25 April, 2024
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Villagrande Strisaili 2004, Capoterra 2008, Sardegna 2013, ciclone Cleopatra. Gli eventi naturali non si possono fermare ma l’uomo può fare molto per prevenire i disastri, controllare il territorio e garantire più sicurezza. Ed è questo che fa SardOS. Attraverso i dati provenienti dai satelliti osserva la Sardegna e il mutamento del territorio e permette di conoscere in anticipo le criticità legate ad eventi naturali o umani.

La Regione Autonoma della Sardegna ha investito nella salvaguardia del territorio e attraverso Sardegna Ricerche ha finanziato un progetto tecnologicamente avanzato ma di facile utilizzo che permette di rilevare in near real time, pressoché in tempo reale, cioè senza ritardi percepibili i sedimenti in fiumi, laghi e stagni oltre che gli edifici costruiti dove non si poteva e quindi intervenire prontamente per mettere in sicurezza il territorio.

SardOS, Sardegna Osservata e monitorata dallo Spazio, verrà presentato ufficialmente il 28 novembre a Cagliari, nell’Auditorium Tiscali, a partire dalle 10.00, alla presenza dell’assessore regionale agli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, Quirico Sanna, del presidente regionale di Anci, Emiliano Deiana, e del coordinatore regionale di Anci Giovani, Francesco Piludu e dei realizzatori di SardOS: Kibernetes con Vincenzo Gabellone, Nemea Sistemi con Michele Boella e la professoressa Maria Teresa Melis dell’Università di Cagliari, moderati dal giornalista de L’Unione Sarda, Giuseppe Meloni.

A introdurre la giornata sarà l’assessore Quirico Sanna, che spiegherà il perché la Regione ha voluto investire in questo settore strategico con un progetto di ricerca che ha come suo naturale referenti i sindaci. Questo perché i Comuni sono in prima linea nella gestione dell’emergenza e nella messa in sicurezza del territorio. Alluvioni, frane, crolli sono il timore ricorrente nei sindaci quando in autunno ed in primavera il cielo diventa scuro e l’acqua inizia a cadere copiosa.

 

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Maria Del Zompo 1 copia

Domani, venerdì 4 novembre, dalle 9 alle 17.30, l’aula magna della facoltà di Ingegneria e architettura – via Marengo, n. 2, Cagliari – ospita il seminario che ha per cornice “L’alluvione le alluvioni, memoria e azione”. I lavori, curati da Roberto Deidda, ordinario di Costruzioni idrauliche e idrologia, sono aperti dal rettore Maria Del Zompo.

Firenze, 4 novembre 1966. La ricorrenza delle alluvioni del 4 novembre 1966 offre un’occasione di memoria e di progettualità. La comunità degli ingegneri idraulici italiani ha proposto il 4 novembre “Giornata della memoria per le vittime delle alluvioni”. Il Comitato Firenze 2016, il Consorzio interuniversitario idrologia (Cinid, https://cinid.it/) e il Gruppo italiano idraulica (GII, http://www.gii-idraulica.net/) organizzano un seminario “diffuso” con tavole rotonde coordinate domani in contemporanea in varie sedi universitarie ed enti di ricerca nazionali.

L’evento organizzato dall’Università di Cagliari affronta gli aspetti legati a previsione, gestione e mitigazione degli eventi alluvionali e approfondisce le problematiche relative alla determinazione delle precipitazioni estreme. Prevista la presentazione delle curve di possibilità pluviometrica per la Sardegna, sviluppate nell’ambito di un accordo di collaborazione fra Agenzia del distretto idrografico regionale e Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura).

La scaletta dell’evento prevede in chiusura la cerimonia di consegna delle pergamene ai primi corsisti che hanno concluso il Master in rischio Idraulico istituito dall’Università di Cagliari in collaborazione con il Cinid e cofinanziato dalla Regione Sardegna.

Ospiti e relatori. Con la professoressa Del Zompo partecipano all’avvio del seminario Paolo Maninchedda (assessore regionale lavori pubblici), Massimo Zedda (sindaco Cagliari), Corrado Zoppi (presidente facoltà ingegneria e architettura), Antonello Sanna (direttore Dicaar) e Gaetano  Nastasi (presidente Ordine ingegneri provincia Cagliari). Previsto il collegamento streaming con Firenze. A seguire, Giuseppe Bianco (direttore dipartimento Meteoclimatico Arpas), Paolo Botti (direttore regionale Previsione rischi-Protezione civile), Alberto Piras (direttore regionale Opere idriche e idrogeologiche), Gianluigi Mancosu (responsabile regionale Pianificazione e gestione rischio idrogeologico; Adis). Tra i docenti, relazioni di Roberto Deidda e Nicola Montaldo. Alla tavola rotonda “Alluvioni: memoria e azione” prendono parte Roberto Silvano (Adis), Sebastiano Bussalai (direttore area tecnica consorzio bonifica Sardegna centrale), Roberto Meloni (direttore generale consorzio bonifica Sardegna meridionale), Gianbattista Novella (responsabile Opere idrauliche e assetto idrogeologico; assessorato regionale Lavori pubblici), Giovanni Sistu (amministratore unico Enas), Giorgio Bravin (Ordine ingegneri, Oristano), Lorenzo Corda (Ordine  ingegneri, Sassari), Maria Teresa Melis (Ordine geologi regionale). Interviene anche Giovanni Puligheddu (Previsione rischi, Protezione civile regionale).