29 March, 2024
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Michele Pittacolo si prende il Giro delle Miniere! Il pluricampione del mondo paralimpico su strada ha vinto in volata la tappa di Vallermosa, quarta e ultima frazione della kermesse, e grazie ai due minuti e mezzo guadagnati sul precedente leader Matteo Mascia (SC Monteponi) si è assicurato il successo nella classifica assoluta. Il corridore iglesiente si è comunque consolato con la conquista della maglia rossoblù nella Fascia A controllando gli ultimi assalti di Eros Piras (Technobike), mentre in Fascia B si è registrato il primo successo del toscano Alessandro Nannetti (Team Bike Ballero), capace di resistere ad Andrea Lovicu (Demurtas Nuoro). Tra le donne, infine, il successo finale è andato a Simonetta Cerquetti (SC Monteponi), che ha chiuso con quasi due minuti di vantaggio su Patrizia Spadaccini.

La gara. Dopo il maltempo delle tre precedenti giornate, è stato il sole ad accogliere i ciclisti nella centralissima via Roma a Vallermosa. Sessantadue gli iscritti alla 4ª Coppa Città di Vallermosa, tappa pianeggiante di 75 chilometri a eccezione di un piccolo strappo in prossimità dell’arrivo. Dopo un minuto di silenzio osservato in ricordo di Giancarlo Rinaldi, anima del Team Orobica e grande amico del Giro delle Miniere, l’Assessore allo Sport del Comune di Vallermosa Daniele Cabriolu ha dato il via alla competizione. Dopo pochi chilometri sono partite le prime fughe: inizialmente sono scattati Cancedda (SC Monteponi) e Costanzo (Ajo Cycling). I due sono stati poi raggiunti da Soletti (Bike Avengers), Gotti (Bike Avengers), Grimani (Team Bike Ballero), Lovicu (Demurtas Nuoro), Pittacolo (Pittabike), Masserey (L’Oleandro Budoni), Santamaria (2000 Ricambi) e Sevieri (Team Stefan). Collaborazione e cambi regolari hanno consentito ai fuggitivi di guadagnare vantaggi via via sempre più importanti sul resto del gruppo, dove Mascia e Nannetti hanno controllato i rispettivi avversari nelle Fasce A e B. Nel lunghissimo rettilineo finale di Vallermosa Pittacolo è partito ai 500 metri ed è risultato imprendibile per Masserey e Cancedda, costretti ad accontentarsi del secondo e del terzo posto. Il resto del gruppo è giunto al traguardo dopo 2’28’’, e il corridore friulano – già vincitore della tappa di Vallermosa nel Giro del 2016 – ha potuto, dunque, esultare per il prestigioso risultato.

«È stata una edizione difficile e soffertaha dichiarato a margine dell’evento l’organizzatore Luigi Mascia rinunciare alla Gran Fondo delle Miniere è stato doloroso, ma non potevamo mettere a rischio l’incolumità dei nostri atleti. Il fatto che il vincitore assoluto sia stato un atleta paralimpico rappresenta un bel messaggio a tutto il mondo dello sport. Michele Pittacolo è la dimostrazione vivente del fatto che con impegno e determinazione è possibile superare ogni limite. Il Giro 2021? Speriamo che la situazione sanitaria ci permetta di organizzarlo. Se ci saranno le condizioni non ci tireremo certamente indietro.»

Ordine d’arrivo 4ª tappa (Coppa Città di Vallermosa)

1 – Michele Pittacolo (Pittabike) 1h46m57s
2 – Christophe Nicolas Masserey (L’Oleandro Budoni) 1h46m57s
3 – Alessio Cancedda (SC Monteponi) 1h46m59s
4 – Andrea Lovicu (Demurtas Bike Nuoro) 1h47m04s
5 – Armando Sevieri (Team Stefan) 1h47m05s
6 – Andrea Costanzo (Ajò Cycling) 1h47m09s
7 – Enrico Corona (Ajò Cycling) 1h47m10s
8 – Ivano Soletti (Bike Avengers) 1h47m10s
9 – Luca Santamaria (2000 Ricambi) 1h47m39s
10 – Stefano Del Carlo (Team Stefan) 1h47m40s

Classifica generale ‘Fascia A’

1 – Matteo Mascia (SC Monteponi) 4h01m03s
2 – Eros Piras (Technobike) 4h01m30s
3 – Alessandro Guidotti (Team Bike Ballero) 4h02m27s
4 – Filippo Capone (Canneddu Ittiri A. Manca) 4h02m58s
5 – Ahmed Kasraoui (SC Monteponi) 4h08m40s

Classifica generale ‘Fascia B’

1 – Alessandro Nannetti (Team Bike Ballero) 4h01m48s
2 – Andrea Lovicu (Bike Demurtas Nuoro) 4h02m01s
3 – Emiliano Murtas (Team Bike Donori) 4h02m19s
4 – Paolo Massenti (Bike Tour 4 Mori) 4h07m13s
5 – Claudio Greco (Team Bike Ballero) 4h13m25s

Classifica generale ‘Fascia C’

1 – Michele Pittacolo (Pittabike) 3h59m22s
2 – Christophe Nicolas Masserey (L’Oleandro Budoni) 4h07m40s
3 – Ivano Soletti (Bike Avengers) 4h11m21s
4 – Roberto Usai (Ajò Cycling) 4h16m16s
5 – Enrico Grimani (Team Bike Ballero) 4h19m32s

Classifica generale Donne

1 – Simonetta Cerquetti (SC Monteponi) 4h22m53s
2 – Patrizia Spadaccini (SC Monteponi) 4h24m40s
3 – Michela Evaristo (SC Monteponi)

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Quattro Supernova della musica saranno protagonisti di uno spettacolo indimenticabile, intitolato “Woodstock Legacy 1969-2019”, un evento di portata internazionale organizzato dalla Fondazione Teatro Grazia Deledda in collaborazione con il Teatro Instabile e il patrocinio della Fondazione Sardegna, che si svolgerà il 13 dicembre 2019 al teatro Grazia Deledda di Paulilatino. Uli Jon Roth, chitarrista degli Scorpions, Graham Oliver e Paul Quinn dei Saxon, insieme a Mario Schilirò, chitarrista storico di Zucchero, saliranno sul palco del bellissimo teatro di Paulilatino per ripercorrere 50 anni di musica, dall’iconico festival di Woodstock del 1969 a oggi. Inoltre, allo show parteciperanno anche diversi grandi artisti, come Emiliano e Marco Polizzi, Archelao Micrillo, Mauro Borsetti, Piero Leporale ed Amedeo Bianchi: sono alcuni tra i più quotati session-man italiani, abituati a calcare i palchi più prestigiosi dell’Europa. Special guest della serata saranno gli Arthmony, un gruppo sardo-belga con alle spalle già un tour continentale.

L’attesa è già cominciata. In Sardegna, una produzione di questo livello in un periodo non estivo rappresenta un’eccezione assoluta. Gli organizzatori di “Woodstock legacy 1969-2019”, Antonio Vilardi e Aldo Sicurella, spiegano: «Siamo fieri di poter organizzare uno spettacolo simile. Suoneranno artisti che hanno fatto la storia della musica. Inventando stili, modi di esibirsi, look, poi ereditati da altri musicisti diventati ancora più famosi». L’obiettivo della serata è quello di ampliare e diversificare le attività della Fondazione Teatro Grazia Deledda con uno show divertente e coinvolgente, in grado di coinvolgere tutte le fasce di pubblico e di essere apprezzato anche dai più raffinati cultori della musica. «Noi riteniamo che l’era musicale e sociale culminata con Woodstock sia terminata – spiegano Vilardi e Sicurella – e quindi adesso siamo pronti a voltare pagina. Sono svaniti del tutto i sogni e le illusioni che hanno accompagnato la nostra generazione, cresciuta per l’appunto col mito di Woodstock. I cambiamenti sono stati radicali, in questi 50 anni, ed è quindi arrivato il momento di iniziare un nuovo percorso. Per riuscirci, però, vogliamo omaggiare quell’epoca e ciò che è avvenuto successivamente. Per questo motivo abbiamo scelto artisti come i due dei Saxon, o Roth degli Scorpions: stiamo parlando di musicisti che hanno lasciato un segno profondo della loro arte e che tuttora, a distanza di mezzo secolo dagli esordi, suonano nei maggiori festival mondiali».

Sarà proprio Uli Jon Roth ad aprire l’evento: suonerà l’inno degli Stati Uniti, “The Star-Spangled Banner”, con la chitarra elettrica, in completa distorsione. Un omaggio a ciò che fece Jimi Hendrix proprio a Woodstock. Roth, del resto, è unanimemente riconosciuto come uno dei suoi eredi. Dopo questa notevolissima intro, il supergruppo formatosi per l’occasione partirà in una emozionante cavalcata che percorrerà gli incendiari anni 70, 80 e 90 per concludere la corsa con le ultime produzioni degli anni Duemila. Sarà, pertanto, anche una grande occasione per valutare i vari cambiamenti apportati all’arte musicale: da dove si è partiti e qual è l’attuale punto di arrivo.