5 December, 2025
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Nel corso di un’affollatissima assemblea popolareè stata presentata ieri sera, in una piazza di Fluminimaggiore, la guida del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Il nuovo sindaco Marco Corrias, il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna ed il rappresentante della Casa editrice Terre di Mezzo, hanno illustrato le grandi potenzialità di sviluppo che rappresenta il Cammino, a partire dalla rigenerazione del villaggi minerario di Arenas.
Particolarmente toccante e significativa è stata la testimonianza della prof.ssa Paola Angius che, a conclusione della manifestazione, ha riferito della grande soddisfazione espressa da due pellegrini francesi in Cammino incontrati casualmente poco prima nella tappa di Portixeddu.

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Con l’apertura del cantiere archeologico del Nuraghe Seruci, in Comune di Gonnesa, avvenuta questa mattina dai lavoratori del progetto Parco Geominerario recentemente assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (rappresentata dal presidente Giampiero Pinna), è stata completata l’intera operazione rivolta alla valorizzazione dei principali siti archeologici presenti lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara. Anche nel più grande villaggio nuragico della Sardegna, riprendono la vita ed il lavoro, grazie alla volontà del comune di Gonnesa (rappresentata nell’occasione dal sindaco Hansel Cristian Cabiddu e dall’assessore del Bilancio, Turismo ed Attività produttive Simone Franceschi), alla determinazione del Consiglio e della Giunta Regionale e all’alta sorveglianza della Sovrintendenza Archeologica.

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A seguito dell’incontro tenutosi a Roma lo scorso 23 giugno 2018 con il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, 20 rappresentanti del Gremio dei sardi di Roma, della FASI e del Circolo dei sardi di Madrid ha percorso ieri mattina una breve tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara nei pressi della miniera di Montevecchio.
Con questa iniziativa, che fa parte del progetto “I Cammini dell’Identità”, sostenuto dalla Regione Sarda, il Gremio dei sardi ha dato avvio ad un campagna promozionale diretta a valorizzare il Cammino Minerario di Santa Barbara.
Nella bella chiesa di Santa Barbara di Montevecchio i pellegrini/escursionisti romani sono stati accolti dai sindaci dei comuni di Guspini e Arbus, anche nella loro qualità rispettivamente di componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e del Consiglio Direttivo del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. E’ stata l’occasione per ribadire la grande sinergia che occorre dispiegare affinché il Cammino Minerario di Santa Barbara diventi una grande infrastruttura del Parco capace di valorizzare il suo immenso patrimonio storico, culturale, ambientale e religioso, attraverso la pratica delle diverse tecniche di mobilità dolce e sostenibile, a piedi, in bicicletta e a cavallo.

Se pure in un percorso di soli 5 km, i pellegrini/escursionisti romani, accompagnati dai numerosi volontari che sono stati i protagonisti della costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara, hanno potuto camminare con stupore e ammirazione lungo gli antichi cammini minerari dei cantieri Sanna e Atzuni, perfettamente recuperati e resi fruibili dai lavoratori del progetto Parco Geominerario recentemente assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, grazie ad una specifica legge del Consiglio regionale ed alle conseguenti delibere della Giunta regionale.
Oltre ad ammirare le strutture geologiche e di archeologia industriale realizzate per coltivare il grande filone di Montevecchio e l’imponenza del condotto vulcanico del Monte Arcuento che domina il paesaggio fino al mare, i partecipanti all’escursione si sono fermati nel cantiere Atzuni nel punto in cui hanno perso la vita nel 1871 a seguito di un tragico incidente sul lavoro 11 donne/bambine cernitrici. Un omaggio alla loro memoria.

Al rientro nel villaggio minerario di Montevecchio, particolarmente animato dai tanti partecipanti alla tradizionale Sagra del miele, organizzata dai Comuni, i pellegrini/escursionisti romani e i volontari del Cammino Minerario di Santa Barbara hanno avuto il piacere di incontrare la consigliera regionale Rossella Pinna che ha voluto recarsi nel villaggio minerario per portare i suoi saluti ai partecipanti.
Nel rilevare la concretezza del Cammino Minerario di Santa Barbara con tanti pellegrini italiani e stranieri che lo percorrono, la consigliera regionale del territorio ha voluto confermare il suo totale sostegno alla Fondazione per l’acquisizione e la fruizione dei compendi minerari ancora controllati dall’IGEA, come richiesto al Presidente della Regione in un’interrogazione sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del suo gruppo e della quale la stessa Rossella Pinna è prima firmataria.

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E’ stata presentata ieri, a Iglesias, l’Ippovia del Cammino Minerario di Santa Barbara, progetto per la cui realizzazione è previsto il prestigioso contributo della FITETREC ANTE, la più grande organizzazione nazionale di turismo equestre affiliata al CONI con la quale la Fondazione CMSB ha sottoscritto un mese fa uno specifico protocollo di intesa. Particolarmente significativa è stata la partecipazione degli operatori del turismo equestre che operano lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, con i quali e per i quali, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara intende cogliere anche questa importante sfida per lo sviluppo sostenibile del territori.

Alla presentazione, con il presidente della Fondazione Giampiero Pinna, era presente, tra gli altri, Claudia Sanna, vicesindaco ed assessore dello Sport, Cultura, Spettacolo, Grandi eventi e Politiche sociali del comune di Iglesias.

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E’ stato riaperto questa mattina, dopo oltre un anno e mezzo, il cantiere archeologico del Nuraghe Sirai, grazie all’impiego di 8 lavoratori assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, in esecuzione dell’accordo stipulato con il comune di Carbonia.

Il cantiere, sito all’interno del Parco archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai, era chiuso in seguito alla scadenza della convenzione tra Ati Ifras e Regione Sardegna. Le nuove assunzioni colmano quindi un vuoto, dal momento che i lavori di scavo e di indagine scientifica erano stati sospesi.

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha consentito la riapertura del cantiere, fortemente voluta dal comune di Carbonia, titolare della concessione di ricerca, nonché socio della stessa fondazione. L’iniziativa si inserisce nel solco di un più ampio progetto teso alla manutenzione dei principali siti archeologici che insistono sul percorso di circa 400 km che caratterizza il Cammino Minerario di Santa Barbara. 

L’inaugurazione del cantiere, con il taglio del nastro, si è svolta nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna, la responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna Sabrina Cisci e, infine, la direttrice del settore archeologico del Sistema Museale di Carbonia e degli scavi del Nuraghe Sirai, Carla Perra.

Vediamo il taglio del nastro e alcuni interventi.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216994885972286/

          

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Momenti di grande commozione hanno accompagnato questa mattina la riapertura del cantiere archeologico di Pani Loriga, nel comune di Santadi, alla presenza del sindaco, Elio Sundas. Dopo 20 mesi di inattività, nei sito e nei lavoratori riprendono la vita e il lavoro per valorizzare uno dei complessi archeologici più importanti del territorio proseguendo. «Grazie ai lavoratori assunti dalla Fondazione per l’impegno e l’entusiasmo che hanno dimostrato – dice Giampiero Pinna, presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara -. Grazie al comune di Santadi che assieme agli altri comuni ha voluto coinvolgere la Fondazione. Grazie alla Giunta regionale che ha avuto fiducia nella Fondazione. Grazie alla Sovrintendenza – conclude Giampiero Pinna – per l’alta sorveglianza che vorrà dedicare alle nostre attività».

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Domani, venerdì 13 luglio, riaprirà il cantiere archeologico del Nuraghe Sirai. 8 lavoratori sono stati assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara in esecuzione dell’accordo stipulato con il comune di Carbonia.

Il cantiere, sito all’interno del Parco archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai, era chiuso da circa un anno e mezzo, in seguito alla scadenza della convenzione tra Ati Ifras e Regione Sardegna.

Le nuove assunzioni colmano quindi un vuoto, dal momento che i lavori di scavo e di indagine scientifica erano stati sospesi.

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha consentito la riapertura del cantiere, fortemente voluta dal comune di Carbonia, titolare della concessione di ricerca, nonché socio della stessa fondazione. L’iniziativa si inserisce nel solco di un più ampio progetto teso alla manutenzione dei principali siti archeologici che insistono sul percorso di circa 400 km che caratterizza il Cammino Minerario di Santa Barbara. «Grazie all’assunzione di 8 lavoratori il Nuraghe Sirai potrà essere valorizzato e riqualificato con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari per preservare l’immenso patrimonio archeologico, culturale e naturalistico ivi contenuto», ha spiegato il sindaco Paola Massidda.

Domani, venerdì 13 luglio, alle ore 9.00, presso il Nuraghe Sirai si terrà l’inaugurazione del cantiere ed una conferenza stampa in cui verranno presentati tutti i dettagli del progetto. Saranno presenti il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna, la responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna Sabrina Cisci e, infine, la direttrice del settore archeologico del Sistema Museale di Carbonia e degli scavi del Nuraghe Sirai, Carla Perra.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216987587669833/

 

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E’ stata riaperta al pubblico questa mattina la Reggia nuragica di Seruci. L’obiettivo, inseguito da anni, è stato raggiunto grazie ad un lavoro sinergico tra l’Amministrazione comunale di Gonnesa e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.

Alla cerimonia inaugurale, con il sindaco Hansal Cristian Cabiddu e la Giunta comunale di Gonnesa, erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena; il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus; il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna; Sabrina Cisci, responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna; Angela Scarpa, presidente del circolo Acli – Bene Comune di Iglesias.

Sono previste visite guidate tutti i giorni alle 9.30, 10.30, 11.30, 16.30, 17.30 e 18.30.

Prezzi: intero, 8.00 euro; ridotto ragazzi dai 6/12 anni e senior +65 anni, 5.00 euro; gruppi (almeno 20 adulti paganti), 5.00 euro; scuole, 5.00 euro.

I biglietti per la visita guidata del complesso nuragico di Seruci possono essere acquistati esclusivamente nella biglietteria del sito.

Per informazioni (dal 12 luglio): Ufficio del Turismo Piazza del Minatore, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00; mail: ufficiodelturismo@comune.gonnesa.ca.it +39345 9418362 Iniziativa di sviluppo turistico coprogettata dal comune di Gonnesa e dalle Acli.

Alleghiamo gli interventi dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, della responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, Sabrina Cisci; e della presidente del circolo Acli – Bene Comune di Iglesias, e le interviste con il sindaco di Gonnesa, Hansal Cristian Cabiddu e con il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus.

    

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216988320968165/10216988210085393/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216988320968165/10216988238886113/?type=3&theater

 

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Si è tenuta ieri, nell’Aula Magna dell’Istituto Minerario di Iglesias, la prima riunione della campagna “IL CAMMINO INCONTRA GLI OPERATORI”, rivolta a promuovere la partecipazione diffusa e consapevole degli operatori economici, sociali e culturali con lo scopo di consentire a tutti di cogliere le opportunità generate dalla creazione del Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB). Erano presenti il presidente ed il vicepresidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna e Simone Franceschi, e il nuovo sindaco di Iglesias, Mauro Usai.
Sono stati esaminati i punti di forza e di criticità del progetto ed è stata resa operativa la decisione della Fondazione di concedere a tutti gli operatori che lo richiedono la timbratura della credenziale del pellegrino/escursionista.
È stato avviato un percorso virtuoso che consentirà agli operatori di diventare i veri protagonisti del Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB) con la loro diretta partecipazione nella Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB), assieme a tutti i Comuni del territorio che l’hanno costituita e che ne esercitano il controllo.
Le altre tappe prossimamente in tutti i Comuni interessati dal Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB).

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Questa mattina i lavoratori del progetto Parco Geominerario assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, hanno dato avvio alla riapertura del primo cantiere archeologico nella necropoli punica di Sant’Antioco. La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ringrazia il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che per primo ha proposto di impegnare la Fondazione in questa avventura, la Giunta regionale che ha dato fiducia alla Fondazione, la Sovrintendenza per l’alta sorveglianza che eserciterà sul nostro lavoro.

Nei prossimi giorni verranno aperti i cantieri nel nuraghe Sirai di Carbonia, nel nuraghe Seruci a Gonnesa e nel complesso archeologico di Pani Loriga a Santadi.

Il primo progetto prevede l’impiego di 8 operai per un anno, che saranno impegnati nella manutenzione ordinaria e straordinaria della vasta necropoli punica di Is Pirixeddus; ma anche degli altri siti urbani Sa Presonedda, il tempio dell’acropoli, l’arena fenicia, il ponte romano, il Cronicario e il tofet. E ancora, manutenzione e ripristino percorsi del ricco patrimonio archeologico extraurbano: i nuraghi S’ega ‘e Marteddu, S’Uttu de su Para, Femmineddas, Grutti ’e Acqua e Corongiu Murvoni. L’impiego di queste 8 figure, nell’ambito della cura dei siti, si configura come fondamentale, considerata proprio la densità di monumenti presenti nel territorio di Sant’Antioco: queste attività, infatti, possono essere garantite soltanto attraverso un’azione sinergica tra gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio.

Esprime soddisfazione il sindaco Ignazio Locci: «Finalmente riusciamo a dare avvio a un progetto di straordinaria importanza per il territorio: ringrazio vivamente il presidente della Fondazione, Giampiero Pinna, che si è speso attivamente affinché il programma andasse in porto, nonché la Soprintendenza, con la quale si è collaborato in totale sinergia. Questo piano di lavoro non solo ci consente di dare un’opportunità lavorativa a ben 8 figure professionali, ma colma anche il vuoto lasciato dalla cessazione della convenzione tra la Regione e l’Ati-Ifras (gli operai sono tutti ex Ati-Ifras), che ha interrotto il lavoro di cura e manutenzione nei siti archeologici antiochensi».

In merito interviene anche il presidente della Fondazione Cammino minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna: «Questa mattina i lavoratori del progetto Parco Geominerario assunti dalla Fondazione CMSB hanno dato avvio alla riapertura del primo cantiere archeologico nella necropoli punica di Sant’Antonio.  Grazie al Sindaco di Sant’Antioco che per primo ha proposto di impegnare la Fondazione in questa bella avventura; grazie alla Giunta Regionale che ha dato fiducia alla Fondazione; grazie alla Soprintendenza per l’alta sorveglianza che eserciterà sul nostro lavoro. Nei prossimi giorni verranno aperti i cantieri nel nuraghe Sirai di Carbonia, nel nuraghe Seruci a Gonnesa e nel complesso archeologico di Pani Loriga a Santadi».