29 March, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Con le due distinte audizioni dei rappresentanti delle associazioni del settore pesca e di quello dello spettacolo si sono conclusme domani alle 10.00, alla presenza  dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, si svolgerà la discussione generale sulla Manovra 2016.

Questa mattina i responsabili regionali di Agci-Agrital, Giovanni Loi; di Legacoop – dipartimento pesca, Gabriele Chessa; dell’associazione armatori motopescherecci sardi, Renato Murgia, hanno portato all’attenzione del parlamentino del Bilancio le difficoltà del comparto della pesca, unitamente alla richiesta di nuovi stanziamenti a favore di un settore che è stato definito “fondamentale per l’economia isolana”. «Contiamo 1.300 imbarcazioni – ha spiegato Giovanni Loi – 3.000 buste paga dirette e mille operatori nelle attività in laguna, per un indotto complessivo che assicura il reddito a circa diecimila persone in Sardegna». Le richieste avanzate alla commissione riguardano principalmente il finanziamento di un progetto di manutenzione straordinaria delle lagune e stanziamenti adeguati per il ristoro dei danni causati dai cormorani nelle aree umide e dai delfini in mare. A questo proposito, Gabriele Chessa (Legacoop) ha dichiarato la contrarietà delle associazioni della pesca per la decisione della giunta di unificare in un unico capitolo di bilancio (1 milione di euro di stanziamento complessivo) il ristoro dei danni provocati dalla fauna selvatica in agricoltura e quelli provocati ai pescatori («l’agricoltura assorbirebbe il 98% dei fondi»). L’ulteriore sottolineatura critica ha riguardato l’azzeramento delle risorse al fondo solidarietà della pesca.

Il presidente dell’associazione degli armatori dei motopescherecci, ha denunciato “il basissimo livello di spesa” delle risorse del fondo europeo per la pesca (FeP): «Sulla programmazione 2007-2013 la Regione sarda ha restituito il 40% delle risorse assegnate a causa del mancato raccordo tra le diverse agenzie e l’assessorato ed anche perché i bandi sono datati nell’impostazione e del tutto inadeguati».

Le associazioni della pesca hanno dunque rammentato le difficoltà delle aziende nell’accesso al credito ed hanno concluso definendo “offensivo” lo stanziamento di centomila euro per i danni causati dai delfini: «Con una flotta di mille barche significano dieci euro a imbarcazione e il tutto sta a significare che è inutile istruire la pratica per domandare il ristoro dei danni»

A seguire si sono svolte le audizioni di rappresentanti delle associazioni del settore dello spettacolo in Sardegna. Piero Marras e Lelio Lecis (Agis); Massimiliano Leoni (Agis – Asmed); Antioco Usala e Giulio Landis (Cosass), Marco Benoni (Federcultura – Confoccop) hanno portato all’attenzione della commissione Bilancio la drammatica situazione del settore che – così è stato affermato – senza il ripristino degli stanziamenti in bilancio rischia la scomparsa.

Piero Marras, Lelio Lecis, Marco Benoni e Giulio Landis hanno ricordato la continua riduzione, nel corso degli ultimi anni,  dei fondi destinati alla cultura e alle rappresentazioni artistiche ed hanno chiesto con forza, uno stanziamento di almeno 10 milioni sul capitolo di spesa destinato ai contributi per le attività teatrali, musicali e alle iniziative culturali, nonché l’approvazione di una legge regionale sullo spettacolo.

Il consigliere Ignazio Locci (Fi), ha quindi confermato l’insufficiente stanziamento nel capitolo di bilancio («le associazioni hanno definito insufficiente una dotazione di 7,5 milioni ma i fondi sono ancora meno perché si fermano a poco più di 5 milioni di euro») ed il consigliere dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha proposto la presentazione di un emendamento bipartisan per lo stanziamento delle risorse necessarie a non far morire l’industria dello spettacolo in Sardegna. A favore di iniziative per la valorizzazione delle attività culturali ed artistiche si sono espressi Annamaria Busia (Cd); Christian Solinas (Psd’Az) e Gianfranco Congiu (Pds).

Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), in conclusione dei lavori, non ha nascosto il disappunto per l’insufficiente stanziamento dei fondi ed ha affermato che, già in sede di predisposizione della manovra, aveva invitato l’esecutivo ad assicurare gli stanziamenti necessarie allo spettacolo e ad un’altra serie di voci del bilancio che continuano, invece, a non avere certezze sul livello di dotazione finanziaria. 

 

 

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Il direttore della Federazione Provinciale Coldiretti di Cagliari, Vitangelo Tizzano, è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Cagliari. E’ stato eletto ieri, alle 14.05, da 19 dei 31 componenti del Consiglio Camerale, riunitosi nella sala delle adunanze, al terzo scrutinio, dopo che nei primi due non era stato raggiunto il quorum necessario dei 2/3. Vitangelo Tizzano, originario di Carbonia, già vicepresidente, subentra allo storico presidente Giancarlo Deidda, sfiduciato con una mozione approvata da 21 dei 32 consiglieri in occasione della precedente seduta tenutasi il 31 marzo ma deciso a resistere con opposizione legale ancora in corso.

I 19 consiglieri che hanno eletto Vitangelo Tizzano sono i seguenti: Maurizio De Pascale (settore industria), Enrico Binaghi (Trasporti e Spedizioni), Eugenio Maria Aymerich (Servizi alle imprese), Gigi Picciau (Industria), Giovanni Biggio (Industria), Giancarlo Ferrua (Industria), Sergio Mocci (Artigianato), Mario Stevelli (Servizi alle imprese), Luigi Tomasi (Trasporti e Spedizioni), Alberto Bertolotti (Servizi alle imprese), Fabio Cois (Agricoltura), Simonetta Caredda (Turismo), Cristian Atzori (Artigianato), Roberto Bolognese (Commercio), Vito Tizzano (Agricoltura), Mauro Murgia (Turismo), Marco Sulis (Commercio), Ignazio Schirru (Artigianato), Renato Murgia (Pesca).

Giancarlo Deidda, dopo aver contestato la validità della riunione del 31 marzo che aveva portato all’approvazione di una mozione di sfiducia nei suoi confronti, ha replicato all’annuncio dell’elezione di Vitangelo Tizzano, sottolineando che la riunione svoltasi l’8 aprile è illegittima e che, di conseguenza, tutte le decisioni assunte sarebbero da considerarsi nulle. In base a queste considerazioni, dunque, il presidente sarebbe ancora Giancarlo Deidda. E’ evidente che si tratta di due posizioni completamente opposte che quasi certamente porteranno ad un contenzioso legale.