13 May, 2024
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I “Gruppi di cammino” sono un insieme di persone che decidono di intraprendere l’attività fisica per promuovere il proprio benessere e per socializzare. Un modello di promozione della salute che l’assessorato regionale dell’Igiene e dell’assistenza sociale vuole diffondere estensivamente nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2014-2018. Del progetto, capofila l’ATS-ASSL di Sanluri, si è parlato davanti ai rappresentanti delle associazioni dei cittadini. Partner della Regione e dell’ATS sono l’ANCI e l’UISP, anch’esse presenti all’incontro. 

«Investire sulla promozione della salute – ha affermato l’assessore Luigi Arru – è una delle migliori azioni che stiamo compiendo in questa legislatura. Il PRP sostiene comportamenti corretti, stili di vita e buone pratiche che sono un ottimo strumento di prevenzione di tante malattie croniche non trasmissibili.»

Fondamentale, lo hanno sostenuto tutti gli intervenuti, è sicuramente il coinvolgimento e l’apporto attivo delle associazioni locali e dei Comuni interessati.

Il prossimo passo sarà l’estensione del progetto a tutto il territorio regionale attraverso l’acquisizione della volontà a partecipare da parte delle amministrazioni comunali, con l’obiettivo iniziale di avviare entro l’anno le attività in almeno due comuni per ogni ASSL.

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Non si placano le polemiche sul mancato esame della legge urbanistica da parte del Consiglio regionale. I gruppi di minoranza tornano all’attacco del presidente Francesco Pigliaru e del centrosinistra.

«La decisione di rinviare la legge in Commissione certifica lo sfascio di questa maggioranza – afferma il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda – nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale è stata mantenuta, questo provvedimento rappresentava l’ultima possibilità della Giunta Pigliaru di lasciare il segno.»

Secondo il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu «quanto accaduto ieri in aula dimostra che questa maggioranza non ha a cuore gli interessi della Sardegna, il centrosinistra è ormai diviso per bande che perseguono interessi di parte e si preoccupano di mantenere le poltrone».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha invece puntato l’indice contro il presidente del Consiglio regionale e il Pd: «Gianfranco Ganau ha deciso di calendarizzare il provvedimento forzando la mano nonostante le nostre perplessità – ha detto Attilio Dedoni – il capogruppo del Pd voleva addirittura anticipare la discussione al 18 settembre. Come si fa poi a dire che non si è pronti?».

Anche per Michele Cossa (Riformatori sardi) «c’è uno scollamento evidente nella maggioranza, già certificato dalla presentazione di una mozione di censura nei confronti dell’assessore della sanità Luigi Arru – ha sottolineato Michele Cossa – è un’agonia senza fine, diamo però atto all’assessore Cristiano Erriu di aver agito onestamente: meglio nessuna legge che una cattiva legge».

Duro anche il giudizio del capogruppo del Psd’Az-La Base Gaetano Ledda: «Questa Giunta ha fallito su tutti i fronti: sanità, trasporti, riforma degli enti locali, agricoltura e, adesso, sull’urbanistica – ha detto Gaetano Ledda – tutto questo per i giochi interni alla maggioranza».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ha invece accusato la Giunta di aver impedito il dibattito in Consiglio su un tema decisivo per lo sviluppo dell’Isola: «Dopo un’infinità di incontri sul territorio – ha detto Paolo Truzzu – si è deciso di mettere il bavaglio all’Assemblea sarda. Un presidente che dichiara di non avere più la maggioranza ha il dovere di dimettersi. Pigliaru non l’ha fatto perché il centrosinistra non ha ancora deciso la leadership per le prossime elezioni regionali che, in ogni caso, segneranno la sconfitta della sua coalizione».

Diverso, rispetto ai colleghi del centrodestra, il giudizio di Antonello Peru, consigliere di Forza Italia e relatore di minoranza: «La Sardegna attendeva da tempo una nuova legge urbanistica – ha detto Antonello Peru – il centrosinistra ha perso una grande occasione. Il provvedimento era stato completamente stravolto in commissione anche grazie al contributo della minoranza sul fronte della semplificazione, dell’attuazione dei puc e della riqualificazione del territorio senza consumo di suolo. Ormai la legge è morta, il centrodestra prenda l’impegno di approvarne una nuova come primo atto della prossima legislatura».

Diverso il pensiero di Giuseppe Fasolino, consigliere di Forza Italia e sindaco di Golfo Aranci: «Questo provvedimento, per come è arrivato in aula, non poteva essere approvato – ha rimarcato Giuseppe Fasolino – la legge toglieva ai comuni la possibilità di incidere nella pianificazione territoriale e non fissava alcun obiettivo. Prima di legiferare occorre sapere quale direzione si vuole prendere, Nel caso della legge urbanistica bisognava capire dove sta andando il turismo e quali risposte dare alle richieste dl mercato».

Il consigliere dell’Uds, Giovanni Satta, dopo aver ricordato il voto contrario della minoranza in commissione urbanistica, ha accusato il centrosinistra di aver accettato supinamente le indicazioni della Giunta: «La legge è stata approvata in Commissione senza il parere del Cal – ha affermato Giovanni Satta – questo Consiglio si è piegato ancora una volta al diktat della Giunta dei tecnici, come già avvenuto per la riforma delle rete ospedaliera. Mi auguro che questa vicenda serva da monito per il futuro».

Per Marco Tedde (Forza Italia) la vera ragione del fallimento è rappresentata dal PPR approvato dalla Giunta Soru, “un macigno” per qualsiasi ipotesi di pianificazione territoriale. «In campagna elettorale Francesco Pigliaru aveva promesso di modificarlo, non lo ha fatto ed è stato costretto a modellare la legge urbanistica sul Piano Paesaggistico di Soru fondato sui vincoli e poco attento allo sviluppo».

Alfonso Marras (Udc) ha parlato di “pagina ingloriosa” per la maggioranza di centrosinistra: «Si sono sottratti al confronto. Noi aspettavamo di misurarci sul merito del provvedimento. Molti di noi avevano lavorato agli emendamenti per tentare di migliorare la legge. Sarà compito della nuova maggioranza, che uscirà dalle elezioni di febbraio, approvare un nuovo testo in materia urbanistica»

Urgenza condivisa da Gianni Lampis (FdI): «Dieci anni fa gli occupati del settore edile erano 51mila, oggi se ne contano circa 27mila. Questa legge poteva dare risposte importanti alla crisi del settore. La maggioranza ha perso un’altra occasione. Sarà compito del centrodestra cancellare il Ppr di Soru che ha musealizzato l’ambiente sardo ed impedito ai comuni costieri di offrire servizi di qualità».

Da quasi tutti i partiti è, infine, arrivata la richiesta di dimissioni per il presidente Francesco Pigliaru, eccezion fatta per i capigruppo di Forza Italia e Riformatori Alessandera Zedda e Attilio Dedoni convinti che gli ultimi mesi della legislatura contribuiranno ad evidenziare ancora di più le pecche del centrosinistra. «Il re è mezzo nudo – ha affermato Attilio Dedoni – va spogliato del tutto per scongiurare ogni possibilità di rielezione».

 

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Via libera della Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, alla preliminare riconversione dell’offerta assistenziale degli ospedali pubblici e privati e la ripartizione dei posti letto tra i presidi delle aree omogenee del Nord Ovest e del Sud Est. L’obiettivo è quello di migliorare l’assistenza, rideterminandola in maniera equilibrata in base alle esigenze, garantendo l’invarianza del numero totale di posti letto, in attuazione della delibera consiliare di approvazione della rete ospedaliera.

E’ stata avviata inoltre la procedura per modificare i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività sanitarie relative al percorso nascita, e in particolare alle unità operative di ostetricia di I e II livello, alle unità operative pediatriche neonatologiche di I livello e alle unità neonatologiche di II livello, al fine di adeguare alle norme vigenti il percorso autorizzativo regionale sulle attività del percorso nascita e di assicurare la continuità alle unità operative di Ostetricia e di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Francesco di Nuoro. Il programma di accreditamento regionale delle attività del percorso nascita sarà avviato entro novanta giorni dall’approvazione del provvedimento odierno. Confermato, con 50mila euro, il programma di interventi a favore di pazienti affetti da patologia rara. La Giunta, infine, ha verificato la conformità del “Primo programma operativo” dell’Areus ed indicato alcune modifiche e nuove soluzioni organizzative.

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Distinto Dottor Arru,

ho intercettato sul suo profilo facebook alcune lamentele sull’ingratitudine che la stampa e la comunità le riserverebbe per un impegno da Lei ritenuto eroico ma il resto del mondo non coglie, non valorizza, non comprende. Il suo sfogo del 20 settembre scorso riportato nel Sulcis dalla testata “La Provincia del Sulcis Iglesiente” presenta affermazioni stravaganti e decisamente non condivisibili, proverò a ragionare con Lei e con i cittadini del Sulcis Iglesiente decisamente, mi creda, delusi da Lei e dai politici che dopo le quattro riforme sanitarie (1978/92/99 e 2012) hanno dimostrato inequivocabilmente che la Sanità è riserva di caccia dei partiti politici e le aspettative delle comunità devono adeguarsi ad equilibri non sempre nobili.

Grazie Dott. Arru, a differenza di altri Lei esterna e si espone.

“Abbiamo salvato l’ospedale di Iglesias, attraverso la legge regionale 23/2014

Affermazione inconcepibile! La legge che Lei propone come aspirante Robin Hood ha modificato le leggi regionali n.23/2005 (Soru-Dirindin ), la n.10/2006 (Soru-Dirindin) se non sbaglio suoi amici e la n. 21/2012 (Cappellacci – De Francisci apparentemente avversari vista la recente solidarietà dimostrata nel dileguarsi prima di censurarla in Consiglio Regionale. Avete, Lei e il Centro sinistra nel 2014 applicato del cellofan sul tubo arrugginito.

a) Da quando Lei è Assessore alla Sanità le criticità nell’accoglienza del malato e del disabile nel Sulcis sono aumentate, si è incrementata la mobilità passiva e tanti pazienti sono costretti con grandi sofferenze e sacrifici economici a riferirsi altrove.

b) Da quando Lei è Assessore abbiamo osservato la più grande mobilità passiva di medici e infermieri. Nessuno oggi, a differenza del passato, desidera lavorare negli ospedali del Sulcis dove sono state mortificate aspirazioni, possibilità di crescita professionale e programmazioni.

c) Da quando Lei è Assessore i reparti chirurgici del CTO hanno subito il week surgery, Lei era d’accordo?

d) Da quando Lei è Assessore crollano i controsoffitti dell’Ortopedia del CTO e del laboratorio analisi del Santa Barbara.

e) Da quando Lei è Assessore vive in rianimazione l’ortopedia storicamente eccellenza del territorio (mai reintegrati gli ortopedici andati in pensione), la chirurgia pediatrica (avete preferito far decollare Cagliari e Olbia), l’otorino del CTO fino a qualche anno addietro riferimento apprezzato dal Sulcis e oltre, la chirurgia generale orgoglio del territorio mortificata con il week surgery.

f) Da quando Lei è Assessore il CTO di Iglesias è un campo di battaglia che espone i nostri Colleghi medici del Pronto Soccorso a responsabilità ingiuste e mortificanti, impossibilitati a garantire un’assistenza proporzionata alle qualità professionali e umane dei suoi Operatori.

g) “Per tanti la sanità è la Caporetto del Centro Sinistra”, questa Sua affermazione esprime l’attuale sfondo depressivo e sindrome da accerchiamento del centro sinistra, francamente desidero proporre una alternativa a Lei e all’intero Consiglio Regionale; la Sanità è la Caporetto dello spoil system dei partiti politici di centro sinistra e centro destra, inadeguati nel riconoscere nel bisogno della comunità la propria mission, prioritaria rispetto agli interessi del partito e delle poltrone, mi sgomenta pensare che un Uomo intelligente e sensibile come Lei, medico apprezzato e stimato, non abbia rilevato il marciume della politica in sanità.

h) Pensando alla Sua Paziente brillantemente sopravvissuta alla leucemia grazie all’impegno del suo reparto e alla sua conclusione «…sto cercando di riportare con le dovute proporzioni quel che ho fatto con Lei, cioè una buona sanità pubblica…» viene da pensare che Lei sia astuto o patologicamente velleitario per sognare che i partiti dopo il clamoroso fallimento nella gestione della sanità dalla prima riforma sanitaria (1978) ad oggi possano convertirsi.

i) In un momento di condivisione e testimonianza Le riferisco quanto quotidianamente mi confessano tantissimi Pazienti: «L’assistenza sanitaria del passato era vicina a noi, oggi per trovare risposte siamo costretti ad andare a Cagliari o partire».

Gentilissimo Assessore, se pensassi a Lei come il responsabile della Caporetto sanitaria sarei ingiusto e superficiale, penso però che rischia di passare alla storia come uno dei tanti supporter della “Sanità dei Partiti” di non aver intercettato Lei, brillante ematologo, l’anemia morale che alligna nel potere politico quando si discute di sanità, quando le priorità sono dettate dagli uomini di partito e non dai bisogni della comunità.

Gentilissimo Assessore, colgo l’occasione per ricordarle un peccato originale.

Il 13 giugno 2014, lei presente, il Consiglio Regionale dei Sardi approvò la legge N. 12 Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica. Era la prima legge che Lei e Pigliaru approvavate con la condivisione della minoranza in Consiglio. La proposta di legge nasceva da un decennale lavoro tra il Volontariato e le amministrazioni comunali del Sulcis. Oggi dopo oltre quatto anni Lei non è riuscito a produrre sul tema un risultato, sia più prudente in futuro quando si autocelebra, rischia di essere credibile solo tra i suoi amici.

Amici del Sulcis Iglesiente, la crisi della sanità, la povertà della nostra comunità, la mancanza di idee, progetti e aspirazioni ha un responsabile: siamo Noi che da quarant’anni deleghiamo il nostro futuro senza impegnarci quotidianamente nella progettazione di una società a misura dei nostri figli e genitori, il disastro sanitario che colpisce il CTO di Iglesias e il SIRAI di Carbonia merita una reazione composta, organizzata, condivisa. Oggi il nostro territorio non è UNITO, condizione indispensabile per avanzare richieste a Cagliari e Roma, non ha un PROGETTO condiviso sui bisogni del territorio, manca una valutazione epidemiologica sulle patologie più diffuse ed emergenti, manca una previsione demografica che vede il Sulcis invecchiare e quindi programmare risposte assistenziali sagge e competenti. Inutili saranno le rivendicazioni se non si raggiunge l’UNITA’ e si arriva al PROGETTO CONDIVISO dei 125.000 sulcitani.

NOI ABBIAMO UN SOGNO: la società della Solidarietà e dell’Auto Aiuto.

Giorgio Madeddu

Associazione AMICI della VITA – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol-Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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«Non esiste un’emergenza Febbre del Nilo, la situazione rientra nella normalità ed è costantemente monitorata su tutto il territorio regionale. Piuttosto, alla popolazione suggeriamo di attivare le più comuni norme di prevenzione per evitare di esporsi alle punture delle zanzare, in quanto gli interventi di disinfestazione non possono debellare del tutto larve e insetti adulti.»

Lo ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru, nel corso della conferenza stampa che questa mattina è servita a fare il punto dopo i tre casi di West Nile registrati quest’anno in Sardegna. Dello stesso tenore anche le dichiarazioni dei componenti l’Unità di crisi sulla West Nile Disease, che a turno e ciascuno per la propria competenza specifica hanno tratteggiato il quadro di un’estate atipica a causa della elevata piovosità e del persistere del caldo-umido di queste settimane.

Soltanto tre i casi segnalati sinora (tutti dall’ospedale San Martino di Oristano: due pazienti sono ancora sotto osservazione, uno è stato già dimesso) più una sacca di donazione di sangue che il 3 settembre è stata rilevata positiva (era di un donatore di Ghilarza). Vi è una chiara sovrapposizione dei casi riscontrati nell’uomo e negli animali selvatici: la provincia di Oristano è nettamente predominante sulle altre, seguita dalla Gallura orientale, ma nessuna provincia può dirsi esente dal rischio. Tra i principali vettori, infatti, figurano i volatili (cornacchie, passeriformi e alcuni rapaci) che possono spostarsi anche di parecchie decine di chilometri dal luogo in cui sono venuti a contatto con zanzare infette.

Dalla fine della primavera sino al sopraggiungere dell’autunno, gli enti preposti effettuano controlli serrati in tutta l’Isola. L’Unità di crisi viene convocata ogni qualvolta ci sia la segnalazione di un nuovo caso umano di West Nile. Le azioni attive riguardano soprattutto i focolai larvali, che quest’anno si sono moltiplicati esponenzialmente a causa dell’abbondanza di piogge.

La malattia non è contagiosa, hanno sottolineato più volte gli esperti durante la conferenza stampa. La trasmissione può avvenire soltanto in tre modi: con la puntura di una zanzara adulta infetta (cioè che ha contratto il virus da un animale a sua volta infetto, solitamente uccelli migratori che giungono da Paesi lontani) oppure attraverso la donazione di sangue o trapianti di organi di pazienti positivi. Quest’anno in Sardegna, per la prima volta dal 2011 (anno in cui si registrò il primo caso umano in Italia), è stata intercettata una sacca di donazione di sangue risultata positiva. A livello nazionale, invece, nel 2018 sono state trovate 56 sacche positive. Quest’anno il controllo delle sacche di sangue in Sardegna è stato esteso a tutto il mese di ottobre. Non esiste la possibilità di contrarre il virus attraverso le donazioni: tutte le sacche sono controllate.

La Sardegna è una regione endemica. Puntualmente, infatti, la West Nile compare non appena si moltiplicano le zanzare e quelle infette pungono gli animali selvatici. Il primo segnale dell’arrivo del virus nel territorio è dato dalla massiccia morte di uccelli e altri animali selvatici. Per i cavalli esiste un vaccino, efficace se somministrato nei tempi giusti. La quasi totalità dei cavalli presenti in Sardegna ormai si è immunizzata. Purtroppo, non esiste un analogo rimedio per l’uomo, dunque si deve puntare tutto sulla prevenzione e una corretta informazione. Va precisato che la Sardegna ha varato per prima, in Italia, il Piano regionale di monitoraggio e sorveglianza sulla Febbre del Nilo.

Alla conferenza stampa di oggi era presente anche il direttore dell’Anci Sardegna, Umberto Oppus. L’Associazione dei Comuni non solo ha partecipato all’ultima riunione dell’Unità di crisi, ma sta contribuendo in maniera fattiva a informare gli amministratori degli enti locali, in particolare coloro che operano in prima linea come i Comuni dell’Oristanese. Questo territorio, a causa della presenza di risaie, canali e stagni, è il più esposto, ma anche il Cagliaritano presenta vaste zone umide dove l’avifauna migratoria diventa più stanziale.

«I rimedi sono sempre gli stessi – commenta l’assessore Luigi Arru –. Evitare le punture delle zanzare attraverso l’uso di repellenti e l’installazione delle zanzariere tra le mura domestiche. Ma anche limitare al massimo il ristagno d’acqua nei giardini e nelle terrazze, persino nei sottovasi. Le disinfestazioni sono assicurate attraverso le Province. Ecco perché non bisogna generare allarmismo tra la popolazione. La percentuale di casi clinicamente rilevanti è molto bassa, e riguarda per lo più soggetti anziani o comunque esposti anche ad altre patologie, per vari motivi. Soltanto il 20% della popolazione che è venuta in contatto con il virus può manifestare sintomi febbrili, e appena lo 0,6% può mostrare sintomi neurologici. Numeri che fanno comprendere come sia del tutto fuorviante parlare di emergenza West Nile.»

 

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Domani, lunedì 24 settembre, alle 10.00, nei locali dell’assessorato della Sanità, l’assessore Luigi Arru, l’Unità di crisi sulla West Nile Disease con tutti i suoi componenti ed il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, illustreranno ai giornalisti i dati epidemiologici aggiornati sulla diffusione della Febbre del Nilo nell’Isola. Nel corso della conferenza stampa, saranno fornite anche utili indicazioni di prevenzione da diffondere tra la popolazione.

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«La disorganizzazione degli ospedali cagliaritani Binaghi e Businco incide gravemente sulla qualità delle cure e sulla vita dei pazienti. Ma le cose sono destinate addirittura a peggiorare. Francesco Pigliaru e l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru fermino la direttrice Graziella Pintus prima che sia troppo tardi.»

Lo ha detto Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi.

«Nel reparto di Ematologia del Binaghi – ha aggiunto Michele Cossa – è stata occupato l’intero corridoio del terzo piano, facendone una grande sala d’attesa che ogni giorno ospita fino ad un centinaio di persone. Mi chiedo perché non si siano studiate soluzioni alternative, tali da favorire un utilizzo razionale degli spazi.»

«In un’ala contigua verrà trasferita la Neuroriabilitazione dall’ospedale Brotzu, in completo spregio delle esigenze dei reparti chirurgici. Basti pensare che al posto della Direzione della Chirurgia Oncologica ci sarà una palestra, e un’ala sarà trasformata con stanze di degenza che devono rispondere ai requisiti per i pazienti della Neuroriabilitazione – ha sottolineato ancora Michele Cossa -. Per di più si crea altro caos spostando medici e reparti seguendo criteri inconcepibili e schizofrenici: il reparto di degenza è al terzo piano, i medici che faranno le dimissioni al quarto, e le medicazioni al secondo piano. Senza contare i referti istologici che arriveranno al quarto piano, con le cartelle cliniche sistemate al piano di sotto.»

«Tutti i lavori previsti per questa razionalizzazione costeranno 390mila euro dalle tasche dei sardi, opere che saranno inutili fra 2 anni, dato che nel 2020 all’Ospedale San Michele è prevista l’apertura del Trauma Center con annessi unità spinale e, appunto, Neuroriabilitazione. Un’ambulanza sarà sottratta alla sua funzione per fare la spola continuamente tra il Brotzu e il Businco – prosegue Michele Cossa – per trasportare neurologi, urologi, neurochirurghi chiamati frequentemente in consulenza dalla Neuroriabilitazione.»

«Prima di buttare via soldi che sarebbero potuti servire per rimettere a posto le vetuste sale operatorie del Businco – ha concluso Michele  Cossa – la Giunta e l’assessore Luigi Arru si fermino a pensare quanta poca considerazione hanno per la qualità della degenza dei pazienti e delle condizioni di chi ci lavora.»

 

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Lunedì 24 settembre alle 10.oo, nei locali dell’assessorato della Sanità, in via Roma n. 223, a Cagliari, l’assessore Luigi Arru, l’Unità di crisi della West Nile con tutti i suoi componenti ed il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, illustreranno ai giornalisti i dati epidemiologici aggiornati sulla diffusione della Febbre del Nilo nell’Isola. Nel corso della conferenza stampa, saranno fornite anche utili indicazioni di prevenzione da diffondere tra la popolazione.

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«Per la nomina del coordinatore del Centro regionale trapianti, l’ATS ha concluso la procedura di selezione per il conferimento dell’incarico e trasmetterà alla Regione gli esiti dell’istruttoria della commissione di valutazione. Subito dopo, l’assessore della Sanità Luigi Arru provvederà all’adozione del decreto di nomina che per legge è di propria competenza.»
L’assessore regionale della Sanità ha risposto così alla richiesta di chiarimenti da parte dell’associazione di trapiantati Prometeo AITF ODV.

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Criticato sempre più aspramente dalla minoranza ma anche da parti della maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru, l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha pubblicato stamane nel suo profilo facebook un intervento di replica alle accuse ricevute.

Di seguito il testo integrale.

A Caporetto segui la battaglia del Piave

Questo lo chiamo attacco frontale! Non sono egocentrico e capisco che l’attacco è contro la Giunta di centro sinistra.

Non voglio fare complottismo, dietrologia, ma quando si raccontano le cose in maniera martellante, senza distinguere i fatti dalle opinioni, legittime, contrarie, c’è qualcosa che non va bene.

Quando non si racconta l’incontro di ieri con il sindaco di Iglesias e il Consiglio comunale, riferendo che avevo spiegato che abbiamo SALVATO l’ospedale di Iglesias, attraverso la legge regionale 23/2014, che parla di presidio ospedaliero unico di area omogenea, con più stabilimenti funzionalmente integrati NON È CORRETTO! Quando non si racconta che abbiamo parlato di equipe circolanti, di coordinamento, integrazione per dare servizi migliori di qualità, eccellenti (come mi dicono tutti) NON È CORRETTO! Quando non si riferisce che ci sono 28 anestesisti rianimatori divisi in due servizi, modello di massima inefficienza, non è corretto! Tre ospedali per acuti per una popolazione inferiore a 150.000 abitanti, costano alla comunità per inefficienza circa 20.000.000 € in più di spesa corrente senza dare tutti i possibili servizi (per esempio le donne del Sulcis Iglesiente non fanno la parto-analgesia).

La corsa di tutti a prendere le distanze sulla sanità, rimarcando io c’ero ma non c’ero e se c’ero non ho capito, NON È CORRETTO. Esaltare disfunzioni, che nessuno nega, episodi di malasanità, elevandoli però alla 100ª potenza, e trasformandoli in regola generale e diagnosi sul Sistema Sanitario non é corretto. Quando i “nuovisti” dichiarano che cambieranno il Sistema Sanitario senza dire come, Non è corretto! Fino adesso ho tenuto un profilo istituzionale, ma non posso più tacere di fronte alla memoria, molto corta, di tanti, troppi. Farò nei prossimi giorni delle cure per la MEMORIA.

Lo farò per difendere il Sistema Sanitario Sardo dalle troppe inesattezze, dalle imprecisioni che vengono raccontate e che diventano sentenze inappellabili.

Per tanti la sanità è la Caporetto del Centro Sinistra, volevo ricordare a queste persone che se si ha convinzione in un progetto, coraggio, passione civile, perseveranza e si ha voglia di reagire, immediatamente dopo la disfatta c’è stato il PIAVE. Non ho mai fatto macelleria sociale, calcoli ragionieristici, sono stato medico che ha lavorato a tempo pieno in un reparto che curava leucemie e linfomi, senza avere avuto incarichi di primariati o altro bussando alle porte dei potenti di turno: dico queste cose personali per rispondere ad una mia paziente curata e guarita da una leucemia acuta (Ospedale di Nuoro) che mi chiedeva: Dr. Arru mi dicono che sta tagliando servizi, togliendo farmaci, etc., impazzito? No Signora non sto facendo questo, sto cercando di riportare con le dovute proporzioni quel che ho fatto con Lei, cioè una buona sanità pubblica, senza chiedere se fosse ricca o povera, una sanità responsabile per evitare sprechi e doppioni, che tutti sono pronti a denunciare ma che nessuno aveva avuto il coraggio di affrontare!

Luigi Arru (Da FB, Assessore Regionale Sanità)