28 March, 2024
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Lunedì 23 ottobre il comitato promotore, i rappresentanti dei sindaci che hanno aderito alla campagna referendaria sull’insularità (sono ben 180 i primi cittadini che hanno aderito alla promozione del referendum) ed il comitato scientifico, terranno una conferenza stampa per illustrare l’iter verso l’atteso appuntamento referendario. «I sindaci hanno ben chiaro il ritardo nello sviluppo e lo spopolamento delle comunità – spiega Roberto Frongia, presidente del comitato -, sia stato sinora affrontato dallo Stato in prevalenza con interventi di tipo assistenziale, che hanno impedito di sviluppare un’economia autopropulsiva. Per questo motivo hanno aderito in modo massiccio per promuovere il referendum». 

Alla conferenza stampa saranno presenti, tra gli altri, i seguenti sindaci:

  • Stefano Delunas, Quartu
  • Tomaso Locci, Monserrato
  • Paola Secci, Sestu
  • Giacomo Porcu, Uta
  • Andrea Pisanu, Giba
  • Laura Cappelli, Buggerru
  • Elio Mameli, Villaspeciosa
  • Alessandro Scano, Decimoputzu 
  • Marco Pisano, Mandas
  • Alessio Piras, Selegas
  • Celestino Pitzalis, Tuili
  • Marco Floris, Siris
  • Fausto Piga, Barrali
  • Nello Cappai, Guamaggiore.

Saranno invece collegati via Skype sindaci dalle diverse zone del territorio regionale, tra i quali Nicola Sanna, sindaco Sassari, Andrea Soddu, sindaco Nuoro, Andrea Lutzu, sindaco di Oristano, Flavia Loche (Tonara), Costantino Tidu (Teti), Ester Satta (Olzai), Roberto Ragnedda (Arzachena), Gianni Orrù (Busachi), Franceschino Serra (Pau), Andrea Nieddu (Berchidda).

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Mentre continuano le adesioni di moltissime personalità della cultura e del lavoro e cresce il numero dei sindaci sardi (oltre 80) che hanno fatto propria l’iniziativa referendaria, si registrano importanti adesioni, dal mondo politico, all’iniziativa del Comitato Promotore del Referendum sul principio dell’Insularità in Costituzione: Emilio Floris, Roberto Deriu, Alessandra Zedda, Annamaria Busia, Piero Comandini, Pietro Pittalis, Nello Cappai, Giuseppe Fasolino, hanno già sottoscritto la lettera-appello insieme ai Riformatori sardi.

Cresce il consenso intorno alla consapevolezza che il futuro della Sardegna richieda una radicale rivoluzione culturale, che rifiuti le prassi clientelari e assistenziali del passato per rivalutare i talenti legati alla capacità, al merito, allo spirito di sacrificio, alla intuizione imprenditoriale, al gusto per la sana competizione e per l’intrapresa. Ne consegue la convinzione che, in nome della coesione nazionale in cui crediamo, il “riequilibrio” non si attui attraverso interventi di sostegno estemporanei, ma piuttosto attraverso il riconoscimento dello svantaggio strutturale rappresentato dalla condizione di insularità e attraverso l’impegno dello Stato a garantire l’infrastrutturazione materiale ed immateriale indispensabile perché i Sardi abbiano garantiti uguali punti di partenza nelle sfide del mondo globale.

Forti di queste convinzioni, gli aderenti al Comitato Promotore guardano oltre le appartenenze di partito, nell’unico interesse dei sardi e della Sardegna.

«Un buon inizio e un ottimo segnale – ha rimarcato Roberto Frongia coordinatore dell’iniziativa -, giovedì, in Piazza Costituzione, alle 19.00, metteremo la prima firma per la richiesta del Referendum. Siamo certi che la crescita delle adesioni sarà esponenziale. I sardi capiranno che questo referendum può restituirci prospettiva e dignità, cambiando davvero il destino economico della nostra terra.»