19 April, 2024
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Il Consiglio comunale di Giave, piccolo Comune della provincia di Sassari (525 abitanti) ha deliberato la zona franca al consumo. In un Consiglio comunale movimentato, alla presenza dei vertici del Movimento Sardegna Zona Franca (Maria Rosaria Randaccio, Daniela Mallus, Rita Cuccureddu, Luciana Carta, Giulio Simbula) la sindaca Maria Antonietta Uras e i consiglieri della maggioranza hanno approvato la tanto attesa ultima delibera per la zona franca al consumo (7 voti favorevoli e 2 contrari), quella chiamata “delle sanzioni”, attraverso la quale si conclude il lungo e faticoso percorso di questa coraggiosa e temeraria sindaca che contro tutto e tutti, con la sola forza delle sue convinzioni e dell’amore per la sua gente, darà la zona franca al territorio comunale.

Con questa delibera, con una scadenza di 30 giorni alla sua pubblicazione, si chiede alla Regione Sardegna di procedere ad inviare la comunicazione dell’attivazione della zona franca di Giave e di tutta la Sardegna al Governo italiano, il quale dovrà poi inviarla alla UE.

«Complimenti al sindaco di Giave che ha veramente a cuore il paese ed i suoi elettori – ha commentato Francesco Scifo, segretario politico del Movimento Sardegna Zona Franca -. L’approvazione di ieri conclude un percorso iniziato a dicembre e adesso nessuno potrà fermare la zona franca di Giave che, insieme a Cagliari e Portovesme, saranno le uniche della Sardegna a breve e medio periodo. Ricordate queste tre zone franche poi, se vorrete, presenterete il conto ai politici della regione e dei comuni che vi hanno tagliato fuori dalla possibilità di uno sviluppo vero e sostenibile – conclude Francesco Scifo -. Difficilmente vedrete la notizia sula stampa di regime, perché ve la diamo noi.»

ConferenzaZonaFrancaCarbonia_4Ottobre2014 copiaMovimento partite Iva 1

Sabato 4 ottobre, alle 18.00, nella sala convegni del Lù Hotel, a Carbonia, si svolgerà una conferenza dibattito sul tema: “Zona Franca Integrale al consumo, ragioni storiche, giuridiche ed economiche per operare in regime Iva non imponibile”.

Sono previsti gli interventi Maria Rosaria Randaccio (ex Intendente di finanza) e Giulio Simbula (imprenditore).

La Sardegna è avvolta da una gravissima crisi che ha investito tutti. Imprese e lavoratori stanno soffrendo insieme dinamiche economiche che travolgono migliaia di famiglie. Un quarto delle famiglie sarde (24,8%) vive al di sotto della soglia di povertà relativa. Questa situazione – sostengono i promotori della conferenza – impone l’urgenza di adottare efficaci provvedimenti orientati a invertire il declino e promuovere una reale crescita economica o quantomeno a conseguire condizioni di riequilibrio attraverso la cosiddetta “discrimine positiva”, ovvero l’adozione di uno strumento di politica economica qual è l’istituto della Zona franca integrale. Già i Padri Fondatori dello Statuto Speciale della Regione Sardegna hanno considerato, fin dal 1948, la necessità di istituire in Sardegna la #Zona Franca Integrale, unico strumento che grazie all’autonomia fiscale su Iva, Accise e Dazi Doganali, è capace di colmare il naturale gap economico insulare con una politica di sviluppo tesa ad accrescere il potere d’acquisto, pertanto sostenere la domanda, le produzioni e il commercio, consentendo anche di attrarre nuovi capitali, tecnologie e nuove competenze imprenditoriali, con il chiaro effetto sulla disoccupazione, che ha raggiunto in Sardegna il primato del19,5% (Italia 13,6%). Con questa iniziativa la dottoressa Randaccio vuole richiamare l’attenzione sull’attuale contesto giuridico, delineando il perimetro di attuazione per operare in regime Iva non imponibile nella #Zona Franca della Sardegna; isola ultraperiferica, a scarsa densità demografica, gravata da sovra costi del trasporto e a rischio di coesione sociale per i problemi legati alla dilagante disoccupazione.