28 April, 2024
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Si è aperto nel ricordo dei giovani morti durante la traversata tra l’Algeria e la Sardegna, ieri, l’incontro organizzato dalla Regione, a Nuoro, nell’Aula magna del Liceo scientifico “Fermi” sul tema dell’inclusione dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale.

«Sono giorni di grande tristezza per la tragedia a poche miglia dalle coste del Sulcis. E’ doveroso riflettere su quello che è successo. La Regione ha chiesto più volte al Governo interventi efficaci per contrastare il flusso diretto dall’Algeria e proposto iniziative concrete con la finalità di interrompere un traffico gestito da organizzazioni criminali», ha detto l’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu.

L’assessore ha dialogato con gli studenti nel corso di un’intensa mattinata arricchita dalle testimonianze dei richiedenti asilo Sonko Buya, Yahia Yatta, Salu Kamar e Cisse Lamin, tutti originari del Gambia, e del maliano Coulibaly Soumaila, che ha ottenuto la protezione internazionale. Tutti i ragazzi vivono nel centro di accoglienza per richiedenti asilo “Cortemalis” di Ilbono. AI coetanei che frequentano il liceo Fermi hanno raccontato l’esperienza dolorosa del viaggio verso le coste italiane le speranze che caratterizzano la loro nuova vita: il sogno di fare il calciatore o di lavorare in una struttura turistica o in una lavanderia sfruttando un tirocinio già avviato. Un percorso non facile che però tutti i giovani di Cortemalis vogliono portare a termine con grande ostinazione. Sono inoltre intervenuti, nell’arco di circa tre ore, il dirigente scolastico Maria Antonietta Ferrante, il sindaco Andrea Soddu, le mediatrici culturali Genet Woldu Keflay e Francesca Nieddu e il gruppo di operatori che a Nuoro sta attuando il progetto Sprar per creare un sistema di accoglienza diffusa. Dagli studenti sono giunte molte domande per i ragazzi ospitati nella struttura di Ilbono. Quesiti sulle violenze subite nel corso del viaggio e su quanto possa costare la traversata verso l’Italia. «E’ stato – ha sottolineato Spanu – un proficuo momento di confronto e reciproca conoscenza».

L’assessore, nell’esprimere apprezzamento per lo sforzo compiuto dal comune di Nuoro nella costruzione dello Sprar, ha ricordato «l’impegno dei circa mille giovani sardi, tra mediatori culturali, psicologi e amministrativi, nell’ambito del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale. Siamo di fronte a grandi professionalità, molte delle quali si sono consolidate con periodi di studio e lavoro all’estero. Tutto questo viene messo seriamente a rischio dalle scelte del Governo che mira a ridimensionare la rete dell’accoglienza».

Nel territorio del Nuorese sono presenti 11 centri di accoglienza che ospitano 295 richiedenti asilo. Sono inoltre attivi tre Sprar: Nuoro (per 26 posti), Unione dei Comuni del Marghine (81 posti) ed Austis (destinato ai minori stranieri non accompagnati (10 posti).

L’esponente della Giunta ha, infine, invitato gli studenti ad aderire al concorso “Graziano Deiana”, rivolto ai giovani delle scuole superiori che possono sviluppare progetti incentrati sui temi dell’inclusione e dell’integrazione degli immigrati. Il bando è stato pubblicato sul sito http://www.regione.sardegna.it/flussimigratorinonprogrammati/ nel quale sono indicati tutti i dettagli dell’iniziativa.

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233 Comuni, su un totale di 267 potenziali beneficiari, hanno sinora presentato le domande di finanziamento nell’ambito del nuovo bando che estende a tutti i comuni la possibilità di realizzare le reti di videosorveglianza.

Il dato è scaturito dall’incontro di approfondimento, rivolto ad amministratori locali e tecnici comunali, che si è svolto a Nuoro alla presenza dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, del sindaco Andrea Soddu, del primo dirigente della Questura Michele Peloso e del direttore dell’assessorato degli Affari Generali Antonello Pellegrino.

L’assessore, nel manifestare soddisfazione per l’alto numero di comuni che hanno aderito al nuovo bando i cui termini scadono il prossimo 7 dicembre, ha sottolineato che “la Giunta guidata da Francesco Pigliaru sta mantenendo fede all’impegno assunto con i sindaci di coprire tutto il territorio regionale con i nuovi apparati di controllo. E’ in corso di realizzazione – ha chiarito Filippo Spanu – una rete di sensori che offre informazioni in grado di dare alle comunità un maggiore senso di sicurezza e di supportare le indagini delle forze dell’ordine. Invito i sindaci dei comuni che ancora non abbiamo provveduto a formalizzare la richiesta di finanziamento”

“Anche se – ha aggiunto l’assessore degli Affari Generali – a questo sistema occorre associare una diffusa cultura della sicurezza che può crescere e svilupparsi attraverso una costante opera sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi dedicati alla formazione dei giovani”.

La richiesta di contributo per realizzare le reti di videosorveglianza si può trovare al seguente indirizzo: : http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/.

Allo stesso indirizzo è reperibile tutta la documentazione relativa al procedimento.

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«Il bilancio degli arrivi dall’Algeria non riguarda più solo il numero degli sbarchi, ma purtroppo anche i morti e i dispersi. La tragedia avvenuta davanti alle coste del Sulcis suscita dolore e cordoglio e deve indurci ad  abbandonare le nostre spesso immotivate paure e a dare alle povere vittime la stessa sensibilità che riserviamo alle persone a noi più vicine. Credo sia necessario pensare a tutto questo e portare un fiore sul mare del Sulcis anche se naturalmente non può essere sufficiente.»

Lo ha detto stamane Filippo Spanu, assessore degli Affari Generali con delega sui flussi migratori, dopo il naufragio avvenuto sulla rotta tra la Sardegna e l’Algeria.

«Noi conosciamo il traffico dall’Algeria, ormai in corso da 4 anni, ben diverso da quello che parte dalla Libia – ha aggiunto Filippo Spanu -. E’ un traffico certamente gestito da criminali che sfrutta le speranze di una vita migliore coltivate dai ragazzi in partenza e genera allarme sociale nella nostra isola. La Regione ha affrontato la situazione con proposte ed azioni concrete, abbiamo consultato i Comuni, abbiamo cercato l’accordo con il Governo, ci siamo resi disponibili a agire con interventi in Algeria per prevenire l’arrivo, e in Sardegna per gestire e dissuadere. Così è stato per l’individuazione del Centro di permanenza per i rimpatri. Le nostre proposte stanno lentamente cadendo nel silenzio del nuovo Governo. Il cosiddetto decreto sicurezza snatura il senso del CPR e gli accordi firmati a febbraio sono sempre più disattesi. Questo a dispetto di un grande impegno delle Prefetture e delle forze dell’ordine in Sardegna, alle quali va la nostra gratitudine.»

«Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sarà nei prossimi giorni nell’isola, non ha mai risposto ufficialmente alle numerose richieste e proposte della Regione per arginare e affrontare in modo efficace il fenomeno del traffico di esseri umani dall’Algeria. Un Governo è tale se governa i problemi e trova soluzioni. La Regione Sardegna – ha concluso l’assessore degli Affari Generali – governa il tema dell’immigrazione. Attendiamo ormai impazienti notizie da Roma. E andremo a portare una rosa sul mare del Sulcis.»

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Lunedì 19 novembre l’assessore regionale degli Affari Generali Filippo Spanu sarà a Nuoro, per partecipare a due momenti di approfondimento sui temi dell’accoglienza dei migranti e sul nuovo bando per le reti di videosorveglianza.

Alle 10.30, nell’aula magna del Liceo scientifico “Fermi”, l’esponente della Giunta dialogherà con gli studenti nell’ambito dell’iniziativa “La Regione incontra le scuole”. Al centro del dibattito l’inclusione e l’integrazione dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale. Intervengono, oltre all’assessore Filippo Spanu, la dirigente scolastica Maria Antonietta Ferrante, i docenti, il sindaco Andrea Soddu, l’amministratore della Provincia Costantino Tidu, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay, il responsabile del progetto della rete Sprar di Nuoro Federico Carbini ed i ragazzi del centro di accoglienza per richiedenti asilo “Cortemalis” di Ilbono, accompagnati dalla mediatrice culturale Francesca Nieddu.

Nel pomeriggio, con inizio alle 16.00, nella sede della Provincia, l’assessore degli Affari Generali prende parte all’incontro organizzato dalla Regione per fornire agli amministratori e ai tecnici dei comuni del territorio informazioni e chiarimenti sul nuovo bando che estende la realizzazione delle reti per la videosorveglianza a tutti i centri dell’isola. Saranno presenti anche il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, il sindaco Andrea Soddu, il prefetto Carolina Bellantoni, il primo dirigente della Questura Michele Peloso ed il direttore dell’assessorato degli Affari Generali Antonello Pellegrino.

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In una lettera inviata oggi ai ministeri coinvolti nella vicenda dei lavoratori dell’Aras, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu manifesta la necessità di avere un riscontro, in tempi brevissimi, sulle proposte presentate dalla Regione per l’attuazione della legge 3 del 2009 riguardante i dipendenti dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna.

L’assessore Filippo Spanu chiede inoltre la disponibilità ad un incontro per tutti i necessari approfondimenti. La missiva è stata inviata ai ministeri per la Pubblica Amministrazione, dell’Economia, delle Politiche Agricole e degli Affari regionali. Lo scorso 28 settembre la vicenda dei lavoratori dell’Aras è stata al centro a Roma, a Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione Pubblica, dei lavori del tavolo tecnico interministeriale alla presenza dello stesso Filippo Spanu e dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria. In quell’occasione erano state esaminate, con i rappresentanti di tutti i ministeri interessati, le proposte su cui oggi la Regione chiede un urgente riscontro.

 

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La Regione ha promosso e pubblicato sul sito internet istituzionale un avviso teso a sensibilizzare ed informare i cittadini sui temi dei diritti umani, delle minoranze e delle migrazioni nella prospettiva di favorire una maggiore comprensione delle relazioni che intercorrono tra povertà, sviluppo, cambiamento climatico e ondate migratorie.

Possono partecipare associazioni di immigrati, di assistenza all’immigrazione, di volontariato, cooperative, associazioni culturali, organizzazioni non governative, onlus e istituti scolastici, enti locali, unioni di comuni. Le domande devono essere inoltrate entro le ore 12.00 del prossimo 3 dicembre. I progetti, ammessi al finanziamento, dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre di quest’anno.

«Questa iniziativa è un ulteriore tassello in un ampio quadro di interventi, promossi dalla Giunta, per favorire il  processo di inclusione e integrazione degli immigrati  – sottolinea l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu -. Vogliamo contrastare linguaggi e atteggiamenti razzisti e discriminatori che rafforzano stereotipi e pregiudizi verso lo straniero e promuovere una riflessione condivisa sull’esclusione.»

L’attività è inserita nell’ambito del Piano per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. Ad associazioni, istituzioni ed enti, viene chiesto di progettare la realizzazione di video e l’organizzazione di eventi culturali e manifestazioni sportive in grado di promuovere e sostenere i temi dell’inclusione e dell’integrazione degli immigrati.

 

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«Continuiamo a essere convinti che la legge sull’inquadramento del personale di Forestas dovesse essere migliorata perché la formulazione definitiva presenta, a nostro parere, diverse significative criticità. Abbiamo concordato sugli obiettivi generali: dare maggiore certezza ai dipendenti all’interno del contratto pubblico con la copertura normativa della legge 31 e affrontare la questione dei precari per ridurre al massimo le incertezze legate alla posizione dei lavoratori a tempo determinato. Per questa ragione abbiamo da subito assunto una posizione dialettica per migliorare il testo della legge e conseguentemente rimesso all’aula i passaggi che comunque ci vedevano pienamente favorevoli. Pensiamo che dovesse essere individuato un contratto pubblico regionale specifico, di comparto idraulico-agrario-forestale, un contratto che poteva essere attuato in pochi mesi di trattativa sindacale in maniera coerente ed adeguata alle esigenze del personale.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu a seguito dell’approvazione  della legge sull’inquadramento contrattuale dei lavoratori dell’agenzia Forestas.

«D’accordo con il presidente Francesco Pigliaru, con cui sono rimasto in continuo contatto, ho formulato molteplici proposte per individuare soluzioni che, pur perseguendo l’obiettivo che il Consiglio si era dato, togliessero ogni elemento di incertezza contrattuale, organizzativa, di rappresentanza sindacale, finanziaria e di tempi legato al dispiegarsi della nuova normativa. Incertezze che la legge non risolve. Sottolineiamo che si tratta di una legge di grande impatto sull’amministrazione perché modifica la posizione contrattuale della metà dei dipendenti pubblici di amministrazione, enti e agenzie regionali. Noi abbiamo cercato, con uno spirito di leale collaborazione, non condizionato da logiche di schieramento, di favorire la presentazione di emendamenti per fare definitiva chiarezza sull’inquadramento dei lavoratori dell’agenzia. Abbiamo insistito su questo punto: inserire i dipendenti di Forestas all’interno di un contratto amministrativo genera incertezze e problematiche. Probabilmente in tempi brevi non sarà possibile dare concreta attuazione al nuovo sistema, che per altro lascia aperti rischi di oneri finanziari superiori anche agli oltre 9 milioni già previsti nella legge. Era necessario delimitare meglio gli ambiti contrattuali distinti (tra amministrativi ed operai) sempre all’interno della legge 31. Con maggiore chiarezza su questo aspetto, la contrattazione avrebbe avuto la possibilità di dispiegarsi immediatamente a partire dall’individuazione dei soggetti rappresentativi. Alla fine di questa parte del percorso – aggiunge l’assessore Filippo Spanu – siamo convinti di aver condotto una buona battaglia e continuiamo a essere convinti della bontà di tutte le azioni sino a oggi intraprese sia con l’approvazione della legge forestale che con le soluzioni politiche e organizzative finalizzate alla valorizzazione del ruolo dei lavoratori di Forestas che, è bene specificarlo, già prima erano dipendenti pubblici e tutelati dall’impianto normativo della legge regionale 31 del 1998 nelle sue parti più rilevanti. Affronteremo – conclude Filippo Spanu – con eguale lealtà i difficili passaggi che si presenteranno, consapevoli che i tempi non saranno né brevi né riducibili. Manterremo comunque un metodo identico a quello finora adottato, basato sulla concertazione sindacale e su leali rapporti con le istituzioni.»

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Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge sull’inquadramento del personale dell’Agenzia Forestas.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti collegati al Testo unico sul nuovo contratto dell’Agenzia Forestas.

Aprendo la discussione dell’art. 1 Daniela Forma, del Pd, ha ribadito il suo dissenso rispetto al testo della commissione perché, fra l’altro, «appare slegato dalle attività esercitate dall’Agenzia, per cui ci saranno sicuramente grandi problemi di attuazione; inoltre, resta inalterato il problema dei semestrali con nuove disparità normative ed economiche, per cui auspico che con emendamenti che hanno ottenuto un certo consenso si possa migliorare il testo per renderlo più accettabile e meno iniquo».

Messo ai voti, l’articolo è stato approvato con 34 voti favorevoli ed 1 contrario.

Successivamente è iniziata la discussione dell’art. 2.

Esponendo il parere della Giunta sugli emendamenti l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha ricordato che, già in sede di discussione generale, «è stata evidenziata la necessità di affrontare il problema in modo pragmatico con un contratto pubblico inserito nella 31 per poi affrontare la questione dei lavoratori a tempo determinato per ridurre al massimo le incertezze di questa aliquota del personale». Filippo Spanu ha poi ribadito l’appello rivolto all’Aula ed anche all’esterno «per soluzioni che, fermo restando l’obiettivo generale, togliessero incertezze contrattuali, organizzative e finanziarie su un contratto che, di fatto, riguarda la metà dei dipendenti del sistema Regione». Per queste ragioni, ha aggiunto, «abbiamo favorito emendamenti mirati, anche se non proposti direttamente dalla Giunta, superando la logica maggioranza-opposizione». In definitiva, ha concluso Filippo Spanu, «su questo articolo che è il cuore del testo, stiamo cercando di restare all’interno della 31 facendo chiarezza sulla specificità di questi lavoratori, perché inserirli tutti insieme dentro un contratto di impianto amministrativo significa determinare poi problemi di attuazione, di rappresentatività nell’ambito dello stesso contratto, di impatto finanziario: siamo dunque favorevoli all’emendamento 10/28 ed al 4, mentre per il resto ci rimettiamo all’Aula».

Il presidente della commissione Autonomia e personale Francesco Agus ha sottolineato che «come commissione abbiamo sempre osservato il principio della delegificazione perché troppo invasivo e, in particolare, perché le leggi statali lasciano ampi spazi alla contrattazione e le norme regionali sono troppo farraginose». I vincoli sono stati ridotti per quanto possibile, ha concluso Francesco Agus, annunciando un emendamento orale all’articolo cambiando una definizione da adeguata a coerente».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha ripercorso l’attività sempre più intensa dei giorni scorsi per migliorare testo evitando contrapposizioni anche se, ha lamentato, «un certo clima ricorda tempi ormai superati con la diffusione di manifesti necrologici di contenuto fuori luogo che non mostrano volontà costruttiva ma solo la cura di interessi particolari». Antonio Solinas ha poi confermato le sue numerose perplessità di fronte all’ipotesi prospettata dalla Giunta nella quale, ha sostenuto, «prevale una visione burocratica inserendo nella 31 Forestas che dovrebbe essere invece uno strumento agile e dinamico». Ora, ha avvertito, «siamo ad un bivio: inserire il personale nella 31 o ipotizzare un contratto pubblico di comparto, e la differenza sta nel collocarli all’interno del ruolo unico del sistema Regione nel primo caso e, nell’altro, delineare una contrattazione a parte». Penso che per Forestas, ha concluso, «sia molto meglio la seconda ipotesi, anche se molti sindacati e molti consiglieri la rifiutano e forse ora non c’è più tempo, per cui comunque ritengo necessario fare un ulteriore sforzo per non lasciare nessuno indietro».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha espresso la volontà del suo gruppo di aderire alla proposta del presidente della commissione Francesco Agus.

Successivamente il Consiglio ha approvato con 46 voti favorevoli e 2 contrari l’emendamento n. 10 (Agus e più) che prevede l’avvio della contrattazione entro il 31 dicembre del 2018. Il testo è stato integrato dall’emendamento orale proposto dallo stesso Francesco Agus. Subito dopo il voto favorevole al testo dell’articolo (44 favorevoli, 1 contrario) che, fra l’altro, ha determinato la decadenza dell’emendamento n. 4 su cui aveva espresso parere favorevole la Giunta che prevedeva l’istituzione di “una area di contrattazione separata” all’interno del sistema Regione.

Approvati gli articoli 3 e 4, l’Aula è passata all’articolo 5 e ai relativi emendamenti.

L’on. Daniela Forma (Pd) ha insistito «sulle perplessità del passaggio contrattuale alla legge 31 dei 4.200 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Ritengo che ci saranno notevoli difficoltà nel processo di stabilizzazione dei dipendenti a tempo indeterminato. Ho molti dubbi su questa procedura, assai diversa per modalità rispetto a quella che era stata indicata dalla Prima commissione. Non so più a che santo appellarmi, l’Aula ha imboccato una via senza uscita».

Per il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, «non è possibile che si faccia confusione e si inventino le cose. E’ inaccettabile che ci siano ancora semestrali: devono essere stabilizzati con contratto semestrale come già abbiamo fatto per l’Ente foreste. Ma questa legge, con l’articolo 5 modificato integralmente dall’emendamento 8, mette in sicurezza gli operai forestali che non corrono più nessun rischio rispetto alla stabilizzazione. Basta con le ipotesi e le paure. Il governo centrale deve darci, in deroga, la possibilità di stabilizzare tutti i semestrali evitando così allo Stato di pagare per sei mesi l’indennità di disoccupazione».

Per il Pds ha preso la parola l’on. Gianfranco Congiu, secondo cui «si potrebbe incorrere in un vizio di compilazione della norma. Per questo annuncio un emendamento orale all’articolo 8 per sostituire con “dipendenti con il rapporto a tempo determinato” la formula “dipendenti con rapporto semestrale».

L’on. Francesco Agus (Campo progressista) ha presentato un altro emendamento orale all’emendamento 8 mentre l’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha detto di aver presentato l’emendamento 9 proprio «con lo scopo di evitare i problemi segnalati poco fa dall’on. Gianfranco Congiu».

Per l’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) «bisogna stare attenti a non confondere le tipologie dei lavoratori e definire chi è il lavoratore trimestrale. Altrimenti tutto il lavoro svolto non serve a nulla».

Il presidente Gianfranco Ganau ha ritenuto opportuno sospendere i lavori dell’Aula per un approfondimento sulle perplessità manifestate dall’on. Cocco.

Alla ripresa, l’on. Gianfranco Congiu (Pds) ha spiegato che l’intento che si era proposto “può essere soddisfatto anche con un ordine del giorno. Dunque, ritiro l’emendamento orale”.

Respinto l’emendamento 24, ritirati i 34 e 35.

Sull’emendamento 8 (personale assunto a tempo determinato) ha preso la parola il presentatore, on. Antonio Solinas, che ha detto: “Una volta che saranno stabilizzati i 1300 lavoratori vedremo se sarà necessario procedere ad altre ulteriori stabilizzazioni”.

Tutti i gruppi politici hanno dichiarato di condividere l’emendamento 8, che è stato approvato all’unanimità. L’emendamento 8 prevede che “per il personale dipendente a tempo determinato in regime di tempo parziale il transito nel nuovo inquadramento avviene a seguito della definizione del processo di stabilizzazione. Al fine di superare il precariato e valorizzare la professionalità acquisita

Sull’articolo 6 ha preso la parola l’on. Daniela Forma (Pd), che ha illustrato l’emendamento 27, soppressivo dell’articolo 6. Anche l’on. Francesco Agus (Campo progressista) è intervenuto come primo firmatario dell’emendamento 36 e ha detto: «Sarà la contrattazione a definire le categorie all’interno del contratto regionale e stiamo prevedendo oneri finanziari per 9 milioni di euro per via di una simulazione ma sappiamo che quella somma andrà in diminuzione. Non si tratta, dunque, di un costo certo, che sarà chiaro solo al termine della contrattazione».

Per l’on. Roberto Deriu «in quest’Aula più che alla post-verità siamo alla pre-verità e siamo ormai anche ai preconcetti. Si confondono con partigianeria le possibilità con le probabilità e si sono fatti esercizi numerici in libertà per influenzare il corso di questa legge. Noi ci basiamo con prudenza su valutazioni accertate, come ha ribadito il presidente Francesco Agus. Questa è una legge anti populista e anti demagogica: è falso che si dilati la spesa pubblica e il futuro si incaricherà di dimostrare anche questo. Questa riforma, questa buona legge è compatibile con la finanza regionale».

«Il buon lavoro del Consiglio regionale va premiato con un applauso visto che il Consiglio si è dovuto sostituire alla giunta regionale per scrivere questa riforma», ha detto l’on. Mario Floris (Udc). «Con la prima repubblica i provvedimenti che entravano in Consiglio regionale erano pressoché perfetti perché erano già passati alla concertazione con le parti sociali. Oggi non è proprio così e mi meraviglia che l’assessore dica che vuole migliorare un testo di cui dice di non condividere la sostanza. La stabilizzazione è una medaglia che i partiti politici tradizionali si devono mettere».

Il presidente del Consiglio ha dato la parola a Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp), che rivolgendosi alla collega Daniela Forma (Pd) ha affermato che il suo intervento “è in contrasto con quanto detto precedentemente”. E ha aggiunto: «Quando si tratta di dipendenti noi vogliamo che questo Consiglio sia unito, quando ci sono dei miglioramenti della situazione contrattuale dei dipendenti, soprattutto per quelli lasciati indietro nel corso degli anni, noi siamo favorevoli». Eugenio Lai ha poi proseguito: «L’efficienza dell’agenzia Forestas merita più rispetto e quindi fossero anche 15 milioni di euro, questo il Consiglio ha il dovere di recuperarli” e “voterò l’aumento di spesa di 9 milioni di euro».

Giorgio Oppi (Udc), dichiarando il suo voto favorevole, ha affermato che le osservazioni dei colleghi Roberto Deriu e Franco Sabatini hanno centrato perfettamente il problema. «Credo che con questo provvedimento stiamo rendendo giustizia ai lavoratori. E  credo che, anche se i nostri nemici dicono che abbiamo troppi dipendenti, l’inserimento dei semestrali darà lustro all’agenzia».

Piermario Manca (Pds) ha espresso dubbi sull’emendamento 36, presentato all’ultimo minuto, in quanto si stanno destinando i 9 milioni di euro, già previsti  per il funzionamento di Forestas, agli stipendi dei dipendenti. Piermario Manca ha chiesto chiarimenti al presidente della Commissione.

Pietro Cocco (Pd) ha ricordato che era necessario modificare un contratto che non è più adeguato ai tempi e alla trasformazione dell’ente Foreste in agenzia Forestas. Cocco, rivolgendosi al consigliere Mario Floris, ha ricordato che «è vero che è un problema vecchio di cui però nessuno si è mai occupato». Cocco ha poi evidenziato che, nonostante la Giunta abbia una sua posizione, non ha votato contro ma si è rimessa all’Aula. «E’ un atteggiamento di rispetto nei confronti del Consiglio».

Daniele Cocco (capogruppo Art. 1 – Sdp), ha concluso gli interventi dei capigruppo ribadendo il convinto sostegno al provvedimento evidenziandone le ricadute positive per i dipendenti e le comunità sarde. L’esponente della maggioranza ha ringraziato dunque l’assessore per “essersi rimesso alla volontà dell’Aula” ed il relatore di maggioranza “per la coerenza di comportamento dimostrata”.

Posto in votazione, l’Aula non ha quindi approvato l’emendamento n. 27 ed ha dato il via libera all’emendamento sostitutivo totale n. 36 (Agus e più)  che stabilisce che “a decorrere dal 2019 una quota di 9.349.000 annui delle risorse trasferite a Forestas è destinata a fare fronte agli oneri dell’attuazione dell’articolo 2 della legge”.

Invitato dal presidente Gianfranco Ganau, il segretario d’Aula, Gianni Lampis (FdI), ha dato lettura dell’ordine del giorno collegato alla legge, primo firmatario il consigliere Stefano Coinu (FI) che impegna la Giunta a far sì che “il personale, incluso quello semestrale che a seguito di pensionamento o di altre cause che ne determino la cessazione dal lavoro, viene reintegrato dall’agenzia attraverso le procedure selettive previste dalla legge per la categoria degli operai, in un numero pari a quello cessato dal servizio attraverso la predisposizione di un piano triennale di assunzioni. L’agenzia provvede al reintegro tenendo conto delle mansioni mancanti e dal numero di ettari conferiti dai Comuni in ogni complesso forestale”. 

 L’assessore del personale, Filippo Spanu, ha espresso un sostanziale parere favorevole evidenziando che in realtà l’ordine del giorno tratta il tema del cosiddetto turnover che – ha ricordato l’assessore – potrà essere garantito nell’ambito degli spazi assunzionali concessi alla regione sarda.

A favore dell’ordine del giorno si sono espressi il consigliere Stefano Coinu (Fi) e il relatore Giuseppe Meloni (Pd) mentre perplessità sono state espresse da Alessandro Collu (Pd). Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato e sono incominciate le dichiarazioni di voto sull’intero provvedimento.

A favore Luigi Crisponi (Riformatori) che ha evidenziato la spaccatura interna alla maggioranza e quella con la Giunta, mentre Oscar Cherchi (Fi) dichiarandosi a favori ha parlato di “giustizia fatta” ed ha sottolineato “la sconfitta della Giunta del centrosinistra”. Favorevole anche il consigliere di CP-Misto, Francesco Agus («perché si conclude un lavoro con un accordo virtuoso che risolve un problema sentito e conclamato»). Convintamente a favore anche il consigliere dei Riformatori, Alfonso Marras, («finalmente arriva il riconoscimento per l’operato di oltre 5.000 lavoratori al servizio delle nostre comunità»)e il capogruppo Psd’Az, Gaetano Ledda («un plauso alla maggioranza e alla minoranza e a tutti i dipendenti Forestas che oggi entrano a far parte del sistema regione»).

Voto di astensione è stato invece preannunciato dalla consigliera del Pd, Rossella Pinna («non siamo riusciti a rimettere sul binario giusto la norma e mi rammarica il fatto  che non sia stata trovata una sintesi in maggioranza per dare a dipendenti Forestas una soluzione concertata e non una prospettiva incerta come è quella del ricorso alla legge 31 per il loro inquadramento»).

Favorevole anche Giovanni Satta, Psd’Az («a contrarietà della giunta c’è solo perché non vuole fare torto ai sindacati confederali»); Marco Tedde, Fi («ma gli applausi sono fuori luogo perché la legge passa per il senso di responsabilità e l’impegno mostrato dell’opposizione») e Piermario Manca (Pds) seppur con i dubbi sulle coperture finanziarie dell’emendamento n. 36.

A favore Gianluigi Rubiu (FdI) che ha evidenziato il ruolo delle opposizioni e denunciato “la pesante sconfitta della Giunta”.

Critico il giudizio di Gigi Ruggeri (Pd) che ha espresso dubbi sulla necessità di stipulare un nuovo contratto ai dipendenti per restituire efficienza all’Agenzia Forestas. «Ci sarà invece un’amplificazione di costi – ha detto Gigi Ruggeri – verrà raddoppiata la consistenza del personale che riportiamo in ambito di contrattazione pubblica. Stiamo dicendo al personale a tempo indeterminato che per loro non ci sarà più posto».

Voto favorevole ha invece annunciato Edoardo Tocco (Forza Italia): «L’Aula dà un segnale importante all’Agenzia che non aveva ancora una piena identità. Da oggi i lavoratori hanno una certezza per il loro futuro. Il Consiglio ha fatto un buon lavoro, l’opposizione non ha ostacolato nessuno».

Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Antonello Peru (Forza Italia) che ha espresso soddisfazione per il grande lavoro svolto: «E’ merito della maggioranza ma un plauso speciale va alla minoranza per l’impegno dimostrato – ha detto Antonello Peru – da oggi i dipendenti Forestas sono figli della stessa madre e dello stesso padre. Oggi non ci sono vincitori né vinti, ha solo prevalso il buonsenso. Questa riforma ha un grande obiettivo e ne siamo tutti orgogliosi. La motivazione professionale dei dipendenti determinerà più efficacia nei servizi».

Soddisfatto anche il capogruppo dei Cristiani Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta: «Abbiamo fatto il nostro dovere di legislatori – ha detto – è ingeneroso l’attacco fatto all’assessore Spano che invece si è rimesso al volere dell’Aula. Questa è una legge che esprime la volontà del Consiglio. Oggi si ridà speranza ai lavoratori e una prospettiva importante all’Agenzia Forestas che, per me, è la nostra Guardia nazionale».

Paolo Truzzu, capogruppo FdI ha ringraziato l’on. Daniela Forma (Pd) e tutti i colleghi che hanno manifestato dubbi: «Ci hanno aiutato a scrivere una legge migliore. Dal dubbio nasce la saggezza. Con questa legge si pone rimedio a un errore. Quando fu costituito l’Ente Foreste c’era già la volontà di inserire i dipendenti nella legge 31. Noi lo avevamo già richiesto in questa legislatura. Oggi non facciamo altro che rispettare quelle volontà». Due, secondo Paolo Truzzu, i fatti politici rilevanti: «La legge è figlia della minoranza Senza di noi, viste le divisioni interne alla maggioranza, non sarebbe passata. Altro elemento: è una vittoria del Consiglio che per una volta ha avuto uno scatto d’orgoglio ed è riuscito a imporre una sua scelta all’esecutivo».

Convintamente favorevole si è dichiarato anche Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp): «La legge dà attuazione a una nostra competenza primaria – ha affermato – portiamo all’interno del comparto unico di contrattazione il personale di Forestas. L’ordinamento precedente non funzionava, abbiamo corretto un’anomalia».

Antonio Solinas (Pd) ha invece dichiarato la propria astensione ribadendo i dubbi manifestati nel corso del dibattito: «Spero che l’on. Roberto Deriu, che ha parlato di scelte demagogiche, non si riferisse a me. C’è massima serietà nel lavoro fatto. I dubbi c’erano e chi voleva fare la legge in fretta lo ha capito. Mettiamo tutto nella “31” ma questa legge dovrà essere modificata e adeguata. non prendiamoci in giro: i costi saranno superiori e dovranno essere reperiti dal bilancio regionale. Cosa farà Forestas quando i dipendenti non potranno essere dichiarati idonei per la campagna antincendi ai sensi della 31? Oggi quando piove gli operai vengono messi in cassa integrazione, cosa succederà domani? Pagherà Forestas?».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, nel difendere la legge, si è rivolto ai consiglieri di minoranza Paolo Truzzu e Marco Tedde: «Con in numeri non ci azzeccate. La maggioranza può approvare il provvedimento da sola. Questa legge non ha padrini, sono contento di averla fatta perché so quanto ci è costata. Sono orgoglioso e contento di esserci riuscito». Rivolto all’on. Antonio Solinas (Pd), Daniele Cocco ha poi detto: «Antonio Solinas ha parlato di cassa integrazione: finalmente non ci saranno operai mandati a casa e altri mantenuti al lavoro. Confido tantissimo nell’assessore che avrà adesso il compito di entrare nella fase contrattuale».

Giudizio positivo anche da parte di Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp): «Abbiamo migliorato una situazione dando una prospettiva ai 6000 dipendenti. L’Ente Foreste era in default. E’ stata questa maggioranza a pagare gli oneri professionali e a riprendere il percorso delle stabilizzazioni. La Giunta Cappellacci non lo ha fatto. Sentir dire che tutto quanto dipende dalla minoranza mi lascia basito. Noi abbiamo i numeri per approvarla da soli. Questa discussione ha fatto chiarezza: la legge che andiamo ad approvare è un altro tassello per sconfiggere il precariato in questa Regione».

A Lai ha replicato Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «Peccato, ci eravamo quasi riusciti, poteva essere una pagina positiva della politica regionale. Noi politici siamo spesso additati per aspetti negativi, oggi abbiamo l’opportunità di dare un messaggio importante. Il Consiglio, al di la delle casacche, ha capito di poter fare una legge migliore. Possiamo essere esempio di buona politica. Prendiamoci entrambi i meriti andando oltre i colori e le appartenenze».

Giuseppe Meloni (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole ha rimarcato il suo ruolo di relatore unico: « Non è un caso, in Commissione ci si è resi conto che la legge non poteva avere colori ma aveva l’obiettivo di andare incontro alle esigenze dei dipendenti di Forestas. E’ un errore individuare vincitori. Gli unici vincitori sono i lavoratori. La strada sarà lunga ma si è messo rimedio a una situazione che così non poteva andare avanti».

L’assessore al Personale Filippo Spanu ha difeso l’azione dell’esecutivo: «La nostra presenza in Consiglio non è stata formale. E’ stato un dibattito pubblico, giocato prima in Commissione e poi in Aula – ha detto Filippo Spanu – abbiamo mantenuto rapporti trasparenti con tutti gli attori, sintomo importante di una cultura di Governo. La cultura di questa Giunta è basata sulla concertazione, proprio per questo, visto che non c’era un risultato condiviso, pensavamo si potesse fare meglio. Abbiamo cercato di migliorare la legge anche quando il Consiglio ha preso l’iniziativa. La politica si fa con la costruzione faticosa delle idee. La concertazione non ha portato al risultato sperato ma ci siamo confrontati in Consiglio cercando di affrontare tutte le questioni di Forestas nel miglior modo possibile. Ci sono ancora incertezza normative, contrattuali e di tempi, cercheremo di risolverle».

Secondo Stefano Coinu (Forza Italia) non esistono buoni e cattivi: «Ci sono persone che fanno delle scelte e per questo verranno giudicate. Dissento da Gianfranco Congiu: oggi non si scrive una pagina normale ma eccezionale. Non vorrei che venisse rovinato tutto. C’è una cronistoria, gli atti lo dimostrano. In ogni caso occorre recuperare il senso vero della politica».

Per Angelo Carta (Psd’Az)  poter parlare di persone che non stanno perdendo il lavoro è una fortuna: «Parliamo di un’azienda che non è in crisi e di persone che non rischiano il posto. Questo ci ha consentito di discutere in modo franco e di dissentire. Resta un punto: i lavoratori semestrali che con questa legge stiamo tentando di tutelare con un sistema binario. Deve esserci la consapevolezza che servirà un duro lavoro per poterli tutelare al meglio dal punto di vista contrattuale».

Franco Sabatini (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha rivolto un monito all’Aula: «Non capisco il teatrino della politica: davvero pensiamo che quello che diciamo condizionerà il voto alle prossime elezioni regionali? I cittadini ragionano ed esprimono il voto in piena libertà – ha affermato Franco Sabatini – non capisco l’attacco alla Giunta. Il Consiglio ha fatto la legge di riforma che ha allargato le competenze dell’Agenzia Forestas. Abbiamo fatte 450 stabilizzazioni, un grande risultato seppur non definitivo. Avevamo 42 milioni di buco sul Tfr. Giunta e Consiglio hanno fatto un buon lavoro».

Daniela Forma (PD) ha ribadito che si tratta di una legge non solo sbagliata ma anche demagogica. «Ci siamo fatti trascinare dal popolo – ha detto – perdendo una grande occasione. Con l’approvazione di questa legge non si avrà un miglioramento contrattuale ma solo un inquadramento sbagliato per i dipendenti con conseguente difficoltà nell’applicabilità del provvedimento. La consigliera ha annunciato il voto contrario.

Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha annunciato il voto favorevole alla legge. «Oggi siamo finalmente alla fine di questa grande battaglia – ha sottolineato – e siamo rimasti fedeli ai nostri valori e principi. Speriamo che i futuri amministratori abbiano maggiore sensibilità nei confronti dei lavoratori».

Per Gianfranco Congiu (Partito dei sardi) oggi il Consiglio ha solo rimesso le cose al loro posto. «Per questo meglio tacere: abbiamo rifatto quello che doveva essere fatto 20 anni fa. Sono lieto – ha concluso – di aver dato il mio contributo».

Pietro Cocco (PD) ha ricordato che quello di oggi è la conclusione di un percorso nato 10 anni fa. «Era necessario trovare strumenti nuovi anche dal punto di vista contrattuale e lo abbiamo fatto. Oggi non esistono né vincitori né vinti. L’Agenzia Forestas ha sempre avuto il massimo impegno da parte del Consiglio regionale. Oggi l’attenzione è sempre sui “semestrali” su cui occorre vigilare».

Alessandra Zedda (FI), annunciando il voto a favore, ha detto: «Meglio tardi che mai. Con il nostro voto diamo dignità al personale e rispettiamo gli uomini e le donne che difendono la nostra Sardegna». La capogruppo di Forza Italia ha detto di avere grande rispetto, pur non condividendo le loro posizioni, nei confronti dei colleghi Daniela Forma, Antonio Solinas e dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu che sono stati i più critici nei confronti del provvedimento.

La legge è stata approvata (votanti 43, sì 41, 2 contrari) tra gli applausi del pubblico.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiuso la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

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La Giunta regionale ha approvato i criteri di riparto delle risorse finalizzate alla salvaguardia degli equilibri di bilancio delle quattro Province sarde e della Città Metropolitana di Cagliari. In base a quanto è stato deciso ieri in Conferenza Regione-Enti Locali con gli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e del Bilancio Raffaele Paci, saranno applicati gli stessi criteri adottati per i trasferimenti del Fondo Unico previsto dall’articolo 10 della legge regionale n. 2/2007, ovvero il 40% dei 5 milioni di euro sarà ripartito in parti uguali e il 60% in base alla popolazione residente. Il testo della delibera approvata oggi ha ottenuto il parere favorevole, espresso all’unanimità dai rappresentanti di Anci, Cal e dell’associazione degli enti di Area vasta.

Con un’altra delibera, la Giunta ha approvato requisiti e criteri per l’accesso e il riparto delle risorse finanziarie (600mila euro) destinate alle Unioni di Comuni capofila dei progetti di programmazione territoriale per il triennio 2018-2020. Un terzo dello stanziamento sarà ripartito in parti uguali tra le associazioni di Unioni di Comuni regolarmente ammesse a contributo. Un altro terzo sarà assegnato in base al numero complessivo dei Comuni appartenenti alle Unioni associate, mentre la restante parte sarà suddivisa in base alla popolazione residente nel territorio interessato.

È stato attivato il finanziamento ministeriale per le aree di crisi industriale non complesse della Sardegna centrale che prevede lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro. L’attivazione è stata innescata dal cofinanziamento di 900mila euro da parte della Regione approvato oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore Raffaele Paci e dell’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. Le imprese interessate dal bando Invitalia, che avranno, dunque, complessivamente 5 milioni e 400mila euro a disposizione, potranno così impegnarsi in iniziative per il rilancio delle loro attività. L’iniziativa dell’Esecutivo rientra nell’ambito dei contratti di sviluppo, finanziati da Governo e Regione, per iniziative considerate di particolare valore economico e strategico per lo sviluppo della Sardegna. Ancora su proposta dell’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha deciso che nel  progetto dell’Iti di Olbia, Investimento territoriale integrato chiuso e finanziato con 15 milioni di euro ad aprile dell’anno scorso, sarà inserito anche il Museo della Musica, uno spazio attrezzato dove si svolgeranno attività artistiche collegate alla musica. Gli Iti sono interventi che puntano alla riqualificazione urbana ma anche sociale, con l’inclusione delle fasce più deboli, nelle periferie delle città. Oltre a quello di Olbia, sono già stati finanziati con 15 milioni ciascuno anche gli Iti di Cagliari e Sassari. 

Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru è stata approvata la ripartizione delle risorse stanziate nel bilancio regionale 2018 quale terzo acconto per la copertura dello squilibrio dei bilanci delle aziende del SSR. Destinato anche per l’anno in corso l’importo di due milioni 803mila euro per la campagna vaccinale degli anziani e degli assistiti con patologie croniche, previo accordo con le organizzazioni sindacali di categoria e condivise in sede di comitato regionale dei Medici di medicina generale,  per le attività previste dall’Accordo integrativo regionale vigente. La Giunta inoltre ha approvato le Linee Guida per l’attivazione del progetto aziendale sulla campagna vaccinale antinfluenzale 2018/2019.

Infine, ha proposto l’assegnazione alle Aziende sanitarie di ulteriori risorse per la copertura delle perdite di esercizio 2016, in proporzione all’incidenza percentuale della perdita registrata da ciascuna azienda sanitaria al netto della perdita dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari e contestualmente ha definito per l’ATS e per l’Azienda Ospedaliera Brotzu un ulteriore acconto a copertura della perdita derivanti dagli ammortamenti non sterilizzati effettuati dalle medesime aziende.  

Come proposto dall’assessore Donatella Spano, è stato escluso da ulteriore procedura di valutazione ambientale, condizionato a prescrizioni, il progetto per la realizzazione e l’esercizio di un impianto per il deposito preliminare di rifiuti pericolosi e il recupero e la messa in riserva di rifiuti non pericolosi nel Comune di Settimo San Pietro.

La Giunta ha adeguato gli indirizzi per la contrattazione integrativa del personale non dirigente dell’Agenzia Forestas. La novità scaturisce dalla delibera approvata oggi su proposta dell’assessore del Personale Filippo Spanu d’intesa con l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. L’adeguamento si è reso necessario in seguito all’ulteriore stanziamento di un milione di euro nell’ambito della legge n. 40 dello scorso 5 novembre che ha previsto la variazione di bilancio. Le risorse a disposizione della contrattazione per il triennio 2016-2018 ammontano complessivamente a oltre 3 milioni di euro.

In questo modo si rendono omogenei i trattamenti retributivi dei dipendenti di Forestas con quelli del comparto di contrattazione collettiva regionale, a riconoscimento del ruolo e dell’importanza del servizio svolto dai lavoratori dell’Agenzia nel quadro della tutela del patrimonio boschivo e faunistico, della lotta e della prevenzione agli incendi. L’esecutivo ha inoltre destinato ulteriori risorse (un milione di euro) alla contrattazione collettiva regionale per rendere omogenei i fondi delle progressioni professionali in tutte le amministrazioni del comparto.

 

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, ha esteso al prossimo 7 dicembre i termini per la presentazione delle domande finalizzate alla realizzazione delle nuove reti per la videosorveglianza. La scadenza era originariamente prevista il 16 novembre. Si tratta della seconda fase del progetto promosso dalla Regione che prevede la copertura di tutti i comuni della Sardegna con il nuovo sistema di monitoraggio e controllo per un investimento di circa 20 milioni di euro che si aggiungono ai 7 milioni stanziati per la prima fase dell’intervento.

«Sulla base di una precisa istanza formulata dall’Anci abbiamo previsto di concedere ulteriori tre settimane per l’adesione al bando. Invitiamo tutte le amministrazioni a inoltrare in tempi rapidi la domanda per formalizzare la richiesta di finanziamento. La  procedura “a sportello” – spiega l’assessore Spanu – rende più spedito l’iter per l’acquisizione delle risorse e per l’avvio delle opere. L’obiettivo è quello di dotare tutti i centri di una efficiente rete di controllo e di monitoraggio allo scopo di prevenire episodi che violano i principi su cui si basa la civile convivenza.»

La Giunta regionale ha inoltre accolto la richiesta della Città Metropolitana di Cagliari per la presentazione della domanda di contributo come Aggregazione di Comuni, a patto che vi sia esplicita delega dei Comuni rappresentati a partecipare al bando in forma aggregata. 

Sinora 120 Comuni, su un totale di 267 centri coinvolti in questa seconda fase, hanno inoltrato la domanda per ottenere il finanziamento che deve essere redatta esclusivamente on line. La richiesta di contributo si può trovare al seguente indirizzo: http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/. Allo stesso indirizzo è reperibile tutta la documentazione relativa al procedimento.

Il prossimo 19 novembre il nuovo bando per le reti di videosorveglianza sarà presentato a Nuoro nel corso di un incontro in programma, con inizio alle 16.00, nella sala della Provincia. Analoghe iniziative si sono svolte, nei giorni scorsi  a Sassari e a Cagliari per iniziativa della Regione.