19 April, 2024
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Nella giornata odierna, sulla spiaggia di Funtanamare, sono state rinvenute due carcasse di delfini in avanzato stato di decomposizione, appartenenti entrambi della specie Stenella Striata “Stenella coeruleoalba”, uno di circa due metri di lunghezza e uno più giovane, presumibilmente il figlio, di circa 140 cm.

«I mammiferi – si legge in una nota del sottufficiale d’ispezione 2° Capo “Scelto” della Capitaneria di porto di Portoscuso Fabrizio Spanu sono morti da circa una settimana e presentano entrambi lacerazioni evidenti da morsi di squalo. Da una prima valutazione, si presume che la morte dell’adulto sia avvenuta antecedentemente per altre cause e che la carcassa abbia attirato in zona il predatore. L’esemplare più giovane, restando vicino all’adulto ormai privo di vita, è diventato a sua volta preda del carnivoro.»

Sul posto è intervenuto un team del centro cetacei laguna di Nora, coordinati dal dottor Giuseppe Ollano, per le verifiche di rito. Le carcasse, al fine di tutelare l’igiene e la salubrità dell’arenile interessato, verranno smaltite secondo le direttive seguite dalle competenti Autorità.

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Calasetta C copia

Venerdì 27 novembre, alle 17.00, nei locali del Cap, nel porto di Calasetta, si terrà un seminario dal titolo “Pesca e Specie marine protette”. L’incontro, aperto ai pescatori e agli operatori ittici, avrà come tema centrale la divulgazione delle modalità operative e delle procedure conseguenti alle eventuali catture accidentali di specie marine protette come ad esempio le tartarughe marine, ma non solo.

Ogni anno centinaia di esemplari di diverse specie a rischio di estinzione vengono involontariamente catturati. Per la tutela della biodiversità del mare della Sardegna è opportuno salvaguardare queste specie adottando le procedure adatte. Queste vanno da un primo intervento, quando possibile, di recupero dell’animale ferito, al coinvolgimento di specialisti in grado di organizzare le operazioni successive alla cattura. Fanno parte dell’iter da seguire conseguenti alle catture accidentali anche le comunicazioni, agli enti competenti, dei casi di questo tipo.

Di tutto questo si parlerà nel seminario di Calasetta, organizzato dal CAP Sardegna e coordinato da Giuseppe Ollano, responsabile del Centro recupero Cetacei e Tartarughe marine “Laguna di Nora”, che opera dal 1993 per accogliere, curare e riabilitare esemplari spiaggiati o in difficoltà e fa parte della Rete regionale per la conservazione della fauna marina. Il Centro di Nora è responsabile dei recuperi nell’area ricompresa tra il Golfo di Cagliari e Arbus, considerata “hot spot”, ossia particolarmente critica per la conservazione della specie Caretta Caretta, dove maggiore è l’interazione tra le attività umane e questi rettili marini.

Con l’organizzazione di questo seminario, il CAP Sardegna (Centri Assistenza Pesca, progetto promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna, messo a punto dalle associazioni Federcoopesca Sardegna, AGCI Agrital, Lega Pesca e Associazione Armatori motopesca sardi), conferma la volontà di proporsi sempre più come guida e orientamento per i pescatori e gli operatori ittici della Sardegna che sentivano la necessità di un punto di riferimento globale. Lo dimostra l’interesse crescente verso le iniziative di divulgazione come il seminario che si è tenuto lunedì scorso a Castelsardo sul tema della salute e sicurezza sulle imbarcazioni da pesca, e che ha riscosso grande partecipazione e un coinvolgimento oltre le previsioni. Gli sportelli locali del CAP sono nove e operano in tutte le marinerie dell’Isola