10 May, 2024
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«Il risultato di trent’anni di Autonomia dell’amministrazione comunale è quello che abbiamo davanti agli occhi: la differenza tra quello che era Stintino e quello che la pubblica amministrazione faceva per il paese e i suoi cittadini e quello che è oggi e che fa per gli stintinesi». Con queste parole, sabato sera il sindaco Antonio Diana ha voluto sottolineare come il paese, da piccolo borgo di pescatori e frazione di Sassari, sia diventato Comune autonomo capace di amministrarsi e autogestirsi.

Una cerimonia sentita e partecipata quella che, organizzata nella sala consiliare del Comune per celebrare l’importante “compleanno” amministrativo, ha visto avvicendarsi, e portare la propria testimonianza, gli ex sindaci e i componenti del comitato per l’autonomia.

L’8 agosto del 1988 rappresenta per Stintino una data storica, quasi come la nascita dello stesso paese. In quel giorno d’estate di trent’anni fa, il borgo dei pescatori diventava Comune autonomo, smetteva la veste di circoscrizione comunale del comune di Sassari per indossare gli abiti di amministrazione comunale. «Un’amministrazione che non ci sarebbe stata – ha detto Lorenzo Diana, sindaco dal 1998 al 2007 – senza la lotta per l’autonomia, un percorso accidentato e difficile».

Un percorso che passò anche attraverso l’aiuto politico della segreteria Dc guidata da Giuseppino Schiaffino e «attraverso i tanti amici che non abbiamo dimentica e che aiutarono Stintino in questa impresa», ha aggiunto Antonio Diana.

E tante sono state le opere pubbliche realizzate in trent’anni e tra queste, ha ricordato Giovanni Greco – sindaco dal 1991 al 1998 – nella sua lettera letta dall’assessore Antonella Mariani, la pista ciclabile per la Pelosa, il centro culturale di via Marco Polo, l’ampliamento del primo depuratore, il progetto di riqualificazione della strada per la Pelosa e il centro servizi, l’ampliamento delle scuole medie e l’iter per la realizzazione del primo museo della Tonnara.

A ricordare Gavino Benenati, primo sindaco di Stintino dal 1989 al 1991, è stata la cugina Veronica Benenati che, nel ricordare l’impegno dei protagonisti, «l’elezione a primo cittadino fu per lui anche il naturale suggello per l’attività svolta negli anni di lotta per l’autonomia».

Il ricordo è quindi volato a quanti lottarono per arrivare a questo importante traguardo. A partire dai componenti del Comitato: Fortunato Benenati, Totato Denegri, Giovannino Diana, Baingio Maddau, Fanco Valle, Gavino Valle, Gavinuccio Schiaffino, Gavino Pippia, Fortunato Denegri e ancora Gavino Benenati. E proprio ai componenti di quel comitato che nel 2008 l’amministrazione comunale aveva dedicato la sala consiliare.

Alla mente, con non poca commozione, sono ritornate le prime riunioni svolte a casa di Giovannino Diana fatte «con la consapevolezza che ogni popolo ha il diritto di autogovernarsi, che l’eccessiva distanza del nostro territorio dal Comune di Sassari e la trascuratezza con la quale loro ci amministravano ci spingeva a pensare che l’obiettivo dell’autonomia del nostro progetto era giustissimo», ha detto Fortunato Benenati che, assieme a Gavino Pippia, fece parte del Comitato.

E dalle parole di Gavino Pippia traspare proprio una grande emozione. La sua, come quella di molti altri suoi “colleghi” e concittadini, è la storia di un impegno che dal Comitato lo porta a diventare poi consigliere comunale, vice sindaco e, dal 2007 al 2012, a ricoprire la carica di primo presidente del consiglio comunale. «Con la volontà e con l’impegno – ha detto – si possono raggiungere risultati impensati. E i giovani di oggi se applicheranno volontà e dedizione potranno fare ancora grandi cose per questo paese».

«Trent’anni sono volati – ha chiuso Antonio Diana, sindaco ininterrottamente dal 2007 – e tanto è stato fatto. Il tutto è frutto di grande lavoro che dà merito a chi ha amministrato Stintino in questi anni». Un ricordo quindi è andato a chi ricoprì il ruolo di amministratore e adesso non c’è più: Marco Satta, Giovannino Bosco, Battista Calvisi, Antonino Pilo e Giangiacomo Peragallo.

Alla cerimonia hanno partecipato anche la presidente del consiglio comunale Marilena Gadau, i consiglieri e assessori comunali attuali. A moderare gli interventi è stata l’assessore della Cultura Francesca Demontis.

A chiusura della manifestazione, è stata inaugurata la statua che celebra appunto il trentennale. Realizzata da Francesco Cadeddu, la scultura in due blocchi, in trachite di Ittiri, raffigura una donna, il rais della tonnara e un operaio, con alla base la scrittia indipendenza ed il logo del Comune.

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Per Stintino è una data importante, quasi quanto quella della nascita del paese. L’8 agosto, infatti, per il Comune costiero rappresenta il compleanno amministrativo. Una ricorrenza che quest’anno l’amministrazione comunale guidata da Antonio Diana festeggerà con un spettacolo pirotecnico, alle 23.00, sul lungomare Cristoforo Colombo.

In quel giorno d’estate di trent’anni fa, 8 agosto 1988, il borgo dei pescatori diventava Comune autonomo, smetteva la veste di circoscrizione comunale del comune di Sassari, per indossare gli abiti di Amministrazione comunale. E, negli anni Stintino, è diventata un punto di riferimento nella provincia di Sassari.

Per il Comune e per la comunità stintinese l’autonomia ha un profondo significato: quello di un traguardo raggiunto dopo anni di sacrifici e lotte politiche di un paese che nasce dall’esodo delle 45 famiglie che abitavano sull’isola dell’Asinara e che, il 14 agosto del 1885, fondarono appunto Stintino. L’8 agosto 1988 si raggiunse dunque un obiettivo concreto – del quale gli stintinesi vanno fieri – che vide diversi passaggi, caratterizzati da una serie di battaglie politiche, a volte condotte in maniera non organizzata ed omogenea, che nel 1974 avevano portato alla formazione del Comitato per l’autonomia.

«Nel 1974 – ricorda il primo cittadino Antonio Diana – inizia una vera e propria battaglia politica, fatta anche di viaggi e istanze alla Regione e al Comune di Sassari. Attività spesso sostenute da importanti esponenti della politica sassarese, regionale e nazionale.»

Prima dell’autonomia, Stintino non è mai stata rappresentata nel Consiglio comunale di Sassari. Era soltanto una delle circoscrizioni della città, con un ufficio per i certificati, per l’abigeato e la presenza di un funzionario del comune di Sassari.

«La nostra comunità – aggiunge il sindaco – è formata da diverse componenti che hanno permesso di raggiungere il traguardo del 1988: la ricerca di una terra da sentire propria; la volontà di autogestirsi. Staccarsi da una città della quale non ci si sentiva parte, anzi a volte anche abbandonati, per formare una Comunità che in questi trent’anni ha fatto davvero tanto.»

In questi anni di storia amministrativa si sono succeduti quattro sindaci. Il primo nel 1989 fu Gavino Benenati. Dal 1990 al 1998 invece la carica venne ricoperta da Giovanni Greco. Dal 1998 al 2007 la fascia tricolore venne indossata da Lorenzo Diana. Dal 2007, da ben tre mandati, Antonio Diana è il primo cittadino di Stintino.

Dieci anni fa a solcare il cielo di Stintino per festeggiare i vent’anni di autonomia fu la pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori. Uno spettacolo unico nel suo genere, che richiamò sulle spiagge di Pazzona e delle Saline un pubblico numerosissimo. Quest’anno i festeggiamenti si sposteranno sul lungomare Colombo in paese e alle 23.00 dell’8 agosto, la notte stintinese sarà illuminata dai fuochi d’artificio che, organizzati dall’assessorato comunale del Turismo, si preannunciano di grande effetto.