5 December, 2025
HomePosts Tagged "Gianni Filippini" (Page 2)

[bing_translator]

Scelte nutrizionali delle popolazioni del bacino mediterraneo, salute e promozione del viver bene. E ancora, confronto tra dieta sardo-mediterranea e tradizioni alimentari delle isole Baleari e di alcune zone della Spagna accomunate nella loro sobrietà alimentare dal piatto unico la Panada.

Questi e altri ancora sono i temi al centro del dibattito transdisciplinare con ricercatori e addetti ai lavori nel campo della promozione del benessere di Sardegna, Spagna ed Isole Baleari dal titolo “Strategie Nutrizionali dei Popoli del Mediterraneo- Focus sui Piatti unici e salute – La Panada” in programma sabato 21 aprile 2018, dalle ore 9,30, nella sala conferenze dell’agriturismo “Is Scalas” di Assemini.

Il convegno internazionale è organizzato dalla Comunità Mondiale della Longevità, da Medicina Sociale, dalla Fondazione di Sardegna, dall’Osservatorio Internazionale sulla Longevità e l’invecchiamento attivo, dall’Associazione “Sa Mata” di Assemini e dall’Associazione “Città di Assemini”.

L’appuntamento, terza conferenza internazionale su queste tematiche, si inserisce nell’ambito delle iniziative svolte dalla Comunità Mondiale della Longevità che dal 2010 studia il legame tra invecchiamento attivo, benessere ed alimentazione. Inoltre raccoglie l’eredità e l’esperienza di tre precedenti meeting “Cent’annus papendi panadas” (2016 Assemini), “La via della Panada” (2016 Cuglieri) e “Panada di Sardegna” (2017 Oschiri) aggiungendo un ulteriore tassello alla ricerca sulla promozione del benessere.

I lavori si apriranno con una una relazione del Presidente della Comunità Mondiale della Longevità Roberto Pili sulla metodologia nutrizionale dei piatti unici della dieta mediterranea in rapporto con la promozione della salute , il benessere e la longevità.

«L’equilibrato connubio nutrizionale dei piatti unici della Dieta Mediterranea , come la Panada – afferma Roberto Pili – è capace di riunire in un’unica portata, i principali macro e micronutrienti necessari per una corretta alimentazione. Questo di fatto ha contribuito al successo antropologico dei popoli mediterranei e posto la Sardegna ai vertici della centenarietà mondiale.»

A seguire il Presidente dell’Associazione “Sa Mata”, Veronica Matta, illustrerà i risultati della sua inchiesta antropologica “Panada on the road, viaggio antropologico sul gioiello della dieta sardo-mediterranea” nella quale sono descritti punti di contatto e le affinità tra Sa Panada, il tipico piatto unico della dieta sardo-mediterranea e specialità simili presenti nella tradizione spagnola e nelle isole Baleari.

«La Sardegna e le isole Baleari hanno più similitudini di quanto crediamo, entrambe sono al centro dei traffici e della storia del Mediterraneo – dichiara Veronica Matta – la cultura tecnica-alimentare mediterranea è il frutto di influenze e contaminazioni derivati da scambi commerciali e culturali da parte di quelle popolazioni che si sono avvicendate, navigando in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Non è proprio remota la probabilità che Sa Panada sia nata da un’integrazione e resistenza con gli invasori, per poi diffondersi e resistere.»

Al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Gianni Filippini e da Veronica Matta, si alterneranno quindi alcuni ospiti dalla Spagna e dalle Isole Baleari: Francisco Salleras Juan, fondatore e presidente “Caballeros y Damas de Honor de Santa Maria de la Panada”, Mario Alonso Aguado, direttore de La Merced. Membro della Reale Accademia di Belle Arti e Scienze Storiche di Toledo, Pep Pelfort, direttore Centre d’Estudis Gastronòmics Menorca, Bep Allès, direttore “El Iris” e presidente dell’associazione dei giornalisti e scrittori gastronomici delle Isole Baleari, Bartlomeu Arbona, maestro e scrittore. Questi ospiti stranieri racconteranno esperienze ispaniche nelle quali la propria tradizione alimentare si intreccia con spiritualità ed identità.

Sarà poi la volta degli ospiti sardi, tra cui Maria Carmela Deidda, presidente della Associazione “Città di Assemini” e vice presidente del Centro Internazionale di Etnostudi, di Mauro Perra, archeologo e direttore del Museo Archeologico di Villanofranca.

«La ricchezza di questo piatto, la diversità tra le varie panade e la loro costante presenza nel contesto sociale delle comunità – dichiara Maria Carmela Deidda – costituiscono la grande ricchezza di questo antico alimento dalle origini sconosciute. Tra le tradizioni che identificano un popolo sicuramente c’è il grande patrimonio gastronomico. La panada si apre al confronto internazionale diventandone un soggetto primario.»

Chiuderà la serie degli interventi la relazione di Andrea Loviselli, docente di Endocrinologia all’Università di Cagliari che riprenderà il tema delle qualità nutrizionali e proprietà della dieta sardo mediterranea nella prevenzione delle patologie età-correlate e le cosiddette patologie non trasmissibili.

Dopo i lavori della mattina, sempre presso l’Agriturismo Is Scalas, si terrà a partire dalle ore 15.30, il grande concorso “La Panada d’oro”, organizzato da Sa Mata, Centro Etnostudi, Osservatorio Mondiale della longevità e Gruppo Folk Città di Assemini, Gurulis Nova e la Casa della Panada che unirà gruppi di bambini di Assemini, Cuglieri e Oschiri in un confronto culturale e culinario nell’antica arte della panada. Seguirà lo show cooking coi maestri ed artigiani provenienti dalla Sardegna e dalle Isole Baleari al termine del quale si potranno degustare le attese ed appetitose panadas/panades.

 

[bing_translator]

Si è tenuta nello splendido scenario di Villa Carboni, a Cagliari, la presentazione del libro “La Straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis. Donna di Sardegna“, scritto da Ada Lai, alla sua opera di esordio, edito da Palabanda Edizioni.

Un romanzo storico, che rappresenta un omaggio alla straordinaria figura di Donna Francesca, tramandata oralmente dalle donne di Muravera e Quartucciu.

Ada Lai si è avvalsa del prezioso contributo del giornalista Lucio Spiga, che in quarant’anni di ricerca ha trovato e donato al comune di Muravera molti documenti di grande rilevanza, i quali hanno rappresentato una preziosa base per ricostruire la storia di questa meravigliosa donna.

La firma di Ada Lai su questo libro non è dunque casuale. La scrittrice, nella sua pluridecennale carriera nelle più alte sfere della Pubblica Amministrazione, ha sempre combattuto per l’indipendenza della donna e il suo diritto di mantenere se stessa e vivere per se stessa.

Nel corso della mattinata sono intervenuti il direttore editoriale de L’Unione Sarda, Gianni Filippini, e la responsabile della cronaca, Maria Francesca Chiappe.

«La vita di Francesca Sanna Sulis è una testimonianza di eccellenza e di talento, era un dovere scriverla – ha spiegato Ada Lai -. Stiamo parlando di un personaggio unico, diverso, immortale. Questo libro è solo una prima edizione – ha aggiunto l’autrice – perché la sua grande figura, il contesto storico e i tanti personaggi collaterali alla sua vita meritano ulteriori ricerche e approfondimenti. Ci stiamo lavorando.»

un-momento-della-presentazione-foto-di-elisa-donato

[bing_translator]

Si terrà domenica 27 novembre, alle ore 11.00, presso Villa Carboni (Via San Michele 60, a Cagliari), la presentazione del libro “La Straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis. Donna di Sardegna”, edito da Palabanda Edizioni e scritto da Ada Lai, alla sua opera di esordio.

Nel corso della mattinata sono previsti gli interventi del Direttore Editoriale de L’Unione Sarda, Gianni Filippini, e della responsabile della Cronaca di Cagliari de L’Unione Sarda, Maria Francesca Chiappe.

Un romanzo storico che rappresenta un omaggio alla straordinaria figura di Donna Francesca, tramandata oralmente dalle donne di Muravera e Quartucciu.

Ada Lai si è avvalsa del prezioso contributo del giornalista Lucio Spiga, che in quarant’anni di ricerca ha trovato e donato al Comune di Muravera molti documenti di grande rilevanza, i quali hanno rappresentato una preziosa base per ricostruire la storia di questa meravigliosa donna.

La firma di Ada Lai su questo libro non è dunque casuale. La scrittrice, nella sua pluridecennale carriera nelle più alte sfere della Pubblica Amministrazione, ha sempre combattuto per l’indipendenza della donna e il suo diritto di mantenere se stessa e vivere per se stessa.

Donna Francesca Sanna Sulis era proprio questo: una figura complessa, da scoprire e rivalutare anche alla luce del suo impegno in favore dei diritti delle donne. Una nobildonna vissuta nel Settecento in Sardegna.

Nata a Muravera nel 1716, morì a Quartucciu nel 1810, e fu un’importante imprenditrice della seta, benefattrice, abile comunicatrice e stilista famosa.

[bing_translator]

Pinuccio Sciola al Festival Jazz 1Pinuccio Sciola 3 copiaPinuccio Sciola 2

L’ufficio stampa dei Riformatori sardi ha diffuso una nota sulla proposta di legge sulla partecipazione della Regione Sardegna alla Fondazione “Sciola”.

«Pinuccio Sciola e le sue opere sono un patrimonio della Sardegna, che la Sardegna deve amare e aiutare a far conoscere e amare a sua volta. Conosciuto in tutto il mondo, oggetto di libri e tesi di laurea, non hai mai minimamente allentato il suo rapporto con la sua terra e con il suo paese, San Sperate. Non si è mai fatto prendere da quel provincialismo che spesso porta i sardi se non a rinnegare perlomeno a cercare di mettere in secondo piano le proprie radici. Ha creato opere che per loro natura sono eterne, perché eterno è il materiale che ha usato: le pietre. Le nostre due iniziative nascono dall’esigenza di fare in modo che la Regione sarda sia protagonista nella valorizzazione della figura di uno dei suoi figli più illustri.»

«Nei giorni scorsi è stata presentata dai figli di Pinuccio Sciola, che ne sono i fondatori e che la amministrano – sottolineano i Riformatori sardi -. Il suo obiettivo è quello di promuovere e conservare il grande valore artistico e culturale delle sue opere. La sua attività aderisce all’intenso e consolidato dialogo tra le diverse discipline artistiche e della comunicazione in cui le varie identità creative si confrontano, si trasformano, si fondono, ponendo interrogativi e dando risposte sulle analogie, sui riflessi, sulle complicità reciproche appunto tra scultura, architettura, arti visive, letteratura, musica. Un dialogo in cui i linguaggi si aprono e si attraggono reciprocamente, fondendosi. La Regione Sardegna non può restare indifferente ma deve partecipare attivamente alla promozione e diffusione della grande opera artistica e culturale dell’artista sardo recentemente scomparso.

In particolare, la nostra proposta di legge intende disciplinare in termini generali l’apporto della Regione alla nascente Fondazione, indicando la definizione delle condizioni di partecipazione  alle finalità statutarie della Fondazione e degli adempimenti volti a consentire la fattiva collaborazione dell’istituzione regionale. La proposta prevede inoltre l’individuazione dei rappresentanti della Regione nella Fondazione ed inserisce l’obbligo di relazione annuale al Consiglio regionale, che dovrà esprimersi in merito sotto forma di parere della Commissione consiliare competente. L’articolo 6 prevede una partecipazione della Regione in termini economici pari a 20.000 euro annui a partire dal 2016.» 

L’artista di San Sperate aveva da tempo lanciato l’idea di realizzare una grandiosa iniziativa di promozione culturale della Sardegna, trasformando la statale 131 nel più grande museo del mondo, un’esposizione lunga 240 km con il coinvolgimento di artisti internazionali.

«Concretizzare il sogno di Sciola – rimarcano i Riformatori Sardi – significherebbe realizzare un sentiero ed una guida attraverso un paesaggio irripetibile nella “più bella scultura del Mediterraneo”. Con la mozione, che auspichiamo possa essere sottoscritta e sostenuta da tutti i consiglieri regionali, chiediamo alla Giunta regionale di farsi promotrice, presso tutti i paesi europei, di una selezione di artisti di chiara fama internazionale per realizzare lungo i 240 chilometri della SS 131 un’installazione capace di modificare l’attuale paesaggio della Sardegna, passando da malinconica terra di vacanze a paesaggio unico al mondo e frutto di una cultura millenaria, legata alle sue pietre e alle sue tradizioni.»

Michele Cossa e Attilio Dedoni hanno presentato questa mattina in Consiglio regionale le iniziative dei Riformatori sardi

L’onorevole Cossa ha ricordato che in occasione dei funerali dell’artista il presidente della Regione si era espresso con l’impegno preciso di «portare a termine i progetti del Maestro Sciola». 

Anche il sindaco di San Sperate, Enrico Collu, presente alla conferenza stampa con l’assessore Germana Cocco, ha speso parole di ringraziamento per l’iniziativa dei Riformatori e ha detto: «Non vorremmo che si perdesse nel dimenticatoio le straordinarie relazioni culturali che Pinuccio ha attivato nel mondo e il Museo all’aperto sulla Statale 131 sarà una grandissima opportunità per ospitare in modo permanente le opere di tanti altri artisti amici di Sciola».

Sulla ricaduta economica degli interventi culturali si è soffermato anche il consigliere regionale Attilio Dedoni, primo firmatario della proposta di legge in nove articoli che prevede l’ingresso della Regione nella Fondazione Sciola. «Non si può non rendere merito a questo gradissimo artista sardo e spero davvero che la maggioranza e l’opposizione possano convergere totalmente su questa iniziativa. Abbiamo previsto apposta uno stanziamento di appena 20 mila per euro, proprio per un impegno di spesa simbolico che potrà essere aumentato ma  che intanto è così esiguo da non poter preoccupare nessuno».

All’iniziativa è intervenuto il direttore editoriale dell’Unione Sarda, Gianni Filippini, giornalista di lunghissimo corso. «Spesso le fondazioni sono frenate dalla partecipazione pubblica nella loro operatività quotidiana. Speriamo che questo non accada con la Fondazione Sciola, per la quale il Gruppo che rappresento ha mostrato tutta la sua disponibilità e ora plaude all’iniziativa dei Riformatori e auspica che tutte le forze politiche sarde vogliano essere d’accordo nel merito».

[bing_translator]

Roberto Piumini Roberto Piumini, Patrizia Ercole e Andrea Basevi

Battute conclusive, domani (sabato 6) e domenica (7 febbraio) a Villacidro, per la settimana culturale in celebrazione del trentennale del Premio Dessì: una sei giorni invernale promossa dalla “Fondazione Giuseppe Dessì per riprendere e completare il programma della scorsa edizione del concorso letterario, la trentesima, appunto, che si è tenuta a settembre nella cittadina del Medio Campidano.

Tiene banco una tavola rotonda in tre parti, dall’emblematico titolo “Trentennando”, che, attraverso gli interventi e le testimonianze di ospiti, giurati e protagonisti di passate edizioni del premio, ne ripercorrerà il cammino intrapreso nel 1986. Si comincia domattina (sabato 6) alle 10.00 con i contributi delle autorità istituzionali: coordinati dal presidente della Fondazione Giuseppe Dessì, Christian Balloi, intervengono l’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna Claudia Firino, il parlamentare Siro Marrocu, il sindaco di Villacidro Teresa Pani ed ex amministratori locali come Angelo Concas (sindaco ai tempi della prima edizione), Vitalio Piras, Antonio Macchis, Concetta Vacca, Dimitri Pibiri (ex assessori alla cultura); e, ancora, Francesco Dessì, figlio dello scrittore, Anna Dolfi, Giancarlo Buffa (che leggerà un intervento di Leandro Muoni, membro della giura per lungo tempo, che non potrà essere presente), Gigi Dessì (primo segretario del premio) e due ex presidenti della Fondazione Dessì, Massimo Murgia e Giuseppe Marras.

Alle 17.00 la ripresa dei lavori vede invece la partecipazione di alcuni dei giurati che hanno contribuito nel corso degli anni alla crescita e all’affermazione del premio letterario, come Anna Dolfi (presidente della giuria dal 2010), Sandro Maxia, Giovanni Pirodda, Gianni Filippini, Stefano Salis, Giuseppe Langella, Mario Baudino e Massimo Onofri, coordinati da Duilio Caocci.

Al Premio Dessì si ricollega in un certo senso anche lo spettacolo che chiude la giornata: alle 20.30 nella palestra in via Stazione, è infatti di scena lo scrittore e poeta Roberto Piumini vincitore nel 1995 della sezione narrativa del concorso letterario, che torna a Villacidro con “Il portatore di baci”, un reading a due voci – la sua e quella di Patrizia Ercole – con Andrea Basevi (sue le musiche originali) al pianoforte. Tratto dal libro dell’autore lombardo “Le donne e i cavalieri” (Aliberti Editore, 2004), è la storia di un bacio affidato, consumato e riportato, nel tempo dei cavalieri e della cortesia: un racconto sull’impegno, la sorpresa e la generosità dell’amore.

Roberto Piumini sarà anche tra gli ospiti della terza e ultima sessione della tavola rotonda “Trentennando” che l’indomani mattina (domenica 7.00) riunirà a partire dalle 10.00 al Mulino Cadoni una qualificata rappresentanza di vincitori di passate edizioni del premio Dessì: Alessandro De Roma, Giuseppe Lupo, Giulio Angioni, Michela Murgia, Franco Cocco e Mariagiorgia Ulbar.

Alle 17.00 si ritorna nella palestra in via Stazione dove è di scena la compagnia Anta Teatro con “Rendez-vous Comique”, uno spettacolo per i più piccoli, dai colori allegri e scanzonati, che racconta l’incontro tra due clown. Diretto e interpretato da Stefano Farris con Raimonda Mercurio.

Infine, alle 20.30, sipario sulla settimana villacidrese con le suggestioni musicali e narrative del progetto “Dub Versus” (consegnato di recente alle tracce dell’omonimo disco) dell’attore Giacomo Casti e del musicista elettronico Arrogalla (al secolo Francesco Medda), impreziosito per l’occasione dagli interventi narrativi della scrittrice Michela Murgia e da quelli cantati di Elena Ledda.

Le celebrazioni per il trentennale del Premio Dessì sono organizzate col contributo del Comune di Villacidro, dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione Banco di Sardegna, del Consorzio Industriale Provinciale Medio Campidano-Villacidro, del GAL Monte Linas e della Banca di Sassari.

 Per informazioni, la segreteria della Fondazione Dessì risponde ai numeri 0709314387, 3474117655, 3406660530, e all’indirizzo di posta elettronica fondessi@tiscali.it .