24 April, 2024
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Cinquantadue film con i più grandi interpreti del cinema comico internazionale rigorosamente che hanno segnato la storia del genere muto. Dall’8 novembre al 20 dicembre l’associazione culturale “La macchina cinema” (FICC) propone la IV edizione della rassegna cinematografica “Storie di volti e silenzi. La magia del cinema muto”, con quattordici serate di proiezioni nella sala Hermaea di Cagliari-Pirri, in via Santa Maria Chiara 24, accompagnati da cinque seminari di approfondimento e di formazione del pubblico, cinque cine-concerti e un evento speciale al Teatro Intrepidi monelli.

L’obiettivo è puntato su nove straordinari interpreti come Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Lloyd, Stan Laurel, Oliver Hardy, André Deed, Marcel Fabre, Ferdinando Guillaume, Ernesto Vaser. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.

L’iniziativa, realizzata grazie al sostegno dell’assessorato regionale alla Cultura della RAS, si presenta con un taglio unico, probabilmente mai realizzato in Italia, dedicato interamente al “comico muto”.

Benché la comicità cinematografica abbia trovato un suo sviluppo non trascurabile fin dal famoso “Arroseur arrosé” dei fratelli Lumiere, è stato Mack Sennett il vero maestro di questo genere. A lui si deve prevalentemente l’invenzione di quella meccanica del riso, epidermico e volgare quanto si vuole, ma immediato e non privo di risvolti satirici e grotteschi, che tutto il cinema comico successivo, fino ad oggi, in larga misura ha impiegato e continua a impiegare.

Una comicità che spesso nasce dal violento e immediato contrasto di due diversi personaggi, di due situazioni differenti, di fatti contrapposti, e che ha trovato nel cinema la sua forma privilegiata, esplicita, semplice e popolare.

Come nelle precedenti edizioni, la rassegna diretta artisticamente da Patrizia Masala è strutturata in cinque sezioni, ognuna delle quali sarà introdotta da un seminario di approfondimento a cura di esperti di cinema, che di questa tematica si sono occupati con la pubblicazione di saggi o attraverso l’insegnamento accademico. Il coordinamento dei seminari è affidato ad Alessandro Macis.

Tutti i film in programma nelle altre serate (11, 12, 18, 22, 29 novembre e 2, 9, 12, 20 dicembre) saranno introdotti da Eleonora Migliorini, Gigi Cabras, Roberto Randaccio, Alessandro Macis, Lucia Putzu, Stefano Pisu, Giulia Mazzarelli, Elisabetta Randaccio, Elisabetta Gaudina in qualità di docenti, critici cinematografici, esperti e operatori culturali.

Calendario sezioni.

A inaugurare la manifestazione, venerdì 8 novembre, alle 20, la saggista e critica d’arte cinematografica brindisina Carmen De Stasio, dando il via alla sezione “Impassibile irreale . Impossibile reale. Il gesto scomponibile di Buster Keaton”. Subito dopo, la band “Free pass trio” con Roberto Migoni, Matteo Marongiu ed Andrea Morelli, sonorizzerà dal vivo il capolavoro del 1921 di Keaton La barca.

Venerdì 15 novembre, Anton Giulio Mancino, docente di Storia e critica del cinema dell’università di Macerata, curerà il seminario “Stanlio e Ollio: due geni senza cervello”. La sonorizzazione del film Libertà” (1929) è affidata al gruppo Musica ex machina composto da Guido Coraddu, Francesco Bachis, Mauro Sanna e Simone Sedda.

Lunedì 25 novembre, Diego Cavallotti dell’università di Cagliari introdurrà “A rotta di collo. Cretinetti, Polidor, Robinet e i comici del muto italiano” ed il pianista Corrado Aragoni avrà il compito di sonorizzare i cortometraggi “Come Cretinetti paga i debiti” (1909), “Robinet aviatore” (1911), “Tontolini ipnotizzato” (1910), “Polidor contro la suocera” (1912).

Venerdì 6 dicembre, il critico cinematografico e responsabile del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Bologna Roberto Chiesi si occuperà della sezione “Vagabondo, emigrante, evaso: il periodo Mutual di Chaplin” che ci introdurrà i baffetti, la bombetta, i pantaloni larghissimi, le scarpe sfondate che hanno caratterizzato il personaggio di Charlot mentre il gruppo “Aranzolu trio project” composto da Alessandro Garau, Thomas Sanna ed Antonio Farris, sonorizzerà dal vivo il film La cura miracolosa (1917).

Lunedì 16 dicembre 20 Alessandro Faccioli dell’università di Padova con “Harold Lloyd. Il giovane americano, impacciato e timido” ci introdurrà nella comicità dell’intrepido e occhialuto giovanotto che insieme a Keaton e Chaplin ha rappresentato il terzo astro di prima grandezza del cinema comico americano dell’epoca muta. Sarà invece affidata alla band Komix trio, formata da Ale Benedetti, Luca Uggias e Fabio Useli, la sonorizzazione dal vivo del cortometraggio Che bella automobile del 1920.

Ogni sezione verrà seguita da altre due serate con la proiezione dei film più rappresentativi dei più grandi comici internazionali a cui è dedicata la rassegna.

L’evento speciale si terrà sabato 28 dicembre alle 19, a conclusione della manifestazione, al Teatro Intrepidi Monelli in viale sant’Avendrace 100. Ospite della serata sarà l’orchestra balcanica Balkanski Put (La via dei Balcani), proveniente da Roma e composta da Zdenko Trivic alla batteria, Yukasin Rodic Vule alla chitarra e Giancarlo Di Fabi al basso. Sarà sonorizzato dal vivo il lungometraggio di Newmeyer e Taylor Preferisco l’ascensore – Safety Last” (1923), il più famoso film di Harold Lloyd che contiene la scena in cui si aggrappa alle lancette di un orologio, al di sopra di una strada trafficata, ritenuta l’immagine più celebre del cinema comico muto. Il film verrà introdotto dalla critica cinematografica Gabriella Gallozzi, direttrice di BookCiak Magazine.

Verrà inaugurata venerdì 26 settembre, alle ore 19.00, dall’associazione culturale Suoni&Pause, negli spazi Le Cube Gallery dell’ex Vetreria di Pirri (Cagliari), “Ruggine” , la mostra di opere su carta di Roberto Randaccio.

Curata da Raffaello Ugo, l’esposizione riprende il filo del discorso interrotto da Randaccio nell’ultima mostra, “Opere su carta”, del maggio del 2013. In quell’occasione l’artista esponeva piccoli lavori che dichiarava “ispirati” dalla semplice contemplazione di muri scrostati, lamiere corrose e legni logori, insomma un materiale “povero” che ispirava una pittura al limite dell’astrazione e che sfiorava i temi dell’informale (la parte per il tutto).

Nelle opere proposte, di quella prospettiva si allarga la visione: sono esposte lamiere e sovrapposizioni di oggetti metallici, bulloni, dadi, chiodi, ingranaggi e schegge di ferro. Nella mostra avviene il capovolgimento del processo imitativo precedente, il tutto per la parte. Lo sguardo che li osserva è però lo stesso. L’artista è attento a riproporre e mettere in risalto le superfici scabre, le incisioni, i tagli, i segni, anche minimi, che aprono a nuove e più nascoste prospettive. Si aggiunge, nel gioco provocatorio del trompe-l’oeil (l’illusione di stare guardando oggetti reali e tridimensionali, che in realtà sono irreali e dipinti in forma bidimensioanle) che domina e regola tutte queste opere, la tridimensionalità degli oggetti minimi posati su quelle stesse lamiere, le sovrapposizioni, l’accumulo, l’affastellamento caotico dei detriti. Li unisce un tema comune: la ruggine, il deterioramento dell’oggetto prodotto dal tempo, l’ossidazione, il verderame.

Roberto Randaccio espone qui con un voluto e ironico “inganno dell’occhio” un mondo fatto di oggetti minori. Oggetti abbandonati, inutilizzati o inutili ormai, già sfruttati e logori, che riprendono valore e vita grazie all’esaltazione dei cromatismi di questa «stralunata metallurgia», come scrive Leonardo Casula nel testo di presentazione.

Fanno parte dell’esposizione anche le due macchine euristiche dell’artista cagliaritano Raffaello Ugo: si tratta di due macchine idrauliche, composte anch’esse da materiale metallico di recupero, che mettono in movimento due “dischi” eseguiti da Randaccio, in una fusione di intenti e indirizzi artistici che prelude sicuramente a interessanti futuri.

L’esposizione sarà visitabile sino al 2 ottobre, tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00.

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