 6 falli subiti), bene Darius Johnson Odom con 13 punti, 7 assist e 5 falli subiti. Grande intensità e lavoro sporco da parte dello zoccolo duro italiano, con capitan Jack Devecchi (5 punti) e Brian Sacchetti (4 punti) in prima linea. Buona partita per Dusko Savanovic, autore di 13 punti e 3 rimbalzi, costretto però alla panchina nel terzo quarto per la quinta infrazione.

«Complimenti a Cantù che ha fatto una buona partita, noi purtroppo nel secondo tempo ci siamo disuniti dopo un paio di errori offensivi su alcune azioni – ha commentato coach Federico Pasquini -. Lì si è creati un sistema di sfiducia che ci siamo portati dietro anche in difesa, poi siamo passati a una fase dove non essendoci lunghi abbiamo cercando di essere più aggressivi cambiando sul pick and roll. Questa accelerazione che abbiamo voluto dare a livello difensivo ci ha portato confusione offensiva perché abbiamo perso aggressività. Abbiamo smesso di muovere la palla e fare i blocchi, e in un momento come quello una squadra fisica come Cantù ringrazia e ne approfitta per scappare via.»

La Dinamo oggi è partita verso l’Ungheria dove mercoledì, inizio ore 18.00, incontrerà lo Szolnoki Olaj nel secondo round della Basketball Champions League.

Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 1

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Federico Pasquini 1 copia

Chiusa la campagna acquisti che ha rivoluzionato per due terzi il roster dello scorso anno, è ormai tutto pronto per la nuova stagione della Dinamo Banco di Sardegna di Federico Pasquini.

I giocatori confermati sono quattro:

Il capitano Giacomo Devecchi, numero di maglia 8, alla stagione numero undici in biancoblu;

Brian Sacchetti, numero di maglia 14;

Lollo D’Ercole, numero di maglia 10;

Rok Stipcevic, numero di maglia 24.

I nuovi arrivati sono 8, ecco i loro numeri di maglia. Un numero che rappresenterà ognuno di loro per tutto l’anno, che diventerà il riferimento per il popolo biancoblu: un numero che racconta una storia, una passione, una carriera. A poco meno di un mese dall’inizio della nuova stagione il roster della Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 prende forma. Ecco i numeri di maglia dei giganti biancoblu e il perché della scelta spiegato dai protagonisti:

Darius Johnson-Odom #1. «Indosso il numero 1 dai tempi del college, l’ho scelto senza pensare, d’istinto – racconta l’ex Cantù – ho sempre pensato che fosse un numero speciale, semplicemente il migliore».

Trevor Lacey #7. «Lo scorso anno ho fatto il mio esordio come professionista – spiega Lacey – e ho scelto il 7. Visto che è stata una buona annata ho pensato di tenerlo anche quest’anno, è una sorta di portafortuna».

Tautvydas Lydeka 16. «Quando ho iniziato a giocare a basket, nel doposcuola, mi hanno messo a scegliere tra il 15 e il 16: ho scelto il 16 e da quel momento ho sempre cercato di giocare con questo numero».

Dusko Savanovic 20. «È stato il numero della mia prima stagione come professionista Era il 1998, diciotto anni fa. Ero un rookie e mi hanno fatto scegliere per ultimo: il 20 è diventato il mio numero».

Josh Carter 23. «Sono cresciuto con il numero 23, lo indosso da quando ero piccolino. Durante il liceo e l’università e per la maggior parte della mia carriera professionistica è il numero che ho sempre cercato di avere, anche se la maggior parte delle volte era disponibile. Perché il 23? Per Michael Jordan, ovviamente!»

Gabriel Olaseni 25. «Al liceo ho scelto il 25 e lo scorso anno ho deciso di tenerlo nella mia prima stagione da professionista. Perché proprio il 25? Semplice, non erano rimasti altri numeri!»

Michele Ebeling 31: «Mio padre da giovane indossava questo numero ed essendo lui un punto di riferimento e di ispirazione per me, ho deciso di copiarlo in tutto!»

Diego Monaldi 32. «Sono molto affezionato al numero 32 perché è stato il mio primo numero di maglia, quello che ho vestito alla Virtus Roma quando avevo 12 anni. Muovevo i miei primi passi nel mondo del basket e da quel momento, ogni volta che mi è stato possibile, ho scelto questo numero.»