23 April, 2024
HomePosts Tagged "Fabio Aru"

Domenica da incorniciare per la SC Cagliari. Il club cagliaritano ha piazzato sul podio, domenica a Villacidro, due suoi portacolori nella 1° edizione del coppa Città di Villacidro di cross country, terza prova stagionale organizzata dalla Fabio Aru Academy all’interno del bosco di Castangias. Nella prova di tre giri il successo è andato all’Elite Master Federico Pero, bravo a chiudere per primo la contesa davanti al compagno di squadra Nicholas Garau. Terzo l’Under 23 Alessio Fois (Arkitano Mtb).
Nella prova giovanile di 4 giri più brevi un altro doppio successo. E’ stata questa volta la Dueppi Cycling Project a piazzare sui primi due gradini del podio gli allievi Mattia Folegani (1° anno) e Alessandro Santoru (2°anno). Terzo classificato Alessandro Fara (Fausto Coppi).
I vincitori di categoria. EM 1° anno: Ettore Cabboi (Donori Bike Team). EM 2° anno: Leonardo Onida (Fabio Aru Academy). Allievi 1°anno: Mattia Folegani (Dueppi Cycling Project). Allievi 2° anno: Alessandro Santoru (Dueppi Cycling Project.). Juniores: Simone Satta (Pedale Siniscolese). U23: Alessio Fois (Arkitano Mtb). M1 : Matteo Piras (Monreal Bike). M2: Daniele Uccheddu (Pul. Sar.). M3: Giovanni Piredda (Alghero Bike). M4: Petr Dobry (I Due Leoni Sant’Antioco). M5: Alessandro Saddi (Acquascan Bike). M6: Giorgio Atzeni (Sc Cagliari). M8: Giovanni Antonio Podda (Dueppi Cycling Project). EWS: Erika Pinna (Arkitano Mtb). ED 1°anno: Letizia Pia (Sama Bike). ED 2° anno: Alice Porcu (Pedale Siniscolese). Allieve 1°anno: Martina Becciu (Dueppi Cycling Project). Allieve 2° anno: Martina Canargiu (Arkitano Mtb). Juniores Donne: Sara Murgia (Veloclub Sarroch).
A Nureci, nella 2ª edizione del Trofeo Fontana e Susu di strada organizzato dalla 4Mori Bike la vittoria è invece andata a Dimitri Calabrese. L’avvio di gara è stato velocissimo, con i 120 corridori al via capaci di viaggiare a quasi 40 km/h di media dopo i primi 30 km. Il siciliano della 4Mori Bike di San Vero Milis, nella prima fase del confronto, ha staccato il gruppo in compagnia di Luca Dessì ma poi si è reso protagonista di una fuga solitaria lunga oltre 50 km, rispedendo al mittente ogni tentativo di riaggancio e arrivando a braccia alzate al traguardo. Sul secondo gradino del podio si è classificato Stefano Tola (Fancello Cicli Terranova Olbia), davanti a Orlando Pitzanti (Sestu Bike).

Ancora strada e fuoristrada nel consueto appassionato week end ciclistico regionale. Domenica Villacidro ospita la 1° edizione del coppa cittadina di cross country. La manifestazione, aperta a tutte le categorie, è organizzata dalla Fabio Aru Academy su un circuito di 22 km. Dalla partenza, nel parco Castangias alle ore 10, i partecipanti saranno impegnati in molti saliscendi e tratti di single track in salita e discesa tecnici ma non esasperati.
Prende corpo, col passare delle settimane, anche la stagione della strada. A Nureci, infatti, è tutto pronto per la 2ª edizione del Trofeo Funtana e Susu, gara organizzata dalla 4Mori Bike di San Vero Milis, riservata ai master su un circuito di 75 km con un dislivello di circa 1000 metri. La gara si svolgerà attraverso i paesi di Albagiara, Gonnosnò, Baradili, Turri, Tuili, Barumini, Gergei, Isili, Nurallao, Nuragus, Genoniper fare rientro a Nureci. Partenza alle ore 10.00 da via Ungheria.

Si è svolta sotto gli occhi attenti del campionissimo Fabio Aru la prima edizione del Trofeo CX Fabio Aru Academy di ciclocross. I calorosi abbracci del cavaliere dei quattro mori hanno scaldato la giornata di rigido inverno, con vento gelido e una pioggia che non ha comunque scalfito la voglia di pedalare degli amanti della disciplina fuoristrada. Lungo il tracciato di 2,2 km ricavato nei pressi del Mercato Le Tre Terre, poco fuori Villacidro, il successo nella gara da 30’ è andato al portacolori della SC Monteponi Daniele Santamaria, giunto per primo al traguardo davanti ad Alessandro Santoru (Al2, Dueppi)
ed Emanuele Muscas (Al1, Fabio Aru Academy). Tra gli Juniores vittoria invece di Gabriele Carboni (Dueppi Cycling Project) davanti a Simone Satta (Ju, Ped. Siniscolese) e Mattia Solferino (Ju, Dueppi). Avvincente anche la gara da 60’. Qui la palma del vincitore è andata al solito Andrea Lovicu. Il Master 3 nuorese della Cicli Demurtas ha battuto la concorrenza di Eros Piras (M2, Donori Bike Team) e dell’Under 23 Mirko Pani, fresco portacolori della Fabio Aru Academy.
Gli altri vincitori: Esordienti 1° anno: Ettore Cabboi (Donori Bike Team). Esordienti 2° anno: Leonardo Onida (Fabio Aru Academy). Allievi 1° anno: Emanuele Muscas (Fabio Aru Academy). Allievi 2° anno: Daniele Santamaria. Juniores: Gabriele Carboni. Under 23: Mirko Pani (Aru Academy). M2: Eros Piras (Donori Bike Team). M3: Andrea Lovicu. M4: Alessandro Moi (Sestu Bike). M5: Alessio Saddi (Uc Guspini). M6: Stefano Pani (Monreal Bike ). M8: Giovanni Antonio Podda (Dueppi Cycling Project). ELMT: Alessio Mascia (Arkitano Mtb Club). W4: Daniela Ennas (Monreal Bike). Esordienti Donne: Soraya Cancedda (Monreal Bike). Allieve: Martina Canargiu (Arkitano MTB Club). Donne Juniores: Sara Murgia (Veloclub Sarroch).

Si è tenuto domenica 22 ottobre 2023, il Forte Village Triathlon, imperdibile appuntamento con lo sport che da ormai 10 anni caratterizza l’offerta autunnale del Resort nel Sud Sardegna.

127 i triatleti, che si sono messi alla prova nella gara Sprint, che si è svolta stamattina all’interno del Resort e nelle strade di Santa Margherita di Pula.

La gara ha preso il via alle ore 11:00 e ha visto la partecipazione di 93 uomini e 34 donne, suddivisi in 13 age group, che si sono misurati e sfidati, in forma individuale o a staffetta, nelle tre discipline, in una bellissima giornata di fine ottobre.

Dopo la frazione di nuoto (750 m) che, come di consueto, si è svolta nello specchio d’acqua antistante il Resort gli atleti hanno affrontato la frazione di ciclismo in un percorso di 20 Km che si è snodata nelle strade di Santa Margherita di Pula, lato mare, e lungo il tratto di S.S. 195 fra il Forte Village e la chiesa di Santa Margherita. La gara si è conclusa con i 5 Km di corsa interamente all’interno del Forte Village.

Il podio maschile, ha visto il danese Mathias Lyngs Petersen del PPR Team tagliare il traguardo per primo in 0:57:56, seguito da Marco Ratto  (Sardegna X Sports) che ha chiuso la sua gara in  0:58:21 e da Manuel Cossu della Fuel Triathlon (0:58:41). Sul fronte femminile, Giulia Carta della A.S. Minerva Roma conquista la prima posizione in 1:06:20, seguita da Alice Capone (Raschiani Triathlon) che conclude la gara in 1:06:41 e Giorgia Pieraccini della Tri Team Sassari (1:09:36).

L’edizione di quest’anno ha avuto di privilegio di accogliere 3 testimonial d’eccezione che hanno contribuito a rendere ancora più speciale questa grande festa di fine ottobre: Domenico Fioravanti – il primo italiano campione olimpico nel nuoto in corsia e primo atleta a vincere la combinata 100 e 200 metri rana nell’edizione dei giochi olimpici di Sidney nel 2000,  Mathias Petersen, triatleta danese di fama internazionale  e vincitore anche dell’ Ironman Klagenfurth 2023 oltre di questa edizione del Forte Village Triathlon, e Fabio Aru, rinomato atleta che ha portato la Sardegna nel mondo grazie alle numerose vittorie che hanno segnato la sua carriera.

Questo bellissimo weekend di sport ha visto inoltre 104 giovani sportivi, dai 6 ai 15 anni, cimentarsi con un divertente Duathlon – corsa e ciclismo – che si è svolto sabato 21 ottobre alle ore 15.00.

Un numero straordinario di persone ha accolto l’invito a partecipare alla “Camminata in Rosa“, contribuendo a raccogliere 3.500 euro per il progetto benefico “Un Camper per la prevenzione”, a favore dell’Associazione “Abbracciamo un Sogno”, promosso dal Comitato Sardegna in Rosa con il supporto di Forte Village, Palazzo Doglio, Summer Mode e tanti altri preziosi partner. Una straordinaria iniziativa che mira a raccogliere i fondi necessari – circa 350.000 euro – per acquistare un ambulatorio mobile dotato di mammografo ed ecografo, al fine di rendere più accessibili i test di screening a tutte le donne dell’Isola. Prezioso inoltre il supporto di Abbi Group, da sempre sensibile alle iniziative benefiche e società benefit, che attraverso le insegne Centro Cash e Crai, ha rinnovato il suo impegno durante la giornata partecipando all’iniziativa con la donazione di 2.000 euro in rappresentanza delle quote rosa dell’azienda.

             

 

Il Giro di Sardegna 2.0 organizzato dall’associazione Amelia Sorrentino Odv, partito venerdì da Marina Piccola, a Cagliari, alla seconda tappa, ha raggiunto ieri Sant’Anna Arresi. L’evento del “Giro di Sardegna” di Corrado Sorrentino, dedicato alla figlia Amelia, si propone la raccolta di fondi da destinare all’acquisto di attrezzature ospedaliere da donare agli ospedali pediatrici di Cagliari e Sassari. Lo scorso anno il “Giro di Sardegna” ha visto Corradino Sorrentino impegnato in un’impresa eccezionale, portata avanti interamente a nuoto. La tappa di Sant’Anna Arresi, sulla prima spiaggia di Porto Pino, ebbe un successo straordinario con la partecipazione, all’arrivo di Corrado Sorrentino, di diverse centinaia di persone.

Quest’anno la formula è diversa, con il coinvolgimento di diversi atleti, di nuoto, corsa, bicicletta, canoa e Sup. L’evento, che si concluderà il 3 settembre, vedrà la partecipazione di Fabio Aru; Dalia Kaddari; la canoista azzurra paralimpica Viktoryia Pistis Shablova; la campionessa mondiale juniores di triathlon Giulia Saiu; gli Ironman Giuseppe Solla e Fabrizio Baralla; il campione di Spagna di nuoto open water Michele Orrù; Gabriele Catta; le podiste del Cus Cagliari Giulia Innocenti, Claudia Pinna e Sara Paschina; il Team nuoto e la squadra di nuoto sincronizzato della ASD Atlantide; Walter Uccheddu, Marco Sebis e Paolo Massenti; l’Athena Team di Villacidro; Nuragica Team con Massimiliano Molon e Cristina Zedda.

Nella seconda tappa sono entrati in scena i ciclisti, Paolo Massenti della Nazionale italiana Randonneur e Marco Senbis, unico uomo al mondo con la diagnosi della sclerosi multipla ad aver terminato un Iron man. Dopo aver percorso 60 km, hanno raggiunto nel tardo pomeriggio Sant’Anna Arresi, in piazza Municipio, dove sono stati accolto in un un clima di grande entusiasmo, a suon di musica, presente la sindaca Maria Teresa Diana. E’ stato piantato un albero con una targa ricordo delle tappe raggiunte durante il tour.

Oggi in tarda mattinata Corrado Sorrentino incontra la sindaca Maria Teresa Diana e visita il paese, con un’attenzione particolare dedicata al nuraghe Arresi. Questo pomeriggio è prevista la partenza da Sant’Anna Arresi dell’atleta Gabriele Catta che arriverà a Sant’Antioco, questa volta di corsa. All’arrivo a Sant’Antioco ci sarà un piccolo evento di benvenuto, poi il giro si fermerà un paio di giorni. Seguirà il trittico di Sant’Antioco per tre giorni consecutivi, 16, 17 e 18 giugno.

Durante tutto l’arco dell’evento prosegue la raccolta di fondi che anche ieri, nonostante la concomitanza con numerosi eventi, quali la partita del Cagliari Calcio in televisione, il Girotonno a Carloforte, le gare dei ragazzi di nuoto a Cagliari, le cresime ed altro ancora, ha avuto un buon risultato con grande partecipazione. le magliette sono andate letteralmente a ruba…

Giampaolo Cirronis

 

Una miscela di emozioni a Varano di Ancona nel segno delle tre componenti del vero ciclocross con le stesse iniziali (“F” come fango, freddo e fatica) come avvenuto lo scorso 6 dicembre in occasione del Trofeo Co.Bo. Pavoni.I

Nella domenica post-natalizia, il Cross Ancona-Trofeo Le Velò è andato in archivio grazie all’alto gradimento che la manifestazione ha raccolto tra atleti (oltre 500 da quasi tutta Italia) e addetti ai lavori, in uno degli ultimi appuntamenti agonistici di un 2020 che sarà difficile dimenticare per l’emergenza Covid-19.

In un tracciato prevalentemente fangoso, sui prati attigui allo Stadio del Conero (PalaRossini), e la chiusura al pubblico per le normative anti-contagio in vigore, sono stati più i tratti da percorrere a piedi che in bici, dopo la pioggia caduta il giorno precedente e con notevoli difficoltà da parte degli atleti di far scorrere la bici per un fango molto “colloso” che non ha dato tregua insieme al vento e al freddo. 

Con l’organizzazione congiunta del Pedale Chiaravallese e del Pedale Aguglianese, l’evento è ruotato attorno all’illustre presenza di Fabio Aru: il corridore sardo della UAE Team Emirates ha scelto il ciclocross (specialità da lui praticata dalla categoria allievi fino agli under 23) per rimettersi in gioco tre mesi e mezzo dopo il ritiro al Tour de France. Il suo approdo alla Quebeka Assos, a fianco del campione italiano-europeo su strada Giacomo Nizzolo e Domenico Pozzovivo, costituisce lo stimolo giusto per tornare a competere ad alti livelli e a togliersi soddisfazioni importanti con la nuova squadra UCI World Tour di matrice sudafricana.

A Varano di Ancona, con l’assistenza in gara assicurata dallo staff della nazionale italiana del commissario tecnico Fausto Scotti e del collaboratore tecnico Luigi Bielli, Aru ha colto la quarta posizione alle spalle del vincitore Gioele Bertolini (Team Bramati) e con il podio completato da Luca Pescarmona (Team Bramati) e Stefano Capponi (Pro Bike Riding Team) nella gara riservata agli uomini open.

«Grazie per l’accoglienza, è stata una bella fatica – è stato il commento di Aru, vincitore della Vuelta di Spagna nel 2015, campione italiano su strada nel 2017, due volte sul podio del Giro d’Italia nelle edizioni 2014 e 2015 -. Il terreno era pesante, non è stato facile. Per me è stato un grande divertimento, fare ciclocross fa sempre bene. Tutto è iniziato dal fuoristrada quando ero allievo. Sicuramente la strada è un’altra cosa, oggi sto correndo per solo divertimento e poi pensiamo alla nuova avventura che mi attende con la nuova squadra. I tanti impegni su strada mi avevano impedito di partecipare alle gare di ciclocross. Quest’anno si è presentata l’occasione e l’ho colta la volo. Ringrazio tutta la UAE Team Emirates per il supporto che mi ha dato in questi ultimi anniL’idea di ricominciare con il ciclocross è stata mia e devo ringraziare il commissario tecnico della nazionale Fausto Scotti perché mi ha dato l’opportunità di gareggiare in questa breve parentesi invernale e dopo Ancona sarà la volta di San Fior in Veneto

Reduce da un infortunio, Bertolini ha colto la prima vittoria stagionale in una gara di ciclocross, nonostante una caduta al secondo dei sei giri percorsi in perfetta solitudine: «Sono partito subito bene, ho guadagnato metri importanti che poi sono diventati secondi. In questi frangenti non bisogna mai abbassare la guardia perché le insidie sono dietro l’angolo.  Ho vinto questa gara con una gioia certamente particolare. Sto raggiungendo una buona condizione e spero di portarla avanti fino ai Campionati Italiani e per il finale di stagione del ciclocross. È stato bello vincere ma anche condividere questo momento con Fabio Aru. È un amico come tanti altri e la sua presenza ha dato una maggiore risonanza al nostro movimento ciclistico, nonostante l’assenza del pubblico che ha seguito da casa tramite i media».

A salire nuovamente alla ribalta nella gara open donne, Gaia Realini (Selle Italia Guerciotti) che ha avuto la meglio su Alessia Bulleri (Cycling Cafè Racing Team), Lucia Bramati (Starcasino CX Team), Sara Fiorin (Cicli Fiorin Cycling Team) e Nicoletta Bresciani (Scott Racing Team). La stessa Bramati, campionessa italiana in carica, ha fatto sua la categoria juniores davanti a Fiorin, Benedetta Brafa (Team Bike Terenzi), Giorgia Giannotti (Vallerbike) e Caterina Lunghi (Val d’Enza Akitv Team).

Tra gli altri grandi interpreti della gara marchigiana, si è fatto ancora notare Lorenzo Masciarelli (Callant Pauwels) che si è messo alle spalle Ettore Loconsolo (Team Bike Terenzi), Edoardo Tagliapietra (Work Service), Luca Paletti (Team Ciclistico Paletti) e Federico De Paolis (Race Mountain Team Folcarelli) nella gara riservata agli juniores uomini.

A rivelarsi fra i maggiori protagonisti nella top-5 delle batterie giovanili Alessandro Perracchioni (Young Bikers Team Balmamion), Ettore Prà (Hellas Monteforte), Milo Marcolli (Busto Garolfo), Simone Vari (Race Mountain Team Folcarelli) e Daniele Sassella (Melavì Tirano Bike) tra gli allievi secondo anno uomini, Tommaso Bosio (Cicli Fiorin Cycling Team), Christian Fantini (SC Cavriago), Nicholas Travella (Cicli Fiorin), Lorenzo De Longhi (GS Mosole) e Fabio Pagliarino (Cicli Fiorin Cycling Team) tra gli allievi primo anno uomini, Federica Venturelli (Cicli Fiorin), Elisa Lanfranchi (Melavì Tirano Bike), Valentina Corvi (Melavì Tirano Bike), Sara Tarallo (Team Bike Terenzi) e Anita Baima (Cicli Fiorin Cycling Team) tra le allieve donne, Riccardo Da Rios (SC Sanfiorese), Giulio Pavi Degl’Innocenti (Asd Cronoeventi), Nicolò Grini (Bici Adventure Team), Francesco Cornacchini (Nestor Marsciano) e Alex Fratti (Baby Team Iaccobike Sassuolo) tra gli esordienti uomini, Alice Pascucci (Team Bramati), Linda Sanarini (US Scuola Ciclismo Vo’), Elisa Ferri (Olimpia Valdarnese), Camilla Bezzone (Cicli Fiorin Cycling Team) e Serena Bassignana (Team Bramati) tra le esordienti donne.

Per le categorie amatoriali, si sono registrati i primati per Ania Bocchini del Team Cingolani tra le donne master, Matteo Cancherini della CM2 Asd tra gli élite sport, Leonardo Chieruzzi dell’Avis Amelia tra i master 1, Samuel Mazzucchelli tra i master 2 (tra i migliori master di prima fascia under 45), Gianni Zanetti dell’US Forti e Liberi tra i master 3, Massimo Folcarelli della Race Mountain-Team Folcarelli tra i master 4 (tra i migliori master di seconda fascia over 45 e vincitore assoluto della batteria amatori), Michele Salza del Team Co.Bo. Pavoni tra i master 5, Mauro Tursi della Loris Bike tra i master 6 (tra i migliori master di terza fascia over 54), Paolo Pirani della New Pupilli Csi tra i master 7 e Franco Di Vita della Uisp Ascoli Piceno tra i master 8.

I CAMPIONI REGIONALI FCI MARCHE CICLOCROSS 2020-2021

Esordienti secondo anno: Nicolò Grini (Bici Adventure Team)

Allievi uomini primo anno: Alessandro Venanzi (Team Cingolani)

Allievi uomini secondo anno: Teodoro Torresi (Bici Adventure Team)

Allieve donne: Giulia Rinaldoni (Team Cingolani)

Juniores: David Rinaldoni (Team Cingolani)

Under 23: Gabriele Torcianti (Bici Adventure Team)

Elite: Pietro Pavoni (Team Co.Bo. Pavoni)

Elite Sport: Antonio Macculi (Team Cingolani)

Master 1: Andrea Pirazzoli (Team Cingolani)

Master 2: Emanuele Serrani (Pedale Aguglianese)

Master 4: Ezio Cameli (Bici Adventure Team)

Master 5: Michele Salza (Team Co.Bo Pavoni)

Master 6: Alessio Olivi (Team Cingolani)

Master over: Rosario Pecci (OP Bike)

LE ALTRE INTERVISTE

Fausto Scotti, cittì della nazionale italiana di ciclocross: «Siamo l’unica nazione al mondo che riesce a far correre tutte le categorie nonostante il prolungarsi dell’emergenza sanitaria. Ogni domenica in Italia c’è una gara o al massimo due in calendario, segno di una grande rinascita del nostro movimento. Sono contento per Fabio Aru che ha fatto questa scelta per tornare alle basi e nella disciplina che lo ha visto crescere quando era molto giovane, sono passati più di 10 anni! Oggi ho potuto constatare quanti buoni lavori si possono fare con Fabio a livello di guida, di tecnica e di watt. La sua felicità è anche la mia, non vedevo l’ora di rivederlo all’opera nella grande famiglia del ciclocross, in attesa di dedicarsi alla stagione su strada con la nuova squadra».

Lino Secchi, presidente regionale FCI Marche: «E’ stata una grande soddisfazione per noi del comitato regionale l’ottima riuscita di un evento svoltosi in zona rossa che ha premiato gli innumerevoli sforzi del Pedale Chiaravallese, con in testa Giulio Cardinali e Marco Belardinelli, insieme al Pedale Aguglianese nella persona di Emanuele Serrani. La partecipazione di Fabio Aru ha dato la miglior visibilità a un evento dove nulla è stato lasciato al caso e nel quale è stata posta una grande attenzione sul rispetto dei protocolli sanitari e sui comportamenti da tenere con il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. Questo deve essere il grande insegnamento che possiamo dare come ciclismo nella volontà di continuare l’attività ma con le dovute cautele. Le Marche sono una regione piccola ma dal cuore grande per un ciclismo sempre più di qualità grazie anche agli appuntamenti di livello nazionale, come quello odierno con il Cross Ancona-Trofeo Le Velò, in attesa che arrivi il 6 gennaio per accogliere in grande stile la conclusione del Giro d’Italia Ciclocross a Sant’Elpidio a Mare».

Lorenzo Masciarelli (Callant Pauwels): «Esprimo un po’ di amarezza per le gare internazionali e le prove di Coppa del Mondo che sono state sospese a causa del Covid-19 ma sono molto contento che in Italia riusciamo a portare avanti questa disciplina e a non fermarci. Mi sono trovato bene in questo percorso dove il terreno era molto tosto ma l’obiettivo è quello di mantenere la forma anche per il mese di gennaio dove mi attendono l’ultima tappa del Giro d’Italia Ciclocross a Sant’Elpidio a Mare, il Campionato Italiano a Lecce e, speriamo, il Mondiale in Belgio se la situazione non peggiora con l’evolversi del contagio da Covid-19. Sto mettendo nel mirino anche la prossima stagione su strada nella quale mi piacerebbe indossare la maglia azzurra ed essere tra i protagonisti al campionato italiano, poi dall’autunno 2021 sarò un corridore under 23 di primo anno nel ciclocross e dovrò impostare la preparazione come si deve».

Gaia Realini (Selle Italia Guerciotti): «Dopo la vittoria di pochi giorni fa a Sant’Egidio alla Vibrata, ho replicato con un’altra bella e convincente vittoria nonostante l’insidia del fango. Non mi è mai capitato di vincere due corse ravvicinate. Mi sto preparando in vista degli appuntamenti più importanti del mese di gennaio come il Giro d’Italia Ciclocross ed il Campionato Italiano. Speriamo di ottenere il meglio di gara in gara con un pensiero alla convocazione in nazionale per il Mondiale in Belgio ma è tutto da vedere in base a come si evolverà l’emergenza sanitaria».


[bing_translator]

Nel 1987 il professor Licinio Contu creò il primo Registro di giovani volontari in Italia (il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo nacque nel 1989) e nello stesso anno in Sardegna si effettuò il primo trapianto in un ragazzo affetto da leucemia mieloide cronica. Oggi la Regione, con 29.000 iscritti, è in Italia quella con il più alto indice di volontari rispetto alla popolazione residente.

Il traguardo dei 30 anni sarò festeggiato sabato 30 settembre all’Istituto “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena, Cagliari, con un appuntamento durante il quale si ripercorreranno tre decenni di storia, con uno sguardo al ruolo dei volontari oggi e alla necessità di individuare strategie efficaci per continuare a diffondere la cultura del dono.

L’Associazione Donatori Midollo Osseo – A.D.M.O. Sardegna da giovedì 28 a sabato 30 settembre festeggia i primi 30 anni di attività assieme al proprio fondatore e presidente, il professor Licinio Contu, luminare della genetica: l’evento centrale della celebrazione del trentennale della prima associazione di volontari dediti alla sensibilizzazione alla donazione del midollo osseo d’Italia sarà la giornata di sabato 30 settembre, durante la quale nell’Aula Magna dell’Istituto “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena, Cagliari, si ripercorrerà la storia di donazioni e trapianti negli ultimi tre decenni in Sardegna, con un’attenzione particolare al ruolo indispensabile dei volontari e alla necessità di diffondere la cultura del dono. In questa occasione saranno presenti i rappresentanti delle undici associazioni affiliate alla Federazione Italiana Adoces (Associazioni Donatori Cellule Staminali), che, presieduta da Contu, a propria volta festeggia dieci anni di attività.

La giornata inaugurale di “30 anni di storia in Sardegna” sarà giovedì 28 settembre, con inizio alle ore 16, alla Biblioteca universitaria di Cagliari. Seguirà venerdì il convegno scientifico, dalle 8.30, all’Auditorium Banca Intesa San Paolo di Cagliari.  Presidenti del convegno saranno i professori Giorgio La Nasa, Direttore dell’Unità Ospedaliera Ematologia Centro Trapianti Midollo Osseo dell’Ospedale Binaghi, e Carlo Carcassi, Direttore del Registro Donatori Midollo Osseo Regione Sardegna,  questo evento formativo, accreditato ECM, si prefigge l’obiettivo, grazie al contributo in qualità di relatori tra i più autorevoli esperti nazionali del settore, di fare il punto sull’evoluzione delle procedure trapiantologiche e sulle nuove terapie per la cura delle diverse patologie onco-ematologiche.

La celebrazione del trentennale continuerà sabato 30 settembre, a partire dalle 8.30, nell’Aula Magna dell’Istituto “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena, Cagliari. Organizzato in due sessioni, una mattutina presieduta da Francesco Marongiu, professore ordinario di Medicina Interna al Policlinico Universitario di Monserrato dell’Università di Cagliari, e una pomeridiana, condotta da Sergio Del Giacco, internista e immunologo, l’appuntamento si prefigge l’obiettivo di fare il punto sulla donazione di midollo osseo e cellule staminali emopoietiche oggi, sul ruolo del volontario e su difficoltà e proposte per una più efficace comunicazione e sensibilizzazione ai nuovi potenziali donatori. Nel corso della mattinata saranno affrontati ed approfonditi gli aspetti sanitari e medici legati a donazioni e trapianti e interverranno l’assessore regionale alla sanità Luigi Arru, il professor Franco Pitzus, che dedicherà il proprio intervento alla memoria di Ugo Carcassi, pioniere nella lotta alla talassemia scomparso l’anno scorso, Licinio Contu, genetista e presidente di A.D.M.O. Sardegna e della Federazione Italiana Adoces (nella quale convergono associazioni italiane, tra le quali anche A.D.M.O. Sardegna), il ricercatore Sandro Orrù, mentre Alice Vendramin Bandiera, segretario della Federazione Italiana Adoces, e il dottor Diego Carru consegneranno pergamene e medaglie ai donatori di cellule staminale emopoietiche e alle Sezioni di A.D.M.O. Sardegna. Modererà la giornata Andrea Frailis, giornalista de L’Unione Sarda.

Successivamente, invece, i riflettori saranno accesi sul mondo del volontariato e sulla necessità di comunicare e diffondere la cultura del dono: interverranno Gianfranco Tintis, presidente della sezione A.D.M.O. di Quartu, che ricorderà Bianca Maria Pellegrini, già presidente di A.D.M.O. Sardegna, il dottor Giulio Solinas, Antonio Lombardi, vicepresidente della Federazione Italiana Adoces, Alice Vendramin Bandiera, segretario della Federazione Italiana Adoces, Giampiero Farru, responsabile della comunicazione di CsvNet nazionale e presidente del Centro Servizi per il Volontariato della Sardegna. A seguire Licinio Contu e Rosa Lombardi, presidente di DoMos Basilicata (associazione affiliata alla Federazione Italiana Adoces), consegneranno pergamene e medaglie alle Sezioni A.D.M.O. Sardegna e agli operatori del Registro donatori, mentre Salvatore Pinna, portiere della Torres, e Gianni Cacciatori, presidente di Adoces Veneto (affiliata alla Federazione Italiana Adoces) consegneranno pergamene e medaglie ai donatori di cellule staminali emopietiche della regione.

La prima associazione per la donazione di midollo osseo in Italia e il primo registro dei donatori. La storia di A.D.M.O. Saredegna è legata a doppio filo a quella del suo fondatore, il professor Licinio Contu, che dopo aver lavorato al fianco di Jean Dausset al Centro Hayen dell’Ospedale Saint Louis dell’Università di Parigi ed aver collaborato con lui alla scoperta del sistema dell’antigene leucocitario umano (HLA) che decretò nel 1980 l’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina allo scienziato francese, tornò in Sardegna per avviare un Laboratorio di analisi chimico cliniche di alto livello a Nuoro.

Successivamente, il laboratorio è diventato anche un Centro per lo Studio delle Talassemie: diagnosi, screening sulla popolazione e ricerca. E’ in questo contesto che ha cominciato a studiare a fondo queste malattie, di fronte ai primi casi pediatrici di Morbo di Cooley, tipo di talassemia che si trasmette in via ereditaria provocata da un basso livello o dalla mancanza totale di emoglobina, per i quali non esisteva allora alcuna terapia e la sopravvivenza massima era 13 -14 anni (in Sardegna erano stati allora censiti 1800 bambini con questa patologia). Di fronte ad una situazione umana, sociale e sanitaria così drammatica, in collaborazione con il professor Ugo Carcassi e un’equipe medica altamente qualificata, Contu ha presentato al National Institut Of Health un progetto pluriennale con l’obiettivo di cercare i fattori di compatibilità per scegliere i donatori compatibili per effettuare il trapianto per questi bambini.

Il primo trapianto è stato compiuto in Sardegna nel 1987 in un ragazzo con leucemia mieloide cronica (che sarà presente alla ricorrenza trentennale di Admo Sardegna) e in una bambina con talassemia che vive a Dublino.

Allora, il 70% dei pazienti non trovava in famiglia un donatore compatibile. A quel punto Contu creò, nell’ambito della Cattedra di Genetica Medica dell’università di Cagliari, un primo Registro di giovani volontari, completamente tipizzati per HLA, disposti a donare il midollo osseo. Il registro sardo è stato istituzionalizzato il 3 ottobre 1988 con Legge Regionale, in quanto non esisteva ancora il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo con sede all’Ospedale Galliera Genova (avviato nel 1989 e istituzionalizzato con Legge dello Stato nel 2001).

Dopo alcuni mesi i donatori iscritti erano già 38. Nel novembre 1987 quindi fu fondata l’Associazione Associazione Donatori Midollo Osseo con lo scopo di promuovere e sensibilizzare la popolazione alla donazione dei midollo osseo.

L’associazione e i dati odierni. A.D.M.O. Sardegna è organizzata in 25 sezioni operative in tutto il territorio regionale. Le molteplici iniziative e campagne di sensibilizzazione coinvolgono anche le neomamme per informarle riguardo alla donazione di sangue cordonale, altra risorsa preziosa per i trapianti accanto alle cellule staminali midollari. Molte sono state le personalità sarde che, con la loro testimonianza di volontario iscritto al registro per aiutare i pazienti che non hanno in famiglia un donatore compatibile, hanno contribuito e supportato l’incremento delle iscrizioni e di conseguenza dei trapianti. Si segnalano in particolare gli sportivi Gianfranco Zola, Gianfranco Matteoli, e tutti i calciatori della squadra del Cagliari 2002.

Ad oggi il Registro sardo ha consentito 216 trapianti da donatori volontari per altrettanti pazienti: di questi 98 a Cagliari per pazienti sardi, 70 donazioni per pazienti italiani e 48 per pazienti esteri. Oggi la Sardegna conta 29.000 iscritti e rappresenta la regione con il più alto indice di volontari rispetto alla popolazione residente.

Questi dati, alla luce della recente celebrazione della settimana nazionale della donazione di midollo osseo “Match It Now” (16-23 settembre 2017), promossa dal Centro Nazionale Sangue, il Centro Nazionale Trapianti, il Registro Italiano Donatori Midollo Osseo e altre istituzioni e associazioni, rendono onore alla Sardegna e al lavoro dei volontari sul territorio.

Come diventare donatore di cellule staminali emopoietiche e scrivere insieme il futuro di A.D.M.O. in Sardegna.

La conferenza di sabato 30 settembre sarà anche un momento per riflettere sull’importanza della donazione di cellule staminali emopoietiche perché, mediamente, ogni anno sono 1600 i pazienti candidati al trapianto per i quali viene attivata e solo per il 63% di essi si trova un donatore.  E’ necessario quindi riportare l’attenzione su questa criticità ed invitare ragazze e ragazzi in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 35 anni a considerare l’importanza della donazione di cellule staminali emopoietiche, procedura ormai più utilizzata nei trapianti di midollo osseo e che favorirà sicuramente l’incremento delle adesioni al Registro.

Saranno infatti presentati due nuovi programmi di sensibilizzazione, il primo vedrà testimonial della campagna di sensibilizzazione “Una corsa per la vita” il campione italiano di ciclismo Fabio Aru, che con entusiasmo ha prestato la propria immagine come giovane sportivo e donatore. «Sono onorato – spiega il campione di Villacidro – di essere il testimonial di una campagna così importante come quella della sensibilizzazione verso le donazioni di midollo osseo e di cellule staminali. Quello che A.D.M.O. e ADoCes fanno ogni giorno è di vitale importanza per tante persone meno fortunate di noi, per questo mi sento di fare un incoraggiamento a tutti quanti di continuare su questa strada lastricata di impegno e dedizione».

L’altra iniziativa, realizzata in occasione del decennale della Federazione Italiana ADoCes, e che sarà presentata per la prima volta a Cagliari: «Sai cosa sono le cellule staminali e come si donano» è un video animato che ha lo scopo di trasmettere la cultura della conoscenza e delle donazioni con il linguaggio dei giovani, attraverso i canali social e durante le attività didattiche.

L’associazione è anche memoria storica della grandezza di quello che è di per sé un gesto semplice: sono moltissime le storie di donazione e di trapianto raccolte in questi 30 anni dai volontari, molte delle quali sono rimaste impresse nella loro memoria e vengono ricordate per spiegare ai più giovani l’importanza della donazione.

Tra queste vi è ad esempio quella del giovane affetto da leucemia mieloide cronica e trapiantato trent’anni fa, per primo in Sardegna, che interverrà al trentennale, o quella di una donatrice che, al momento del trapianto a favore di un paziente, fu costretta a recarsi a Londra per donare il fegato alla figlia e che, una volta tornata si rese subito disponibile anche alla donazione di midollo osseo, salvando così il bambino in attesa. Sono tutte storie di disponibilità e di un piccolo sacrificio, che hanno in comune uno straordinario risultato: l’aver restituito la vita ad un’altra persona.

[bing_translator]

Nessuna sorpresa nella cronometro di 22,5 km di Marsiglia, al termine della quale la maglia gialla Chris Froome, terzo di tappa, alle spalle dei polacchi Maciej Bodnarha e Michal Kwiatkowski, ha messo il sigillo definito sul suo quarto Tour de France che domani si concluderà a Parigi. Alle sue spalle, a 54″, c’è ora Rigoberto Uran che ha scavalcato Romain Bardet, protagonista di una crono sotto le attese e rimasto sul podio per un solo secondo su Mikel Landa, confermatosi anche contro il tempo in strepitose condizioni di forma.

Fabio Aru si è difeso bene, finendo la tappa con un ritardo di 1’16” dal vincitore e di 1’10” da Chris Froome, e quinto nella classifica generale, a 3’05” dalla maglia gialla.

Fabio Aru, nonostante il calo dell’ultima settimana, coinciso anche con una leggera bronchite rimediata al termine della tappa in cui ha perso la maglia gialla, conclude il Tour de France con un bilancio ampiamente positivo. Ha vinto una tappa, ha vestito prima la maglia a pois del leader dei Gran Premi della Montagna, poi per due giorni la maglia gialla, ed ha ceduto alcune posizioni solo alla distanza, pagando forse anche una condizione non ottimale, considerato che ha affrontato il Tour de France dopo un’assenza di tre mesi a causa di un infortunio. Protagonista al Giro del Delfinato e poi al campionato italiano, ha iniziato il Tour in smaglianti condizioni di forma, ma probabilmente non aveva la preparazione necessaria per reggere ai massimi livelli per tre settimane, contro avversari così forti e, soprattutto, sostenuti da squadre (in particolare la Sky di Froome e Landa) nettamente superiori all’Astana, penalizzata anche dalla sfortuna, prima dalla tragica scomparsa di Michele Scarponi, poi da alcuni infortuni.

Fabio Aru ha dimostrato, a 27 anni, che sta crescendo, 5° dopo il 13° posto di un anno fa. Proseguendo su questa strada, già il prossimo anno (non a caso a fine cronometro oggi ha detto che vuole ritornare al Tour il prima possibile), se avrà al suo fianco una squadra più competitiva (è certo che cambierà team), potrà giocarsi con ancora maggiori possibilità, le sue chances di arrivare in maglia gialla a Parigi.

[bing_translator]

E’ stato un Fabio Aru generosissimo ma ancora in sofferenza quello che ha affrontato la 18ª tappa del Tour de France che prevedeva l’arrivo sul mitico colle dell’Izoard e il campione di Villacidro non è riuscito a tornare sul podio del Tour de France, finendo col perdere anche il quarto posto. Come era già accaduto ieri sulla salita del Galibier, infatti, Fabio Aru è andato in difficoltà a 6 km dal traguardo e, dopo essere rientrato una prima volta nel gruppetto della maglia gialla, si è poi staccato, arrivando al traguardo con un ritardo di 1’22”. Ora è quinto in classifica, scavalcato da Mikel Landa, a 1’55” da Chris Froome. La tappa è stata vinta da Warren Barguil, vincitore della classifica dei gran premi della montagna che assegna la maglia a pois.

Fabio Aru, salvo sorprese nella cronometro di sabato, concluderà il Tour de France al quinto posto, prestigioso ma al tempo stesso deludente dopo lo straordinario avvio che lo aveva visto vincere in solitudine la prima tappa di montagna e vestire poi per alcuni giorni la maglia gialla. Fabio Aru ha affrontato il Tour dopo aver saltato il Giro d’Italia del Centenario per un infortunio ed ha pagato la mancanza di una squadra all’altezza di un campione che punta a vincere una corsa tanto difficile e prestigiosa. Ha 27 anni, tanti anni di carriera ancora davanti a sé e, dopo aver vinto la Vuelta ed aver concluso il Giro d’Italia due volte sul podio, 2° e 3°, avrà sicuramente tempo e spazio per puntare anche ad arrivare in maglia gialla a Parigi in uno dei prossimi Tour de France, ovviamente, una volta lasciata l’Astana (pare certo il cambio di squadra a fine stagione), trovi un team più competitivo, in grado di sostenerlo come merita un capitano che punta alla vittoria finale.

[bing_translator]

La durissima 17ª tappa, vinta in solitudine dallo sloveno Primoz Roglic, è costata cara a Fabio Aru, arrivato distanziato di 31 secondi dai migliori ed ora al quarto posto in classifica a quattro tappe dalla conclusione del Tour de France. Chris Froome ha conservato la maglia gialla, con 27″ di vantaggio sul francese Romain Bardet e sul colombiano Rigoberto Uran, e 53″ su Fabio Aru. Al quinto posto c’è Mikel Landa, a 1’24” dal compagno di squadra Chris Froome.

Fabio Aru si è staccato dal gruppetto dei migliori nei pressi della vetta del Galibier, la mitica montagna sulla quale l’indimenticabile Marco Pantani, nel 1998, staccò tutti e mise le basi per la vittoria finale del Tour de France. Transitato con 18″ di ritardo sul gruppetto di Chris Froome, ha poi perso ancora qualcosa nella lunghissima discesa che ha portato i corridori al traguardo di Serre-Chevalier.

Fabio Aru alla fine s’è mostrato deluso ma tranquillo e fiducioso nella tappa di domani che prevede un terribile arrivo in salita sul colle dell’Izoard, a quota 2.361 metri, sulla quale potrà accadere ancora di tutto, prima della cronometro di 22 km in programma sabato. Il campione di Villacidro conta ancora di centrare un posto sul podio finale di Parigi, per mettere la classica ciliegina sulla torta di un Tour che, comunque, resterà per lui straordinario, con la vittoria di una tappa e tre giorni in maglia gialla.