29 March, 2024
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Sant’ Anna Arresi si prepara, tra il 29 agosto e il 2 settembre, al trentottesimo festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, una delle rassegne di maggior rilievo nel panorama jazzistico nazionale, abitualmente di scena a fine estate, che ha nel centro sulcitano il cuore pulsante della manifestazione, per l’organizzazione dell’Associazione Culturale Punta Giara.

Prima di vivere il suo momento centrale nella storica Piazza del Nuraghe, sotto il titolo di “Tra Musica & Musica (B-Side)”, il festival propone una prima tranche di concerti che si snoderanno durante i mesi di luglio e agosto, con la rassegna “Jazz Around”, una sorta di “festival nel festival” con diverse tappe in siti di interesse paesaggistico, storico e culturaledel Sulcis Iglesiente e del Sud Sardegna che coinvolgono i centri di Carbonia, Masainas, Nuxis, Piscinas, Santadi, Teulada, Tratalias e Villacidro.

Il titolo di questa edizione, “Tra Musica e Musica – (B-side)”, fa ancora una volta proprio l’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita.

Tutto questo, in un’ottica ricercata e fuori dalle logiche commerciali, proprio come accadeva nel “B-side”, il “Lato B” dei dischi 33 e 45 giri, che permettevano di andare oltre il brano “di grido”, per dare spazio ad alcune delle espressioni più autentiche, talvolta anche sperimentali, degli artisti.

Ecco, dunque, un ricco ed eterogeneo cartellone, che, tra il 29 agosto e il 2 settembre, porterà sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Michel Godard e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

Non meno ricche e variegate saranno le anteprime che tra il 14 luglio e il 27 agosto toccheranno varie località della Sardegna Sud-Occidentale racchiuse nella rassegna “Jazz Around”, con Eugenio Finardi, Karima, Avion Travel, Gegè Telesforo, Alfredo Rodriguez, Rob Mazurek, C’mon Tigre, Daniele Di Bonaventura, Enzo Favata e i Tenores di Bitti, solo per citarne alcuni.

Ad affiancare la parte musicale, non mancherà, da quest’anno, anche una sezione dedicata alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Il programma.

Il lungo percorso di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” comincia il 14 luglio con le anteprime di “Jazz Around”, inaugurate alla Cantina Sociale di Santadi dalla voce di Karima, giovane, ma già affermata cantante italo-algerina votata al jazz, accompagnata da Piero Frassi al pianoforte.

Un appuntamento all’alba attende, il 5 agosto (alle 07.00), il sassofonista Enzo Favata con i Tenores “Mialinu Pira” di Bitti, con il progetto Polyphony of Stones, in cui le sonorità jazz e quelle del canto a Tenore si fonderanno col paesaggio del Parco di Villascema a Villacidro.

L’8 agosto, si torna alla Cantina Sociale di Santadi (alle 21.00) con un grande nome del cantautorato italiano: Eugenio Finardi, che porterà in scena il progetto “Euphonia Suite”, percorso emozionale che legherà brani del suo repertorio a quelli di autori da lui profondamente amati, riletti come meditazioni sull’umana condizione; ad accompagnarlo in questo viaggio il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile.

Tre giornate consecutive all’ insegna della musica si terranno poi nel caratteristico borgo medievale di Tratalias, sempre dalle 21.00: mercoledì 16 agosto, appuntamento con SonOra, formazione isolana guidata dalla voce di Valeria Carboni, con Luigi Sarigu (chitarra), Stefano Di Carlo (percussioni) e Adriano Sarais (tromba), seguita dalla trascinante e funambolica fusione di spirito e tecnica cubana e jazz del pianista e cantante Alfredo Rodriguez, in trio con Shayan Fati alla batteria e Yarel Hernandez al basso.

Giovedì 17 sarà la volta del violinista Simone Soro, e poi spazio all’atteso ritorno sull’Isola della Piccola Orchestra Avion Travel, storico ensemble campano guidato alla voce da Peppe Servillo, che negli anni si è caratterizzato per una sperimentazione costante tra i mondi sonori di rock, pop e new wave con incursioni nell’emisfero cinematografico, del teatro e della tradizione musicale italiana. La nuova formazione vede in scena, insieme a Servillo, Peppe D’Argenzio ai sax, Flavio D’Ancona alle tastiere, Duilio Galioto al piano e tastiere, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Mimì Ciaramella alla batteria.

Giovedì 18 le note iniziali della serata spettano al trio del chitarrista Antonio Floris, con Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria.

La seconda parte della serata seguirà le sonorità tra funk, afrobeat e elettroniche di C’Mon Tigre, un progetto artistico e musicale in continua evoluzione, attorno al quale ruotano musicisti sempre diversi e accomunati dalla sperimentazione. In questa occasione saranno in scena Marco Frattini alla batteria, Pietro Baldoni alla chitarra e synth, Marco Molinelli alla voce e synth e Pasquale Mirra al vibrafono.

Altri luoghi e sonorità sabato 19 agosto al Parco Archeologico Cannas Di Sotto a Carbonia (alle 21.00): di scena l’energia della rock band King Howl, formazione isolana con Diego Pani alla voce e armonica, Marco Antagonista alla chitarra, Alessandro Cau al basso e Paolo Succualla batteria.

Il viaggio di Jazz Around prosegue lunedì 21 agosto a Villa Salazar, a Piscinas (ore 21.00), con il celebre bandoneon di Daniele di Bonaventura. Compositore, arrangiatore, pianista, bandoneonista, di Bonaventura ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata, che lo ha portato a collaborare con prestigiosi nomi del jazz nazionale e internazionale.

Si torna a Carbonia in Piazza Marmilla, mercoledì 23 agosto, per accogliere sul palco GeGè Telesforo “Big Mama Legacy”: un nuovo progetto guidato dal celebre vocalist foggiano, polistrumentista, compositore, produttore discografico, divulgatore, autore e conduttore di programmi musicali, che porta in scena un personale tributo al blues e al suono delle formazioni del periodo jazz – groovy fine anni ’50 della Blue Note Records. Ad accompagnare Gegè Telesforo (voce, percussioni), saranno Vittorio Solimene (tastiere), Giovanni Cutello (sax alto), Matteo Cutello (tromba), Christian Mascetta (chitarra) e Michele Santoleri (batteria).

 

Da giovedì 24 agosto, arriva l’energia travolgente della SeuinStreet Band, street marching band isolana diretta dal trombettista Adriano Sarais, che per quattro giorni porterà le sue allegre parate e l’atmosfera del festival in alcuni centri e spiagge del Sulcis: si comincia il 24con un primo appuntamento alla Spiaggia Is Arenas Biancas di Teulada (18:30) e poi in centro città, a Carbonia, alle 22.00. Venerdì 25 la musica si trasferisce a Nuxis (21.00) e sabato 26 mattina (ore 11) alla Prima spiaggia di Porto Pino, in territorio di Sant’ Anna Arresi. Ultima tappa domenica 27 agosto a Masainas, dove è attesa alle 18.00 alla Spiaggia di Is Solinas.

La formazione è composta da Francesco Oppes (capo sezione percussioni), Gabriele Anedda (percussioni, cassa), Alessandro Anedda (percussioni, rullante), Marco Lobina (percussioni, tom), Stefano di Carlo (percussioni, congas), Giuseppe Orrù (percussioni), Raimondo Aresu (flauto traverso), Angelina Maxia (clarinetto), Margherita Magnolia (clarinetto), Irene Carboni (clarinetto), Nicoló Aresu (clarinetto), Claudio Binotto (clarinetto), Federico Lobina (sax alto), Samuele Bonifanti (sax alto), Matilde Loi (sax alto), Raimondo Maxia (sax alto), Noemi Aresu (sax alto), Linda Lapillo (sax tenore), Paolo Caredda (sax tenore), Alessandro Angiolini (sax tenore), Davide Vargiu (sax tenore), Vittorio Calvisi (sax tenore), Samuele Farris (sax baritono), Ignazio Aresu (sax baritono), Enrico Boi (tromba), Fabio Aresu (tromba), Pietro Lobina (tromba), Nicoló Caredda (tromba), Sergio Bonifanti (tromba), Stefano Gaviano (trombone), Carla Giulia Striano (trombone), Matteo Floris (susafono), Fabrizio Mura (keytar), Nicola Serra (keytar), Davide Crabu (chitarra elettrica), Luigi Murgia (chitarra elettrica), Alessandro Fratta (chitarra elettrica), Rubens Massidda (chitarra elettrica).

Domenica 27 agosto, ultimo appuntamento di Jazz Around a Carbonia, nei pressi dell’area archeologica di Monte Sirai, dove sarà un gradito ritorno in scena quello dell’estro creativo di Rob Mazurek alla cornetta ed elettronica, insieme al trombettista Gabriele Mitelli nel duo “Star splitter”. Una performance sul filo del rasoio tra elettronica e acustica, genuina e libera da schemi.

Il festival entra nel vivo il 29 agosto, facendo ritorno alla sua “casa madre”, la storica Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, dove, fino al 2 settembre, i riflettori si accenderanno per accogliere ben 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità, sempre con appuntamento alle 21.00.

Si comincia, dunque, martedì 29, con il pianista Alberto Braida, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vede in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’ elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con Michel Godard alla tuba e basso elettrico e Patrice Heral alla batteria e percussioni, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22, con l’ensemble “Pipeline” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del TOP JAZZ 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Tom Raworth (recorded spoken voice), Carla Kihlstedt (voce, violino), Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Francesco Ganassin (clarinetto, clarinetto basso, live electronics), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebastiano Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono) e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Ad affiancare la parte musicale, l’Associazione Punta Giara, organizzatrice del Festival, dedica anche una sezione specifica alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina” articolati in due cicli:  il 24 e 27 luglio al Museo PAS di Carbonia, per musicisti già avviati, mentre gli altri seminari saranno propedeutici e aperti a tutti, con l’obiettivo di fornire a un pubblico di “non addetti ai lavori” alcuni strumenti di base per fare musica tramite la pratica della composizione e improvvisazione.

Inoltre, grazie alla collaborazione con il Conservatorio di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, si terranno tre masterclass diluite fino alla fine dell’anno, con Julien Desprez, Valeria Sturba e Nat Wolley che oltre ad insegnare l’arte dell’improvvisazione si esibiranno in soli e collettivi formati con i ragazzi del Conservatorio presso club e circoli culturali della città di Cagliari.

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La scorsa domenica un pomeriggio magico di musica con l’incontro fra gli artisti bielorussi del Complesso “MAROU” e l’ensemble formato da alcuni eccezionali musicisti docenti del Conservatorio di Cagliari.

Emozioni, nostalgia, grande partecipazione di pubblico con Auditorium del Conservatorio al gran completo, con i suoi oltre 800 posti tutti occupati e centinaia di persone fuori che non hanno trovato posto, il “Gran Concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso” giunto alla sua ottava edizione è ormai una tradizione della città di Cagliari che unisce la diaspora e la comunità locale e che ogni anno conquista un pubblico sempre maggiore.

La sala gremita ha accolto con grande calore ed affetto i saluti dell’arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi, giunto alla prima settimana della sua missione pastorale nel capoluogo sardo, un intervento che ha scaldato i cuori dei presenti, sono seguiti i saluti di padre Nikolay Volskyy parroco  della Chiesa Ortodossa ucraina, russa, bielorussa del Patriarcato di Mosca (con sede presso la Chiesa di Nostra Signora della Speranza in Castello), padre Ioan Agape parroco della Chiesa Ortodossa Rumena del Patriarcato di Bucarest (con sede nella Chiesa del Santo Sepolcro in Marina), e don Marco Lai Direttore della Caritas Diocesana e Parroco di Sant’Eulalia che ha sottolineato il dialogo e la collaborazione con le chiese dell’Europa Orientale in generale e in particolare, nell’ultimo anno, con quella bielorussa.

Anche le autorità civili hanno voluto essere presenti con i loro saluti a testimonianza dell’importante valore sociale che la grande comunità proveniente dai paesi slavi e post-sovietici svolge nella società sarda, tante, infatti, le lavoratrici che assistono i nostri anziani appartenenti a questa diaspora e che sono parte integrante della società sarda! A portare i saluti il vice presidente del Consiglio regionale della Sardegna on. Piero Comandini il vice sindaco di Cagliari Giorgio Angius, il sindaco di Guasila Paola Casula in rappresentanza dell’Anci Sardegna, il prorettore dell’Università di Cagliari prof.ssa Micaela Morelli. Infine, Zhanna Sotnik, lavoratrice proveniente dall’Ucraina referente della biblioteca “Rodnoe Slovo” di Cagliari, a nome di tutta la diaspora proveniente dai paesi slavi, ha portato a tutti i presenti gli auguri della comunità immigrata!

La collaborazione istituzionale fra il “Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina” Consolato onorario bielorusso in Cagliari, con il sostegno fondamentale della Fondazione di Sardegna, ha reso possibile, la tenuta del tradizionale “Gran Concerto” nella nuova e prestigiosa location dell’Auditorium del Conservatorio ed è stato proprio il maestro Giorgio Sanna, direttore del Conservatorio e padrone di casa ad aprire la manifestazione con un caloroso saluto, in questa che nelle intenzioni, rappresenta sola la prima delle possibili iniziative che verranno messe in campo nell’ambito della collaborazione appena avviata.

Applauditissima l’esibizione del complesso bielorusso “MAROU”, proveniente dalla città di Brest, composto da Yana Butskevich Dziadok (voce), Yauheni Lukyanchyk (sassofono, clarinetto), Vasili Rechkin (basso-chitarra), Raman Marchuk (tastiere), Ilya Tserashchuk (percussioni), rafforzato dall’inserimento di Tatsiana Syravezhkina al salterio slavo, musicista bielorussa residente da tempo in Sardegna. Musiche della tradizione slava reinterpretate con ritmi suadenti e moderni.

La partecipazione straordinaria di un fantastico ensemble formato da alcuni musicisti docenti del conservatorio di Cagliari: Alessandro Diliberto (pianoforte), Massimo Ferra (chitarra), Massimo Tore (contrabbasso), Roberto Migoni (batteria), Luigi Lai (launeddas), ha regalato nuove emozioni e garantito un ulteriore tocco di classe al concerto, un contributo musicale molto apprezzato dal pubblico.

 

Il pezzo finale che ha visto sul palco tutti gli undici artisti sardi e bielorussi protagonisti della serata, con l’esecuzione di “Katiusha” è stato un regalo accolto dal pubblico con una ovazione.

Lo spettacolo come nelle ultime due precedenti edizioni è stato presentato da Emilia Canto.

Questa esperienza di grande successo, è uno stimolo, affinchè si possano ripetere in futuro, le splendide contaminazioni musicali regalate dall’esibizione dei virtuosi musicisti docenti del Conservatorio, Diliberto, Ferra, Tore, Migoni, Lai, non solo in Sardegna, ma anche in Belarus e nei paesi dell’Europa orientale.

Il “Gran concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso e di Rito Orientale” si tiene nell’ambito del Progetto “Rete per la conoscenza e aggregazione” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo” (presso l’Oratorio della Parrocchia di Sant’Eulalia), con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Doveroso un ringraziamento ai Vigili del Fuoco di Cagliari per avere garantito la loro presenza, ai volontari della Prociv Arci di Quartu e Maracalagonis e alla CARITAS Diocesana di Cagliari per il sostegno logistico. Un grazie da estendere al Conservatorio di Cagliari con una citazione particolare per la D.ssa Francesca Basilone Direttore Amministrativo, per la Prof.ssa Aurora Cogliandro, per il Prof. Stefano Figliola, e per tutti i collaboratori dell’istituzione che si sono adoperati con professionalità.

 

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Con due giornate di studi dedicate alle opere del compositore Franco Oppo, martedì 12 e mercoledì 13novembre proseguono gli appuntamenti con il IX Festival pianistico del Conservatorio, dedicato quest’anno agli ottant’anni dell’istituzione musicale.

Compositore di livello internazionale, Franco Oppo, nato a Nuoro nel 1935 e scomparso a Cagliari nel 2016, è stato docente del “Giovanni Pierluigi da Palestrina” dal 1965 al 2000. Il cuore della due giorni saranno i laboratori di analisi e interpretazione delle musiche del grande maestro – aperti a tutti – che cominceranno martedì, alle 10.00, e proseguiranno sino alle 17.00, per riprendere il giorno dopo negli stessi orari.

Peculiarità dei laboratori è il fatto che ciascuno di essi sarà guidato, in coppia, da un compositore o musicologo e da uno degli interpreti “storici” della musica di Franco Oppo, e coinvolgerà attivamente gli strumentisti.  L’obiettivo è di trasmettere alla nuova generazione di interpreti, oltre alla conoscenza e alla passione per la sua musica, la prassi esecutiva, di cui gli interpreti che hanno lavorato fianco a fianco con Franco Oppo sono testimoni preziosi.

Ciascuna delle due giornate di laboratori terminerà con un momento di riflessione seguito da un concerto finale: martedì alle 17.00 in Aula 4, insieme al compositore Antonio Doro e al docente di Composizione, Ettore Carta, si parlerà della Teoria generale del linguaggio musicale di Oppo, mentre, alle 18.00, è in programma un concerto che vedrà le musiche del compositore sardo eseguite da docenti e studenti del Conservatorio.

Mercoledì, alle 17.00, in Sala Coro, appuntamento invece con la tavola rotonda dal titolo “Testimonianze su Franco Oppo”, coordinata dal docente di Storia della musica Marcello Pusceddu. A seguire ci sarà il secondo concerto dedicato alle musiche del compositore, che vedrà protagonisti ancora una volta gli studenti e i docenti.

In occasione della manifestazione verrà inaugurato un nuovo sito internet dedicato a Franco Oppo.

L’ingresso è libero e gratuito.

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Giovedì 31 ottobre il IX Festival pianistico del Conservatorio, dedicato quest’anno agli 80 anni dell’istituzione musicale cagliaritana, propone alle 18.00, nell’aula magna, con “Gli allievi raccontano”, una conversazione guidata dal pianista Giulio Biddau attorno alle figure della pianista Arlette Giangrandi Eggmann e del violinista Renato Giangrandi.

Ginevrina lei, fiorentino lui, Arlette Giangrandi Eggmann e Renato Giangrandi sono stati una coppia sia nel lavoro sia nella vita: negli anni ’50 avviarono una intensa attività concertistica come duo chiamato a suonare non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Successivamente la coppia affiancò all’attività concertistica quella didattica, insegnando nel Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Ai due musicisti è dedicata anche la serata di lunedì 4 novembre, con il concerto, in programma alle 18.00 nell’auditorium, che vedrà il violinista Attilio Motzo, i pianisti Francesca Giangrandi, Giulio Biddau, Marcella Murgia, Stefano Curto, Romeo Scaccia e i percussionisti Paolo Susnik ed Andrea Peddis, affrontare partiture di Mozart, Ravel, Debussy e Scaccia.

L’ingresso è libero e gratuito.

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Doppio appuntamento questo fine settimana, a Cagliari, per l’VIII Festival degli Strumenti Antichi, manifestazione organizzata dalla Sezione Interdipartimentale di Musica Antica del Conservatorio di Cagliari, dietro la supervisione del docente Attilio Motzo.
Domani (sabato 26 ottobre) alle 21.00, nella Sala dei ritratti di Palazzo Siotto (in via Dei Genovesi 114), Sabrina Piras e Noemi Mulas, due allieve del laboratorio di pianoforte viennese tenuto dal docente Francesco Giammarco, proporranno un concerto dal titolo “Il pianoforte di Beethoven”: il programma della serata sarà interamente dedicato alle sonate per pianoforte del genio tedesco.
Domenica (27 ottobre) alle 20.00, la manifestazione si sposta nella Chiesa della Purissima, dove sarà eseguita la ”Missa Orbis Factor” di Girolamo Frescobaldi, capolavoro del genio ferrarese pubblicato nel 1635. Il magnifico organo storico “Carlo Mancini, Napoli 1758” suonato da Fabrizio Marchionni accompagnerà i cantori preparati da Luigi Pancrazio Delogu.
I concerti saranno preceduti oggi ( venerdì 25 ottobre) alle 18,30 nella sala Aprea del “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, da una conferenza del liutaio Davide Demartis su “Il violino barocco moderno”.

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Da domani, giovedì 17 ottobre, nelle sale di ingresso del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari sarà possibile visitare “Ottant’anni e oltre…” mostra che raccoglie foto, manoscritti, programmi di concerti, e non solo, pensata in occasione degli ottant’anni dall’istituzione dell’Istituto cagliaritano.

L’esposizione, i cui materiali provengono dalla Biblioteca del Conservatorio, integrati da alcuni documenti dell’archivio storico sardo della Mediateca del Mediterraneo, si snoda attraverso un percorso storico-cronologicoche parte dalle origini delle scuole musicali cagliaritane con la “Cappella e la Banda Civica” e per l’occasione saranno esposti i preziosi manoscritti del fondo della Cappella Civica come alcuni inni, tra i quali: l’”Hymnu Sardu Nazionale” di Giovanni Gonella, l’Inno a Carlo Alberto di Antonio Porcile e l’”Inno delle donne italiane”. Preziose e rare pagine autografe di questo fondo arricchiscono l’itinerario espositivo, come lo “Stabat Mater” e la prima “Messa solenne” di Nicolò Oneto, l’”Antiquario” di Giovanni Battista Dessy. Accanto alle rare pagine musicali, saranno esposti diversi documenti dell’Archivio Storico Comunale che ripercorrono le tappe più importanti di queste istituzioni, tra i quali: il “Regolamento per la Cappella Civica del 1838″, il “Concorso per il corpo musicale del Municipio di Cagliari del 1889″.

L’itinerario espositivo prosegue con la storia della fondazione della Scuola municipale di musica (1922), poi Istituto musicale “Mario De Candia” (1923), la nascita del Liceo musicale (1926), il pareggiamento ai Conservatori di Stato (1931) e l’istituzione del Regio Conservatorio di Musica nel 1939. Diverse bacheche ripercorrono questi momenti attraverso l’esposizione dei programmi dei concerti legati all’Istituzione, ove è possibile notare la presenza dei più grandi concertisti dell’epoca accanto ai docenti e agli allievi dell’Istituto e diverse foto e immagini dell’epoca.

Una parte della mostra è dedicata ai preziosi autografi della biblioteca fondata con il Liceo musicale nel 1926 e l’esposizione delle composizioni di Ennio Porrino (“Nuraghi e Hutalabì”), Mario Castelnuovo Tedesco (“Goccius”), Renzo Bossi (“Canzone popolare sarda”), Riccardo Zandonai (“Due canti popolari di Sardegna”), Ildebrando Pizzetti (“Muttos nuoresi”) e rari documenti sui prestigiosi docenti dell’Istituto: Oscar Crepas, Piero Rattalino, Marcello Abbado, Renato Fasano, Gavino Gabriel, ecc.

L’esposizione è resa possibile grazie al supporto logistico della Biblioteca regionale della Sardegna.

Ottant’anni e oltre… resterà aperta sino al 27 novembre, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 19.00, ed il sabato dalle 8.00 alle 17..ì00. L’ingresso è gratuito.

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Fanfara Station - foto di Gianfilippo Masserano

La Fanfara Station (formata da musicisti provenienti da Tunisia, Italia ed USA) con il brano “Rahil”, in lingua tunisina, ha vinto il 12° Premio Andrea Parodi, l’unico contest in Italia riservato alla world music. Al gruppo va anche il premio della critica e quello per il migliore arrangiamento.

In una Cagliari ancora estiva, l’evento, in programma dal 10 al 12 ottobre, è stato ospitato per la prima volta dall’Auditorium del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, gremito in tutte tre sere.

Resta il Sardegna il premio per il miglior testo con Federico Marras Perantoni e la sua “Canzona di mari n. 2 – Fóggu e fiàra”, in lingua sarda. La miglior musica va invece ad Elliott Morris (Regno Unito) con “The End of The World Blues”, in lingua inglese; quello per l’interpretazione a Suonno D’Ajere (Campania) con “Suspiro”, in lingua napoletana, come anche la Menzione della Giuria Internazionale. Il premio per la miglior interpretazione di un brano di Andrea Parodi se lo sono aggiudicati i Setak (Abruzzo).

Ad Arsene Duevi (Togo) con “Agamà”, in lingua ewè, vanno sia il Premio degli artisti in gara che la Menzione dei Ragazzi, mentre la Fondazione Andrea Parodi ha deciso di assegnare una menzione speciale ai Krzikopa (Polonia) con “Hasiorki”, in lingua silesiana.

Il concorso, che quest’anno ha registrato una folta presenza di artisti stranieri, ha visto confrontarsi anche A.T.A. – Acoustic Tarab Alchemy (provenienti da Tunisia e Lazio) con il brano “Fattouma”, in lingua araba; Saly Diarra (Senegal) con “Musow” in lingua bambara; Maribop (Spagna) con “Un munnu dintra un munnu” in lingua siciliana e basca;

Il Premio Albo d’oro è andato a Daniela Zedda, fotografa e fotogiornalista di rilievo internazionale. Tutti i premi sono realizzati da Maria Conte, artista orafa sarda apprezzata in tutto il mondo.

Nella manifestazione sono saliti sul palco anche ospiti di grande rilievo come Moni Ovadia ed AdoRiza (venerdì), Simone Cristicchi, Tosca e La Maschera, gruppo vincitore del concorso dello scorso anno (sabato). Sabato c’è stato anche un estratto dello spettacolo “Lingua Madre, il canzoniere di Pasolini”, con Duo Bottasso, Elsa Martin, Davide Ambrogio. Si tratta di una produzione originale del Premio Città di Loano, del festival Mare e Miniere e del Premio Andrea Parodi, da un’idea di Enrico de Angelis.

Inoltre, in tutte tre le serate, si sono esibite alcune formazioni artistiche del Conservatorio di Cagliari. Il tutto con la direzione artistica di Elena Ledda e la conduzione di Gianmaurizio Foderaro ed Ottavio Nieddu.

La serata finale è stata trasmessa in diretta sulla pagina facebook di Rai Radio Tutta Italiana.

Il festival è nato per omaggiare e valorizzare l’arte di un cantante e musicista di spiccato talento come Andrea Parodi, passato dal pop d’autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music.

Alle serate di venerdì e sabato, hanno partecipato uditori del festival Crêuza de mä – Musica per cinema, organizzato dall’Associazione Backstage, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e Sardegna Film Commission.

I vincitori sono stati decretati da tre diverse giurie. La giuria tecnica, che ha assegnato il premio assoluto e le menzioni, era formata da Gianfranco Cabiddu (regista e musicista), Gigi Camedda (musicista), Lia Careddu (attrice), Gaetano d’Aponte (Partner/Premio Bianca D’Aponte), Gesuino Deiana (musicista ed operatore culturale), Andrea Del Favero (Partner/Folkest), Tiziana Tosca Donati (musicista ed attrice), Giovanni Gianluca Floris (presidente del Conservatorio di Cagliari, musicista), Pippo Rinaldi Kaballà (musicista), Elena Ledda (direttrice artistica, musicista), Silvano Lobina (musicista), Annamaria Loddo (operatore culturale), Gino Marielli (musicista), Nicola Meloni (operatore culturale), Michele Palmas (produttore S’ard Music), Diego Pani (Memorial University of Newfoundland, Canada, e musicista), Simone Pittau (musicista), Andrea Ruggeri (musicista), Simonetta Soro (musicista ed attrice), Stefano Starace (Partner / Mo’l’estate spirit festival), Jacopo Tomatis (partner / Premio Città di Loano), Gisella Vacca (musicista ed attrice), Dario Zigiotto (Partner, Negro Festival).

La giuria del Premio della critica comprendeva Claudio Agostoni (Popolare Network), Simone Cavagnino (Unica Radio), Flavia Corda (Rai3 Sardegna), Tore Cubeddu (Eja TV), Enrico De Angelis (giornalista, operatore culturale), Ciro De Rosa (Songlines), Max De Tomassi (Rai Radio 1 Stereonotte), Daniela Deidda (Sardegna Eventi 24), Daniela Esposito (Ufficio Stampa musicale), Salvatore Esposito (Blogfoolk), Enzo Gentile (Il Mattino), Elisabetta Malantrucco (Rai Radio Techetè), Marco Mangiarotti (QN / Il Giorno ), Maria Grazia Maxia (Federazione degli Autori), Luca Mirarchi (Unione Sarda), Claudia Mura (Tiscali.it), Duccio Pasqua (Rai Radio 1, Un giorno da gambero / Centocittà), Andrea Musio (La Nuova Sardegna), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Timisoara Pinto (Rai Radio 1, In Viva Voce), Walter Porcedda (Musica Jazz), Andrea Marco Ricci (NUOVOIMAIE), Claudio Scaccianoce (Linkiesta.it), Paolo Talanca (Il fatto quotidiano), Mario Tasca (Sardegna 1), John Vignola (Radio 1 Music Club).

La giuria internazionale era composta da Sergio Albertoni (RSI, Svizzera), Thorsten Bednarz (Deutschlandfunk Kultur Radio, Germania), Edyta Magdalena Łubińska (Università’ di Varsavia, Istituto di Etnologia e Antropologia Culturale), Piotr Pucylo (Globaltica Festival, Polonia), Bastiaan Springer (Koncertzender, Radio Netherlands, Olanda).

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Ultimi appuntamenti per la parte cagliaritana della tredicesima edizione di Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, in corso da venerdì al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino: un fine settimana che, dopo le sei giornate di metà settembre a Carloforte, propone anche nel capoluogo sardo un denso programma di masterclass, incontri, proiezioni di film e documentari.
Domani (domenica 13 ottobre), la giornata conclusiva si apre alle 10.30, con l’ultima masterclass sulla musica per il cinema, rivolta agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari: al centro dell’incontro, aperto anche al pubblico, Paolo Zucca, Jacopo Cullin ed Andrea Guerra, rispettivamente regista, protagonista e autore delle musiche del film “L’uomo che comprò la luna”, in visione il giorno prima, sempre al Cineteatro Nanni Loy.
Tutti all’insegna del binomio Cinema e Sardegna gli appuntamenti del pomeriggio e della serata. Si comincia alle 16.00, con il documentario di Sergio Naitza “L’ultimo piazzaiolo”, un viaggio nelle sale cinematografiche dell’isola, chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva attraverso i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti e del “pizzaiolo”, appunto, lo storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola.
Presente alla proiezione, Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – sarà anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30 sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, al cinema e al teatro. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, che verrà proiettato in serata con inizio alle 20.00: un’opera di taglio neorealista, diretta nel 1949 dal regista sardo Mario Sequi (nato a Monserrato nel 1913 e morto a Roma nel 1992) con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.
 

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Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua edizione numero tredici, vive domani (sabato 12 ottobre) la seconda giornata della sua tranche cagliaritana (dopo quella di metà settembre a Carloforte), in corso fino a domenica al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino.
Il programma della mattinata propone alle 10.30 il consueto appuntamento con la masterclass sulla musica per il cinema dedicata agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari: protagonisti dell’incontro, aperto anche al pubblico, Agostino Ferrente, Letizia Caudullo, Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis, rispettivamente regista, montatrice e autori delle musiche di “Selfie”, il film in visione il giorno prima.
Due lungometraggi “made in Sardegna” caratterizzano le proiezioni del pomeriggio. Si comincia alle 16 con il docufilm di Davide Melis (presente all’appuntamento) “A Bolu”: un racconto corale, un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali dell’isola dei nuraghi, il Canto a Tenore, inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità. Un film in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti, nei diversi scenari dove questa tradizione è ancora viva e genuina, lontana dalle manifestazioni prettamente folkloristiche.
A seguire, un successo della recente stagione cinematografica: “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio (dopo “L’arbitro”) di Paolo Zucca: un road movie sardo per una commedia stralunata, con Jacopo Cullin nei panni del protagonista e le musiche firmate da Andrea Guerra, entrambi presenti alla proiezione, con inizio alle 18.30, insieme al regista cagliaritano, così come, l’indomani mattina, alla terza ed ultima masterclass di musica per cinema, in programma alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Il binomio Cinema e Sardegna caratterizza anche gli ultimi appuntamenti di domenica 13, nel pomeriggio e in serata. Il primo è la proiezione, alle 16.00, del documentario “L’ultimo Pizzaiolo“; presente alla proiezione, il regista Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – sarà anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30, sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, al cinema e al teatro, in rapporto alla tradizione sarda. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra: un film di taglio neorealista, diretto nel 1949 da Mario Sequi, con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.

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Manca poco alla 12° edizione del Premio Andrea Parodi, che vedrà alternarsi sul palco artisti dalla carriera consolidata con i dieci finalisti del contest inserito nella manifestazione, l’unico in Italia riservato alla world music e che quest’anno vede una folta presenza di artisti stranieri, provenienti da Polonia, Senegal, Spagna, Regno Unito, Togo, Tunisia e Usa.

In una Cagliari ancora estiva, dal 10 al 12 ottobre alle ore 21.15, l’evento, ospitato per la prima volta dall’Auditorium del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, ospiterà artisti come Moni Ovadia, Simone Cristicchi e Tosca. Ed inoltre: il gruppo vincitore del concorso dello scorso anno, La Maschera, e alcune formazioni artistiche del Conservatorio di Cagliari. Il tutto con la direzione artistica di Elena Ledda.

Quest’anno il Premio Albo d’oro andrà a Daniela Zedda, fotografa e fotogiornalista di rilievo internazionale.

Il via alla manifestazione sarà dato il 9 ottobre, con l’apertura del Museo multimediale su Andrea Parodi. Il museo sarà posizionato su un mezzo mobile nei pressi dell’Auditorium del Conservatorio.

In serata, al Bflat di Cagliari, alle 21.30 ci sarà una anteprima dedicata allo spettacolo “Lingua Madre, il canzoniere di Pasolini”, con Duo Bottasso, Elsa Martin, Davide Ambrogio. Si tratta di una produzione originale del Premio Città di Loano, del festival Mare e Miniere e del Premio Andrea Parodi, da un’idea di Enrico De Angelis.

Il 10 ottobre, alle 20.30, comincerà il festival vero e proprio. In gara ci saranno: A.T.A. – Acoustic Tarab Alchemy (provenienti da Tunisia e Lazio) con il brano “Fattouma”, in lingua araba; Saly Diarra (Senegal) con “Musow” in lingua bambara; Arsene Duevi (Togo) con “Agamà”, in lingua ewè; Fanfara Station (Tunisia, Italia e USA) con “Rahil”, lingua tunisina; Krzikopa (Polonia) con “Hasiorki”, in lingua silesiana; Maribop (Spagna) con “Un munnu dintra un munnu” in lingua siciliana e basca; Federico Marras Perantoni (Sardegna) con “Canzona di mari n.2 – Fóggu e fiàra”, in lingua sarda; Elliott Morris (Regno Unito) con “The End of The World Blues”, in lingua inglese; Setak (Abruzzo) con “Marije”, in lingua abruzzese; Suonno D’Ajere (Campania) con “Suspiro”, in lingua napoletana. I dieci finalisti si esibiranno con il brano in gara ed un altro del proprio repertorio.

Durante la serata ci sarà spazio anche per un quartetto di percussioniste del Conservatorio di Cagliari e per la proiezione del video di “Hey You” dei ciprioti Monsieur Doumani (Vincitori del Premio della Critica nel 2018).

In questa, come nelle altre serate, la conduzione sarà affidata a Gianmaurizio Foderaro ed Ottavio Nieddu.

Venerdì 11 ottobre, nella Sala Conferenze Search, cominceranno gli appuntamenti collaterali della manifestazione. Alle 10 ci sarà un seminario sui diritti degli Artisti Interpreti ed Esecutori, a cura di un rappresentante del NuovoImaie, alle 11.30, uno sul contratto di edizioni musicali, a cura di Maria Grazia Maxia e di Paolo Audino. Nel pomeriggio, alle 16.30 sarà la volta della presentazione del libro “Incanto. viaggio nella canzone d’autrice” di Fausto Pellegrini, a cui seguirà, alle 17.30, quella del cd del collettivo Adoriza “Viaggio in Italia. Cantando le nostre radici”, con Tosca e Piero Fabrizi. Conduce Elisabetta Malantrucco.

Alle 20.30 partirà la seconda serata, in cui tutti i concorrenti eseguiranno, oltre al pezzo in gara, un brano di Andrea Parodi. Un modo per omaggiare e valorizzare l’arte di un cantante e musicista di spiccato talento, passato dal pop d’autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music. Nel corso della serata si esibiranno un quartetto di clarinettisti del Conservatorio di Cagliari e una rappresentanza del collettivo Adoriza. Ospite d’onore sarà Moni Ovadia.

Alle serata di venerdì, come a quella di sabato, parteciperanno uditori del festival Crêuza de mä – Musica per cinema, organizzato dall’Associazione Backstage, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e Sardegna Film Commission.

Sabato 12 ottobre, nella Sala Conferenze Search, alle 10.30, ci sarà un incontro su “Pasolini colto e popolare: LinguaMadre”, con Duo Bottasso, Elsa Martin, Davide Ambrogio, Elena Ledda, Mauro Palmas, Jacopo Tomatis.

Alle 11.15 prenderà il via la 5° edizione della Giornata di studi internazionale sulla World Music, intitolata quest’anno “Questioni di etichetta”, a cura del Premio Parodi e del Conservatorio di Cagliari, in collaborazione con l’Università di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio. Interverranno Gianluca Floris, Ignazio Macchiarella, Roberto Mileddu, coordina Jacopo Tomatis.

In serata, sempre alle 20.30, gran finale, con i concorrenti che proporranno il brano in gara. In veste di ospiti, a salire sul palco, oltre ad una formazione del Conservatorio, saranno La Maschera (band vincitrice dell’edizione 2018), Tosca e Simone Cristicchi. Ci sarà inoltre un estratto di “Lingua Madre, il canzoniere di Pasolini” e la consegna del Premio Albo D’oro 2019 a Daniela Zedda.

Si concluderà con la proclamazione del vincitore assoluto del contest, del Premio della Critica, del Premio della giuria internazionale, delle menzioni per testo, musica e interpretazione e dei vari premi speciali. Tutti i Premi saranno realizzati da Maria Conte, artista orafa sarda apprezzata in tutto il mondo.

Anche quest’anno il concorso darà diritto a un tour di otto concerti realizzato grazie al NuovoImaie (progetto realizzato con i fondi dell’art.7 L. 93/92) e riservato al vincitore o, in mancanza dei requisiti richiesti dal NuovoImaie, a uno degli altri finalisti.

I vincitori saranno decretati da tre diverse giurie.