27 April, 2024
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Antonio Tajani (PPE) è il nuovo presidente del Parlamento europeo. E’ stato eletto questa sera al quarto scrutinio, con 351 voti, in seguito al ballottaggio con Gianni Pittella (S&D), che ha ottenuto 282 voti.

Risultati del quarto scrutinio iniziato alle 20.00:

  1. Antonio Tajani (PPE, IT) 351
  2. Gianni Pittella (S&D, IT) 282

Voti validi espressi: 633

Astensioni: 80

Totale voti espressi: 713
Nessun candidato aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei voti validi espressi, necessaria per essere eletti prima del quarto turno, nei primi tre turni di voto delle elezioni presidenziali del Parlamento.

L’elezione del nuovo presidente del Parlamento europeo, chiamato a succedere a Martin Schulz, era iniziata con gli interventi di tre minuti dei sei candidati, che hanno espresso le loro idee su come presiederanno l’Aula nel corso dei prossimi due anni e mezzo. Guy Verhofstadt (ALDE) ha ritirato la sua candidatura prima del voto. I deputati hanno poi proceduto ad esprimere il proprio voto al primo turno.

Risultati del primo scrutinio

  1. Antonio Tajani (PPE, IT) 274
  2. Gianni Pittella (S&D, IT) 183
  3. Helga Stevens (ECR, BE) 77
  4. Jean Lambert (Verdi/ALE, UK) 56
  5. Eleonora Forenza (GUE/NGL, IT) 50
  6. Laurentiu Rebega (ENF, RO) 43

Voti validi espressi nel primo scrutinio: 683.

Voti totali: 718.

Risultati del secondo scrutinio

  1. Antonio Tajani (EPP, IT) 287 (+13)
  2. Gianni Pittella (S&D, IT) 200 (+ 17)
  3. Helga Stevens (ECR, BE) 66 (-11)
  4. Jean Lambert (Greens/EFA, UK) 51 (-5)
  5. Laurentiu Rebega (ENF, RO) 45 (+2)
  6. Eleonora Forenza (GUE/NGL, IT) 42 (-8)

Voti validi espressi nel secondo scrutinio: 691.

Voti totali: 725.

Risultati del terzo scrutinio

  1. Antonio Tajani (EPP, IT) 291 (+4)
  2. Gianni Pittella (S&D, IT) 199 (-1)
  3. Helga Stevens (ECR, BE) 58 (-8)
  4. Jean Lambert (Greens/EFA, UK) 53 (+2)
  5. Eleonora Forenza (GUE/NGL, IT) 45 (+3)
  6. Laurentiu Rebega (ENF, RO) 44 (-1)

Voti validi espressi nel secondo scrutinio: 690.

Voti totali: 719.

Allegato il link del breve intervento fatto in Aula da Antonio Tajani subito dopo la sua elezione.

http://audiovisual.europarl.europa.eu/Assetdetail.aspx?id=fb58d15a-917a-44ad-a6a7-a6fe015207c4

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ln seguito all’approvazione formale del Consiglio dell’accordo in conciliazione con il Parlamento sul bilancio 2017, siglato il 28 novembre, il Parlamento europeo ha approvato il bilancio con 438 voti in favore, 194 voti contrari e 7 astensioni. Successivamente è stato firmato dal presidente Martin Schulz, rendendolo esecutivo. 

«Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi. Il bilancio 2017 si concentra chiaramente sulle nostre priorità: stimolare la crescita, creare posti di lavoro – soprattutto per i giovani – e affrontare la crisi migratoria. Gli ulteriore 500 milioni di euro che siamo riusciti a ottenere per l’iniziativa per occupazione giovanile rappresentano un chiaro segnale all’UE ad agire. Abbiamo anche fatto il possibile per affrontare le cause profonde della migrazione», ha dichiarato il relatore per la sezione Commissione, Jens Geier (S&D, DE).

«E’ davvero deplorevole che la Commissione abbia ignorato la lettura del Parlamento e non sia riuscita ad aggiungere il punto che chiedeva di accantonare una parte dei compensi per gli ex commissari per poi liberarli a condizione che il codice di condotta fosse reso più rigoroso. Questa richiesta era stata approvata dal Parlamento a larga maggioranza e mirava a migliorare il comportamento dei commissari e, di conseguenza, l’immagine pubblica delle Istituzioni nel loro complesso», ha dichiarato il relatore per le altre sezioni, Indrek Tarand (Verdi/ALE, EE).

«La proposta – che il presidente Juncker ha recentemente inviato al presidente Schulz per migliorare il codice di condotta – di prolungare il periodo di riflessione a due anni è un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente, poiché gli ex commissari ricevono la loro indennità transitoria per ben tre anni», ha aggiunto.

Giovani, crescita e lavoro

Il Parlamento ha aggiunto ulteriori 500 milioni di euro al bilancio per l’iniziativa in favore dell’occupazione giovanile (YEI). Ulteriori 200 milioni di euro incrementeranno i progetti per crescita e occupazione, quali COSME (competitività delle piccole e medie imprese), il meccanismo per collegare l’Europa (CEF, finanziamento di progetti infrastrutturali), Orizzonte 2020 (progetti di ricerca) ed Erasmus+ (mobilità degli studenti).

Rifugiati e crisi migratoria

I deputati hanno inoltre previsto ulteriori 728 milioni di euro per un pacchetto volto principalmente a incrementare i fondi per la migrazione, inclusi 28 milioni di euro aggiuntivi per il sostegno a UNRWA per i rifugiati palestinesi (totale 310 milioni di euro) e 3 milioni in più per sostenere i colloqui di pace a Cipro (totale 34,8 milioni di euro).

Revisione del bilancio a lungo termine

Nel dibattito sulla revisione intermedia del bilancio a lungo termine dell’UE (quadro finanziario pluriennale 2014-2020), Ivan Korčok, per la Presidenza del Consiglio slovacca, ha promesso un pacchetto di revisione che permetta «di mobilitare oltre 6 miliardi di euro da destinare alle priorità più importanti fino alla fine di questa prospettiva finanziaria», oltre a rendere il bilancio più flessibile.

I co-relatori del Parlamento Jan Olbrycht (PPE, PL) e Isabelle Thomas (S&D, FR) hanno accolto con favore gli sforzi del Consiglio, ma hanno ricordato che la proposta è ancora in discussione fra i governi nazionali. «Il lavoro è ancora in corso, non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo», ha detto Olbrycht.

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La coproduzione tedesco-austriaca-rumena “Toni Erdmann” ha vinto l’edizione 2016 del Premio LUX del Parlamento europeo. Il vincitore è stato proclamato mercoledì dal presidente Martin Schulz nel corso di una cerimonia in Plenaria. Nel film si esplora una complessa relazione padre/figlia nella cultura aziendale contemporanea.

Schulz, congratulandosi con i tre finalisti e con il regista vincitore del Premio, Maren Ade, e la sua troupe ha dichiarato: «Trasmetto le mie sentite congratulazioni al team del film vincitore “Toni Erdmann”. Questo film – che è una combinazione di commedia dark e dramma esilarante – descrive il tenero rapporto a volte assurdo tra una giovane donna che vive da espatriata e suo padre. La pellicola descrive intensamente come le relazioni familiari cambino e ci influenzino in una società competitiva e che invecchia. Questo film non fornisce risposte facili ma, tra onde di ilarità, ci incoraggia a cercare ciò che deve essere protetto e amato».+

Intervenendo alla cerimonia di premiazione, il Vice presidente del PE Antonio Tajani (PPE, IT), responsabile per l’organizzazione del Premio LUX, ha detto: «Il meccanismo del Premio LUX è tale da aggredire, simbolicamente e concretamente, la debolezza principale del nostro cinema, cioè la distribuzione. Mentre infatti il mercato del cinema nordamericano è unico, quello europeo è frammentato per via di barriere fisiche e linguistiche.  Il cinema europeo è lo specchio di ciò che l’Europa e le sue istituzioni dovrebbero essere: una sintesi riuscita dei nostri punti di forza, in quanto industria che si fonda su innovazione, creatività e valori».

La presidente della commissione per la cultura e l’istruzione, Silvia Costa (S&D, IT), ha dichiarato: «Grazie al Premio LUX, che ha dato voce e occhi alla storia europea, in dieci anni sono stati promossi cento film nelle sale cinematografiche in tutta Europa. Con il Premio LUX molti registi indipendenti e i loro giovani autori hanno potuto raggiungere un pubblico in altri Paesi, grazie alla sottotitolazione nelle 24 lingue ufficiali dell’UE. Il Premio ha migliorato le diversità e la ricchezza del cinema europeo, i suoi temi, sensibilità e lingue. Continuare a scommettere e investire nella narrazione cinematografica europea è un passo fondamentale nella costruzione della ‘Europa della cultura’ in cui crediamo. Il nostro impegno per il futuro è quello di sostenere il Premio, portando i film finalisti anche al di fuori dell’Europa, cominciando con i Paesi del Mediterraneo».

Gli altri due film finalisti per il premio 2016 sono “À peine j’ouvre les yeux/As I open my eyes” (Francia, Tunisia, Belgio, Emirati Arabi Uniti) di Leyla Bouzid e “Ma vie de courgette/My life as a courgette” (Svizzera, Francia) di Claude Barras. Il vincitore viene deciso ogni anno da una votazione dei deputati europei.

Il Parlamento europeo si assume le spese per la traduzione e la sottotitolazione, nelle 24 lingue ufficiali dell’UE, di ciascuno dei tre film finalisti. Inoltre, il film vincitore sarà adattato per i non vedenti e non udenti e riceverà un sostegno alla promozione internazionale.

I tre film finalisti del Premio LUX sono proiettati nei 28 paesi dell’Unione europea durante l’evento “Lux Film Days” nel periodo che va da settembre a dicembre. L’obiettivo è quello di migliorare la circolazione dei film europei in tutta l’UE, condividere con il maggior numero possibile di cittadini la diversità del cinema europeo e stimolare la discussione sui grandi temi sociali.

Expo Milano 2015 è sempre più il centro del mondo. Oltre all’apprezzamento delle migliaia di visitatori che in questi giorni stanno popolando il sito espositivo, l’Esposizione universale ha fatto registrare una nutrita presenza di autorità di numerosi Paesi.

Oggi, in occasione delle celebrazioni della Giornata nazionale della Svizzera, ha fatto visita il presidente della Confederazione elvetica, Simonetta Sommaruga. Nei giorni scorsi è stata la volta del Presidente della Romania, Klaus Iohannis, del vice primo ministro della Spagna, Soraya Saenz de Santamaria Anton e – per la Giornata Nazionale della Repubblica Ceca – di Karla Slechtova, ministro per lo Sviluppo regionale.

In ogni caso, dall’inaugurazione dell’Esposizione universale è un vero e proprio via vai di personalità politiche: a cominciare da Federica Mogherini e Martin Schulz, rispettivamentealto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo. Giusto per fare qualche nome, passando ai Paesi, hanno fatto tappa al padiglione belga il ministro dell’Economia, Kris Peeters, il ministro dell’Interno, Jan Jambon, e il ministro degli Affari esteri, Didier Reynders. Per la Francia ecco Laurent Fabius, ministro degli Affari esteri e dello Sviluppo Internazionale, Segolene Royal, ministro dell’Ecologia, Sviluppo sostenibile e dell’Energia, e Stephane Le Foll, ministro dell’Agricoltura. Passando all’Africa ecco Mebrahtu Meles, ministro dell’Industria dell’Etiopia, il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou N’Guesso, il Primo ministro della Costa d’Avorio, Sem Daniel Kablan Duncan, il ministro dell’Industria e del Commercio estero dell’Egitto, Mounir Abdel Nour.

E ancora: Rachmat Gobel, ministro del Commercio dell’Indonesia; Margarita Cedeno de Fernàndez, vice presidente della Repubblica Dominicana; il vice Primo ministro della Malesia, Muhyiddin bin Mohammed Yassin; il ministro del Commercio estero dell’Ecuador, Diego Aulestia Valencia.

Senza dimenticare il vice ministro dell’Economia nazionale della Palestina, Taisir Amre; il ministro dell’Economia e del commercio del Qatar, Sheikh Ahmed Bin Jassim Al-Thani; Kim Jong Deok, ministro della Cultura, sport e turismo della Corea del Sud; Francisco Pascual Obama, vice Primo ministro della Guinea equatoriale.

Insomma, davvero Expo Milano 2015 è sempre più “l’ombelico del mondo”.