29 April, 2024
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Lunedì 22 ottobre prenderà il via, a Carbonia, la seconda edizione del Festival “Sulcis Scienza”, organizzato dall’associazione di promozione sociale S’Ischiglia-Università Popolare del Sulcis (Unisulky), con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia. I dettagli dell’evento sono stati illustrati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza dell’assessore della Cultura Sabrina Sabiu e di Nino Dejosso, direttore scientifico di “Sulcis Scienza”.
Il Festival vuole essere un’occasione per conoscere meglio la scienza attraverso conferenze, incontri, laboratori, spettacoli e concerti che dureranno fino al 20 novembre. L’evento sarà incentrato sul ruolo dei giovani nel futuro, tra tecnoscienza, intelligenza artificiale e nuovo umanesimo.
Il Festival della Scienza rientra nell’ambito delle iniziative previste in occasione dell’ottantesimo compleanno della città di Carbonia.
L’incontro inaugurale dell’evento si svolgerà lunedì 22 ottobre, alle ore 11.30, nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci-Amaldi di via delle Cernitrici. Saranno presenti il sindaco di Carbonia Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, il dirigente scolastico dell’Istituto Gramsci-Amaldi Tonina Puggioni, il Dirigente scolastico dell’Istituto Angioy Antonietta Cuccheddu, il prof. Paolo Follesa, il dott. Fabrizio Palazzari, il prof. Franco Sardi, il prof. Giuseppe Melis ed il prof. Nino Dejosso. Interverranno anche gli studenti Davide Ancillotti e Licia Sulas.
A seguire, alle ore 16.30 si svolgerà presso la sala conferenze della biblioteca comunale di viale Arsia la conferenza tenuta dal prof. Sebastiano Banni, dal titolo: «A ognuno la sua alimentazione. Verso una nutrizione personalizzata per ogni fase della vita».

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«I locali dell’ex scuola elementare di Is Imperas, rientrano nella disponibilità del comune di San Giovanni Suergiu.»

Lo annuncia, con una nota, il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai,

«L’edificio da anni veniva utilizzato come sede territoriale del CPAI (Centro provinciale antinsetti) ed ora il Comune lo utilizzerà per la Protezione civile – aggiunge Elvira Usai -. Ringraziamo per la collaborazione ed il lavoro svolto il CPAI, ma avevamo necessità di riavere indietro la struttura per nuovi progetti inerenti la salvaguardia del territorio. »

Negli intenti dell’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu c’è proprio la volontà di dislocare in quei locali la sede della Protezione civile comunale, un servizio di monitoraggio e salvaguardia dell’ambiente e tutto ciò che concerne un pronto intervento in casi di incendi, alluvioni e disastri naturali.

«Ringrazio il sub commissario Ignazio Tolu e tutti i funzionari per la collaborazione. I risultati ottenuti sono il frutto di un proficuo dialogo tra enti pubblici. Dopo il piano di Protezione civile e l’acquisizione dei locali – conclude il sindaco di San Giovanni Suergiu -, a breve verrà istituita la Protezione civile comunale, un altro passo importante verso la sicurezza della nostra comunità.»

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«In merito alla nota stampa diffusa dal gruppo consiliare di minoranza di San Giovanni Suergiu, vorrei rendere noti alcuni risultati che questa amministrazione ha ottenuto, in merito al problema sicurezza strade del Sulcis.»

Lo scrive, in una nota, Elvira Usai, sindaco del comune di San Giovanni Suergiu.

«Apprendo e condivido la preoccupazione dei consiglieri e li invito a perseguire con l’Amministrazione gli sforzi volti ad avere strade più sicure nel Nostro territorio – aggiunge Elvira Usai –. In merito alla S.P. 75, grazie all’incessante confronto e concertazione con la Provincia, siamo riusciti a far stanziare € 50.000,00, per la messa in sicurezza della curva per Matzaccara, ultimamente teatro di gravissimi incidenti. Si sta lavorando, inoltre, di concerto con provincia, consorzio di bonifica e corpo forestale,  alla messa in sicurezza di alcune fermate sulla SP 75, per l’autobus scolastico comunale che, ogni giorno, trasporta i bambini residenti nei medaus verso i plessi scolastici del Centro. Stesso discorso valga per la SP 77, per la quale ci sono disponibili 3 milioni di euro alla Regione Sardegna, e che auspichiamo possano essere subito appaltati dalla provincia del Sud Sardegna. Piccoli obiettivi che rappresentano il desiderio e l’interesse a non arrendersi di fronte a decenni di trascuratezza nella manutenzione della nostra rete viaria.»

«Non ci fermiamo a questo – conclude Elvira Usai -, e rivolgiamo un appello ai gruppi consiliari di San Giovanni Suergiu, affinché si possano fare azioni più incisive ed eclatanti per questo problema, di concerto con il Sindaco e la Sua maggioranza.»

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E’ stato inaugurato e aperto al pubblico lunedì scorso, 1 ottobre, presso la zona Pip, l’ecocentro del comune di San Giovanni Suergiu.

Il nuovo centro di raccolta è una delle tante novità contenute nel nuovo servizio di igiene urbana avviato il 1 settembre.

«Colmiamo un vuoto importante dal punto di vista del decoro urbano e del rispetto per l’ambiente – spiega il sindaco Elvira Usai – e confidiamo nel fatto che questo strumento possa arginare l’inciviltà di coloro che abbandonano i rifiuti nelle nostre strade e campagne.»

La struttura ecologica sarà fruibile tutti i giorni, dal lunedì al sabato, con i seguenti orari: al mattino dalle 9.00 alle 12.00, al pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00. Nei prossimi giorni tutte le informazioni saranno disponibili, oltre che con i mezzi tradizionali (ecobolario, calendario, numero verde), anche con un sito internet apposito ed un’applicazione scaricabile sullo smartphone.

«L’ambizioso obiettivo – conclude il primo cittadino – è quello di raggiungere significative percentuali di differenziata e di rendere pulito e ordinato il paese con il suo vasto territorio: un biglietto da visita impeccabile per chi viene a visitare San Giovanni Suergiu.»

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Si conclude positivamente l’iter del progetto per la realizzazione dell’impianto di sollevamento fognario di Palmas, finanziato in origine nel 2009 e la cui ubicazione iniziale era a 30 metri dall’abitato di Palmas. Dopo 5 mesi di interlocuzioni con Egas e Abbanoa, gli enti preposti, l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu è riuscita a far approvare una nuova proposta di ubicazione e realizzazione dell’impianto, che sia rispettosa delle esigenze della popolazione e che porti a compimento un’infrastruttura fondamentale per l’intera comunità da circa 10 anni ferma.

Il progetto sarà realizzato con un incremento di risorse finanziarie pari a 450mila euro e con il ripristino e la bonifica dei luoghi dove attualmente è ubicato. Si procederà ad un arretramento di circa 200 metri sulla linea della condotta rispetto alle case della frazione e posizionato in una porzione di terreno di 490 metri quadrati che è stato espropriato. Nella seduta svoltasi il 30 luglio scorso, il Consiglio comunale ha approvato l’esproprio e l’avvio dei nuovi lavori.

«Si tratta di un risultato frutto di numerosi tavoli tecnici e politici – ha commentato il sindaco Elvira Usai – conseguito finalmente nel rispetto delle esigenze e le aspettative delle comunità locali.»

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L’Aula consiliare di via Roma ospiterà venerdì, a partire dalle ore 17.00, un incontro di animazione sulla nascita della Comunità di tutela della biodiversità della cipolla di San Giovanni Suergiu.

Dopo i saluti del sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, si parlerà dello stato di attuazione del progetto di valorizzazione della cipolla di San Giovanni Suergiu, secondo quanto prevede la legge regionale 8 agosto 2014, n. 16, “Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti. Direttive e regolamenti di attuazione”, con l’intervento di Francesco Severino Sanna, rappresentante di Laore Sardegna.

Verranno condivisi, infine, la bozza di statuto e l’atto costitutivo della Comunità di tutela della Biodiversità Cipolla di San Giovanni Suergiu (prodotto agricolo tradizionale).

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Anche quest’anno l’associazione culturale Punta Giara ha presentato alla stampa il programma del festival  “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, giunto alla XXXIII edizione, nella “Sala Lilliu” della Biblioteca Regionale, a Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, Giuseppe Dessena.

Sono diversi gli elementi, alcuni assolute novità, che caratterizzeranno il festival dal 1° al 9 settembre. Innanzitutto le sedi, tre, una in più rispetto alla passata edizione: Sant’Anna Arresi, Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il festival, inoltre, concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporto con gli stili ed i generi musicali contemporanei ed i quello tra gli esseri umani.

Il programma, presentato dal presidente e direttore artistico dell’associazione Punta Giara Basilio Sulis (che ha annunciato che a fine rassegna lascerà la presidenza), il segretario Paolo Francesco Sodde e la responsabile delle traduzioni e delle comunicazioni con l’estero Enrica Lotta, è ricchissimo: nove giorni di concerti sul tema del pianoforte che si svolgeranno non solo ai piedi del nuraghe ma anche in altre locations altrettanto spettacolari: la splendida spiaggia di “Is Solinas” nel comune di Masainas (alla presentazione è intervenuta la vicesindaco Ilaria Portas), dove si esibiranno Rob Mazurek & Gabriele Mitelli, un duo di cornetta e tromba alle ore 19.00 del 5 settembre, incorniciati da un tramonto mozzafiato ed il 7 settembre, con il Piano Solo di Alexander Hawkins.

Per il terzo anno consecutivo, il festival approda dinanzi all’antica chiesa romanica di San Giovanni di Palmas Vecchio, a San Giovanni Suergiu, dove il 9 settembre, giorno di chiusura, prenderà vita il concerto omaggio al grande musicista Carlo Mariani con “The Man of the Long Canes” (evento presentato dal sindaco Elvira Usai); inoltre, nella fantastica cornice di Porto Pino, ai piedi delle dune di sabbia, il 4 settembre, alle 19.00, si terrà un Piano Solo di Joe Chambers, in un altro spettacolare tramonto in musica.

Il centro del tema musicale di questa edizione sarà il pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi.

Pianoforte come metafora dell’esistenza umana, dove i tasti bianchi rappresentano felicità e quelli neri tristezza ed entrambi servono a comporre  melodia.

Pianoforte che, attraverso legno evibrazioni, è capace di comunicare con la danza delle dita umane le più sottili verità universali.

Il bianco ed il nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra su cui invece che scorrere pace, spesso scorre l’orrore degli egoismi e delle incomprensioni di questi umani che, avvolte, sono capaci di grandi opere, siano esse musicali o di altra natura, ma altre sembrano saper solo seminare discordia e disperazione.

Un anno fa il festival accese il dibattito sui diritti civili, quest’anno il tema scelto è quello delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni. Lo stesso manifesto ufficiale richiama questi temi. Oltre al piano, infatti, fà bella mostra di sé il mare, elemento naturale che caratterizza il territorio del festival, che sta conoscendo da vicino, inconsapevole protagonista, il fenomeno delle migrazioni.

Uno dei protagonisti sarà il multistrumentista Tyshawn Sorey, che suona batteria, percussioni, trombone e piano, raffinato musicista alla scoperta di molti e differenti linguaggi. Considerato da molti l’erede naturale di Butch Morris, darà vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Il progetto sarà possibile  grazie alla collaborazione con l’Associazione Ticonzero. L’Ensemble sarà formata da diciotto elementi tutti provenienti dal Conservatorio di Cagliari, diretta da Daniele Ledda, professore di musica elettronica (presente alla conferenza stampa), che sotto la sapiente direzione del maestro Soreysi cimenterà in questa opera dall’esecuzione assolutamente eccezionale.

Il programma completo del festival.

1 settembre

• Roots Magic

• The White Desert Orchestra direct

by Eve Risser

2 settembre

• The Young Mothers

• David Murray quartet

3 settembre

• Radian

• Talibam & Joe McPhee

4 settembre

• Chad Taylor & James B. Lewis

• Chicago London Underground

5 settembre

• Sant’Anna Arresi Black Quartet

• A Pride of Lions

6 settembre

• ONG “crash”

• Alexander Hawkins Quartet

7 settembre

• A-SEPTiC

• Conduction n. 200

8 settembre

• The Blackstones

• Dr. Lonnie Smith

9 settembre

• Snake Platform

4 settembre a Porto Pino

• Joe Chambers solo

5 settembre a Is Solinas

• Rob Mazurek & Gabriele Mitelli

7 settembre a Is Solinas

• Alexander Hawkins solo

9 settembre a Palmas Vecchio

Vediamo una breve intervista con l’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, sugli artisti presenti alla XXXIII dizione del festival, e l’intervento dell’assessore regionale Giuseppe Dessena che si è soffermato sul ruolo che i grandi festival hanno per la diffusione della culturale musicale in Sardegna e sull’impegno della Regione per il sostegno agli stessi sulla base di una programmazione triennale, presupposto indispensabile per garantire stabilità e qualità ai progetti delle associazioni che li organizzano.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216943351923967/10216943073957018/?type=3&theater

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Giovedì 5 luglio 2018, alle ore 10.30, presso i locali della Biblioteca Regionale “sala Lilliu” in Viale Trieste 137 a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione della trentatreesima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma dal 1 al 9 settembre 2018 nella sede naturale di Sant’Anna Arresi e con appuntamenti tematici a Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il presidente ed il direttivo dell’Associazione Culturale Punta Giara illustreranno ai presenti il programma aggiornato della manifestazione e delle attività ad esse collegate.

In questa edizione il festival concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporti con gli stili ed i generi musicali contemporanei e in quello tra gli esseri umani.

Oltre gli operatori della comunicazione delle testate giornalistiche sarde (non tutte), i corrispondenti e i media nazionali sono stati invitati alla conferenza stampa i rappresentanti delle istituzioni pubbliche: dott. Gianfranco Ganau e dott. Francesco Pigliaru rispettivamente presidenti del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, dott. Giuseppe Dessena assessore regionale della Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport, dott.ssa Barbara Argiolas sssessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, dott. Antonello Cabras presidente della Fondazione di Sardegna, maestro Giorgio Sanna direttore del Conservatorio di Musica di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, maestro Daniele Ledda Presidente Associazione Culturale Ticonzero, dott. Giuseppe Giordano presidente di Sardinia Jazz Network, il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, dott. Bruno Carcangiu commissario straordinario del comune di Sant’Anna Arresi, dott.ssa Elvira Usai Sindaco del comune di San Giovanni Suergiu e Ivo Melis con la dott.ssa Ilaria Portas rispettivamente sindaco e vice sindaco del comune di Masainas, Paolo Zucca responsabile delle attività di fissaggio sonoro Live in Sant’Anna Arresi.

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E’ stato presentato ieri sera, nell’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, il libro “L’Africa di mio padre – 10 anni di lavoro, guerra e prigionia fra Africa e India”, di Aurelio Fadda. Sono intervenuti il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vicesindaco ed assessore della Cultura Marco Zusa; Andrea Contu, della Società Umanitaria di Carbonia.

Appassionato di fotografia, dalla fine degli anni ’70, Aurelio Fadda si dedica allo sviluppo e stampa in bianco e nero dei negativi riportati dalla prigionia e gelosamente custoditi da suo padre. Osservando quelle immagini, ha sentito il bisogno di saperne di più sull’esperienza in Africa di suo padre, di conoscerne meglio la storia, il contesto, le persone. Da quelle foto è partita la sua lunghissima ricerca ed è nato questo libro fotografico che ha cercato di ricostruire al meglio la storia di Angelo Fadda e di molti suoi colleghi poco più che ventenni.

«Quando rientrai a casa dopo l’Africa, dopo la prigionia, erano trascorsi ben 11 anni da che avevo lasciato la mia di Mamma. Allo sbarco a Cagliari, seppi quando chiesi di lei a mio Padre e mi fu risposto “la Mamma è morta”! Il mondo, anzi l’universo intero, mi crollò addosso. Morì nel 1942, aveva 46 anni. A scrivermi per lui fu mia sorella Anita, imitandone la calligrafia. Questo per un certo periodo, poi mandavano i suoi saluti, il suo pensiero. Per lei io devo ancora tornare. La ricordo sempre come la lasciai: piangente, abbracciandomi dal suo letto poco prima di partissi.»

        

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Verrà presentato sabato 16 giugno, dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, il libro “L’Africa di mio padre – 10 anni di lavoro, guerra e prigionia fra Africa e India”, di Aurelio Fadda. Interverranno il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vicesindaco ed assessore della Cultura Marco Zusa; il giornalista Marco Corrias e il direttore della Società Umanitaria di Carbonia, Paolo Serra.

Appassionato di fotografia, dalla fine degli anni ’70, Aurelio Fadda si dedica allo sviluppo e stampa in bianco e nero dei negativi riportati dalla prigionia e gelosamente custoditi da suo padre. Osservando quelle immagini, ha sentito il bisogno di saperne di più sull’esperienza in Africa di suo padre, di conoscerne meglio la storia, il contesto, le persone. Da quelle foto è partita la sua lunghissima ricerca ed è nato questo libro fotografico che ha cercato di ricostruire al meglio la storia di Angelo Fadda e di molti suoi colleghi poco più che ventenni.

«Quando rientrai a casa dopo l’Africa, dopo la prigionia, erano trascorsi ben 11 anni da che avevo lasciato la mia di Mamma. Allo sbarco a Cagliari, seppi quando chiesi di lei a mio Padre e mi fu risposto “la Mamma è morta”! Il mondo, anzi l’universo intero, mi crollò addosso. Morì nel 1942, aveva 46 anni. A scrivermi per lui fu mia sorella Anita, imitandone la calligrafia. Questo per un certo periodo, poi mandavano i suoi saluti, il suo pensiero. Per lei io devo ancora tornare. La ricordo sempre come la lasciai: piangente, abbracciandomi dal suo letto poco prima di partissi.»

Aurelio Fadda.