20 December, 2025
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Dal 23  al 29 settembre,  specialisti del Ministero per le situazioni di emergenza della Repubblica Belarus e della Croce Rossa di Minsk, sono stati in visita alle strutture di protezione civile ed antincendio della Sardegna, così da conoscerne da vicino la struttura organizzativa, con un particolare focus al ruolo svolto nel sistema regionale dal mondo del volontariato, una realtà consolidata nella nostra Isola e che vede invece compiere i primi passi in Belarus.

La delegazione guidata dal colonello Aliaksei Iofe, rimo vice capo dipartimento del Ministero per le situazioni di emergenza (Protezione Civile) della Repubblica Belarus, era composta da Artur Nikalayeu e Leanid Rahalevich dello stesso Ministero e da Vitali Dembouski ed Andrei Bahdanau della Croce Rossa di Minsk (la capitale della Belarus)

La missione si è svolta anche grazie alla collaborazione attiva e il supporto logistico della Prociv Arci di Quartu, Selargius e Maracalagonis che hanno introdotto la delegazione nella ricca e articolata rete del volontariato di protezione civile nella regione.

L’intenso programma di lavoro della delegazione bielorussa, sempre accompagnata dal Console onorario bielorusso in Sardegna Giuseppe Carboni, è iniziato con l’incontro con l’assessore regionale della difesa dell’ambiente Gianni Lampis ed il direttore generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale Antonio Casula seguita poi dalla visita alla base elicotteristica di Pula del Corpo Forestale della Sardegna.

Durante il soggiorno la delegazione è stata ospite della Caserma di Viale Marconi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dove è stata accolta dal comandante provinciale di Cagliari Francesco Orrù, altra metà di grande interesse è stata la Sala Operativa della Protezione Civile della Sardegna.

Grande attenzione è stata prestata alle attività garantire dal volontariato e, a tal fine, la delegazione bielorussa ha avuto l’occasione di visitare le associazioni di protezione civile e le Amministrazioni comunali di Sinnai e San Sperate alla presenza dei rispettivi sindaci, e le basi operative delle PROCIV ARCI Quartu Sant’Elena, Selargius, Maracalagonis.

Nonostante le differenze morfologiche e climatiche dei due territori, tante le similitudini nel sistema organizzativo e soprattutto nella alta professionalità degli operatori che si occupano di intervenire nelle situazioni di emergenza, per tutti loro bielorussi e sardi non è un semplice lavoro ma una missione di vita al servizio della sicurezza di tutti.

Fra le proposte frutto di questa prima visita, la possibile stipula di un protocollo di intesa che favorisca i rapporti e le collaborazioni sardo-bielorusse nel settore delle politiche di protezione civile, lo scambio dii buone prassi e contatti fra i rispettivi operatori e l’elaborazione di progetti comuni che possano essere finanziati a livello europeo nell’ambito di alcuni programmi dell’Unione Europea dedicati alla Belarus.

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«Ho chiesto a Forestas di determinare la propria capacità assunzionale, così da trovare la soluzione per il personale a tempo determinato. Al momento, sussiste la possibilità di assumere nel 2020 i precari storici per un tempo pari all’85% del complessivo: circa 11 mesi. Perciò, insieme all’assessorato della Difesa dell’Ambiente, stiamo valutando, fermo restando i limiti di spesa previsti e la capacità assunzionale dell’intero sistema Regione, di assumere questi lavoratori per l’intero anno, mettendo fine al trentennale precariato di ben 1.160 lavoratori di Forestas.»

Lo ha annunciato l’assessore regionale del Personale, Valeria Satta, dopo la sentenza del Tribunale di Nuoro che ha definito illegittime le assunzioni a tempo determinato ripetute nel tempo del personale dell’Agenzia regionale.

«Siamo impegnati nella ricerca di una soluzione che consenta al personale precario dell’Agenzia di avere finalmente la tanto attesa stabilizzazione – ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Non dobbiamo dimenticare che anche questi lavoratori hanno garantito col proprio lavoro lo svolgimento della campagna antincendio e la loro professionalità risulta indispensabile per le ulteriori attività di gestione del patrimonio boschivo della Sardegna. Così come per il personale a tempo indeterminato, sono certo che anche la soluzione per i lavoratori a tempo determinato non tarderà ad arrivare.»

«Vogliamo ridare tranquillità a lavoratori che per troppo tempo sono stati trascurati, nonostante l’importante ruolo svolto nella difesa e nel presidio dei nostri territori – ha concluso l’assessore Valeria Satta -. Un impegno affinché all’interno della Regione Sardegna si ponga fine alla piaga del precariato, che ha caratterizzato anche il personale a tempo determinato di Forestas, conservandone e valorizzandone la professionalità acquisita.»

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«Abbiamo illustrato le competenze e la professionalità del Corpo forestale, maturate in tanti anni di esperienza, soprattutto nella lotta agli incendi boschivi e rurali.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, incontrando, nella sede regionale del Corpo forestale, una delegazione bielorussa composta da rappresentanti del Governo, della Protezione civile, della Croce rossa e della città di Minsk, capitale della Repubblica di Bielorussia.

«Un interessamento che evidenzia come la Sardegna sia vista come esempio anche in altre realtà del mondo – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Un importante scambio di esperienze, che può prefigurare una proficua collaborazione.»

La delegazione bielorussa resterà in Sardegna fino al 28 settembre e visiterà altre strutture regionali del Corpo forestale e della Protezione civile: «Ci siamo messi a disposizione della delegazione anche per dimostrare che donne ed uomini, impegnati anche questa estate nella campagna antincendi, rappresentano un patrimonio umano e professionale da far conoscere e valorizzare», ha concluso l’assessore regionale dell’Ambiente.

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente, delegato in materia di protezione civile, Gianni Lampis, ha deciso di incrementare le risorse finanziarie necessarie per rendere possibile l’erogazione dei contributi a favore delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, con un finanziamento di 300mila euro. Le agevolazioni sono concesse per spese di acquisto di mezzi, materiali, attrezzature ed equipaggiamenti, manutenzione delle attrezzature e dei mezzi di proprietà delle organizzazioni ed il rimborso delle spese di assicurazione dei volontari contro i rischi da infortuni, oltre alle spese di assicurazione per la responsabilità civile dei mezzi di proprietà. L’assessore Gianni Lampis ha rimarcato la rilevanza del ruolo svolto dalle organizzazioni di volontariato nel sistema della Protezione civile ed ha evidenziato come le risorse stanziate nel bilancio della Direzione generale della Protezione civile per il bando 2019 non potevano garantire la copertura integrale rispetto alle domande con istruttoria positiva. Per questo sono state reperite ulteriori risorse, necessarie per accogliere tutte le richieste di contributi a favore delle organizzazioni di volontariato per le quali l’istruttoria ha avuto esito positivo. La Giunta Solinas, per l’annualità 2019, aveva già deliberato l’assegnazione di un finanziamento complessivo di 1 milione e 650mila euro da erogare in base alle domande pervenute.


I danni alle campagne sarde prodotti dalle cornacchie dal Campidano al Coghinas (e non solo) saranno limitati con maggiore efficacia.La commissione Quinta ha dato il via libera questo pomeriggio alla proposta di riforma della legge sulla caccia. La modifica, portata dall’assessore Gianni Lampis e recepita dal Parlamentino, riguarda due aspetti dell’articolo 6 della legge regionale 23 del 1995. Il primo prevede l’istituzione della figura del delegato del proprietario del fondo o del conduttore del fondo: anche il delegato, appunto, se in possesso delle abilitazioni necessarie e dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività venatoria, potrà procedere all’abbattimento controllato dei capi nocivi. “La necessità della previsione della figura del delegato si è manifestata a seguito della recente sentenza della Corte costituzionale, che nei fatti limita l’attività di contrasto dei nocivi”, ha spiegato il presidente della commissione, on. Piero Maieli. La commissione ha inoltre dato il via libera a una seconda modifica, fortemente caldeggiata dai commissari Emanuele Cera (FI) e Gigi Piano (Pd). “In sintesi si prevede – prosegue Piero Maieli – il potere sostitutivo della Regione nel caso in cui le Province, competenti in prima istanza, non procedano per tempo a predisporre i piani di contenimento dei capi nocivi. L’inerzia e i ritardi delle province sui Piani rischiano di danneggiare le campagne ma soprattutto di bloccare il monitoraggio delle zoonosi, ovvero la trichinellosi per i cinghiali e la febbre del Nilo (West Nile) visto che i migliori animali – sentinella per questo virus sono proprio le cornacchie oggetto dell’abbattimento. A questo punto chiederemo al presidente del Consiglio di inserire questa riforma al più presto nei lavori dell’Aula, in modo che le nuove norme possa entrare in vigore”. In mattinata la commissione Quinta ha anche dato il via libera al bando per i contributi per l’apprendistato nel settore dell’artigianato: otto milioni di euro nel triennio 2019-2021. La misura è stata illustrata ai commissari dall’assessore Gianni Chessa.

La commissione Attività produttive presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) si riunisce alle 10.30 per ascoltare l’assessore del Turismo ed Artigianato Gianni Chessa che illustrerà i contenuti di una delibera di Giunta che prevede nuove direttive e diversi criteri di attuazione della legge sugli incentivi per l’apprendistato destinati alle imprese artigiane. La commissione proseguirà i suoi lavori anche nel pomeriggio, alle 16.00, con l’audizione dell’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis e la discussione della proposta di legge n. 45 che modifica la normativa regionale sulla caccia (legge n. 28/88)

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis ha espresso vivo compiacimento al Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale della Sardegna, per “l’imponente impegno nell’attività di prevenzione dei reati ambientali, che nella giornata odierna, in conclusione di un’importante attività di indagine, ha portato all’arresto di alcune persone e la denuncia a piede libero di altre, tutte imputate di gravi reati contro il patrimonio”. “In questa specifica occasione – prosegue Gianni Lampis – è doveroso segnalare il coraggio e sacrificio degli appartenenti al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale che, prodigandosi senza limiti per sostenere la legalità ambientale nella nostra regione, ha consentito di porre fine a numerosi episodi di bracconaggio con uso di armi clandestine, di pesca abusiva con mezzi vietati, oltre a fare luce su alcuni episodi di incendio boschivo, di periodi e anni precedenti”.

Si è svolta venerdì scorso, la prima riunione del tavolo tecnico istituito per redigere il Piano regionale del rischio balneare: “Un importante strumento di tutela della sicurezza dei cittadini che frequentano le coste della Sardegna”, ha sottolineato l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis. “Il Piano sarà concepito in linea con il nuovo orientamento del Codice della Protezione civile – ha aggiunto l’assessore Lampis – che individua il concetto di prevenzione come elemento fondamentale per limitare i danni e le conseguenze degli eventi emergenziali”. L’attenzione della Giunta regionale ha già consentito di prolungare il servizio di salvamento a mare nelle spiagge dell’Isola grazie ad ulteriori fondi destinati ai Comuni: 242mila euro, oltre ad un 1 milione di euro stanziato precedentemente, per garantire la copertura delle spese sostenute dai comuni costieri. Durante la riunione – alla quale hanno partecipato Regione, Protezione civile, Forestas, Conservatoria delle coste, Prefettura di Cagliari, Areus, Capitaneria di porto di Cagliari, Direzione marittima di Olbia e Corpo forestale – è stata sottolineata l’importanza dell’approccio multidisciplinare per regolamentare le attività di prevenzione e di emergenza nelle zone costiere, dove si concentrano molteplici attività di balneazione, diportismo, sportive, di ristoro e di intrattenimento che comportano alcuni scenari di rischio. Trai temi affrontati, anche il rischio inquinamento e la qualità delle acque di balneazione, la pianificazione dell’utilizzo dei litorali e le concessioni demaniali. Infine, si è deciso di coinvolgere nel tavolo tecnico. E’ stato deciso, sin dal prossimo incontro, di coinvolgere anche Vigili del fuoco, Arpas, Adis ed Enas.

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«La Giunta regionale garantirà la massima attenzione per cercare di risolvere il problema delle specie animali nocive, come le cornacchie.»

E’ quanto ha affermato l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, sentito oggi in audizione in Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Piero Maieli (Psd’Az), sulla proposta di legge n. 45 (Maieli e più) “Modifica dell’articolo 6 della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)”.

L’assessore dell’Ambiente ha spiegato che la sentenza n. 217 del 2018 della Corte Costituzionale ha messo dei paletti importanti per l’abbattimento dei cosiddetti animali nocivi, ossia cornacchie e cinghiali, che possono essere effettuati soltanto dai proprietari o conduttori dei fondi. Gianni Lampis ha evidenziato che l’assessorato sta valutando una serie di iniziative per venire incontro ai proprietari dei terreni, danneggiati dalle specie nocive, sia dal punto di vista dell’abbattimento sia dal punto di vista del risarcimento dei danni. Nel corso del Comitato faunistico regionale sono arrivate, inoltre, le richieste da parte delle associazione agricole per risolvere il problema delle cornacchie, in particolare nel territorio sassarese, in quello oristanese e in parte del Campidano: «Abbiamo deciso, già nelle giornate di pre apertura del calendario venatorio del 3 e del 5 settembre – ha aggiunto Gianni Lampis – oltre alla caccia alla tortora, di consentire la caccia alle cornacchie, proprio per dare un segnale di vicinanza al mondo agricolo e permettere a chi esercita l’attività venatoria di essere d’aiuto agli imprenditori». L’assessore ha, poi, chiesto alla Commissione qualche giorno per poter analizzare il testo di legge con gli uffici dell’Assessorato.

«Ribadisco la necessità urgente di normare questa materia – ha detto il presidente Piero Maieli – sia perché non abbiamo gli strumenti per combattere i danni da animali selvatici, come il cinghiale, la cornacchia e il cormorano, sia perché c’è la necessità di monitorare le patologie trasmesse da questi animali.»

L’abbattimento delle cornacchie consente, infatti, di monitorare la diffusione di malattie come la West Nile Disease, mentre quello dei cinghiali la trichinellosi.

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La Giunta regionale ha stanziato sei milioni e mezzo di euro di contributi ai Comuni dell’hinterland di Cagliari per incentivare la sostituzione degli impianti di riscaldamento domestico a bassa efficienza con quelli ad alta efficienza. È quanto prevede una delibera approvata ieri dalla Giunta Solinas, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis.

«Si tratta di un finanziamento importante – sottolinea l’assessore Lampis – per interventi che rientrano tra le misure tecniche previste dal Piano regionale di qualità dell’aria, la cui adozione si è resa necessaria per ridurre le emissioni delle principali fonti di inquinamento nell’agglomerato di Cagliari, dove nel 2011 sono stati registrati superamenti dei valori limite dei livelli delle polveri sottili.»

Le principali sorgenti di emissione di PM10 sono proprio quelle collegate al riscaldamento domestico. I caminetti, le stufe tradizionali e le caldaie di piccole dimensioni contribuiscono da soli al 56% del carico emissivo di polveri, e all’83% del carico totale di un altro parametro inquinante, il benzo(a)pirene.

Il provvedimento approvato dalla Giunta prevede uno stanziamento di 3 milioni e 920mila euro per il 2019 e di 2 milioni e 459mila euro per il 2020. I Comuni interessati, oltre a Cagliari, sono Elmas, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Selargius, che riceveranno i contributi secondo un criterio di ripartizione basato sulla popolazione potenzialmente esposta all’inquinamento atmosferico rilevato, individuata in funzione del numero di abitanti residenti. Le Amministrazioni comunali dovranno attivare una procedura di evidenza pubblica, esclusivamente mediante pubblicazione di un bando, nel quale verranno indicati i criteri e i requisiti minimi di partecipazione.

Nella tabella, la ripartizione di fondi tra i Comuni.

Comuni Popolazione  residente al 2018 Ripartizione 2019 Ripartizione 2020
Cagliari 154.106 2.037.270 € 1.277.972 €
Elmas 9.546 126.197 € 79.163 €
Monserrato 19.771 261.371 € 163.957 €
Quartu Sant’Elena 70.879 937.015 € 587.786 €
Quartucciu 13.234 174.953 € 109.747 €
Selargius 28.986 383.193 € 240.375 €
Totale popolazione 296.522 3.920.000 € 2.459.000 €