20 December, 2025
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Il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) contesta il taglio dei fondi destinati ai centri riabilitativi per disabili, con nuovi tetti imposti dalla Regione per non sforare i budget assegnati e la mancata concertazione con gli operatori dei centri diagnostici e dei laboratori. «E’ un’ulteriore batosta al terzo settore, che opera nell’Isola con forti criticità – spiega Edoardo Tocco, componente della commissione sanità – con una delibera approvata lo scorso agosto si impone alle strutture accreditate un tetto nelle prestazioni con una decurtazione dei finanziamenti».

«Alcuni centri hanno interrotto da subito le prestazioni legate al recupero ed alla riabilitazione di disabili, con pazienti affetti da diverse patologie – aggiunge Edoardo Tocco – costringendo le famiglie a dei salti mortali per l’assistenza specialistica. Un taglio del 20 per cento mette in pericolo diverse realtà disseminate in Sardegna e per questo si auspica un cambio di rotta della Giunta – conclude Edoardo Tocco – per incrociare le esigenze di disabili e famiglie, scongiurando così la carenza di un’assistenza qualificata in diversi centri.»

Edoardo Tocco 55

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Le commissioni Sanità ed Agricoltura in seduta congiunta (presiedute rispettivamente dall’on. Raimondo Perra del Pd e dall’on. Luigi Lotto del Pd) hanno approvato con l’astensione dell’opposizione il Piano di eradicazione delle peste suina in Sardegna ed il programma straordinario per il 2017.

Illustrando i contenuti più importanti del provvedimento, il responsabile dell’Unità di progetto Alessandro De Martini ha sottolineato il significato di una azione complessiva che punta «a far emergere le situazioni irregolari senza applicare sanzioni, misura straordinaria ammessa dall’Unione europea che ha portato alla definizione positiva di 477 posizioni, con la collaborazione delle Asl».

«A fronte di questi risultati – ha aggiunto – esistono ancora alcuni focolai localizzati in aree circoscritte della Regione (Nuorese, Ogliastra ed una parte del Sassarese) nei confronti dei quali è impossibile intervenire con una sanatoria; si però riusciti, grazie al lavoro congiunto con il Ministero della salute sulla normativa nazionale, a mettere a punto una interpretazione meno restrittiva che consentirà di considerare gli allevatori irregolari come soggetti nuovi che potranno regolarizzarsi con una sanzione di circa 400 euro (rispetto ai limiti generali, da 3.000 a 30.000 euro).»

«Questa forma di ravvedimento operoso – ha concluso De Martini – sarà avviata da un decreto dell’assessore della Sanità di prossima pubblicazione ed affiancata da azioni di informazione, di consulenza e di controllo (affidato ad una task-force del servizio veterinario a supporto delle Asl) oltre che da misure di sostegno per la messa a norma degli allevamenti, con l’obiettivo finale di ottenere per la Sardegna la dichiarazione di zona non endemica dando un forte impulso alle esportazioni.»

L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha messo l’accento sul fatto che queste azioni di contrasto alla peste suina presentano «tempistiche coincidenti con alcune azioni qualificanti del Piano di sviluppo rurale (Psr) che puntano a creare in Sardegna un circuito di allevamenti virtuosi». «Dal prossimo mese di ottobre – ha aggiunto – partiranno misure mirate, anche con la concessione di contributi, a sostegno della crescita e dello sviluppo delle aziende, che potranno operare in un contesto più favorevole e ricco di opportunità».

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu (Udc), Daniela Forma (Pd), Augusto Cherchi (Sdl) ed Edoardo Tocco (Forza Italia).

Cinghiale 116 copia

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Ancora polemiche sulla scelta del manager della Asl unica. Dalle opposizioni arrivano duri attacchi alla maggioranza di centrosinistra, con specifico riferimento alla scelta ormai quasi certa del ligure Fulvio Moirano, imposta dal governatore Francesco Pigliaru, anche contro il parere di diverse parti della maggioranza che lo sostiene, come ha evidenziato ieri con toni molto duri l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, leader del Partito dei Sardi.

«Non si mettono in discussione le professionalità dei diversi candidati per ricoprire il posto di comando dell’azienda sanitaria unica – attacca Edoardo Tocco, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna – bensì il criterio che potrebbe portare alla nomina di una figura che proviene da oltre Tirreno. Auspico – conclude Edoardo Tocco – un’analisi all’interno della maggioranza che porti all’identificazione di un direttore generale sardo, che possa così conoscere i nodi irrisolti della sanità isolana e non procedere a decisioni senza la necessaria consapevolezza dei disagi nelle strutture sanitarie del territorio.»

Ignazio Locci, anch’egli consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna, critica l’assessore Paolo Maninchedda. «Sapevamo che la stagione infinita delle nomine del centrosinistra avrebbe portato a becere zuffe di altri tempi – dice Ignazio Locci -, ma non immaginavamo che Maninchedda avrebbe potuto usare toni così sprezzanti nei confronti del presidente Francesco Pigliaru. A leggere il suo intervento nel blog “Sardegna e Libertà”, si rischia di rimanere sconvolti. Non sembra nemmeno assessore della Giunta di cui oggi attacca duramente il presidente.»

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Il Consiglio regionale ha approvato stamane la riforma di Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa. La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’art. 8 (Organi dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa) del Testo unificato 110/181/207/A-Riforma dell’Agenzia per l’edilizia abitativa Area.

Subito dopo l’inizio dell’esame dell’art. 8 la seduta è stata sospesa per la verifica sul contenuto dell’emendamento n.54 (Comitati di garanzia e di indirizzo).

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto il voto segreto sull’emendamento all’emendamento n.69 che prevede la soppressione dell’emendamento n.54 con cui vengono istituiti i “Comitati di garanzia e di indirizzo”. Si tratta di organismi territoriali composti da amministratori locali, sindacati e rappresentanti degli inquilini assegnatari, che contribuiscono con funzione consultiva alla pianificazione dell’attività di Area.

Il presidente ha chiarito che prima occorre votare l’emendamento n. 54 e il testo dell’articolo.

Il relatore della legge Antonio Solinas (Pd), sull’ordine dei lavori, ha annunciato il ritiro dell’emendamento all’emendamento n. 69, sottolineando la necessità di un coordinamento unitario del testo.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ricordato la sua precedente richiesta di voto segreto sull’emendamento all’emendamento n. 69 e di conseguenza, se viene ritirato, la richiesta va attribuita all’emendamento n. 54.

Successivamente è stato messo in votazione il testo dell’articolo, che il Consiglio ha approvato per alzata di mano.

Subito dopo la seduta è stato sospesa perché, in base al regolamento, devono trascorrere almeno 30 minuti dall’inizio della riunione per poter effettuare la prima votazione col sistema elettronico.

Alla ripresa dei lavori è stato messo in votazione l’emendamento n. 54, respinto con 18 voti favorevoli e 33 contrari.

L’Aula ha poi iniziato l’esame dell’art.9 (Amministratore unico). Sull’emendamento n.46, riguardante le modalità di nomina dell’amministratore unico, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto lo scrutino segreto; la proposta è stata respinta con 6 voti favorevoli e 45 contrari.

Subito dopo è stato messo in votazione il testo dell’art. 9.

Per dichiarazione di voto, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di «organo vitale della legge con cui si realizza l’accorciamento della catena di comando delegando tutto alla Giunta, il vero obiettivo della legge». «Quanto alla figura del direttore generale – ha concluso – deve seguire 377 Comuni e ben 25.000 alloggi; un record italiano, raggiunto con un piccolo risparmio economico che però si pagherà con più inefficienza».

Non essendoci altri iscritti a parlare è stato messo in votazione il testo, che il Consiglio ha approvato.

Voto positivo anche per l’emendamento n.47 che prevede il riferimento al “sistema Regione” ed alla normativa sulla disciplina del personale.

Successivamente è stato approvato il testo dell’art. 10 (Collegio dei Sindaci). All’art. 11 (Comitato regionale per l’edilizia sociale-Cres-Compiti, composizione e funzionamento), approvato, sono state apportate alcune modifiche, contenute negli emendamenti n.67 (Inserimento nel Cres dei sindacati e dei rappresentanti degli inquilini assegnatari), 48 (Composizione del Cres, l’organo consultivo di Area in materia di pianificazione) e 49 (Riconoscimento di un solo rimborso spese ai componenti del Cres).

All’inizio dell’esame dell’art. 12 (Incompatibilità) la seduta è stata sospesa brevemente su richiesta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda.

Alla ripresa dei lavori, il relatore Antonio Solinas (Pd) ha annunciato il ritiro dell’emendamento n.50 che conteneva un riferimento all’art.9 votato in precedenza.

Subito dopo il Consiglio ha approvato per alzata di mano il testo dell’art. 12.

Sull’art. 13 (Fonti di finanziamento), in sede di discussione generale, il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha fatto presente che, a suo avviso, «esiste un contrasto fra il testo del codice contratti pubblici e la legge in discussione perchè, pur riconoscendo il ruolo dei professionisti interni di Area si interviene sui progettisti interni penalizzandoli ingiustamente e determinando un calo dell’offerta di lavoro del sistema pubblico».

Il consigliere del Pd Salvatore Demontis ha definito quello di Tocco «un falso timore, dato che in realtà gli affidamenti esterni non subiranno alcun calo; al massimo il rilievo poteva avere un fondamento se riferito alla prima stesura del testo esaminata dalla commissione ma poi quella parte è stato modificata proprio con un emendamento della maggioranza». Quindi, ha concluso, «la missione di Area non cambia e col testo in esame viene introdotto un limite derogabile solo a certe limitate condizioni».

L’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, a nome della Giunta, ha ripreso le argomentazioni del consigliere Demontis, ribadendo che «la legge è coerente con nuovo codice degli appalti e, quanto alle eccezioni sollevate, credo che saranno smentite dai fatti quando saranno bandite le gare per le progettazioni esterne; invito anzi gli ingegneri ad iscriversi all’albo dei fornitori e resto disponibile ad una verifica dell’attività svolta fra pochi mesi, confermando ancora che per noi si tratta si una attività virtuosa».

Al termine dell’intervento dell’assessore è stato messo in votazione il testo dell’art. 13, che il Consiglio ha approvato.

L’Aula ha approvato l’emendamento 51 (primo firmatario Solinas, Pd) all’articolo 14. A seguire è stato votato favorevolmente anche il testo dell’articolo 14.

Sull’articolo 15 l’on. Marco Tedde (Forza Italia) ha detto che «occorre una revisione generale delle politiche sulla casa ma è incivile che siano così pochi gli alloggi pubblici, in Italia appena il 5 per cento delle residenze.  Siamo contrari a questa riforma, comunque, perché è calata dall’alto, accorcia la catena di comando consegnando il potere alla Giunta. E non afferma nel concreto il diritto alla casa, considerando le peculiarità della Sardegna. Siamo  sicuri che questa riforma dovrà essere riformata, purtroppo».

Della stessa opinione l’on. Ignazio Locci (Forza Italia), secondo cui «la Giunta intende trasformare Area sul modello della Asl unica e di Abbanoa. La tendenza chiara è voler creare grandi mostri, pezzo per pezzo. E la testa di questi mostri ce la avete nelle vostre tasche. Combatteremo a viso aperto questo disegno, perché è folle».

Invece per l’on. Gianfranco Congiu (Pds)  “la riforma introduce il principio di territorialità del servizio pubblico per rispondere al bisogno di edilizia residenziale pubblica. Noi siamo contrari agli organismi pletorici ed è per questo che li stiamo eliminando, rispondendo invece con l’ingresso dei sindaci e degli osservatori. Solo per il fatto che stiamo cancellando i consigli di amministrazione dovremmo essere premiati”.

Per l’on. Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori pubblici, «Area manterrà un’articolazione territoriale dei servizi ed è davvero difficile definire questa riforma come centralistica. Daremo a un organo partecipativo il diritto di proposta annuale: le vostre accuse sono smentite dai fatti. Vedremo quanto la riforma sarà efficace, dipenderà da come sarà interpretata e applicata».

L’articolo 15 è stato approvato e così anche gli articoli 16, 17, 18.

L’on. Antonio Solinas (Pd) ha poi posto il problema del coordinamento delle norme alla luce di alcuni emendamenti approvati ieri e dell’emendamento 54 appena votato. Pertanto, l’oratore ha invitato l’Aula a un coordinamento del testo normativo come previsto dall’articolo 89 del Regolamento interno del Consiglio. La proposta è stata approvata. 

Il presidente ha messo in votazione il testo della legge e l’Aula l’ha approvato con 33 favorevoli e 16 contrari.

Il presidente ha poi sospeso i lavori per la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente Lai ha annunciato, ai sensi dell’articolo 102 del Regolamento, la presentazione della proposta di legge n. 363 “Trattamento del personale comandato presso i gruppi consiliari”.

Non essendoci iscritti a parlare, l’Aula ha votato il passaggio agli articoli. Successivamente, sono stati approvati i due articoli del provvedimento per alzata di mano e, all’unanimità (39 voti su 39 votanti), il testo finale della legge. La norma esplicita la misura dell’indennità spettante al personale comandato dei gruppi consiliari fissandola in 54 ore mensili di lavoro straordinario.

Il presidente Lai ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno unitario sulla chiusura delle scuole elementari e medie di Goni e l’accorpamento con quelle di San Basilio.

Il documento impegna la Giunta regionale e l’assessore alla Pubblica Istruzione a «intervenire nelle sedi competenti e ad adottare ogni misura necessaria affinché il Pes (Punto di erogazione del servizio) della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado del comune di Goni rimanga aperto e venga scongiurato il previsto accorpamento».

Posto in votazione, l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Il presidente Lai ha quindi dichiarato chiusa la seduta e convocato il Consiglio per mercoledì 28 settembre alle ore 10.00.

Consiglio regionale 1 copia

 

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Nella seduta di ieri il Consiglio regionale ha approvato sette articoli del Testo Unificato sulle “Norme in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, alcuni consiglieri hanno preso la parola “sull’ordine dei lavori”.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla giornata di domani che, ha affermato, «sarà cruciale per conoscere il destino del quotidiano La Nuova Sardegna perché, come ha ricordato lo stesso presidente Ganau, la proprietà del giornale comunicherà le proprie decisioni sulla cessione o sull’affitto della testata regionale, due percorsi che devono essere chiariti con la massima trasparenza anche, come è già accaduto sia nel 1980 che nel 2012, con ordini del giorno unitari del Consiglio che esprimano la preoccupazione della politica sarda per la salvaguardia del pluralismo dell’informazione».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, invece, ha segnalato che i cittadini del comune di Goni «stanno manifestando contro la chiusura del plesso scolastico locale, una questione gravissima ed emblematica delle difficoltà di tanti piccoli centri della Sardegna; è opportuno quindi che i capigruppo ricevano una delegazione di amministratori del Comune di Goni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha auspicato che «non passi inosservato l’intervento del collega Zanchetta, perché si tratta di un problema di gravità rilevante; la Nuova sta per essere ceduta e questo oggettivamente incide sulla libertà di informazione in Sardegna». «Purtroppo – ha lamentato – non si sente la voce della Giunta regionale, non se ne conosce la posizione ed un preoccupante silenzio pesa su dinamiche e soggetti coinvolti nella vicenda; rivolgo quindi un appello al presidente della Regione perchè intervenga con urgenza».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta, per poter tenere una riunione della conferenza dei capigruppo ed organizzare al meglio i lavori.

Il presidente Lai ha accolto la richiesta, sospendendo la seduta. Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti al Testo unificato 110/181/207/A-Riforma dell’Agenzia per l’edilizia abitativa Area.

Il Consiglio ha approvato per alzata di mano l’art. 1. Sull’art. 2, dopo l’intervento della commissione e della Giunta che hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati, è iniziata la discussione generale.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di «un articolo importante perché individua funzioni della Regione su una materia delicata come quella dell’edilizia sociale che, in Italia come in altre Regione, presenta un panorama molto diverso da quello in discussione». «In Italia – ha ricordato Tedde – siamo all’ultimo posto in Europa con un fabbisogno di 1.8 milioni di alloggi ed una disponibilità di appena 700.000; inoltre, in altre Regioni, si è scelto di operare con strumenti più autonomi ed un taglio imprenditoriale aperti al mondo delle aziende anche se sotto il controllo pubblico». «Il modello sardo che si sta proponendo – ha aggiunto Tedde – va invece in direzione opposta perché mette il sistema interamente sotto il controllo della mano pubblica, secondo una logica di concentrazione dipendente dalla politica che da nessuna parte assicura buoni risultati, una grave anomalia che, oltretutto, sottovaluta la specificità della Sardegna».

Il consigliere di Sel Luca Pizzuto ha ribadito la disponibilità del suo gruppo «a lavorare per riforma organizzativa nel settore dell’edilizia popolare ma, a nostro giudizio, è necessario introdurre organismi di partecipazione dei cittadini, non in termine di legalità ma di conoscenza della realtà del servizio, anche nell’ottica di una riorganizzazione che comporta un obiettivo accentramento del governo dell’ente».

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci, rivolgendosi ai colleghi della maggioranza, ha criticato «il cambio di rotta che ha portato ad una vera provocazione politica a danno delle classi più deboli che chiedono più case e meno burocrazia, mentre con questa legge si registra una preoccupante lontananza dalla realtà ed una scarsa trasparenza e si alimentano soprusi burocratici e aumento dei costi per gli inquilini». «Questo sistema ci piace poco – ha aggiunto Locci – perché appartiene al passato e le rassicurazioni dell’assessore Paolo Maninchedda non ci convincono perché, al contrario, emerge il disegno molto chiaro che tende ad annullare la funzione sociale di Area, e con essa un servizio reale vicino ai cittadini, replicando sotto altre forme il modello di Abbanoa e della sanità, quello di governare dal centro sulla testa dei sardi, facendo venir meno lo stesso patto sociale fra Regione, Area e cittadini».

Il presidente della commissione Lavori pubblici Antonio Solinas (Pd), su delega del capogruppo, ha invitato i colleghi della minoranza «a superare i confini del ruolo istituzionale, perché in realtà la riforma vuole sburocratizzare senza smobilitare dai territorio, tagliando i consigli di amministrazione per garantire più efficienza». «In commissione – ha spiegato ancora Solinas – si è concordato di dare vita ad un unico ente regionale fermo restando che comunque, all’interno, resterà una organizzazione territoriale nel cui ambito i direttori di servizio in sede locale resteranno i primi interlocutori dei cittadini». «Per quanto riguarda lo stato del patrimonio edilizio – ha concluso – è vero che manca la manutenzione che sarebbe necessaria ed è proprio per questo che si sta cercando di accelerare questi processi; nessuno vuole penalizzare i cittadini, anzi si vuole dare un servizio migliore».

Dopo l’onorevole Solinas è intervenuto  l’on. Edoardo Tocco (Forza Italia), che ha detto: «L’edilizia sociale è il nervo della popolazione e Area spesso ha registrato conflitti e problematiche sulla progettazione e sulla realizzazione dei progetti di edilizia abitativa. E si registra una certa confusione con gli uffici comunali deputati a occuparsi di edilizia popolare e dell’assegnazione degli alloggi. Potrei portare gli esempi delle zone popolari di Cagliari, dove Area non realizza le ristrutturazioni e i cittadini non sanno a chi rivolgersi. Agli uffici bisogna dare indicazioni precise, che invece mancano. Questi sono i temi che la commissione avrebbe dovuto affrontare, evitando di portarli in Aula».

Per l’Udc ha preso la parola l’on. Gianni Tatti, secondo cui «il provvedimento, così come proposto, danneggia un intero settore produttivo come quello tecnico. E’ un atto controproducente questa legge: ben vengano le riforme, senza mascherare dietro questo termine come l’ennesimo tentativo di prendere la pubblica amministrazione con uno stipendificio. Questo si evince dalla lettura dell’articolo 13: è inutile nascondersi dietro un dito».  

Per l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, «è stato già chiarito all’Ordine degli ingegneri e degli architetti di Cagliari che riconoscere ad Area il costo degli appalti delegati è assolutamente nella norma; già accade ai Comuni e ai consorzi di bonifica. Vi invito a verificare come sta funzionando il nostro nuovo albo fornitori della Regione. Oggi Area amministra 25 mila alloggi ma non è del tutto insufficiente. Deve migliorare il rapporto con i suoi utenti: occorre investire in personale e in procedura. Ma in due anni questa Giunta ha stanziato 40 milioni di euro per risanare oltre mille alloggi. Si poteva fare di più ma prima non è stato fatto. Abbiamo generato 29 appalti che sono stati vinti per il 90 per cento da imprese sarde». Per l’esponente della Giunta «è necessaria la riforma della legge 13».

Per l’on. Salvatore Demontis (Pd) «l’assessore Maninchedda sa difendersi benissimo da solo e io parlerò del perché le critiche dell’opposizione sono infondate. Non capisco perché un ente pubblico economico non possa funzionare come un spa: si tratta solo di individuare una buona qualità del management. La struttura dell’ente è però ben disegnata da questo disegno di legge».

L’emendamento 15 è stato respinto. Così il 14. Approvato, con il voto segreto richiesto dal capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, l’emendamento 52 (Pizzuto e più) che aveva ricevuto il parere contrario della Giunta e della commissione.

L’emendamento (27 voti favorevoli su 47 votanti) prevede un ruolo per «i comitati di garanzia e di indirizzo di cui all’articolo 5 bis della presente legge» al posto del sistema delle autonomie locali e delle organizzazioni maggiormente rappresentative di interessi nel campo dell’edilizia sociale.

Dopo il voto l’assessore Maninchedda ha chiesto una breve sospensione dei lavori. Alla ripresa dei lavori l’Aula ha approvato con 31 favorevoli e 18 contrari l’emendamento n. 44 (Solinas A. e più) che sostituisce il comma 6 dell’articolo 2 e che prevede che la commissione consiliare esprima il parere entro 30 giorni dalla trasmissione delle proposte del Cres sui piani attuativi annuali e pluriennali.

Posto in votazione è stato approvato, dunque, il testo dell’articolo 2 (Funzioni della Regione) ed è stato invece respinto (45 no  a 3 sì) l’emendamento aggiuntivo n. 16 (Busia).

Il presidente di turno dell’Assemblea, Eugenio Lai (Sel), ha quindi aperto la discussione sul testo e egli emendamenti all’articolo 3 (Funzioni delle autonomie locali) e non essendoci iscritti a parlare si è proceduto con la votazione (invito al ritiro della commissione e della Giunta) dell’emendamento n. 17 (Busia) che non è stato approvato con 48 contrari e un solo favorevole. Posto il votazione il testo dell’articolo 3 è stato  approvato con 33 sì e 16 contrari.

Aperta la discussione sull’articolo 4 (Osservatorio regionale sulla condizione abitativa – ORECA) il relatore della maggioranza Antonio Solinas (Pd) ha invitato al ritiro la presentatrice dell’emendamento n. 18 (Busia) ed ha espresso parere favorevole all’emendamento n. 45 (Solinas A. e più). La Giunta ha dichiarato parere conforme e l’Aula ha prima respinto l’emendamento n. 18 (46 no e 1 sì) e poi ha dato via libera al testo dell’articolo 4 (32 favorevoli e 16 contrari). Tra le due votazioni il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda, ha domandato al presidente di Lai di invitare l’assessore Maninchedda ad esimersi dal dare indicazioni di voto e il consigliere di Fi, Stefano Tunis, ha chiesto con tono polemico se l’invito riguardasse anche il presidente Pigliaru e l’assessore Paci, entrambi presenti in Aula.

Posto in votazione è stato dunque approvato l’emendamento aggiuntivo n. 45 (Solinas A. e più) che al comma 6 dell’articolo 4, dopo le parole «provvede alla definizione» aggiunge «dell’organizzazione».

Dichiarato decaduto l’emendamento n. 24 si è passati alla discussione dell’articolo 5 (Azienda regionale per l’edilizia abitativa – AREA) e il presidente ha comunicato che lo spostamento dell’emendamento aggiuntivo n. 5 (Orrù) all’articolo 15 e dell’emendamento 54 (Pizzuto e più) all’articolo 8. Il consigliere Orrù ha dunque comunicato il ritiro dell’emendamento n. 5 ed il relatore di maggioranza Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato parere contrario all’emendamento n. 36 (Rubiu e più); favorevole all’emendamento n. 66 (Solinas A. e più); contrario al n. 37 (Rubiu e più) e al n. 35 (Rubiu e più), favorevole all’emendamento n. 68 (Giunta regionale) che emenda il n. 53 (Pizzuto e più).

L’assessore Maninchedda ha dichiarato parere conforme a quello della commissione ed ha ricordato che il regolamento consiliare consente alla Giunta l’espressione del parere in sede di votazione in Aula.

Il Consiglio non ha dunque approvato l’emendamento n.36 ed ha approvato (31 sì e 18 no)  il n. 66 che al comma 3 sopprime le parole «ed esercita inoltre le competenze in materia di edilizia attribuite esplicitamente dalla Giunta regionale».  L’approvazione ha comportato la decadenza dell’emendamento n. 37 e si è proceduto con l’approvazione (32 sì e 12 no) del testo dell’articolo 5. Respinto l’emendamento aggiuntivo n. 35 l’Aula con 31 favorevoli e 16 contrari ha approvato la proposta di modifica della Giunta (emendamento 68) all’emendamento n. 53, approvato con 35 sì e 12 no.  Respinto l’aggiuntivo n. 53 si è passati all’articolo 6 (Funzioni e attività di Area), il consigliere Orrù (Psd’Az) ha confermato il ritiro degli emendamenti a sua firma e il relatore di maggioranza, Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato parere contrario a tutti gli emendamenti presentati all’articolo 6. La Giunta si è detta conforme al parere della commissione e il presidente Lai ha dichiarato inammissibili l’emendamento n. 19 (Busia) ed ha respinto con successive e distinte votazioni gli emendamenti n. 41, 40, 57, 58, 59, 60, 61 e 62 ed ha invece approvato con 32 favorevoli e 16 contrari il testo dell’articolo 6.

Il relatore Antonio Solinas, seguito dall’assessore Maninchedda, ha modificato il parere all’aggiuntivo n. 55 (Pizzuto e più) e l’Aula ha respinto il n. 38 (Rubiu e più) e il n. 63 (Tocco e più) ed ha approvato il n. 55 che inserisce il comma 3 bis che stabilisce che Area ogni sei mesi debba pubblicare un bando pubblico relativo ad immobili ad uso commerciale destinati ai giovani sotto i 40 anni.

Nella discussione sull’articolo 7 (Statuto, regolamenti e carta dei servizi) il relatore Antonio Solinas ha invitato al ritiro la presentatrice degli emendamenti n. 20, 21 e 22 (Busia) che sono stati tutti respinti con distinte e successive votazioni mentre il Consiglio ha approvato con 29 favorevoli e 17 contrari il testo dell’articolo 7.

Il presidente del’Assemblea ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione dell’Aula per oggi (mercoledì 21 settembre) alle 10.30.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

 

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Sono 66 gli emendamenti di maggioranza e opposizione al Testo unificato sulla riforma dell’Agenzia per l’edilizia abitativa Area che, da domani pomeriggio alle 16.30, sarà all’esame del Consiglio.

Gli emendamenti dell’opposizione sono 31 e portano la firma dei consiglieri Marcello Orrù (13, Psd’Az), del capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu (9) e del consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco (9).

Per la maggioranza, le proposte di modifica sono complessivamente 35, predisposte dalla consigliera del Centro democratico Annamaria Busia (20), dal presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd, 9), dal consigliere di Sel Luca Pizzuto (5) e dall’esponente de La Base Gaetano Ledda (1).

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Sede ex Provincia 1

Con la riforma degli enti locali, gli organismi intermedi hanno subito un drastico ridimensionamento e il taglio del personale ed è forte la preoccupazione per il rallentamento dei servizi erogati dalle Province. L’allarme viene lanciato dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco. «Importanti competenze che vanno dal settore ambientale sino all’edilizia ed alle opere stradali – sottolinea Edoardo Tocco – sono in capo agli enti intermedi che, dall’inizio del processo di riordino, hanno visto la sforbiciata dei dipendenti con il personale che ha preferito optare per la mobilità. Il personale attualmente in servizio nelle Province, con grande sacrificio e competenza si impone di assolvere alle richieste di erogazione dei diversi servizi, ma le pratiche arretrate aumentano con il rallentamento dell’economia. Un caso emblematico è la vecchia Provincia di Cagliari. Una vasta platea di lavoratori nel 2016 raggiungeranno la pensione – conclude Edoardo Tocco – e i precari storici, con decenni di esperienza, rischiano di rimanere fuori da questo processo con incombenze ancora più pesanti.»

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Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, componente della commissione Sanità, sollecita una battaglia unitaria per evitare il trasferimento del Centro regionale per la sclerosi multipla dall’ospedale Binaghi al San Giovanni di Dio. «Il centro dislocato al Binaghi rappresenta una delle eccellenze del comparto sanitario – spiega Edoardo Tocco -. Un polo sociale e riabilitativo all’avanguardia a livello nazionale, con un ruolo trainante nella ricerca scientifica».

La struttura è costituita da una direzione universitaria, dirigenti medici accademici e ospedalieri, tecnici specializzati nella riabilitazione e ricercatori. Un complesso che può contare su diversi posti letto ed assicura il day hospital.

«Si tratta di un punto di riferimento per oltre 4 mila sardi che si rivolgono al Binaghi – conclude Edoardo Tocco -. Con il trasferimento della struttura si andrebbero a perdere le eccellenze per il settore medico e le strutture tecnologiche. Auspichiamo che la Regione possa scongiurare questo cambiamento. Non serve ai cittadini lo smembramento di una struttura produttiva, ma il potenziamento del polo strategico per la salute di tantissimi pazienti.» 

Ospedale Binaghi Cagliari copia

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Una svolta sullo stadio Sant’Elia, con un tour de force per iniziare il cantiere per la costruzione del nuovo impianto. A invocare la corsa contro il tempo è il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco (FI): «L’auspicio è che non ci siano intoppi per la realizzazione del complesso che ospiterà il Cagliari sin dal 2019 – dice il consigliere regionale di Forza Italia –. Sin dal prossimo anno partiranno i lavori per uno stadio provvisorio a pochi passi dal cantiere per il nuovo stadio. Non possiamo certo creare danni ai tifosi». Un appello chiaro, visto anche il numero degli abbonati e il feeling ritrovato dei supporter con i rossoblu, lanciato anche alla Regione: «I diversi enti, compresa anche la giunta regionale, dovranno procedere agli iter autorizzativi – conclude Tocco -. Porterò la questione sul nuovo stadio in commissione perché si passi in modo deciso all’inizio dei lavori senza ostacoli burocratici».

Tribuna Stadio Sant'Elia copia

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Un polo pediatrico che si concentri all’ospedale Brotzu di Cagliari. E’ la proposta del consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), che intende rafforzare le prestazioni sanitarie a misura di bambino in un’unica struttura nel cagliaritano. 

«E’ un’occasione da non perdere per l’area vasta della città, in vista della frammentazione dei servizi sanitari con lo spostamento della Asl unica – spiega Edoardo Tocco –. Un centro di eccellenza pediatrico che possa garantire servizi all’avanguardia per il territorio regionale, da dislocare nel presidio ospedaliero Brotzu>. L’obiettivo del progetto è creare un ospedale ad altissima integrazione, con le tecnologie più avanzate, capace di avere l’appeal che merita nei confronti dell’utenza pediatrica regionale ma anche interregionale che è in continua ascesa. Un complesso dotato di un centro multifunzionale per l’emergenza urgenza, pronto soccorso, rianimazione pediatrica, risonanza, ecografie, chirurgia e cardiologia pediatrica. Servizi già disponibili nell’ospedale cagliaritano – conclude Edoardo Tocco -. Non si comprende perché molti bambini sono costretti a dei viaggi interminabili per alcune patologie. Il progetto contribuirà di fatto a far diminuire la mobilità passiva dei pazienti pediatrici fuori regione, attraverso l’ottimizzazione di spazi e risorse umane.»

Ospedale Brotzu Cagliari 3