30 April, 2024
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Luigi Arru 2

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato stamane davanti alla sesta commissione (Sanità) presieduta dall’on. Raimondo Perra, la delibera della Giunta con cui viene stanziata per il 2015 la somma complessiva di 1.360.000 euro assegnata per il 70% alle Case di accoglienza (9) e per il 30% ai Centri antiviolenza (5).

«In una materia così delicata e di forte impatto emotivo sulle persone – ha detto l’assessore Aru – c’è la particolare necessità di una cabina di regia regionale sia per disporre del maggior numero di dati che per misurare l’efficacia degli interventi e far emergere le nuove domande presenti nella società.»

«Una governance strutturata del settore – ha spiegato Arru – è necessaria non solo per diffondere sul territorio le buone pratiche e le migliori esperienze locali già realizzate ma anche per allargare la rete di protezione delle vittime alla collaborazione di altre Istituzioni e di altri soggetti del privato sociale.»

Nel successivo dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Rossella Pinna, Luigi Ruggeri e Daniela Forma del Pd, Alberto Randazzo di Forza Italia, Luca Pizzuto di Sel, Peppino Pinna dell’Udc e Michele Cossa dei Riformatori sardi.

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Search engine friendly contentIl primo bilancio del Progetto Connect (COmmunication Networks for NExt-generation Clinical Teleconsultations), sperimentazione nel settore della telemedicina in tempo reale, è positivo.
Il progetto ha dimostrato l’efficacia e l’applicabilità di un sistema di teleconsulto in “real-time” tra una sede, la S.C. di Cardiologia Pediatrica del Brotzu di Cagliari, e altri centri sul territorio.
«Si tratta – ha detto l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru – di un progetto innovativo, cui guardiamo con attenzione. Sposa in pieno lo spirito del lavoro in rete, tra strutture e operatori, sul quale stiamo puntando con la riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali. E dimostra l’importanza dell’Ict, del digitale nella medicina moderna, in un’ottica di collaborazione tra grandi centri, con ampia casistica, e centri più piccoli inseriti in una rete integrata.»
Realizzato dal cardiologo pediatrico del Brotzu, Roberto Tumbarello, insieme al Crs4, Connect prevede un consulto specialistico dal Brotzu a strutture periferiche che non dispongono di figure altamente specializzate. Connect funziona con: trasmissione di flussi audio/video in tempo reale per il supporto alla diagnosi tra distretti remoti; diffusione di tecnologie abilitanti a basso costo e facilmente integrabili nei progetti di sanità elettronica regionale (MEDIR, RTR, SISaR); possibilità di interconnessione di apparati diagnostici per l’ecografia di diverso tipo, purché dotati di un’uscita video; realizzazione di streaming video uno-a-molti, a scopo didattico.

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Riunione di Giunta regionale

La Giunta, su proposta dell’assessore Virginia Mura, ha stabilito di dichiarare decaduta  e di sostituirla con una di nuova nomina, composta di soli tre membri, uno dei quali sarà nominato Presidente. La decisione è stata assunta al fine di garantire la doverosa e non più procrastinabile attività di verifica sulla regolare esecuzione degli interventi oggetto della vigente Convenzione e della precedente.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, la Giunta ha approvato le disposizioni applicative per la gestione del potenziale produttivo vitivinicolo della Sardegna. Nello specifico l’esecutivo ha dato il via libera alla revoca del paragrafo 4.10 dell’allegato alla delibera della Giunta Regionale del 6 agosto 2009 n.39/18 sulle “Disposizioni regionali applicative del Reg. (CE) n. 479/08 relative al potenziale produttivo vitivinicolo”, nella parte che stabilisce che i diritti di reimpianto concessi dopo il 31 luglio 2008 devono essere esercitati nella medesima azienda, per la quale sono stati assegnati, entro la fine dell’ottava campagna successiva a quella in cui ha avuto luogo l’estirpazione. I diritti di reimpianto concessi quindi dopo il 31 luglio 2008 non hanno una data di scadenza di validità. I produttori titolari di diritti di reimpianto, sempre concessi dopo il 31.07.08, validi e non ancora utilizzati al 31 dicembre 2015, possono richiedere la conversione dei diritti in autorizzazioni entro il 31 dicembre 2020 ai sensi del regolamento UE n. 1308/2013. Tali autorizzazioni possono essere utilizzate entro 3 anni dal rilascio ed entro, e non oltre, il 31 dicembre 2023.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, infine, la Giunta ha approvato le linee di indirizzo per la gestione clinica del paziente nefropatico in stadio avanzato, con una integrazione del Nomenclatore Tariffario Regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e Sanità. E’ stato approvato anche il progetto per la riqualificazione della cura a domicilio dei pazienti in area critica con il coinvolgimento dei caregiver e degli assistenti alla persona. E’ stato, inoltre, trasferito il budget assegnato dalla Casa di Lay alla Casa di Cura San Salvatore.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu, e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, questa mattina hanno incontrato il Coordinamento delle comunità operanti in Sardegna per il recupero dei tossicodipendenti e per minori in difficoltà (CCS).

«Abbiamo piena consapevolezza dell’importanza, delle difficoltà ma anche dell’efficacia del lavoro che svolgete – ha detto il presidente della Regione Pigliaru -, e abbiamo anche la percezione che sia l’intervento giusto per il recupero delle persone. Le vostre sono esperienze di alto livello che riteniamo di dover consolidare e rinforzare.»

Dopo il saluto del Presidente, i responsabili delle associazioni presenti al Tavolo hanno presentato le loro riflessioni ed esperienze chiedendo alla Regione risposte in particolare sul budget regionale vincolato e su maggiori certezze relative al contratto.

La creazione di una Rete a livello centrale che permetta di condividere esperienze, saperi e memoria è stata riaffermata dall’assessore della Sanità Luigi Arru. «In questi anni si è sentita la mancanza dell’integrazione socio-sanitaria. Noi stiamo cercando di dare un segnale forte. Vogliamo creare maggiore integrazione tra pubblico e privato. Esiste un mare magnum di risorse e potenzialità che hanno bisogno di essere coordinate. Non serve una delibera o un decreto per trasformare la realtà ma modalità innovative, gestite in rete – ha concluso l’assessore della Sanità -, che riescano a creare nuove opportunità».

Nel corso dell’incontro si è discusso inoltre dell’aggiornamento di regole relative alle figure professionali impegnate nei centri e delle modalità di reinserimento. Filippo Spanu ha sottolineato l’impegno della Regione per dare adeguato spazio alla rete territoriale delle comunità terapeutiche, facendo valere l’idea che la valorizzazione della persona non deve necessariamente passare attraverso le strutture ospedaliere. In sintesi, è stata riaffermata la necessità di trovare soluzioni più flessibili per usare le risorse, ragionare in termini di regia regionale e applicare modalità di accreditamento più attente e severe, così come garanzie specifiche di standard che devono essere certificabili.

Con l’obiettivo di dare le prime risposte entro un mese relativamente a contratti e budget, al termine dell’incontro si è condivisa la volontà di analizzare una proposta delle Comunità sulla risoluzione delle criticità più immediate.

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La settimana di lavoro della commissioni inizierà martedì 17 novembre alle 10.30 con la riunione della terza commissione (Bilancio). All’ordine del giorno il Dl n.273 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del Decreto legislativo n.118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni) ed il parere finanziario sul Testo unico in materia di energia.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio a partire dalle 15.30 con lo stesso programma mentre mercoledì alle 10.00 comincerà un ciclo di audizioni dedicate alle varie iniziative legislative in materia di costituzione dell’Agenzia sarda delle Entrate: Dl n. 246 (Giunta regionale), Pl n.187 (Christian Solinas e più), Plip n.5 (Iniziativa popolare), Pl n. 145 (Busia-Desini).

Anche la quinta commissione (Attività produttive) riprenderà i lavori martedì 17 novembre alle 15.30. In apertura le audizioni delle organizzazioni agricole di categoria e delle associazioni ambientaliste sulla Pl n. 227 (“Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica. Modifiche alla Legge regionale 7/77 – Norme sull’organizzazione amministrativa della Regione Sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali – e alla Legge regionale23/98-Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna e interventi per la lotta alla peste suina”).

La commissione ha inoltre in calendario la discussione, per le parti di competenza, del Dl n.273 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del Decreto legislativo 118/11 e successive modificazioni), del Dl n.176 (Riordino Enti locali) e della P n.82 (Aiuti per la ripresa dell’attività economica e produttiva delle piccole e medie imprese attive nella produzione agricola primaria danneggiate dalle grandinate dei mesi di giugno e luglio 2015 e dalla tromba d’aria del 4 settembre 2015).

Infine, è stata programmata una seduta anche per la giornata di mercoledì 18 novembre, con inizio alle 9.30; gli assessori dell’Agricoltura Elisabetta Falchi e dell’Ambiente Donatella Spano riferiranno sulla Pl n. 227 (“Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica”).

Martedì 17, alle 15.30, tornerà al lavoro anche la prima commissione (Autonomia) per l’esame del Dl n.176 (Riordino degli Enti locali), del Dl n. 192/A – se pervenuto – (Disciplina della partecipazione della Regione, degli Enti regionali e degli Enti locali a società di capitali e consortili), del Dl n.273 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del Decreto legislativo n. 118/11) e del Testo unico sull’energia.

Mercoledì 18 novembre alle 11.30 è poi fissata, davanti alla sesta commissione (Sanità), l’audizione del sindacato nazionale (Fassid-Sinafo) farmacisti dirigenti della sanità pubblica sul “governo della spesa farmaceutica, la spesa per i dispositivi medici e l’assistenza integrativa”.

Alle 15.30 la commissione sentirà invece l’assessore della Sanità Luigi Arru sulla P/83 (Contributi per l’organizzazione ed il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza).

 

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Domenica 15 novembre inizieranno lo sciopero della fame gli “invisibili”, i malati seguiti dal servizio di assistenza domiciliare integrata.

«Quindicesimo giorno di sciopero. Due settimane senza assistenza medica e infermieristica. Due pazienti ventilati ricoverati in Rianimazione. Dieci giorni di silenzio dell’Assessore. Questi i numeri dall’avvio del nuovo sistema di assistenza domiciliare. La protesta non si ferma. Chiediamo risposte vere, serie, precise, puntuali e urgenti» si legge in una nota stampa dell’associazione Le Rondini.

«Dopo l’audizione in commissione Sanità dell’assessore Luigi Arru sulla situazione dei pazienti della ASL 7 – si legge ancora nella nota -, sul sito del Consiglio regionale si legge: “Fermo restando questo quadro di riferimento, ha aggiunto Arru, possiamo sperimentare, anche un modo graduale, un modello sardo ancora più adatto alle nostre specificità, senza però avere paura dei cambiamenti”.»

«Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Ignazio Locci e Alberto Randazzo (Forza Italia), Augusto Cherchi (Sdl), Gianluigi Rubiu (Udc), Pietro Cocco e Rossella Pinna (Pd), Luca Pizzuto (Sel) e Fabrizio Anedda (Misto).

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha proposto una moratoria del nuovo modello di assistenza fino al 31 dicembre prossimo, in modo da analizzare in modo puntuale le criticità riscontrate e mettere a punto i necessari interventi migliorativi.

L’assessore Arru ha condiviso la proposta ed il presidente Raimondo Perra, raccogliendo le indicazioni scaturite dal dibattito, ha annunciato che la commissione predisporrà in tempi molto brevi un documento di indirizzo da sottoporre all’assessore.»

«Pur essendo evidente che i tempi della politica sono ben distanti da quelli dei malati, non possiamo fare a meno di considerare che si sta profilando un aspetto ben più grave quale quello della mancata assunzione di impegno da parte dell’assessore Arru, non nuovo a questo genere di comportamenti che, ricordiamo, ha già messo in atto nel mese di agosto. Tante parole ma pochi fatti o, per meglio dire, fatti che non coincidono con le parole. Intanto, il rinnovato sistema del commissario Antonio Onnis ha già messo in luce le prime crepe: non esiste alcuna organizzazione per la gestione delle urgenze come denunciato nei giorni scorsi dalla figlia di un paziente affetto da SLA, tutt’oggi ricoverato in Rianimazione. E a dimostrazione di quanto viene sottovalutata la gravità dei pazienti in ventilazione meccanica domiciliare vogliamo richiamare la dichiarazione del direttore sanitario dottor Maggetti, il quale, nel corso dell’incontro in assessorato del 27/10/2015, ha ammesso, senza vergogna, che un medico del nuovo servizio non possiede competenze specifiche. Non possiamo accettare tanta superficialità; non vogliamo che passi il concetto che l’assistenza ai malati ventilati sia un gioco da ragazzi perché noi che da anni viviamo situazioni critiche sappiamo bene che “NELLE URGENZE NON SI IMPROVVISA”. I nostri cari sono a tutti gli effetti OSPEDALIZZATI A DOMICILIO e hanno tutto il diritto di pretendere un’assistenza qualificata.»

«Così come pretendiamo serietà e coerenza istituzionale da parte dell’Assessore nel dare seguito agli impegni assunti rendendo operativa la proroga del vecchio sistema perché NON SIAMO FIGLI DI UN DIO MINORE. Da più parti la nostra protesta viene criticata nella sua metodica applicativa; rifiutare l’assistenza medica e infermieristica non è lo strumento giusto, ci dicono che il sistema si può contestare diversamente. Ma i nostri familiari possiedono un unico strumento di lotta: la propria vita, e metterla a repentaglio è il solo modo per veder riconosciuti i propri diritti. Ed è per questo che, Vincenza Tiddia, Elena Scanu, Antonella Gabbia, Riccardo Zara, Salvatore Zedda e Massimiliano Collu, per tramite dell’Associazione Le Rondini, annunciano che da domenica 15 Novembre inizieranno lo sciopero della fame, riducendo l’alimentazione al 50% per passare in breve tempo al 100% fino allo sciopero della sete. E questa, per chi non l’avesse capito – conclude l’associazione Le Rondini -, si chiama ASSUNZIONE DI IMPEGNO!»

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L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha illustrato stamane in VI commissione il disegno di legge n° 277 in materia di sanità pubblica.

«La legge intende raggiungere tre obiettivi principali: consentire alle Asl di garantire i tempi medi di pagamento per il 2015, riallineare le voci crediti-debiti fra aziende e Regione e sanare le passività pregresse, mantenendo inalterata la qualità dei servizi e delle prestazioni» ha detto l’assessore della Sanità, che ha fornito i dati relativi al conti del sistema sanitario regionale, frutto del lavoro di analisi del comitato di monitoraggio trimestrale sulla spesa recentemente costituito ed aggiornati all’ultimo report di ottobre.

«Per il 2014 – ha spiegato – la perdita accertata è di 217 milioni mentre quella tendenziale per il 2015 è di circa 399 milioni, dato su cui hanno inciso prevalentemente i costi per i farmaci innovativi contro l’epatite C (52 milioni), l’Irap (58), le indennità previste per i dirigenti con contratto di esclusiva (5) e i contenziosi arrivati a sentenza delle ex Usl.»

«Il provvedimento – ha aggiunto l’assessore – prevede inoltre la copertura per il 2016 (28 milioni) di una voce di spesa classificata correttamente come credito nei confronti della Regione dalle aziende in base ad una delibera del 2006 frutto di un accordo fra il Governo e le Regioni, rimasta da allora senza stanziamento nel bilancio regionale.»

«Oltre alla parte strettamente finanziaria – ha concluso Luigi Arru – la legge introduce una nuova disciplina dei rapporti fra Regione ed aziende sanitarie, che potranno chiedere anticipazioni pari ad un dodicesimo dei propri ricavi e mutui decennali per investimento fino ad un massimo del 15% delle entrate correnti: anticipazioni e mutui dovranno essere autorizzati dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore della Sanità.»

Nel successivo dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Luigi Ruggeri (Pd), Fabrizio Anedda (Misto), Augusto Cherchi (Sdl) ed Alberto Randazzo (Forza Italia).

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è intervenuto ieri alla chiusura della Conferenza regionale su “La rete ospedaliera nella riforma sanitaria regionale”, organizzata dall’assessorato della Sanità.

«La riforma radicale e profonda del sistema della Sanità va nella direzione giusta, ce lo ha detto anche oggi chi, in Italia, conosce i migliori sistemi sanitari. Dobbiamo avere il coraggio di proseguire su questa strada e di farlo insieme – ha detto Francesco Pigliaru -. Abbiamo una sanità non all’altezza di ciò che meritiamo e non per colpa di chi ci lavora, ma perché siamo male organizzati, da una parte abbiamo sprechi e dall’altra una qualità dei servizi non sufficiente. Dobbiamo migliorare e per farlo occorre spendere bene i nostri soldi: costerà sempre di più avere servizi veri, ogni spreco è un crimine nei confronti dei cittadini. Dobbiamo fare molto meglio, in questi anni si è lavorato male nella sanità. Per noi questa riforma e quella degli Enti locali, rappresentano passaggi vitali, su cui ci giochiamo tutto. Siamo nella direzione giusta, consapevoli che le riforme si fanno insieme e non con diktat.»

Alla Conferenza, con il Presidente Pigliaru e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, sono intervenuti il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, il Direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Sechi (che ha illustrato le Linee guida della nuova Rete territoriale) Mario Braga, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Mondo Perra, il Rettore dell’università di Cagliari, Maria Del Zompo, e quello dell’Ateneo di Sassari, Massimo Carpinelli, il presidente dell’Anci Sardegna, Piersandro Scano, la coordinatrice della Rete del Tribunale per i Diritti del Malato, Maria Laura Maxia, il presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi, Luigi Presenti.

Sulla riforma della rete ospedaliera si è soffermato l’assessore Arru, spiegando che una riorganizzazione mancava dall’ultimo Piano sanitario del 2006. «Quella di luglio è una delibera di approvazione preliminare, che abbiamo aperto al dibattito pubblico. Abbiamo raccolto, in giro per tutti i territori, più di quaranta osservazioni e valuteremo quante possono essere in linea con la struttura generale della riforma. Stiamo proponendo un metodo, poi spetterà al Consiglio regionale decidere. Il nostro obiettivo – ha detto ancora Arru – è cambiare per migliorare. Nessuno sta tagliando ospedali, dobbiamo però avere il coraggio di fare scelte, dando garanzie di salute e non confondendo il posto-letto con la garanzia di servizi». L’assessore ha sottolineato il ruolo importante dell’Università nel riordino della rete e aggiunto che «la nostra scommessa è creare servizi per tutti i cittadini della Sardegna». In chiusura l’invito al mondo della sanità: «Diamoci del noi, non continuiamo con una mentalità che non ci fa vedere oltre il nostro ombelico. Miglioriamo e facciamolo insieme».

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«Che fine ha fatto l’impegno assunto (ben sette giorni fa) dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru in sede di audizione presso la VI Commissione consigliare in merito alla difficile condizione in cui vivono i pazienti Adi di terzo livello del Sulcis?»

A chiederlo è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna, componente della commissione Sanità, presente all’audizione dell’assessore Arru.

«L’assessore sembrava aver accolto di buon grado la proposta di prorogare il “vecchio” sistema Adi fino al 31 dicembre prossimo – aggiunge Ignazio Locci -. Un’apertura sulla quale pazienti e famigliari avevano riposto autentiche aspettative, vista la criticità di una situazione tesa che vede contrapposte le famiglie, che hanno bocciato le modifiche in vigore dal luglio scorso, e il Commissario della Asl 7 Antonio Onnis, tenace nel portare avanti il suo modello di revisione dell’assistenza a domicilio.»

«Il nuovo sistema sembra rivelare le sue falle – sottolinea ancora Ignazio Locci -. Basti pensare a quanto accaduto nei giorni scorsi a un malato di Sla di Sant’Antioco. L’uomo, così come ha raccontato la figlia in un’accorata lettera rivolta proprio ad Arru, ha accusato un malore e si è dovuto scontrare con le pecche organizzative del nuovo apparato. La famiglia si è attenuta alle disposizioni formulate dal Commissario Onnis ma, nonostante ciò, niente è andato come previsto: il ricovero, infatti, è avvenuto con forte ritardo.»

«Alla luce di quanto sta accadendo, invochiamo una presa di posizione pratica e concreta da parte dell’Assessore, affinché si decida a rendere operativa la proroga del precedente modello di assistenza. Tale decisione rappresenterebbe un ulteriore momento di riflessione delle parti al fine di giungere all’elaborazione di un piano che sia veramente vicino alle esigenze dei malati. Perché sono i bisogni degli assistiti Adi la vera priorità. Per questo occorre garantire un costante e solido filo diretto tra i pazienti e il reparto di rianimazione del Sirai di Carbonia. Il principio fondante, infatti, è quello di un’ospedalizzazione a domicilio – conclude Ignazio Locci -, che può essere assicurata soltanto mantenendo rapporti costanti con la rianimazione, un punto di riferimento irrinunciabile per le famiglie.»

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Raffaele Paci 1

Il Fondo unico del 2016 per gli Enti locali non verrà diminuito neanche di un euro: lo spostamento di 51 milioni nel 2016 per la copertura dei debiti delle Asl è temporaneo e reso necessario dall’urgenza della situazione. Ma tutte le risorse previste per il Fondo regionale a favore delle autonomie locali saranno ripristinate nella prossima manovra finanziaria che è quella che mette effettivamente a disposizione le risorse per il 2016. Lo ha assicurato stamane l’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, spiegando il motivo per cui viene prevista una variazione in diminuzione per il 2016 di 50.836.000 sui trasferimenti agli Enti locali della Sardegna.
«La delibera di Giunta che destina alle Asl 274 milioni di euro era indispensabile e urgente per coprire la liquidità necessaria a pagare fornitori e stipendi del personale e chiudere così il 2015 – spiega l’assessore Paci -. Perciò è stato necessario trovare coperture temporanee nei fondi per le perenzioni (160 milioni) per l’attuazione del Programma Regionale di Sviluppo (63 milioni) e per gli Enti locali (51 milioni) che verranno interamente ripristinati nel bilancio 2016.»
Lo scorso 6 novembre il vicepresidente della Regione aveva scritto ai presidenti di Anci e Cal, Pier Sandro Scano e Giuseppe Casti (in allegato la lettera), per garantire il ripristino dell’intera somma nella prossima manovra.
Il disegno di legge della Giunta è attualmente in discussione nella Commissione Sanità in Consiglio Regionale, dove domani sarà sentito in audizione l’assessore Luigi Arru.