26 April, 2024
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Giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 febbraio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, per la regia di Elio Turno Arthemalle va in scena “Egregio sig. Assessore”. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Akròama – Teatro impossibile ed è in cartellone per la “Stagione del teatro contemporaneo”.

«Uno spettacolo curioso e divertente, che mostra con sfacciataggine come si possa pensare, a tavolino, un prodotto commerciale: incrociando generi, inventando questioni stilistiche per far cassa, liberandosi insomma da qualsiasi scrupolo artistico.» 

Ironico e dissacrante, “Egregio sig. Assessore” coglie e annoda vari flash dei tempi attuali. Nel nostro caso, a cercar fortuna è il Proponente, uno dei tanti postulanti che si accalcano nei corridoi degli assessorati alla cultura, sport, turismo, spettacolo, pubblica istruzione etc., etc. Il Proponente invita l’assessore ad assistere, in forma riservata, all’anteprima di uno spettacolo teatrale che ha tutti i numeri per diventare un prodotto di successo.

«…Egregio sig. Assessore, nessuno le offrirà altrettanto sangue, altrettanti delitti, altrettante mutilazioni, insomma altrettanti morti di quanto farò io.» Tanto per cominciare, dunque, si tratta di una trama piena di effettacci. C’è il sesso, c’è il mistero, c’è l’uso pletorico di aggettivi e avverbi a tinte forti, ci sono i personaggi, caratterizzati con gusto televisivo e filodrammatico … e c’è la fiction. Non manca proprio nulla… Naturalmente non sarò solo, c’è la compagnia…» Ed è questo il punto di forza del Proponente: la cosiddetta magia del teatro, ossia una serie di guitterie di un gruppo di impiegati della scena, messi insieme e contestualizzati all’interno di un arredamento di oggetti e luci più o meno credibile. La storia è talmente inverosimile da non poter essere sintetizzata, ed è lo strumento di cui si avvale il Proponente per sfogare il suo insopportabile narcisismo di artista.

Il testo e la regia di “Egregio sig. Assessore” sono di Elio Turno Arthemalle. Con Eleonora Giua, Valentina Fadda, Emanuela Lai, Daniele Pettinau, Angelo Trofa, Elio Turno Arthemalle. Costumi Salvatore Aresu, scene Sabrina Cuccu, direzione tecnica Lele Dentoni, foto Sabina Murru.

 

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“Voglio farvi piangere – una tragedia artigianale” è il titolo del nuovo spettacolo scritto e diretto da Elio Turno Arthemalle, che andrà in scena da mercoledì 21 a domenica 25 e da mercoledì 27 a venerdì 30 settembre all’Exart, in piazzetta Dettori 9 a Cagliari, con inizio alle ore 21.00 (ingresso 10 euro).

La produzione, firmata dalla compagnia Teatro Impossibile, si avvale dei costumi di Salvatore Aresu, gli allestimenti di Luca Carta, la scenotecnica di Pietro Rais, il suono di Francesco Medda, la direzione tecnica e la consulenza drammaturgica di Felice Colucci e la direzione organizzativa di Emanuela Lai. 

Nel centro storico della nostra città di provincia, uno sconosciuto ferma le persone che incontra per strada e inizia a parlare. Racconta la sua vita, trancia giudizi su tutto e tutti: è torrenziale, inarrestabile, insopportabile. Sta male, e non lo nasconde. Qualcuno, tra i passanti, dice di averlo conosciuto da giovane. Un tempo era un artista dicono. Ora, a cinquant’anni, è un barbone.

Più in là, tre amici nel pieno della rituale bevuta settimanale. E poi un uomo che vive una situazione ai limiti della sopportazione umana, e aspetta un aiuto che potrebbe salvarlo da una morte quasi sicura. Per lui è questione di secondi.

In “Voglio farvi piangere – una tragedia artigianale” Elio Turno Arthemalle torna al monologo e i personaggi che individua nella folla festante prendono corpo e vita in un teatro vuoto, senza luci, senza impianti. Il pubblico non vedrà altri che lui, dal momento in cui metterà piede in teatro sino a quando uscirà. Perché Arthemalle gestirà la biglietteria, accoglierà il pubblico, lo riaccompagnerà all’uscita. Non chiede e non vuole collaborazioni, concentrato sull’unico obiettivo di questo lavoro: riuscire a far piangere il pubblico. 

«È, forse, la cosa più cruda, sgradevole e aggressiva che abbia mai scritto – spiega l’artista -. E sicuramente è la più sincera, quella in cui rabbia e amore vero cercano un linguaggio, non si nascondono dietro i segni.»

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Nuovo appuntamento con la Stagione di Teatro da Camera, organizzata da Il Crogiuolo, all’Arco Studio, di via Portoscalas 17, a Cagliari, venerdì 7 novembre, ore 21.00, il Teatro Impossibile presenta al pubblico l’adattamento di un racconto inedito di Elio Turno Arthemalle. Ne daranno lettura lo stesso Arthemalle, Felice Colucci ed Emanula Lai.

Un uomo cambia nome e decide che l’unica strategia di lotta politica possibile sia il Caos; un’attrice si avvita nella sua coerenza fino a rimanerne schiacciata; un vecchio si insinua nelle vite altrui accompagnandosi con un cane quantomeno sinistro; un principino e uno spazzacamino scappano da una fiaba e si trovano scaraventati in una città; un uomo dai linguaggi camaleontici vive per dare consigli al prossimo; una ragazzetta vaga alla cieca con un vassoio pieno di cacca. Ogni storia cammina per la sua strada, e ciascuna ha un suo codice linguistico. I personaggi si ritroveranno, alla fine, tutti assieme. Tutte le vicende si concluderanno nello spazio ristretto di un bar affollato. E non sarà piacevole.

Prende avvio il 10 ottobre per concludersi il 28 dicembre 2014, la nuova edizione del Teatro da Camera, organizzata da Il Crogiuolo, centro di intervento teatrale diretto da Mario Faticoni, all’Arco Studio di via Portoscalas 17, Cagliari.

Una stagione, questa curata da Rita Atzeri, che rappresenta quasi una sacca di resistenza, in un contesto culturale cittadino e regionale, sempre più difficile da gestire nell’incertezza del diritto dell’erogazione dei contributi e nella certezza dell’onerosità degli obblighi da rispettare per ottenere il riconoscimento pubblico.

Gli otto appuntamenti in cartellone vedono protagonisti alcuni dei protagonisti più importanti, e delle realtà emergenti più interessanti, della scena teatrale isolana. Ciascuno impegnato, fatta eccezione per due riprese, comunque mai o poco rappresentate a Cagliari, con un’opera inedita: dal Nivola di Mario Faticoni e Marco Meloni al “Budino di merda” di via Mentana Teatro passando per la “Risata del cane” di Elio Turno Arthemalle.

Ad aprire la stagione, domani, venerdì 10 ottobre 2014, alle ore 21.00, la compagnia Ilos di Lula con “Memorie del tempo di Lula” di e con Elena Musio, Maria Antonia Sedda e Teresa Loi , luci e audio di Gianmario Leoni, regia di Elena Musio.

Lo spettacolo, oltre che da una serie di ricordi d’infanzia delle attrici in scena, trae spunto da una libera trasposizione scenica di “Memorie del tempo di Lula” di Antonio Mura Ena; le storie vengono raccontate in un focolare domestico dove le comari si riuniscono, traendo spunto dalla tradizione popolare dei ”Contos de foghile” propri della cultura sarda, come di tante altre, sia in Italia che in tutta Europa. Il tempo è quello in cui il focolare domestico non era stato ancora soppiantato dalla TV, e la famiglia si riuniva per sentire le storie, in genere raccontate dai più anziani del gruppo, che parlavano di tempi lontani, assumendo una dimensione quasi epica. Storie che in genere si riferivano a fatti accaduti, ma che con il passare degli anni assumevano una dimensione fantastica, soprattutto per i bambini che le ascoltavano incantati. Storie che, in genere, avevano sia una funzione di intrattenimento, che educativa e che si tramandavano oralmente, e spesso amplificate, di generazione in generazione. Lo spettacolo non vuole essere semplicemente un nostalgico ricordo del bel tempo che fu, ma una occasione per rivivere delle atmosfere che molti di noi hanno assaporato soltanto da bambini, e molti di più non le hanno mai conosciute. I racconti delle comari ci riportano ad un tempo in cui l’uomo non era straniero nella natura che frequentava, e la sua conoscenza, della stessa natura e delle sue manifestazioni, era perlopiù empirica, pratica, diretta, e non mediata da testi e descrizioni teoriche. Riti di iniziazione, di una piccola comunità educante, che rievocano le difficoltà, dei protagonisti, dell’affrontare il mondo e l’esperienza, spesso dolorosa, del “vivere”. Per meglio riportare le suggestioni descritte nel libro, le storie sono state adattate e tradotte dall’italiano al sardo, valorizzandone ancor più il sapore antico e naturale. Protagonista vero, dello spettacolo, è quella piccola nostalgia e quel ricordo che ci sovviene, di quella particolare atmosfera che si può respirare solo in quel particolare tempo della nostra giovinezza.

Gli altri appuntamenti.

Il 24 ottobre 2014, ore 21.00, protagonisti i padroni di casa con Graffio Gentile.

Concerto di parole suoni e immagini su Costantino Nivola, di Mario Faticoni e Marco Meloni, con Mario Faticoni, produzione Il Crogiuolo.

Il 31 ottobre 2014, ore 21.00, Jenin (Un campo palestinese), libero adattamento da Tahar Ben Jelloun, letture di Monica Zuncheddu.

Il 7 novembre 2014, ore 21.00, La risata del cane, da un racconto inedito di Elio Arthemalle, letture di Felice Colucci, Emanuela Lai, Elio Turno Arthemalle, produzione Teatro Impossibile.

Il 21 novembre 2014, ore 21.00, Il mio desiderio soltanto, esecuzione orale, tratto da Pentesilea di Heinrich Von Kleist, di e con Monica Serra, produzione micro fratture Teatro.

Ancora una prima il 28 novembre 2014, ore 21.00, con Le confessioni di una single, di Enzo Parodo e Anna Pia, con Anna Pia, regia Enzo Parodo, produzione La maschera.

Una carrellata di situazioni comico satiriche con al centro una donna, alla soglia dei 50 anni, che cerca una ragione del suo essere single. Spettacolo comico.

Il 4, 5, 6 dicembre 2014, ore 21.00, ed il 7 dicembre 2014, ore 19.00, Un budino di merda, liberamente tratto da “Closet Madness” di M. Schisgal, con Marcello Armellino e Gianfranco Cudrano, adattamento e regia Giuliano Pornasio e Irene Pala, produzione via Mentana Teatro.

Chiude la stagione il 28 dicembre 2014, ore 19.00, Il principe felicedi Oscar Wilde, adattato, diretto e interpretato da Fausto Siddi, arrangiamenti e musiche dal vivo di Giorgio Deidda, disegni di Silvia Argiolas, assistente alla regia Roberta Locci.

Foto G. Russo Monica Serra Le comari Zia Elene Monica Zuncheddu