15 December, 2025
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“Cooperare per cogliere i frutti del lavoro” è il titolo del convegno organizzato ieri dalla #Legacoop Sardegna nella sala del THotel a Cagliari. Ai lavori, che sono stati chiusi dalla relazione del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha partecipato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Dopo i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, è iniziata una serie di interventi per esplorare il tema dai differenti punti di vista. Il presidente della Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, ha impostato la sua relazione su lavoro che riparte dal lavoro per andare oltre la crisi. Il docente di diritto commerciale Giustino D Cecco ha fatto il punto sull’esperienza cooperative nel diritto fallimentare, mentre Riccardo Barbieri, responsabile strumenti finanziari di Legacoop Sardegna, si è soffermato sulla continuità aziendale, e dell’impatto delle norme sul lavoro nelle cooperative ha parlato il consulente del Lavoro Ignazio Leo. Il credito alle imprese è stato il tema affrontato dal presidente ABI Sardegna Giuseppe Cuccurese, mentre il senatore Ignazio Angioni, componente della Commissione permanente Lavoro, ha messo l’accento su riforme e sviluppo. Ampia e ricca di esempi la relazione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha sottolineato il pericolo della lontananza tra cittadini e palazzi. «Mai perdere di vista che i numeri scritti sui fogli che ci troviamo tra le mani tutti i giorni sono persone, imprese, famiglie. Non è tempo di aspettare né di sperare, è tempo di fare, di prendersi responsabilità insieme».
Il ministro del Lavoro ha poi fatto riferimento ai passi del Governo per fronteggiare e superare la crisi, spiegando la necessità di vivere in un paese che sia più equo, dove non si soffra di una cattiva distribuzione della ricchezza tra quelli che partecipano a produrla. In riferimento alla Sardegna, Giuliano Poletti ne ha rilevato le grandi potenzialità, che possono essere espresse al meglio anche grazie alla collaborazione tra Stato, Regione ed enti locali. «Abbiamo bisogno di costruire una nuova ondata di fiducia – ha concluso – e dimostrare che le cose si possono fare».
L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, nel suo intervento ha ripreso i fili della sintesi presentata ieri per illustrare i cento giorni di governo. «C’è stata una risposta importante per il progetto Garanzia Giovani – ha detto l’assessore Mura, soffermandosi poi sull’impegno per i Centri Servizi per il Lavoro. «Partiamo da una situazione particolarmente difficile, ma stiamo lavorando ad una nuova architettura dei CSL, perché diano risposte valide e concrete»

E’ stato firmato ieri, nella sala Giunta del Consiglio regionale, l’accordo di programma finalizzato alla realizzazione del #Campus universitario di Cagliari, nell’area ex Sem di viale la Playa. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda hanno sottoscritto il documento insieme al Direttore generale dell’Università di Cagliari Aldo Urru, delegato del Rettore, e il presidente dell’ERSU di Cagliari, Antonio Funedda. Alla firma era presente anche l’assessore della Cultura e Pubblica istruzione Claudia Firino. L’intervento, come spiega il testo dell’accordo, è finalizzato a potenziare e qualificare l’offerta di servizi a favore degli studenti e nello stesso tempo «contribuisce ad accrescere la capacità attrattiva della città e dell’università». Il campus che conterà un totale di 505 posti letto, si comporrà di tre blocchi, avrà una mensa universitaria, campi e servizi sportivi, servizi culturali e parcheggi. Il costo complessivo è pari a poco più di 100 milioni di euro, di cui 74 circa a valere sui fondi FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate)2000-2006 APQ Istruzione e università e il resto su FSC (Fondo Sviluppo Coesione) 2007-2013 APQ Conoscenza.
I lavori per il primo lotto inizieranno a febbraio 2015 e la conclusione è prevista per aprile 2017, mentre i tempi per il secondo lotto vanno da ottobre 2015 a luglio 2018.
«Il nostro impegno massimo è sbloccare più cantieri possibile, puntando soprattutto su quanto possa esserci più utile per il futuro – ha spiegato il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo la firma dell’accordo -. Questo di oggi, che riguarda l’istruzione delle nuove generazioni, lo è in modo particolare. Come mi trovo a dire spesso, il nostro compito è lavorare per rendere il contesto favorevole. In questo caso significa offrire opportunità ai nostri cervelli, non rischiandone la fuga.»
Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha illustrato l’iter seguito in questi anni dal progetto, sottolineandone la complessità. «L’ottima collaborazione con questa Giunta regionale ha dato una significativa accelerata – ha detto Massimo Zedda -. Il campus, con la sua struttura, i suoi servizi e la considerevole dotazione di parcheggi si inserisce in un discorso di riqualificazione della città molto importante».
Secondo il Direttore generale dell’Università di Cagliari Aldo Urru, la firma di oggi è «un ulteriore passo per colmare il gap che esiste rispetto ad altre realtà universitarie. Ma è un corpo cui dare gambe, dobbiamo continuare l’impegno e proseguire rispettando i tempi che ci siamo dati».
Il presidente dell’ERSU, Antonio Funedda, ha sottolineato «il cambio di passo evidente per chi conosce la situazione del diritto allo studio in Sardegna. È il segno di un nuovo inizio – ha detto Funedda – ma abbiamo l’onere che ne conseguano atti concreti».
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Claudia Firino: «E’ un risultato importante, coerente con la nostra linea e il nostro impegno nell’ambito dell’edilizia scolastica. Sono certa che è solo il primo dei tanti progetti che prenderanno la giusta velocità e la giusta direzione».

 

 

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Nonostante manchino ancora due anni alla conclusione della consiliatura (il sindaco, Massimo Zedda, oggi 38enne, venne eletto il 1° giugno 2011 nel ballottaggio vinto contro Massimo Fantola), a Cagliari è già iniziata la lunga volata verso le elezioni Amministrative della Primavera 2016. Nel centrodestra, scosso tre anni fa dalla clamorosa quanto netta sconfitta subita dal leader dei Riformatori sardi e, più recentemente, da quella alle elezioni Regionali vinte da Francesco Pigliaru sul governatore uscente Ugo Cappellacci, il primo a muoversi è stato Piergiorgio Massidda, già deputato e senatore e fino ad alcuni mesi fa presidente dell’#Autorità portuale di Cagliari (la sua nomina è stata annullata dal Consiglio di Stato, al termine del lungo percorso giudiziario avviato con il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, presentato nel novembre del 2011, da Massimo Deiana, preside della Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Cagliari, oggi assessore regionale dei Trasporti della Giunta Pigliaru, in quanto Massidda era ritenuto privo della comprovata esperienza e quindi dei requisiti richiesti dalla legge).

Da ieri Piergiorgio Massidda scrive sul suo profilo facebook: «Non sono candidato sindaco. Mi sto invece candidando ad aiutare Cagliari; voglio coinvolgere più gente possibile per cambiare la nostra città, per dare un contributo di proposte e di idee che possano già diventare patrimonio di questa consiliatura. Chi si candida con me? Chi vuole mettere insieme un “Laboratorio di Idee” che ci permetta di uscire da questa agonia? Non è giusto dare tutta la colpa alla politica, è tempo che chi ama questa città si metta a disposizione con la propria esperienza e la propria energia».

L’iniziativa dell’ex parlamentare ha portato ad una forte presa di posizione di Alessandro Corona, segretario regionale Partito dei Comunisti Italiani, e di Giovannino Deriu, coordinatore regionale Partito della Rifondazione Comunista.

«Apprendiamo la notizia che la destra tardo-risorgimentale cagliaritana avrebbe individuato in Piergiorgio Massidda la figura apicale su cui basare la prossima campagna elettorale per le amministrative del capoluogo sardo – scrivono in una nota i due esponenti di Sinistra Sarda -. Cogliamo l’occasione per richiamare l’attenzione del centro-sinistra relativamente alla necessità di attivarsi per determinare, insieme, le migliori condizioni possibili per garantire, alla città e ai cittadini, una proposta politica in grado di garantire un governo in linea con la necessità di modernità evidentemente necessaria per lo sviluppo del capoluogo sardo. A tal fine, considerato l’arricchimento della alleanza nelle recenti elezioni regionali, riteniamo che sia necessario attivarsi con solerzia, per discutere collegialmente sulle migliori prospettive da offrire Cagliari e ai cagliaritani per il bene dell’intera.»

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha ribadito stamane, nell’incontro con i sindaci della Sardegna che si è tenuto questa mattina in Consiglio regionale, che «la Regione farà di tutto per ottenere dal Governo l’allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità». All’appuntamento si sono presentati circa 120 primi cittadini in fascia tricolore.

Domani a Roma, ha annunciato il presidente della Giunta, ci sarà un altro importante confronto con il Governo per ottenere un innalzamento del tetto di spesa fissato per la Sardegna a 2,4 miliardi di euro, «risorse insufficienti per far fronte alle necessità dell’Isola».

«La nostra regione – ha detto Pigliaru – sta contribuendo al risanamento delle finanze pubbliche: entro giugno arriveranno le proposte per la razionalizzazione della spesa regionale, per la riforma di enti ed agenzie e per rendere più efficiente il funzionamento della macchina amministrativa. Noi faremo la nostra parte ma il Governo deve riconoscere l’anomalia sarda. Siamo l’unica regione per la quale a un aumento delle entrate fiscali non è corrisposta una crescita dei trasferimenti statali.»

Francesco Pigliaru, dopo aver ricordato i primi provvedimenti adottati dall’esecutivo sul fronte degli investimenti, si è detto ottimista sull’esito dell’interlocuzione con il Governo. «Le recenti elezioni europee – ha detto – hanno cambiato il quadro politico. Adesso è il momento di andare oltre l’austerity. Per superare la crisi servono politiche keynesiane».

Il presidente si è inoltre soffermato sul Fondo Unico per gli Enti Locali. «Abbiamo sbloccato 197 milioni di euro a favore dei comuni (circa il 40% della somma stanziata) nei prossimi giorni discuteremo con voi la destinazione di altri 155 milioni. L’obiettivo è quello di incrementare il Fondo con l’allentamento dei vincoli del Patto di stabilità».

Diversi gli interventi in Aula. Per Emidio Contini, vicepresidente di Anci Sardegna, «senza una revisione del Patto di stabilità, i comuni sono destinati alla paralisi. Non sarà possibile garantire nemmeno i servizi minimi». Per Contini è necessario inoltre escludere dal Patto il Fondo Unico per gli Enti Locali. «I comuni – ha detto – hanno già contribuito pesantemente al risanamento delle casse dello Stato, oltre il livello attuale non si può andare».

Per il sindaco di Cagliari Massimo Zedda «lo Stato non può usare i comuni per salvare se stesso». Zedda ha ricordato gli interventi della sua amministrazione sul fronte del contenimento della spesa. «Noi abbiamo dovuto fare tagli pesanti, lo stesso non hanno fatto Stato e Regione. Recuperare risorse è possibile – secondo Zedda – tagliando gli sprechi dal sottobosco di enti e agenzie».

Il sindaco di Villamar, Pier Sandro Scano, ha invitato tutti i livelli istituzionali a marciare insieme per sciogliere i nodi della finanza regionale e locale. «Solo con un’azione comune – ha detto Scano – riusciremo a superare le difficoltà. Se entro le prossime due settimane non ci saranno risposte da parte del Governo sulla revisione del Patto occorrerà prepararsi a una grande. Il crollo degli investimenti pubblici sta producendo effetti devastanti sul tessuto economico e sociale. La difesa dei nostri diritti – ha concluso Scano – non è una iniziativa per la tutela di interessi particolari, si tratta invece di un’azione utile per noi, per l’Italia e per ottenere un cambiamento anche in Europa».

Giuseppe Casti, presidente del Cal, ha invece invitato la Giunta a recuperare i 50 milioni di euro sottratti al Fondo Unico per gli Enti Locali e a rifinanziare la legge 16. Secondo Casti, sarebbe inoltre necessario provare a ridiscutere con il Governo gli incentivi del “Patto di Stabilità verticale” che hanno consentito in passato ad alcuni comuni di pagare i debiti alle imprese.

Il Capogruppo del Pd Pietro Cocco, a nome della maggioranza di centrosinistra, ha invitato il presidente della Regione ad andare avanti nell’azione di pungolo nei confronti del Governo per ottenere l’allentamento del Patto. «Serve uno sforzo straordinario da parte di tutti per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Il Consiglio farà la sua parte, ha aggiunto Cocco, annunciando per domani l’avvio delle audizioni della Commissione “Autonomia” sul tema delle riforme.

Fuori dal coro l’intervento del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che, a nome dell’opposizione, ha segnalato il rischio di un dissesto finanziario per i comuni sardi se non verrà rimpinguato il Fondo Unico, sceso nel 2014 da 578 a 484 milioni di euro. Oltre a contestare il plafond di spesa individuato nella recente delibera di Giunta per i trasferimenti agli Enti Locali, Pittalis ha stigmatizzato la scelta dell’esecutivo di inserire all’interno del Patto le risorse per i comuni. «Una decisione rinunciataria assunta dalla Giunta al tavolo tecnico con la Ragioneria dello Stato. Occorre avere più coraggio – ha concluso Pittalis – anche perché in passato il Governo non ha impugnato la legge regionale che teneva fuori dal Patto le somme del Fondo Unico».

Soddisfazione da parte del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau per l’esito dell’incontro. «Oggi – ha detto Ganau – sono stati presi impegni importanti. Le interlocuzioni con il Governo sono in corso. La Conferenza Regione-Enti Locali  annunciata per i prossimi giorni sarà un momento di ulteriore confronto. Il Consiglio – ha concluso il presidente rivolgendosi ai sindaci – sarà sempre la casa di tutti».

Si è conclusa alle 11.45 la posa della prima pietra (un blocco di circa 20 chili di marmo Biancone Tirreno con all’interno un cilindro in acciaio contenente il progetto dei lavori) del complesso edilizio nella #Cittadella universitaria di Monserrato. Alla cerimonia sono intervenuti il rettore, Giovanni Melis, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda ed il vice sindaco di Monserrato, Marco Sacceddu, i pro rettori Maria Giovanna Ledda, Alessandro Uccheddu, Paola Piras e Paolo Fadda. Il cantiere è stato benedetto da Padre Carrucciu.

I lavori del progetto, iniziati lo scorso marzo, sono finanziati con circa 30 milioni di euro provenienti da fondi Fas, risorse regionali e dell’ateneo. Il complesso ospiterà i dipartimenti scientifici delle aree di farmacia, matematica, informatica, tossicologia e scienze della terra. L’edificio – rettangolare, alto 12 metri – sarà composto da tre blocchi su tre piani ciascuno per un totale di 18metri quadri. All’interno, circa venti aule, un centinaio di studi e un centro di ricerca di alto profilo scientifico e accademico. A corredo, 23 mila metri quadri adibiti a viabilità, parcheggi, percorsi pedonali e aree verdi. Il tempo stimato per la realizzazione dell’opera è di 15 mesi. Nella struttura, ubicata nell’area prospicente l’area di Fisica, affluiranno un migliaio di studenti. Di rilievo un aspetto: l’impresa bolognese Ccc impiega nel cantiere solo maestranze sarde, oltre 50 tra operai e tecnici. E sono sardi anche i fornitori di calcestruzzo, inerti, movimento terra.

«La costruzione del nuovo centro amplia la valenza aggregatrice del campus di Monserrato e libera strutture cittadine, quali il Palazzo delle scienze, che possono essere sfruttate al meglio. Il complesso – ha spiegato il rettore, Giovanni Melis – ci verrà consegnato a giugno del 2015. All’interno, avrà sede un centro di ricerca avanzato di ultima generazione. Per questo progetto ringrazio le giunte regionali di Renato Soru e Ugo Cappellacci. Ma soprattutto, quella guidata da Francesco Pigliaru. Sono certo che la reciproca intesa istituzionale sarà strategica per l’alta formazione, la cultura e l’economia sarda.»

Il plauso all’avvio del complesso edilizio è giunto anche dal presidente della Giunta regionale («Un passo concreto per la modernizzazione delle strutture formative», ha detto Pigliaru), dall’assessore alla Pubblica istruzione («Dà l’idea di un’università moderna e competitiva, nello spirito di Horizon 2020», ha aggiunto Claudia Firino), dal sindaco di Cagliari e dal vice sindaco di Monserrato.

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«Curioso che il sindaco di Cagliari Massimo Zedda decida di inaugurare il nuovo giardino di Is Mirrionis venerdì, guarda caso due giorni prima delle elezioni europee. Curioso ma in fondo neppure tanto sorprendente, considerato che anche per Zedda vale la regola tempo di elezioni, tempo di inaugurazioni. Ecco perché gli consigliamo di battezzare lo spazio verde #“Europarco”. Un nome più adatto a ricordare le sue trovate pubblicitarie pre elettorali.» Lo dichiarano i due consiglieri comunali di Cagliari dei Riformatori, Roberto Porrà e Sandro Vargiu.

«Zedda non è nuovo a queste iniziative spot – proseguono i due esponenti dei Riformatori – la settimana scorsa, ad esempio, aveva tagliato il nastro dello spazio verde di Pirri. Il sindaco si scopre incredibilmente attivo quando siamo a ridosso di elezioni, mentre dorme per tutto il resto dell’anno.»

«Chissà perché, però – proseguono ancora Porrà e Vargiu – ciò che vale per lui non vale per i suoi avversari: tre anni fa, quando l’ex sindaco Floris inaugurò il parco della Musica lui ed i suoi sostenitori inscenarono un flash mob per – sono parole loro – segnalare la strumentalità dell’inaugurazione del parco in campagna elettorale. Delle due l’una: o Zedda ha la memoria corta o proprio non sa più che fare per recuperare il consenso che ormai ha perduto-»

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Il comune di Cagliari ha pubblicato sul proprio sito istituzionale la determinazione n° 2956 / 2014 del 25/03/2014 contenente le graduatorie provvisorie del bando de minimis L. R. 37/98, ART. 19 – “RIUTILIZZO ECONOMIE ANNUALITA’ VARIE” 2012/2013.
L’importo stanziato nel bando era inizialmente di 3.427.900 euro ed è stato in una seconda fase integrato con delibera della Giunta guidata da Massimo Zedda fino ad un ammontare di 4.976.520,90 euro così suddiviso: 1.741.782,32 euro sulla graduatoria speciale e 3.234.738,58 euro sulla graduatoria ordinaria/mista.

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«Il confronto con i sindacati inizia oggi, e sono certo che sarà un confronto costante e costruttivo, in cui i punti di accordo e condivisione supereranno quelli di divergenza, ragionando insieme. Il mondo è cambiato, problemi nuovi hanno bisogno di soluzioni nuove. Solo attraverso politiche moderne possiamo restituire alla Sardegna la speranza, e ai giovani e ai disoccupati un futuro di lavoro. Dobbiamo avere il coraggio delle scelte, con determinazione e senso di responsabilità».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha aperto così la sua relazione al XIII Congresso della Cgil sarda, questa mattina nella sala dell’Hotel Regina Margherita di Cagliari, intervenendo dopo il segretario regionale Cgil Michele Carrus ed il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

«Vorremmo progettare da subito e con entusiasmo il futuro, invece siamo costretti a impiegare molto tempo per correggere i disastri provocati dal cattivo governo e dal non governo di questi ultimi cinque anni – ha detto il presidente Pigliaru – una Regione cresce e può affrontare la crisi solo se chi la guida ha saputo mettere “fieno in cascina”. Veniamo da una stagione segnata da errori fondamentali, si è fatto credere che la Regione sia un creatore diretto di lavoro. Se non saremo in grado di dire con coraggio che il lavoro non lo creano gli enti pubblici ma le imprese, continueremo a prendere in giro le persone, soprattutto i più giovani. Sbagliato è stato il modo in cui si è affrontata questa profonda crisi industriale, dando soldi a imprese che non erano in grado di sopravvivere né di creare lavoro stabile, invece che costruire alternative di sviluppo. Per questo, oggi, è difficile essere “keynesiani”, cioè immettere risorse pubbliche nel sistema produttivo: abbiamo un bilancio regionale straordinariamente rigido, con una spesa corrente eccessiva. Non tutte, però, sono davvero spese obbligatorie: ci impegneremo per fare scelte e creare spazio per gli investimenti. Intanto stiamo lavorando per aprire il tavolo con il governo sull’allargamento delle maglie del patto di stabilità. Parallelamente agiamo sul fronte della semplificazione: le imprese non devono morire di cattiva burocrazia e questa è una sfida senza alibi, ci vogliono solo coraggio politico e capacità tecnica per cominciare subito.»

Il presidente della Regione si è poi soffermato sul tema della formazione professionale, da rivedere e integrare con i servizi per l’orientamento al lavoro, che necessitano di una profonda riforma.

«I disoccupati hanno diritto di sapere a quale porta bussare per trovare lavoro, e devono essere sostenuti da un sistema di politiche attive – ha spiegato Francesco Pigliaru, sottolineando che da questo punto di vista – siamo all’anno zero, faremo di corsa quello che riteniamo giusto.»

In riferimento all’edilizia scolastica, considerata il punto di partenza, il presidente della Regione ha poi annunciato nei prossimi giorni un’unità di missione «che lavorerà rapidamente per definire un piano di interventi e le coperture finanziarie. Perché nessun settore – ha concluso – ha urgenza d’intervento quanto l’istruzione, è il futuro dei nostri figli».

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Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha consegnato oggi alla cantante Elena Ledda la targa d’argento del premio “Donna sarda 2014”.

«Il mio primo pensiero va a Giusy Devinu – ha detto Elena Ledda dopo aver ricevuto il premio -, il compianto soprano e mia compagna di scuola al Conservatorio. Con lei ho diviso anni all’insegna dell’amicizia, del divertimento e dell’arte. Ma va anche alle tante rappresentanti del mondo femminile che hanno dato lustro alla Sardegna nei loro vari ambiti.»

Alla consegna del prestigioso premio, era presente anche Rossella Urru, “Donna sarda 2013”.

Cambia volto la Giunta comunale di Cagliari guidata dal sindaco Massimo Zedda. Oggi è stato annunciato l’ingresso nell’Esecutivo di tre nuovi assessori e una nuova fuoriuscita. I nuovi assessori sono Paola Loi, ex componente della Giunta Ruggeri al comune di Quartu, con delega ai Servizi informatici e personale; Barbara Cadeddu, alla Pianificazione strategica e finanziamenti comunitari; Luigi Minerba, alle Politiche sociali. Lascia la Giunta, invece, Paola Piras, assessore agli Affari generali e vicesindaco. Il nuovo vicesindaco è Luisa Anna Marras, già assessore della Giunta Casula al comune di Carbonia negli anni ’90.

L’opposizione, in particolare il Pdl, ha epresso giudizi severi sul rimpasto e chiede il ritorno al voto.

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