27 April, 2024
HomePosts Tagged "Giuliano Marcheselli"

[bing_translator]

Studenti, docenti e volontari insieme per dialogare sulla tematica dell’invecchiamento attivo. Sono stati circa in duecento ieri, a presenziare nell’aula magna del liceo “Eleonora d’Arborea” di Cagliari sede dell’evento organizzato da Anteas Amica Mpc e coordinato dallo psicologo psicoterapeuta Stefano Porcu  con la partnership di diverse associazioni di terzo settore. L’incontro, moderato dalla giornalista esperta in comunicazione sociale Marinella Arcidiacono, ha avuto inizio con i saluti del dirigente scolastico Giuliano Marcheselli a cui hanno seguito Francesco Carta, presidente Anteas Amica, Valeria Piccianu Ust Cagliari e Roberto Sarrizzu Fnp Cagliari. Una tavolata di esperti e volontari hanno via via preso la parola sulla tematica in oggetto, argomentandone attraverso studi, ricerche ed esperienze dirette. Gli interventi degli esperti, suddivisi in due sezioni, hanno preso il via con Giuseppe Frau medico e direttore della Caritas a cui hanno seguito Francesca Goghe, geriatra, Claudia Leone specializzata in psicologia dell’invecchiamento, lo psicologo Michele Vecera, Roberto Copparoni presidente Amici di Sardegna e Michele Golino volontario Anteas Amica e Sea. Gli studenti sono stati coinvolti e guidati da Marinella Arcidiacono in una metodologia interattiva che ha consentito una elaborazione dell’analisi dei bisogni e opportunità degli anziani del territorio. Attraverso la tecnica del brainstorming di idee e di un “metaplan” di informazioni raccolte, a conclusione del incontro di formazione è stato possibile dare una restituzione dei dati emersi che saranno utilizzati da Anteas Amica per creare dei progetti rivolte alle persone anziane.

«Gli anziani sono una risorsa d’inestimabile valore – ha sottolineato Francesco Carta, presidente Anteas Amica – le loro esperienze possono servire da esempio per le nuove generazioni. Il più delle volte essi si ritirano nella solitudine e nei ricordi del passato percependo di non essere più come un tempo e rinunciando alle cose piacevoli che il tempo può ancora consentire. Vi è un modo per posticipare l’età delle rinunce ed è l’invecchiamento attivo.»

Francesco Carta L’Anteas Amica MPC, persegue finalità di solidarietà sociale, civile, culturale, ricreativa, turistica per le persone anziane, i pensionati, i giovani, le donne, i bambini, gli emigrati, i diversamente abili.

 

[bing_translator]

Cos’è l’invecchiamento attivo? Come cambia la terza età? Qual è il rapporto con le nuove generazioni? Sono questi alcuni dei quesiti, al centro dell’incontro formativo dal titolo “Diversamente giovani. Il metodo dell’invecchiamento attivo attraverso il dialogo con le nuove generazioni”, su cui si dialogherà questo venerdì 5 aprile, dalle ore 9.00, presso l’aula magna del liceo linguistico “Eleonora d’Arborea” di Cagliari. L’iniziativa sociale, organizzata da Anteas Amica Aps di Cagliari (associazione nazionale tutte età per la solidarietà) in partnership con associazioni di terzo settore, ha come obiettivo quello di creare un momento di informazione, dialogo e confronto tra i giovani studenti e le persone anziane  sui temi sull’anzianità e vecchiaia oggi. Il convegno, moderato dalla giornalista Marinella Arcidiacono, vedrà la presenza di diverse figure professionali che argomenteranno sui temi proposti.

«Riteniamo sia utile e necessario far incontrare le nuove generazioni con gli anziani – dice Francesco Carta, presidente Anteas Amica Aps -. Attraverso inediti format di comunicazione, è possibile far incontrare generazioni che rischiano di parlare lingue diverse e far diventare l’invecchiamento attivo protagonista di un’innovazione che pone le basi sui valori della solidarietà e la relazionalità.»

All’incontro, prenderanno parte gli studenti delle quinte classi.

«Credo nell’importanza di questo tipo incontri – spiega Giuliano Marcheselli, dirigente scolastico della scuola ospitante – il fatto di parlare di problemi attivi e una opportunità per i nostri ragazzi sia da un punto di vista informativo, umano e sia lavorativo perché alcuni di loro in futuro potrebbero essere operatori sanitari.»