20 April, 2024
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È di pochi giorni fa la denuncia di Anci Sardegna e del presidente Emiliano Deiana, sulla mancanza di chiarezza relativa alle tempistiche e alle modalità di vaccinazione per le categorie indicate nell’ordinanza firmata dal commissario straordinario dell’emergenza Coronavirus, il generale Francesco Paolo Figliuolo.
In modo particolare, sono state riscontrate problematiche per i cittadini che fanno parte della fascia di età compresa tra i 60 e 79 che avrebbero avuto problemi ad aderire al portale e per quelle affette da grave disabilità. Situazioni, queste, ribadite in una lettera inviata all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, e al direttore generale, Marcello Tidore.
Alle perplessità dell’assemblea dei sindaci sardi si aggiunge quella della consigliera regionale e segretaria della Commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu.
«Mi associo a quanto chiesto dal presidente Emiliano Deiana, a nome dei sindaci sardi – queste le parole dell’esponente pentastellatache chiedono maggiori delucidazioni sui tempi e sui modi di vaccinazione per le persone vulnerabili e con gravi problemi di disabilità. Non posso che denunciare nuovamente, mio malgrado, l’ennesima situazione di criticità nella somministrazione dei vaccini anti covid in un momento particolarmente delicato dal punto di vista sanitario».
Carla Cuccu chiede anche lumi su quando verrà conclusa la campagna vaccinale per gli over 80. «Chiedo all’assessore Mario Nieddu di comunicare quando realmente verrà conclusa la fase di vaccinazione degli ultraottantenniconclude Carla Cuccu -. Non sono tollerabili ritardi: è necessario attivarsi per far arrivare in Sardegna ulteriori dosi di vaccino in modo tale da completare le vaccinazioni e procedere celermente con le altre categorie».

Al termine dell’inaugurazione del secondo ‘Hub’ vaccinale di Cagliari, si è tenuta a Villa Devoto una riunione operativa tra il Presidente della Regione, Christian Solinas, il commissario per l’emergenza Covid-19 Generale Francesco Paolo Figliuolo, il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e della Difesa dell’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis, il direttore generale della Protezione civile della Sardegna, Antonio Belloi, il Commissario dell’Ats, Massimo Temussi e il colonnello e medico dell’Esercito, Stefano Ciancia.

Il Generale Figliuolo ha espresso parole di grande apprezzamento per l’operato della Regione Sardegna nella gestione della pandemia e dell’attuale fase di vaccinazione e ha lodato l’iniziativa ‘Sardi e sicuri’, lo screening di massa della Regione, auspicando che lo stesso sistema organizzativo possa essere utilizzato anche per la vaccinazione. L’Esercito metterà immediatamente a disposizione dieci medici e cinque infermieri, che saranno poi incrementati a dieci, personale che scenderà in campo fin dalla prossima settimana per supportare gli operatori del sistema sanitario dell’Isola. Fra i principali obiettivi, raggiungere con le vaccinazioni i comuni più piccoli e decentrati. Si sta studiando, inoltre, la possibilità di impiego degli infermieri specializzati e un maggiore coinvolgimento degli studenti specializzandi per raggiungere, a fine mese, la capacità massima di vaccinazione.

Nel corso dell’incontro il Presidente ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni, l’integrazione del lavoro tra militari, Protezione civile, terzo settore e struttura regionale, un esempio positivo per diverse emergenze sovrapposte, come ha dimostrato il modello messo in campo in occasione dell’alluvione che ha colpito duramente il territorio di Bitti.

«Una riunione operativa – dichiara il presidente Christian Solinas – che testimonia come la leale collaborazione fra le istituzioni sia tutta coordinata a dare risposte ai cittadini e a superare questo momento di grande emergenza. Con il Commissario per l’emergenza e il capo della Protezione civile abbiamo stilato un elenco di soluzioni che possano far accelerare al più presto, in maniera determinante, la campagna vaccinale e raggiungere l’immunizzazione di tutta l’Isola e del Paese.»

La Sardegna ha già impresso un’accelerazione sulla campagna di vaccinazione, con l’incremento della capacità vaccinale che punta alla somministrazione di 11mila dosi dall’8 aprile e a 17mila già dalla metà del mese.

Il presidente Christian Solinas ha rimarcato la necessità di controlli sempre più accurati in tutti gli scali aerei nazionali, per evitare il pericolo di contagi importati da passeggeri in transito. «Abbiamo ribaditoprecisa il presidente Christian Solinasche il sistema dei controlli non può essere soltanto agli arrivi in Sardegna e a carico della nostra Regione. Ci deve essere un sistema nazionale di controllo di tutto il traffico passeggeri, in modo che ogni volo e ogni nave diventi Covid-tested e ci si possa muovere con la massima garanzia di sicurezza sanitaria.»

«Stiamo mettendo in campoconclude il presidente Christian Solinastutte le iniziative per restituire ai cittadini una nuova normalità, la possibilità di riappropriarsi dei propri spazi e della propria vita. Per il nostro sistema economico e produttivo è urgente poter riprendere il lavoro, con la creazione di valore e ricchezza per tutti i cittadini sardi.»

“Tutto il sistema deve crescere insieme con la necessaria collaborazione fra le Istituzioni, per essere pronti ad aumentare le inoculazioni, man mano che si incrementeranno le dosi di vaccino. Attualmente siamo in una media tra le 6 e le 7mila vaccinazioni al giorno, che rispondono alle dosi di siero consegnate all’Isola. Speriamo di poter crescere, verso la fine di aprile, attorno alle 12mila somministrazioni per poi arrivare a regime a 17mila non appena arriverà anche il vaccino della Johnson&Johnson.”

Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, a margine dell’inaugurazione del nuovo ‘Hub’ per le vaccinazioni anti-Covid, aperto oggi alla Fiera di Cagliari, in occasione della visita del Commissario per l’emergenza Covid-19, il generale dell’Esercito, Francesco Paolo Figliuolo, ed il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio. Presenti anche gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e della Difesa dell’ambiente, con delega alla Protezione Civile, Gianni Lampis.

“La Sardegnaprosegue il Presidente – riuscirà a rispettare gli obiettivi fissati a livello nazionale, stiamo già lavorando tutti perché questo avvenga e l’inaugurazione del secondo ‘Hub’ vaccinale di Cagliari è sicuramente una risposta in questo senso. Incrementeremo ulteriormente il numero degli ‘Hub’, che andranno ad aggiungersi a quelli già attivi a Olbia, Sassari e Nuoro. La ramificazione è in tutta la Sardegna e cercheremo ulteriori collaborazioni anche con iniziative del terzo settore e del volontariato per raggiungere l’intero territorio regionale”.

Sulla classificazione della Sardegna in zona arancione e l’attuale situazione pandemica il Presidente precisa: “Con l’attività di screening e di vaccinazione speriamo di riportare la Sardegna nella zona bianca. È una sfida di sistema dove ciascuno deve fare la propria parte, dalle istituzioni ai cittadini. Siamo tutti impegnati affinché la Sardegna si liberi dal virus”.

Sul numero di vaccinatori in campo: “Abbiamo ampliato la plateaconclude il Presidentegrazie all’accordo con i medici di base. C’è la possibilità di un’ulteriore implementazione con gli Odontoiatri e stiamo ragionando con le forze armate in modo tale da capire se c’è la possibilità di avviare una collaborazione con il personale medico e sanitario da poter integrare nel sistema attuale”

Sulla visita del commissario Figliuolo l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, dichiara: “Un segnale d’attenzione da parte del Governo e della struttura commissariale per l’Emergenza. Abbiamo già avviato un’accelerazione sulla campagna di vaccinazione e l’apertura del nuovo ‘Hub’ restituisce la misura del lavoro che si sta svolgendo. Ora attendiamo che arrivino più dosi rispetto a quelle consegnate finora e con una puntualità maggiore. È bene ricordare che la Sardegna ha ricevuto il 5% di dosi in meno rispetto al criterio che prevede una distribuzione basata sul peso della popolazione. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di inoculazione e potremo ampliarla ulteriormente con l’attivazione di nuove strutture”.