19 April, 2024
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Da martedì 19 a domenica 24 luglio, a Carloforte, la 16ª edizione del festival Creuza de Mà, uno dei pochi festival nel panorama nazionale e internazionale a incentrarsi esclusivamente sul rapporto tra musica e cinema. Un rapporto da esplorare attraverso la consueta formula: proiezioni di film e documentari, concerti e altri momenti di musica dal vivo, incontri e masterclass con registi, attori, musicisti, tecnici del suono. Tra gli ospiti di spicco, i registi Giuseppe Tornatore, Roland Sejko, Bonifacio Angius, Giulia Giapponesi e i musicisti Mauro Pagani, Pivio, Pasquale Catalano, Max Viale.

Preso in prestito dal titolo della nota canzone di Fabrizio De André, il nome del festival rende omaggio al grande cantautore genovese, che alla Sardegna ha legato una parte importante della sua vita umana e artistica, ma anche alle radici liguri di Carloforte, fondata nel 1738 da una colonia di pescatori di Pegli. Il paese sull’isola di San Pietro, dove quelle origini sono ancora così vive, e dove il festival è nato nel 2007, farà dunque da cornice alla prima parte di Creuza de Mà, mettendo ancora una volta a disposizione i suoi due cineteatri, il “Mutua” e il “Cavallera” per le proiezioni e gli incontri con gli ospiti, ma anche lo spazio dei Giardini di Note per gli appuntamenti della notte, e lo spettacolare scenario naturale delle “Ciasette”, con le sue rocce sul mare, per l’immancabile concerto al tramonto che caratterizza ogni edizione del festival.

L’appuntamento per la seconda parte del festival è invece a ottobre (date e programma verranno annunciati in seguito) a Cagliari, dove Creuza de Mà è impegnata in particolare sul suo versante didattico. A Cagliari già nei mesi scorsi sono andate avanti le attività del Campus Musica e Suono per il cinema e l’audiovisivo, progetto in partenariato di Creuza de Mà e la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema con il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission: un progetto di alta formazione sulla composizione musicale e suono per il cinema ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu, che nei prossimi giorni a Carloforte impegnerà gli allievi in un campus residenziale; lavoreranno alla progettazione delle colonna sonore dei cortometraggi, e parteciperanno agli incontri con gli ospiti del festival che racconteranno, dai rispettivi punti di vista, il lavoro del cinema, il rapporto del regista con musicisti, montatori e la costruzione del suono in un film.

A dare il via a Creuza de Mà, alle 21.30, all’Arena all’aperto delle Scuole Elementari, sarà il tradizionale concerto di musiche da film della Banda Città di Carloforte, che in questa occasione si avvale dell’arrangiamento di inedite partiture per banda firmate da due compositori del calibro di Pivio e Pasquale Catalano: un appuntamento che vede sempre una grande partecipazione dei carlofortini, e un’occasione per portare dal vivo la musica nata per “servire” le immagini.

Style: “pagani”

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Giovedì 30 maggio, alle ore 21.00, presso la Sala Fabio Masala dello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema, sito nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, il CSC Carbonia della Società Umanitaria ospiterà una data del tour promozionale del film “Diari di Tonnara”, del regista Giovanni Zoppeddu, promosso dall’Istituto Luce Cinecittà, anche produttore dell’opera, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.

La proiezione sarà introdotta dal regista del film Giovanni Zoppeddu e dallo scrittore Ninni Ravazza, protagonista e voce narrante, autore del libro, dal titolo omonimo “Diario di Tonnara”, da cui Giovanni Zoppeddu ha preso ispirazione per la scrittura dell’opera.

L’ingresso alla proiezione avrà un costo di quattro euro.

“Diario di Tonnara” racconta la comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro, che trovano espressione in questo film, tratto dall’omonimo libro di Ninni Ravazza. Un inno alla fatica del vivere, ma anche alla naturale propensione di una comunità alla tradizione e al rito. Rais, tonnare e tonnarotti rappresentano il centro da cui si dipanano i racconti di un tempo passato che grazie al potere del cinema riemerge magicamente dall’oblio.

Un documentario che si fa interprete di storie di mare, che sono della Sicilia e del mondo. E che attraverso le immagini di repertorio di maestri come De Seta, Quilici, Alliata, trattate con il rispetto della passione, racconta un pezzo profondo di storia del nostro cinema.

Un tempo e un cinema che a volte possiamo sentire perduti, e che invece questo film ci restituisce presenti, contemporanei, accanto a noi.

Giovanni Zoppeddu si forma a Roma all’Accademia di Cinema e Televisione Griffith come Direttore della fotografia e successivamente come montatore. Alla sua prima esperienza di regia approda dopo aver lavorato nel cinema e nella tv e aver collaborato a diversi documentari. Nel 2010 partecipa alle riprese del documentario ‘L’ultimo volo’ di Folco Quilici.  Nel 2011 come operatore di ripresa partecipa al documentario ‘Il corpo del duce’ di Fabrizio Laurenti presentato al festival di Torino. Nel 2012 lavora con Roland Sejko alle riprese del documentario ‘Anija – La nave’, presentato al Festival di Torino e vincitore del David di Donatello per il miglior documentario. Nel 2016 lavora come operatore di ripresa per i documentari ‘Lascia stare i Santi’ di Gianfranco Pannone e ‘Il pugile del Duce’ di Tony Saccucci. Diario di tonnara, presentato in Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2018, è il suo primo film.