3 May, 2024
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«Come gruppo consiliare di Art. 1 – Sdp sosteniamo con convinzione la battaglia di Coldiretti per la modifica del trattato Ceta con il Canada ed anche a livello regionale interverremo con iniziative adeguate presso il presidente della Giunta e l’assessore dell’Agricoltura per cambiare questo accordo che, a nostro giudizio, danneggia gravemente le produzioni sarde.»

Lo scrivono in una nota, i quattro consiglieri regionali Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda.

«Il Trattato, partendo dalla premessa condivisibile di aumentare gli scambi commerciali fra Europa e Canada, determina però conseguenze pesanti per i prodotti identitari, tradizionali e di qualità come quelli sardi, che potrebbero essere confezionati altrove e perfino “taroccati” in nome della libertà del commercio. Parliamo del “cuore” della nostra economia: di grano duro, la cui produzione in Sardegna è già in caduta libera proprio per la politica di prezzo molto aggressiva del Canada, di formaggi e di carni – aggiungono i quattro consiglieri di Art. 1 – Sdp -. Per noi libertà significa, soprattutto, non livellare verso il basso il settore dell’agro-alimentare e non annullare le differenze fra le diverse realtà locali, che sono anche il prodotto di tradizioni, culture e storie che, nel caso della Sardegna, rappresentano un patrimonio immateriale di valore inestimabile. Libertà è anche mettere il consumatore nelle condizioni di scegliere in modo informato e trasparente – concludonoDaniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – in un mercato guidato da regole comuni, sia in materia di sostenibilità ambientale che di sicurezza alimentare.»

 

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I consiglieri regionali di Art. 1 Sdp Luca Pizzuto, Daniele Cocco, Eugenio Lai e Paolo Zedda, hanno presentato nei giorni scorsi una mozione sull’esercitazione militare della NATO denominata “Joint Stars 2017” che, da quanto appreso, si svolgerà presso il poligono di Teulada dal 14 al 29 ottobre e sulla grave circostanza dell’approvazione del calendario delle esercitazioni del secondo semestre 2017 in assenza dei sette membri civili del Comitato Militare Paritetico nominati dalla Regione Sardegna.

«È grave – affermano i consiglieri di Art. 1 Sdp – che ancora una volta si impongano decisioni dall’alto, senza peraltro coinvolgere pienamente l’organismo deputato alle questioni attinenti al piano delle esercitazioni, apponendo, tra l’altro, il segreto d’ufficio sul documento. Crediamo che il Presidente della Giunta sia nel pieno diritto di chiedere spiegazioni e agire per riportare la trattativa nei tavoli istituzionali. Non possiamo permettere,  che in ogni occasione, i sardi siano costretti ad accettare decisioni statali che portano conseguenze nel territorio e nella vita dei suoi abitanti. Ci sono i tempi – concludono i 4 consiglieri di Art. 1 Sdp – per rivedere la decisione e impostare a diversi livelli un dialogo più costruttivo. Occorre riprendere al più presto tutte le questioni che riguardano le servitù militari e il rapporto Stato-Regione.»

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“Dalla parte del lavoro – pianificare lo sviluppo per non perdere i diritti” è il tema sviluppato nell’incontro-dibattito svoltosi questo pomeriggio nel saloncino della Comunità di Via Marconi, organizzato dal gruppo di Art. 1 – Sinistra per la Democrazia e il Progresso del Consiglio regionale. Per confrontarsi sui problemi che affliggono la Sardegna e in particolare il Sulcis Iglesiente, sono stati invitati il segretario regionale della FSM CISL Rino Barca, il segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente Roberto Puddu, il presidente regionale dell’Arci Marino Canzoneri e il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. Hanno risposto all’invito anche altri rappresentanti istituzionali, tra i quali l’on. Eugenio Lai, vicepresidente del Consiglio regionale; il sindaco di Masainas Ivo Melis; il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi.

Durante lo svolgimento dei lavori, abbiamo intervistato il consigliere regionale Luca Pizzuto, del gruppo Art. 1 – Sinistra per la Democrazia e il Progresso.

                 

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«E’ necessario che la Giunta riferisca al Consiglio sulla difficile situazione dei lavoratori della Ico (società che fornisce servizi alla camera di Commercio di Cagliari) che potrebbero essere licenziati entro il 30 giugno prossimo ed individui, nello stesso tempo, gli strumenti più adatti per evitare che vada disperso un consistente patrimonio di conoscenze e professionalità, con ricadute negativi sui servizi alle imprese ed ai cittadini.»

La richiesta è contenuta in una mozione sottoscritta dai consiglieri regionali di Art. 1 – Sdp Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda che ricordano, fra l’altro, «l’importanza dei servizi assicurati dai lavoratori Ico, in alcuni casi da oltre 15 anni, nell’ambito delle attività istituzionali della Camera di Commercio: l’Albo delle imprese artigiane, servizio di mediazione extragiudiziale delle controversie, registro delle imprese, ufficio, bilanci, certificazioni ed altro». «Siamo nel cuore del lavoro quotidiano delle Camere di Commercio, come ben sanno tutti i cittadini e gli operatori che vi si rivolgono – ricordano i consiglieri di Art. 1 – Sdp – e non comprendiamo le ragioni di un taglio lineare di questa portata, anche in considerazione del fatto che l’Ente camerale non dispone attualmente di professionalità interne in grado di fornire le stesse prestazioni e che i servizi al pubblico vanno comunque garantiti.»

«In un momento in cui il sistema camerale sardo si trova al centro di una politica nazionale di tagli ed accorpamenti – concludono i 4 consiglieri di Art. 1 – Sdp -, in presenza di ulteriori ridimensionamenti sul territorio sardo l’intervento della Regione è quanto mai necessario.»

 

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I consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp Daniele Cocco, Luca Pizzuto, Eugenio Lai e Paolo Zedda, hanno diffuso una nota sul caso Aias.

«Assistiamo sorpresi alle azioni e ai comunicati messi in campo dai vertici Aias che, dopo la stretta dell’assessorato della Sanità e del Consiglio regionale, vorrebbero far ricadere su questi ultimi i possibili e probabili errori commessi nell’ambito della gestione in questi anni – scrivono Daniele Cocco, Luca Pizzuto, Eugenio Lai e Paolo Zedda -. Crediamo che non si possa e non si debba fare leva sul dolore dei malati e sulla dignità dei lavoratori per ottenere il favore dell’opinione pubblica ed il consenso dei propri assistiti.
Come consiglieri regionali – concludono Daniele Cocco, Luca Pizzuto, Eugenio Lai e Paolo Zedda – vigileremo perché la situazione venga riportata nel giusto ordine delle cose con l’obiettivo primario di tutelare i lavoratori e la salute dei pazienti.»

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Una privatizzazione “mascherata” nella gestione degli impianti e dei servizi, con conseguenti rischi per i posti di lavoro ed il pericolo concreto di un aumento delle tariffe dell’acqua in Sardegna. È questa la nuova denuncia contro “la mala gestio di Abbanoa” da parte dei consiglieri della maggioranza del gruppo “Art. 1 – Sdp” (Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzutto, Paolo Zedda) e dell’esponente dei Cristiano Popolari Socialisti, Antonio Gaia che in un’interrogazione rivolta al presidente della giunta chiedono garanzie per il completamento del percorso di internalizzazione del personale delle ditte appaltatrici; per il mantenimento di mansioni, contratti e livelli retribuiti dei lavoratori, nonché azioni concrete per la salvaguardia dei posti di lavoro in vista della ormai prossima scadenza (31 ottobre 2017) delle gare per i servizi di manutenzione, depurazione, sollevamento fognari e conservazione, adeguamento e miglioramento del patrimonio impiantistico.

A confermare i timori dei consiglieri del centrosinistra ci sarebbe anche l’incontro promosso da Abbanoa il prossimo 30 giugno al Lazzaretto di Cagliari, dal titolo “Project financing e grandi opere: master plan Abbanoa 2017”. «Chiediamo che i vertici di Abbanoa riferiscano immediatamente nella commissione competente – ha dichiarato il vice presidente del Consiglio, Eugenio Lai – perché non accettiamo né un privatizzazione mascherata dell’acqua e neppure un taglio dei posti di lavoro». «Siamo molto preoccupati per la situazione – ha aggiunto il capogruppo Daniele Cocco – e vogliamo capire che cosa accadrà il 31 ottobre quando scadranno i contratti dei servizi affidati in appalto e quali siano le reali intenzioni di Abbanoa con il project financing».

«Abbanoa è un idromostro ed un mostro giuridico -ha incalzato Antonio Gaia – ed opera al di fuori delle norme comunitarie che regolano gli affidamenti in house providing, come evidenziato di recente anche dall’Anac a seguito della segnalazione sottoscritta da 23 consiglieri regionali». «Si aggiunga – ha proseguito l’esponente Upc – che Abbanoa dovrebbe auto produrre i servizi che affida all’esterno tramite appalti e che addirittura ipotizza di gestire col project financing ed è anche per queste ragioni che chiederemo la tempestiva discussione in Aula della mozione per la risoluzione delle cause di illegittimità che riguardano l’affidamento in house della gestione del servizio idrico integrato.»

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Dopo una sentenza del Tribunale di Cagliari e la conseguente applicazione della legge “Severino”, nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale, a Oscar Cherchi (Forza Italia), in base alla decisione della Giunta per le elezioni, è subentrato dopo un rilievo sull’ineleggibilità del candidato Emanuele Cera, il candidato Domenico Gallus.

La surroga del consigliere Oscar Cherchi a favore di Domenico Gallus è stata approvata con 29 voti favorevoli, 11 contrari e 3 astenuti; subito dopo il neo consigliere Gallus ha prestato giuramento.

Successivamente l’Assemblea ha iniziato ad esaminare il Testo unificato sulla raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei ed ipogei ed il presidente ha dato la parola al relatore Eugenio Lai (Art. 1 – Sdp) per illustrare il provvedimento.

Aprendo il suo intervento Lai ha affermato di sentirsi «in imbarazzo perché, in effetti, non è cambiato nulla rispetto a 15 giorni fa: molti consiglieri non conoscono la legge, molti, pur conoscendola, hanno presentato emendamenti che la modificano in profondità, nell’Aula si registrano significative divisioni». «Per cui – ha proseguito – è arrivato il momento di discutere la legge ma se qualcuno ha opinioni diverse (anche radicali) è bene che le manifesti, purché non si continui con la politica del rinvio con motivazioni strumentali, perché la Sardegna ha bisogno di una legge». «Anche perché – ha detto ancora Lai – stanno nascendo complessi contenziosi giudiziari, molte amministrazioni stanno procedendo con regolamenti fai da te e il territorio sta subendo gravi danni ambientali causati dalla raccolta selvaggia». «Se non si discute oggi – ha avvertito il consigliere – mi dimetto da relatore, purché credo che tutti debbano assumersi la responsabilità di non intervenire».

Il capogruppo di Forza, Italia Pittalis, ha ricordato che la questione è stata affrontata in conferenza dei capigruppo ma, nello stesso tempo, ha richiamato l’attenzione del presidente Ganau sulla necessità che, nella prossima riunione, il presidente Francesco Pigliaru riferisca al Consiglio sulla crisi politica della Regione e sulla questione degli assessorati vacanti.

Iniziando la discussione generale il consigliere Pier Mario Manca (Pds) ha dichiarato che «la Regione ha bisogno di una legge organica su raccolta commercializzazione dei funghi unita alla salvaguardia dell’eco sistema». Il testo, a suo avviso, «raccoglie proposte diversificate e risente probabilmente di un certo appesantimento burocratico, anche se non vanno dimenticati gli aspetti positivi: la distinzione dei tesserini fra raccoglitori amatoriali e professionali, i permessi speciali a pagamento per i non residenti e la formazione, tutte misure che assicurano un impatto minimo sui territori; così come sono positivi gli interventi per la salvaguardia dell’habitat naturale e la tutela della salute dei raccoglitori e dei consumatori, anche per gli ipogei che in alcune zone stanno diventando fonti di integrazione al reddito per molte comunità della Regione».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha lamentato, come già era stato evidenziato nel dibattito precedente, «la presenza di appesantimenti burocratici mentre singolarmente vengono trascurate le competenze dell’assessorato della Sanità che invece va coinvolto proprio per introdurre norme a tutela della corretta conoscenza del prodotto ed inoltre, quanto ai tesserini, occorre che possano essere rilasciati on line, cosa che ora non è possibile». Ci sono poi altre dimenticanze, secondo Crisponi, «che vanno senza dubbio corrette, se si vuole anche in Aula, a cominciare dalla commercializzazione in cui vanno messe a punto le differenze fra epigei e ipogei (tartufi) con questi ultimi che fanno registrare movimenti interessanti di mercato».

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, concordando in buona parte con le osservazioni di Crisponi e dello stesso relatore Lai, ha osservato che «il testo risente di composizioni e ricomposizioni per cui non può essere approvata cosi com’è e ci sono molte osservazioni da fare, a partire da una sorta di regionalizzazione dei funghi piuttosto discutibile, da un sistema di autorizzazioni troppo macchinoso e da una burocrazia aggiuntiva non adatta all’argomento, una sorta di nuova burocrazia del fungo scientifica e tecnica appesantita oltretutto da sanzioni eccessive». «Ci sono insomma molte cose su cui riflettere ancora anche in commissione – ha concluso Deriu – senza dimenticare che si sta intervenendo su rapporto fra uomo e terra e sulla salute del bosco, abbastanza per chiedersi se la legge in esame è fatta bene».

Dopo l’on. Roberto Deriu ha preso la parola l’on. Lorenzo Cozzolino (Pd), che ha definito questa legge «un notevole passo avanti che va a tutelare un bene economico privo a oggi in Sardegna di tutele normative. Molto ancora si può e si deve fare per emendare la proposta, come le norme sulla modalità per il rilascio del patentino per la raccolta».

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «non serve entrare pere la seconda volta nel merito di una proposta che il Consiglio conosce bene. Questa non è una legge che nasce per punire ma per prevenire sotto il profilo sanitario i rischi derivanti da una vendita e da un commercio indistinti dei funghi. Ma tutti gli emendamenti presentati priverebbero di  senso questa proposta, al punto che sarebbe meglio lasciare le cose come sono».

Ha preso poi la parola l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi), che ha detto: «La Sardegna attende l’approvazione di questa norma e mi chiedo chi sia interessato dentro quest’Aula a che la legge non passi. C’è un grande giro di affari tra Sardegna e Umbria, dove il prodotto sardo viene preso, venduto e trasformato come se fosse di Norcia».

Per l’on Gianluigi Rubiu (Udc) «questa è una legge burocratizzante e punitiva. Una legge preistorica, che nasce per complicare la vita ai sardi. In particolare, sono ridicole le norme sul rilascio del tesserino che abilita alla raccolta. Che senso ha consentire a chi ha 65 anni di effettuare la raccolta senza il patentino ma solo nel territorio comunale? E siete sicuri che tutti conoscono i confini?».

L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, ha preso la parola per la Giunta e ha detto: «La Regione ha senza dubbio necessità di una normazione puntuale del settore, sia per gli aspetti sanitari che per quelli economici. Alcuni funghi sono poi un ottimo indicatore biologico della qualità dei nostri ecosistemi  e vanno pertanto considerate le modalità di raccolta e di commercializzazione. Un apporto dell’assessore alla Sanità, peraltro, può essere importante».

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato poi la parola all’on. Eugenio Lai, che ha detto. «Se c’è l’assessorato pronto a garantire che lavorerà su questa legge velocemente, possiamo essere d’accordo sul ritorno in commissione del testo. Non possiamo però perdere tempo: vogliamo un impegno chiaro della Giunta».

L’on. Piermario Manca (Pds) ha chiesto «date certe, una volta per tutte. Se è necessario sospendiamo il Consiglio e vediamo in commissione gli emendamenti».

L’on. Domenico Gallus ha chiesto il ritorno in commissione del testo di legge e ha rivolto dai banchi un saluto all’on. Oscar Cherchi. «Mi tocca l’onore ma anche il dispiacere di sostituirlo. Dichiaro sin d’ora che in questo anno di presenza in Consiglio regionale non avrò vincolo di partito e di coalizione».

Su proposta del presidente l’Aula ha votato a favore del rinvio in commissione della legge.

L’Aula ha deciso di rinviare alla prossima seduta di mercoledì prossimo 21 giugno (ore 10.00) la nomina del Difensore civico e del Garante regionale per l’Infanzia.

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I lavori del Consiglio regionale riprenderanno martedì 13 giugno, alle ore 16.00. Il primo punto all’ordine del giorno è la sostituzione del consigliere sospeso Oscar Cherchi (Forza Italia).

L’Assemblea esaminerà poi il Testo unico che disciplina raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei (relatore il consigliere di Art. 1 – Sdp Eugenio Lai). A seguire le nomine del Difensore Civico e del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.

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E’ stata presentata stamane una proposta di legge (primo firmatario il consigliere Paolo Zedda, Art.1-Sdp) su “Utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del servizio sanitario regionale”. L’obiettivo è disciplinare l’uso terapeutico e la produzione della cannabis ed aprire un varco nel verso della legalizzazione della marijuana.

«L’utilizzo della cannabis per finalità terapeutiche è lecito in Italia – ha dichiarato Paolo Zedda – serve però che la Regione sarda approvi le norme di attuazione come hanno fatto già Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Puglia, per garantirne l’acquisto a carico del sistema sanitario nazionale.»

I proponenti gli 11 articoli di cui si compone il provvedimento (Paolo Zedda, Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto di Art.1-Sdp; Pierfranco Zanchetta, Antonio Gaia e Mondo Perra, dei Popolari Socialisti; Alessandro Collu, Rossella Pinna e Gianmario Tendas del Pd; Emilio Usula e Annamaria Busia del Misto) stimano che nell’Isola possano essere assistiti circa 25mila pazienti contro i circa cento che attualmente possono utilizzare i farmaci cannabinoidi con effetto analgesico, antiematico, antianoressico o miorilassante.

«In Sardegna soltanto cinque farmacie – ha spiegato Paolo Zedda – hanno a disposizione il principio attivo della cannabis ma lo Stato ha introdotto il prezzo di vendita bloccato a 9 euro al grammo che è più basso di quello sostenuto dai farmacisti per l’acquisto, a cui si devono aggiungere le spese di confezionamento e trasporto». In Italia si producono, presso l’autorizzato istituto farmaceutico militare di Firenze, circa 100 chilogrammi di cannabis per uso terapeutico ma il fabbisogno potenziale solo nell’Isola sarebbe di almeno 250 chili.

A favore del provvedimento si è pronunciato il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Mondo Perra, che ha ricordato le 57mile firme depositate nel parlamento a favore della legalizzazione della cannabis, per iniziativa dei Socialisti e dei Radicali, nonché l’impiego dei cannabinoidi nelle terapie del dolore e antitumorali.

Pieno sostegno anche da Luca Pizzuto che, insieme con Gavino Sale (Irs, primo firmatario della mozione discussa e respinta recentemente in Aula per l’impiego della cannabis anche per finalità ludiche), hanno auspicato non solo l’approvazione delle norme inerenti l’uso terapeutico della cannabis ma anche una sperimentazione della legalizzazione della marijuana in Sardegna.  

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I consiglieri di Sdp Eugenio Lai, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, hanno presentato una mozione sulla condizione dei lavoratori della società Wind 3.

La mozione, se verrà approvata, impegnerà il presidente della Regione Sardegna e l’assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale a:

1) relazionare in Consiglio regionale sulla condizione dei lavoratori della società Wind 3, con particolare riferimento ai lavoratori della sede di Cagliari;

2) impegnarsi per garantire il mantenimento del livello occupazionale dei lavoratori della società Wind 3;

3) individuare strumenti e azioni per evitare il decadimento delle condizioni lavorative degli addetti della Società Wind 3 interessati dalle scelte aziendali.