27 April, 2024
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E’ una Dinamo ferita dall’eliminazione dalle Final Height di Coppa Italia e dalla Champions League, quella che alle 20.30, a Desio, affronta la Pallacanestro Cantù (proprio la squadra che l’ha estromessa dalla Coppa Italia dopo sei partecipazioni consecutive alla manifestazione tricolore), nella prima giornata di ritorno della “regular season” del campionato LBA. All’andata, al PalaSerradimigni, si impose nettamente la squadra di Federico Pasquini con il punteggio di 94 a 80, ma rispetto ad allora tante cose sono cambiate e la squadra canturina che ha cambiato guida tecnica con Marco Sodini al posto di Kiryl Bolshakov e in classifica ha gli stessi punti (16) della Dinamo, si presenta alla sfida con il morale alle stelle ed una serie positiva di tre vittorie nelle ultime quattro giornate.

«Affrontiamo una squadra che ha qualità ed è capace di distribuire bene le energie sui 40 minuti – ha detto alla vigilia coach Federico Pasquini -. Noi dovremo essere bravi fare un lavoro migliore a livello di transizione difensiva, perché è un aspetto su quale stiamo mancando, e dobbiamo tornare a giocare la nostra pallacanestro, fatta di palla dentro-palla fuori e ribaltamento di lato. Questo credo sia l’unico modo per essere bilanciati a livello difensivo. Mi aspetto una reazione da parte della squadra, abbiamo tutti voglia di uscire fuori da questo brutto momento per cui più che gli aspetti tecnico-tattici mi aspetto di vedere una reazione dal punto di vista nervoso.»

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La Dinamo Banco di Sardegna è stata travolta sul campo dell’imbattuta capolista Monaco nell’11ª giornata di Champions League: 87 a 55 (primo tempo 42 a 25.

La squadra di Federico Pasquini ha retto il confronto con lo squadrone transalpino solo nel primo quarto, concluso sotto di un solo punto, 18 a 17, per crollare sia nel secondo sia nel terzo quarto, che ha visto Monaco infliggere a Bamforth e compagni parziali schiaccianti: 24 a 8 e 33 a 15.

Nell’ultimo quarto, a partita ormai chiusa, la Dinamo ha cercato di evitare un tracollo ancora più severo e con un Monaco ormai “sazio”, ha chiuso il parziale avanti di 3 punti, 15 a 12, per il definitivo 87 a 55.

Visto l’andamento dell’incontro ed il risultato, è un’altra partita da dimenticare in fretta, dopo la brutta sconfitta di Pesaro costata la mancata qualificazione, dopo sei anni, alle Final Height di Coppa Italia. Sabato sera inizia il girone di ritorno della regular season del campionato e per vincere a Cantù la Dinamo dovrà ritrovare se stessa.

As Monaco 87 – Dinamo Banco di Sardegna 55

Parziali: 18-17; 24-8; 33-15; 12-15.

Progressivi: 18-17; 42-25; 75-40; 87-55.

As Monaco: Cooper 5, Craft 8, Lacombe 8, Gladyr 11, Kikanovic 18, Poinas, Joseph 10, Loubaki,  Evans 23, Traore 4. All. Zvezdan Mitrovic.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Casula,  Bamforth 9, Planinic 11, Devecchi, Pierre 9, Jones 2, Hatcher 9, Polonara 2, Picarelli, Tavernari 10. All. Federico Pasquini.

 

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L’ala canadese Dyshawn Pierre ha firmato il contratto che lo lega alla Dinamo anche per la prossima stagione. Grande soddisfazione, in casa biancoverde, per la chiusura dell’accordo con un giocatore che si è dimostrato un elemento di fondamentale importanza nel gruppo con una crescita notevole dall’inizio della stagione ed un rendimento ormai costante che lo ha visto esplodere in doppia doppia nell’high stagionale in campionato nella sfida contro Pistoia (il 16 dicembre scorso quando ha messo a segno 16 punti e 10 rimbalzi), e in Champions League quando con il Pinar Karsiyaka Dyshawn Pierre ha chiuso il match con 17 punti, 10 rimbalzi e 7/8 da 2 punti, con una prestazione spettacolare.

Questa sera, alle 18.30, la Dinamo gioca a Monaco una partita fondamentale per la qualificazione al turno successivo della Champions League. La squadra transalpina comanda la classifica del girone ma la Dinamo è decisa a giocarsi tutte le carte per vincere, perché come ha detto alla vigilia coach Federico Pasquini, vuole andare avanti in Europa.

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La Dinamo scandaglia il mercato in cerca di un sostituto di Levi Randolph, che non è partito per Monaco, dove oggi alle 18.30 affronta la capolista del girone di Champions League, con il resto della squadra, dopo la sconfitta di sabato a Pesaro. La società è interessata a un’ala forte capace di dare minuti anche da ala piccola: le situazioni Jamil Wilson e Rakim Sanders, seguite con le stesse modalità di Venezia ma senza i vincoli di passaporto della Reyer, sono allettanti ma difficilmente praticabili. Tra i free agenti il mercato offre Austin Day che ha risolto consensualmente un mese fa il contratto con l’Hapoel Gerusalemme, ma l’ex Pesaro non sembra corrispondere al profilo tecnico ricercato dalla Dinamo.

«Giocheremo contro una squadra di alto livello, ha dieci vittorie su dieci, per cui ci stiamo preparando sapendo bene qual è la qualità di questa avversaria – ha detto ieri Federico Pasquini alla partenza per Monaco -. Ha talento diffuso sia nei piccoli sia nei lunghi: nel perimetro ci sono Gerald Robinson, che sta giocando molto bene, l’ex Trento Aaron Craft e DJ Cooper ai quali dobbiamo fare particolare attenzione, e sotto canestro Kikanovic su tutti ma anche gli altri giocatori sono tutti di qualità importante. Noi dobbiamo pensare a noi – ha concluso il coach della Dinamo -, vogliamo andare avanti in questa competizione e sappiamo che domani dobbiamo fare di tutto per vincere questa partita.»

 

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La Dinamo Banco di Sardegna ha chiuso il girone d’andata della regular season con una sconfitta sul campo del fanalino di coda della classifica Pesaro: 88 a 85, primo tempo 47 a 41.

Scesa in campo consapevole di dover vincere ad ogni costo per assicurarsi la certezza matematica di accedere alle Final Eight di Coppa Italia, la Dinamo non è riuscita ad esprimersi al meglio contro un avversario assetato di punti per iniziare a risalire la classifica dopo un incerto avvio di stagione, caratterizzato da diverse partite perse di stretta misura.

Pesaro ha iniziato con un parziale di 6 a 0 ma la Dinamo ha prontamente reagito e i primi 10′ si sono sviluppati sul filo del costante equilibrio, con i marchigiani alla fine avanti di 3 punti: 26 a 23.

Pesaro ha iniziato bene anche il secondo quarto ma la Dinamo ha impattato al 14′ sul 30 a 30 e poi William Hatcher ha firmato il sorpasso che è durato però poco e nel finale della prima metà di gara Pesaro ha allungato con Omogbo e Moore, chiudendo a +6 al 20′: 47-41.

Nel terzo quarto la Dinamo ha mostrato le cose migliori, riequilibrando ancora il punteggio con un parziale di 23 a 18, 65 a 64 al 30′.

Nell’ultimo quarto è stato William Hatcher a cercare di trascinare i biancoverdi ma alcune palle perse consentono a Pesaro di allungare a +7 a 5′ dalla fine, sul 79 a 72. La Dinamo ha ridotto il margine a 3 punti con William Hatcher ed Achille Polonara, Scott Bamforth (fresco di rinnovo contrattuale) realizza i punti della speranza ma alla fine a spuntarla è stata Pesaro sull’88 a 85.

Tre gli uomini della Dinamo in doppia cifra: Scott Bamforth, 22 punti in 34′ (5 su 9 da 2 punti, 3 su 9 da 3 punti, 3 su 4 ai tiri liberi, 5 rimbalzi, 4 assist, 18 di valutazione); William Hatcher, 21 punti in 30′ (3 su 5 da 2 punti, 4 su 9 da 3 punti, 3 su 3 ai tiri liberi, 4 rimbalzi, 1 assist, 24 di valutazione); Achille Polonara, 18 punti in 33′ (3 su 4 da 2 punti, 4 su 7 da 3 punti, 10 rimbalzi, 1 assist, 22 di valutazione),

«Abbiamo giocato una brutta partita, molto moscia a livello difensivo – ha detto al termine Federico Pasquini -. Abbiamo consentito tanto a livello di 1 contro 1 al ferro e prima ancora, ad inizio partita, abbiamo subito molto a livello di transizione difensiva, che sapevamo essere il pezzo forte di Pesaro. Loro erano molto più affamati di noi, e noi non abbiamo fatto la partita che mi aspettavo, ci abbiamo messo molta meno energia del dovuto. Dobbiamo ripartire, questa settimana fra Trento e Murcia abbiamo speso molte energie ma questa non deve essere una scusante, dovevamo presentarci con una faccia diversa da subito, non dovevamo giocare questa partita di avanti-indietro senza dare adeguato peso ai possessi difensivi. Ora abbiamo due giorni e mezzo per recuperare energie – ha concluso il coach sassarese -, perché si tornerà di nuovo in campo, per cui dobbiamo resettare, è evidente che sono molto deluso.»

Vuelle Pesaro 88 – Dinamo Banco di Sardegna 85

Parziali: 26-23; 21-18; 18-23; 23-21.

Progressivi: 26-23; 47-41; 65-64; 88-85.

Vuelle Pesaro: Omogbo 17, Ceron 11, Mika 17, Moore 13, Bocconcelli, Ancellotti 5, Monaldi 2, Little 9, Bertone 14, Serpilli.  All. Spiro Leka.

Banco di Sardegna: Spissu, Casula, Bamforth 22, Planinic 4, Devecchi 3, Randolph 3, Pierre 6, Jones 8, Hatcher 21, Polonara 18, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

 

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Amara sconfitta casalinga per la Dinamo Banco di Sardegna, nella decima giornata della regular season della Basketball Champions League. La squadra di Federico Pasquini s’è arresa agli spagnoli dell’Ucam Murcia con il punteggio di 88 a 94 (primo tempo 38 a 42), con un margine di un punto superiore rispetto a quello con il quale il 25 ottobre dello scorso anno si impose in Spagna (83 a 78).

Avanti in avvio sul 7 a 0 e di due lunghezze al termine del primo quarto (19 a 17), i biancoverdi hanno subito la reazione iberica nel secondo quarto, terminato sul 19 a 25 e, soprattutto, per larghi tratti del terzo quarto, nel corso dei quali il Murcia è arrivato ad accumulare un margine di vantaggio di ben 18 punti. A quel punto, quando ormai tutto sembrava perduto con una squadra in completa confusione, è stato il beniamino sassarese Marco Spissu a suonare la carica e, con alcune giocate difensive superbe, ad accendere la rimonta, sostenuta poi dall’incredibile precisione al tiro del brasiliano Jonathan Tavernari, autore di ben 4 triple su 5 tentativi. La Dinamo prima ha chiuso il terzo quarto a -12, 55 a 67, e poi con un parziale di 9 a 0 in avvio di ultimo quarto, si è riportata ad un solo possesso di distanza, 64 a 67, riaprendo completamente il match.

Da lì in avanti è stata partita vera, con gli spagnoli nuovamente avanti di 8 punti, Tavernari fuori per raggiunto numero di falli e Dinamo nuovamente a -3 con i canestri di Scott Bamforth, fino a quel punto in giornata decisamente poco felice rispetto alle sue solite prestazioni. Nel finale, purtroppo, alla Dinamo non è riuscito l’ultimo allungo per completare la rimonta e l’Ucam Murcia ha fatto suo l’incontro ed anche la differenza punti nel doppio confronto, utile nel caso di arrivo a pari punti al termine della regular season.

«Innanzitutto devo parlare della questione arbitrale, perché risulto il piagnone che si lamenta – ha detto in conferenza stampa Federico Pasquini -. Il concetto è molto semplice: io non penso che gli arbitri debbano decidere le partite. La situazione di stasera sul finale è stata questa: a un minuto e mezzo dalla fine ci sono due squadre che se la stanno giocando, la differenza è di un possesso e mezzo e si chiama un fallo. Non vedo perché questa partita debba essere chiusa in questa maniera. Se poi il problema è che era stato fischiato un fallo tecnico 5 minuti prima agli avversari, allora dico che è una logica che non esiste, così come non esiste il fatto che proprio questa sera che abbiamo fatto una prestazione difensiva modesta, alla fine noi abbiamo 30 falli e loro 18. Ecco questo mi sembra qualcosa di particolare, qualcosa che non mi piace. Avremmo perso lo stesso, lo ribadisco, avremmo perso lo stesso, però mi resta la rottura di coglioni di non avercela giocata noi, che siamo in campo come giocatori e allenatori, che lavoriamo per fare questo. Detto questo, per quanto riguarda la partita, non mi era mai capitato prima che dopo 6 minuti 4 giocatori mi chiedessero il cambio. Questo, a dimostrazione del fatto che la partita contro Trento ci ha prosciugato molte energie. Da questo punto di vista, non siamo riusciti nel secondo e terzo quarto ad essere i soliti, ad essere brillanti dal punto di vista difensivo, perché non eravamo reattivi come lo eravamo tre giorni fa. Siamo stati bravi a riagganciare la partita con delle situazioni strane, con dei quintetti atipici, giocando molto piccoli perché cercavo energie. Chiaramente giocando accelerati con degli assetti particolari ci può anche stare che abbiamo fatto qualche scelta offensive sbagliata. Non ho niente da rimproverare ai ragazzi perché era una partita contro un avversario di alto livello e qualità. Continuiamo a tenere accesa la fiammella, vogliamo crederci, abbiamo quattro partite da vincere. Adesso la corsa va su Karsiyaka che è quella che ci sta davanti, con la quale abbiamo differenza canestri positiva. Non voglio che nessuno si arrenda – ha concluso Federico Pasquini -, questa sera è andata in questa maniera, per cui complimenti a Murcia e peccato che non avessimo benzina come tre giorni fa.»

Dinamo Banco di Sardegna 88 – Ucam Murcia 94

Parziali: 19-17; 19-25; 17-25; 33-27.

Progressivi: 19-17; 38-42; 55-67; 88-94.

Banco di Sardegna: Spissu 5, Casula, Bamforth 18, Planinic 7, Devecchi 2, Randolph 5, Pierre 14, Jones 9, Hatcher 10, Polonara 6, Picarelli, Tavernari 12. All. Federico Pasquini.

Ucam Murcia: Soko 16, Mutic, Urtasun, Martin, Kloof 2, Martinez, Hannah 21, Oleson 19, Olaizola, Delia 14, Rojas 12, Lukovic 10. All. Ibor Navarro.

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Alle 20.30 la Dinamo in campo al PalaSerradimigni contro il Murcia per la 10° giornata di regular season della Champions League. Dopo aver ritrovato il successo in campionato contro la Dolomiti Energia Trento, la squadra sassarese cerca una conferma anche in Champions League, in un match che potrebbe risultare decisivo per l’accesso alla seconda fase. La Dinamo vinse la partita del girone d’andata in Spagna, lo scorso 25 ottobre, con il punteggio di 83 a 78.

«Giochiamo contro una squadra che è in forma, una squadra profonda, con 10 giocatori perfettamente alternabili. Hanno assetti particolari specialmente sotto canestro, dove possono giocare con due lunghi veri di ruolo oppure aprire il campo con dei 4 tiratori. La cosa importante è la qualità che riescono a mettere sul perimetro, dove mi aspetto tanto da Hannah e Oleson – ha detto coach Federico Pasquini -. Murcia è un’avversaria estremamente fisica, per alcune caratteristiche ricorda Trento e gioca una pallacanestro molto concreta e di sistema. Se vogliamo fare qualcosa di importante dobbiamo subito prendere il ritmo della partita con la difesa e sottrarre alle loro principali bocche da fuoco le giocate facili.»

Il club spagnolo quest’anno ha cambiato la guida tecnica: dopo 5 stagioni Oscar Quintana ha lasciato la panchina dell’Universidad Catolina de Murcia e al suo posto è arrivato il quarantunenne Ibon Navarro, reduce da due campionati all’ICL Manresa. Il mercato estivo è partito alla ricerca di un playmaker che potesse sostituire Facundo Campazzo, rientrato al Real Madrid dopo due anni di prestito a Murcia. La scelta è caduta su Clevin Hannah, già in Spagna nella stagione 2015-16 con la maglia di Bilbao. Statunitense di nascita ma di passaporto senegalese, arriva da una stagione travagliata tra Turchia e Lituania con le maglie di Demir IBB e Lietuvos Rytas. Tra le conferme il britannico Ovie Soko, visto a Brindisi nel finale di stagione 2015/16, Alberto Martin, Vitor Benite, Sadiel Rojas, la guarda Alex Urtasun, il centro Kevin Tumba e Marcos Delia. In estate sono arrivatele firme di Brad Oleson, guardia-ala statunitense con passaporto spagnolo, veterano della Liga ACB con ben 12 campionati consecutivi giocati in terra iberica, arriva a Murcia dopo aver disputato le ultime 4 stagioni e mezzo con la maglia del Barcellona; e dell’esterno Vitor Faverani, giocatore brasiliano naturalizzato spagnolo dal lungo curriculum, che ha vestito la maglia dei Boston Celtics insieme a quelle di Maccabi, Valencia e Barcellona.

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La Dinamo Banco di Sardegna è tornata alla vittoria, dopo tre ko consecutivi tra campionato e Champions, superando con ampio margine (78 a 67, primo tempo 34 a 24) i vicecampioni d’Italia della Dolomiti Energia Trentino.

La partita è stata dominata dai ragazzi di Federico Pasquini, autoritari fin dalle battute iniziali con un parziale di 19 a 11 nel primo quarto. Il vantaggio è cresciuto nel secondo quarto e nella ripresa la Dinamo ha tenuto sempre a distanza la Dolomiti, 55 a 46 al 30′, 78 a 67 alla fine.

Nella Dinamo il migliore, ancora una volta, è risultato Scott Bamforth, autore di 23 punti in 32′, frutto di un percentuale stratosferica nei tiri dai 6,75, 6 su 7, a fronte di un deficitario 0 su 6 nei tiri da 2 punti, di un 5 su 6 ai tiri liberi, 3 rimbalzi, 5 assist, 27 di valutazione. Altri quattro gli uomini della Dinamo in doppia cifra: Dyshawn Pierre, autoire di 13 punti in 23′ (1 su 3 da 2 punti, 3 su 4 da 3 punti, 2 su 2 ai tiri liberi, 6 rimbalzi, 1 assist, 12 di valutazione); William Hatcher e Darko Planinic, 12 punti a testa; e, infine, Achille Polonara, 11 punti in 33′ (3 su 4 da 2 punti, 1 su 8 da 3 punti, 3 su 3 ai tiri liberi, 11 rimbalzi, 1 assist, 19 di valutazione).

Con i due punti odierni la Dinamo, indipendentemente da come si concluderà la 14ª giornata che ha in corso Cremona-Varese e in serata e domani prevede Avellino-Bologna e Pistoia-Milano, si colloca al sesto posto, con 16 punti, ormai ad un passo dalla qualificazione alle finali della Coppa Italia, alle quali accedono le prime otto della classifica al termine del girone d’andata della “regular season”.

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La Dinamo Banco di Sardegna apre il nuovo anno ospitando, alle 20.45, al PalaSerradimigni, la vicecapolista Sidigas Avellino, per la tredicesima giornata di regular season del campionato LBA. La squadra di Federico Pasquini vuole tornare alla vittoria, dopo il i due ko subiti in Champions League con l’Oldemburg e in campionato sul campo dei campioni d’Italia della Reyer Venezia.

«Affrontiamo Avellino che è l’unica squadra che ha vinto a Milano, che è seconda in classifica ed è in corsa per passare il turno in Basketball Champions League. Sappiamo che è una squadra fatta di giocatori esperti che vivono per queste sfide – ha ammonito alla vigilia coach Federico Pasquini -. Dovrà essere un impegno che affrontiamo con il massimo della condizione da subito perché è una sfida contro un avversario che da subito ti aggredisce e non ti permette di aspettare. Nel roster hanno pedine del calibro di Rich, Leunen, Filloy, Fitipaldo che giocatori che vivono per sfide del genere. Dal punto di vista tecnico tattico sappiamo che il pick and roll di Filloy e Fitipaldo, il talento di Rich e la fisicità di Fesenko sotto canestro sono le cose su cui si appoggiano per fare il loro gioco, consapevoli che il loro attacco ha diverse pedine, come ad esempio Wells. Giochiamo contro una squadra di alto livello: dobbiamo essere pronti e preparati.»

Federico Pasquini dovrà fare a meno nuovamente del play croato Rok Stipcevic, in lenta ripresa dopo un intervento chirurgico ad un ginocchio, ora fermato da un nuovo infortunio ad una mano che lo costringerà a stare fiori per almeno un mese. E in precarie condizioni fisiche anche il centrale Shawn Jones, ex di giornata insieme a Lorenzo D0’Ercole, da quest’anno ad Avellino, per problemi alla schiena.

 

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Nonostante una giornata no al tiro (23 su 55 da 2 punti, 41,8%; 3 su 20 da 3 punti, 15%), la Dinamo Banco di Sardegna ha sfiorato il successo sul campo dei campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia, cedendo per 82 a 80 dopo un tempo supplementare (è la seconda sconfitta consecutiva, dopo quella di Oldemburg in Champions League, dopo sette vittorie di fila tra campionato e Champions League).

La Dinamo ha sbagliato completamente l’approccio alla partita, realizzando i primi due punti del match dopo ben 6 minuti, con una schiacciata di Achille Polonara, e concedendo ai veneti un parziale di 16 a 2. Chiuso il primo quarto sotto di 11 punti, 21 a 10, nel secondo la Dinamo ha iniziato a dare segnali di reazione, riportandosi da -11 fino a -4; 25 a 21. La reazione della Reyer non si è fatta attendere e le squadre sono andate negli spogliatoi per l’intervallo lungo sul punteggio di 36-27.

In avvio del secondo tempo la Dinamo è stata tenuta in piedi dai 14 punti di uno strepitoso Levi Randolph. in 10′. Il giocatore originario dell’Alabama ha mandato in tilt la difesa veneta ed ha dominato gli ultimi minuti della terza frazione, riportando i biancoblu ad un solo possesso di distanza, prima del 55 a 51 del 30′. L’ultimo quarto è stato caratterizzato da un continuo equilibrio ed al 40’ il tabellone ha segnato la perfetta parità: 69 a 69, supplementare!

Ancora equilibrio nei 5′ extra e partita decisa da due palle perse e dai tiri liberi dell’ex Marquez Haynes, assegnati per un fallo di Scott Bamforth, per il definitivo 82 a 80.

Scott Bamforth è stato ancora una volta il miglior realizzatore ma questa volta con percentuali al di sotto delle sue possibilità (25 punti in 38′, frutto di 7 su 15 da 2 punti, 1 su 8 da 3 punti e 8 su 9 ai tiri liberi, 5 rimbalzi, 4 assist, 17 di valutazione). Benissimo Levy Randolph, autore di 21 punti in 29 minuti (6 su 10 da 2 punti, 1 su 3 da 3 punti e 6 su 7 ai tiri liberi, 10 rimbalzi, 1 assist, 25 di valutazione). Bene anche Darko Planinic, 9 punti in 17 minuti (3 su 5 da 2 punti, 3 su 3 ai tiri liberi, 7 rimbalzi, 16 di valutazione). Ancora in ritardo di condizione, dopo la lunga assenza per infortunio, Rok Stipcevic.

«È stata una partita decisa dai dettagli, una partita alla quale abbiamo approcciato male anche se ci aspettavamo che Venezia la aggredisse fin dall’inizio per uscire da questa striscia negativa di sconfitte – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. Siamo riusciti a rimetterla in piedi grazie all’energia dei giocatori entrati in campo dalla panchina, specie a livello difensivo, in attacco non siamo mai stati brillanti ma siamo riusciti a risalire strappando un punto per volta a Venezia. Poi 12 secondi dalla fine nell’overtime avevamo in mano noi la possibilità di vincerla ma su quella rimessa ci siamo fatti prendere dall’ansia e non abbiamo eseguito bene andando in tre verso la palla senza fare il blocco vero, e questo ha consegnato la palla agli avversari poi non so cosa sia successo su quella rimessa che hanno visto all’instant replay. Nel finale ho preferito fare fallo perché li volevo mandare in lunetta e farli pensare, come era successo nel tempo regolamentare. Sicuramente usciamo da una partita del genere delusi per aver perso un match che potevamo conquistare – ha concluso il coach sassarese – ma con la consapevolezza che oggi dopo una partenza difficile, su un campo come questo, un passo alla volta siamo rientrati in partita.»

Reyer Venezia 82 – Dinamo Banco di Sardegna 80.

Parziali: 21-10; 16-17; 19-24; 14-18; OT 13-11.

Progressivi: 21-10; 36-27; 55-51; 69-69; 82-80.

Reyer Venezia: Haynes 17, Peric 14, Johnson 8, Green, Tonut 2, De Nicolao, Orelik 17, Ress,Bolpin, Biligha 6, Cerella, Watt 18. All. Walter De Raffaele.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Bamforth 25, Planinic 9, Devecchi, Randolph 21, Pierre 4, Jones 12, Stipcevic 2, Hatcher, Polonara 4, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.