10 May, 2024
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«Siamo molto preoccupati per il taglio del 40%, in base alle nuove regole delineate dal ministero dell’Interno, dei fondi destinati al sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. C’è il rischio concreto di pregiudicare i progetti finalizzati all’inclusione e all’integrazione e di vanificare il buon lavoro svolto dai circa mille giovani sardi impegnati, a vario titolo, nell’attività dei Cas e degli Sprar. In Sardegna stiamo attuando un modello di accoglienza integrata e diffusa con azioni di inclusione in diversi ambiti. Lo Sprar di Nuoro, operativo da pochi giorni, è l’ultimo esempio della volontà di rafforzare questo sistema. Il ridimensionamento delle risorse non aiuta nessuno e tantomeno i Comuni che svolgono un ruolo essenziale. Al ministro Salvini, nelle sedi opportune, esprimeremo la nostra contrarietà.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu a margine dell’incontro organizzato dalla Regione a Isili, nel Centro di Aggregazione Sociale, a cui hanno preso parte gli alunni del Liceo Statale ‘Pitagora’ insieme ai docenti e al dirigente scolastico Giulio Anedda, agli studenti universitari Bakari Traore, 25 anni, originario del Mali e Naim Amieur, 40 anni, algerino, e a Barbara Follesa, responsabile del Centro di accoglienza di Senorbì. Sono inoltre intervenuti il sindaco Luca Pilia e il mediatore culturale Abdou Ndiaye.

Bakari, arrivato in Sardegna nel 2015 al termine di un lunghissimo viaggio prima nel deserto e poi attraverso il mar Mediterraneo, è iscritto nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari. Ha scelto il corso di relazioni internazionali e, dopo la laurea, vuole mettere a frutto le conoscenze acquisite per aiutare il suo Paese dilaniato da un conflitto permanente che ha indotto molti giovani ad affrontare il viaggio verso l’Europa.

Naim è invece giunto nell’Isola, a bordo di un barchino, attraverso la rotta che da Annaba porta tanti algerini nelle coste del Sulcis. Per lui, che ha presentato domanda d’asilo, si avvicina il traguardo della laurea in mediazione linguistica.

Gli studenti del Liceo Pitagora, nell’arco di due ore, hanno seguito con grande attenzione il momento di approfondimento ed informazione dedicato al fenomeno dei flussi migratori, «un processo inarrestabile, legato alle necessità degli uomini e al processo storico, che dobbiamo gestire con equilibrio e nel pieno rispetto dei diritti delle persone», ha spiegato Filippo Spanu.

L’assessore ha rinnovato l’invito ai giovani che frequentano gli istituti superiori della Sardegna a partecipare al concorso ‘Graziano Deiana’ sul tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale. Il bando è stato pubblicato sul sito http://www.regione.sardegna.it/flussimigratorinonprogrammati/ nel quale sono indicati tutti i dettagli dell’iniziativa.

 

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 Nell’ambito del ciclo di incontri “La Regione incontra  le scuole” sui temi dell’inclusione e dell’integrazione dei richiedenti asilo, sabato 10 novembre a Isili, nel Centro di Aggregazione Sociale, con inizio alle ore 10.30, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu dialoga con gli studenti del Liceo Statale Pitagora insieme al dirigente scolastico Giulio Anedda e ai richiedenti asilo ospiti del Centro di accoglienza di Senorbì accompagnati dai responsabili della struttura. Interverranno inoltre il sindaco Luca Pilia ed il mediatore culturale Abdou Ndiaye. Si tratta del tredicesimo appuntamento dell’iniziativa promossa dalla Regione.

Filippo Spanu.

 

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Questa mattina si svolge, a Cagliari, nel Centro regionale di Formazione professionale (ex Cisapi), in via Caravaggio (quartiere Mulinu Becciu), l’incontro sulla nuova fase del progetto per la realizzazione delle reti di videosorveglianza. E’ l’occasione per approfondire con gli amministratori locali del sud Sardegna contenuti e finalità del nuovo bando promosso dalla Regione, con il quale l’intervento viene esteso a tutti i comuni dell’isola.

La Giunta ha deciso di prorogare di almeno due settimane il termine per la presentazione delle domande originariamente previsto il prossimo 16 novembre. L’incontro segue di pochi giorni l’iniziativa che ha avuto luogo a Sassari nella sede di Promocamera. Intervengono gli assessori degli Affari Generali e degli Enti locali Filippo Spanu e Cristiano Erriu, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente dell’ANCI Sardegna Emiliano Deiana, la prefetta Romilda Tafuri, il questore Pierluigi D’Angelo ed il direttore generale dell’assessorato degli Affari Generali Antonello Pellegrino. Il prossimo 19 novembre il progetto delle nuove reti di controllo e monitoraggio del territorio sarà al centro di un nuovo incontro in programma a Nuoro, nella sede della Provincia.

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del testo unificato su “Norme in materia di inquadramento del personale dell’Agenzia ForeSTAS”.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame del Testo unico riguardante “Norme in materia di inquadramento del personale dell’Agenzia Forestas” con l’intervento dei capigruppo.

Il primo a prendere la parola è stato il presidente del gruppo Fdi Paolo Truzzu che, riprendendo il dibattito della mattinata, ha ricordato che «molti hanno espresso dubbi ed in effetti è così anche se sono quelli classici del legislatore, a mio giudizio gli stessi di quando fu istituita Forestas, scelta strettamente collegata con la situazione attuale, quella cioè di portare il mondo forestale all’interno del sistema Regione». La domanda centrale, ha detto, «è chi fa, cosa fa e perché lo fa; siamo la Regione più boscosa d’Italia con un patrimonio immenso che va valorizzato perché oggi si fa troppo poco, ecco l’interesse pubblico da tutelare, senza soluzioni diverse dalla 31, mettendo i lavoratori alla pari degli altri». Quanto ad altri dubbi, ha aggiunto, «siamo fuori tempo massimo con soluzioni quasi obbligate che non lasciano spazi a compromessi al ribasso, l’Agenzia ed i suoi dipendenti devono essere messi nelle condizioni di dare il meglio, per diventare non un carrozzone ma uno straordinario motore dello sviluppo della Sardegna, per cui non c’è un problema di costi ma di missione di Forestas». Con questa operazione verità, ha concluso, «riusciremo anche a difendere i diritti dei più deboli, per cui questa legge va approvata con correttivi come divisioni contrattuali e soluzioni ad esaurimento per operai trimestrali».

Per l’Udc il consigliere Giorgio Oppi ha raccontato di aver fatto uno sforzo di memoria rispetto ad alcuni interventi «non pertinenti e puntuali, soprattutto in materia di stabilizzazioni bloccate e poi sbloccate già nel 2011 con accordi sindacali salvo interventi esterni e nuove difficoltà come quelle derivate dall’azione della Corte dei conti che impose la restituzione delle retribuzioni per tre anni». Giorgio Oppi ha poi ricordato la sua esperienza di assessore, mettendo in luce le tante anomalie di una ripartizione territoriale molto sbilanciata dei lavoratori Forestas con casi estremi come quello dell’Ogliastra con 600 unità e quasi nessuno a Sassari ed in Gallura». Le vere carenze, secondo Giorgio Oppi, «riguardano la forte scopertura di figure amministrative e non è corretto fare sempre riferimenti al passato; ora bisogna rendere giustizia e il problema dei fondi non c’è, andiamo invece con decisione verso un modello razionale valorizzando intelligenze e professionalità interne come abbiamo fatto in tanti altri casi».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, soffermandosi sulle varie posizioni in campo le ha definite «piuttosto confuse e in alcuni casi demagogiche», soffermandosi sul fatto che «in realtà si sta parlando di una legge arrivata in Aula dopo oltre un anno e mezzo di dibattito interno durante il quale si è parlato di tutto senza mettere a fuoco un problema strettamente collegato ad esigenze vitali della Sardegna». La mancanza di una progettualità forte è stata il punto debole di Forestas, ha continuato, «così come è mancata una riflessione sull’utilizzo sbagliato delle sue risorse umane e professionali, un po’ come tutte le agenzie regionali; Forestas invece deve essere ricostruita sulla base di ciò che serve alla Sardegna, tagliando clientelismi e rendite di posizione». Agendo in questa direzione, ha concluso, «risolveremo anche il problema semestrali con soluzioni intelligenti e di prospettiva, fermo restando che oggi stiamo costruendo uno strumento ma non possiamo tralasciare di indicare una strategia che metta al centro le foreste anche come mezzo naturale di contrasto al dissesto idro geologico del territorio».

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp Daniele Cocco ha sottolineato la necessità di riportare il dibattito sul tema concreto del contratto dei lavoratori dell’Agenzia, spiegando che «a proposito della definizione della missione di Forestas il nuovo contratto previsto da questa legge è coerente, a parte i dubbi che ancora ci sono ma non possiamo fermare il Consiglio all’infinito tralasciando la tutela di diritti acquisiti che finora non sono stati rispettati facendo emergere profonde differenze fra Forestas e le altre agenzie del sistema Regione». La commissione ha lavorato bene col supporto dei capigruppo, ha proseguito Daniele Cocco, «ponendo le migliori premesse per la legge ora in discussione, ma ora come Consiglio abbiamo il dovere politico e morale di dare una risposta alle tante domande che ci hanno sottoposto migliaia e migliaia di dipendenti; abbiamo sempre ascoltato tutti a cominciare dalle organizzazioni sindacali che spesso hanno chiesto tavoli separati alimentando confusione, ad esempio, fra semestrali che sono comunque dipendenti e trimestrali a rotazione». Ora, ha concluso, «lavoreremo su alcuni emendamenti qualificanti con lo scopo di dare più sicurezza ai semestrali».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha dichiarato di non poter affermare che «si sta scrivendo la storia con pagine nuove e inedite, abbiamo invece il grande merito di rimettere le cose al loro posto, cioè all’interno della 31 del ’98 che già allora faceva riferimento all’Azienda foreste demaniali e il fatto grave, semmai, è che ci siano voluti vent’anni». Il nostro gruppo, ha concluso, «è qua per lavorare e collaborare impedendo che si facciano fesserie e tutelando professionalità e competenze al servizio del nostro patrimonio ambientale, mettendo al centro il futuro dei 1220 dipendenti a tempo determinato che meritano ogni tutela».

Il capogruppo del Pietro Cocco ha osservato che il dibattito propone alcune questioni oggettive sulle quali riflettere. Abbiamo fatto Forestas in coerenza con la politica dell’Ente foreste, ha ricordato, «per dare valore al patrimonio ambientale e valorizzare conoscenze e professionalità di lavoratori nel campo ambientale e a stretto contatto con gli Enti locali, anche se ci sono problemi che risalgono al passato ed hanno la loro complessità ma, come in ogni materia complicata, bisogna moltiplicare gli sforzi per arrivare ad una soluzione nell’interesse generale». Arriviamo a questa legge dopo un grandissimo lavoro che non può essere liquidato con un’alzata di spalle, ha aggiunto, «per cui adesso bisogna scegliere se fermarsi al passato o cambiare e noi abbiamo fatto quest’ultima scelta, per un giusto riconoscimento retributivo e normativo a lavoratori il cui contratto nazionale vigente è legato a quello dei boscaioli toscani e delle comunità montane, realtà che non esistono più», Oggi non c’è più tempo e bisogna decidere, ha ammonito, «senza protagonismi ma con responsabilità e sotto questo profilo è giusto andare verso un contratto regionale che equipari i dipendenti di Forestas a quelli di altri enti ed agenzie; nel nostro gruppo abbiamo gruppo libertà di voto ma la maggioranza si è espressa per il sì, con una particolare attenzione per i semestrali che hanno diritto a risposte in poco tempo».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha detto che «se ci è voluto tutto questo tempo significa che i problemi sono stati tanti ma anche che la legge va approvata, anche se restano tante discrasie e non è che le responsabilità di governo possano essere cancellate con qualche amnesia». In questi anni, ha ricostruito, «la maggioranza ha fatto la politica del gambero non modificando la legge 1/77 sull’organizzazione della Regione e poi, quando è stata costituita l’Agenzia, è rimasta ferma senza prendere in esame la situazione del personale pensando di più alle designazione dei vertici». Il risultato di questo immobilismo, ha riassunto Alessandra Zedda, «è che i lavoratori di Forestas sono gli unici esclusi dal comparto regionale e questo è inaccettabile anche a fronte di lavoratori assunti per concorso, dipendenti con posizioni non adeguate al loro titolo di studio, o entrati nel sistema Regione con chiamate dirette; di qui la necessità di rendere giustizia a migliaia di lavoratori appartenenti ad una società di diritto pubblico controllata dalla Regione, con lo stesso sistema informatico e lo stesso regime di contabilità». Arriveremo a martedì con le nostre proposte per i semestrali, ha concluso, «ma la strada è quella di una legge giusta ed equa».

A nome della Giunta l’assessore agli Affari generali Filippo Spanu ha precisato, in apertura, che «i lavoratori sono già interessati dalla legge 31/98 in larga parte». In questa lunga fase istruttoria della legge, ha ricordato, «l’obiettivo della Giunta è stato sempre quello di migliorare per quanto possibile la piattaforma legislativa per fare in modo che raggiunga gli obiettivi che ci si propone, mantenendo un rapporto sempre molto stretto con la commissione arricchito da ampie occasioni di confronto esterno con tutte le parti interessati, nell’ottica del dialogo sociale e della coesione sindacale». Nel dibattito, ha aggiunto, «è stato messo l’accento sul cosa bisogna fare ma a nostro avviso anche il come riveste grande importanza; oggi Forestas ha le sue difficoltà ma ha fatto molti passi avanti sotto ogni punto di vista anche con disponibilità di risorse che assicura buone prospettive». Sul piano contrattuale, ha spiegato Filippo Spanu, «abbiamo un contratto regionale fondamentalmente per amministrativi ed uno per dirigenti, per cui i lavoratori di Forestas potrebbero sì arrivare ad un contratto pubblico ma, nella fase transitoria del confronto fra datore di lavoro e parti sociali, il contratto resterebbe quello attuale anche a non voler far cenno alla situazione dei dipendenti a termine». Alla fine, ha concluso, «avremo problemi di applicazione e di attuazione puntuale, di inquadramento, difficoltà di gestione delle rappresentanze e conflittualità sindacale, per cui assicuriamo l’impegno ad introdurre miglioramenti significativi del testo finalizzati a garantire funzioni omogenee con contratti omogenei, norme di pari livello alla 31/98 e soluzioni per le unità a tempo determinato. Di qui l’invito a collaborare ricercando la miglior coesione sindacale».

Dopo l’assessore Donatella Spano ha preso la parola l’on. Stefano Tunis (FI), che ha detto: “Platealmente in questi giorni i lavoratori di Forestas hanno abbandonato il Consiglio regionale e mi chiedo perché parte della maggioranza e la Giunta avessero interesse a far slittare sino a oggi una riforma che poteva essere fatta prima. Quali sono le forze oscure e gli obiettivi sottesi in questa vicenda? Ve lo dico io: l’interesse supremo della tutela dell’ambiente boschivo deve essere integrato con chi ha la responsabilità di tutelarlo. E la settimana prossima, piaccia o no alla Giunta, noi approveremo questo provvedimento e non un provvedimento modificato dalla Giunta”.

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “va respinto con forza l’atteggiamento anche arrogante del collega Stefano Tunis e va incaricato l’assessore a lavorare sino all’ultimo minuto utile per arrivare alla soluzione migliore”. Anche l’on. Eugenio Lai (Articolo 1) ha difeso il lavoro della maggioranza: “Noi e non altri non abbiamo bisogno di proconsoli romani o di commissari incaricati. Noi ci confrontiamo e non ascoltiamo le strade indicate da Roma. Ribadiamo che oggi voteremo il passaggio agli articoli per mettere poi tutti i dipendenti sotto il cappello della legge 31 e per migliorare la condizione dei semestrali. Vogliamo dire senza retorica che il confronto lo si fa soltanto con chi condivide queste proposte e conosce le attese dei dipendenti di Forestas. Non ci sono vie alternative alla legge 31 per il personale”. Un concetto confermato anche dal capogruppo Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp), che ha chiesto al presidente Gianfranco Ganau di procedere al voto per il passaggio agli articoli.

Fratelli d’Italia è intervenuta con l’on. Gianni Lampis, che ha detto: “Basta fare allusioni sui proconsoli romani, ognuno guardi in casa sua. Avremmo fatto meglio ad affrontare questa legge non alla fine della legislatura ma è chiaro che lo si deve fare almeno ora. Non è accettabile che ci siano dipendenti regionali di serie A e di serie B: per questo chiedo che si voti il passaggio agli articoli”. Anche l’on. Antonio Solinas (Pd) ha ricordato la necessità di “usare questi giorni per riflettere sulla legge e ci vuole coraggio a parlare della poca coesione della maggioranza se nella minoranza ci sono consiglieri come Stefano Tunis che stanno facendo la propria lista fuori dal partito”.

Favorevole al passaggio agli articoli anche l’on. Francesco Agus (Campo progressista), che ha aggiunto: “Lavoriamo sino alla fine per migliorare ma non accetto che questo testo di legge sia considerato come un oggetto che è entrato in aula forzatamente. La Prima commissione aveva un mandato chiaro: applicare ai lavoratori di Forestas il contratto regionale. E così è stato. Abbiamo fatto un lavoro buono: l’ottimo non è di questo pianeta”.

Per il gruppo Articolo 1 anche l’on. Paolo Zedda si è detto favorevole al voto per il passaggio agli articoli e così l’on. Attilio Dedoni (Riformatori), che ha “apprezzato l’intervento del presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus”.

Per la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, “il passaggio agli articoli è necessario e la proposta appare soddisfacente. Cercheremo un voto all’unanimità e non siamo disponibili a fare passi indietro accogliendo tutte le richieste della Giunta”. Per l’on. Mario Floris “se l’assessore ha un’altra idea la dica ma la commissione ha già trovato una soluzione”.

Dal Pd il capogruppo on. Pietro Cocco ha ribadito la posizione della maggioranza: “Abbiamo detto che è necessario fare modifiche sulla materia contrattuale e questa è la posizione che teniamo. Occorre intervenire soltanto sul tema dei lavoratori semestrali, definendo bene chi sono e che compiti hanno secondo il contratto”.

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e il presidente Gianfranco Ganau ha tolto la seduta ricordando che il termine ultimo per il deposito degli emendamenti alla legge Forestas scade martedì 13 novembre alle 11 mentre i lavori del Consiglio regionale riprenderanno dall’articolato di legge mercoledì alle 10.00.

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Venerdì 9 novembre, con inizio alle 10.00, si svolge, a Cagliari, nel Centro regionale di Formazione professionale (ex Cisapi), in via Caravaggio (quartiere Mulinu Becciu), l’incontro sulla nuova fase del progetto per la realizzazione delle reti di videosorveglianza. Sarà l’occasione per approfondire con gli amministratori locali del sud Sardegna contenuti e finalità del nuovo bando promosso dalla Regione, con il quale l’intervento viene esteso a tutti i comuni dell’isola.

La Giunta ha deciso di prorogare di almeno due settimane il termine per la presentazione delle domande originariamente previsto il prossimo 16 novembre. L’incontro segue di pochi giorni l’iniziativa che ha avuto luogo a Sassari nella sede di Promocamera. Intervengono gli assessori degli Affari Generali e degli Enti locali Filippo Spanu e Cristiano Erriu, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente dell’ANCI Sardegna Emiliano Deiana, la prefetta Romilda Tafuri, il questore Pierluigi D’Angelo e il direttore generale dell’assessorato degli Affari Generali Antonello Pellegrino. Il prossimo 19 novembre il progetto delle nuove reti di controllo e monitoraggio del territorio sarà al centro di un nuovo incontro in programma a Nuoro, nella sede della Provincia.

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Flavia Adelia Murru, su proposta dell’assessore regionale del Personale Filippo Spanu, è stata nominata alla carica di direttore generale dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA). Sino a oggi ha ricoperto l’incarico di dirigente nella stessa Azienda. La Giunta ha inoltre approvato la valutazione dei dirigenti apicali del sistema Regione per il 2017. L’esecutivo ha anche deciso di prorogare il mandato dell’Organismo indipendente di valutazione sino all’approvazione, entro il termine del 30 giugno 2019 stabilito dalla legislazione nazionale, della relazione sulla performance per il 2018.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Personale Filippo Spanu, ha dato il via libera all’aggiornamento del Piano per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati.

Tre le principali novità che scaturiscono dalla delibera approvata oggi dall’esecutivo. Viene previsto di favorire una maggiore partecipazione dei richiedenti asilo ai corsi dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). In particolare viene sostenuto il progetto del CPIA di Cagliari in qualità di capofila dell’intera rete che mira a migliorare la conoscenza della lingua italiana.

Inoltre, vengono rafforzate le attività di informazione, sostegno e orientamento finalizzate alla lotta alla prostituzione e al contrasto della tratta di donne straniere a fini di sfruttamento sessuale. Si punta in particolare sul contributo di operatori specializzati in grado di fornire, direttamente sulla strada, aiuto e assistenza alle vittime.

Infine, sulla base della necessità di potenziare le azioni di sensibilizzazione dei cittadini, la Regione ha deciso di promuovere una manifestazione di interesse rivolta ad associazioni che dovranno realizzare eventi in grado di incidere positivamente sulla coesione sociale, sul dialogo interculturale e sull’integrazione dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale.

«Il Piano per l’accoglienza dei flussi migratori – dichiara l’assessore Filippo Spanu – costituisce il principale strumento di programmazione per definire e coordinare il quadro delle attività. Tutte le azioni vengono realizzate in stretto raccordo con altre istituzioni, enti e associazioni che sono parte integrante dell’articolato sistema dell’ospitalità. Ritengo fondamentale far crescere la partecipazione dei giovani che vivono nei Centri di Accoglienza ai corsi di lingua italiana così come previsto nell’aggiornamento. La conoscenza della lingua italiana infatti agevola il dialogo con i coetanei sardi e rende più veloce l’inserimento dei richiedenti asilo.»

La Regione sta realizzando diverse attività in base al Piano. Dodici le linee d’intervento: soccorso e prima assistenza, accoglienza a lungo termine e integrazione, scuole, minori stranieri non accompagnati,  salute, mediazione linguistica e culturale, contrasto alla tratta degli esseri umani, rafforzamento delle reti territoriali, attività legate al Fondo asilo migrazione e integrazione (FAMI), formazione civico-linguistica, comunicazione, cooperazione internazionale.

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 «È necessario favorire una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza sul tema della lotta alla tratta di esseri umani, rafforzando la collaborazione e il dialogo tra istituzioni, enti, università ed associazioni che operano a vario titolo nel campo delle migrazioni. Occorre capire le reali dimensioni di un crimine odioso per poterlo contrastare in modo efficace sulla base di una piena conoscenza da parte di tutti. La Regione è impegnata a sostenere le azioni per fronteggiare questa attività criminale e garantire alle vittime nuove prospettive di vita.»

Così l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, nell’intervento nell’aula Maria Lai dell’Università degli Studi di Cagliari nel corso della prima delle due giornate di informazione su un fenomeno che sta assumendo dimensioni gravi e preoccupanti anche in seguito ai recenti flussi migratori.

La seconda giornata è in programma domani alle 10:00, nell’aula Mossa dell’Università degli Studi di Sassari in viale Mancini 5. L’intento è quello di favorire il coinvolgimento degli studenti affinché siano maggiormente consapevoli della reale situazione.

Gli eventi sono organizzati dalla Regione, in collaborazione con le Università degli Studi di Cagliari e Sassari. Partecipano agli incontri i rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni da tempo impegnate nella realizzazione di azioni di prevenzione e di protezione dei diritti delle vittime di tratta in Sardegna: la Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli, Associazione Acos e l’Associazione Fight for Children’s Rights network. Presenti inoltre i rappresentanti della Prefettura e della Questura di Cagliari Enzo Floridia e Natale Casile. Esemplare il racconto della giovane nigeriana Fidelia Aigbedo, che è stata vittima di tratta e che oggi, dopo aver molto sofferto, è positivamente proiettata in una nuova vita.

Le giornate si inseriscono nel quadro delle azioni che la Regione Sardegna realizza in attuazione del Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati, nel quale una specifica sezione è dedicata a questa moderna forma di schiavitù, che ricorre al terrorismo psicologico e alla violenza fisica per soggiogare le vittime. La Regione, insieme alla Congregazione Figlie della Carità e altri enti e associazioni, ha programmato interventi e attività per contrastare il fenomeno.

Grazie a un finanziamento di 500mila euro, che rientra nell’avviso del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione è partner del progetto “Elen Joy” avviato dalla Congregazione e finalizzato ad assicurare tutela e protezione alle vittime, il loro inserimento in strutture protette e l’assistenza necessaria per affrontare una vita diversa, libera dai precedenti terribili vincoli. In via di rafforzamento le attività di primo contatto (Unità di strada, Sportello anti tratta, presenza agli sbarchi), gli interventi di sostegno educativo e psicologico, consulenza ed orientamento e l’intera rete di aiuto e supporto.

La Giunta ha inoltre destinato altre risorse per attività di informazione e sensibilizzazione, in raccordo con la Congregazione, con le Università e con le associazioni. Sono previsti incontri nel territorio, percorsi formativi rivolti agli operatori che si occupano di immigrazione e la progettazione di percorsi di formazione pratica nelle imprese per i migranti vittime di tratta per favorire il processo di inclusione.

Nel mondo il 51%  delle vittime di tratta è costituito da donne, mentre gli uomini rappresentano il 21% e i minori il 28%. In Sardegna non ci sono ancora dati certi ma le indagini delle forze di polizia, sin dal 2015, hanno portato alla luce questa attività criminale.

C’è anche un numero verde anti tratta: 800290290, attivo 24 ore su 24.

 

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«Abbiamo ritenuto opportuno, per l’importanza del progetto, organizzare nei territori momenti di discussione e approfondimento sui vantaggi delle nuove reti di videosorveglianza e, soprattutto, sugli aspetti tecnici che i Comuni devono affrontare nella realizzazione delle reti. La Giunta ha deciso di destinare, nella seconda fase, 16 milioni e 930mila euro per finanziare tutti i Comuni, nessuno escluso, che possono così dotarsi dei nuovi sistemi di controllo e monitoraggio con l’intento di innalzare i livelli di sicurezza. La Sardegna è la prima regione italiana a dotarsi di un sistema molto avanzato sul piano tecnologico in un quadro di coordinamento con le centrali delle forze di polizia. Lavoriamo in stretto raccordo con le Prefetture, l’Anci e con gli amministratori locali che avvertono la necessità di avere una efficiente rete di controllo e di monitoraggio del territorio allo scopo di prevenire episodi che violano i principi su cui si basa la civile convivenza. Solo con la massima coesione istituzionale e territoriale si possono raggiungere risultati importanti.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu intervenuto a Sassari, nella sala convegni di PromoCamera, all’incontro promosso dalla Regione per offrire informazioni a sindaci, assessori, tecnici comunali e cittadini sull’avviso con il quale l’intervento, promosso dalla Regione, viene esteso a tutti i centri della Sardegna. L’obiettivo è quello di avere sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo per assicurare nei contesti urbani condizioni ambientali di sicurezza e favorire la prevenzione e il contrasto di attentati e atti intimidatori ai danni degli amministratori locali.

Sono intervenuti, oltre all’esponente della Giunta Pigliaru, il presidente dell’ANCI Sardegna Emiliano Deiana, l’assessore delle Politiche per le Infrastrutture della Mobilità Urbana del comune di Sassari Antonio Piu ed il direttore generale dell’assessorato degli Affari generali Antonello Pellegrino insieme a Piero Berritta e Francesco Mugheddu che fanno parte del gruppo di lavoro che segue da vicino il progetto.

Filippo Spanu ha annunciato che «per agevolare i Comuni sarà prorogato di almeno due settimane il termine per la presentazione delle domande, originariamente previsto il prossimo 16 novembre. Le modalità del bando, basato su una procedura “a sportello” – ha spiegato l’assessore Filippo Spanu – rendono spedito l’iter per l’acquisizione delle risorse e per l’avvio delle opere».

Sinora 120 Comuni, su un totale di 267 centri coinvolti in questa seconda fase, hanno presentato la domanda per ottenere il finanziamento.

Il presidente dell’Anci Sardegna Deiana ha sottolineato che «le reti di videosorveglianza sono infrastrutture materiali molto utili per le comunità con funzione di arginare reati anche gravi e atti di vandalismo e di supporto alle forze di polizia nello svolgimento delle indagini».

La domanda di finanziamento deve essere redatta esclusivamente on line. La richiesta di contributo si può trovare al seguente indirizzo:http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/. Allo stesso indirizzo è reperibile tutta la documentazione relativa al procedimento.Trattandosi di fondi POR FESR 2014-2020, la tempistica di realizzazione degli interventi da parte dei soggetti beneficiari segue i vincoli assunti dalla Regione nei confronti dell’Unione Europea. I progetti dovranno essere conclusi e rendicontati entro il termine perentorio del 31 luglio 2020. Gli enti locali dovranno avviare le attività di realizzazione della rete di sicurezza locale entro 30 giorni dalla data di ricevimento del contributo procedendo con l’avvio delle fasi progettuali dell’intervento.

Il prossimo 9 novembre contenuti e finalità del nuovo avviso per le reti di videosorveglianza saranno illustrati nel corso di un incontro in programma a Cagliari, nella sede dell’Ex Cisapi.

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L’assessore regionale degli Affari Generali Filippo Spanu interverrà domani, lunedì 5 novembre, alle 15.30, nell’aula Maria Lai dell’Università degli Studi di Cagliari, in via Nicolodi (al civico 104), alla prima delle due giornate di sensibilizzazione sul tema della lotta alla tratta degli esseri umani.

La seconda giornata è in programma il giorno successivo, martedì 6 novembre, alle ore 10.00, nell’aula Mossa dell’Università degli Studi di Sassari, in viale Mancini 5.

Gli eventi sono organizzati dalla Regione Sardegna, in collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari. Parteciperanno agli incontri i rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni da tempo impegnate nella realizzazione di azioni di prevenzione e di protezione dei diritti delle vittime di tratta in Sardegna: la Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli, Associazione Acos e l’Associazione Fight for Children’s Rights network. Il confronto si svilupperà con l’obiettivo di inquadrare il fenomeno, anche alla luce dei recenti flussi migratori che ne hanno aggravato l’entità, e coinvolgere in un dibattito gli studenti affinché siano maggiormente consapevoli del problema, delle sue cause e dei suoi drammatici effetti, e di ciò che viene realizzato a livello regionale per difendere vittime. Le giornate si inseriscono nel quadro delle azioni che la Regione Sardegna realizza in attuazione del “Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati”, del quale una specifica sezione è dedicata a questa moderna forma di schiavitù, che ricorre al terrorismo psicologico e alla violenza fisica per soggiogare le vittime. La tratta di esseri umani è, infatti, un problema complesso, che tocca differenti ambiti quali, sfruttamento della prostituzione, usura, lavori forzati, lavoro minorile, tratta di minori, prelievo di organi e accattonaggio.