16 April, 2024
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Appuntamento a Bauladu, in provincia di Oristano, per il diciannovesimo festival Dromos, con un’icona della musica alternativa italiana. Questa sera, alle 21.30, all’anfiteatro comunale, è di scena Giovanni Lindo Ferretti con il concerto “A cuor contento” con cui il cantante e autore emiliano, cofondatore dello storico gruppo punk CCCP Fedeli alla Linea (1982-1990), dei C.S.I. – Consorzio Suonatori Indipendenti (1992-2001) e dei PGR (2001-2009), da qualche anno è tornato sui palchi di club e festival. Il concerto ricalca i tour precedenti nella forma ma non nella sostanza. Ferretti torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP e dei C.S.I. con una nuova scaletta che comprende anche qualche brano tratto da “Saga, il Canto dei Canti”, ultimo album pubblicato da Sony Music nel 2013, colonna sonora dell’omonima opera equestre. Sul palco con lui due fedeli compagni di viaggio: Ezio Bonicelli e Luca A. Rossi, entrambi componenti degli Ustmamò, ad assicurare alle canzoni una nuova, e allo stesso tempo fedele, veste elettrica. “A cuor contento” è anche un album, registrato durante il tour 2011.

Il concerto è inserito nella nona edizione del Du – Bauladu Music Festival ideato dalla Consulta Giovani Bauladu puntando alla valorizzazione delle ricchezze culturali e ambientali del territorio e delle produzioni locali. Ingresso a 15 euro più diritti di prevendita. Per i residenti biglietti a 5 euro. In collaborazione con il Bosa Beer Festival e Pani di Sardegna, è prevista una visita guidata al Birrificio Brumare di Bauladu, laboratori del gusto con degustazione di birre artigianali sarde e cibi a base di pane. Visite guidate in paese a cura dell’associazione di promozione sociale Jannaberta. Per info e prenotazioni: Infopoint – piazza Angioy, Bauladu / tel. 346 24 54 657.

Domani, martedì 8 agosto, Dromos fa tappa a Ula Tirso con un’attesa protagonista di questa edizione, Diane Schuur, in concerto alle 21.30 in piazza IV Novembre con ingresso libero. Voce potente quanto flessibile, una carriera che conta due Grammy Award e tre nomination, la cantante e pianista jazz statunitense, classe 1953, non vedente dalla nascita, presenta una serie di canzoni tratte dal suo vasto repertorio.

Mentre il cartellone musicale va avanti (fino a martedì 15) con la sua programmazione nei vari centri dell’Oristanese che compongono il circuito del festival, nel capoluogo Oristano è possibile visitare le tre mostre sul tema di questa edizione di Dromos che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”: prigioni intese come condizione esistenziale, spirituale e culturale più che fisica. Due, entrambe curate da Ivo Serafino Fenu e Chiara Schirru in collaborazione con AskosArte, sono aperte al pubblico fino al primo ottobre: l’Hotel Mistral 2 ospita “Identity bodies”, una selezione di opere di Angelo Cricchi, Davide Curreli, Daria Endresen, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Tonino Mattu, Michele Mereu, Pietrolio, Egle Picozzi, Alessandra Sayed, Pietro Sedda; la Pinacoteca comunale Carlo Contini è invece la sede di “The Brig”: coprodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura, col contributo della Fondazione di Sardegna, la mostra presenta opere di importanti artisti del panorama internazionale, nazionale e sardo: Romina Bassu, Filippo Berta, Leonardo Boscani, Giusy Calia, Angelo Cricchi, Gianni De Val, Daniele Duo’, Daria Endresen, Elisabetta Falqui, l’autore della fotografia scelta come immagine del manifesto del festival, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Tonino Mattu, Michele Mereu, Gianni Nieddu, Sabrina Oppo, Quartierino Blatta (Paola Porcu e Tania Zoccheddu), Ivan Pes, Egle Picozzi, Claudia Spina.

Al Centro di Salute Mentale (presso Ospedale Vecchio, piazzale San Martino), infine, è allestita la mostra fotografica “Infiniti invisibili”, prodotta in collaborazione con il Centro per l’Autonomia Servizio del PLUS Distretto di Oristano, ASL e Coop. Soc. CTR Onlus: quattordici scatti del fotografo Pierluigi Colombini, da vedere fino al 31 settembre.

 

 

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Alla vigilia del taglio del nastro ufficiale, con l’atteso concerto di Gregory Porter in programma martedì (primo agosto) a Oristano, il diciannovesimo festival Dromos propone domani (lunedì 31 luglio) tre diversi appuntamenti all’insegna del tema di questa edizione che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”: prigioni intese come condizione esistenziale, spirituale e culturale più che fisica, recinti nei quali ciascuno, più o meno consapevolmente, decide di entrare fino a rimanerne sopraffatto.

La serata prende il via alle 18.30 al Centro di Salute Mentale di Oristano (presso l’Ospedale Vecchio, piazzale San Martino) con due iniziative prodotte in collaborazione con il Centro per l’Autonomia Servizio del PLUS Distretto di Oristano, ASL e Coop. Soc. CTR Onlus: una è la performance “Volare”, un progetto d’integrazione tra arti visive e drammatiche incentrato sulla dicotomia tra prigione e libertà, isolamento e comunità possibili, solitudine e convivenza; partendo dalle loro visioni, gli interpreti, gli ospiti del Centro, elaboreranno veri e propri tableau vivants, elementi di una performance che permetterà ai visitatori di esplorare e vivere nuovi mondi creati attraverso azioni sceniche e voci su una colonna sonora originale, sognante e strampalata, oltre le prigioni, sulle ali della libertà.

L’altra iniziativa al Centro di Salute Mentale è invece la mostra fotografica “Infiniti invisibili” che si inaugura sempre alle 18.30: in esposizione quattordici scatti di Pierluigi Colombini dedicati alle “prigioni” che pregiudicano una vera interazione col mondo delle persone sofferenti. Il vetro, nell’interpretazione del fotografo, diventa una metafora per chi è costretto nella sua esistenza a una vita non completamente inserita nella società. Il vetro come una prigione in grado di staccare dal contesto sociale ed ambientale chi vive uno stato di sofferenza mentale generando un radicale mutamento di prospettiva nella coscienza personale di chi osserva. La mostra rimane aperta fino al 30 settembre (con una chiusura dal 9 al 23 agosto) dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 18.00, con ingresso libero.

Il terzo appuntamento è alle 20 all’Hotel Mistral 2 con il taglio del nastro della mostra “Identity Bodies”: prodotta dal festival Dromos in sintonia con il tema di questa diciannovesima edizione, affronta, con il linguaggio polimorfo e dissonante dell’arte contemporanea, il tema del corpo, talvolta, prigione per antonomasia. La mostra propone una selezione di opere di Angelo Cricchi, Davide Curreli, Daria Endresen, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Tonino Mattu, Michele Mereu, Pietrolio, Egle Picozzi, Alessandra Sayed, Pietro Sedda; «Artisti nazionali e internazionali che con finalità e mezzi differenti, hanno fatto del corpo, del suo occultamento o della sua ostentazione, il loro campo d’indagine estetica”, spiegano i curatori, Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu. «Dell’ostensione del corpo l’arte contemporanea ha fatto vangelo. Almeno per una parte significativa e in certi momenti dominante, il corpo è stato e continua ad essere un luogo privilegiato, il Sancta Sanctorum del conflitto e del controllo sociale”, scrivono: “Corpo divenuto – e non poteva essere altrimenti, viste le implicazioni di natura politica e sociale -, uno dei temi più scottanti, più controversi, e necessariamente più dibattuti: segno per antonomasia, logo e luogo per eccellenza, sacrario di identità schizoidi e ricomponibili, ora da obliterare talaltra da scoprire, delle identità plurime, intercambiabili e indefinibili, ambigue e sfuggenti in rapporto alle distinzioni e alle gerarchie».

“Identity Bodies” rimarrà aperta al pubblico fino al primo ottobre, visitabile tutti i giorni, 24 ore su 24.