21 December, 2025
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La situazione sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 nel Sulcis Iglesiente è notevolmente migliorata, con la riduzione dei casi di positività ma l’ingresso della Sardegna in zona bianca non deve portare a sottovalutare i rischi cui si va incontro se non si rispettano le più elementari misure di contrasto e prevenzione.

Tra i Comuni avviati a ritrovare lo stato di Covid-free, c’è Sant’Antioco, dove oggi – come ha sottolineato il sindaco Ignazio Locci – si ha solo un caso attualmente positivo al Covid-19.

«Dobbiamo tenerci stretta la zona bianca ha detto il primo cittadino -. Zona bianca non vuol dire liberi tutti, non vuol dire che il virus non c’è più, anzi il virus è diventato persino più subdolo. Dobbiamo fare molta attenzione e tenere la guardia alta.Oggi è importante che gli esercenti che hanno potuto riaprire le loro attività anche la sera, siano i veri difensori della zona bianca, gli attori del mantenimento della zona bianca, sensibilizzando i loro clienti nel rispetto delle misure di contrasto e prevenzione.»

Ignazio Locci ha sottolineato che solo quando la campagna vaccinale avrà raggiunto tutti, si potrà dire di aver vinto la battaglia contro il virus e, al riguardo, ha rivolto un appello alla Regione ed al Governo, affinché si accelerino i tempi per raggiungere con i vaccini tutti i cittadini.

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Il sindaco Ignazio Locci proporrà al Consiglio comunale di Sant’Antioco un ordine del giorno per chiedere all’Ente di Governo d’Ambito della Sardegna (EGAS) di annullare gli aumenti tariffari 2020-2021, lasciando le tariffe invariate rispetto al 2019; di rivedere al ribasso quelle per gli edifici che ospitano servizi al cittadini, quali scuole, case di accoglienza, comunità per minori (strutture le cui bollette sono a carico dei Comuni, pertanto dei contribuenti). Con lo stesso documento, inoltre, il Consiglio chiederà al Presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, di verificare se la validità (in termini di costi e di servizio al cittadino) della gestione del sistema idrico integrato della Sardegna, assolva ai principi di conduzione tipiche del “buon padre di famiglia”. Infine, al presidente della Giunta regionale, verrà proposto di valutare il superamento del sistema di Gestore Unico Integrato, a favore di un sistema di gestione con più ambiti territoriali ottimali più prossimi ai Comuni, ai cittadini e alle loro esigenze.

«È ora di dire basta, smettendola di accettare passivamente i continui aumenti tariffari a carico dei contribuenti, deliberati per far “tornare i conti” del gestore idrico commenta il sindaco Ignazio Locciperché tanto pagano i cittadini. Questa battaglia inizierà dal nostro Comune: l’ordine del giorno approvato verrà poi proposto ai restanti Comuni della Sardegna, al fine di avviare un’azione comune. L’Egas ancora una volta ha stabilito aumenti tariffari, questa volta rispetto al 2019, valevoli sia per il 2020, sia per il 2021. In riferimento alla quota acqua della sezione domestico residente pro-capite standard, si è passati nella quota variabile – 0 a 70 – da 0,584 euro del 2019 ai 0,618 euro del 2020; mentre per quanto attiene la successiva quota variabile – 71 140 – se nel 2019 era 1,142 euro, nel 2020 è lievitata a 1,209 euro. Solo due esempi per una tabella tariffaria che è stata rivista al rialzo nella sua interezza, compresi i costi per le utenze commerciali e artigianali, in un anno segnato da una crisi pandemica ed economica senza precedenti, che avrebbe dovuto indurre a scelte più oculate ed eque.»

Ma non solo: il sistema che, trovando fondamento e giustificazione normativa negli atti di regolazione ARERA, legittima le deliberazioni del Comitato istituzionale d’ambito, produce una serie di evidenti e inaccettabili ingiustizie: bollette Abbanoa che risultano annualmente più esose in ragione dei costanti aumenti tariffari, e fatture cosiddette di conguaglio nelle quali vengono applicate le variazioni tariffarie in aumento anche per gli anni pregressi, benché già fatturati e regolarmente pagati a suo tempo. Questo perché gli aumenti tariffari possono essere applicati, stante la normativa di riferimento retroattivamente. 

«Non ci si può nascondere dietro i meccanismi di ARERA, tale situazioneprosegue il sindaco di Sant’Antiocopone il cittadino in una condizione di “sudditanza”, sia reale che psicologica, in quanto costretto ad accettare passivamente ogni decisione assunta dal Comitato istituzionale d’ambito e, conseguentemente, da Abbanoa spa. Perché, alla fine della fiera, non si sfugge dalla dura realtà: o si pagano le bollette, oppure si va incontro ai sigilli apposti al contatore. Ci opponiamo a questa situazione e ci auguriamo che l’intera Sardegna faccia altrettanto.»

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“Spesa Sospesa” è l’iniziativa promossa da Coldiretti con la collaborazione della Caritas interparrocchiale di Sant’Antioco, al via venerdì 19 febbraio, a Sant’Antioco.

Stamane, in occasione dell’appuntamento settimanale con il mercatino Coldiretti, attivo ogni venerdì nel piazzale Pertini, i referenti dell’associazione di categoria e quelli della Caritas antiochense si sono incontrati per delineare i dettagli dell’iniziativa. Nell’occasione, don Elio Tinti e Salvatorina Iesu, in rappresentanza della Caritas, hanno ricevuto una donazione da parte di Coldiretti che verrà immediatamente distribuita alle famiglie bisognose di Sant’Antioco. Due grossi contenitori, con la dicitura “…la forza amica del paese, un aiuto a quegli italiani che soffrono, colmi di salumi e formaggi, frutta e verdura, segnale importante di uno spirito solidaristico oggi più che mai prezioso.

«Siamo ben lieti di ospitare queste attività solidali nel nostro Comunecommenta il sindaco Ignazio Locci in un momento di forte difficoltà, segnato da una crisi senza precedenti. Sono convinto che gli antiochensi non faranno mancare il loro supporto: la “Spesa Sospesa” aiuta a farci sentire ancor più parte di una comunità solidale, in cui ognuno può offrire il contributo a chi ha più bisogno.»

Da venerdì prossimo, chi si recherà a fare le proprie compere di frutta e verdura nel mercatino Coldiretti, potrà decidere di acquistare anche qualcosa da lasciare, appunto, “sospesa” nelle bancarelle. Saranno poi i collaboratori della Caritas interparrocchiale, a fine mattinata, a ritirare quanto donato per poi distribuirlo alle famiglie in difficoltà.

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«Il territorio del Sulcis Iglesiente è ideale per ospitare la terza tappa della campagna di screening anti Covid ‘Sardi e sicuri‘ promossa dalla Regione Sardegna con la collaborazione di Andrea Crisanti, microbiologo e ordinario dell’Università di Padova.»

Lo sostiene, oggi, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci.

«Se l’obiettivo è l’abbattimento della circolazione virale, che ci consentirà di portare l’Isola fuori dall’emergenza il più rapidamente possibile, oggi che la Sardegna vede un generale miglioramento dei dati riferibili alla pandemia aggiunge Ignazio Locci -, è fondamentale consolidare i risultati raggiunti per poter successivamente invertire l’andamento della curva dei contagi, coinvolgendo un’altra fetta di popolazione quale è il Sulcis Iglesiente, il quale, peraltro, abbraccia ben tre Distretti Sanitari: Carbonia, Iglesias e Arcipelago del Sulcis.»

«Pertanto, chiedo al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu e al commissario straordinario dell’Ats, Massimo Temussi, di valutare la possibilità che la terza tappa della campagna regionale si svolga proprio nel territorio più a Sud della Sardegna. Sono certo che l’organizzazione incontrerà il consenso dei cittadini, del personale medico ed infermieristico per la buona riuscita del progetto. Auspichiamoconclude il sindaco di Sant’Antiocoche nella campagna di screening vengano coinvolti gli istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio, al fine di mettere al riparo lo svolgimento didattico in presenza, per noi considerata una priorità irrinunciabile.»

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La situazione di abbandono e degrado dell’area demaniale sulla quale insiste il porticciolo turistico di Sant’Antioco, chiuso dallo scorso mese di settembre a seguito del fallimento della società che gestiva la struttura, con rigoroso divieto di accesso, dovrebbe essere vicina ad una svolta, con l’affidamento di una nuova concessione. Il 9 novembre, la Regione Sardegna ha bandito la gara per la nuova gestione, conclusa nel mese di dicembre e, a breve, l’iter procedurale dovrebbe concludersi con l’affidamento. Lo ha annunciato il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che nell’intervento video allegato, spiega lo stato delle cose, quanto è stato fatto per il superamento dell’emergenza e le prospettive per il rilancio di una struttura importantissima per lo sviluppo turistico della città.

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Attentato la notte scorsa ai danni dei mezzi del Corpo forestale di Sant’Antioco. Sono andati a fuoco un gommone utilizzato per la lotta alla pesca abusiva e due pick-up. E’ stata durissima la condanna del sindaco Ignazio Locci.

«Vergogna! Siamo sconcertati. L’attentato di questa notte a danno dei mezzi del Corpo forestale di Sant’Antioco è un fatto increscioso, da condannare senza se e senza ma. Questo è un attacco non solo al Corpo Forestale, ma anche alla Repubblica e a ciascuno di noisi legge in un post pubblicato su Facebook -. Abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine e siamo certi che si riuscirà a risalire ai responsabili di questo gesto vile. Confermiamo la nostra vicinanza al Corpo Forestale e lo ringraziamo per l’impegno che quotidianamente profonde a tutela di tutti noi.»
 
Foto tratte dalla pagina Facebook istituzionale del comune di Sant’Amtioco

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La Giunta comunale di Sant’Antioco ha approvato una delibera con la quale si dichiara “denuclearizzato il proprio territorio e si impone l’assoluto divieto allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari, nonché  la totale contrarietà all’individuazione della Sardegna come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico”. La delibera di Giunta, che costituisce un atto di indirizzo, verrà proposta al Consiglio Comunale al fine di incassare sostegno unanime di tutte le forze presenti nella massima assemblea cittadina, espressione della comunità antiochense.

È la terza volta che il comune di Sant’Antioco si esprime con atti ufficiali contro l’ipotesi che la Sardegna possa diventare sito di stoccaggio delle scorie nucleari. La prima, nel 2003, su proposta dell’allora sindaco Eusebio Baghino; la seconda, nel 2015, su impulso dell’assessore dell’Ambiente della Giunta di Mario Corongiu, Massimo Melis. «E arriviamo ai giorni nostricommenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Loccicon un impegno solenne e formale che segue quello profuso dai nostri predecessori, per ribadire un concetto espresso a più riprese dagli anticohensi e dai sardi: la Sardegna non intende accettare rifiuti radioattivi, né oggi, né mai. E questa nostra sacrosanta posizione la recapiteremo al Presidente della Giunta regionale, al ministero della Difesa dell’Ambiente, al presidente del Consiglio dei ministri e a quello della Repubblica, Sergio Mattarella. È compito del Sindaco e dei singoli Consiglieri difendere con forza e senso di responsabilità il risultato referendario del 15-16 maggio 2011, come espressione massima della volontà dei cittadini e dell’intero popolo sardo».

Nel Referendum del 15-16 maggio 2011, infatti, il Popolo Sardo aveva sovranamente detto no alle scorie rispondendo al quesito “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?” con il voto favorevole della quasi totalità dei votanti (il 97%): si è così dichiarata l’assoluta indisponibilità del territorio sardo all’installazione di centrali nucleari e allo stoccaggio di scorie radioattive.

Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha annunciato questa sera che l’ATS ha comunicato quattro nuovi casi di positività al Covid-19 e due negativizzazioni. Gli attualmente positivi sono ventidue.

Ignazio Locci ha aggiunto che, in virtù dell’accordo tra i medici di base e l’ATS Sardegna, anche a Sant’Antioco si potranno svolgere i tamponi rapidi nei locali messi a disposizione dal Comune: è in via di programmazione tutta l’attività da parte dei medici di base.

A Sant’Antioco nasceranno due campi da padel, uno sport in forte ascesa, “democratico” perché accessibile a tutti e tra i nuovi attrattori turistici.

La Giunta comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di due campi da padel nel parco giardino (Lungomare Silvio Olla). E’ previsto un investimento di 87mila euro.

Anche il comune di Sant’Antioco registra nuovi casi di positività al Coronavirus, 9, a fronte di 12 cittadini già positivi che si sono negativizzati. Il numero degli attualmente positivi scende così a 20.

Lo ha comunicato il sindaco, Ignazio Locci, che ha rinnovato ancora una volta l’invito alla popolazione al rispetto rigoroso delle misure di contrasto e prevenzione della diffusione del Coronavirus:

  • utilizzo della mascherina;
  • frequente lavaggio e igienizzazione delle mani;
  • distanziamento sociale.