29 May, 2023
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«Il sottosegretario all’Imprese e al Made in Italy Fausta Bergamotto aveva garantito massimo impegno e celerità nell’affrontare la vertenza che riguarda i siti industriali della multinazionale Glencore di Portoscuso e San Gavino Monreale. Prendiamo positivamente atto che questo Governo mantiene le promesse e dopo giorni di interlocuzioni il tavolo istituzionale aperto ai rappresentanti sindacali è riconvocato per il prossimo 24 marzo.»

Lo ha annunciato il deputato di Fratelli d’Italia Gianni Lampis.

«E’ importante affermare il principio secondo il quale la strategicità delle produzioni dei siti Glencore non possano comportare una diminuzione degli attuali livelli occupazionali sia diretti che dell’intero indotto ha aggiunto Gianni Lampis -. Uno scenario che comporterebbe devastanti conseguenze sociali nei territori del Sulcis e del Medio Campidano, già fortemente provati da una crisi economica che da anni logora queste comunità. Nel ribadire massima fiducia e apprezzamento nel lavoro sin qui svolto dal governo Meloni, è auspicabile ha concluso Gianni Lampis che tutte le parti coinvolte condividano un percorso proattivo e collaborativo scevro da qualsivoglia condizionamento ideologico o politico.»

«Il mantenimento del presidio industriale degli stabilimenti di Portoscuso e San Gavino, e la relativa salvaguardia dei posti di lavoro, sono una priorità della Regione Sardegna.»
Lo hanno detto gli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, e della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu, che questo pomeriggio si sono recati nel piazzale della Fonderia di San Gavino, per testimoniare ancora una volta l’importanza di non perdere nessuna busta paga e tantomeno il presidio industriale e rimarcare la propria solidarietà ai sindaci dei territori coinvolti.

«La Giunta regionalehanno detto Anita Pili e Marco Porcu ha messo in campo tutte le azioni nel perimetro delle proprie competenze per garantire il proseguimento delle attività e continuerà a farlo, per il Medio Campidano, per il Sulcis, per la Sardegna tutta. Attendiamo per i prossimi giorni un nuovo vertice in programma con il Governo, i sindacati e l’azienda.» Insieme ad Anita Pili e Marco Porcu erano presenti il deputato ed ex assessore dell’Ambiente della Giunta regionale, Gianni Lampis, e i sindaci di una quindicina di Comuni.

«Un importante momento di confronto, in cui la Regione Sardegna presenta i dati del Rapporto di Monitoraggio del Piano Energetico e Ambientale regionale, che costituisce la base per l’aggiornamento dello stesso. All’interno di questo rapporto troviamo i dati relativi al bilancio energetico regionale, al bilancio delle emissioni e allo stato di attuazione del piano energetico.»
Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Anita Pili, introducendo i lavori della tavola rotonda “Energia e Prospettive in Sardegna. Presentazione del Rapporto di Monitoraggio del Piano Energetico e Ambientale della Regione Sardegna”, che ha avuto luogo questa mattina nella sala Anfiteatro della Regione. All’incontro è intervenuto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato come l’attenzione del Governo sulla questione energetica e sulle problematiche specifiche della Sardegna sia sotto l’attenzione del suo Ministero.

«La presenza del ministro Pichetto Fratin oggi in videoconferenza ha detto, a questo proposito, l’assessore Anita Pilirappresenta senza dubbio un segnale positivo del rapporto di collaborazione che si è instaurato tra il governo regionale e quello nazionale. È chiaro che oggi la Sardegna non può più aspettare: occorre trovare una soluzione immediata al problema dell’energia.»

Il Piano Energetico e Ambientale regionale dovrà aggiornarsi tenendo conto del complesso delle fasi di produzione, trasmissione, distribuzione, utilizzo e immagazzinamento dell’energia. In questo quadro, rientra anche il criterio di selezione delle aree idonee di installazione degli impianti, che spesso non collimano con quelle che sono le necessità dei singoli territori.

All’interno del territorio regionale si consumano annualmente 687ktep di energia elettrica. Di questi, il 40% viene utilizzato dal settore industriale, il 29% dal terziario (rientrano in questa quota i trasporti) e il 28% dal settore domestico.

«La strategia energetica regionale ha spiegato Anita Pilideve essere in grado di rispondere a tutte le questioni. La mancata metanizzazione dell’isola rappresenta uno dei nostri principali gap, per questo è fondamentale il percorso che la Regione sta perseguendo per diversificare le fonti energetiche e poter così affrontare in maniera autonoma la transizione verde. È molto importante, come avviene qui oggi, ascoltare tutte le parti, pubbliche e private, per trovare insieme le soluzioni.»

«Con la legge dell’Energia approvata a novembreha proseguito Anita Piliabbiamo semplificato l’iter di modifica del Pears. In questi mesi stiamo lavorando insieme ad Agenda Industria, a Confindustria e a Confapi, ai sindacati, ai comuni con l’Anci ed il Cal, oltre che alle università di Cagliari e Sassari, con l’obiettivo comune di aggiornare il Piano, che contiene la strategia energetica della nostra isola, in maniera determinata e rispondente alle esigenze attuali. Dobbiamo rendere il Pears uno strumento molto più versatile rispetto a ciò che ha rappresentato finora: ci siamo infatti resi conto, in alcuni momenti di difficoltà, che il documento non ci consentiva di adattare le nostre strategie in relazione ai fortissimi e velocissimi cambiamenti che si sono avvicendati sul contesto globale, prima che nazionale e regionale.»

«In questo momentosottolinea ancora Anita Pilistiamo dando attuazione alla Legge sull’energia, che vede l’istituzione non soltanto delle comunità energetiche ma anche del reddito energetico: una serie di strumenti che consentono di trovare soluzione alle emergenze contingenti in materia di energia, e, anche e soprattutto, di varare misure strutturali che consentano nel medio e lungo periodo, alle nostre famiglie e alle nostre imprese di avere un costo dell’energia finalmente equo.»

Al dibattito sono inoltre intervenuti, tra gli altri, l’assessore dello Sviluppo Economico del Veneto Roberto Marcato, il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacolo, i deputati Gianni Lampis, Salvatore Deidda e Mauro del Barba, e il Presidente della Commissione Via-Vas e Pnrr-pniec del Mase Massimiliano Atelli.

«Grazie al presidente Meloni e ai ministri Urso e Giorgetti perché senza questo provvedimento si sarebbe rischiato un forte rallentamento del progetto di ristrutturazione degli impianti con gravi ricadute economiche e occupazionaliconcludono Gianni Lampis e Salvatore Deidda -. Continueremo nell’espletamento del nostro mandato ad essere interlocutori attenti delle imprese e delle organizzazioni sindacali affinché le realtà industriali del Sulcis Iglesiente possano ritornare ad essere a pieno titolo presìdi economici e sociali a beneficio di tutto il territorio della Sardegna.»

«Secondo il Piano regionale di gestione dei rifiuti, la Sardegna deve raggiungere l’80% nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani entro il 31 dicembre 2022. Lo strumento della premialità/penalità si è rivelato efficace, tanto che dal 2,8% del 2002 si è arrivati al 74,2% nel 2020, classificando la nostra Regione al secondo posto in Italia.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, dopo l’approvazione della delibera che stanzia 2 milioni di euro per sopperire al progressivo esaurimento dei fondi per la premialità/penalità istituiti presso gli impianti di smaltimento.

«Con questo stanziamento sopperiamo al progressivo esaurimento dei fondi per la premialità/penalità – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Infatti, i fondi residui disponibili presso gli impianti sono insufficienti per l’erogazione delle premialità che potrebbero essere applicate nel 2022. Quindi, di concerto con l’Assessore del Bilancio, abbiamo stabilito di trasferire 1,6 milioni di euro al Consorzio industriale provinciale di Cagliari e 100mila ciascuno al Consorzio industriale provinciale di Villacidro, al Consorzio industriale provinciale Oristanese, al Consorzio per la zona industriale di Macomer e al Consorzio per la zona di sviluppo industriale di Chilivani-Ozieri, affinché possano utilizzarli per applicare le premialità del 2022 e saldare quelle degli anni precedenti.»

Sottoscrizione dell’Addendum al Memorandum of Understanding, autorizzazione dei progetti di bonifica di competenza ministeriale e rinnovo della Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori dell’Eurallumina Spa fino al 2025.

Sono le richieste che gli assessori dell’Industria, Anita Pili, della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, e del Lavoro, Alessandra Zedda, rivolgono ai neo ministri Adolfo Urso (MISE), Gilberto Pichetto Fratin (MITE) e Marina Elvira Calderone (Lavoro e Politiche Sociali) in una lettera in cui chiedono un incontro urgente relativo al futuro dell’Eurallumina SpA, a fronte della necessità, prospettata dall’azienda, della proroga della sospensione dell’attività temporanea fino al 30 giugno 2025, finalizzata al completamento degli interventi necessari al rilancio del polo produttivo dell’alluminio.

«La Regione Sardegnascrivono gli esponenti della Giunta Solinas – è impegnata a mettere in campo tutte quelle azioni tese al rilancio dei poli industriali, e in particolare di quelli che insistono nelle Aree di crisi complessa. Un processo lungo ed impegnativo che richiede uno sforzo unitario di tutte le parti in causa: Governo, Regione, Azienda e Organizzazioni Sindacali. In questo quadro strategico, il rilancio del polo industriale dell’alluminio di Portovesme, rappresenta una delle priorità.»

«I lavoratori dell’Eurallumina evidenziano gli assessori da diversi anni vivono una condizione di drammatico disagio sociale, aggravato in questi ultimi anni a causa della crisi economica connessa dapprima all’emergenza Covid-19 e, successivamente, dal conflitto in Ucraina, e necessitano di risposte tempestive che diano una nuova prospettiva almeno in termini economici.»

Dal 2009, anno in cui è stato firmato un protocollo di intesa che prevedeva, tra l’altro, la sospensione temporanea della produzione, sono state seguite tutte le attività propedeutiche volte alla realizzazione degli interventi necessari al rilancio dell’Eurallumina SpA, periodo nel quale i lavoratori hanno beneficiato della Cassa Integrazione. Nel 2021 il ministero del Lavoro ha concesso la Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) ai fini della riorganizzazione aziendale, fino al 31 dicembre 2022.

Ora, l’azienda ha reso nota la necessità di proseguire la sospensione dell’attività temporanea ai fini del completamento degli interventi, previsto per il 30 giugno del 2025.

«Pertanto – chiedono gli assessoriè necessario rinnovare la concessione della CIGS in favore dei lavoratori fino alla medesima data del 30 giugno 2025, e proseguire con le successive azioni necessarie al rilancio del polo produttivo.»

Il comune di Sant’Antioco si è aggiudicato un finanziamento del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -: 7 milioni e 290mila euro per la messa in sicurezza permanente di “Sa Barra”, spazio rientrante nella categoria dei cosiddetti “siti orfani”. Un intervento di straordinaria importanza da realizzarsi su ben 7 ettari di area che da una parte si proiettano sulla laguna e dall’altra confinano con la pista ciclabile, a sua volta ricavata sul vecchio tracciato ferroviario che un tempo conduceva a Cussorgia: «Siamo felici di poter beneficiare di questa ingente erogazione per la quale ringraziamo l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, e la sua strutturacommenta il sindaco, Ignazio Locciquesto progetto ci consentirà di mettere in sicurezza una fetta di terra dalle enormi potenzialità: il nostro obiettivo, infatti, è proseguire con il lavoro di riqualificazione e potenziamento del Lungomare favorendo la creazione di spazi verdi e la pratica degli sport all’aria aperta e, nel caso specifico di Sa barra, di quelli che si possono esercitare in laguna, tra mare e vento».

L’area a suo tempo è stata oggetto di caratterizzazione ambientale i cui esiti hanno restituito un quadro di diffusa contaminazione da metalli, in particolare nel suolo di copertura, e da idrocarburi pesanti a diverse profondità. Si tratta di uno spazio che in passato rappresentava il luogo di conferimento degli scarti di lavorazione della Sardamag, che ha avuto inizio in un periodo successivo al 1965 e si è protratto almeno fino al termine degli anni 80. Ora, per dare corso a questo intervento determinante per l’ampliamento degli spazi verdi, si dovrà procedere preliminarmente all’affidamento della progettazione.

«La Regione Sardegna apprezza la volontà dell’azienda di continuare ad investire nel sito industriale di Portoscuso, riconvertendo la produzione per aprirsi a nuovi mercati, ma rinnova l’appello di non fermare gli impianti della Fonderia di San Gavino e scongiurare nuove misure di cassa integrazione. Chiediamo più tempo, in attesa che entri in carica il nuovo Governo e metta in campo quegli strumenti necessari per calmierare i prezzi dell’energia, integrando il Decreto Energy release con una riserva alle isole maggiori.»

E’ la richiesta congiunta degli assessori del Lavoro, dell’Industria e della Difesa dell’ambiente, Alessandra Zedda, Anita Pili e Gianni Lampis, alla Glencore nel corso del vertice tenutosi questo pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico con l’azienda, le parti sociali e datoriali, alla presenza del viceministro del Mise, Alessandra Todde.

Nel corso della riunione, la Portovesme S.r.l ha ribadito che, nonostante le difficoltà dovute alla congiuntura economica negativa, che ha causato perdite ingenti nell’ultimo biennio, l’azienda è pronta a riconvertire la produzione di zinco e piombo, ricondizionando gli impianti per produrre materiali più appetibili nel mercato mondiale, utili alla produzione di batterie di nuova generazione. Questo consentirebbe alla Glencore di diventare l’azienda leader in Europa, beneficiando di impianti consolidati e forza lavoro esperta, matura e specializzata. Nella fase di transizione produttiva la Regione si è resa disponibile ad investire nella formazione delle maestranze.

«Il sito industriale di Portovesme ha un valore strategico a livello nazionalehanno ribadito i tre assessori regionalil’amministrazione regionale è pronta a trattare con il nuovo esecutivo per recuperare gli svantaggi dovuti alla condizione di insularità, un principio riconosciuto oggi dalla nostra Costituzione. Tuteliamo le risorse umane. Dietro ogni lavoratore c’è un progetto di vita e una famiglia. Siamo pronti ad accompagnare i lavoratori con gli ammortizzatori sociali più idonei in un’eventuale fase di transizione, e ad affiancare l’azienda investendo sulla riqualificazione del personale.»

Si è svolto stamani, in videoconferenza, alla presenza dei rappresentanti dell’azienda, di Confindustria, e del Consiglio regionale, la riunione interassessoriale per fare il punto della situazione sul futuro della Portovesme S.r.l, in previsione del vertice convocato domani, 6 ottobre, al ministero dello Sviluppo economico. Durante l’incontro, è stato approfondito lo stato di crisi aziendale dovuto al caro energia e l’esigenza di riconvertire, nei prossimi mesi, le linee produttive con materiali più richiesti dal mercato mondiale. I rappresentanti della Giunta regionale hanno fatto appello all’azienda di non fermare la produzione e non attivare precipitosamente la cassa integrazione.

«Comprendiamo la posizione della Portovesme S.r.l, ma chiediamo all’azienda di soprassedere, sospendere la decisione di fermare gli impianti della fonderia di San Gavino e salvaguardare i livelli occupazionali, in attesa di aprire una trattativa con il nuovo Governo ed integrare il decreto Energy release, appena approvato, anche con riguardo al principio di insularità.»

E’ la richiesta congiunta degli assessori del Lavoro, dell’Industria e della Difesa dell’ambiente, Alessandra Zedda, Anita Pili e Gianni Lampis alla Portovesme S.r.l.

«L’onere della riconversione industrialeha dichiarato Alessandra Zedda e la strategia aziendale non devono essere a carico dei lavoratori. Il tema del caro energia è una partita unica per tutte le aziende che operano in Sardegna ed è all’attenzione della Giunta e del  Consiglio regionale, che stanno lavorando per mettere in campo una serie di strumenti di compensazione in grado di contenere i costi energetici.»

«Diventa sempre più urgenteha affermato Anita Pilidare una risposta concreta ai lavoratori alla luce dell’interruzione delle linee produttive annunciata dall’azienda. Comprendiamo che l’offerta vada ridimensionata sulla base delle attuali condizioni del mercato, ma vogliamo capire se il piano di ristrutturazione aziendale preveda, ad esempio, che la chiusura delle vecchie linee produttive venga sostituita con l’apertura delle nuove, e di conseguenza, che venga contemplato il mantenimento delle professionalità in servizio  e non in cassa integrazione.»

«Il Sulcis ed il Medio Campidano sono tra i territori più poveri di Italia. Il prezzo della crisi non può ricadere sull’anello più debole della catena, un territorio martoriato dalla crisiha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Il Sulcis, in particolare, è stato inquinato e depredato. Ogni decisione dell’azienda non potrà prescindere dagli impegni e dagli investimenti assunti per i progetti di recupero ambientale nel sito industriale di Portovesme. La Regione vigilerà affinché siano portati a termine tutti i programmi di bonifica.»

Le elezioni Politiche sono appena passate in archivio, con l’elezione dei 16 parlamentari espressi dall’Isola, e per Giunta e Consiglio regionale si prospettano novità, per la surroga dei tre eletti, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, che apre la strada al rimpasto, in cantiere da mesi e congelato prima delle elezioni, quando è mancato il leader dell’UDC Giorgio Oppi, e dei consiglieri Francesco Mura di Fratelli d’Italia e Dario Giagoni della Lega.

Oggi, sull’imminente rimpasto in Giunta, interviene Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Terminate le elezioni e, si spera in tempi brevi, concluso il rimpasto di Giunta, a un anno e mezzo dalla fine della legislatura, è ora di tracciare un bilancio e rilanciare in tempi rapidissimi l’attività dell’Amministrazione regionale in merito alle riforme ancora incompiute e ad alcuni interventi fondamentali per l’economia della Sardegna. Il risultato del voto, in particolare per gli alti livelli di astensionismo, rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare», dice Fabio Usai.
«Dalla concretizzazione della riforma sanitaria, per limitare le criticità esistenti, permettendo alle Asl di gestire in loco i processi di reclutamento del personale e di organizzare al meglio l’offerta sanitaria, al Commissariamento delle nuove province per favorire la ricostituzione degli enti tramite la ripartizione delle competenze e delle dotazioni finanziarie, alla risoluzione strutturale dell’annosa vertenza inerente la continuità territoriale, fino alla definizione di una strategia per il rilancio dell’occupazione nell’isola, sono molte le questioni da affrontare con celerità nei prossimi mesi per dare un senso compiuto a quanto fatto in questi anni di legislatura», aggiunge Fabio Usai.
«Dopo gli ultimi anni in cui, giocoforza a causa della pandemia, si è dovuta gestire (molto meglio di altre regioni) l’emergenza con tutte le criticità del casoconclude il consigliere regionale sardista -, è auspicabile che il rimpasto di Giunta rappresenti quello stimolo in più per un cambio di marcia e per accelerare sul fronte dell’attività legislativa, partendo proprio dalla legge Omnibus, fra non molto in discussione in Consiglio regionale, grazie alla quale si potranno stanziare fondamentali interventi a favore dei cittadini e delle imprese sarde duramente colpiti dal caro-bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi.»