27 April, 2024
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Fabio Aru 1

Nonostante i grandi risultati conseguiti da Fabio Aru vola sulle strade del Giro d’Italia, in Sardegna sono ancora poche le imprese della filiera della bicicletta. 53 per la precisione, di cui solo 19 artigiane, su un totale nazionale  di 3.025. E’ basso anche il numero degli addetti totali sardi: 140. E’ quanto emerge dall’analisi del settore nell’isola, dal titolo “La filiera della bicicletta, produzione, noleggio e riparazione”, realizzata dall’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, su dati UnionCamere-Infocamere.

«La realtà del nostro campione Fabio Aru porterà, finalmente, tante persone alla bicicletta: dobbiamo sfruttare questa positiva “onda rosa” – ha commentato la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – anche perché è un settore con grandi potenzialità per tutte le imprese che si occupano direttamente delle due ruote, per il turismo connesso e per le infrastrutture da realizzare. Però occorrono investimenti adeguati e sostegno.»

Con le sue 53 imprese registrate, che si occupano dei settori della produzione, riparazione e noleggio delle due ruote, la Sardegna è al 15esimo posto; al primo troviamo la Lombardia con 556 imprese, seguita dall’Emilia Romagna con 500 e il Veneto con 476. Al contrario, ultimo posto per il Molise con 6, Valle D’Aosta con 8 e la Basilicata con 12.

«Questi dati dimostrano che le piste ciclabili sono ancora troppo poche e che gli investimenti in questo settore sono insufficienti – continua la presidente di Confartigianato – siamo indietro decenni e ora dobbiamo tentare di recuperare il più possibile, in fatto di tempi e di interventi pubblici per la loro realizzazione. Non dimentichiamoci che la maggior parte delle “piste ciclabili” della Sardegna, sono marciapiedi allargati, spesso non protetti e nemmeno tanto sicuri.»

Da una analisi più approfondita dei dati, realizzata sempre da Confartigianato, risulta che l’indice di specializzazione delle imprese sarde è molto basso: l’isola infatti ha una media di 63,2 contro una media nazionale di 98. Nel Trentino, con un punteggio di 268,9, si trovano le imprese con la più alta specializzazione/formazione; l’Emilia Romagna è seconda con 215,4 e terzo il Veneto con 193,9. Ultimo il Lazio con 25,3.

E’ molto basso anche l’indice dei sardi che escono di casa per andare al lavoro in bici: lo fa solo lo 0,4%, contro il 13,1% dei bolzanini, il 9.3% degli emiliano-romagnoli e il 6,6% dei lombardi. I sardi sono penultimi solo dopo i lucani con lo 0,2%.

Anche gli ultimi dati presentati da Legambiente, con “L’A Bi Ci della Ciclabilità”, la ricerca sull’uso della bici nelle città italiane su dati 2013, dimostrano che i capoluoghi storici della Sardegna sono ancora molto carenti in fatto di piste. Oristano è la città con più metri lineari di piste ciclabili ogni 100 abitanti: 6,05. Seguono, lontane, Sassari con 0,65 metri, Cagliari con 0,41 e Nuoro con 0,37.

«Incrementare gli investimenti in questo settore avrebbe una doppia valenza – riprende la Folchetti – far crescere il turismo e sostenere il settore delle costruzioni-infrastrutture. Ricordiamoci che ogni cicloturista spende 130euro al giorno rispetto ai 70 di uno che si reca al mare. Immaginiamoci le ricadute nei piccoli e grandi centri, se solo fossero attrezzati. Puntando su questo tipo di mobilità offriremo spazio per una nuova immagine del nostro turismo e si darà lavoro alle moltissime piccole e medie aziende del nostro territorio”

«Per fare questo, come detto, il settore necessita di opere dedicate – continua la presidente – come le piste, i punti ristoro e quelli per la manutenzione; la loro realizzazione rappresenterebbe un importante sbocco anche per le imprese delle costruzioni». «Se teniamo presente che per realizzare 1 chilometro di pista ciclabile, in media occorrono circa 200mila euro, ci rendiamo conto di quale sia l’importanza di questo settore – prosegue – per esempio la Regione Veneto ha appena messo a disposizione dei Comuni 27 milioni di euro per realizzare 308km di piste, per incrementare i 1400km di piste “vere”, segnalati e protetti.»

«Da qualche anno a questa parte, la Regione e i Comuni hanno iniziato a destinare somme importanti su queste infrastrutture anche se un lavoro importante dovrà essere fatto per migliorare la cultura dell’uso della bicicletta – conclude Maria Carmela Folchetti – in ogni caso, tutte queste azioni sinergiche offrirebbero sia un concreto sostegno alla soluzione dei problemi di mobilità nelle aree urbane e in quelle limitrofe, sia un’opportunità di sviluppo turistico sostenibile a molte zone della Sardegna che hanno un indiscutibile pregio ambientale e culturale.»

La tappa “terribile” che avrebbe potuto mettere in difficoltà Alberto Contador, sotto i colpi dell’Astana di Fabio Aru e Mikel Landa Meana, la squadra più forte del giro, alla fine ha segnato la crisi della stella del ciclismo sardo, la conferma del leader della classifica generale e del 25enne connazionale, alla seconda vittoria di tappa ed ora secondo in classifica davanti al suo capitano.
Alberto Contador è il più forte e oggi lo ha confermato ancora una volta. Ha avuto un momento di difficoltà quando ha forato in discesa ed è stato attaccato dall’Astana di Aru e Landa, rimanendo distanziato di 51” sulla maglia rosa ma proprio in quei momenti, quando è iniziata la scalata del Mortirolo, la montagna che nel 1994 rivelò al mondo il fenomeno Marco Pantani, Alberto Contador si è letteralmente scatenato all’inseguimento di Aru e del gruppo dei migliori, completando l’inseguimento a 42 km dal traguardo e proseguendo la sua azione ha raggiunto il fuggitivo Steven Kruijswijk, andando a formare un terzetto con Mikel Landa che, nel frattempo, ha avuto il via libera da Aru, in evidente difficoltà, per giocare le sue carte. In cima al Mortirolo, Fabio Aru è transitato con un ritardo di 1’50”. Quando in discesa stava iniziando a recuperare qualcosa, è stato sfortunato, costretto a cambiare la bicicletta per un problema alla catena, perdendo 20″, e da lì in avanti, quando è iniziata l’ultima salita per raggiungere il traguardo dell’Aprica, rimasto solo, ha dovuto pensare a limitare i danni, riuscendovi da campione.

Mikel Landa Meana, in smaglianti condizioni di forma, ha tentato l’allungo su Contador e Kruijswijk, riuscendo a guadagnare rapidamente una trentina di secondi di vantaggio, diventati 38 sulla linea del traguardo, sulla quale ha preceduto, nell’ordine, Kruijswijk e Contador, infliggendo 2’51” a Fabio Aru (3’01” con i 10″ di abbono). Ora, in classifica, Alberto Contador guida con 4’02” su Mikel Landa Meana, 4’52” su Fabio Aru e 5’48” sul costaricano Andrey Amador.

Alberto Contador ha compiuto un altro sensibile passo avanti verso la nuova vittoria al Giro d’Italia ma il Giro nei prossimi giorni proporrà ancora tante grandi montagne e tutto potrà accadere. Il Giro promette ancora spettacolo e se l’Astana dovesse decidere di cambiare capitano, da Aru a Landa, o quantomeno dovesse porre i due sulla stessa linea, per Alberto Contador difendersi dagli attacchi che sicuramente gli arriveranno, potrebbe non essere un gioco da ragazzi.

Alberto Contador 1 Mikel Landa Meana 1 Fabio Aru 1

Aru-Contador 1

Archiviata anche la seconda giornata di riposo, sul Mortirolo e all’Aprica Fabio Aru va all’assalto della maglia rosa di Alberto Contador, nella 16ª tappa del Giro d’Italia 2015. Il ritardo dal leader della classifica generale, 2’35”, sulla carta on è incolmabile ma ciò che in realtà lo rende quasi tale, è la classe del campione spagnolo che fin qui, in 15 tappe, non ha mai dato segnali di possibile cedimento, al di là delle cadute, una delle quali ha consentito al campione di Villacidro di vestire la maglia rosa alla vigilia della cronometro Treviso-Valdobbiadene che poi ha fissato l’attuale classifica.

La tappa odierna prevede ben cinque gran premi della montagna, gli ultimi due dei quali saranno sicuramente durissimi. Al Campo Carlo Magno potrebbero svilupparsi delle fughe di comprimari, ai quali i migliori daranno spazio probabilmente spazio anche nella salita del Passo del Tonale e nella prima scalata all’Aprica. La corsa è destinata ad infiammarsi sulle rampe del durissimo Mortirolo, la montagna sulla quale nacque il mito di Marco Pantani, nel 1994.

E’ qui che Fabio Aru molto probabilmente tenterà l’impresa di staccare Alberto Contador, a meno che non decida con il concorso della sua squadra, l’Astana, nettamente la più completa presenta a questo Giro d’Italia, di minare le certezze della maglia rosa, per portare l’assalto finale, dopo una discesa ricca di insidie, sulla seconda scalata all’Aprica, lunga ben 14 km.

L’Astana ha preparato questa tappa molto meticolosamente ma portare a termine l’impresa di mettere in crisi Alberto Contador, non sarà certamente facile. Prima della partenza il più forte è lui, il grande favorito per la vittoria finale resta lui, solo Fabio Aru può sovvertire i pronostici e, a partire da oggi, sarà la sfida del talentuoso ciclista sardo al fuoriclasse spagnolo il tema dominante dell’ultima settimana del Giro d’Italia 2015.

 

Alberto Contador respinge il primo assalto di Fabio Aru sulle grandi montagne. Sul traguardo di Madonna di Campiglio tutti aspettavano l’attacco del campione di Villacidro, dopo la tappa a cronometro di Valdobbiadene che ha riportato il campione spagnolo in maglia rosa, ma è stato proprio Aru a doversi difendere, nel finale, sugli scatti del leader della corsa che poi ha “accettato” che a vincere la tappa fosse il connazionale Mikel Landa Meana, compagno di squadra del rivale, quarto nella classifica generale. E alla fine della corsa tanto temuta, Contador ha persino guadagnato 7″ su Aru, 2″ in un traguardo volante, 1″ al traguardo e 42 con l’abbuono per il terzo classificato, alle spalle oltre che di Landa, del russo Jurij Trofimov. Sono usciti di scena ai vertici della classifica finale, due dei grandi favoriti della vigilia del Giro, il colombiano Rigoberto Uran (Etixx Quickstep), giunto al traguardo con un ritardo di 8’ e l’australiano Richie Porte (Sky) che ha accusato addirittura un ritardo di 27’04”.

Alberto Contador è sempre più il grande favorito per la vittoria finale ma il Giro è ancora lungo e tutto può accadere. Fabio Aru sa che oggi lo spagnolo è più forte ma tutto potrebbe ancora accadere, magari con una giornata di crisi di Contador e per Aru è fondamentale rimanere a contatto in classifica, magari per difendere alla fine il secondo posto che sarebbe comunque un grande risultato e ulteriore passo avanti verso il gradino più alto del podio, dopo il terzo posto di un anno fa. Considerato che Alberto Contador ha già annunciato che questo sarà il suo ultimo Giro, nel 2016 senza di lui e con un anno d’esperienza in più sulle spalle, il campione sardo potrebbe presentarsi al via del Giro d’Italia e magari anche del Tour de France, con maggiori possibilità di centrare la vittoria finale.
Contador - Aru 2

Il campione spagnolo Alberto Contador, com’era ampiamente prevedibile, si è ripreso la maglia rosa al termine della 14ª tappa del Giro d’Italia, una cronometro individuale di 59,4 km che ha portato i corridori da Treviso a Valdobbiadene. Contador s’è piazzato al terzo posto, a 14″ dal vincitore Vasil Kiriyenka e a 2″ dal connazionale Luis Leon Sanchez, ma ciò che più conta, ha distanziato di 2’47” Fabio Aru che ora lo insegue in classifica a 2’28”. Il 24enne campione di Villacidro ha fatto del suo meglio ma non poteva certamente pensare di competere con Alberto Contador in una cronometro così lunga. Ora, per sperare di tenere aperta la corsa per la vittoria finale, deve ritrovare la massima concentrazione per affrontare nelle migliori condizioni psicofisiche la durissima tappa di domani, Marostica-Madonna di Campiglio, di 165 km, e l’ultima settimana, assai impegnativa con tantissime montagne. Lo spirito con il quale ha affrontato le interviste del dopo tappa a cronometro, induce a ben sperare anche se, chiaramente, a questo punto, Alberto Contador diventa il grandissimo favorito per la vittoria finale, ancor più di quanto non lo fosse già alla vigilia del Giro.

Fabio Aru 1

Alberto Contador 1

Fabio Aru sta scrivendo la storia del ciclismo: per la prima volta un sardo è maglia rosa al Giro d’Italia! Al termine della 13ª tappa, a poco più di 3 km dal traguardo di Jesolo, il leader della corsa, lo spagnolo Alberto Contador, è rimasto vittima di una caduta (insieme a tutti gli altri uomini di classifica) che gli ha fatto perdere 40 secondi dal vincitore Sacha Modolo e 36 da Fabio Aru, ora nuova maglia rosa con 19″ di vantaggio sullo stesso Contador alla vigilia della lunga (59,4 km) e temutissima tappa a cronometro che porterà i corridori da Treviso a Valdobbiadene.

Fabio Aru ritrova così l’entusiasmo dei giorni migliori dopo la giornata difficile vissuta ieri che gli aveva fatto perdere 14 secondi dal grande rivale e rilancia la sfida per la vittoria finale del Giro d’Italia. Alberto Contador ha dalla sua la classe e la grande esperienza, ma Fabio Aru ha talento, grande predisposizione per le corse a tappe e la freschezza dell’età (compirà 25 anni il 3 luglio, Alberto Contador ha 32 anni).

La fotografia di Fabio Aru è tratta da uno dei profili facebook del campione di Villacidro.

Fabio Aru 2

Verranno assegnati sabato mattina a Cagliari i Premi USSI Sardegna 2013. Tra i premiati ci sono Gigi Riva, gli eroi dello scudetto del ’70, Gigi Datome, Promogest, Fabio Aru e Daniele Conti. Sono previsti interventi del ministro dell’Integrazione e del presidente del Coni all’evento dedicato ad atleti e club di pregio

Un tema attuale come l’immigrazione, che in questa occasione si lega allo sport e alla salute, non poteva che richiedere testimonial di alto profilo. Tra questi, il ministro dell’Integrazione, Cècile Kyenge, e il presidente del Coni nazionale, Giovanni Malagò, dai quali il direttivo dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) ha ottenuto il patrocinio e un intervento per la cerimonia di consegna dei Premi Ussi Sardegna 2013, in programma sabato 16 novembre alle 10.30 nella palestra del Cus Cagliari, via Is Mirrionis, n. 3, sa Duchessa.

L’appuntamento, a cui hanno aderito le massime cariche istituzionali, politiche e sportive, con Presidenza della Giunta regionale, assessorato regionale allo Sport, Cusi (Centro italiano sport universitario), comune di Cagliari, Coni, Ordine dei giornalisti, corso di laurea in Scienze della comunicazione patrocinatori dell’evento, prevede riconoscimenti per Gigi Riva con al fianco i compagni dei tempi dello scudetto Giuseppe Tomasini, Cesare Poli, Ricciotti Greatti, Mario Brugnera, Adriano Reginato, Daniele Conti e altri atleti e società isolane, ma non solo, che si sono distinti nell’ultima stagione. Tra questi Ouslid Abdelkaber Amsicora, Fabio Aru, Veronica Baldaccini, Angelo Binaghi, Manuel Cappai, Centro di coordinamento dei Cagliari club, Leonardo Coiana, Gigi Datome, Dinamo Sassari, Donatella Faedda, Claudia Pinna, Fabio Poddighe, Promogest, Falou Samb, Special Olimpics, Team solidale, Torres calcio femminile.

Alla cerimonia interverrà anche il campione del mondo di Spagna 1982 Bruno Conti, padre di Daniele, capitano del Cagliari. E sono previsti video di figure di rilievo internazionale quali Valeria Straneo (vice campione del mondo di maratona, ottava a Londra 2012) e le vincitrici  della Fed Cup 2013.