23 December, 2025
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Il ricco programma degli eventi del 250° anniversario della fondazione del comune di Calasetta è stato presentato questa mattina a Cagliari, negli spazi dell’Exma. Sono intervenuti Claudia Mura, sindaca di Calasetta; Igor Lobascio, assessore della Cultura del comune di Calasett; Efisio Carbone, direttore del MACC, il Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta; Stefano Delunas, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

Millesettecentosessantanove: trentotto famiglie di pescatori di corallo e, poi, di tonni – genti di origini liguri, di Pegli, provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, che avevano già fondato Carloforte trent’anni prima – chiedono al re Carlo Emanuele III di Savoia di popolare anche la costa settentrionale dell’isola di Sant’Antioco. Giunge così nella punta estrema di quel lembo di Sardegna sud-occidentale una prima comunità di Tabarchini. Quei coloni si insediarono, formalmente, nel settembre del 1770, duecentocinquant’anni fa, in quel luogo dal nome poetico, Cala di Seta (secondo alcune interpretazioni, dal sardo campidanese Cala de Seda, ovvero Cal’e Seda, perché i fondali dell’arcipelago sulcitano hanno sempre abbondato di una “seta di mare”; naturale, il bisso, ricavato dai filamenti secreti da particolari molluschi, le “nacchere”). E si stabilirono proprio di fronte all’isola di San Pietro e al suo centro abitato, Carloforte. Poi arrivarono coloni piemontesi, da Carignano (preziose le loro tecniche di coltivazione vitivinicola, da cui la produzione del  famoso Carignano del Sulcis), infine, giunsero altri coloni, dalla Sicilia. Gli originari tratti tabarchini e liguri sono però sempre rimasti immutati nella cultura e nelle tradizioni locali, compresa la lingua tabarchina, l’idioma ligure parlato a Calasetta e a Carloforte, ed il simbolo del paese, l’imponente torre costiera sabauda che lo domina.
E il comune di Calasetta ha voluto celebrare con tutti gli onori, con il sostegno della Regione Sardegna (Assessorati alla Cultura e al Turismo), il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e con l’organizzazione dell’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, il 250° anniversario della fondazione del paese tabarchino, con un programma denso e ricco di eventi, nel totale rispetto delle norme anti-Covid. Programma lungo, che è partito lo scorso 6 agosto, fra serate letterarie (con ospiti come Grazia Di Michele, Alessandro Cecchi Paone e Giampiero Mughini per il festival LiberEvento), presentazioni di libri, mostre e passeggiate culturali, curate dalla Fondazione MACC (Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta) e dalla cooperativa Millepiedi, fra i partner delle iniziative, e che troverà il suo culmine in questa prima settimana di settembre, fino al 6, data che segna il 250esimo e in cui si svolgerà la cerimonia commemorativa civile, per poi proseguire con gli appuntamenti legati alla festa del patrono del paese, San Maurizio (fra il 20 e il 26 settembre).
Una curiosità: “Piccola Torino”, così viene definita Calasetta. Perché? Sempre a partire dal 1770 ebbe inizio la sua costruzione per opera di Pietro Belly, ingegnere militare piemontese, che dà oggi il nome alla piazza principale del paese e che progettò un borgo concepito a scacchiera, proprio come la prima capitale dell’Italia unita, arrampicato su una collinetta, dove spicca la Torre settecentesca, e che va a declinare in modo estremamente regolare e ordinato fino al porto.

«Duecentocinquant’anni fa un gruppo di uomini e donne si insediava a Calasetta per dare vita al nostro paesericorda Claudia Mura, sindaca del comune tabarchino, che sottolinea -: in questo 2020, segnato da una delle più grandi sfide che come essere umani ci siamo trovati ad affrontare, vogliamo ancorarci, ancora più saldamente, alle nostre radici, stringerci come comunità, per continuare insieme a costruire la nostra storia. Nonostante le limitazioni legate all’emergenza sanitariaconclude Claudia Muraabbiamo voluto con forza che questa importante data per la nostra comunità non passasse sottotono e che i festeggiamenti, nel rispetto della normativa vigente, non venissero rimandati».

Il programma
Eventi legati all’ufficialità del 250° anniversario della fondazione, valorizzazione della cultura tabarchina, del territorio e dei prodotti locali, concerti, convegni, itinerari storico – culturali e
naturalistici, arte e performance artistiche: questo il menù degli appuntamenti che Calasetta continuerà a ospitare nel mese di settembre. In Piazza Belly è stato allestito ed è attivo un info-point, dove è possibile ricevere tutte le informazioni utili sugli eventi in programma ed effettuare le relative prenotazioni (tel. 347 0502072).
Mentre fino al 6 settembre il Museo MACC – che accoglie fino al 20 ottobre la mostra COSMOMED, tracce di cosmopolitismo intorno al Mediterraneo, migrazioni, memorie, attualità – ospiterà ogni giorno, alle 11.00 e alle 17.00, Dalle radici al contemporaneo, laboratori didattici per bambini curati dalla Fondazione del Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta, la serata di giovedì 3 prevede nel Piazzale della Torre Sabauda, alle 19.00, un concerto del QUARTETTO D’ARCHI CASTELLO, guidato dal violinista Alessio De Vita, che proporrà un repertorio cameristico con musiche della fine del ‘700.
L’ensemble nasce nel 1999 ed è composto da musicisti che si sono formati nelle più prestigiose accademie internazionali, fra cui la F. Liszt Academy of Music di Budapest e l’Orchestra Giovanile Italiana, e che hanno collaborato con alcune fra le più importanti istituzioni concertistiche nazionali e internazionali, come l’Orchestra Filarmonica del Mediterraneo e l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. Il quartetto, che vanta anche numerose incisioni discografiche, si esibisce nei più importanti teatri isolani e della Penisola, con un repertorio che spazia dalla musica classica alla musica “leggera”.
Venerdì 4, nell’Aula consiliare del Comune si svolgerà, dalle 18.30, il convegno Lentiggia naigra de Cadesedda – La lenticchia nera di Calasetta. Una biodiversità agricola identitaria, organizzato dal comune di Calasetta in collaborazione con l’Agenzia Laore Sardegna (Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura) e la Comunità di tutela biodiversità – Lenticchia nera di Calasetta. Ai saluti della Sindaca Claudia Mura, di Igor Lobascio, assessore comunale della Cultura, ed Ambra Cincotti, consigliera comunale referente del progetto di valorizzazione della lenticchia nera, seguirà la presentazione di un breve filmato con testimonianze storiche sulla lentiggia naigra de cadesedda, curato dalla Comunità di tutela. Per parlare degli aspetti storici, culturali ed identitari, del progetto e dei percorsi di valorizzazione della biodiversità vegetale della lenticchia nera calasettana interverranno Silvana Pusceddu (Comunità di tutela), Luca Mameli (Agenzia Agris Sardegna), Francesco Sanna (Agenzia Laore Sardegna). In chiusura uno chef locale presenterà le potenzialità gastronomiche della lenticchia nera e la Comunità per la sua tutela consegnerà ufficialmente la documentazione storica (relazioni, interviste, filmati e foto) al Museo della Cultura Tabarchina “Ràixe”, che in calasettano significa “radice”, per l’appunto.
E proprio dall’Archivio Multimediale della Cultura Tabarchina “Ràixe”, in via Umberto 61, partirà alle 19.00 una Passeggiata naturalistica, condotta dalla guida specializzata Annalisa Mura, di Aguadora Experience, che rientra negli itinerari culturali con visite guidate curati dalla cooperativa Millepiedi. L’ex Tonnara e la scogliera del Nido dei Passeri, le mete (per le prenotazioni: 328 8836251; raixe@coopmillepiedi.it).
La prima edizione del Babel Music Fest si aprirà, alle 22.00, in Piazza Principato di Monaco (nella passeggiata del Porto) con il concerto dei CORDAS ET CANNAS.

Band capitanata da Francesco Pilu, voce storica del gruppo e polistrumentista (armonica, launeddas, organetto), che l’ha fondata a Olbia nel 1978, i Cordas et Cannas fin dalle origini incidono ed eseguono musica tradizionale e composizioni proprie in limba, rivalutando il repertorio dei poetas e cantadores, una rielaborazione musicale contaminata da elementi rock e jazz, che li ha avvicinati anche alle nuove generazioni. Band flessibile, quella dei Cordas, nel trattare, in tempi non sospetti, la musica sarda in forma aperta verso altre culture, che ha ottenuto così risultati affascinanti e individuato interessanti possibilità di confronto sul piano internazionale.
Il gruppo ha suonato dal vivo in tutta la Sardegna, nella Penisola e all'estero (Europa, Stati Uniti, Canada, Sud America, Australia), ha partecipato al festival Womad di Peter Gabriel, collaborato con artisti come Paolo Fresu, Antonello Salis, Gavino Murgia, Marino De Rosas e Andrea Parodi. Del 2018 l’album più recente, “Terra Muda”.
Ad aprire gli appuntamenti di sabato 5 sarà ancora una Passeggiata nel centro storico, condotta da Annalisa Mura, a cura della cooperativa Millepiedi, con partenza sempre dall’Archivio Multimediale “Ràixe” alle 19.00 (con prenotazione). Alle 21.00, il Piazzale della Torre accoglierà alle 21.00 il Concerto d’;estate della storica “Banda Musicale G. Puccini”; di Calasetta.
E alle 22.00, per il Babel Music Fest, nel palco deputato di Piazza Principato di Monaco l’interessante concerto dei gruppi SABER SYSTÈME e GAI SABER.
I SABER SYSTÈME, “sistema sapere”, nascono nel 2014. Piemontesi, del Cuneese, hanno sviluppato una proposta musicale “glocal”, che si riferisce strettamente alla musica, alla cultura e alle lingue del proprio territorio transfrontaliero e che, nello stesso tempo, mescola world music e pop elettronico di oggi, sempre presenti nelle loro performance. L’occitano e l’italiano sono le lingue che utilizzano, ma anche le vicine francese e spagnolo, con qualche accenno al “dioula” dell’Africa occidentale, lingua madre della cantante Fatima. I Saber Système, proprio per la loro musica che mixa conoscenza delle proprie radici e modernità, hanno ricevuto apprezzamenti importanti a livello internazionale, in particolare da esponenti della scena musicale underground europea. Partecipano ai più importanti festival internazionali di world music e musica etnica.
I GAI SABER nascono invece prima, nel 1992, e la loro ricerca parte dalla musica colta dei trovatori medievali di lingua occitana. Si ispirano quindi al significato profondo della poetica trobadorica, parlano nei loro brani di convivenza e tolleranza e nelle loro linee melodiche si ritrovano i tratti della musica araba, i legami con la musica popolare, i riferimenti alla musica sacra gregoriana. Anche i Gai Saber mescolano sonorità diverse, sospese fra tradizione e modernità, fondendo folk, rock, musica latina ed elettronica. La multimedialità caratterizza spesso i concerti del gruppo, che ha partecipato a molti importanti eventi musicali in Italia e in Europa, in particolare in Francia, e ricevuto importanti riconoscimenti.
Domenica 6 settembre si arriverà al clou delle celebrazioni per il 250° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL COMUNE DI CALASETTA. La mattinata si aprirà alle 9.30 con una cerimonia religiosa nella chiesa di San Maurizio. Alle 10.30, in Piazza Belly avrà inizio la cerimonia commemorativa civile, momento solenne alla presenza di autorità civili, religiose e militari. Ma la giornata del 6 sarà lunga e densa di eventi. Alle 9.00 si darà il via, dagli impianti sportivi, a “Calasetta In Bike”, ciclopedalata di 30 km (evento gratuito e aperto a tutti), a cura di A.S.D. Sulcis Bike Cross Country. Nel pomeriggio, alle 16, si potrà assistere alla performance/installazione di Gabriella Locci, curata da Casa Falconieri, in collaborazione con il MACC. L’esibizione dell’artista è pensata in due momenti, quello del viaggio e quello della nascita del paese e della comunità di Calasetta. Il primo momento performativo, “E’ rosso sotto e sopra l’acqua”, avrà luogo nella spiaggia di Sottotorre, dove Gabriella Locci aprirà la sua grande opera su carta (4 metri x 7) e la spingerà in mare, facendole compiere un viaggio simbolico nell’acqua.
Il viaggio da Tabarka a quella terra che diventerà Calasetta è rappresentato dalla scelta di una gamma cromatica che si dipana quasi esclusivamente attraverso i rossi e gli aranciati, colori della vita, dell’amore ma anche delle ferite e delle difficoltà, che sicuramente hanno accompagnato un viaggio non semplice.

Dopo il viaggio il racconto della costruzione del paese, simboleggiato dalla performance partecipata “Segni minimi nello spazio del tempo”: gli abitanti di Calasetta coinvolti sposteranno 250 opere, come gli anni dalla fondazione, realizzate da Gabriella Locci sotto forma di piccoli moduli di cemento, dal museo MACC all’Archivio Multimediale Ràixe, rappresentando così la nascita del paese, la sua strutturazione, e la possibilità dell’incontro tra lo sguardo verso il contemporaneo ed il patrimonio di memoria custodito dal Museo della Cultura Tabarchina.
Alle 18.00 il momento ufficiale dell’Annullo di Poste Italiane per Calasetta 250 (in via Marconi) e alle 19.00 la cooperativa Millepiedi organizza un’altra passeggiata nel centro storico, condotta daAnnalisa Mura  (con prenotazione, consueta partenza dalla sede di “Ràixe”, in via Umberto 61).
La giornata del 250esimo si chiuderà con il terzo appuntamento del Babel Music Fest, alle 22.00, in Piazza Principato di Monaco: l’atteso concerto dell’artista di casa Matteo Leone, con la partecipazione di Farees, polistrumentista italo-tuareg di fama internazionale. Matteo Leone, cantautore, chitarrista, batterista più che emergente, dopo un percorso artistico di ricerca nella cultura afroamericana, dove il blues è stato parte essenziale, ha sentito il bisogno di tornare alle sue origini: Calasetta e l’Africa. Il concerto di Leone per Calasetta 250 è diviso in due parti: nella prima verrà eseguito il primo disco del cantante calasettano, “Scattered House Place” (“Località Case Sparse”), in lingua inglese, che racconta di Cussorgia, frazione di Calasetta dove abita, e dei luoghi cari all’artista; nella seconda verrà presentato in anteprima il nuovo disco “Ràixe”, fra afroblues e musica del deserto, interpretato interamente in tabarchino, questa la peculiarità del lavoro, essendo i brani legati alla lingua, alla storia di Calasetta e dei suoi abitanti.
L’ultima fatica discografica di Matteo Leone vede la partecipazione e collaborazione di Farees, che sarà con lui sul palco di Piazza Principato di Monaco, e diverse collaborazioni importanti, con
i gruppi tuareg maliani Terakaft e Tinariwen, pionieri del “desert rock” e del “blues del deserto”, dall’affascinante sound sahariano, e con il cantante e chitarrista statunitense Ben Harper. Il concerto di Calasetta verrà registrato per essere poi pubblicato sulla rete social, per promuovere la musica indipendente, il territorio e la cultura calasettano-tabarchina. Matteo Leone ha suonato in svariati festival in Italia e all’estero, è stato in tournée negli Stati Uniti e in Giappone, ha suonato “in casa” al Narcao Blues, al Sant’Anna Arresi Jazz, al festival Rocce Rosse, ha collaborato con artisti isolani come le Balentes e Joe Perrino.
Domenica 20 settembre, sempre nell’ambito di Calasetta 250, avrà inizio il programma di eventi legati alle celebrazioni in onore del santo patrono del paese, San Maurizio, con un torneo organizzato dal Circolo Bocciofilo proprio a lui intitolato (alle 9.30, in via Strada Vecchia).
Martedì 22, segna la data della Festa di San Maurizio, che avrà il suo momento ufficiale alle 19.00 nella chiesa omonima, dove si svolgerà una solenne funzione religiosa. Alle 18.00, intanto, in Piazza Principato di Monaco, l’appuntamento con 250 sorrisi, con l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro, a cura della Pro Loco di Calasetta.

Venerdì 25, nell’Aula Consiliare del Comune, alle 10.00 si terrà il convegno Calasetta 250 – Percorsi storici e culturali, in collaborazione con l’Università di Sassari ed il Parco Geominerario, mentre sabato 26 settembre il Museo MACC ospiterà, alle 19.00, la Mostra diffusa Overlap, curata dall’associazione Senza Confini di Pelle.
Nel programma di Calasetta 250 rientrano, in realtà, tre progetti promossi dal Comune tabarchino con l’importante sostegno finanziario della Fondazione di Sardegna: Calasetta: 250 anni di comunità, storia, tradizione e cultura, del quale sono parti integranti le presentazioni di libri, le mostre al Museo MACC, i concerti ede il cartellone del Babel Music Festival, un convegno e tutte le attività collegate alla cerimonia commemorativa del 6 settembre in Piazza Belly; comune di Calasetta: sviluppo della destinazione turistica, di cui fanno parte gli itinerari culturali con le passeggiate naturalistiche e nel centro storico, i laboratori e il convegno sulla lenticchia nera di Calasetta, la ciclopedalata per la promozione del territorio; Volontariato e servizio civico: un percorso di promozione e valorizzazione, che comprende le letture pubbliche in collaborazione con la Biblioteca comunale, i laboratori per bambini sulla storia di Calasetta, i tornei sportivi, la mostra e il convegno sui percorsi della memoria.

 

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Dopo il sold-out di Herbie Hancock, le lezioni concerto di Bietti, la grande classe di Franco D’Andrea e l’emozionante solo di contrabbasso di Adam Ben Ezra, prosegue a ritmo serrato il programma della terza giornata dell’European Jazz Expo. Grande attesa per il quartetto di Eli De Gibri, sassofonista e compositore israeliano già al fianco di Hancock, riconosciuto come band leader di livello internazionale grazie al suo inesauribile talento artistico. A fianco dei musicisti più talentuosi del mondo, non poteva mancare il nostro Gavino Murgia, protagonista di Africa Sky in trio con Hamid Drake e Majid Bekkas. Alle 22.30, infine, Federico Nathan virtuoso del violino di origine uruguayana, più volte tra i solisti di spicco di Snarky Puppy, alla testa di un quintetto che promette scintille. Alla fine dei concerti, nel Fuaié del teatro spazio a RadioX Corner.

Ma ecco nel dettaglio il programma di venerdì 1 novembre

Tra scrittura e improvvisazione

1 e 2 novembre

Sala M2, ore 11.00

Luca Caponi – percussioni

Pasquale Laino – sax soprano

Alessandro Gwis – piano

Considerato tra i migliori divulgatori musicali italiani (ma è anche compositore, pianista e musicologo, collaboratore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e voce radiofonica notissima), Bietti, in occasione dell’EJE sarà il protagonista di un ciclo di lezioni dal titolo “Tra scrittura e improvvisazione”, in scena negli spazi del Teatro Massimo di Cagliari, dove assieme ai suoi compagni di viaggio Luca Caponi (percussioni), Pasquale Laino (sax soprano) e Alessandro Gwis (piano) racconterà i lati più nascosti della musica. Per esempio? Integrazione, alchimia, spiritualità.

Il Jazz con gli occhi di un bambino

Sala M3, ore 12.00

Progetto di Contattosonoro e S’Ardmusic

Quarta edizione dell’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi, un progetto ideato e condotto dalla musicoterapeuta di Contattosonoro Francesca Romana Motzo, in coproduzione con S’Ardmusic e collaborazione con Jazz in Sardegna. Un appuntamento che vedrà come protagonisti i genitori e bimbi della classe 12/24 mesi, provenienti dalla Scuola Civica di Musica di San Sperate (diretta da Francesco Pilia) e che viene aperta l’esperienza anche ad un gruppo esterno alla scuola della fascia d’età 24/28 mesi, che si è preparata all’esperienza partecipando al Jazzy Bimbi Lab, organizzato a ridosso del Festival Jazz in Sardegna 2019. Un dialogo sonoro-musicale che vuole avere l’ambizione di un incontro e di uno scambio profondo, tra un musicista jazz e un gruppo di piccoli improvvisatori coi loro genitori, che arricchisca entrambe le parti e, soprattutto, consolidi la motivazione principale: la musica non solo come un percorso di acquisizione di competenze, ma come fondamentale esperienza di vita.

Growin’Jazz, i nuovi talenti del Jazz italiano

Giardini Exma, Radio Social Club, ore 13.00

Vittorio Esposito – pianoforte

Simone Faedda – Chitarra

Gabriel Marciano – Sax alto

Cesare Mecca – Tromba

Matteo Piras – contrabbasso

Gianrico Manca – batteria e direzione artistica

Il progetto di Growin’Jazz si inserisce a largo raggio nel solco dell’esperienza ormai quarantennale di Jazz in Sardegna. La ricerca continua di nuove forze, idee e talenti si manifesta con una rassegna all’interno del cartellone di EJE2019. I protagonisti, tutti giovanissimi talenti e certamente futuri protagonisti della scena musicale italiana, sono stati selezionati da Gianrico Manca, uno dei più prolifici artisti del panorama musicale isolano e nazionale. I concerti si terranno in diverse soluzioni durante i due jazzbrunch previsti al RadioX SocialClub per poi aprire i concerti sul palco del teatro Massimo la sera di sabato 2 novembre.

AFRICA SKY 

1 novembre

Sala M3 ore 19.30

Gavino Murgia – sax

Majid Bekkas – batteria

Hamid Drake – gnawa

Momenti di magia. Aspetti fortunati di umanità. Set di musica nel cuore del tempo. L’originale formazione artistica di Gavino Murgia con Majid Bekkas e Hamid Drake è un tuffo nel cuore dell’Africa più autentica, nell’Africa Sky appunto, con le sue suggestioni, i suoi colori, le sue malie. Un progetto in trio, capitanato dal sassofonista nuorese, capace di riflettere le innumerevoli esperienze musicali vissute dai tre artisti a ogni latitudine del mondo. E che offre radici e aperture, tradizione e modernità.

Majid Bekkas è un musicista marocchino polistrumentista, compositore, insegnante di canto, oud, e chitarra classica, co-direttore artistico del festival Jazz au Chellah di Rabat; Hamid Drake è senza tema di smentita, tra i più forti batteristi viventi dell’ambito del jazz, improvvisato e cross over, immerso fin da adolescente nell’ascolto R&B e funk della sua Chicago, così come di tutto il Motown, Stax e Atco; Gavino Murgia, infine, non ha quasi bisogno di presentazioni: l’Isola con le sue profonde radici sonore è costantemente presente nel suo percorso artistico e questa immersione nel mondo del jazz gli consente di accrescere la propria esperienza e di conoscere tantissimi musicisti con i quali non smette di compiere innumerevoli esperienze musicali.

Il concerto in scena venerdì, 1 novembre, è un pulsare ritmico dai cuori allineati, una spirale in musica tra visioni ancestrali e sintesi moderne, un cortocircuito di emozioni che si parlano e si raccontano al pubblico in modo onesto, sincero, appassionato. Africa Sky, un meltin’ pot di strumenti e musica sarda, araba, gnawa, jazz. Un viaggio meraviglioso all’origine dei suoni.

Eli Degibri

Sala grande ore 21.00

Eli Degibri – sax

Tom Oren – piano

Tamir Shmerling – bass

Eviatar Slivnik – batteria

Sassofonista di grande talento e compositore di razza, Eli Degibri è uno dei grandi ospiti del nostro festival. Nato a Tel Aviv nel 1978, inizi degli anni Novanta, non ancora ventenne, si è imposto all’attenzione della critica internazionale ottenendo  numerosi riconoscimenti (“Premio Primo Ministro israeliano per la composizione jazz”, “Premio Landau per performance jazz”).

Alla fine degli anni Novanta anche un mito come Herbie Hancock lo ha chiamato a far parte del suo sestetto (1999-2002), consacrandolo definitivamente con queste parole: «Un compositore, arrangiatore e performer di grande talento… uno che è pura musica e che percorre sentieri inesplorati, un artista che ha il potenziale giusto per essere una forza formidabile nell’evoluzione del jazz».

Ma non è tutto: dal 2002 al 2011, Degibri entra in un’altra leggendaria formazione capeggiata dal grande batterista Al Foster.

Apprezzato per le sue esibizioni carismatiche, il sassofonista israeliano negli ultimi dieci anni ha conquistato definitivamente il pubblico che oggi lo segue fedelmente in occasione dei suoi concerti.

Secondo Bill Milkowski (JazzTimes), “Degibri è un improvvisatore eccezionalmente melodico con un tono tenore profondo e audace” mentre per Karl Stark (The Philadelphia Inquirer) è “un personaggio potente e affascinante che provoca brividi impressionanti, sia come musicista che come compositore”. Nell’ottobre dello scorso anno ha pubblicato “Soul Station”, un nuovo album realizzato come omaggio al leggendario sassofonista e suo grande ispiratore Hank Mobley.

Impegnato nella lunga tradizione di tutoraggio nel mondo del jazz (nel 2012 è stato invitato alla Giornata internazionale del jazz dell’UNESCO voluta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York), oggi è concentrato quasi esclusivamente sul lavoro con la sua band, richiestissima e applaudita nei più prestigiosi festival di tutto il mondo.

Federico Nathan Project

Sala grande ore 22.30

Baptiste Bailly – pianoforte

France Diego Pinera – batteria

Federico Nathan è uno dei più grandi violinisti uruguaiani del nostro tempo, e il suo linguaggio è un viaggio attraverso universi sonori diversi, in grado di cancellare la barriera tra classica e popolare, creando al tempo stesso un tipo di musica libera dai pregiudizi e profondamente fantasiosa. Nato a Montevideo, nel 1986, Federico Nathan ha iniziato a studiare il violino all’età di 8 anni, e da allora si esibisce come solista in ensemble e orchestre in tutto il mondo. Nella tavolozza della sua musica, Federico Nathan aggiunge colori, melodie e ritmi come un esperto pittore: elementi di rock, jazz, di classica ma anche di musica uruguaiana convergono nella sua spartitura, mentre bilancia con grande maestria arrangiamenti pianificati con altri assolutamente improvvisati. Oggi Federico Nathan è il secondo violino della olandese Metropole Orchestra – due volte vincitrice del Grammy – con cui si è esibito insieme ad artisti del calibro di Joshua Redman, Snarky Puppy, Gregory Porter, Esperanza Spalding, Quincy Jones e Gonzalo Rubalcaba. Inoltre, insegna tecnica di violino alla Berklee School di Valencia. Da autentico musicista versatile, partecipa a progetti diversissimi tra loro, attento a portare avanti il proprio progetto, punto d’incontro della sua fervida curiosità creativa. Ed è proprio con questo suo nuovo lavoro che Federico Nathan si esibirà il 1 novembre sul palcoscenico del teatro Massimo, assieme ai suoi compagni di viaggio Baptiste Bailly al pianoforte, e France Diego Pinera alla batteria.

              

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Il progetto SHARPER è coordinato dalla società di comunicazione scientifica Psiquadro in collaborazione con un consorzio di partner nazionali che comprende l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Università di Palermo, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università Politecnica delle Marche, il museo Immaginario Scientifico di Trieste e il centro di ricerca Observa Science in Society, e coinvolge un ampio partenariato che include oltre 200 partner culturali, tra i quali enti pubblici, istituti di ricerca, università, imprese e associazioni culturali. Realtà che, in ogni città italiana aderente al progetto, costruiranno un ricco programma di appuntamenti trasformando strade, piazze, musei e teatri in laboratori nei quali fare esperienza sulla ricerca, la scienza e l’attività del ricercatore.

Nel 2011 la città di Nuoro fu la prima in Sardegna ad aderire a La Notte dei Ricercatori, manifestazione poco conosciuta a quel tempo, promossa dalla Commissione europea per avvicinare i cittadini al mondo dei ricercatori e della scienza. Da quella data il comune di Nuoro ed il centro Europe Direct, attivo su incarico della Commissione europea, organizza in città una pluralità di iniziative ed eventi a carattere educativo, dimostrativo e di coinvolgimento del grande pubblico, accettando di volta in volta le nuove sfide.

Le manifestazioni della città di Nuoro quest’anno si articoleranno in tre giornate, rivolte sia alle scuole che al pubblico seguendo i temi, percepiti come più urgenti, caratterizzanti questa edizione: il 50° anniversario dello sbarco sulla luna, il 500° anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci e la lotta ai cambiamenti climatici.

La mattina del 26 si parte con la scuola e la ricerca. Presso la Biblioteca Satta si incontrano le classi e i docenti del territorio per presentare il progetto di cittadinanza attiva, monitoraggio civico e Data Journalism rivolto alle scuole secondarie di tutta Italia e promosso dagli Europe Direct e dal Dipartimento di Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri: “A Scuola di OpenCoesione”. In questa occasione saranno ospiti la giornalista d’inchiesta e presidente di Cittadini Reattivi Rosy Battaglia ed il rapper romano Amir Issaa, che terranno due lezioni rispettivamente sul Data Journalism, dal titolo La lezione di Greta. L’Attivismo Civico cos’è e come si fa, e sulla musica come leva per la cittadinanza attiva, dal titolo La musica come strumento di coscienza, consapevolezza e ricerca.

Incontri serali dal 26 al 28 settembre

Il programma prosegue con una serie di incontri e lezioni dal 26 al 28 settembre con ospiti nazionali e non che dibattono sui tre temi lanciati con questa Notte dei Ricercatori:

Si inizia il 26 settembre con il tema dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, con una brevis lectio in programma alle ore 19 presso il teatro di Bocheteatro San Giuseppe di e con Francesco M. Cataluccio, dal titolo “I dettagli in Leonardo da Vinci”. In quest’anno di anniversario si è parlato molto di Leonardo da Vinci (e, a degna conclusione, sta per aprirsi la grande mostra al Louvre). Come però succede si sono tralasciati spesso i dettagli. E invece è proprio lì che vanno ricercate le ragioni più profonde del suo genio multiforme. Guardando i suoi dipinti, tralasciando per un momento i soggetti ritratti, si possono notare particolari straordinari. Ad esempio: il gioco variegato dei gesti delle mani.

Il 27 settembre al Parco Tanca Manna, dalle ore 19.30, si parlerà di ambiente e cambiamenti climatici partendo dall’acqua come risorsa primaria.

Alle 19.30 si partirà con l’incontro/dibattito dal titolo “Passavamo sulla terra leggeri, come acqua”, in cui lo scienziato Andrea Possenti dialogherà con il direttore dell’Acquario di Cala Gonone Flavio Gagliardi e l’antropologo Gaetano Mangiameli. Si parlerà di ambiente e di sostenibilità individuando nell’acqua uno dei principali elementi in grado di fare la differenza. L’acqua come H2O, la sua conservazione e la sua reperibilità, la sua equa distribuzione, s’abba come elemento sociale e religioso, come tema per la grande sfida dell’umanità. L’ambiente visto da un punto di vista biologico, fisico e antropologico. L’evento è in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Cagliari e l’Acquario di Cala Gonone.

Seguirà l’atteso concerto-spettacolo dal vivo del musicista nuorese Gavino Murgia – ore 21.00 – dal titolo “Abba S Abba”. Lo spettacolo, per la seconda volta riproposto in Sardegna, narra di storie vere o probabili, a volte fantastiche, patrimonio e bagaglio culturale di noi tutti e della memoria della nostra gente futura. La scena è riempita oltre che dai musicisti, da un video non pre-girato ma improvvisato e creato sulla scena naturalmente. Un lavoro di Murgia che ci porta tra il magico e il reale dando lo spunto a ricostruire e far conoscere le più importanti tradizioni legate al culto dell’acqua. Vengono quindi a essere riproposte storie, poesie, musiche che si intrecciano formando una storia che tramite le melodie degli strumenti, la poesia estemporanea tradizionale, il canto femminile, la voce dell’acqua, fino l’espressione più moderna del Rap, e le arcaiche voci dei Tenores, diventano poesia.

Infine, il 28 settembre per la sezione Scienza dal vivo presso il Ten – Teatro Eliseo, dalle 19.00 ci saranno due incontri. Il primo introduttivo con OR-BEAT: Accensione motori e countdown. Una performance multiculturale a partire dall’allunaggio dell’Apollo 11 del 1969. Da quella notte, da quei piccoli primi passi sulla luna, la cultura mondiale, il sapere e la conoscenza di tutti noi è stata segnata profondamente. Libri, musica e film si alterneranno sul set. Di e con Andrea Mereu (in arte Zimbra) e Saverio Gaeta. La serata prosegue con l’astronauta Umberto Guidoni, dal titolo: Guarda che luna Nell’ambito del programma spaziale americano Apollo, il racconto avvincente e documentato dell’operazione Luna, l’impresa più ambiziosa, complessa e costosa della storia mai realizzata a scopi non militari, è certamente il più avvincente e fantastico. Un percorso fatto di immagini e ricordi, studi appassionati e grandi traguardi raggiunti assieme all’astronauta Guidoni per meglio comprendere, porci domande e ottenere qualche risposta. In collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Cagliari.

Mostre, laboratori, proiezioni ed attività dal 26 al 28 settembre

Dal 26 settembre partiranno anche le mostre, i laboratori, le proiezioni e gli incontri per adulti e i più piccini.

Il 26 in Piazza Asproni sarà la volta delle attività che vedono i pullman protagonisti con 10BUS di Scienze Centre di Sardegna Ricerche e Bibliopride a cura del Consorzio per la Pubblica Lettura S. Satta in collaborazione con Bibliobus.

Il 27, dalla mattina alla sera, per la sezione GiocoScienza presso la Galleria del Centro Polifunzionale, si alterneranno i laboratori, le mostre, gli spettacoli e le proiezioni rivolti a tutti. Da segnalare lo spettacolo per adulti e piccini dell’Associazione Le Strade di Macondo Cricus Change, i laboratori del gruppo Fab Lab Make in Nuoro – Ailun su Leonardo, quelli del Gruppo di Ricerca Tanca Manna sulla figura dell’archeologo, quello sui materiali riciclabili del CEAS Nuoro – Alternatura o, ancora, quello del dell’I.T.I.S. “M. Giua” di Cagliari sulla costruzione di un pianoforte digitale ad acqua. Le attività formative e ludiche come quelle dell’Associazione Culturale Karalisbrick sulla costruzione dei mattoncini Lego, i giochi matematici del gruppo Math&Gym oppure quelli sulla lingua del centro Europe Direct del Comune di Nuoro che presenterà anche una proiezione dedicata a Leonardo da Vinci per piccini e adulti dal titolo: Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa.

Sempre il 27 settembre per la sezione SHARPER, nel pomeriggio dalle 16.00 in poi, la parte dedicata alle esposizioni, mostre e interazioni col pubblico più scientifiche. Avremmo quindi l’esposizione delle macchine di Leonardo a cura del Fab Lab Make in Nuoro – Ailun, i prototipi dei robot da parte dell’I.T.I.S. “M. Giua” di Cagliari, l’esposizione per la speleologia da parte del Gruppo Grotte Nuorese e, infine, la mostra sui Lego dell’Associazione Karalisbrick. Poi spazi informativi e divulgativi come quello dei medici dellASSL di Nuoro sui temi della Virtual Reality applicata alla salute umana e gli studi sulla terapia del diabete, oppure quelli a cura del Gabinetto Regionale Polizia Scientifica di Cagliari e del Gabinetto Provinciale Polizia Scientifica di Nuoro sui temi dei traguardi nel campo della scienza forense e nuove tecnologie. Ancora spazi informativi sulle app per la raccolta differenziata (APP Junker) a cura del Comune di Nuoro o quelli del CEAS Nuoro sull’educazione alla terra e interpretazione ambientale e CEAS Porto Conte – Effetto Farfalla – sul tema della tutela dell’ambiente marino e costiero. Infine un atelier creativo a cura degli allievi e docenti dell’I.I.S. “A. Volta” di Nuoro.

Ancora il 27, per la sezione Speakers Corner, presso la sala Congressi del Centro Polifunzionale, la parte della manifestazione dedicata gli incontri, dibattiti ed approfondimenti di tematiche importanti in parte presenti nelle mostre e esposizioni della Galleria. Ecco allora che avremo nuovamente la proiezione del film su Leonardo Da Vinci Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa, la parte dedicata all’ Educazione alla terra e interpretazione ambientale da parte del CEAS Comune di Nuoro e l’incontro sul progetto Effetto Farfalla del CEAS Porto Conte o quella dell’I.T.I.S. “Giua” sulle applicazioni, prototipi e ricerca a scuola. Ma anche l’incontro su Nuoro-Matera e le collaborazioni in itinere tra le due città per Matera Capitale Europea 2019, quello sulla Ricerca e umanizzazione delle cure a cura dell’ATS Sardegna – ASSL Nuoro e del progetto FONS sulla captazione delle acque contenute nei pozzi ipogei dei territori carsici della provincia di Nuoro, a cura dell’I.I.S. “A. Volta” di Nuoro, l’incontro sui Territori Solidali a cura del comune di Nuoro in collaborazione con l’Associazione Focus Europe e, infine, a cura dell’Ufficio Servizio Civile del Comune di Nuoro la presentazione del nuovo bando volontari 2019 del Servizio Civile Universale.

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È iniziato il conto alla rovescia per l’inaugurazione del 37° Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo che, dal 30 ottobre al 3 novembre 2019, andrà in scena a Cagliari su sei palcoscenici diversi: Teatro Massimo (con i suoi quattro spazi T1, Minimax, T3 e Fuaiè), Exma’ e Jazzino.

Un’edizione davvero particolare, interamente dedicata ad Alberto Rodriguez nel 20° anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 12 agosto del 1999. Fine intellettuale e grande firma de L’Unione Sarda, di cui diresse per molti anni la terza pagina, Rodriguez è stato un brillante critico di musica jazz e, fino alla metà degli anni Ottanta, mentore e ispiratore del Festival Jazz in Sardegna.

A testimoniare l’importanza della sua figura saranno non soltanto le diverse iniziative a lui dedicate (mostre fotografiche, pubblicazioni, graphic novel ed altro, che saranno comunicate successivamente nel dettaglio), ma l’eccezionale caratura artistica del cartellone, contrassegnata dal concerto di apertura del leggendario pianista e compositore americano Herbie Hancock, in scena al Teatro Massimo, mercoledì 30 ottobre, ore 21,30, alla testa di una line up di altissimo livello composta da James Genus (bass), Lionel Loueke (guitar), Terrace Martin (sax) ed il mitico Vinnie Colaiuta (drums).

Sarà quindi il Teatro Massimo, non più la Fiera come precedentemente comunicato, ad ospitare il concerto di Herbie Hancock Quintet: un cambio in corsa dovuto a motivi puramente logistici, che porterà qualche poltrona in meno per i tanti appassionati (700 posti del Teatro Massimo a fronte dei 1.400 offerti dal Padiglione D della Fiera) ma sicuramente una location più idonea ad ospitare un evento di questa portata.

La prevendita per l’ingresso ai concerti del Festival riparte dunque da oggi con ulteriori 160 abbonamenti in vendita, i cui prezzi variano a seconda delle file poltrone e dei settori, e altrettanti biglietti serali per le quattro giornate del festival.

Una disponibilità di posti sicuramente insufficiente a soddisfare la prevedibile richiesta da parte degli appassionati, tenuto anche conto che il resto del festival si sviluppa all’insegna dell’eccellenza, a partire da Blicher Hemmer Gadd, l’eccezionale trio che riunisce la leggenda della batteria Steve Gadd, il sassofonista (due volte Danish Grammy) Michael Blicher ed il grande specialista dell’organo Hammond Dan Hemmer.

Si prosegue con il quartetto di Eli De Gibri, sassofonista e compositore già al fianco di Hancock, riconosciuto come band leader di livello internazionale grazie al suo inesauribile talento artistico.

Tra i mostri sacri è obbligatorio inserire Franco D’Andrea, uno dei talenti più amati da Alberto Rodriguez per la sua carica innovativa e creativa, protagonista il primo novembre con il suo Ottetto e in Duo con il funambolico percussionista olandese Han Bennink.

Oltre alle grandi stelle del jazz, il cartellone rivolge lo sguardo verso artisti più giovani e formazioni tra le più talentuose e innovative del mondo: da Adam Ben Ezra, che si esibirà in uno stupefacente solo di contrabbasso, a Federico Nathan, virtuoso del violino di origine uruguayana, più volte tra i solisti di spicco di Snarky Puppy, alla testa di un quintetto che promette scintille.

E assieme a questi musicisti eccezionali, non poteva mancare il nostro Gavino Murgia protagonista di ben due esibizioni ma con distinte formazioni: in quartetto con Mauro Ottolini, Pietro Iodice e Aldo Vigorito, ed in trio con Hamid Drake e Majid Bekkas.

Altra citazione d’obbligo è quella dell’Italian Jazz Quartet, ovvero le nuove promesse del jazz italiano Jordan Corda, Alessandro Usai e Matteo Piras, sapientemente guidati da un nome storico del drumming nazionale come Gianni Cazzola.

Ma non è tutto. Oltre al ricco cartellone degli eventi in abbonamento, e alle numerose e importanti iniziative collaterali (sulle quali seguirà comunicato), il festival chiuderà 3 novembre (ore 20.00) con una serata speciale, fuori abbonamento, dedicata al grande Faber nel ventennale della scomparsa: sul palco del Teatro Massimo andrà in scena De Andrè canta De Andrè, il grande omaggio di Cristiano De Andrè al padre, reduce dal successo strepitoso conseguito nella sua unica data italiana lo scorso luglio all’Arena di Verona.

La manifestazione, anche quest’anno sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, dalla Regione Sardegna con gli Assessorati della Pubblica Istruzione, del Turismo e dal Comune di Cagliari, è stata riconosciuta lo scorso anno anche dal Ministero Turismo e Spettacolo tra i festival di maggior rilievo nazionale.

Hamid Drake.

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Lo spettacolo “Orfeo sardo: bestiario, suoni e parole” ha chiuso ieri sera, nell’anfiteatro di Monte Sirai, la rassegna “Notti a Monte Sirai”, organizzata dall’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di Spettacolo con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia e il cofinanziamento della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna.

I protagonisti della serata sono stati Gavino Murgia, Jarrod Cagwin, Andrea Tedde, Noemi Medas, Lea Antona ed Orlando Forioso, regista oltreché direttore artistico dell’intera rassegna. Lo spettacolo è riuscito a creare un’atmosfera magica, nella quale è stato sublimato il connubio tra la parola, l’oralità, il racconto ed il mito. In particolar modo, a librare nell’aria sono i molteplici suoni di due isole magiche come la Sardegna e la Corsica, regione dalla quale arriva la giovane cantante Lea Antona.

Il numeroso pubblico è stato letteralmente “rapito” dalle musiche e dalla storia interpretata da Orfeo, Aristeo ed Euridice.

La rassegna quest’anno aveva come tema conduttore il latte ed il formaggio e anche lo spettacolo di ieri sera ha avuto nella sua parte iniziale un passaggio dedicato alla realtà agropastorale dell’Isola e alle clamorose manifestazioni di protesta dei pastori dei mesi scorsi con lo sversamento del latte sulle strade.

Lo spettacolo “Orfeo sardo: bestiario, suoni e parole” è stato preceduto, come di consueto, alle ore 19.30, dall’esibizione dei bravissimi attori della Clessidra Teatro guidati da Anna Pina Buttiglieri, che hanno eseguito una rappresentazione dal titolo “Da Orfeo e Euridice: cucina paesana”, dedicata a grandi e piccini. A fine spettacolo, Orlando Forioso ha chiamato sul palco l’intera Compagnia La Clessidra, per un saluto al pubblico ed un arrivederci all’edizione 2020.

Vediamo l’intervista con il regista dello spettacolo e direttore artistico della rassegna “Notti a Monte Sirai”, Orlando Forioso.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220023396243150/

                                 

    

           

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Dopo il meraviglioso spettacolo confezionato da Michele Placido ed i suoi musicisti, oggi, domenica 4 agosto, alle ore 21.30, andrà in scena il quarto ed ultimo appuntamento della rassegna “Notti a Monte Sirai”, organizzata dall’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di Spettacolo con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia ed il cofinanziamento della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna.

Protagonisti della serata saranno Gavino Murgia, Jarrod Cagwin, Andrea Tedde, Noemi Medas, Lea Antona ed Orlando Forioso, che porteranno sul palco dell’Anfiteatro di Monte Sirai “Orfeo sardo: bestiario, suoni e parole”.

Uno spettacolo in cui verrà sublimato il connubio tra la parola, l’oralità, il racconto ed il mito. In particolar modo, a librare nell’aria saranno i molteplici suoni di due isole magiche come la Sardegna e la Corsica.

Lo spettacolo “Orfeo sardo: bestiario, suoni e parole” sarà preceduto, come di consueto, alle ore 19.30, dall’esibizione dei bravissimi attori della Clessidra Teatro, che eseguiranno una rappresentazione dal titolo “Da Orfeo e Euridice: cucina paesana”, dedicata a grandi e piccini.

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Si è conclusa ieri con successo la seconda edizione del Festival delle Bellezze dell’Insieme Vocale Nova Euphonia. A fare da scenografia all’evento conclusivo, sono stati il suggestivo Nuraghe Santu Antine e, più tardi, le sale del Cinema Caffè di Torralba. Il Nuraghe Santu Antine ha accolto ieri per la prima volta il polistrumentista Gavino Murgia, che ha fatto vibrare le pietre della reggia nuragica attraverso le risonanze arcane della sua voce da basso e il sax, incantando il pubblico del Festival. L’apice dell’emozione si è raggiunto quando la Corale Studentesca Città di Sassari ha intonato “Sos ojos de sa jana” e “Badde Lontana” e un repertorio che ha toccato alcuni dei brani più celebri del repertorio in limba. Più tardi la conclusione delle cinque giornate al Cinema Caffè di Torralba, con l’intervista della giornalista Luciana Satta a Pina Monne, autrice di oltre quattrocento murales illustrati anche attraverso un racconto per immagini ed il Cine-Concerto del Nova Euphonia del maestro Vincenzo Cossu, direttore artistico del Festival. L’unica corale specializzata in musica da cinema della Sardegna ha portato in scena lo spettacolo multimediale di musica, cinema e poesia ideato da Vincenzo Cossu e realizzato dal film maker Carlo Enrico Cossu.

Sui palchi naturali si sono alternati alcuni dei più importanti artisti della Sardegna in cinque giornate, tutte condotte dalla giornalista Luciana Satta nella Necropoli di Museddu, a Cheremule, nel Chiostro della Chiesa di Santa Maria di Betlem, a Sassari, a Su Campusantu ʼEzzu, a Cargeghe, nel sito prenuragico di Monte Baranta, a Olmedo, nel nuraghe Santu Antine e, infine, al Caffè-Cinema di Torralba. Dalla trombettista Jasmin Ghera alla pianista Anna Giulia Alvandi, dai musicisti Denise Gueye e Alain Pattinoni, alla cantante Rita Casiddu, dall’attore Matteo Gazzolo al sassofonista Francesco Scognamillo. E ancora, la cantante Franca Masu e Fausto Beccalossi, gli allievi della Scuola Civica Meilogu, il gruppo di danza Chentulhadas, il polistrumentista Gavino Murgia, la muralista Pina Monne, il fotografo Nicola Castangia, l’archeologo Giorgio Murru, l’orafo Pierandrea Carta, l’attrice Daniela Deidda e le corali del maestro Cossu, che si sono alternate nel corso di tutto il Festival.

Luoghi che non sono stati solo “cornici” per eventi suggestivi, ma i veri protagonisti del Festival delle Bellezze. Tante le Onlus che hanno fatto sentire la loro presenza, alternandosi in tutte le giornate per testimoniare al pubblico del Festival il proprio contributo nell’Isola, dall’ARMR (Fondazione Aiuto alla Ricerca Malattie Rare) alla Comunità La Crucca, da Amnesty International a Emergency e infine Mondo X Sardegna di Padre Morittu.

Si conclude così la seconda edizione del Festival delle Bellezze. La sfida organizzativa di una giovane associazione Culturale-Musicale, l’Insieme Vocale Nova Euphonia. Un’occasione per offrire alla musica e all’arte di qualità contesti straordinari. Un tentativo di fare rete fra le realtà più dinamiche del panorama culturale isolano: la Soprintendenza delle province di Sassari e Nuoro; i comuni di Cheremule Sassari, Cargeghe, Olmedo e Torralba; la Scuola Civica di Musica Meilogu; la FERSACO; la cooperativa La Pintadera; il Cinema caffè di Torralba e la Pro Loco di Torralba.

  

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Latte e letteratura. E ancora storia, archeologia, convivialità e valorizzazione e rispetto dei luoghi del passato e del presente, si intrecciano in una quattro giorni di spettacoli dal vivo sotto il cielo stellato del Sulcis. “Notti a Monte Sirai”, edizione 2019, spegne quest’estate 11 candeline: nata nel 2003, si è subito distinta per la sua sfaccettata offerta culturale.
Ma è dall’anno scorso che si è portato avanti l’esperimento di unire la cultura del territorio e le sue eccellenze produttive, con la memoria storica e letteraria. Il filo conduttore del 2018 è stato, infatti, il tema del vino, declinato in tutti i linguaggi artistici e ludici, didattici e formativi, grazie al coinvolgimento di numerosi artisti, esperti del settore e del territorio, che vanta una forte tradizione vitivinicola, apprezzata a livello internazionale. Quest’anno, grazie alla rinnovata collaborazione e al lavoro sinergico del comune di Carbonia con la Soprintendenza Archeologica competente e l’associazione Enti locali per le Attività culturali e di spettacolo, si è scelto di portare in scena un altro tema, sempre dedicato a una eccellenza del territorio: il latte ed il formaggio. Elementi che rievocano tutto ciò che ruota intorno alla vita agropastorale ed alla nutrita letteratura a essa ispirata, senza dimenticare la poesia, il teatro, la musica, la danza, l’artigianato e gli strumenti (musicali, filati, tessitura costumi isolani, ecc…) che da quella matrice derivano e, appunto, si declinano.

Quattro notti di spettacoli. La rassegna “Notti a Monte Sirai“ è un evento promosso dal comune di Carbonia in collaborazione con Soprintendenza archeologica, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione.
Organizzato dall’associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, la manifestazione ha in calendario quattro messe in scena, previste per venerdì 26 luglio, domenica 28 luglio, e ancora venerdì 2 agosto e, infine, domenica 4 agosto.
Il programma degli spettacoli vuole unire in maniera trasversale Cultura, Paesaggio e Spettacolo dal vivo, intrecciando secoli di storia, letteratura, poesia e tradizioni millenarie, e includendo uno dei settori principali che movimentano l’economia del territorio: quello agropastorale con la filiera del formaggio e del latte. Dai bambini, ai giovani ragazzi e studenti, dai semplici curiosi spettatori, agli esperti di arte e letteratura, ai produttori di settore: le quattro giornate sono pensate per coinvolgere un pubblico eterogeneo e per creare dialogo e scambio tra le diverse realtà culturali esistenti.
La direzione artistica è affidata al regista Orlando Forioso che, attivo da molti anni in Corsica, ha proposto un gemellaggio tra le due isole e le due manifestazioni: Notti a Monte Sirai con quella di Aleria.

Tra i tanti spettacoli proposti ricordiamo gli appuntamenti delle 21.30, al Teatro del Parco archeologico di Monte Sirai: venerdì 26 luglio con Edoardo Siravo e Silvia Siravo, la partecipazione dello Chef di Carbonia Maxwell Frongia: SIGNIFICAR MANGIANDO, Quando il cibo diventa teatro/spettacolo. Mentre domenica 28 luglio Assurd 2.0 (Lorella Monti e Cristina Vetrone) – Feat. Enza Pagliara ed Enza Alessandra Prestia, in FIMMINESCA: voci, tammorre e organetto per un concerto/festa. Musiche originali e tradizionali del sud Italia.

Ancora per venerdì 2 agosto, prevista la presenza di un attore molto amato sia al teatro che in tv: Michele Placido. Si esibirà in “Serata d’onore” : a lezione da Placido…di cinema teatro e poesia. Uno spettacolo esclusivo tra poesia e musica di e con Michele Placido accompagnato da Gianluigi Esposito, voce e chitarra, e Antonio Saturno, chitarra e mandolino.

Si chiude, infine, domenica 4 agosto con Gavino Murgia, Jarrod Cagwin, Andrea Tedde, Lea Antona (Corsica), Orlando Forioso, che andranno in scena con Orfeo Sardo Bestiario, suoni e parole. Testo e regia di Orlando Forioso, Musiche di Gavino Murgia.

Per chi arrivasse prima del tramonto potrà intrattenersi con gli spettacoli di animazione per bambini della Compagnia La Clessidra Teatro, dentro il sito archeologico, in collaborazione con il Sistema Museo di Carbonia. Non mancheranno le degustazioni di prodotti tipici isolani, ma anche una raffinata presentazione scientifica e letteraria sul tema del latte e del formaggio dall’antichità a oggi, dai nuragici ai fenici, dalla letteratura alle cooperative.

Il tema: latte e formaggio. Il latte e il formaggio sono eccellenze riconosciute del territorio sulcitano, e come tutte le produzioni radicate anch’esse generano tradizioni parallele. Il latte è inoltre un elemento primordiale nella vita dell’uomo, lo accompagna fin dalla sua nascita e ne fornisce il primo nutrimento vitale. Tutte le sue derivazioni sono state inoltre sia soggetto che oggetto di canto, e se ne trovano tracce ovunque dalla letteratura che passa per Omero e le Bucoliche di Virgilio, in Luciano, ancora in Boccaccio, Montale, D’annunzio, Calvino e Pablo Neruda. Dalle montagne alle vallate, la letteratura, la prosa, la poesia e il canto hanno preso ispirazione nei secoli dal mondo agropastorale, lo dimostrano, solo per fare alcune citazioni tra le numerose inflorescenze, i caci di Polifemo, il Vello d’oro e Medea, Titiro e Melibeo pastori virgiliani dediti a comporre canti silvestri, la mitica fuga di Ulisse aggrappato al ventre delle pecore, e per stare in terra di Sardegna gli scritti di Grazia Deledda o “Padre Padrone” di Gavino Ledda, e ancora si pensi ai filati di Maria Lai, ai costumi tradizionali isolani, o alle pelli utilizzate per gli strumenti musicali a percussione come i tamburi.

Su tutti, regna sovrano il mito di Orfeo, il pastore Orfeo, simbolo di tutti i cantanti, i pastori e i poeti innamorati, che in maniera struggente e romantica, oscilla tra il mondo terreno e ultraterreno per riportare in vita la sua amata Euridice.

Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda. «Notti a Monte Sirai, uno degli eventi principali della programmazione di “Estiamoinsieme 2019”, è una rassegna di elevato livello che ci consente di valorizzare ulteriormente un sito di fondamentale importanza sotto il profilo storico, turistico e culturale. Si tratta di un’iniziativa che riproponiamo alla luce della qualità artistica e del successo registrati nelle precedenti edizioni».

«Il leitmotiv dell’evento – ha aggiunto l’assessore della Cultura e del Turismo, Sabrina Sabiu – è incentrato sul racconto di due prodotti, il latte ed il formaggio, che rappresentano un fiore all’occhiello del settore agropastorale del nostro territorio e motivo di vanto per tutta la comunità sulcitana.»

Il presidente dell’associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, Stefano Delunas. «Come presidente dell’Associazione sono molto orgoglioso del grande lavoro che è stato portato avanti dalle Istituzioni, insieme a tutti gli operatori del territorio coinvolti, per giungere alle porte della undicesima edizione di questa bellissima, e sempre più ricca e articolata, manifestazione. Ci saranno artisti del calibro di Michele Placido, tra gli altri, e Gavino Murgia, il tutto sotto la magistrale regia di Orlando Forioso, già molto apprezzato in Corsica e con il quale abbiamo in mente progetti per gli anni futuri ancora più visionari. Ciò che maggiormente mi preme di sottolineare è il fatto che questa quattro giorni di spettacoli si svolga in un’area della Sardegna, il Sulcis, troppo a lungo e ingiustamente massacrata dalla crisi economica, tanto da farne una delle province più povere d’Italia. Un territorio dalle sfaccettate peculiarità sia dal punto di vista paesaggistico che culturale, con importanti siti naturalistici e archeologici, senza dimenticare la storia mineraria, sia meta e destinazione di molte manifestazioni anche sportive, che merita molta attenzione e un rilancio economico che passi anche dalla conoscenza delle sue bellezze. Parliamo di cibo, latte, formaggio, vino, che sono capaci di lanciare le loro direttrici verso mondi paralleli e farsi così spettacolo, musica, danza, sul palcoscenico di un sito archeologico che ha tracce di presenze fenice, puniche, nuragiche e romane. Anche queste sono politiche attive per il territorio che, non è banale ribadire – ha concluso Stefano Delunas -, è necessario promuovere per portare la Sardegna nel mondo, ed il resto del mondo in Sardegna».

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219880257224764/

   

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Domani, venerdì 19 luglio, alle ore 10.30, nella sala riunioni della Torre Littoria, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione dell’evento “Notti a Monte Sirai 2019”, alla presenza del sindaco di Carbonia Paola Massidda, dell’assessore alla Cultura e al Turismo Sabrina Sabiu, del presidente dell’Associazione Enti locali Stefano Delunas, del responsabile della comunicazione di Fondazione di Sardegna Graziano Milia.

L’evento è organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo con il patrocinio e il contributo economico del Comune di Carbonia e il cofinanziamento della Fondazione di Sardegna e della Regione, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica.

Il programma prevede quattro spettacoli che si svolgeranno dal 26 luglio al 4 agosto, con inizio alle 21.30, nella splendida cornice dell’Anfiteatro di Monte Sirai.
L’edizione 2019 è dedicata al latte, al formaggio e, in generale, al mondo pastorale nella letteratura, nel teatro, nella musica, nel canto, nella danza, nella storia, nella cultura del Sulcis e della Sardegna. Tra i grandi protagonisti di “Notti a Monte Sirai” si segnalano Edoardo Siravo, Lorella Monti, Cristina Vetrone, Gavino Murgia e il celebre attore Michele Placido.

«Notti a Monte Sirai, uno degli eventi principali della programmazione di “Estiamoinsieme 2019”, è una rassegna di elevato livello che ci consente di valorizzare ulteriormente un sito di fondamentale importanza sotto il profilo storico, turistico e culturale. Si tratta di un’iniziativa che riproponiamo alla luce della qualità artistica e del successo registrati nelle precedenti edizioni», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«Il leitmotiv dell’evento è incentrato sul racconto di due prodotti, il latte e il formaggio, che rappresentano un fiore all’occhiello del settore agropastorale del nostro territorio – ha aggiunto l’assessore della Cultura e del Turismo Sabrina Sabiu -. Un motivo di vanto per tutta la comunità sulcitana.»

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Torna a Dolianova, per il quarto anno consecutivo, il festival letterario “Street Books”, organizzato dal Circolo dei Lettori Miele Amaro. Nove giornate fitte di incontri, spettacoli e dibattiti, fra letteratura, musica, arte, cinema, impegno civile e puro intrattenimento, sotto il tema “Il mondo è di chi lo legge”.

Dal 10 al 18 luglio sono quaranta gli appuntamenti in programma: Ascanio Celestini, Andrea Vitali, Cristiano Cavina, Dan Peterson, Gavino Murgia, fra gli ospiti.

Il ricco cartellone verrà presentato a Cagliari domani, giovedì 4 luglio, alle 11.00, all’Exma, negli spazi del Radio X Social Club. Interverranno Gianni Stocchino, direttore artistico del festival, Ivan Piras, sindaco di Dolianova, Chicco Fenu, assessore della Cultura del comune di Dolianova, e i rappresentanti di ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti).