5 November, 2024
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“Cartografie” è il progetto della regista Paola Di Mitri e Cranpi in corso a Carbonia, che prevede una residenza artistica (dal 16 al 25 maggio) tra laboratori di narrazione teatrale e video partecipativo, oltre alla consultazione di documenti cartacei, foto e filmati d’epoca e alla realizzazione di nuove registrazioni audiovisive, incontri e interviste, con una restituzione scenica, venerdì 26 maggio, alle 19.30 al Teatro Centrale, dal titolo “Da qui in poi ci sono i leoni”. Infine, la mise en scène dello spettacolo multimediale “Vita Amore Morte e Rivoluzione”, ideato, scritto, diretto e interpretato da Paola Di Mitri in cartellone sabato 27 maggio alle 21.00 al Teatro Centrale di Carbonia, oltre alla realizzazione di una installazione visuale.

Focus sulle modificazioni del paesaggio frutto della presenza e dell’intervento umano, per una “mappatura” dei luoghi e dei segni più emblematici di queste metamorfosi attraverso un racconto corale e multimediale, sul filo della memoria, partendo da quattro regioni italiane: Puglia, Sardegna, Liguria e Piemonte.

Nel cuore dell’Isola, la zona mineraria del Sulcis-Iglesiente, con frequentazioni antichissime e tracce di un sistematico sfruttamento attraverso i secoli fino alla seconda metà del Novecento, riflette il complesso rapporto tra uomo e natura, e il tentativo di strappare alla terra i suoi tesori. Carbonia diventa teatro di una nuova indagine mirata, dove attraverso workshops, interviste, ricerche d’archivio e raccolta di materiali e testimonianze: sotto la guida della regista Paola Di Mitri, in collaborazione con il filmmaker e documentarista Davide Crudetti, si cercherà di comporre «una cartografia personale, emotiva, sensoriale, storica e urbanistica del territorio» mettendo l’accento sulle mutazioni provocate dall’uomo.

Cartografie” – sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa, Musica e Danza organizzata dal CeDAC Sardegna a Carbonia – accosta la sintesi del lavoro svolto nell’Isola, identificata come terra del “fuoco”, con la performance “Da qui in poi ci sono i leoni” e la visione di “Vita Amore Morte e Rivoluzione”, primo “capitolo” del progetto, incentrato su Taranto in cui l’artista ricostruisce la sua storia familiare insieme a quella della città e dell’intera area.

S’intitola “Cartografie” il progetto della regista Paola Di Mitri e Cranpi in programma da martedì 16 maggio fino a venerdì 26 maggio nel territorio di Carbonia, che prevede una residenza artistica (dal 16 al 25 maggio) tra laboratori di narrazione teatrale e video partecipativo, oltre alla consultazione di documenti cartacei, foto e filmati d’epoca e alla realizzazione di nuove registrazioni audiovisive, incontri e interviste, con una restituzione scenica, venerdì 26 maggio alle 19.30 al Teatro Centrale, dal titolo “Da qui in poi ci sono i leoni”. Infine, la mise en scène dello spettacolo multimediale “Vita Amore Morte e Rivoluzione”, ideato, scritto, diretto e interpretato da Paola Di Mitri in cartellone sabato 27 maggio, alle 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia, oltre alla realizzazione di un’installazione visuale.

Focus sulle modificazioni del paesaggio frutto della presenza e dell’intervento umano, per una “mappatura” dei luoghi e dei segni più emblematici di queste metamorfosi attraverso un racconto corale e multimediale, sul filo della memoria, partendo da quattro regioni italiane: Puglia, Sardegna, Liguria e Piemonte.

Nel cuore dell’Isola, la zona mineraria del Sulcis Iglesiente, con frequentazioni antichissime e tracce di un sistematico sfruttamento attraverso i secoli fino alla seconda metà del Novecento, riflette il complesso rapporto tra uomo e natura, e il tentativo di strappare alla terra i suoi tesori. Carbonia diventa teatro di una nuova indagine mirata, dove attraverso workshops, interviste, ricerche d’archivio e raccolta di materiali e testimonianze sotto la guida della regista Paola Di Mitri, in collaborazione con il filmmaker e documentarista Davide Crudetti, si cercherà di comporre «una cartografia personale, emotiva, sensoriale, storica e urbanistica del territorio» mettendo l’accento sulle mutazioni provocate dall’uomo.

Cartografie” – sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa, Musica e Danza organizzata dal CeDAC Sardegna a Carbonia – accosta la sintesi del lavoro svolto nell’Isola, identificata come terra del “fuoco”, con la performance “Da qui in poi ci sono i leoni” e la visione di “Vita Amore Morte e Rivoluzione”, primo “capitolo” del progetto, incentrato su Taranto in cui l’artista ricostruisce la sua storia familiare insieme a quella della città e dell’intera area.

 

E’ stata presentata stamane, al Teatro Massimo di Cagliari, la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica e Danza al Teatro Centrale di Carbonia, organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio ed il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Sono intervenuti:  il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione per offrire a cittadine e cittadini, di concerto con il CeDAC e con il sostegno della Regione, una Stagione ricca di eventi interessanti e di alto livello culturale e artistico, con protagonisti di spicco del panorama italiano – per una città come Carbonia, punto di riferimento per il territorio; Antonio Cabiddu, presidente CeDAC Sardegna, che ha messo l’accento sulla “ripartenza” della Stagione di Carbonia, dopo gli anni difficili della pandemia, secondo una tradizione ormai consolidata, con un cartellone ricco e variegato, che comprende (per la prima volta) anche una residenza artistica, di respiro nazionale, per la realizzazione di uno spettacolo che debutterà al RomaEuropa Festival; Valeria Ciabattoni, direttrice artistica CeDAC Sardegna, che ha illustrato il programma della nuova Stagione de La Grande Prosa | Musica e Danza 2022-2023 al Teatro Centrale di Carbonia.

Nove titoli (per dieci recite) in cartellone da febbraio a maggio, dopo l’anteprima con “Una ragazza come io” di e con Chiara Francini lo scorso sabato 3 dicembre alle 21.oo, tra riletture di classici e testi di autori contemporanei, accanto a raffinate e intriganti coreografie e intrecci di parole e note, oltre a un progetto originale di “mappatura” del territorio attraverso una residenza artistica culminante in uno spettacolo e in un’installazione, tra memoria e futuro.
Tra i protagonisti artisti del calibro di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, registi e interpreti, con Raffaella d’Avella e Giovanni Moschella, de “i Macbeth”, riscrittura del dramma shakespeariano firmata da Francesco Niccolini, accanto all’eclettico attore, comico e musicista Stefano Masciarelli in scena con Fabrizio Coniglio (volto noto del grande e soprattutto del piccolo schermo, grazie a serie tv come “L’allieva”) per un singolare “amarcord” sul Belpaese con “Stavamo meglio quando stavamo peggio?”. Il regista argentino César Brie, tra i fondatori della Comuna Baires, firma drammaturgia e regia di “Raccontami di domani” con Vera Dalla Pasqua e Rossella Guidotti, su due vite allo specchio, mentre si ispira alla figura biblica della donna moabita emigrata in terra d’Israele, antenata del Re Davide, “Rut” di Cristoph Nix, con Chiara Murru, diretta da Nicola Bremer, in una storia d’amicizia e solidarietà femminile che sfida regole e convenzioni.
Una brillante commedia sulla ricerca de “L’Uomo Ideale”, scritta da Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli ed interpretata da Simone Montedoro, Emanuela Fresi e Noemi Sferlazza, oltre allo stesso Toni Fornari (sua anche la regia) per una riflessione sull’amore nel terzo millennio.

Uno sguardo attento sul rapporto tra uomo e natura in “Uomini e Virus / Uno scomodo equilibrio” di e con il geologo Mario Tozzi e il jazzista Enzo Favata, alla luce delle recenti epidemie e degli effetti collaterali dell’inquinamento e dei disastri ambientali; e si sofferma sui cambiamenti del paesaggio e sulle conseguenze a breve e lungo termine della presenza antropica anche “Cartografie”, il progetto di Paola Di Mitri e Cranpi che si snoda attraverso quattro regioni italiane – Puglia, Sardegna, Liguria e Piemonte – per comporre una narrazione collettiva sul territorio, da Sud a Nord.
Un duplice appuntamento nel segno della danza con “Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma, con le musiche eseguite dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi (bandoneón e fisarmonica) per un omaggio ad Astor Piazzolla e “Le Quattro Stagioni” di COB / Compagnia Opus Ballet sulle note di Antonio Vivaldi, per un immaginifico racconto per quadri con coreografia di Aurelie Mounier che rievoca, attraverso geometrie di corpi in movimento, le varie fasi del ciclo della natura.
Focus sulla nuova drammaturgia con la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica e Danza organizzata dal CeDAC Sardegna a Carbonia, che affronta temi importanti e attuali, dal rispetto dell’ambiente al ruolo e alla condizione della donna nella società, dalla libertà di amare e seguire le proprie inclinazioni alla ricerca della propria identità, tra un affresco del Belpaese negli Anni Sessanta e Settanta e una indagine sulle radici della violenza e dell’odio, tra antichi e nuovi delitti, oltre a un tributo al grande compositore argentino, inventore del Tango Nuevo, in unaprogrammazione ricca e variegata che spazia fra teatro, musica e danza mettendo l’accento su intrecci e “contaminazioni” tra le diverse arti, secondo la “mission” del Circuito Multidisciplinare, che promuove la diffusione della cultura e dei linguaggi della scena. Tra le novità il progetto di una residenza artistica, per un lavoro di studio e documentazione, con il coinvolgimento degli abitanti in una ricostruzione della storia dell’antica zona mineraria, in modo da restituire attraverso le testimonianze dei protagonisti la memoria “viva” dei luoghi.