29 March, 2024
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THotel 42 copia

Si è svolto stamane, al THotel di  Cagliari, il convegno “Vigilanza e certificazione dei contratti dopo il Jobs Act”, organizzato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro – Consulta Regionale della Sardegna e ospitato negli spazi del T-Hotel di Cagliari.
«Siamo tra le regioni d’Italia più avanti nell’attuazione del Jobs Act e, in particolare, con la riforma dei Servizi e delle politiche per il lavoro cerchiamo di favorire una piena applicazione dell’articolo 29 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, che stabilisce che ogni individuo ha il diritto di accedere a un servizio di collocamento gratuito – ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura -. Non a caso, nel primo articolo della Riforma, è scritto che la Regione riconosce il diritto al lavoro come diritto della persona e promuove le condizioni per renderlo effettivo attraverso un efficace sistema di servizi per il lavoro e misure di politica attiva.»
L’appuntamento ha approfondito i temi della vigilanza e del contrasto di tutte le “patologie” (giuridiche, contributive, di sicurezza) che riguardano il lavoro: materie oggi interessate da un cambiamento epocale operato dal Jobs Act con la costituzione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, il nuovo soggetto che assorbe e coordina l’attività dei vari organismi ispettivi e di vigilanza, fino a poco tempo fa invece caratterizzata da sovrapposizioni e incertezze anche normative che talvolta ne hanno minato l’efficacia. 

«Nella riforma – ha aggiunto l’assessore Mura -, ci sono alcune norme che hanno attinenza con l’attività di vigilanza sul lavoro, nell’ambito delle competenze della Regione, che su questa materia non sono dirette. La Sardegna, vuole dare il proprio contributo lavorando insieme alle autorità preposte a questa funzione, e non a caso in alcuni commi dell’articolo 1 del testo della Riforma è scritto che la Regione si impegna a mettere in atto programmi mirati alla lotta al lavoro nero, al contrasto del lavoro precario e al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e delle donne vittime di violenza. Un esempio è stato il bando “Più Turismo, più lavoro”, dedicato a favorire la buona occupazione nel settore turistico. Ebbene, in quella misura abbiamo previsto vantaggi crescenti in funzione della qualità del contratto di lavoro stipulato, incentivando contratti a tempo indeterminato e scoraggiando il ricorso ai voucher, strumento su cui, anche in Sardegna, registriamo un utilizzo abnorme che più volte abbiamo evidenziato e che, seppure senza possibilità di modificare la normativa nazionale, proviamo a contrastare.»

Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, Paolo Pennesi (Direttore Generale Ispettorato Nazionale del Lavoro), Danilo Papa (Direttore Generale Attività Ministero del Lavoro) e Pasquale Starapoli (Esperto Fondazione Studi Consulenti del Lavoro), Marco Fenza (Presidente CPO Consulenti del Lavoro di Cagliari), Antonio Zoina (Direttore Direzione Territoriale del Lavoro di Cagliari e Oristano) e Marina Calderone (Presidente Consiglio Nazionale Ordine Consulenti del Lavoro).

Sede Provincia Medio Campidano 1 copia

Il tasso di disoccupazione nella #Provincia del Medio Campidano ha raggiunto il 27 per cento. Un dato allarmante emerso nel corso della presentazione dello stato di attuazione del Progetto Spil, sportelli integrati per il lavoro, presentato oggi, 8 luglio 2014, a Sanluri.

Rafforzare i Servizi per il lavoro in una logica di rete integrata che coinvolga istituzioni e cittadini ma anche scuole, organizzazioni e associazioni del territorio. È questo uno degli obiettivi principali del Progetto. Sono 17 i comuni della Provincia del Medio Campidano che hanno aderito all’iniziativa aprendo sul territorio gli sportelli integrati per il lavoro, tredici sono già operativi, altri 4 in via di attivazione, tra questi Serrenti la cui adesione è arrivata in data odierna. Migliorare l’offerta qualitativa e quantitativa dei servizi contribuisce a favorire una adeguata partecipazione al mercato del lavoro di adulti, giovani, donne e persone svantaggiate in un territorio dove il tasso di disoccupazione nel 2013 ha toccato il 27 per cento con un aumento di quasi 10 punti percentuale rispetto all’anno precedente.

Il progetto Spil, finanziato nell’ambito del Por Sardegna 2007-2013 (Asse II occupabilità “Adeguamento al Masterplan Nazionale dei Centri per l’Impiego”e Asse III Inclusione Sociale “Azione di potenziamento dei Servizi per l’inserimento dei soggetti svantaggiati”), si inserisce proprio in questo contesto: tra i suoi principali obiettivi quello di avvicinare quanto più possibile i Servizi per il lavoro ai cittadini, anche quelli dei centri più periferici e isolati. La rete Spil, infatti, integra le attività svolte nei due Csl (Centri servizi lavoro) di Sanluri e San Gavino e nei Cesil dislocati nei Comuni della Provincia garantendo da un lato una razionalizzazione delle risorse e, dall’altro, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, migliorando le azioni di inserimento e reinserimento sul mercato del lavoro per giovani, disoccupati di lunga durata, lavoratori anziani, donne e soggetti svantaggiati. Fondamentale in questo senso la condivisione di obiettivi e strumenti operativi tra tutti i soggetti in gioco.

Negli Sportelli Spil sono presenti complessivamente da 15 operatori. Di questi 9 afferiscono all’Area cittadino con il compito di erogare servizi di informazione ed orientamento (rivolti anche alle persone svantaggiate o portatrici di disabilità) sia per quanto riguarda l’attivazione nella ricerca attiva del lavoro, sia nell’ambito della formazione professionale. Altri 6 operatori sono dedicati invece all’Area impresa: tra le loro principali attività fornire supporto per la creazione di nuove attività, dare informazioni e consulenza sulle nuove tipologie contrattuali, sulle agevolazioni e sugli incentivi alle assunzioni, su misure e progetti speciali di sostegno dell’occupazione, sulle opportunità di formazione finalizzate alla qualificazione di nuovo personale.

Lorena Cordeddu, responsabile del Settore Lavoro della Provincia del Medio Campidano, ha evidenziato le difficoltà di realizzazione del progetto dovute alla precarietà dei servizi, all’abolizione recente delle Province e la conseguente difficoltà a interloquire con il territorio. «Nonostante questo è stato creato un modello che rappresenta una buona prassi replicabile in altri contesti».

All’iniziativa è intervenuta Rossella Pinna, consigliere regionale, componente della Commissione Lavoro, che ha sottolineato l’impegno della Regione nella riorganizzazione di un sistema solido ed efficiente del sistema per il lavoro in grado di superare la precarietà dei servizi e degli operatori.

Presenti anche le parti sindacali Edoardo Bizzarro (Cisl) e Caterina Cocco (Cgil) che hanno concordato sulla necessità di superare le disomogeneità del sistema dei Servizi. Per Velio Ortu (Confederazione italiana agricoltura) la Regione deve andare oltre le dichiarazioni programmatiche facendo chiarezza su politiche per il lavoro intende attuare. Marco Fenza, presidente dell’Ordine cagliaritano dei consulenti del lavoro ha invece ricordato la necessità di una maggiore semplificazione burocratica a favore delle imprese e quindi di una aumentata occupazione. Paolo Melis, sindaco di Las Plassas (dove è operativo uno Sportello Spil), ha messo l’accento sulle difficoltà degli amministratori di un territorio marginale come la Marmilla, dove la progressiva erosione dei servizi determina problemi occupazionali e un conseguente spopolamento senza che, per contro, venga data la giusta attenzione a queste aree.

Tra gli obiettivi del progetto Spil c’è anche l’implementazione dell’Osservatorio provinciale del Mercato del Lavoro. Il primo risultato presentato oggi è il rapporto trimestrale, con i dati relativi al periodo gennaio – marzo 2014, in cui sono si analizzano i principali indicatori del mercato del lavoro provinciale. Il primo dato emerso è l’aumento del tasso di disoccupazione (dati Istat 2013) per la Provincia pari al 27 per cento, il più alto nell’Isola a fronte di una media regionale pari al 17,5 per cento.

I dati analizzati relativi agli iscritti ai Csl evidenziano un aumento costante dei disoccupati e degli inoccupati, sono, per il primo trimestre 2014, pari a 30.521. In vista dell’avvio del programma europeo “Garanzia Giovani”, particolare attenzione è stata rivolta all’analisi dei dati relativi ai giovani iscritti sotto i 29 anni di età che, nella Provincia, sono oltre 7000 (primo trimestre 2014).