28 April, 2024
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La direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha pubblicato il decreto che determina la conclusione negativa motivata della Conferenza dei Servizi decisoria relativa al sito di bonifica di interesse nazionale del “Sulcis – Iglesiente – Guspinese”, indetta con  nota del 6 giugno 2017, concernente il “Sistema trasporto gas naturale Sardegna – sezione centro Sud . Piano di caratterizzazione per l’interessamento delle aree del SIN Sulcis” della Società Gasdotti Italia Spa.

La decisione è maturata in considerazione del fatto che non sono pervenute le integrazioni documentali richieste nei termini indicati dalla nota del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare del 19 giugno 2017 e che, in assenza delle integrazioni documentali richieste, non è possibile proseguire l’istruttoria sul documento “Sistema trasporto gas naturale Sardegna – sezione centro Sud . Piano di caratterizzazione per l’interessamento delle aree del SIN Sulcis” .

Il parere negativo della conferenza dei servizi blocca, di fatto, l’iter del processo autorizzativo del progetto presentato lo scorso 16 maggio nella sala conferenze della provincia del Sud Sardegna, in avvio della procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dai dirigenti della Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia per estensione della rete, con 1.500 km di rete e oltre 250 punti di riconsegna a utenze industriali, termoelettriche e reti di distribuzione urbana, società che ha sede a Frosinone, il direttore tecnico Paolo Alessio, l’architetto Marcello Michetti e il dottor Claudio Mordini, presenti anche tre dirigenti del Servizio di Valutazione Ambientale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, guidati dalla dottoressa Rosanna Carcangiu.

Il cantiere, nella sua totalità, consisteva nella realizzazione della rete di trasporto di gas naturale nel territorio regionale, come previsto dalle linee di indirizzo strategico del Piano energetico ambientale regionale (PEARS). Il progetto prevedeva la costruzione della dorsale del gas naturale in Sardegna; la realizzazione da parte di altri operatori degli impianti per l’immissione del gas naturale in rete (Oristano, Sarroch, Portovesme, Cagliari e Porto Torres); gli impianti di consegna per l’allacciamento alle reti cittadine di distribuzione, molte di queste già realizzate in diverse città. Le fasi di realizzazione previste erano tre: Centro-Sud, da Sarroch verso Oristano e verso sud-est, da Cagliari al Sulcis; Centro-Nord, da Oristano a Porto Torres, com deviazione verso Ottana e Nuoro (quest’ultima in regime di rete regionale), Nord-Est, da Codrongianus a Olbia.

Ora, per rilanciare il progetto, sarebbe necessario un riavvio dell’iter autorizzativo.

  

             

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E’ stato presentato questo pomeriggio, nella sala conferenze della provincia del Sud Sardegna (rappresentata dal dirigente Fulvio Bordignon), in via Mazzini 39, a Carbonia, il progetto della rete di distribuzione del gas nell’isola proposto dalla società Gasdotti Italia, che riguarderà anche il territorio provinciale, giungendo da Sarroch a Portoscuso. La presentazione rientra nella procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che prevede altre due appuntamenti, giovedì 18 maggio ad Assemini e lunedì 22 maggio a Oristano. Con i dirigenti della Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia per estensione della rete, con 1.500 km di rete e oltre 250 punti di riconsegna a utenze industriali, termoelettriche e reti di distribuzione urbana, società che ha sede a Frosinone, il direttore tecnico Paolo Alessio, l’architetto Marcello Michetti e il dottor Claudio Mordini, erano presenti tre dirigenti del Servizio di Valutazione Ambientale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, guidati dalla dottoressa Rosanna Carcangiu.

Il cantiere, nella sua totalità, consiste nella realizzazione della rete di trasporto di gas naturale nel territorio regionale, come previsto dalle linee di indirizzo strategico del Piano energetico ambientale regionale (PEARS). Il progetto prevede la costruzione della dorsale del gas naturale in Sardegna; la realizzazione da parte di altri operatori degli impianti per l’immissione del gas naturale in rete (Oristano, Sarroch, Portovesme, Cagliari e Porto Torres); gli impianti di consegna per l’allacciamento alle reti cittadine di distribuzione, molte di queste già realizzate in diverse città. Le fasi di realizzazione saranno tre: Centro-Sud, da Sarroch verso Oristano e verso sud-est, da Cagliari al Sulcis; Centro-Nord, da Oristano a Porto Torres, com deviazione verso Ottana e Nuoro (quest’ultima in regime di rete regionale), Nord-Est, da Codrongianus a Olbia. La dorsale si svilupperà per 598 km, di cui 409 km di rete nazionale, cui si aggiungeranno una serie di allacci minori per 50-100 km ulteriori.

Il progetto prevede l’attraversamento di 29 Comuni, 11 nella prima fase.

Se i tempi autorizzativi verranno rispettati, l’avvio dei lavori della tratta Centro-Sud (Fase 1) dovrebbe avvenire tra il 2018 e il 2019; le prime tratte di rete operative dal 2019 e connesse a reti di distribuzione già in esercizio; tra il 2020 e il 2022 la realizzazione della tratta Centro/Sud (Fase 2); tra il 2022 e il 2025 la realizzazione delle tratte Centro/Nord e Nord/Est (Fase 3).

Il diametro massimo del gasdotto, realizzato in acciaio, sarà di 40 cm per le linee principali; l’opera sarà completamente interrata, a una profondità di 1,5/2 metri; la fascia di servitù prevista è di 12 metri e mezzo per lato del tracciato del gasdotto, limite entro il quale non saranno possibili nuove costruzioni, mentre non è previsto alcun limite alle attività agricole e pastorali; la pressione in esercizio sarà di 50-70 bar.

Sono previsti inoltre 4 terminali di ingresso del gas, per un’estensione massima di circa 4.300 metri quadri (circa 55 metri x 80 metri), a Oristano, Sarroch, Macchiareddu e Portoscuso. 2 stazioni di lancio/ricevimento Pig, per un’estensione massima di circa 3.700 metri quadri (circa 50 metri x 70 metri), a Palmas Arborea e Villaspeciosa; 35 punti di intercettazione di linea, per un’estensione di circa 150 metri quadri (circa 8 metri x 18 metri), ubicati lungo la linea a intervalli regolari per sezionare la condotta e consentire l’allacciamento alle reti di distribuzione cittadine.

E’ stata inoltre riassunta la fase di realizzazione della dorsale, che è prevista per l’85%/90% su terreni agricoli, con alcuni attraversamenti di arterie stradali e ferroviarie che avverranno in profondità, senza interruzioni della funzionalità delle stesse. Sono state presentate, infine, le implicazioni ambientali previste nella fase di realizzazione dei lavori.

Al termine della presentazione, come prevede la procedura di VIA, è stata data la parola al pubblico e sono intervenuti tre sindacalisti, Rino Barca (FSM CISL), Roberto Puddu (segretario della Camera del Lavoro CGIL) e Francesco Bardi (FIOM CGIL).

Rino Barca ha chiesto se sono state già avviate le procedure per l’acquisizione dei terreni e, in mancanza di accordi, per gli eventuali espropri; garanzie sull’impiego di manodopera locale nei cantieri e celerità nella realizzazione dei lavori.

Il direttore tecnico Paolo Alessio ha risposto così.

Roberto Puddu ha detto che il progetto è molto atteso dalla Sardegna, in quanto più rispondente a quelle che sono le necessità, rispetto al progetto Galsi, che prevedeva lo sfruttamento dell’Isola per l’attraversamento della condotta, senza concreti vantaggi per i sardi, ed ha invitato tutti a vigilare sugli sviluppi delle procedure e sui tempi.